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Inviato

in sostanza: (riassumo un attimo il tuo pensiero)

Aureliano muore a fine settembre.

gli alamanni, conosciuta la notizia 1 mese dopo, si muovono x invadere. BISOGNEREBBE TROVARE UN LIBRO CHE PARLI SOLO DI STORIA DEGLI ALAMANNI... CERCO.

Tacito allora avrebbe in parte vinto gli Alamanni-Franchi (che giustificano il titolo di Germanicus) ed in parte convinto gli stessi a non invadere i confini grazie ad un tributo in oro di cui erano golosi.

il donativo di Lugdunum allora sarebbe in parte un donativo alle truppe per ricompensarle del fatto che l'avevano eletto ed in parte tributo. resta solo da valutare se le varie emissioni sono state molto abbondanti. il notevole numero di coni mi fa pensare di sì.

il fronte viene congelato temporaneamente perchè ormai si è venuti a conoscenza che i Goti avevano invaso l'Anatolia.

Tacito dopo Lugdunum va a Ticinum poi a Roma ---> ratifica del senato. partenza verso il fronte est

Alla sua morte, cessati probabilmente i tributi, gli Alamanni si mossero, visto che il loro modo di intendere l'alleanza era personale: alleanza con le persone, non con gli stati (concetto che per loro non esiste).

nuove domande....

1) pechè se aveva il titolo di GERMANICUS è stata trovata solo una moneta che lo celebra per tale titolo?

2) come salta fuori la Campania? non può essere certo un errore dell'HA visto che la notizia si trova anche in Zonara. Zonara (XII d.C.) utilizzerebbe una fonte che, passando per Pietro Patrizio, risalirebbe agli annali di Nicomaco Flaviano (perduti).

questo Nicomaco è non solo contemporaneo ma anche dello stesso ambiente senatorio e paganeggiante dell'autore dell'HA. per cui anche l'HA può aver tratto da lui.

ora, se l'errore si trovava in Nicomaco (fine IV), si spiega che sia riportato negli altri autori. l'errore non doveva esserci nell'EKG perchè almeno un breve accenno alla Campania avrebbero potuto farlo gli storici che da questa fonte altrettanto perduta traggono, cioè Vittore, Eutropio, Epitome de Caes. quindi se la "Campania" non si trova in questi autori è ipotizzabile che non si trovasse nell'EKG. quindi si trovava in Nicomaco Flaviano. ma a questo punto...... perché si trovava nei suoi annali? abbiamo visto che la realtà era ben diversa e Nicomaco Flaviano era uno storico serio, che certo non inventava le notizie.

3) il viaggio verso i Goti? Estiot dice che mentre Tacito stava scendendo a Roma, Floriano suo prefetto del pretorio (suo fratello???) si era diretto a Caenophrurium per prendere la guida dell'esercito imperale. prima della fine del 275 egli avrebbe già vinto contro i Goti visto che già la prima emissione di Ticinum celebra la VICTORIA GOTTHI(ca). la moneta di Ticinum che Acraf ha postato su, ha tale legenda ma è della seconda emissione. per cui a me non sembra vero quello che dice Estiot... a meno che non riuscite a trovare una moneta della 1° emissione di Ticinum con VICTORIA GOTTHI(ca).

Tacito una volta che decide di partire per l'Anatolia (QUANDO PERò? GIà A FINE 275 O ERA GIà INIZIATO IL 276? IL CONSOLATO (probabilmente COS II, benchè Ticinum celebri un COS III, che per me è inspiegabile) LO RIVESTì A ROMA O ERA GIà PARTITO?), si mosse via terra? cioè ritornò a Ticinum, passò per Serdica, Siscia, fino a Bisanio, facendo un giro così largo quando si poteva fare molto prima sulla Via Egnatia? questa ipotesi del passaggio nelle varie zecche sembrerebbe essere confermata dal fatto che i ritratti monetali di queste si fanno sempre più accurati. Bisogna però supporre che fosse stato presente l'imperatore in persona oppure che fosse stato il ritratto di Lugdunum-Ticino ad essersi mosso su tale strada?


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Inviato

Ciao,

1) perchè se aveva il titolo di GERMANICUS è stata trovata solo una moneta che lo celebra per tale titolo?

Il titolo è presente su un'unica moneta: sul RIC non compare, se non sbaglio, oppure mi son perso io? Se è un unicum non potrebbe esser una sorta di "omaggio" non replicato nelle altre? Mi pare che tra l'altro GERMANICVS non è un cognomina ex virtute di Tacitus che dovrebbe esser solo Gothicus.

Una vittoria precedente all'elezione (in tempi molto vicini comunque) e riportata per dare lustro al neo Imperatore ma non ufficializzata.

3) a me non sembra vero quello che dice Estiot... a meno che non riuscite a trovare una moneta della 1° emissione di Ticinum con VICTORIA GOTTHI(ca).

Ti segnalo in merito questa moneta trovata su CNG coins, da valutare ma riferita a Ticinum I emissione.

post-3754-0-93124400-1351962266_thumb.jp

Tacitus. AD 275-276. Antoninianus (22mm, 4.00 g, 6h). Ticinum mint, 1st officina. 1st emission, November-December AD 275. IMP C M CL TACITVS AVG, radiate and cuirassed bust right / VICTO RIA GOTTHI, Victory advancing left, holding wreath and palm branch; P. RIC V 172; BN 1650; Venèra 1280-4. Near EF, some silvering.

From the White Mountain Collection.

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=157139

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Mi piace la definizione di "cold case" per questa storia e siamo una bella squadra.

Ma mi fermerei un attimo a proposito di GERM.

Ma dove stava questa titolatura, che non riesco a trovare sulle varie emissioni di Tacito? Ho anche pensato che fosse in uno dei rari medaglioni, ma niente.

Magari si tratta di un pezzo unico, ma vanno trovati i riferimenti (a scanso di equivoci).

Confermo l'esistenza di VICTORIA GOTTHI sia nella prima che nella seconda emissione di Ticinum (per la prima emissione, più rara, l'Estiot cita un esemplare nel medagliere di Parigi, AF12363 coll. Pellerin).

Concordo che una possibilità di avere una tregua con gli Alemanni era quella di "comprare" i loro capi. In tale contesto la ricca emissione (anche in oro) di Lugdunum potrebbe avere un senso, per corrompere i nemici....


Inviato

Molto importante è anche il volume "Ripostiglio della Vènera. Nuovo catalogo illustrato a cura di Jean-Baptiste Giard. Tacito e Floriano, vol. II/2", chè un volume specifico dello sterminato ripostiglio di antoniniani della Vènera su questi due imperatori.

L'ho visto in biblioteca e ho fotocopiato la parte introduttiva (molto interessante e in italiano), con una cartina che mostra l'ubicazione delle zecche e dei maggiori ripostigli con monete di Tacito.

post-7204-0-87917800-1351967435_thumb.jp

I quattro maggiori ripostigli noti (con l'asterisco) sono tutti al nord e l'ubicazione delle zecche permette di comprendere un possibile tragitto di Tacito per via terra, invero molto lungo e pericoloso.....


