Vai al contenuto
IGNORED

Sondaggio storico


caiuspliniussecundus

e se Alessandro Magno fosse venuto in Italia?  

50 voti

You do not have permission to vote in this poll, or see the poll results. Si prega di accedere o registrarsi per votare a questo sondaggio.

Risposte migliori

Assolutissimamente d'accordo con Leo , non confondiamo la cronologia della Storia se parliamo di Alessandro dobbiamo fare i conti con l'esercito Romano del suo Tempo mica con le Legioni Imperiali

Modificato da Silla
Link al commento
Condividi su altri siti


i romani sul suolo italico hanno preso a volte delle brutte batoste è vero!!! ma roma è sempre rimasta immacolata ed i nemici se la sono spesso svignata per non tornare più! nè annibale, nè pirro, nè altri, fino a verso la fine dell'impero hanno impensierito roma! il tutto condito con guerre civili continue tra i romani stessi! alessandro una volta sbarcato avrebbe potuto cercare le alleanze dei coloni greci ma penso che si sarebbe trovato contro tutte le popolazioni comunque assoggettate a roma! anch'io penso che ci sarebbe stata qualche tattica temporeggiatrice! forse avrebbero impedito i rifornimenti! bah la storia non si fa con i se o i ma.

certo la falange era una potenza all'epoca in cui roma giustamente non aveva grandi capi, ma penso che una cosa sia difendersi da chi ti assale ed una cosa sia conquistare e accettare scontri in campo nemico! certo non si parla di legioni imperiali ma si parla di uomini orgogliosi della loro stirpe che da un metro quadro hanno conquistato un impero! le qualità c'erano ed i romani sapevano imparare anche dai loro errori.... :) ;) :) ;) :) ciao

Link al commento
Condividi su altri siti


Ho votato per la terza opzione perchè verso la fine del IV sec a.C. in Italia, anche se non erano ancora molto sviluppate c'erano molte cittadine che avrebbero infastidito la falange macedone.

Non bisogna dimenticare che nella gran parte d'Italia le battaglie campali non sono possibili a causa del terreno montuoso collinare; e se Alessandro Magno tentava un'assedio doveva fare i conti con le possenti mura "Serviane" che aveva Roma (erano alte 10 m. e spesse 4m). Quindi secondo me alla fine i Romani avrebbero prevalso.

Link al commento
Condividi su altri siti


Apprezzo molto i contributi a questa discussione e volevo aggiungere qualche ulteriore osservazione in favore della fazione "filoromana". Non è vero che a quel tempo mancassero le personalità a Roma da contrapporre ad Alessandro, forse dimentichiamo Decio Mure, o Camillo o Manlio Torquato o Lucio Papirio Cursore.

I Deci si votarono alla morte nell'orribile sacrificio umano della "devotio". Secondo Voi, un popolo, pur giovane, che è in grado di produrre un Decio Mure come può piegarsi ad Alessandro Magno?? Piuttosto si sarebbero fatti sterminare fino all'ultimo uomo. Forse Roma non poteva vincere, ma non si sarebbe mai piegata. In questo senso credo che la qualità dei combattenti messi in campo da Roma sarebbe stata in grado di fermare (non dico di sconfiggere) Alessandro. Come osserva giustamente Legioprimigenia, i territori montuosi dell'Italia avrebbero impedito alla falange di dispiegarsi e Alessandro si sarebbe impantanato in una lunga guerra di posizione, logorante, non dissimile dall'accoglienza che un secolo dopo avrebbe avuto Annibale. Nella guerra contro i sanniti i romani ebbero gli stessi problemi, una guerra che non poteva avere vincitori immediati. Quand'anche Alessandro avesse vinto delle battaglie campali si sarebbe trovato nell'impossibilità di presidiare territori così estesi e avrebbe prima o poi dovuto levare le tende.

Caius

Link al commento
Condividi su altri siti


Che Roma avesse chinato il capo se ci fosse stata un invasione lo escludo categoricamente;Roma già dai primi giorni della fondazione si era creata una fisionomia imperiale e il romano era estremamente superbo.Sicuramente avrebbe combattuto con le unghia e con i denti ma se ci fosse stata una vera invasione macedone ci sarebbe stato ben poco da sperare.Alessandro (che io adoro come personalità,audacia,intelligenza,cultura...) riuscì a portare i suoi uomini attraverso deserti,pianure immense,le catene del Tauro,della Siria,della Persia,l'Himalaya...signori cari stiamo parlando delle vere potenze dell'epoca.Che dire di più di Egitto e Persia.Nè Cartagine nè Roma erano minimamente paragonabili a livello sociale, militare, numerico rispetto alla macchina bellica macedone.

