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Ispirato dai tanti bei lavori che altri utenti hanno sfornato in precedenza, ho deciso di provare a dare un mio piccolo contributo, riguardante la vita di un imperatore cui mi sono interessato nel passato. E' la prima volta che svolgo un lavoro del genere, quindi ben vengano consigli e indicazioni!

Marco Claudio Tacito

Se ai posteri la morte di Aureliano può sembrare la drammatica perdita di un grande imperatore, non sappiamo come essa sia stata realmente percepita in un periodo in cui i pretendenti allo scranno imperiale si accavallavano a velocità spaventosa ormai da decenni, quasi sempre calpestando il cadavere del loro predecessore.

la Historia Augusta menziona un periodo di circa 6 mesi in cui la carica imperiale rimase vacante, oscillante fra i maneggi del Senato e le lance delle legioni, ma si tratta di una asserzione priva dei necessari riscontri.

Lo stesso si può dire riguardo la figura di colui che sarà scelto come successore di Aureliano: Marco Claudio Tacito.

Le sue asserite origini italiche presso Terni (Iteramna), sono probabilmente derivanti dalla confusione con il luogo - Terni appunto - presso cui l'esercito lo acclamò come nuovo imperatore, mentre in realtà è probabile che si sia trattato dell'ennesimo danubiano, come molti suoi colleghi dell'epoca. Senza fondamento avrebbe anche la vantata parentela con lo storico Tacito, probabile espediente per vantare una storia familiare altrimenti oscura, così come dubbia pare la sua età (75 anni) al momento. Più sicura, parrebbe, la carica di console che Tacito ebbe a ricoprire nell'anno 273, assieme al collega Giulio Placidiano.

Fra tutta questa serie di supposizioni,quel che è certo è che il Senato ratificò senza problemi la sua elezione, una volta che Tacito giunse a Roma, e che diversi autori antichi parlano del suo regno come di una breve era di concordia tra imperatore e Patres Conscripti.

Anche questo dato, in ogni caso, non è esente da incertezze: sia Zosimo nella Storia Nuova che Giovanni Zonara nell'Epitome rimarcano come la sua elezione sia stata principalmente dovuta all'appoggio delle truppe, benchè al momento di questa scelta Tacito non fosse presente, bensì si trovasse in Campania presso la sua residenza di Baiae.

Ad ogni buon conto, i primi atti del nuovo imperatore furono improntati alla moderazione e alla prudenza: richiese al Senato - e fu accontentato - onori divini per il suo predecessore, ma rifiutò per sè di assumere il titolo di Dominus et Deus natus che era appartenuto ad Aureliano; nel conio delle sue monete, fece ritorno l'antico digramma S C, e apparve la dedicazione al GENIVS SENATVS, mentre ebbe piacere di assumere personalmente il titolo di RESTITUTOR REI PUBLICAE.

Nessuno all’epoca però poteva fantasticare troppo su un provvidenziale ritorno alla tranquillità, tutt’altro: Franchi e Alamanni erano per l’ennesima volta sul piede di guerra, e avevano attraversato il Reno, mentre altrove, nelle Gallie, erano in corso le scorrerie di altre bande germaniche formate da Lugi.

Drammatica anche la situazione sulle frontiere orientali: interrotti necessariamente i piani di Aureliano per una campagna persiana, tribù di Eruli e di popolazioni Meotidi (originarie queste di regioni oltre la Crimea, presso il Mar d’Azov) avevano dato vita a violenti saccheggi nella regione del Ponto e in altre zone della provincia d’Asia, asserendo un presunto ingaggio- sfumato – per la spedizione contro i Persiani, che esigeva adesso riparazione.

In questi frangenti confusi, Tacito ebbe da scegliere quale situazione risolvere per prima, e scelse l’Oriente.

Coadiuvato dal fratellastro (e futuro imperatore) Marco Annio Floriano, cui da poco aveva concesso la carica di Prefetto del Pretorio, viaggiò verso i territori della Cilicia e della Cappadocia, fin dove erano giunti i barbari, e riuscì in breve tempo a sconfiggerli, riportando almeno momentaneamente in sicurezza la parte orientale dell’Impero e guadagnandosi l’appellativo di GOTHICVS MAXIMVS.

Purtroppo questo primo successo fu anche l’ultimo, per Tacito. Proprio dopo la conclusione della campagna contro i Germani, mentre era sulla via del ritorno verso l’Italia, nel giugno dell’anno 276, l’imperatore morì presso la città di Tiana, in Cappadocia.

Come molti altri eventi – pure importanti della sua vita - anche la fine è però incerta, per lo meno nelle sue modalità. C’è chi racconta di febbri mortali che avrebbero colpito Tacito portandolo velocemente alla morte; sempre Zosimo, invece, ipotizza una vicenda più complessa: alcuni oscuri personaggi avevano da pochissimo assassinato il governatore della Siria, e parente di Tacito, Massimino, e preoccupati delle conseguenze non trovarono di meglio che giocarsi il tutto per tutto uccidendo l’imperatore.

Quale che sia la verità, la sua fine fu accolta senza troppo dolore, ma neanche festeggiata, dal Senato: sfuggì all’onta della damnatio memoriae, ma certo Tacito non fu ritenuto meritevole di onori divini: come molti prima e dopo di lui, ebbe accesso ad onori ed oneri della suprema carica in uno dei periodi più tormentati dell’Impero, dove solo uomini di qualità eccezionali – tanto positive che negative- riuscivano a spiccare e a cavalcare la tigre. Lontano dai successi di Gallieno o di Aureliano, Tacito non fu comunque una figura indegna, e venne ricordato per la morigeratezza dello stile di vita e per il carattere semplice e tranquillo.

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Modificato da Druso Galerio
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Ecco un paio di esemplari della monetazione di Tacito; non potendo ancora usare i link diretti, li inserisco in allegato. Il primo antoniniano celebra la "Vittoria Gotica" avvenuta in Oriente, mentre il secondo è un aureo con il digramma S C citato più sopra. Entrambe le immagini sono reperite dal Wildwinds.com

Tacitus Silvered AE Antoninianus. Ticinum mint. IMP C M CL TACITVS AVG, radiate, draped & cuirassed bust right / VICTORIA GOTTHI, Victory standing left, holding wreath & palm, P in ex. RIC 172, Cohen 157, Sear5 11821

Tacitus, AV Aureus, Rome. IMP CM CL TACITVS AVG, Laureate, draped and cuirassed bust right / ROMAE AETERNAE, Roma seated left, holding Victory on globe and sceptre, SC in exergue. RIC 75; Estiot 102.

