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Inviato (modificato)

In queste serate di agosto, dove si posta non in maniera abbondante, per fare cosa gradita a qualche frequentatore assiduo, desidero sottoporre la visione di questo normale Tari di Filippo IV, moneta comune e liscia come l'olio:

Al dritto lungo il bordo la legenda PHILIP IIII D G e la data 1622, al centro il busto del sovrano corazzato e con la testa radiata, dietro la nuca le sigle MC/C;

Al rovescio lungo il bordo la legenda HISP VTRIV SICILIE RE, al centro uno stemma cuoriforme coronato; borodo perlinato.

P.R. 30/b - MIR 245/3 - Andreani, D'Andrea, Perfetto 34

Se desiderate commentare. :)

Modificato da peter1

Inviato

In queste serate di agosto, dove si posta non in maniera abbondante, per fare cosa gradita a qualche frequentatore assiduo, desidero sottoporre la visione di questo normale Tari di Filippo IV, moneta comune e liscia come l'olio:

Al dritto lungo il bordo la legenda PHILIP IIII D G e la data 1622, al centro il busto del sovrano corazzato e con la testa radiata, dietro la nuca le sigle MC/C;

Al rovescio lungo il bordo la legenda HISP VTRIV SICILIE RE, al centro uno stemma cuoriforme coronato; borodo perlinato.

P.R. 30/b - MIR 245/3 - Andreani, D'Andrea, Perfetto 34

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Ciao Pietro, complimenti per questo tarì, anche se comune non dimenticare che è una delle monete napoletane più interessanti del XVII secolo, la particolarità consiste nella sconfinata varietà di simboli identificativi posti all'inizio della leggenda al dritto, e penso di avere identificato quel simbolo .............. tu hai qualche idea? ;)


Inviato

In queste serate di agosto, dove si posta non in maniera abbondante, per fare cosa gradita a qualche frequentatore assiduo, desidero sottoporre la visione di questo normale Tari di Filippo IV, moneta comune e liscia come l'olio:

Al dritto lungo il bordo la legenda PHILIP IIII D G e la data 1622, al centro il busto del sovrano corazzato e con la testa radiata, dietro la nuca le sigle MC/C;

Al rovescio lungo il bordo la legenda HISP VTRIV SICILIE RE, al centro uno stemma cuoriforme coronato; borodo perlinato.

P.R. 30/b - MIR 245/3 - Andreani, D'Andrea, Perfetto 34

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Ciao Pietro, complimenti per questo tarì, anche se comune non dimenticare che è una delle monete napoletane più interessanti del XVII secolo, la particolarità consiste nella sconfinata varietà di simboli identificativi posti all'inizio della leggenda al dritto, e penso di avere identificato quel simbolo .............. tu hai qualche idea? ;)

E' da quando ne sono venuto in possesso che cerco di identificarlo.......ma io non riesco a vedere nulla di chiaro davanti a quella P :(

Se sei stato in grado di vederlo, per favore dimmelo sono qui che aspettooooooo :friends:


Inviato

Io trovo invece molto curiosa la ribattitura della sigla MC/C che ha una bella ed evidente C in più e si legge MCC /C.


Inviato (modificato)

Io trovo invece molto curiosa la ribattitura della sigla MC/C che ha una bella ed evidente C in più e si legge MCC /C.

Bravo Davide, questa mattina alla risposta di Francesco, guardandolo meglio, mi ero accorto anch'io di questa C in più; e pensare che l'avevo postata così, giusto per postare una moneta in un momento di stanca.

Ma è proprio verissimo stè Napoletane non smettono mai di sorprendere.

E' come se fosse un inizio di catena...che bello.

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Modificato da peter1

Inviato

Io trovo invece molto curiosa la ribattitura della sigla MC/C che ha una bella ed evidente C in più e si legge MCC /C.

Ma perchè dici cusioso e non interessante ;)


Inviato (modificato)

Che splendido ritratto espressivo! Complimenti Pietro! Spesso i ritratti su questa tipologia sono stanchi, o malamente ribattuti. Qui invece il giovane Filippo ha uno sguardo cristallino, un profilo marcato e la mascella volitiva dell'avo Carlo V.