Resto del parere che il più grande conquistatore di tutti i tempi fin ora è stato Alessandro, nemmeno Gengis Khan lo si può paragonare al Grande.

Napoleone considerava Gengis Khan solo un fortunato, parzialmente lo fu ma costituì l'impero più grande del mondo.l punto è che però l'impero di Temucin G.K. era un impero di steppe, di lande desolate, era cioè un agglomerato di terre senza un livello sociale e culturale serio (a parte le porzioni di Cina,India e la Persia).

Alessandro fu grande davvero sottomise a se le più grandi potenze dell'epoca nonchè le culle della civiltà.

Probabilmente noi posteri non avremmo minimamente saputo dei macedoni se non fosse esistito Alessandro e la sua genialità e abilità.

E pensare che Alessandro lasciò in sospeso l'India,l'Arabia e il corno d'Africa...

Link al commento
Condividi su altri siti


Quoto il pensiero dell'amico gionata e soprattutto la seguente frase:

Alessandro fu grande davvero sottomise a se le più grandi potenze dell'epoca nonchè le culle della civiltà.

Mi ricordo che a scuola ci avevano insegnato proprio questo.La grandezza di Alessandro non si basa soltanto sulla grandezza dell’impero che ha costruito o sulla sua indubbia abilità militare. Ha sconfitto i migliori ma innanzitutto si è riuscito a creare un equilibrio formidabile fra conquistatore e conquistato rispettando il più possibile la cultura dei popoli conquistati. Ecco perché la storia non lo ricorda come conquistatore crudele ma come unificatore dei popoli.

Link al commento
Condividi su altri siti


Continuo a pensare che Alessandro avrebbe sconfitto Roma......!

Pensateci bene, è stato un rullo compressore fino in India (e si è fermato solo perchè i suoi soldati volevano tornare indietro!), capisco che abbia annientato l'esercito persiano nelle battaglie campali di Isso e Gaugamela, ma poi cosa pensate che fino in India sia stata una passeggiata?

Ha certamente dovuto affrontare le imboscate di parti, battriani e addirittura sconfitto un raja indiano; tutto ciò non si risolve solo con la falange.

Roma sarebbe stata certamente un'osso duro, ma in quel tempo era solo una potenza regionale.

Più di un secolo dopo Annibale ebbe solo la "sfortuna" di non ricevere subito aiuti da Cartagine dopo Canne, altrimenti addio Roma.

E l'esercito di Annibale era un'accozzaglia disomogenea: Cartaginesi, mercenari, Numidi, Ispanici, Galli.....in cui ogni contingente faceva gruppo a sè, nonostante tutto inflisse ai Romani un filotto di sconfitte rimasto poi ineguagliato.

E chi dice che Roma aveva le mura Serviane, si è dimenticato un nome : Brenno!

Scusate, altra obiezione, chi dice che le battaglie campali in Italia sono impossibili?

Quanto terreno pensate che ci voglia per fare una battaglia campale!?

I territori vicino Roma sarebbero stati adattissimi all'uso!

Ovviamente con le mie ipotesi non voglio sminuire il valore Romano, di cui bisogna andarne fieri, ma semplicemente dire che in quel momento Alessandro era troppo forte anche per Roma, cercando di dare un giudizio a posteriori scevro di partigianeria.

Ciao Leo.

Link al commento
Condividi su altri siti


Bellissima discussione.

nessuno però a pensato alla dea "fortuna". Tutti i grandi condottieri hanno avuto una buona dose di fortuna, spregiudicatezza e insensibilità per la vita altrui. Episodi fortunati forse non si sarebbero ripetuti se campagne militari si fossero rivolte a ovest invece che a est e viceversa. E chissa quanti Alessandri, Gengis, Cesari, Napoleoni, Carli magni, Hitler etc, etc si avrebbero avuti se solo un piccolo episodio fortunato fosse cambiato.

Alberto

Link al commento
Condividi su altri siti


Non credo che i romani avrebbero mai potuto sconfiggere Alessandro AL TEMPO DI ALESSANDRO; la falange non era una sua invenzione ma una tecnica che credo sia stata adottata quasi da sempre dagli spartani (e con la quale sconfissero i persiani), poi perfezionata dai tebani ed infine rivista ed adottata dai macedoni ed è una tecnica adatta agli spazi aperti ma sicuramente adattabile: la Grecia è fatta di montagne, la patria di Alessandro pure. Che questa tecnica funzioni meglio in pianura sembra chiaro ma che fosse in uso un Grecia, sicuramente un terreno più "accidentato" dell'Italia, suggerisce che non sono le aperità del terreno un problema per l'uso di questo metodo.

