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IGNORED

osella del lido


Guest utente3487

Risposte migliori

Non so nulla delle Oselle ma ho trovato in questo libro che descrive l'Osella del Lido solo in argento... come se non ci fosse l'oro.... ti aggiungo anche l'Osella di Vittorio Emanuele III anche lei, sembra, coniata solo in argento...

Saluti

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Ti ho trovato anche questa all'Asta NAC n. 53 del 7/11/2009 su coinarchives, eccone la descrizione:

Lot description: 936

Una magnifica collezione di oselle dogali

Municipalità provvisoria, 1797

Medaglia-osella detta del Lido, AR 14,65 g. MVNICIPALITAS PROVISORIA VENETA Veduta di un edificio in fiamme da cui escono due figure che mettono in salvo dei barili di polvere da sparo. Rv. URBIS / SERVATORIB / BENEMÆRENS / PATRIA / AD LITVS { / EXPLOSIONE / REPARATA / 1797 nel campo entro corona d’alloro. Paolucci Oselle 287.

Estremamente rara. Bellissima patina iridescente, impercettibili tracce di

ribattitura in alto nel campo del rv., migliore di Spl

Ex Finarte asta 843, 1992, 755.

Estimate: 10000 EUR

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Rettifico ecco dall'asta NAC 43 il lotto 279:

Lot description:

Oselle dogali e per Murano

Municipalità provvisoria, 1797

No.: 279

Estimate: EUR 20000

d=37 mm

Osella d’oro da 4 zecchini 1797, detta del Lido. AV 13,93 g. MVNICIPALITAS PROVISORIA VENETA Veduta di un edificio in fiamme da cui escono due personaggi che mettono in salvo dei barili di polvere da sparo. Rv. URBIS / SERVATORIB / BENEMæRENS / c PATRIA d / AD LITUS { / EXPLOSIONE / REPARATA / 1797 entro corona. CNI 4 (collezione ex reale, conservazione C3). Jesurum –, cfr. pag. 339 (osella in argento). cfr. Paolucci II 287 (in argento, in oro menzionata nella susseguente nota).

Della più grande rarità. Schiacciatura di conio al rv., q.Spl

Ex asta Finarte 874, 1993, 461.

Partendo dall’usuale considerazione che il termine osella deve riservarsi alle emissioni dogali, va innanzitutto osservato che la fattura dell’esemplare qui presentato rivela senza alcun dubbio l’impiego dei macchinari automatici, con i relativi tipici difetti di esecuzione, dei quali la zecca venne provveduta a partire dall’anno 1755. Inoltre il fatto che tutti gli esemplari battuti in oro conosciuti corrispondano ai pesi legali dei nominali allora correnti (un pezzo, unico, da 8 zecchini al peso di 27,93 g., e tre pezzi, tutt'al più 4, mediamente al peso di 13,90 g., pari a 4 zecchini) ed hanno il taglio ornato (a differenza di quelli battuti in argento che hanno pesi disparati e taglio liscio) dimostra che i pezzi sono coniazione ufficiale dell’Autorità che nel 1797 prese il potere nella Repubblica, e, nello stesso tempo, che i pezzi in argento sono in pratica medaglie di altro significato e valore anche se rari e ricercati. Pertanto i pezzi in oro sono da considerarsi emissioni di benemerenza con valore di moneta, se l’Autorità Provvisoria intese avvalersi dei poteri in precedenza del Senato oppure vere e proprie oselle se furono emesse a commemorazione di un fatto avvenuto nell’anno, nella continuazione della tradizione e avvalendosi del potere dogale che, di fatto, la così detta Municipalità aveva assunto come espressione d’organo rivoluzionario. In tutti i casi l’osella del Lido, 1797, battuta in oro, è considerata dal collezionismo numismatico il sigillo di chiusura dell’intera serie.

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In tutti i casi l’osella del Lido, 1797, battuta in oro, è considerata dal collezionismo numismatico il sigillo di chiusura dell’intera serie.

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Buon pomeriggio

ricordo di aver letto da qualche parte - ma non ricordo dove :( - di cosa successe in quell'occasione e del pericolo sventato, grazie all'opera di coloro che riuscirono ad asportare dai locali i barili di polvere che vi erano stoccati.

Personalmente non sono d'accordo nel considerare questa osella come facente parte dell'intera collezione (sigillo di chiusura). Sarò "duro e puro", ma l'ultima osella è quella coniata sotto il dogato del Manin.

Sarebbe come dire che gli zecchini coniati sotto la dominazione austriaca di Francesco I / II, dal momento che avevano lo stesso peso e diametro dei precedenti, debbano considerarsi anch'essi il sigillo di chiusura dell'intera serie. No! sono un'altra cosa, come già scritto nel mio lavoro riguardane i ducati (poi zecchini) veneziani li reputo solo un "tragico canto del cigno", un tentativo di dare una parvenza di continuità a ciò che era ormai irrimediabilmente perduto.

Saluti

Luciano

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Personalmente non sono d'accordo nel considerare questa osella come facente parte dell'intera collezione (sigillo di chiusura). Sarò "duro e puro", ma l'ultima osella è quella coniata sotto il dogato del Manin.

Anch'io sono d'accordissimo: con Manin finiscono le Oselle!

La frase che ho scritto sopra era un copia/incolla dalla descrizione del catalogo della NAC ...( credo una descrizione "pro domo sua" perché chiamarla semplicemente medaglia ne avrebbe, forse, diminuito il valore numismatico)...

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