Inviato

http://www.ric.mom.fr/tpl/ric/popup/hist-pop36E.htm se solo avessi il catalogo della Estiot avremmo già risolto il problema. lunedì vado in univ e risolvo.

il fatto poi che già sulle monete della 1° emissione di Ticinum compaia la VITTORIA GOTICA (Ticinum - 1a emissione = Novembre-Dicembre 275) mostra incontrovertibilmente che l'esercito imperiale di Caenophrurium aveva iniziato già la guerra gotica e la stava persino vincendo. Ma alla guida di chi? Floriano come vuole Estiot?

sicuramente non di Tacito.

mi sembra davvero strano che la vittoria compaia già nel 275 sulle monete di una zecca così lontana dal luogo dello scontro. Abbiamo calcolato che una notizia da Caenophrurum/Bisanzio ci impiegava 20 giorni ad arrivare a Roma.

se Tacito era stato eletto a fine nov.-inizio dic. ed era andato a Roma per la ratifica, sicuramente in 1 solo mese prima del cambio dell'anno non ce l'avrebbe mai fatta ad andare in Oriente contro i Goti (allungando persino la strada per passare dalle zecche balcaniche), vincere i Goti e inviare il messaggio della vittoria a Roma e l'Italia. Ergo... l'esercito imperiale era guidato da qualcuno di importante che, prima dell'arrivo di Tacito, aveva già vinto i Goti. ora, visto che l'esercito solitamente sceglie come imperatore il generale che ha portato i soldati alla vittoria, il solo motivo che mi viene da pensare per cui l'esercito imperiale non abbia proclamato il generale che aveva vinto i Goti e quindi scatenato una nuova guerra civile e usurpazione contro Tacito è il fatto che quel generale fosse un fidatissimo di Tacito, inviato lì apposta per prendere in mano la situazione mentre Tacito era a Roma. ancora una volta mi sembra che il pensiero dell'Estiot nell'indicare questo fidatissimo con Floriano sia innegabile e totalmente credibile. se Floriano era stato inviato Caenophrurium doveva averla raggiunta e iniziato e vinto le prime battaglie contro i Goti verso gli inizi, al massimo a metà dicembre. la notizia poi sarebbe tornata in tempo perchè Ticinum coniasse monete con VICTORIA GOTTHI(ca) ancora nel 275.

se la situazione sul fronte nord era stata congelata allora Tacito poteva andare in Anatolia per prendere in mano le truppe imperiali e farsi conoscere dai suoi soldati.

errori in qst ricostruzione?

ultima cosa: Acraf dice che l'ubicazione delle zecche permette di comprendere un possibile tragitto di Tacito per via terra, invero molto lungo e pericoloso. bisogna davvero crederci? bisogna davvero credere che con i Goti che avevano già invaso il Ponto ed erano penetrati persino in Cilicia Tacito avesse deciso di perdere tempo facendo tappa per le principali zecche? mi sembra + logico, e lo ripeto, che avesse percorso la + vicina e veloce Via Egnatia. i ritratti monetali delle zecche balcaniche si fanno più accurati perchè sono iniziati a circolare ritratti e busti del nuovo imperatore


Inviato

ah dimenticavo... che fine fa Severina? è stata lei, con i suoi consiglieri, ad indicare Tacito come successore o sono state le truppe?


Inviato (modificato)

Mi piace la definizione di "cold case" per questa storia e siamo una bella squadra.

Ma mi fermerei un attimo a proposito di GERM.

Ma dove stava questa titolatura, che non riesco a trovare sulle varie emissioni di Tacito? Ho anche pensato che fosse in uno dei rari medaglioni, ma niente.

Magari si tratta di un pezzo unico, ma vanno trovati i riferimenti (a scanso di equivoci).

Esattamente. Non compare nel RIC. L'ho cercata invano ma pensavo di sbagliare qualcosa nella ricerca... Ad ogni ricerca con Tacitus + Germ(anicus) copare solo Tacito lo storico latino o Germanico del I secolo d.C. Non ne ho trovato nemmeno cenno nei testi. E il fatto che sia episodico non costituisce una prova certa, a mio modesto parere. Potrebbe esser stato una forma di "omaggio" della vittoria (e quindi tregua) da parte della zecca di Lugdunum, che ne so, per imbonirsi l'Imperatore. Per una città questo non era di poco conto (portava molti investimenti ed infrastrutture e affermazione di potere sulle città limitrofi), specie se, come faceva cenno Nicomaco, era invisa ad Aureliano. Una mossa "diplomatica" per riprendere il favore del nuovo regnante. E magari per tentare di riaffermare l'egemonia provinciale della Gallia vacillante rispetto alla rampante Arelate.

Anche questa moneta viene data da Sermarini alla prima emissione:

post-3754-0-53381500-1351971552_thumb.jp

http://www.forumanci...s.asp?zpg=18302

e

http://www.coinproje....php?coin=75699

La ricostruzione storica proposta mi pare convincente...

Tra l'altro anche io e Cancun, durante la visita a Doncaster abbiamo trovato nella zona Braithwell una CLEMENTIA di Tacito (non presente nel Braithwell Hoard e che poteva far supporre una scarsa circolazione di monete "centrali" nel periodo post- Impero Gallico -2 Aureliano e 4 Probo, con iato nel mezzo nella zona se non nella Britannia stessa).

Di Severina ho cercato qualche dato ma scompare dalla circolazione dopo l'elezione di Tacito. Con una certa perfidia mi verrebbe da pensare che Tacito sia stato eletto dalle truppe e Severina messa forzatamente in ... pensione.

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65

Inviato

testo dell'Estiot pagina 31

L'existence, dans cette émission, de bustes cuirassés à gauche " à manche relevée", raccourci du geste impérial de salut lors d'un adventus, est un autre indice de la présence inpériale in Lyon.

si riferisce all'Aureo RIC 10 postato da Acraf?

poi parla di serie parallela di antoniniani sempre in questa 1° emissione di Lugdunum. ne è stato già postato un esempio?


Inviato

Sono stato un coglione a non avere meglio sfruttato un importante link già postato (nella prima pagina della discussione), che fornisce su un piatto d'argento tutta la monetazione di Tacito (e anche di Floriano, ecc.), che è il sito di Monnaies de l'Empire Romaine 268-276 (uno dei più belli che io abbia mai visto).

Oltre alla storia anno per anno, dal 268 al 276, esiste anche una potente banca dati.

Bastava immettere nel motore di ricerca:

http://www.ric.mom.fr/en/search

il nome Tacitus per avere tutte le sue emissioni (con la possibilità di circoscrivere con una ricerca più specifica, addirittura in base alla leggenda o al segno di zecca):

http://www.ric.mom.fr/en/search/quicksearch?q=Tacitus&page=1&mod=result

L'antoniniano con GERM è noto in 3 esemplari:

http://www.ric.mom.fr/en/coin/3438?tempRIC=&asmSelect0=&asmSelect1=&asmSelect2=&asmSelect3=&asmSelect4=&asmSelect5=&asmSelect6=&Titulature=IMP+C+M+CL+TACITVS+P+F+AVG+GER&asmSelect7=&asmSelect8=&asmSelect9=&asmSelect10=&asmSelect11=&BustDescription=&ReverseDescription=&Note=&Reference=&page=1&mod=result&from=advanced

Ovviamente le immagini sono coperte dal diritto di riproduzione e quindi c'è un marchio di proprietà e quindi chiaramente identificabile come provenienza dell'immagine stessa.

C'è tutto.