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Modificato da Druso Galerio

Inviato

Ecco un altro personaggio che andrà ad arricchire le nostre "biografie imperiali" :) (già aggiunto il link)

Ciao, Exergus

p.s. per quanto riguarda i link esterni, personalmente, preferisco che le immagini vengano allegate al messaggio, onde evitare la loro futura scomparsa.


Inviato

Ciao,

...Ispirato dai tanti bei lavori che altri utenti hanno sfornato in precedenza, ho deciso di provare a dare un mio piccolo contributo...

Bravo, questo è lo spirito giusto! ;)

E' la prima volta che svolgo un lavoro del genere, quindi ben vengano consigli e indicazioni!

Un buon lavoro, se posso darti un consiglio personalmente avrei allargato un po' la "galleria numismatica". Ma come "prima" già apprezzabile.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato (modificato)

Contribuisco con una moneta per ogni zecca usata da Tacito, secondo quanto riportato dal RIC:

post-18735-0-55031800-1312634024_thumb.j

RIC Va 44, antoniniano, zecca gallica.

D: IMP CL TACITVS PF AVG, busto radiato e corazzato a destra

V: PAX PVBLICA, Pax stante a sinistra con ramo d'ulivo e scettro traverso

post-18735-0-91067400-1312635494_thumb.j

RIC Va 82, antoniniano, zecca di Roma

D: IMP CM CL TACITVS AVG, busto radiato e corazzato rivolto a destra

V: AEQVITAS AVG, Aequitas stante a sinistra con bilancia e cornucopia

Esergo: XXI, gamma in campo a destra

post-18735-0-27850300-1312634042_thumb.j

RIC Va 140, antoniniano, zecca di Ticinum.

D: IMP CM CL TACITVS AVG, busto radiato con drappeggio e corazza rivolto a destra

V: FELICIT TEMP, Felicitas stante a sinistra con caduceo e scettro

Esergo: V

post-18735-0-30579900-1312634052_thumb.j

RIC Va 179, aureo, zecca di Siscia

D: IMP CM CL TACITVS AVG, busto radiato e corazzato rivolto a destra

V: VIRTVS MILITVM, imperatore su cavallo al galoppo verso destra, regge una lancia

post-18735-0-31013200-1312634064_thumb.j

RIC Va 195, antoniniano, zecca di Serdica

D: IMP CM CL TACITVS AVG, busto radiato e corazzato rivolto a destra

V: PROVIDEN DEOR, Provvidenza stante a destra con due insegne, di fronte a Sol stante a sinistra con mano alzata e globo

Esergo: KA gamma

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RIC Va 208, antoniniano, zecca di Cyzicus

D: IMP CM CL TACITVS AVG, busto radiato e drappeggiato rivolto a destra

V: SPES PVBLICA, Vittoria stante a destra con palma, presenta una corona d'alloro all'imperatore stante a sinistra con scettro

Esergo: V

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RIC Va 211, antoniniano, zecca di Antiochia

D: IMP CM CL TACITVS AVG, busto radiato e drappeggiato rivolto a destra

V: CLEMENTIA TEMP, imperatore stante a destra riceve un globo da Giove stante a sinistra, entrambi con scettro

Esergo: XI, A in campo al centro

post-18735-0-88814900-1312636372_thumb.j

RIC Va 214, antoniniano, zecca di Tripolis

D: IMP CM CL TACITVS AVG, busto radiato e corazzato rivolto a destra

V: CLEMENTIA TEMP dot, Marte elmettato cammina a sinistra con ramo d'ulivo, lancia e scudo

Esergo: IA, stella in campo a sinistra

Ciao, Exergus :)

Modificato da Exergus

Inviato

Grazie dei consigli e degli incoraggiamenti, spero con l'esperienza di fare di meglio in futuro! :)


  • 1 anno dopo...
Inviato (modificato)

Salve a tutti.

sono nuovo ma pieno di domande, anch'io affascinato da un periodo, quello di III d.C., che è tra i più entusiasmanti della storia romana.

ed è soprattutto il periodo tra Gallieno e Diocleziano ad interessarmi. donde mi sono sorti alcuni dubbi leggendo la biografia dell'imperatore Tacito qui sopra stilata da Druso Galerio.

innanzi tutto non capisco come si può affermare che Tacito fosse stato eletto ad Interamna/Terni. L'Historia Augusta (HA), nella Vita Taciti (Tac.), parla di questa città a Tac.15,1 riferendosi ai cenotafi di Tacito e Floriano lì presenti, subito dopo passando alla profezia degli aruspici. Ora, nel commento di Paschoud a questa vita (Paschoud F., Histoire Auguste, Vies d'Aurélien et de Tacite, Paris, 1996) si dice a pag.305 che Vopisco potrebbe aver collocato ad Interamna le statue dei 2 imperatori non tanto perchè quella fosse la loro patria, quanto perchè l'Etruria-Umbria era la patria dell'aruspicina.

per cui da dove hai preso la notizia dell'elezione di Tacito da parte dell'esercito ad Interamna (posso darti del tu, Druso Galerio :)) ?

ho iniziato forse dall'argomento meno interessante...

tuttavia per quanto riguarda le origini di Tacito, a quanto ne so, sono state avanzate diverse ipotesi che raggruppo:

- Tacito era un vecchio senatore, che, stando alla testimonianza di Giovanni Zonara (12,28), aveva raggiunto l'età di 75 anni. era persino un ex console (cfr. Aurelio Vittore, Liber de Caesaribus, 36,1: e consularibus). Venne eletto dal senato in una riunione tenutasi a Roma il 25 settembre, benchè inizialmente Tacito si ruifiutasse adducendo come scusante la sua anzianità.Questa è la versione che si trova nell'HA e grossomodo in tutte le fonti latine. in verità il 25 settembre non è affatto il suo dies imperii

- stessa cosa di prima, con la variante che Tacito non si trovava a Roma al momento della sua elezione.

Tac.7,5 dice che, dopo aver sentito alcune voci che lo indicavano come il più probabile successore di Aureliano, egli se ne andò in Campania e ci rimase per 2 mesi (periodo che forse potrebbe corrispondere al cosiddetto Interregnum ovvero la reggenza dell'impero di Ulpia Severina) finchè non fu richiamato dai senatori ed infine eletto imperatore.

- ipotesi avanzata da R.Syme in Emperors and Biography, Oxford, 1971, 237-247: Tacito era un militare danubiano ormai in pensione, che stava trascorrendo l'ultima parte della sua vita nel suo possedimento in Campania.