Sul segno identificativo anch'io non riesco a venire a capo di nulla...quello che è rimasto somiglia ad un accento circonflesso. Sicuramente Francesco ci farà sapere cosa ha visto lui con il suo "terzo occhio". :ph34r:

E' un altro enigma però ad intrigarmi. E' risaputo che un ignoto incisore ci lasciò un volto umano sulla spalla di Filippo III su alcuni scudi e mezzi scudi "QVOD VIS". Alcuni studiosi hanno letto questo ornamento come intenzionale e lo hanno interpretato come un ritratto del duca d'Osuna, il potente vicerè di Napoli. Ebbene, in un esemplare di tarì di Filippo IV datato1622 che mostrava per intero il busto del sovrano (caso davvero raro) sulla spalla, piuttosto che il mascherone frontale di un leone (v. Pannuti-Riccio) o di un mostro marino, mi è capitato di intravvedere un profilo umano, orientato verso il bordo inferiore della moneta, proprio come in quelle di Filippo III. Non può certo trattarsi dell'Osuna, già caduto in disgrazia, ma è un dettaglio curioso e interessante, che connette la numismatica alle anamorfosi che la cultura manierista e barocca andava sperimentando in quegli anni nelle arti figurative c.d. "maggiori"...

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/11/Arcimboldo_Fire.jpg

Modificato da JunoMoneta

Inviato

Concordo con quanto espresso da Giuseppe, questo ritratto mostra piacevolmente il frutto dell'esperienza incisoria che i grandi maestri di questa grandissima zecca, raccontarono da Carlo V, passando attraverso Filippo II, Filippo III e donandoci con questo magnifico ritratto di Filippo IV, il momento magico che l'arte stava vivendo.......

IL MANIERISMO

Il manierismo è un movimento artistico la quale nascita si data comunemente dopo la morte di Raffaello (1520) termine coniato così dal Vasari (alla maniera). È un periodo in cui diversi artisti si rifanno alla “maniera” dei tre grandi: Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Alcuni manieristi tendono a fondere i caratteri dell’uno con l’altro altro ricercano strade nuove. I caratteri che vengono più ripresi dei tre grandi sono : lo sfumato leonardesco, il plasticismo michelangiolesco e il classicismo raffaelliano. Il manierismo però non va considerato come un periodo di sola citazione dei tre grandi ma come un periodo molto ricco. Ed è proprio la paura di cadere nell’imitazione e nella ripetitività che aiuta i pittori manieristi. Di fronte alla consapevolezza del fatto che dopo i tre grandi tutto ciò che in arte si poteva dire era stato detto per non far morire l’arte molti ricercano strade nuove: compito difficile. Per avere un forte riscontro bisognerà aspettare Caravaggio. La soluzione più frequentemente adottata dai pittori manieristi, anche se in modi diversi, e quella che il Vasari definisce la “Licenza”. In altre parole la possibilità di uscire dalle regole imposte dalla tradizione dando sfogo a virtuosismi e ad esibizioni di capacità tecnica. Nacque la necessità della ricerca del difficile, del complicato e del bizzarro. I manieristi iniziarono a dare sfogo ad intellettualismi e a raffinate ricerche formali. Non uscendo mai dall’alveolo che la tradizione rinascimentale aveva loro imposto. È il loro modo di muoversi tra regola e licenza che impedisce la svolta che avverrà solo con Caravaggio.


Inviato

In queste serate di agosto, dove si posta non in maniera abbondante, per fare cosa gradita a qualche frequentatore assiduo, desidero sottoporre la visione di questo normale Tari di Filippo IV, moneta comune e liscia come l'olio:

Al dritto lungo il bordo la legenda PHILIP IIII D G e la data 1622, al centro il busto del sovrano corazzato e con la testa radiata, dietro la nuca le sigle MC/C;

Al rovescio lungo il bordo la legenda HISP VTRIV SICILIE RE, al centro uno stemma cuoriforme coronato; borodo perlinato.