Tornando alla vittoria sui Goti, appare evidente che fu riportata da un uomo di fiducia di Tacito, molto probabilmente lo stesso Floriano, che era forse il fratello "uterino", ossia della stessa madre, ma di padre diverso (e questo spiega la diversità dei loro nomi). Appare naturale che alla morte del fratello, "uomo forte", lo stesso Floriano (che aveva un buon credito per questa passata vittoria) fu proclamato imperatore, anche se rimase sul trono solo per circa 2 mesi (e si sa che gli umori dei soldati imperiali cambiavano molto facilmente).

Tacitati (e scusa l'ossimoro) gli Alemmani con generosi contributi e dopo qualche modesta vittoria locale (giustificando il titolo GERM), Tacito ha subito messo sulle monete il riferimento alla vittoria contro i Goti (grazie all'intervento del fratello Floriano) in quanto molto più "spendibile" sul piano progandistico e politico.

Anch'io credo che il viaggio verso Bisanzio (dove poi troverà la morte) sia avvenuto per mare, ma non credo subito. Il viaggio per mare in pieno inverno non era molto raccomandabile. Poi Tacito trovò la morte che era già iniziata l'estate, per cui, se ha viaggiato per mare, l'ha fatto in primavera molto avanzata.

Un'altra possibilità è che abbia effettivamente fatto il viaggio per via terra e con più tempo a disposizione e con meno pericoli. In questo caso poteva partire da Roma all'inizio della primavera e giungere a Bisanzio a giugno per poi essere assassinato.


Inviato

Ciao,

quindi l'ipotesi dell'ingraziamento dell'Imperatore da parte di Lugdunum decade in parte essendo un'emissione (rara) di Ticinum... per quanto in linea teorica la possibilità rimanga per quella di Ticinum, dove probabilmente abbiamo visto, Tacito era noto.

Sui titoli poi abbiamo vari esempi di "usurpazione"a titolo propagandistico... lo stesso Aureliano talvolta è citato come Britannicus Maximus (CIL III, 13715) per quanto non abbia probabilmente mai messo piede sull'isola e non ci siano testimonianze di scontri militari ascrivibili al suo regno... Di Carino e Numeriano abbiamo vaghe segnalazioni della presenza del primo con una campagna militare inglese che non è descritta su nessun testo, mentre il secondo è BRITANNICVS ma ebbe un territorio d'azione lontano dall'isola britannica.

Ciao

illyricum

:)


Inviato (modificato)

hai ragione sul sito... non ci avevo proprio fatto caso.

considerando la zecca di Roma a me sembra che, come Estiot, nella 1 emissione il ritratto di Tacito sia solo un Aureliano un po' più sfumato. si vede dalla barba e dalle basette.

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/1806/-1558131263?q=Aurelianus+rome&page=3&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3463/1062994587?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3470/15575?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

per la 2 emissione però già avrei qualche dubbio: il ritratto continua ad ispirarsi ad Aureliano

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3471/1747740745?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3474/1929978614?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3509/-1573945608?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3505/2057599341?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3503/-136024784?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

ma ci sono già alcuni esemplari che mi sembrano un po' diversi che forse sono da postdatare alla 3 emissione.

http://www.ric.mom.fr/en/coin/3519?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3518/-333726875?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

con la 3 emissione di Roma, Tacito ha ormai raggunto la capitale ed il ritratto cambia un po'.

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3525/-710056823?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3523/15627?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3522/-154312505?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3520/15625?q=Tacitus+rome&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin ADVENTUS AUG(usti) è la legenda? non c'è una lettera in più?

la 3 emissione di ROMA sarebbe forse da datare poco dopo l'arrivo di Tacito, quindi verso metà-fine dicembre.

poi esisteranno sicuro differenze che permetteranno di separare tutti gli esemplari finiti in questa 3 emissione (fino a Giugno) in varie emissioni. ma Estiot mette tutto insieme.

illyricum. ho visto l'epigrafe che hai citato su Aureliano Britannicus. visto che si trova tra [ ] significa che è un'integrazione da parte di colui che pubblica l'epigrafe .... il quale quel giorno doveva essere ubriaco o non aver mai studiato storia romana.

a ben guardare l'epigrafe è tutta integrata per cui non solo non si potrebbe attribuirla ad Aureliano ma la si potrebbe considerare anche di 1,2,3 o 4 secolo.

Modificato da Nicomaco

Inviato

Nicomaco,

una tua frase ha richiamato la mia attenzione e che esula in parte dal contesto di cui sopra:

...Aureliano odiava Lione: fu lui a spostare la zecca ad Arelate una volta riconquistato l'Imperium Galliarum...

Per mia curiosità dove trovi tale indicazione? Comunemente la zecca di Arelate viene segnalata come aperta nel 313 circa ad opera di Costantino, spostandovi le attrezzature e il personale di Ostia e operando quindi fino alla parte finale del V secolo. Si tratta di un'attività sporadica e poco documentata?

Grazie

Illyricum

:)


Inviato (modificato)

hai ragione Illyricum.

la zecca è solo da Costantino. mi sono sbagliato...

Aureliano non chiuse la zecca perchè continua a coniare a suo nome http://www.ric.mom.fr/en/search/quicksearch?q=Aurelianus+lyon&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100.

questo non cambia il fatto che a Lione ci fu una qualche sommossa e vari problemi...

forse è il motivo per cui l'HA dice che per andare in Rezia passò prima per la Gallia.

e ancora, non è un caso che in Quadrigae Tyrannorum 13,1 l'autore dell'HA dica che la rivolta dell'usurpatore Proculo avvenne hortantibus Lugdunensibus, qui et ab Aureliano graviter contusi videbantur. il bello è che poi questa notizia è smentita clamorosamente nella Vita di Probo 18,5: la sua rivolta partì da Colonia. lo dice anche Eutropio.

benchè questa rivolta avvenne sotto Probo e partì da Colonia, il fatto che sia citata anche Lione mi fa pensare che la città avesse dato in qualche modo problemi all'impero. l'HA parla di punizione di Lione fatta da Aureliano.

la zecca sotto Aureliano però rimase aperta e Tacito continuò a coniare lì.

mi scuso per l'errore clamoroso di Arelate...

Modificato da Nicomaco

Inviato

Ticinum - 1a emissione = Novembre-Dicembre 275

Ticinum - 2a emissione = Gennaio- Giugno 276

il ritratto mi sembra accurato e veritiero fin dalla 1 emissione, nonostante quello che dica Estiot.

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3358/1458571304?q=Tacitus+ticinum&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3363/1194930555?q=Tacitus+ticinum&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3376/1349612938?q=Tacitus+ticinum&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

http://www.ric.mom.fr/en/coinview/3381/439298736?q=Tacitus+ticinum&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick&ancre=type-data-coin

Estiot dice che a Fine 275- inizio 276 Tacito partì da Roma per la guerra gotica.

passò per Ticinum dove, nella 2° emissione celebrò, con un donativo, il COS II (che sulle monete è confuso con COS III) e la vittoria Germanica.

innegabile è l'ADVENTUS AUGUSTI

http://www.ric.mom.fr/en/coin/3391?q=Tacitus+ticinum&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick

http://www.ric.mom.fr/en/coin/3387?q=Tacitus+ticinum&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick

inoltre sembra che l'esercito sia presente se su un medaglione compare ADLOCUTIO.

http://www.ric.mom.fr/en/coin/3388?q=Tacitus+ticinum&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=100&from=quick

ma sarà giusta la datazione di Estiot?


Inviato

...mi scuso per l'errore clamoroso di Arelate...