K.P. Johne, Die Zeit der Soldatenkaiser, Berlin, 2008, 379-393, paragona Tacito a M.Oclatinio Advento, mostrando che da soldato semplice quest'ultimo riuscì a far carriera fino a ottenere il grado equestre, il comando della prefettura del pretorio, il consolato (nel 218) in tarda età e l'iscrizione tra i Clarissimi.L'esercito, infatti, non avrebbe mai accettato che un senatore divenisse imperatore vista l'incapacità di questi per quanto riguardava l'ambito militare. E di questi sentimenti dell'esercito il senato ne era ben consapevole. infatti, a Tac.3,7 il console Gordiano, che presiede la riunione del senato, nel suo discorso dice chiaramente che le truppe o accetteranno quell'imperatore che i senatori avrebbero eletto oppure ne creeranno tranquillamente un altro in caso di un loro rifiuto.

Per questo motivo sarebbe più logico che Tacito fosse un militare. la sua elezione sarebbe avvenuta in Campania, da parte dell'esercito (come dice Giovanni Zonara 12, 28) che dovrebbe essere identificato con le truppe pretoriane ed in seguito ratificata dal senato.ma come sia saltato fuori il nome di Tacito, un vecchio in pensione che voleva starsene solo tranquillo, non me lo spiego.

l'esercito imperiale di Caenophrurium, luogo in cui morì Aureliano, avrebbe potuto benissimo scegliesi un altro candidato: il prefetto del pretorio solitamente era il successore più ovvio di un imperatore (si vedano i casi di Filippo l'Arabo e Caro), generali importanti come Probo, Saturnino e altri erano di stanza sui confini. perchè scegliere proprio Tacito? forse egli non era affatto in pensione, forse faceva parte dell'entourage di Aureliano, forse era stato il prefetto del pretorio Giulio Placidiano (forse non più prefetto in quel periodo), col quale aveva condiviso il consolato del 273, a proporre il suo nome, forse era stata persino la vedova di Aureliano ad indicarlo al senato ed all'esercito (tesi di Strobel K., Ulpia Severina Augusta. Eine Frau in der Reihe der illyrischen Kaiser, Actes du colloque de Strasbourg (11–13 Oct. 1990). Strasbourg 1998, 119-153). infatti sulle monete di Tacito compare la stessa legenda monetale relativa alla CONCORDIA che si trova sulle monete di Severina. è forse un ringraziamento verso quello che aveva fatto ?

- ipotesi di S. Estiot che si trova in http://www.academia....stoire_Auguste_ riassunta in http://www.ric.mom.f...fo/hist5#tacite.

la sua ipotesi ha completamente ribaltato ogni notizia fornitaci dalle fonti letterarieTacito è un generale dell'esercito. ed è ancora ATTIVO!

Aureliano vinse nella primavera del 275 degli invasori Iuthungi-Alamanni che stavano assediando Augusta Vindelicorum in Rezia. Cfr. HA Aurel.35,4. in seguito l'imperatore si spostò nell'Illirico per arruolare un nuovo enorme esercito che avrebbe condotto non contro i Sassanidi (non è mai esistita una campagna persiana ma è solo propaganda aurelianea) bensì contro i Goti-Meotidi invasori.

Tacito, suo generale, sarebbe stato incaricato da Aureliano di supervisionare il fronte alto-danubiano durante la sua assenza.Aureliano intanto moriva, vittima di un complotto mentre Tacito vinceva una battaglia decisiva contro i Germani. L'esercito lo acclamò imperatore. Tale vittoria è attestata da una moneta della zecca di Ticinum con D/ Imp C M Cl Tacitus P F Aug Ger(manicus) http://www.ric.mom.fr/tpl/ric/popup/hist-pop36E.htm.

la sua prima emissione monetale sarebbe stata però nella zecca di Lugdunum come attesterebbe il ritratto molto accurato dell'imperatore che si riscontra sulle monete di questa zecca. i ritratti che compaiono sulle prime emissioni delle altre zecche sono invece un po' stereotipati e modellati sul ritratto di Aureliano. inoltre la 1° emissione di Lugdunum rappresenta il nuovo imperatore in veste militare esaltando le sue caratteristiche belliche, il che dimostrerebbe che egli fosse già in quel periodo un Imperator, il generale vittorioso che aveva vinto i Germani.

a chi credere?

spero che tale riassunto possa servire ad aprire un dibattito

Modificato da Nicomaco

Inviato

DE GREGE EPICURI

Intanto benvenuto, e complimenti per questi tuoi primi interventi cosi' ben documentati. Devo dire che sono interessato alla monetazione del III secolo, che non e' poi cosi' amata e frequentata; pero' i miei approfondimenti storici di questo periodo hanno per ora grandissime lacune. Vediamo se qualcuno ti risponde nel merito; ma penso che tu abbia gia' citato tutte le fonti principali dell'epoca.


Inviato (modificato)

grazie Gianfranco,

le fonti letterarie su cui mi sono documentato sono:

FONTI LATINE:

- Historia Augusta (HA): Vita di Aureliano; Vita di Tacito; Quadrigae Tyrannorum e Vita di Probo in http://www.thelatinl...ry.com/sha.html

- Aurelio Vittore: Liber de Caesaribus, capp.35-37 in http://www.hs-augsbu...s/aur_ca00.html

- Eutropio: Breviarium, libro 9, capp.13-15 in http://www.thelatinl...utropius9.shtml

- Epitome de Caesaribus: capp.35-37 in http://www.thelatinl...ctor.caes2.html

- San Girolamo: Cronaca (che traduce l'opera di Eusebio di Cesarea) in http://www.documenta...onicun,_MLT.pdf pagine 217/8 e 488/9. Cfr. anche http://www.tertullia...le_03_part2.htm pagine 304/5

- Orosio: Historiae adversum paganos, libro 7, capp. 23-24 in http://www.thelatinl.../orosius7.shtml

- Lattanzio: de Mortibus Persecutorum: cap.6 in http://www.thelatinlibrary.com/lactantius/demort.shtml

- autori raggruppati in Monumenta Germaniae Historica: cronografo del 354, consularia constantinopolitana, Prospero di Tiro, Polemio Silvio in http://www.dmgh.de/d...:0009:010:00:00 / Cassiodoro in http://www.dmgh.de/d...:0011:010:00:00 / Beda in http://www.dmgh.de/d...:0013:010:00:00.