P.R. 30/b - MIR 245/3 - Andreani, D'Andrea, Perfetto 34

Se desiderate commentare. :)

Ciao Pietro, complimenti per questo tarì, anche se comune non dimenticare che è una delle monete napoletane più interessanti del XVII secolo, la particolarità consiste nella sconfinata varietà di simboli identificativi posti all'inizio della leggenda al dritto, e penso di avere identificato quel simbolo .............. tu hai qualche idea? ;)

E' da quando ne sono venuto in possesso che cerco di identificarlo.......ma io non riesco a vedere nulla di chiaro davanti a quella P :(

Se sei stato in grado di vederlo, per favore dimmelo sono qui che aspettooooooo :friends:

Ovviamente sui mezzi ducati era più grande il giglio e quindi più curvilineo. Ora lo vedi? ;) ;)

Questo simbolo è presente anche sui ducati. ;)

post-8333-0-64939100-1312476552_thumb.jp

post-8333-0-45891400-1312476678_thumb.jp


Inviato (modificato)

Ovviamente sui mezzi ducati era più grande il giglio e quindi più curvilineo. Ora lo vedi? ;) ;)

Questo simbolo è presente anche sui ducati. ;)

Mamma mia Francesco che pezzo incredibile!!!! :o :o :o :o :o

Con quello spaventoso "gorgoneion" sulla corazza, qui c'è la citazione d'obbligo da Montesquieu, sulle cause della decadenza dell'istituzione monarchica:

"Il se corrompt lorsque le prince change sa justice en sévérité ; lorsquil met, comme les empereurs romains, une tête de Méduse sur sa poitrine"

Benchè il povero Filippo IV fosse non tanto crudele e severo, quanto un tantino tetro...

A te non è mai capitato di intravvedere un profilo umano sulla spalla al posto della testa di leone?

Modificato da JunoMoneta

Inviato

Ovviamente sui mezzi ducati era più grande il giglio e quindi più curvilineo. Ora lo vedi? ;) ;)

Questo simbolo è presente anche sui ducati. ;)

Mamma mia Francesco che pezzo incredibile!!!! :o :o :o :o :o

Con quello spaventoso "gorgoneion" sulla corazza, qui c'è la citazione d'obbligo da Montesquieu, sulle cause della decadenza dell'istituzione monarchica:

"Il se corrompt lorsque le prince change sa justice en sévérité ; lorsqu’il met, comme les empereurs romains, une tête de Méduse sur sa poitrine"

Benchè il povero Filippo IV fosse non tanto crudele e severo, quanto un tantino tetro...

A te non è mai capitato di intravvedere un profilo umano sulla spalla al posto della testa di leone?

Grazie mille Giuseppe, si, in effetti è bellino come esemplare, a dire il vero ero indeciso per il simbolo del tarì di Pietro tra il "punto celtico" (gli amici esperti di papali sanno a cosa mi riferisco) ed il giglio. Trovo molto più plausibile quest'ultimo per via di alcune riflessioni mie personali. Non dimentichiamo che a Napoli il punto celtico venne utilizzato come interpunzione per la prima volta sullo scudo del 1617 di Filippo III "QUOD VIS", mentre a Roma già nella metà del XVI secolo.


Inviato

Intanto ringrazio Francesco per quello che ha visto :o

Ma sfogliando il MIR come simbolo del coniatore il giglio non risulta :(

Forse il CNI ?

A Juno vorrei chiedere di essere un pò più semplicista....non ci sto capendo niente.

Juno per cortesia fammi capire qualcosa, Riassumi...sai a certi discorsi non è che ci arrivo tanto facilmente;

Ebbene, in un esemplare di tarì di Filippo IV datato1622 che mostrava per intero il busto del sovrano (caso davvero raro) sulla spalla, piuttosto che il mascherone frontale di un leone (v. Pannuti-Riccio) o di un mostro marino, mi è capitato di intravvedere un profilo umano, orientato verso il bordo inferiore della moneta, proprio come in quelle di Filippo III.

A te non è mai capitato di intravvedere un profilo umano sulla spalla al posto della testa di leone?

Grazie.


Inviato (modificato)

Grazie mille Giuseppe, si, in effetti è bellino come esemplare, a dire il vero ero indeciso per il simbolo del tarì di Pietro tra il "punto celtico" (gli amici esperti di papali sanno a cosa mi riferisco) ed il giglio. Trovo molto più plausibile quest'ultimo per via di alcune riflessioni mie personali. Non dimentichiamo che a Napoli il punto celtico venne utilizzato come interpunzione per la prima volta sullo scudo del 1617 di Filippo III "QUOD VIS", mentre a Roma già nella metà del XVI secolo.