Non c'è problema, mi aveva incuriosito questa citazione perchè ultimamente mi sono interessato alla zecca di Arelate () e non avevo trovato questa indicazione.

Essendoci poca bibliografia in merito, poteva essere una notizia poco nota.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Mi scuso se apro ora una lunga parentesi.

Ho colto l'occasione della giornata molto piovosa e uggiosa per tradurre in italiano la storia del 275 e 276 fatta da Estiot. Può essere utile per chi non conosce bene l'inglese (e nemmeno il francese).

Ho allegato anche le foto citate nello studio.

Questo per dare una prima seria inquadratura storica.

Dopo possiamo discutere di eventuali punti oscuri o difformi.


Inviato

275:

Imp. Caes. L. Domitius. Aurelianus Aug. III (Iulius) Marcellinus coss.

Questo periodo di grandi feste si concluse con le cerimonie del terzo consolato di Aureliano. L’emissione 11 della zecca romana era quella del terzo consolato (gennaio 275), Roma era la sola zecca dell'Impero in quel momento - e l’emissione 11 era l'unica serie - in cui sono state coniate tutte le denominazioni previste dalla riforma di Aureliano.

La campagna in Raetia e la partenza per la guerra gotica

(primavera - autunno 275)

L'imperatore lasciò la capitale nella primavera del 275 e attraversò le Alpi in Raetia.

La Historia Augusta ci dice che la regione di Augusta Vindelicum (Augsburg) fu esposta alle devastazioni dei barbari, probabilmente di nuovo gli Alamanni e gli Juthungi. Altre fonti (Zonara, George Syncellus) raccontano di disturbi in Gallia alla fine del regno di Aureliano. La loro testimonianza non ci permette di determinare se i disturbi in Gallia erano dovuti a cause esterne o interne: o per il ritorno dei barbari in un territorio che non era più protetto dagli imperatori gallici oppure per il malcontento della popolazione civile di fronte a alcune delle conseguenze della riconquista di Aureliano, come ritorsione politica, economica e sanzioni fiscali.

La Historia Augusta allude alla soppressione di una rivolta nella stessa Lione. L'attività della zecca di Lione, che batteva regolarmente, ma in scala ridotta, non fornisce alcuna prova riguardo ai problemi della città, in quanto non vi è alcuna interruzione evidente nel suo funzionamento. Tuttavia, altri indicatori mostrano continue difficoltà, sia militari sia civili, tra le Alpi e il Rodano poco più tardi, verso l'inizio del 276, sotto il regno di Tacito.

Il trasferimento della zecca da Lione a Arles sembra essere stato pianificato - se non realizzato - come indicato dal cambiamento dei segni di zecca da L(ugduni) ad A(relate) all’esergo sul rovescio delle monete.

Allo stesso tempo, un gruppo di monetari da Lione deve essere stato trasferito alla zecca di Ticinum nel nord Italia, come si può vedere l’opera di un incisore di Lione (Fig. 1).

post-7204-0-17210500-1352052824_thumb.jp

Appare reale una ritorsione economica del nuovo regime sul territorio dell'ex Impero gallico. Altre parti dell'Impero furono beneficiati dall'afflusso di aureliani (antoniniani riformati) per sostituire la povera monetazione billon di Gallieno e Claudio, dopo la riforma monetaria della primavera 274. Tuttavia, per tutto l'ultimo quarto del III secolo e il primo terzo del IV secolo le province occidentali hanno dovuto accontentarsi della scarsa qualità degli antoniniani non riformati. Le autorità monetarie ne provocarono una carenza coniando l'aureliano in quantità ridotte: i ripostigli mostrano che la principale moneta in circolazione era composta da antoniniani radiati non riformati degli imperatori gallici Vittorino e Tetrico, assieme alle loro numerose copie.

Il ritiro ufficiale delle monete degli imperatori gallici finalmente ebbe luogo alla fine del regno di Probo (ca. 282-3), ma anche dopo le province occidentali non avevano sufficienti quantità di nuove monete di buona qualità: gli antoniniani di Gallieno e Claudio II che erano stati ritirati dalla circolazione per la loro scarsa qualità, in altre parti dell'Impero sono stati rimessi sul mercato e godevano di un ampio ricircolo.

Notizie allarmanti dall'Asia Minore costrinsero Aureliano a lasciare il teatro delle operazioni in Raetia e Gallia prima che fosse stata conclusa la campagna contro i germanici.

Per proteggere le Alpi e l'accesso alla Gallia Lugdunensis e al Nord Italia dai barbari, egli lasciò nelle province occidentali alcuni dei suoi comandanti dell'esercito, o vicarii, tra cui il futuro imperatore Tacito, che dovette ricevere il titolo di Germanicus Maximus poco dopo la sua ascesa al trono.

Durante l'estate del 275, Aureliano ricostituì un esercito in Illiria e si diresse verso est lungo la grande strada militare dei Balcani. Egli non prese parte ad una campagna contro i Persiani, come registrato nella Historia Augusta, ma a una spedizione contro i Goti Pontici che, come indicato da fonti greche, aveva invaso l'Asia Minore.

Dopo l'assassinio di Aureliano, i suoi successori non ebbero bisogno di condurre campagne contro i Sassanidi, ma Tacito, poi Floriano e infine Probo anche prima della sua ascesa al trono, dovettero tutti combattere contro le bande di Goti che avevano attraversato l'Asia Minore dal Ponto a nord-ovest fino a Cilicia.

(continua)


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L'assassinio di Aureliano e l'interregno di Severina

(Settembre - Novembre 275)

Aureliano rimase vittima di un colpo di stato militare, mentre era ancora in Europa, a Caenophrurium, vicino Perinthus. I suoi assassini erano giovani ufficiali: ci è tramandato solo il nome del loro capo, un certo Mucapor. Le fonti più dettagliate raccontano di un complotto che coinvolse tribuni o pretoriani. La prima data possibile dell’assassinio di Aureliano è la metà di settembre 275: non sono rari i tetradrammi egiziani del suo 7 ° anno, emessi dopo il 29 agosto 275, e la notizia della sua morte non aveva ancora raggiunto Ossirinco nel 19 ottobre 275.

Diversamente dall'assassinio di Gallieno, che aveva coinvolto quasi tutti i comandanti dell'esercito, l'omicidio inatteso di Aureliano da parte di ufficiali subalterni lasciò lo Stato in difficoltà su come trovare un successore.

Alcuni papiri mostrano che l’imperatrice Severina governò come reggente per circa due mesi, fino quando Tacito ricette la carica a metà novembre 275.

Le fonti letterarie tacciono sul ruolo di Severina durante questo periodo di transizione: esse preferiscono sviluppare invece il mito della “elezione” di Tacito dal Senato romano, un tema che viene trattato a lungo nella Historia Augusta. Tuttavia i sei o sette mesi di interregno dei quali parlano le fonti latine sono il risultato di una confusione tra il periodo di vero e proprio vuoto di potere e quello del breve regno di Tacito e di Floriano 'quasi quidam interreges inter Aurelianum et Probum "(HA, Tac. 14, 5).

Le emissioni di monete rivelano che, dopo la morte di Aureliano, ebbe effettivamente luogo un interregno, ma fu Severina imperatrice ad essere in carica durante questo periodo.