TUTTE QUESTE FONTI DOVREBBERO DERIVARE DA UNA STORIA IMPERIALE CONTEMPORANEA AGLI EVENTI: la cosiddetta ENMANNSCHE KAISERGESCHICHTE

FONTI GRECHE:

- Zosimo: Historìa nèa: libro 1, capp.62-64 in http://www.tertullia...mus01_book1.htm (dove si trova il testo in greco?). Zosimo dovrebbe epitomare Eunapio di Sardi, il quale a sua volta riprenderebbe i famosi annali di Nicomaco Flaviano (ma non so se attraverso la mediazione di Pietro Patrizio)

- Malala: pagg.301-2 in http://www.documenta...Editio],_GR.pdf

- Giovanni di Antiochia: sono i frammenti 156 e 157 dell'edizione Müller volume 4, pag.599-600. non trovo nessun sito.

- Leone Grammatico: pagg. 79-81 in http://www.documenta...o]__GR.pdf.html

- Cedreno: pag.455 + pagg.463-464 in http://www.documenta...o]__GR.pdf.html

- Giordane: Romana in http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000792_00111.html?sortIndex=010%3A010%3A0005%3A010%3A01%3A00&zoom=0.75

- Sincello + Niceforo: pagg. 721-722 + pag.749 in http://www.documenta...ebuhrii_Editio]__GR.pdf.html

- Chronicon Paschale: pag. 509 in http://www.documenta...o]__GR.pdf.html

- Michele Glycas: pag. 456 in http://www.documenta...Glycas_Annales_[bekkeri_Editio]__GR.pdf.html

so che esiste anche qualcosa in Mosé di Khorene ma non riesco a trovare il testo nè armeno nè tradotto (possibilmente:))

Per le attestazioni papirologiche ci si può servire di http://www.papyri.info/search, mentre per l'epigrafia di solito utilizzo http://db.edcs.eu:88...r/epigraphik_it e per la numismatica http://wildwinds.com.../tacitus/i.html.

qualcuno conosce notizie ulteriori che possano servire?

Modificato da Nicomaco

Inviato (modificato)

altro quesito.

per comprendere meglio in che modo avvenne l'elezione di Tacito bisognerebbe calcolare in quanto tempo la notizia della morte di Aureliano raggiunse Roma. l'esercito imperiale si trovava a Caenophrurium e probabilmente un messaggero avrebbe percorso in tutta fretta la Via Egnatia fino a Durazzo per poi imbarcarsi fino ad arrivare a Brindisi e di lì a Roma percorrendo la Via Appia.

in quanto tempo questo viaggio potrebbe essere avvenuto?

questi sono i dati: Roma-Brindisi = 500 km / Durazzo-Caenophrurium= 870 km.

ho pensato che con una velocità media di 70-75 Km/h una staffetta avrebbe potuto percorrere il tragitto in 18/19 giorni, massimo 20 se ci fossero stati problemi ad attraversare lo stretto di Otranto.

può essere ragionevole?

poi non è detto che abbia percorso la via Egnatia. altre soluzioni sarebbero state la Via Militaris fino a Singidunum, poi Aquileia e scendere fino a Roma; oppure usare una nave per quanto le condizioni del mare l'avrebbero permesso. va tenuto conto infatti che Aureliano dovrebbe essere morto a fine Settembre-inizio Ottobre (da scartare che la data del 25 settembre indicata dall'HA come dies imperii di Tacito possa corrispondere a verità perché é smentita dai papiri: P.Oxy XII 1455 datato il 19 ottobre fa capire che a quella data ad Ossirinco Aureliano era ancora creduto vivo).

in sintesi, quanto tempo per una notizia Caenophrurium-Roma?

Modificato da Nicomaco

Inviato (modificato)

Mi complimento vivamente con Nicomaco, al quale dò il benvenuto.

Capita raramente che uno si accosti con buona competenza bibliografica.

Purtroppo pochissimo si conosce della biografia di Tacito prima della sua elezione come imperatore e praticamente le fonti storiche si esauriscono con la citazione del suo consolato nel 273.

Eppure esistono testimonianze numismatiche che accennano a TRE consolati.

Poi esiste un solo accenno alla sua età, veramente veneranda per l'epoca, di 75 anni.

Anche qui esistono non pochi dubbi e i ritratti riportati sulle monete poco aiutano.

Qui accenno che esiste un interessante articolo di Andreas Alfoldi, intitolato "Ticinum: le monnayage del l'empereur Tacite", su Numismatica e Antichità Classiche, 5, 1976, p. 227-244, che in pratica elenca tutte le emissioni fatte nella zecca di Ticinum.

Viene anche accennato a un busto in bronzo, proveniente da Lodi e ora nel Museo Civico di Milano, che Alfoldi crede di identificare in Tacito, forse qui raffigurato quando non era ancora imperatore (mancano le insegne imperiali), ma probabilmente era stato un governatore della zona, presupponendo che avesse terre a Lodi (antica colonia di Laus Pompeia), prma del suo consolato del 273.

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Aggiungo che mi risulta che Tacito sia stato proclamato imperatore nel novembre 275, quindi pare un paio di mesi dopo la morte di Aureliano. I tempi per un viaggio del messaggero (almeno 20 giorni) ci starebbero.

Purtroppo è un imperatore che ha lasciato poche tracce e nemmeno un anno di regno (morì nel giugno 276).

Sarebbe bello poter concentrare i vari nostri sforzi a riempire con tutti i tasselli questa breve pagina della storia e numismatica di Roma, tentando di redigere una biografia e un Corpus completo delle monete di questo imperatore (ci sono non pochi inediti rispetto alla versione corrente del RIC, come si può anche notare nel lavoro di Alfoldi)

Modificato da acraf

Inviato (modificato)

anch'io ho letto Alfoldi, soprattutto per la questione dei 3 consolati.

prima di tutto esiste ancora il dubbio che il console del 273 non sia il nostro Tacito ma si tratti di Aulo Caecina Tacito. per questo rimando a Christol M., Essai sur l'évolution des carrières sénatoriales dans la seconde moitié du IIIe siècle ap. J.C., Nouvelles Editions Latines, 1986, pp. 111-3; 153-8.a me tuttavia il console del 273 debba essere il nostro Tacito.

egli doveva essere già conosciuto dal senato e soprattutto da Severina. mi viene in mente che potrebbe essere stato un soldato che, alla pari di Giulio Placidiano, era stato premiato per i suoi onori militari, dei quali siamo totalmente all'oscuro, da parte di Aureliano col consolato ordinario.

quindi Tacito è COS I nel 273.

sappiamo poi che Tacito rivestì sicuramente il consolato dal 1° gennaio 276 ma non si sa bene se questo sia il 2° o il 3°.Alfoldi dice che tutte le zecche lo considerano il 2°, tranne Ticinum che lo considera il 3° perché il 2° corrisponderebbe al Consulatus Suffectus che egli aveva ricoperto subito dopo la morte di Aureliano.

se le cose stanno così, capisco che le zecche lontane come Cizico e Antiochia non siano venute a conoscenza del consulatus suffectus, ma di Roma proprio non me lo spiego. Tacito era a Roma! quindi la zecca di Roma doveva essere ben consapevole che aveva ricoperto questo consolato suffetto.