"Bellino"??? Qui come understatement siamo dalle parti della Camera dei Lords.... :lol:

Certamente abbiamo letto tutti le tue preziose riflessioni sullo zampino di Hamerani alla zecca partenopea...la storia dei"punti celtici" è davvero interessante, e la questione della punteggiatura, troppo spesso trascurata, dovrebbe essere oggetto di maggiore attenzione.

Caro Pietro, forse la chiarezza non è il mio forte, ti chiedo venia. Dicevo soltanto che, in alcuni esemplari di tarì 1622 con un modulo particolarmente largo ed un'effigie molto centrata, è possibile vedere per intero la sagoma del busto di Filippo IV. Ebbene, la sua corazza, in corrispondenza della spalla, presenta un motivo teriomorfo (a testa di leone o di mostro marino), molto comune sui ritratti fino all'epoca di Carlo VI - vedi ad esempio la spalla nel 24 grana del 1730, credo l'ultimo tipo monetale partenopeo su cui compare questo motivo ornamentale di ascendenza appunto manierista. Ecco un esemplare in cui puoi vedere chiaramente la testa di leone:

http://www.mcsearch.info/record.html?id=81169

Dicevo soltanto che ho osservato un tarì del 1622 che invece di una testa di leone, sulla spalla del re presentava un volto umano di profilo che guardava in basso, simile a quello sul mezzo scudo di Filippo III, QVOD VIS, qui illustrato da Francesco:

http://www.ilportaledelsud.org/monete_vicereame_2.htm

Si tratta di un gioco illusionistico, a metà tra una testa di leone vista di fronte e un volto umano visto di profilo. Per questo parlavo di anamorfosi e di trompe l'oeil alla Arcimboldo. Chiedevo appunto ai più esperti e navigati studiosi di questo forum, te compreso, se avessero mai osservato un profilo analogo su un tarì di FIlippo IV.

Modificato da JunoMoneta

Inviato (modificato)

Si....... grazie a tutti gli intervenuti, ma in questo Tari, a me sembra essere molto importante la battitura della doppia C accanto alla M.

Di questo cosa sapete dirmi ?

Modificato da peter1

Inviato

ciao peter complimenti del tari ,poi le sigle sono molto interessanti,cmq spero che nn ti dispiace se uso il tuo post x postare un altro tari , :P cmq posso dire che una delle monete che mi affascina di piu,peccato che si trovano nella maggior parte dei casi sempre tosata o mal ridotta,cmq ecco il mio tari,ciaooo .......giuseppe :rolleyes:

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Inviato

Piacevolissimo anche il tuo Giuseppe.

Mentre Filippo IV faceva battere la monetazione a noi cara, in quel di Modena(Mutina), un grande Estense, Francesco I (1629 - 1658) , autorizzò una delle massime espressioni incisorie del tempo, il Doppio Ducatone e Ducatone detto anche " la Barcaccia".

Dello stesso tipo venne coniato il Doblone o doppia da 8 scudi in oro.............

Questo e un tipico esempio di quello che il Manierismo fece esprimere agli artisti del tempo attraverso la maestria scultorea e incisoria.

Di seguito il punzone del dritto con la testa di Francesco I e una svavillante e ammirevole spalla dell'armatura...

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Inviato

Certo che quando si inizia a guardare una moneta con più accortezza, si vedono tanti particolari che altrimenti andrebbero persi. Di seguito posto un esemplare di tarì in mio possesso, veramente "arrivato". Più che un barbiere, sarà stato un indiano a tosarlo :lol: :lol:

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Inviato

Quello che volevo far notare, anche dal particolare allegato, è la differenza del castello tra le varie monete postate. Questo fà capire, quanti coni che si fabbricavano per battere lo stesso tipo di moneta. Più coni lavoravano, più comune era la moneta.

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Inviato

Un'altra differenza che salta all'occhio facendo un confronto col tarì postato da Pietro, è che il suo è molto più "curato" . Guardate la differenza tra il mio e il suo nel particolare allegato.

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