Dalla fine del 274, quando Aureliano celebrò il suo trionfo sull'Occidente e Oriente, la Severina Augusta ottenne uno status eccezionale. Lei appare sistematicamente accanto a Aureliano sulle monete. Con l'importante eccezione di Salonina, moglie di Gallieno, non abbiamo mai visto una imperatrice così regolarmente associata con il marito sulle monete, compresa la dinastia dei Severi, dove le principesse siriane godevano di un notevole potere politico.

I tradizionali rovesci per le imperatrici che celebravano la loro fertilità sono stati ridotti al minimo indispensabile nel caso di Severina: Venus Felix su denari, Iuno Regina sul bronzo, tutte monete raramente coniate e quindi poco diffuse.

Ma, sulle emissioni in principale valuta, gli aureliani e le monete d'oro di prestigio, Severina era trasformata in incarnazione della Concordia, e in particolare della Concordia dei soldati (Concordia Militum).

Per quanto riguarda l'organizzazione della produzione di monete, vediamo che a partire dalla fine del 274, alcune officinae delle zecche ha coniato monete esclusivamente per Severina: questo è il caso delle emissioni 2-4 a Lione, delle emissioni 10-11 a Roma e dell’emissione 4 a Ticinum.

Dopo la morte di Aureliano, le officinae non sono più condivise tra Aureliano e Severina: a Lione, c’è l’emissione 5 che è attestata da monete in nome di sola Severina, e lo stesso vale per la emissione 12 a Roma, dove l'imperatrice monopolizza le sei squadre attive, e la emissione 5 a Ticinum, dove tutte le sei officinae coniarono monete solo per Severina.

Appare chiaro che l'Imperatrice come reggente esercitò da sola il potere e il diritto di moneta.

In effetti i dati dimostrano che tutte le otto zecche che erano attive nell’autunno 275 in tutto l'Impero stavano producendo emissioni in nome di Severina da sola. La zecca di Serdica coniò monete per Severina con la legenda Severina Augusta. La zecca di Antiochia eccezionalmente diede all'imperatrice i titoli P(ia) F(elix), normalmente riservati agli imperatori; sul rovescio, la legenda viene modificata rispetto alla forma plurale Concordia Augg (Augustorum) al singolare Aug, che può essere espansa come Concordia Augustae. Il tipo non mostra più la solita raffigurazione, con Aureliano che stringe la mano della Concordia, ma una figura anonima maschile, ora senza corona di alloro e scettro, che stringe la mano di Severina, che è facilmente riconoscibile per la sua caratteristica acconciatura ed è mostrata con maggiori dimensioni (Fig. 2).

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Ad Alessandria, le monete a nome di Severina continuarono ad essere coniate quando la zecca ricevette la notizia dell'assassinio di Aureliano, e smise di emettere le monete a nome del marito: il ripostiglio di Karanis ha 5 tetradrammi del 7 ° anno di Aureliano (cioè dopo il 29 agosto 275), ma ben 25 di Severina.

I tipi monetari evidenziano anche l’eccezionale ruolo politico svolto da Severina, essendo carichi di connotazioni militari. Anche prima della morte di Aureliano, l'imperatrice era già mostrata in monete come Concordia militare. Dopo l'assassinio di Aureliano, Severina, come unica reggent,e ha adottato al rovescio la Concordia Militum come il suo principale tipo di moneta.

Testimonianze epigrafiche confermano che l'imperatrice ha avuto un ruolo militare. Su una iscrizione dalla Tracia (AE 1927, 81), Severina è onorata come 'vittoria divina', su una iscrizione da Pola (CIL V, 29), è designata come mater castrorum. In una iscrizione da Tarragona (AE 1930, 150), che unisce le caratteristiche di mater castrorum et senatus et patriae, cioè riceve i titoli normalmente riservati agli imperatori . Prima di lei questi titoli erano stati assunti dalle principesse severiane, Giulia Domna, Giulia Maesa, Aquilia Severa e Gulia Mamaea (CIL II, 3413:. Mater Domini n [...] et castrorum et senatus et patriae et universi generis humani), tutte le donne che hanno svolto un ruolo politico di primo piano nella vita della dinastia dei Severi. Gli epiteti P(ia) F(elix) portati da Severina quando ha assunto da sola la reggenza suggeriscono lo stesso scopo: sono normalmente riservati all'imperatore e non li vedi nei titoli di imperatrici ad eccezione di Giulia Domna, Salonina e Severina.

Oltre alla normale monetazione d'argento di base, l'interregno di Severina è chiaramente dimostrato dalla produzione di un donativo d'oro alle zecche di Roma, Ticinum, Siscia e Cizico. In Oriente e in Occidente, sono stati effettuati pagamenti per l'esercito dopo l'assassinio di Aureliano, e sono stati realizzati in nome dell'imperatrice come mater castrorum con l'appello alla Concordia dei soldati (Concordiae Militum), l'unico tipo del rovescio (Fig. 3).

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Questi donativi in oro dimostrano che la decisione in merito alla successione di Aureliano era in sospeso e che era lontana dai circoli senatoriali di Roma, ma piuttosto rivolta alla sede dei vari eserciti provinciali. Il patronato dell’Imperatrice e l'appello alla fedeltà dei soldati, pagati in oro, rivelano che ebbero luogo duri negoziati per trovare un successore di Aureliano nella casta militare, da cui egli stesso proveniva.

L’ascesa di Tacito al potere viene così mostrata in una luce completamente diversa. Il fatto che Severina finalmente fece un passo indietro per favorire Tacito e che gli eserciti non fecero nulla per contestare la sua candidatura rafforza l'ipotesi che Tacito era più vicino alla cerchia militare di Aureliano che ai circoli senatoriali e l’evidenza numismatica supporta questa visione.

(continua)


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Le fonti storiche e le origini di Tacito

A parte la campagna contro i Goti, non sappiamo quasi nulla da fonti scritte circa il regno di Tacito. Aurelio Vittore ricicla le informazioni che ha trovato nella Kaisergeschichte ora perduta: un interregno di sei mesi ebbe luogo dopo la morte di Aureliano, durante il quale il Senato e l'esercito ha cercato un successore. Il Senato infine scelse Tacito, che era di rango consolare. La Historia Augusta sviluppa questo tema con maggiori e diversi dettagli di quasi nessuna fedeltà storica. Tra le altre fonti latine, Eutropio tace su questo punto. Né le fonti greche menzionano l'interregno, né il fatto che Tacito appartenesse alla classe senatoria, né il rilancio del ruolo tradizionale del Senato nella scelta di un principe.

Gli storici moderni hanno cercato di raccogliere le prove di una “restaurazione senatoriale” nella nomina di Tacito, seguendo il racconto della Historia Augusta. Tuttavia, su questo punto, le nostre prove, basate prevalentemente sulle monete, sono molto limitate. Per quanto riguarda la documentazione epigrafica non possiamo fidarci della pietra limiare da Ardèche (CIL XII, 5563) che dà il titolo di Tacito verae libertatis auctor (“il creatore della vera libertà”). Questa libertà può difficilmente riferirsi al Senato di Roma: o l'iscrizione allude alla vittoria riportata da Tacito contro i barbari germanici che minacciavano il territorio del Narbonensis, o, più probabilmente, si tratta dei privilegi fiscali offerti dal nuovo imperatore alla provincia di Narbonensis o ad alcune delle sue città. Le iscrizioni mostrano che nel III secolo d.C., la libertas di una città rivestiva diversi privilegi, in particolare immunità fiscali. Inoltre le legende monetarie Libertas, Liberalitas e Ubertas (“Abbondanza”) riguardano concetti piuttosto vaghi; questi termini sembrano essere intercambiabili sul rovescio delle monete.