L'ipotesi di Alfoldi per questo motivo non mi sembra credibile. ma rimane il fatto che le monete di Ticinum hanno COS III http://www.ric.mom.fr/tpl/ric/popup/hist-pop37E.htm, e non si può pensare nemmeno ad un errore dell'approntatore vista l'abbondanza di monete con tale legenda.

per quanto riguarda il busto di Lodi poi, anche questa ipotesi è da prendere con le pinze. pensate che il busto possa corrispondere alle effigi monetali? a me sembra troppo magro e con le guance un po' scavate, il naso troppo affusolato. il Tacito delle monete mi sembra invece un po' calvo.

Alfoldi spiega che il busto corrisponderebbe a Tacito, ma prima della sua elezione ad imperatore. com'è possibile però che in pochi anni ci siano così tante differenze somatiche?anch'io quindi sono del parere di acraf: questo non è Tacito ma uno sconosciuto governatore di una regione dell'Italia del Nord, o un personaggio ricco ed influente di Lodi, forse quattuorviro anche se non ho alcuna prova per affermarlo.

ancora una volta, la faccenda è semre più oscura...

Modificato da Nicomaco

Inviato

Buongiorno Nicomaco, è evidente che ne sai parecchio più di me sull'argomento! La tua documentazione è molto, molto più approfondita di quella che avevo (e ho tutt'ora) al momento di riportare la biografia di Tacito.

Riguardo la notizia della sua eventuale elezione da parte dell'Esercito ad Interamna, posso dirti che a suo tempo mi sono riferito a queste due fonti:

http://www.wikideep.it/cat/imperatori-romani/marco-claudio-tacito/

http://www.roman-emperors.org/tacitus.htm

Specie quest’ultima pagina riporta “At the time of his elevation he was in Interamna (modern Terni, about 60 miles north of Rome). From there he made his way to Rome where he was confirmed as Emperor by the Senate.[[5]]

In questa pagina l’autore, Robin Mc Mahon, in merito all’elezione di Tacito ad Interamna, indica in nota i seguenti riferimenti bibliografici:

[[5]] David Magie, The Scriptores Historiae Augustae (Cambridge, MA, Loeb edition) "Vita Taciti," VII.5 [hereafter, SHA, Vita]; Zonaras, Annales, XII.28, ed. M. Pinder, Corpus Scriptorum Historiae Byzantinae (Bonn, 1844).

Solo ora però, dopo i tuoi appunti (cosa che avrei dovuto fare prima, onta su di me) ho verificato on line qui: http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Tacitus*.html

che il paragrafo della H.A. indicato (VII.5) riporta “5 At this point I must not leave it unmentioned that many writers have recorded that Tacitus, when named emperor, was absent and residing in Campania;22 6 this is indeed true, and I cannot dissemble. For when the rumour spread that he was to be made emperor, he withdrew and lived for two months at his house at Baiae.”

E che quindi esiste contraddizione tra l’affermazione di Mc Mahon e la nota che dovrebbe giustificarla.

Non so se esistano altre fonti che riportino voci dell’elezione di Tacito presso Interamna, ma non escludo che, almeno per quel che mi riguarda, possa semplicemente essere un errore dovuto ad una verifica poco approfondita.


Inviato

Ci sono tante cose "misteriose" nella vita e monetazione di Tacito, che in effetti sarebbe utile mettere in chiaro le conoscenze attuali, mettendo insieme le fonti e anche eventuali tracce epigrafiche.

L'esempio della poca chiarezza sulle circostanze della sua elezione è lampante: non sempre gli studiosi chiariscono, ma talvolta fanno ingarbugliare la matassa...

Per tornare al secondo consolato, concordo che poteva essere il Consolatus Suffectus. Tuttavia a complicare la questione e cioè che le zecche lontane non potevano essere a conoscenza di tale consolato, appunto per la loro lontananza, ecco comparire un aureo come questo, del tipo pesante e coniato nella zecca di Tripoli (!!!).

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Allego la nota illustrante questa moneta, della Classical Numismatic Group:

TACITUS. 275-276 AD. AV Heavy Aureus (6.56 gm). Tripolis mint. IMP C M CL TACITVS AVG, laureate, draped, and cuirassed bust right / P M TB P VI COS II P P, Mars walking right, holding spear and trophy; pellet in exergue.

Cf. Estiot, "Aurélian et Tacite: Monnaies d'or et faux modernes," BSFN 9 (1990), fig. 4 (same obverse die). Good VF, gilt and ex jewelry. ($3000)

Estiot asserts that this remarkable coin is based one of the final issues of Aurelian at Tripolis that contained this exact reverse legend and type (cf. MIR 47, 384d and pl. 143). The sole known authenic Tacitus specimen, in the Hermitage in St. Petersburg (Estiot, fig. 4), is reverse-die linked to this issue of Aurelian. While there are a number of forgeries of this type, Estiot identified features of the false reverse dies which make their identification possible: the TB P is reverted to TR P and there is no pellet on the reverse. The present coin, however, still retains the TB P and pellet, thus it is the second known authentic specimen. Interestingly, along with our specimen, all of the coins, authenic and false, published by Estiot share the same obverse die. The reverse die of the false coins, though, are not copies of the Hermitage coin, but do match that of our coin, though they have the "incorrect" TR P and no pellet. Thus, it must be that these forgeries are copies of our coin or another, unpublished, struck from the same dies. Truely, a remarkable coin!

Qui siamo di fronte a un caso dubbio di autenticità e comunque il rovescio sarebbe di un conio di Aureliano. Utile l'articolo ivi citato.


Inviato

Passando invece al terzo consolato e per rimanere a Ticinum, abbiamo alcune emissioni come queste (già accennate da Nicomaco).

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L'ultimo è interessante in quanto sarebbe un ibrido inedito, formato dal diritto di RIC 120/121 e dal rovescio di RIC 145.

Poi, come avevo accennato prima, ci sono non pochi inediti di Tacito, in parte raccolti da Bastien nei suoi Supplementi e quindi manca ancora un vero Corpus su questo interessante imperatore che ha lasciato di sè ben poche tracce.

