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Elmi e monete.


Caio Ottavio

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Salve a tutti. Questo è il mio primo intervento in questa sezione che, comunque, ho avuto modo di seguire. Non mi occupo dello studio delle monete repubblicane, ma ogni tanto qualcosa riesco a trovare. :) Comunque, grazie a questo Forum, ho potuto ammirare alcuni pregevoli esemplari segnalati in una vendita all'asta, dai più apprezzata. Non ho potuto fare a meno di notare alcune somiglianze tra elementi iconografici monetali e preziosi reperti archeologici custoditi presso collezioni private inglesi. Veniamo al dunque.

L'elmo romano: storia e utilizzi nell'esercito che cambiò i destini dell'Europa.

L'elmo è stato sempre uno strumento di grande importanza presso le civiltà del Mediterraneo. Esso viene classificato tra le armi difensive, proprio per la sua logica funzione protettiva. Nella storia dei milites dell'Urbe il primo elmo adoperato è quello di tipo etrusco corinzio, il cosiddetto κόρυς κορινθίη, in greco antico. Elmo di origini greche (lo si capisce anche dal suo nome) fu importato in Italia e utilizzato da vari popoli: Etruschi e Greci del Meridione. La maggior parte di questi elmi risale ad un periodo compreso tra il 450 e il 400 a.C. Utilizzato dai soli cittadini che potevano permetterselo, dato l'elevato costo di fabbricazione, fu adoperato fino alle famigerate Guerre Galliche combattute da Caio Giulio Cesare.

Successivamente, forse intorno al 300 a.C., i popoli italici che confinavano con i territori di Roma, provvidero a diffondere il loro elmo appartenente al tipo detto attico, originario sempre della Grecia. Fu una tipologia d'elmo molto in voga fino al tardo impero e fu il preferito di generali, imperatori e adottato tra l'equipaggiamento della Guardia Pretoriana.

Il più famoso elmo romano repubblicano appartiene sicuramente alla tipologia Montefortino. Di origini celtiche, questo elmo si diffuse tra il V e il IV secolo a.C. e usato fino al I secolo a.C. L'elmo Montefortino fu catalogato dal Robinson con sei lettere (A, B, C, D, E, F) alle quali corrispondono sei tipologie diverse. Fu l'elmo della Repubblica per eccellenza, utilizzato dai legionari dei più prestigiosi ufficiali: Gaio Mario, con la sua riforma dell'esercito, Giulio Cesare, durante le campagne in Gallia e Spagna, e Caio Ottaviano, durante le guerre civili con Antonio. Inizialmente, quando la legione era suddivisa in Hastati, Princeps e Triarii, l'elmo di tipo Montefortino - chiamato così dal luogo in cui fu scoperto il primo esemplare - era annoverato, come dice Polibio, tra l'armamento degli Hastati, reclute che occupavano le prime posizioni nello schieramento.(Hastati, in prima linea, avevano un armamento leggero, composto da elmo del tipo Montefortino, una placca per il petto e una in corrispondenza per la schiena, un grande scudo, un gladio e giavellotti da lancio; Princeps in seconda fila, erano protetti da una lorica hamata, elmo, grande scudo, schiniere alla gamba destra e avevano in dotazione un gladio, un pugio, e giavellotti da lancio; Triarii, in terza fila, erano i veterani che intervenivano in battaglia solo se le sorti della stessa si stavano complicando. Erano protetti da un elmo di tipo corinzio, da un grande scudo, una lorica hamata e schinieri. Combattevano con una lunga hasta, molto simile alle sarisse macedoni, gladio e pugio).

Queste sono le principali tipologie che venivano utilizzate durante i combattimenti. Ma esistevano anche altri elmi che non erano adoperati nelle battaglie ed erano significativamente più decorati, pregevoli e ben fatti: gli elmi da cerimonia.

Questa categoria è diffusa presso la civiltà romana fin dal V-IV secolo a.C. Spesso questi elmi erano importati dall'Italia Meridionale, importante luogo di produzione dove si raccoglievano i più abili e capaci artisti, artigiani e laboratori di tutta la penisola. Data la loro importanza, a causa del ruolo simbolico che rivestivano, furono parte integrante della vita dell'Urbe. Non potevano mancare, quindi, le loro raffigurazioni sulle monete, elemento circolante di rapida ed efficace propaganda. In ambito numismatico l'elmo cerimoniale ricopre la testa della Personificazione di Roma, proprio in connessione con la sua evidente importanza dal punto di vista sacrale e celebrativo (perciò effigiato sul capo di una Personificazione divina). Gli elmi cerimoniali erano di fogge diverse e quasi mai tutti uguali.