La monetazione di Tacito con al rovescio Libertas Aug (Cohen 54, RIC V 1, 335/91), a volte citata a sostegno dell’ipotesi di una ripresa dei privilegi del Senato, non è mai esistita: è una moneta di Roma, con la leggenda Ubertas Aug letta male.

Il titolo Pacator Orbis dato a Tacito (CIL VIII, 10072) si riferisce alle vittorie imperiali: Tacito ha riutilizzato un titolo che era stato precedentemente detenuto da Aureliano e che apparve sul rovscio delle monete di Treviri e Lione. Allo stesso modo, i tipi monetari Restitutor Orbis (Lione, 3a emissione) o Restitut Orbis (Antiochia, 1a emissione) portano connotati puramente militari e fedelmente copiati dai tipi di Aureliano. La legenda Securitas•P•R che troviamo sulle monete molto rare della 1a emissione di Ticinum è stata sviluppata senza dubbio in modo non corretto come Securitas P (opuli) R (omani): si tratta di un errore dell’incisore su pochi conii per indicare ii più comune tipo di Securit Perp.

Il medaglione con la legenda Restitut•Rei•publicae, coniato a Roma, viene spesso utilizzato per sostenere la teoria di un ritorno ai poteri del Populusque Senato Romano (Fig. 4).

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In realtà, mostra sul rovescio un disegno standard di restitutio orbis che mostra l'imperatore in abito militare, alzando la personificazione in ginocchio di Oikoumene (“il mondo inabitato”). Va sottolineato che questo medaglione condivide lo stesso conio del diritto con medaglioni con al rovescio Soli Invicto, Sole sul suo carro, e con gli altri che mostrano tipi puramente militari come Virtus Augusti, Ercole coronamento di un trofeo (Fig. 5), e Adlocutio Augusti, l'imperatore che parla ai soldati.

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Infine, non è stata la zecca di Roma, ma le zecche balcanica e orientali che includevano sulle loro monete d'oro le lettere S(enatus) C(onsulto), che sono troppo spesso interpretate come segno della rinascita del diritto del Senato di coniare monete. Tale diritto, che dopo l'inizio dell'impero era puramente teorico, è stato limitato al bronzo, e al bronzo emesso a Roma.

In generale, i tipi delle monete di Tacito, in particolare l'invocazione incantatoria per l'eternità di Roma, Romae Aeternae, potrebbero segnare il ritorno ad una certa ortodossia religiosa, che si discosta dalla teocrazia solare di Aureliano, ma non rompono con i temi principali della seconda metà del III secolo. Alla sua ascesa al trono, Tacito era di rango consolare, ma proveniva dalla classe equestre e non era in alcun modo un campione della causa senatoria.

(continua)


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L'adesione di Tacito e viaggi. Le questioni di Lione, Roma e Ticinum

Le prime monete a nome di Tacito sono state emesse a Lione grazie a un importante donativo d'oro. Questo per rafforzare la legittimità del nuovo imperatore con le truppe ed è stato distribuito in presenza di Tacito. A differenza delle zecche italiane, le cui prime emissioni hanno mostrato una immagine giovanile e difforme da Tacito, le monete di Lione hanno mostrato fin dalla prima serie il ritratto vero e definitivo del successore di Aureliano. L'esistenza in questo numero di busti-corazza con “manica sollevata” – una rappresentazione che mostra il gesto imperiale di saluto, associato ad un arrivo imperiale (adventus) - indica che l'imperatore era presente a Lione.

Inoltre, l’emissione d'oro e la serie parallela di aureliani mostrano chiaramente un guerriero immaginario: questi hanno ritratti militari con Tacito in possesso di un lancia e scudo, esaltando la Virtus imperiale ('valore') come un imperatore in lotta e non come un senatore limitato a doveri civili. La monetazione da Lione mostra che, alla morte di Aureliano, Tacito è stato scelto come successore tra gli appartenenti allo staff dell'imperatore. Tra i molti candidati possibili, lo stato consolare che Tacito ha ricoperto nel 273, quando ha ricoperto il consolato con Giulius Placidianus, aveva probabilmente pesato in suo favore.

Zonaras non contraddice questo, dal momento che afferma che alla morte di Aureliano fu l'esercito a proclamare Tacito in sua assenza: si tratta di una procedura molto più normale, nel contesto della successione degli imperatori soldati, rispetto all'improbabile incontro del Senato descritto dalla Historia Augusta.

Chiamato alla porpora, Tacito concluse le operazioni militari ai confini della Germania e Raetia e si recò a Lione dove ha ceduto l'oro donativo per celebrare la sua vittoria, la sua ascesa e la sua adventus in quella città, e poi a Roma per ricevere il riconoscimento dal Senato.

Lo stile del ritratto imperiale di Tacito nelle emissioni pià antiche di Roma e di Ticinum dimostra che, a differenza di Lione, è stato redatto in assenza del nuovo imperatore. L'uomo che appare su queste monete indossa un paludamentum (mantello), come è normale in una emissione di ascesa al trono, e sembra giovane.

Al contrario, una spettacolare correzione al ritratto si verifica nella 3a emissione di Roma e 2° emissione di Ticinum: è certamente la stessa persona che viene mostrata, ora in gran parte indossando una corazza o in nudità eroica, ma l'effigie è più pesante e i lineamenti sono più spessi (Fig 6-7)

post-7204-0-14130300-1352053117_thumb.jp2° emissione di Roma

post-7204-0-71276200-1352053146_thumb.jp3° emissione di Roma

Questa rapida evoluzione del ritratto mostra che a Roma gli incisori dei conii non avevano mai visto Tacito prima del suo annuncio e del suo arrivo in città, contrariamente a quanto sostenuto dalla Historia Augusta.

A Roma, dove Severina aveva ceduto il potere a Tacito, questioni importanti segnano l'arrivo del nuovo imperatore. Il suo adventus ebbe luogo nel mese di dicembre 275, come dimostra denari coniati con conii di un aureus con al rovescio PM TR P II Cos PP: il secondo potere tribunizio è iniziato il 10 dicembre 275 e Tacito ha assunto il suo secondo consolato nel 1 ° gennaio 276 (Fig. 8).

post-7204-0-00354700-1352053170_thumb.jp Denario emesso a Roma nel 10-31 dicembre 275

È importante sottolineare che il rovescio di questi denari hanno un'immagine dell’imperatore come un imperatore conquistatore: egli è raffigurato con abiti militari, corazza e paludamentum, e in piedi tra due stendardi militari.

Il donativo comprendeva anche una distribuzione pubblica di denari, quinarii e monete di bronzo, la cui tipologia è notevole: Mars Ultor e Victoria Aug alludono allo spirito di vendetta che ha spinto Tacito e il suo esercito contro la fazione militare responsabile per l'assassinio di Aureliano, come pure a una vittoria imperiale già vinta da Tacito nel momento in cui entrò a Roma. Il riferimento a una vittoria militare di Tacito prima del suo arrivo a Roma, e la celebrazione del suo adventus nella capitale dopo la sua proclamazione a imperatore, smentisce la teoria che Tacito era il vecchio princeps senatus presente a Roma quando è stato eletto dai suoi pari, o anche un senatore che si era ritirato dagli affari di Stato e che era stato riportato dal suo rifugio di campagna ed entrato a Roma come privato cittadino. La monetazione dimostra in modo inequivocabile che, quando Tacito arrivò a Roma era già imperatore e, per di più, è venuto come un generale vittorioso.