Al tempo di Alessandro i romani non erano assolutamente in grado di reggere uno scontro con un esercito ben equipaggiato, esperto, numeroso ed organizzato.

Se poi parliamo di un ipotetico scontro in tempi diversi dobbiamo considerare che in seguito la tecnica romana si era evoluta anche grazie agli scontri con la falange di Pirro, con gli scontri con gli etruschi, con i cartaginesi, ecc.. e quindi aveva adottato sistemi collaudati anche per fronteggiare questo tipo di combattimenti, ed a questo punto li conosceva, e sicuramente sarebbe stata A QUEL PUNTO superiore.

Link al commento
Condividi su altri siti


E' tutto vero, eppure c'è qualcosa che in Alessandro non mi convince e mi ha sempre impedito di considerarlo veramente un grande. Alessandro è troppo perfetto, troppo aderente agli ideali romantici, il condottiero giovane, bello, spregiudicato e fortunato, colto e grande stratega; troppe cose. troppi pregi per non avere il dubbio che la propaganda di cultura greca non ci abbia confezionato un mito dell'Eroe omerico, 1800 anni dopo lOmero, tralasciandone i difetti e le grandi fortune.

L'impero persiano che A. mise in ginocchio non era minimamente paragonabile a quello che fu miracolosamente fermato dai greci a Platea e a Salamina. Era in via di dissoluzione, Dario andava in guerra con tutta la corte mogli comprese come se si trattasse di uno spettacolo teatrale. Per non parlare delle popolazioni indiane, poco più che orde tribali. Nessuno vuole sminuire la sua grandezza, tuttavia io sono convinto che se fosse venuto in Italia adesso non avrebbe l'aggettivo, si parlerebbe di Alessandro III, non di Alessandro Magno.

;

Link al commento
Condividi su altri siti


Non è vero che la storiografia greca ci abbia tramandato solo un Alessandro idealizzato e perfetto ....ed il lato Dionisiaco del suo carattere ? Quanti sbagli ,quanta ferocia rivolge verso Clito abbagliato da un cieco dubbio, quante Coppe vuotate in un delirio bacchico .... Quanta genialità consumata nella frenesia di un Sogno troppo Grande per essere compreso dai suoi eteri .

Eppure Cesare , Trajano e molti dopo di Lui vissero e marciarono in battaglia inseguendone le Gesta .

Modificato da Silla
Link al commento
Condividi su altri siti


Forse è più una tendenza recente quella di identificare Alessandro come un eroe "positivo" in senso moderno; si trattava in ogni caso di una persona sopravvissuta ad intrighi ed assassini di palazzo, tradimenti, ecc...

Per il resto era un uomo del suo tempo, con tutti quelli che NOI consideriamo vizi o perversità.

La sua grandezza sta forse per essere riuscito nel suo tempo a cercare una unificazione non solo geografica-militare ma anche culturale, politica, finanziaria di popolazioni assai diverse fra loro. Questo non era mai stato tentato dai persiani, che pure avevano avuto la possibilità di farlo, più attenti ad una egemonia poltica-militare piuttosto che ad un effettivo tentativo di integrazione. Questo aspetto di Alessandro è tanto più interessante considerando la mentalità prettamente "cittadina" e ristretta dei greci del tempo per i quali la città era tutto e fuori di qualche metro da essa erano stranieri a tutti gli effetti.

Quanto poi incida la sua, peraltro indiscutibile, abilità militare e "di trascinatore" nelle sue vittorie (che peraltro ha ottenuto anche sui greci stessi e non solo sui "barbari persiani") è difficile da stabilire specialmente perchè si è trovato a combattere contro stati allo sfascio.

Allo stesso modo si potrebbe anche dire che un ben esercitato, attrezzato e motivato esercito romano, e specialmente senza mercenari, dei "tempi d'oro" per intendersi, forse non avrebbe mai perso nemmeno nel medioevo fino all'avvento delle armi da fuoco.

Link al commento
Condividi su altri siti


Allo stesso modo si potrebbe anche dire che un ben esercitato, attrezzato e motivato esercito romano, e specialmente senza mercenari, dei "tempi d'oro" per intendersi, forse non avrebbe mai perso nemmeno nel medioevo fino all'avvento delle armi da fuoco.

questa affermazione di Giuseppe mi trova assolutamente concorde

Caius

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.