Ecco un esempio (e ci sono altri nel sito della Comptoir Général Finacier o CGF):

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Qui manca addirittura l'officina all'esergo. Comunque la zecca dovrebbe essere di Lugdunum.

Per completare questa breve carrellata, accenno a uno dei più belli ritratti di Tacito, normalmente reperibili solo nella zecca di Lugdunum (Lione):

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Vedo che Nicomaco ha buone basi e conoscenze del periodo e spero che possa dedicare un ulteriore approfondimento, senza considerare che potrebbe essere oggetto di una buona tesi di laurea.


Inviato

è proprio quello che sto facendo, Acraf :D

tesi di laurea sul periodo di intermezzo tra Aureliano e Probo.

appena ho più tempo e un po' più di notizie (questo non vuol dire che siano da accettare incontrovertibilmente), spero di chiarire un po' più la figura di questo imperatore. ovviamente col vostro aiuto e le vostre opinioni.

vorrei poi scrivere una biografia di Floriano, prefetto del pretorio di Tacito, che probabilmente non era il suo fretellastro, ed infine rivedere qualcosa su Aureliano (ho già asciato un commento) e su Probo.


Inviato

Complimenti per la ricerca approfondita e per il dibattito sinora condotto!

Aggiungevo solo un piccolo aiuto (in questo periodo sono molto... attivo a livello... stradale! :D )

Una staffetta percorreva a cavallo circa 75 km. Per dispacci della Posta Imperiale di primaria importanza si ricorreva a staffette veloci che ad ogni stazione di sosta sostituivano il cavallo usato con uno "fresco" e ripartivano immediatamente.

Non so quando venisse sostituito il cavaliere che era soggetto ad uno sforzo non indifferente...

Ma si sono registrati dei record di 220 km/die come riportato da Plutarco (Galba, 22).

Ciao Illyricum

:)


Inviato

è proprio quello che sto facendo, Acraf :D

tesi di laurea sul periodo di intermezzo tra Aureliano e Probo.

appena ho più tempo e un po' più di notizie (questo non vuol dire che siano da accettare incontrovertibilmente), spero di chiarire un po' più la figura di questo imperatore. ovviamente col vostro aiuto e le vostre opinioni.

vorrei poi scrivere una biografia di Floriano, prefetto del pretorio di Tacito, che probabilmente non era il suo fretellastro, ed infine rivedere qualcosa su Aureliano (ho già asciato un commento) e su Probo.

Mi immaginavo che si sarebbe arrivato anche al successore Floriano (pochi mesi di regno nel 276), che presenta problematiche simili.

Sicuramente uno studio approfondito sul periodo tra Aureliano e Probo, dal 275 al 276, sarebbe oltremodo utile e interessante.

In bocca al lupo e massima collaborazione per le tue ricerche.


Inviato

ahah avevo letto anch'io questa notizia record, ma ho preferito la prudenza.

intanto ho una proposta che avevo formulato alcuni giorni fa, ma che, ripensandoci, non mi sembra più tanto credibile: ditemi per favore che ne pensate

ho immaginato che Tacito fosse un generale ancora attivo, come vuole Estiot, ma non certo sul fronte retico dove la partita contro gli Iuthungi poteva essere già stata chiusa da Aureliano.

questi si stava dirigendo con un grande esercito in Asia Minore per combattere i Goti invasori e aveva inviato a Roma dei dispacci con cui richiedeva anche la presenza delle truppe pretoriane.

Il generale Tacito, forse persino prefetto del pretorio, si stava dirigendo a Miseno in Campania per poter raggiungere Aureliano abbastanza velocemente via nave. l'incontro sarebbe dovuto essere a Bisanzio.

non era ancora arrivato a Miseno con le truppe pretoriane quando Tacito ricevette la notizia della morte del suo imperatore.

a questo punto i pretoriani elessero lui come nuovo seccessore di Aureliano e la loro decisione fu ratificata dal senato. Tacito quindi, abbandonando l'idea di partire subito, si diresse a Roma per ricevere le insegne e l'ufficializzazione della sua carica. tutto ciò si accordeerebbe con quanto di ce Zonara: Tacito fu eletto dalle truppe. eletto in sua assenza forse dal punto di vista del senato? questo non me lo spiego..

tale mia ipotesi si accorda con i tempi? e con i ritratti delle emissioni monetali?

dicevo poi che ultimamente non mi convinceva più perchè se Aureliano aveva impiegato tutta l'estate del 275 per formare un grande esercito, perché ridursi all'ultimo momento a richiamare i pretoriani? inoltre, se gli servivano veramente altre truppe, non avrebbero fatto prima via terra (Roma-Brindisi-Durazzo-Bisanzio)? a inizio ottobre c'è rischio che il mare sia agitato...


Inviato

Le tue considerazioni hanno una logica. Spesso, in assenza di circostanziate testimonianze, è meglio seguire il buon senso e un logico susseguirsi di eventi anche cronologici.

Non mi sembra assurda l'ipotesi di Tacito come generale pretoriano. Ovviamente bisogna cercare tutti gli indizi (e Zonara è considerato uno storico abbastanza attendibile).

Colgo l'occasione per chiarire un altro tassello che potrebbe essere fonte di confusione. Nel volume RIC, dopo Tacito e Floriano, a pagina 361, c'è un accenno a una emissione di sesterzi (RIC 1-2) e dupondi (RIC 3) in bronzo emessi durante l'interregno del 275, nel tempo intercorso tra la morte di Aureliano e la successione di Tacito.

Le monete sono:

SESTERZI

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DUPONDI (con gli stessi tipi)

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In realtà, come dice la nota che accompagna il dupondio di Elsen:

Cette monnaie fut attribuée soit au règne de Gallien, soit à un court interrègne entre Aurélien et Tacite en 275. D. Yonge suggère que ces monnaies ont été frappées par le Sénat en 268. Au printemps 268, Gallien défit les Goths à Naissus dans les Balkans. Après cette victoire, il dut revenir en Italie pour mater la révolte d'Aureolus à Milan. Gallien fut assassiné pendant le siège de cette ville et ne revint donc jamais à Rome. Cette émission aurait été prévue pour célébrer son retour triomphal dans la capitale. Voir D. Yonge, The so-called interregnum coinage, dans NC 139 (1979), p. 47-60.

Quindi queste emissioni risalgono piuttosto al 268, al tempo di Gallieno e appare fondamentale il contributo di Yonge (che posso procurare su richiesta).

Venendo meno alla presenza di un interregno del 275, i tempi reali tra la notizia della morte di Aureliano e la nomina e successiva ratifica della successione di Tacito rientrerebbero in un arco temporale più contenuto.