(continua)


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La celebrazione della vittoria germanica e secondo consolato di Tacito

(gennaio 276)

Per ottenere il suo riconoscimento a Roma, Tacito aveva ritardato la sua partenza per l'Asia Minore, dove aveva bisogno di proseguire la guerra gotica. Aveva lasciato i suoi generali a guidare la campagna contro i Goti: il suo prefetto del pretorio Floriano era già in Anatolia.

Ne seguirono rapidi successi rapidi in quanto la legenda del rovescio Victoria Gotthi(ca) è stata coniata già al termine della prima emissione di aureliani da Ticinum, cioè alla fine del 275.

(continua)


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276:

Imp. Caes. M. Claudius Tacitus Aug. II, Aemilianus (II?) Coss.

All'inizio del 276 Tacito non poteva più rimandare la sua partenza per l'Oriente e la campagna gotica. Da Roma si recò al nord Italia per prendere il suo posto a capo dell'esercito che era colà riunito. Ha colto l'occasione per dare un donativo imperiale ai soldati prima della loro partenza, la seconda emissione di Tacito da Ticinum celebrò con sfarzo sia il suo secondo consolato, preso nel gennaio del 276, e al tempo stesso la vittoria germanica che aveva riportato prima della sua nomina a imperatore, per cui la nostra unica prova è la moneta.

Un donativo d’oro è stato conato per l'occasione, consistente in una spettacolare emissione di denari, quinarii e medaglioni, così come la seconda emissione di aureliani da Ticinum. Le monete d’oro e d’argento di base in questa emissione sono contrassegnate mediante l'utilizzo di una varietà di legende sul diritto e busti eccezionali che indicano una importante vittoria imperiale: questa emissione celebrativa esalta le virtus militari di Tacito attraverso l'uso di busti armati con lancia, o lancia e scudo, o busti eroici con lancia e indossa un egida, e celebrare il consolato che Tacito ha stipulato nel 276, in realtà, per la seconda volta, ma per la terza volta in base al calcolo errato della zecca. Come per gli aureliani della seconda emissione, gli aurei mostrano una revisione spettacolare del ritratto che dimostra che Tacito era presente di persona nel nord Italia.

Una serie di quinarii di bronzo mostra al rovescio Adventus Aug con l'imperatore a cavallo a sinistra, alzando la mano destra in segno di saluto, un disegno che si presenta anche su medaglioni (Fig. 9, che è una copia fusa); queste monete hanno un busto consolare di Tacito rivolto verso sinistra sul dritto.

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Altri medaglioni hanno il busto dell'imperatore vittorioso, tenendo nella mano destra una statua di Vittoria e, nell'incavo del braccio sinistro un pugio (pugnale cerimoniale), decorato con la testa di un'aquila. Questi medaglioni mostrano al rovescio Adlocutio Taciti Aug con l'imperatore che affronta le truppe, un tipo che normalmente è un preludio alla distribuzione della generosità ai soldati (Fig. 10).

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Si dovrebbe anche aggiungere a questa serie eccezionale, un certo numero di aureliani finora inediti che stabiliscono, senza possibile dubbio sul fatto che la vittoria celebrata dalla zecca di Ticinum era Tacito sui Germani a ovest. Queste monete recano un elaborato ritratto militare di Tacito con al dritto l’iscrizione Imp CM Cl Tacitus PF Aug Ger(manicus) (Fig. 11).

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Il titolo Germanicus Maximus non era finora attestato per Tacito: queste monete di Ticinum provano di aver tenuto il titolo Germanicus prima di Gothicus, che finora è stato l'unico titolo già conosciuto per Tacito: si verifica in una iscrizione da Narbonensis (CIL XII, 5563 = CIL XVII, 174).

Solo la zecca di Ticinum attribuisce un terzo consolato di Tacito: era console per la prima volta nel 273 e, secondo la Fasti, fu console per la seconda volta nel 276. Le monete romane con Cos III non possono essere spiegate come errori degli incisori sui conii: infatti tutte le monete coniate a Ticinum, sia aurei sia aureliani, hanno questa datazione consolare e nessuna moneta di questa zecca menziona il secondo consolato. L'attribuzione di un terzo consolato è una caratteristica esclusiva della zecca di Ticinum e sembra che in Italia settentrionale a Tacito sia stato erroneamente dato un terzo consolato a causa di questa grande vittoria germanica. Per questa zecca esiste un precedente calcolo errato nei titoli dell'imperatore, poco tempo prima di questo: quattordici mesi prima solo la zecca di Ticinum, fra tutte le zecche imperiali, aveva dato ad Aureliano un settimo anno tribunizio, in occasione del suo trionfo e la celebrazione del suo quinto anniversario (Quinquennalia), anche se in base a un corretto calcolo ha avuto solo sei anni tribunizi.

(continua)


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Tacito, anziano senatore o vir militaris?

Le monete non supportano l'immagine che Tacito fosse un imperatore anziano preso dal Senato, trascinato fuori dal pensionamento come il risultato di essere stato improvvisamente proclamato imperatore dai senatori. Indizi da altre fonti ci mostrano Tacito come membro dell'ordine equestre e un funzionario senior o ufficiale dell'esercito: quello che sappiamo della sua carriera non è coerente con il suo essere un membro dell'ordine senatorio. Fin dai tempi di Gallieno, i senatori non avevano più tenuto comandi militari. Tacito, che è stato dato il titolo di Germanicus Maximus all'inizio di 276 in onore delle vittorie riportate nel 275, non può aver seguito una carriera senatoriale.

Tacito era console eponimo per la seconda volta nel 276 e per la prima volta nel 273. Se dobbiamo credere a Zonara, che stima che Tacito avesse 75 anni quando divenne imperatore, avrebbe avuto 73 anni quando era console per la prima volta. Tuttavia, i senatori tendevano ad essere eletti consoli per la prima volta molto prima, e quando erano tra i 40 ei 45 anni di età al massimo, se fossero di origine plebea.

Qui sta un'anomalia che è difficile da risolvere da un punto di vista prosopografico. Sembra che siamo in grado di escludere la possibilità che Tacito avesse seguito una carriera senatoriale: due anni prima della sua ascesa al potere imperiale, Tacito ha raggiunto il più alto grado di ordine equestre.

Se noi consideriamo Tacito come detentore di un comando militare straordinario in un corpo di spedizione, come Aureolus o Marciano fatto sotto Gallieno? O era uno di quelli vicarii che, in condizioni di emergenza, ha assunto il comando ad interim della provincia minacciata dai barbari, come M. Simplicinius Genialis in Raetia nel 260 e, sotto Probo nel 281, l’animo governatore soggetto di un’altra iscrizione a Augsburg (BRGK 37-38, 1958, p. 224, 30). O era Tacito uno dei prefetti del pretorio sotto Aureliano? Questo non sarebbe sorprendente, sappiamo di persone con carriere simili più o meno nello stesso tempo come, ad esempio, L. Petronius Taurus Volusianus, che dopo essere stato prefetto dei vigili con il titolo di perfectissimus nel 258, divenne prefetto del pretorio apparentemente nel 260 e poi divenne console avendo come collega Gallieno nel 261, raggiungendo così il rango senatorio di clarissimus. Il parallelo con Giulius Placidianus, collega di Tacito nel 273, diventa ovvio: fu prefetto dei vigili nel 269 sotto Claudio II a capo di un corpo di spedizione nelle Alpi per contrastare la minaccia dell'impero ribelle gallico sotto Vittorino, era prefetto pretoriano sotto Aureliano ed è entrato nell'ordine senatorio, diventando console eponimo nel 273. E 'molto probabile che Tacito abbia seguito lo stesso tipo di carriera equestre, coronata dal raggiungimento del rango di prefetto del pretorio e di entrare nei ranghi dei clarissimi quando è stato nominato console.