L'elmo da cerimonia caratterizza alcune monete repubblicane del III secolo a.C.

Come già detto questa tipologia d'elmo ha caratterizzato anche alcune emissioni monetali della Roma repubblicana. L'elmo in questione è di tipo frigio alato, in bronzo, con paragnatidi decorate a rilievo con la figura della dea Diana. Ottimamente conservato, è annoverato in una importante e pregevole collezione britannica: The Axel Guttmann Collection. Di qeusto favoloso reperto archeologico vi mostro in seguito la foto da mettere a confronto con gli elmi effigiati sui coni della Repubblica.

Veniamo ora alle monete. Sono tutte tratte dall'asta NAC 61. Di seguito riporto la descrizione accompagnata dall'immagine:

1) The Roman Republic

Struck Coinage

Anonymous struck bronze of Luceria: second heavy series

Uncia, Luceria circa 214-212, Æ 5.79 g. Head of Roma r., wearing Phrygian helmet; behind, pellet and

below neck, L. Rev. ROMA Prow r.; below, pellet. R. Russo, Essays Hersh, 37 (this obverse die).

Crawford –.Exceedingly rare variety with necklace of pendants, only the second specimen known. Brown tone and good very fine

2) The Roman Republic

Struck Coinage

Didrachm, Neapolis (?) circa 265-242, AR 6.52 g. Head of Roma r., wearing Phrygian helmet; behind,

sword in scabbard with belt. Rev. ROMANO Victory attaching wreath to palm-branch; in r. field, II.

Sydenham 21. Crawford 22/1. Historia Numorum Italy 295. Rare. Good very fine / very fine

3) The Roman Republic

Cast Coinage

Dupondius circa 230, Æ 600 g Helmeted head of Roma r.; behind, mark of value II set horizontally. Rev.

Six-spoked wheel; between two spokes, II. Haeberlin pl. 23, 3. Aes Grave 85. Sydenham 58. Thurlow-

Vecchi 30. Crawford 24/2. Historia Numorum Italy 325. ANS NYNC exhibition 2008, 55 (this coin). Very rare and among the finest specimens known. A magnificent light green patina, about extremely fine

4)The Roman Republic

Cast Coinage

As circa 265, Æ 259.92 g. Helmeted head of Roma r.; behind, mark of value I. Rev. Same type, to l.;

behind, mark of value I. Haeberlin pl. 27, 1-6. Aes Grave 62. Sydenham 31. Thurlow-Vecchi 16.

Crawford 21/1. Historia Numorum Italy 288. Rare and in exceptional condition for the issue. Light green patina, two minor metal flaws on reverse, otherwise about extremely fine / good very fine.

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Ecco il prezioso reperto inglese: elmo da cerimonia di tipo frigio con paragnatidi decorate da mettere a confronto con quelli riportati sulle monete. Spero che questa piccola "nota" sia stata di vostro gradimento. :)

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Ciao Caio Ottavio, molto interessante la tua ricerca. Mi ha fatto ricordare, di quando ho visitato il museo archeologico di Melfi in Lucania, dove ho visto esposti moltissimi elmi greco-italioti. Allego il link del museo e una foto di un elmo molto bello e per certi versi anche simile a quello da te descritto.

http://www.archart.it/italia/Basilicata/Melfi-museo-archeologico/index.html

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Grazie mille dareios it per il tuo contributo: la foto e il link del Museo che mi hai lasciato (dove, tra l'altro, ho visto custodite anche altre armi di tipo greco e magnogreco. Spicca, oltre alle consuete punte di lancia in ferro, una μάχαιρα, ovvero una spada greca ad un solo taglio ricurvo, sempre in ferro ) sono molto interessanti. :) L'elmo rappresentato nella foto credo sia della tipologia cerimoniale (come si evince, gli elmi di questo tipo con questa funzione non sono mai tutti uguali), sicuramente fabbricato nel Meridione dell'Italia. Se può essere utile, assomiglia, per alcuni elementi, specie decorativi, a questo elmo cerimoniale in bronzo di tipo attico risalente al 350-300 a.C. E' conservato al Getty Villa, una delle sedi del J. Paul Getty Museum di Los Angeles, California, con un numero di inventario 93.AC.27.

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