Bisogna ovviamente ricostruire tutta la produzione monetaria di Tacito nelle varie zecche, analizzare i conii e i tipi monetali nonché gli stili, per meglio comprendere la sequenza e quindi anche il ruolo politico di Tacito. Non comprendo perché gli stili migliori stanno a Lugdunum (forse lì c'erano incisori più bravi...). Non ho sottomano gli studi del fecondo Pierre Bastien sulla zecca di Lione e di Sylviane Estiot (forse i due massimi esperti numismatici di questo periodo), ma mi sembra che esistano circa 8 serie di emissioni successive.

Comunque la bibliografia numismatica su Tacito e su Floriano è molto ampia, specie quella francese, anche se mi pare che siano rimaste fuori alcune zecche come Siscia e Cizico.... e quindi manca una vera visione d'insieme.

Una tesi su questo periodo è benvenuta e spero che si possa avere una copia a lavoro concluso....


Inviato

va bene, anche se quello che troverete non vi sarà nuovo, visto che molte cose le ho già anticipato.

ero a conoscenza dell'articolo di Yonge e della retrodatazione che fa questo studioso della serie del GENIUS P R, ma in università non lo trovo. per cui, Acraf, se riesci a trovarmelo e ad inviarlo mi semplificheresti di molto il lavoro.

sta di fatto che una sorta di interregno, interregni species, é innegabile. Aureliano non aveva nominato un successore. ma non scoppiarono nemmeno guerre civili a causa della devozione di tutti gli eserciti alla memoria del loro imperatore. Questo distoglieva qualsiasi tentativo di usurpazione.

venendo all'interregno in sé: c'è chi non crede che la monetazione di Ulpia Severina, vedova di Aureliano, sia da attribuire a questo periodo. tuttavia se lei fu Augusta non prima del trionfo de Oriente ac Occidente di Aureliano (autunno 274), la sua monetazione con la legenda SEVERINA AUG sarà successiva. e come spiegare poi che molte zecche che ad un certo punto smettono di coniare per Aureliano continuano nell'autunno del 275 a coniare per Severina? no, no, quelle per me sono monete coniate già dopo che Aureliano era morto.

ora, a questo periodo di interregno vanno attribuite anche le monete riportate sopra, quelle del Genius? io non lo so. Yonge, a quanto ho desunto dai commenti che ne fanno gli studiosi, dice che sono monete coniate nel 268 a Roma. il loro scopo: celebrare l'ingresso di Gallieno (per cui la legenda andrebbe sciolta in INT(RATA) URB(E)) dopo che mancava da lungo tempo dalla capitale perché impegnato contro i Goti sui Balcani e dopo che avrebbe vinto l'usurpatore Aureolo a Milano. potrebbe essere anche se non c'è nulla per supportare tale teoria.

INT URB per cui non andrebbe sciolto in INTERREGNUM URBIS. bisognerebbe vedere se i romani di quel periodo fossero consapevoli di cosa fosse un INTERREGNUM. Tale termine sicuramente è di uso letterario: compare in Aurelio Vittore, Epitome de Caesaribus (interregni species) e HA (quasi quidam interreges inter ...). ma era anche un termine usato nel linguaggio comune? a questo non so rispondere.

dal punto di vista papirologico ed epigrafico posso dire che l'interregno è giustificato: P.OXY.12 1455 (che avevo già citato) http://www.papyri.info/ddbdp/p.oxy;12;1455/?q=SUBSTRING:(%CE%B1%CF%85%CF%81%CE%B7%CE%BB%CE%B9%CE%B1%CE%BD)&rows=3&start=40&fl=id%2Ctitle&fq=transcription_ngram_ia%3A%28%CE%B1%CF%85%CF%81%CE%B7%CE%BB%CE%B9%CE%B1%CE%BD%29&sort=series+asc%2Cvolume+asc%2Citem+asc&p=41&t=105 è datato il 19 ottobre del 275. la zecca di Alessandria batte monete con il settimo anno di regno di Aureliano secondo il calendario egizio (il suo settimo anno iniziava il 29 agosto 275 = (ἔτους) ζ Αὐτοκράτορος Καίσαρος Λουκίου Δομιτ’τίου Αὐρηλιανοῦ .....). se ad Ossirinco il 19 ottobre 275 datavano ancora col regno di Aureliano significa che lui era ancora vivo, e la notizia della sua morte non era ancora arrivata. Aureliano muore verso inizio ottobre.

Sappiamo poi che Tacito rinnovò la sua TRibunicia POTestas il 10 dicembre 275, quindi doveva essere stato eletto prima di questa data.

Kreucher, Der Kaiser Probus ..., pagina 102, http://books.google.it/books?id=_x-uCipS6vYC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false (qui però non si può vedere la pagina interessata) dice che L'INTERREGNO DEVE COLLOCARSI TRA SETTEMBRE ED UN PUNTO COINCIDENTE CON UN MOMENTO UN PO' PRIMA DEL 10 DICEMBRE


Inviato

acraf,

vorrei mettere nella mia tesi l'immagine della seconda moneta dell'interregno che hai postato.

però devo accompagnarla con una legenda. cosa scrivo? Sestertius RIC 2 ...


Inviato

Cercherò l'articolo di Yonge per scansionarlo e ti scriverò presto via MP per allegarlo.

Vorrei rileggerlo pure io per capire quali argomentazioni ha usato per collocare l'interregno al tempo di Gallieno. Comunque dal punto di vista stilistico debbo notare una stretta affinità più con le emissioni di Gallieno che con Aureliano o Tetrico.

Personalmente ho sempre creduto che almeno alcune monete con SEVERINA AVG vadano a coprire appunto i mesi dell'autunno 275 (almeno da settembre a novembre).

Allego un bellissimo e rarissimo aureo (anche questo mancante nel RIC), con l'eloquente scheda dell'asta NAC:

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The Roman Empire

Severina, wife of Aurelianus

Aureus, Ticinum 274-275, AV 6.39 g. SEVERI – NA AVG Diademed and draped bust r. Rev. PRO – VIDEND – EOR Sol standing l., holding globe and raising r. hand towards Fides, standing r., holding two standards. C –. RIC –. CBN pl. 77, 71. Göbl 78dO (this obverse die). Calicó –.

Of the highest rarity, the second specimen known and the only one in private hands.

Struck in high relief on a very broad flan, minor marks, otherwise extremely fine

For a woman so abundantly represented on coinage, little mention is made of Severina outside the realm of numismatics. A handful of inscriptions are known, most of which refer to her as the wife of Aurelian and assign to her the title Augusta, which she very likely earned in the fall of 274 at the time of Aurelian’s triumph for his defeat of Romano-Gallic and Palmyrene pretenders.