Di conseguenza il periodo di reggenza di Severina non dovrebbe essere visto semplicemente come la tappezzeria di quello che era in realtà un vuoto di potere in cui il Senato di Roma era ancora una volta in grado di giocare un ruolo, ma ha fornito un mezzo per fissare la successione ad Aureliano a vantaggio dell'esercito. I negoziati in seno all’entourage del precedente imperatore hanno preso molte settimane prima che si concludessero con la scelta di Tacito, che in quel periodo stava conducendo una campagna germanica sul limes Reno-Danubio, come dimostrano le testimonianze numismatiche.

Tacito aveva raggiunto la vetta di una carriera equestre, coronata da un consolato eponimo nel 273, ma ha anche goduto di fiducia di Aureliano, che lo aveva scelto per sostituire se stesso alla guida della campagna germanica.

Tacito ha dovuto portare rapidamente al termine la campagna germanica, al fine di recarsi a Roma per ricevere il riconoscimento ufficiale.

Al suo arrivo a Roma, il suo status consolare e senatoriale ha permesso a Tacito un ingresso teatrale che divenne radicato nella memoria e su cui insiste Zonara, seguendo la sua fonte latina: entrando nel Senato con indosso una toga, come privato cittadino, Tacito emerse indossando il mantello imperiale, a seguito della decisione del Senato e del Popolo.

(continua)


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La campagna contro i Goti e la morte di Tacito

(primavera - giugno 276)

L'evento principale del regno di Tacito fu la guerra contro i Goti, che veniva condotta dall'esercito raccolto da Aureliano prima della sua morte, in attesa dell'arrivo del nuovo imperatore. Alcune vittorie sono state vinte dai suoi generali prima che Tacito raggiungesse il teatro delle operazioni, dal momento che la legenda del rovescio Victoria Gotthi(ca) compare sulle monete della fine del 275 (Fig. 12).

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La guerra ha avuto luogo in Anatolia: Zosimo riporta che le bande di Sciti dalle paludi maeotiane avevano attraversato l'Asia Minore dall’Ellesponto fino a Cilicia; Zonara aggiunge che Cappadocia e Galazia furono invase, il biografo della Historia Augusta parla anche di invasori provenienti dalle paludi maeotiane.

Questi erano gli stessi Goti Pontici che, come alleati degli Eruli nel 267, avevano raggiunto il Mar Nero dal Mar d'Azov e avevano devastato le province attorno al Mar Nero prima di passare attraverso l'Ellesponto e diffondersi a tutto il Mar Egeo.

Il passaggio di Tacito attraverso Licia-Panfilia e l'uso della città di Perge come base retroguarda dell'esercito romano sono stati recentemente attestata da due iscrizioni che si trovano nella stessa città, a nord dell'agorà e in prossimità l'una all'altra. In una, la città vanta di aver ricevuto lo status di metropoli da “Zeus-Tacitus”. L'altra iscrizione ha una lunga serie di acclamazioni inniche e vanta il titolo di città neokoros (tempio guardiano), rinnovato per la quarta volta, sottolineando i ruoli politici, militari ed economiche che Tacito ha permesso di giocare.

Durante la campagna contro i Goti, Perge tenne la cassa con la retribuzione militare retribuzione e sotto la sua custodia il distaccamento militare.

In Asia Minore si svolsero campagne parallele, una guidata da Tacito stesso, altre dai suoi generali, uno dei quali era il suo prefetto del pretorio Floriano. Alla fine della primavera, Tacito assunse il cognomen Gothicus Maximus che appare su una iscrizione datata dal suo secondo Tr P e il suo secondo consolato; il tipo Victoria Gothica compare sul rovescio di aurei coniati dalla zecca di Serdica con la menzione Cos II (Fig. 13).

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Tacito si preparò con urgenza per rientrare in Europa, sia perché credeva che le sue vittorie sui Goti sono state determinanti o a causa della situazione in Occidente, dove Alemanni e Juthungi avevano nuovamente invaso l'Impero. Tacito era sulla via del ritorno in Europa, quando morì, o di malattia (come dice l'Epitome de Caesaribus), o come vittima di un complotto militare (come dicono le fonti greche): queste ultime sono più affidabili per gli eventi in Oriente.

Tacito è morto o in provincia di Ponto o a Tiana in Cappadocia, a seguito di un colpo di stato in cui era senza dubbio coinvolto Probo, il futuro imperatore.

Gli storici greci indicano che la Siria era in quel momento scossa da problemi causati dalla rapacità di Maximinus. Quest'uomo era un parente di Tacito ed era stato nominato da lui come governatore della Siria. Egli aveva abusato del suo potere a tal punto che i due primi cittadini della Siria e la fazione militare responsabile dell'assassinio di Aureliano si ribellarono contro di lui ed egli fu ucciso in Antiochia. Poco dopo, Tacito venne ucciso mentre era in viaggio verso l'Europa, come pure un gruppo di cospiratori catturati con lui.

La sua morte può essere datata al giugno 276.

In questa situazione confusa le province oltre le montagne Taurus immediatamente sostennero Probo, come imperatore, mentre Floriano fu riconosciuto in altre zone.

La ripartizione delle zecche tra Floriano e Probo conferma le testimonianze delle fonti letterarie sui territori in possesso dei due rivali, nell'estate del 276.

Zosimo e Zonara stabiliscono che Probo controllava la Siria, la Fenicia, la Palestina e l'Egitto, mentre Floriano controllava le province da Cilicia all’Italia. Antiochia, Tripoli e Alessandria non batterono moneta per Floriano: Probo acquistò il controllo di queste zecche alla morte di Tacito.

Quindi era diventato un usurpatore in Oriente, poiché Floriano aveva ricevuto il riconoscimento di Roma e del Senato. Floriano era prefetto del pretorio di Tacito ed era anche lui un suo parente? La Historia Augusta, a seguito di Aurelio Vittore e Polemius Silvius, afferma che Floriano era il fratello di Tacito, anche se non hanno la stessa gentilicium - M. Claudio Tacito non può essere fratello di M. Annio Floriano. La tradizione storiografica derivata dalla Kaisergeschichte persa, infatti, confonde due coppie di fratelli: Claudio II e Quintillo, che erano fratelli, e Tacito e Floriano, che non lo erano. Zosimo ci dà le informazioni più dettagliate sul concorso per il potere tra Floriano e Probo. Floriano abbandonò la guerra contro i Goti dopo una vittoria parziale. I due rivali, Florian a partire dal Bosforo, con una marcia durata più di un mese, e Probo a partire dalla Siria, si scontrarono a Tarso in Cilicia, dove, dopo parecchie confuse scaramucce militari, Floriano fu catturato dai soldati di Probo e poi finalmente eliminato dalle sue truppe.

Questi eventi ebbero luogo nel mese di agosto 276. Floriano deve aver regnato per poco più di due mesi, da giugno ad agosto 276.

(continua)


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