All literary references to Severina must be regarded with scepticism due to the late date and dubious nature of the sources. Despite reports in The Historia Augusta to the contrary, Severina’s origins were probably as humble as those of Aurelian. Her nomen Ulpia was common in the Balkans by this time due to the legacy of Trajan, and there is no reason to suspect any real connection to nobility in Spain. Sadly, it is fair to say that beyond her being the wife of Aurelian and holding the title of Augusta from 274 to 275, nothing that we know about her can be held above suspicion.

The numismatic evidence uniformly supports the idea that she was hailed Augusta in 274, as all of her imperial coinage is of the type issued after Aurelian’s monetary reform, which is thought to have occurred in the early months of 274. Furthermore, her coinage at Alexandria is limited to Aurelian’s years six and seven, thus to 274 and 275.

The most difficult element of the numismatic evidence occurs in the period of Aurelian’s murder in October or November, 275. The Historia Augusta provides an elaborate framework for this period, which includes a senate-ruled interregnum of perhaps six months between the murder of Aurelian and the assumption of power by his successor, Tacitus.

The notion of a rise in senatorial authority over the army at this moment in history has long been discarded as wishful thinking or revisionist thinking by the author of The Historia Augusta, but it is possible there was a period of sole rule by Severina after the death of her husband. Close study of the coinages of all mints, and especially those of Antioch and Alexandria, suggest a larger volume of coinage was struck in the name of Severina than Aurelian just prior to the commencement of coinage for Tacitus.

If we assume that analysis is correct, there would be no good explanation other than coinage was being struck solely in the name of Severina after her husband’s murder. However, much about the coinage of this period remains to be sorted and we can only entertain this as a possibility. If true, it is probably best to regard her sole-reign as a carry-over period in a moment of transition rather than a senate-sponsored interregnum of the kind described in The Historia Augusta.

Per l'immagine dell?interregno che hai indicato dovrebbe essere quella di Lanz:

http://www.acsearch.info/search.html?search=similar%3A198384#0

Per i riferimenti puoi usare quelli indicati da Lanz nella sua scheda (Sesterzio, RIC 2). Comunque è sempre opportuno citare anche la provenienza quando riporti una immagine (non ci sono problemi legali per un'asta).


Inviato

il ruolo di Severina è determinante nell'elezione di Tacito.

altro che vecchio senatore. Tacito così descritto dall'HA non è altro che il paradigma del bonus princeps. coronerebbe infatti il sogno dell'HA, cioè quello che il senato sia artefice della propria politica recuperando un diritto, lo ius electionis, usurpatogli dall'esercito.

con ordine:

- la data del 25 settembre: a me sembra che in questa data siano confluite diverse riunioni del senato perché Tacito, una volta che il console Gordiano ha fatto il suo discorso (Tac.3,3-7), non fa tempo a parlare che tutto il senato lo nomina imperatore (Tac.4,2: Tacite Auguste, dii te servent. te diligimus, te principem facimus, tibi curam rei p. orbisque mandamus). poi la seduta del senato continua col discorso di Tacito sul rifiuto del potere, altre acclamazioni, discorso di Nicomaco ed infine nuove acclamazioni. secondo me una riunione del senato si era conclusa con la nomina di Tacito ad imperatore ma lui era assente. poi una volta presentatosi in senato ricevette altre acclamazioni. così mi sembra logico, altrimenti Tacito riceverebbe dal senato 2 acclamazioni (4,2 + 7,1). Cfr. Paschoud, Vies de Tacite.

il calendario di Filocalo dice che il 25 settembre non è un giorno di senatus legitimus (CIL I2, pag.270: NON RIESCO A TROVARE UN SITO CHE POSSA RIMANDARE A QUESTA ISCRIZIONE).

Migeul Requena, http://books.google.it/books?id=NGq18nKMDG0C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false (ma anche qui non sono date le pagine su Tacito) pagine 69 e seguenti, riguardo al presagio ominale di Tac.17,3 (vitis, quae uvas Aminnias albas ferebant, eo anno, quo ille imperium meruit, purpurascere = la vite (cioè i grappoli d'uva) che dava uva bianca di Aminea, diventò porpora(cioè presagio che egli rivestirà la porpora imperiale) l'anno in cui egli ottenne l'impero) dice che si procede alla vendemmia solitamente da agosto a ottobre. per cui l'uva non poteva diventare porpora quando Tacito fu eletto, cioè fine novembre-inizio dicembre, semplicemente perché l'uva nei campi non c'era più.

da dove è saltata fuori la data del 25 settembre? per Requena corrisponde non al dies imperii di Tacito al suo dies natalis, giorno di nascita. dimostra questo dicendo che nei vari calendari romani venivano ricordati i compleanni degli imperatori, ma si ricordavano solo i dies imperii degli imperatori contemporanei alla redazione del calendario.

per cui per Tacito c'è stata una confusione tra dies imperii e dies natalis. effettivamente nel giorno in cui nacque Tacito si poteva ancora vendemmiare l'uva.

- Severina:

probabilmente ebbe la reggenza dell'impero dopo la morte del marito. una volta ricevuta questa notizia pensò di divulgarla a tutti i generali dell'impero e invitò l'esercito alla CONCORDIA, evitando le usurpazioni. basta vedere le legende delle sue monete. si comporta come un nuovo sovrano a tutti gli effetti coniando un donativum in oro per i soldati.

intanto, riguardo al problema della successione, sicuramente si stava pensando ad un militare (l'esercito non avrebbe accolto volentieri un senatore come imperatore), forse dell'entourage di Aureliano. magari furono fatti i nomi di http://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Placidiano; http://it.wikipedia.org/wiki/Pomponio_Basso_(console_259); http://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Antiochiano; http://it.wikipedia.org/wiki/Virio_Orfito e altri.

Tacito doveva appartenere a questo gruppo ed essere stato indicato da Severina. Così Karl Strobel: Ulpia Severina Augusta. Eine Frau in der Reihe der Illyrischen Kaiser. In: Edmond Frézouls, Hélène Jouffroy (Hrsg.): Les empereurs illyriens. Actes du colloque de Strasbourg (11–13 Octobre 1990). Strasbourg 1998, pp. 119–153.


Inviato

una richiesta:

poiché non sono un numismatico potreste per favore all'inizio sciogliermi le sigle delle riviste che indicate.

ad es. NAC é Numismatic Ancient Chronicle?

grazie


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