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Inviato (modificato)

Macrino 217-218 d.C.

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Marcus Opellius Macrinus fu il primo imperatore a non provenire da una famiglia di rango senatoriale. Il suo regno è stato un interludio tra due gruppi di imperatori della stessa dinastia, i Severi. Trascorse i 14 mesi del suo regno in oriente, dove si dimostrò incapace di mantenere l’influenza guadagnata dal suo predecessore Caracalla.

La prima parte della vita di Macrino è praticamente sconosciuta. Il sospetto del suo coinvolgimento nell’omicidio di Caracalla e le sue umili origini diedero adito a numerose “voci” riguardo il suo inizio carriera. Ad esempio che fosse stato un cacciatore, un gladiatore o addirittura di essersi prostituito. Voci poco credibili provenienti da fonti ostili, fossero vere, non avrebbe mai potuto raggiungere le più alte cariche nell’amministrazione dell’impero.

Dione Cassio, che lo conosceva personalmente, lo fa nascere a Cesarea in Mauritania (odierna Cherchell, Algeria) nel 164 d.C., anche se altri citano il 166.

Anche se molte fonti lo dichiarino proveniente da una famiglia povera, è più probabile invece, che appartenesse ad una famiglia d’elite locale, con le capacità economiche di mantenerlo agli studi.

Quando Macrino arrivò a Roma, il suo carattere gli procurò molte amicizie, che gli permisero di scalare l’amministrazione imperiale durante il regno di Settimio Severo.

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Settimio Severo RIC IVa 299v aureo, zecca di Roma 202-210 d.C.

D: SEVERVS PIVS AVG, testa laureata a sinistra

V: VICTORIAE, Vittoria conduce biga verso destra

Esergo: AVGG

Si guadagnò una buona reputazione di giurista, fu consigliere legale del prefetto del pretorio Plautiano, direttore del traffico della via Flaminia, e in seguito assunse la carica di “procurator thesaurum”, cioè amministratore finanziario delle proprietà personali dell’imperatore.

Quando Caracalla divenne imperatore, nominò Macrino prefetto del pretorio, facendogli condividere la carica con Oclatinio Avvento, un militare di esperienza, anche lui proveniente dalla gavetta; i due servirono Caracalla durante le campagne in oriente. Quando Macrino scoprì che qualcuno (forse un astrologo) lo aveva denunciato come rischio alla sicurezza dell’imperatore, fu costretto ad agire; nella primavera del 217 Caracalla si recò in visita ad un tempio vicino a Carre, accompagnato dalla sua guardia personale che includeva Macrino. Il gruppo ritornò con i corpi dell’imperatore e di una delle guardie (altre fonti citano che il pretoriano fu giustiziato in seguito), e con la “storia” che il colpevole dell’omicidio fosse la guardia morta.

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Caracalla RIC IVa 525b, sesterzio, zecca di Roma 214 d.C.

D: M AVR ANTONINVS PIVS FELIX AVG , busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra.

V: PM TRP XVII IMPIII COSIIII PP, Caracalla accompagnato da due ufficiali, si rivolge alle truppe.

Esergo: S C

Naturalmente non tutti furono convinti del racconto, ma l’opportuna scomparsa del sicario e l’apparente dolore di Macrino, fecero in modo, 11 Aprile 217, che fosse riconosciuto imperatore dalle truppe.

Il fatto che dovesse la sua nuova carica solamente al volere dell’esercito, senza aver consultato il Senato, costituì il preludio alla lunga serie di imperatori militari successivi.

La sua carica fu solo in seguito ratificata dal senato, probabilmente a causa dell’odio verso Caracalla e/o dell’annulamento di alcuni aumenti delle tasse e di un’amnistia in favore degli esiliati. Macrino recitò un mea culpa per non avere ascendenze senatorie, e promise di governare ispirandosi a Marco Aurelio e Pertinace.

Nonostante molti detestassero Caracalla per la sua brutalità, era, per contro, molto amato dai suoi soldati, che vedevano Macrino come il presunto responsabile della sua morte. Cercò di mantenere la propria (scarsa) popolarità tributando onori divini all’imperatore defunto, e sulle sue monete assunse il nome di Severo.

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Macrino RIC IVb 121 sesterzio, zecca di Roma, aprile-dicembre 217 d.C.

D: IMP CAES M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato, drappeggio e corazza rivolto a destra

V : PONTIF MAX TRP PP, Felicitas stante a sinistra con caduceo e scettro

Esergo: S C (Senatus Consulto)

Nel tentativo di creare una nuova dinastia, coniò monete a nome del figlio Diadumeniano, nominandolo Cesare all’età di nove anni, con i titoli di “Principe della gioventù” e “Speranza dello stato”.

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Diadumeniano RIC IVb 106 antoniniano, zecca di Roma, 217-218 d.C.

D: M OPEL DIADVMENIANVS CAES, busto radiato, drappeggio e corazza, rivolto a destra

V: PRINC IVVENTVTIS, Diadumeniano stante a sinistra con bastone e scettro, a destra due insegne legionarie

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Diadumeniano RIC IVb 116 denario, zecca di Roma, 217-218 d.C.

D: M OPEL ANT DIADVMENIAN CAES, busto a testa nuda, drappeggio, rivolto a destra

V: SPES PVBLICA, Spes avanza a sinistra con fiori e sollevando la veste

Un primo grave errore tattico, fu permettere alla madre di Caracalla, Giulia Domna, di recarsi in Siria dove poteva facilmente avere contatti con le truppe. Quando Macrino si rese conto che Domna stava tentando, con un certo successo, di organizzare una rivolta, le ordinò di lasciare la Siria, ma Giulia era gravemente ammalata di cancro al seno, e preferì lasciarsi morire di fame.

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Giulia Domna RIC IVa 895 (Settimio Severo) sesterzio, zecca di Roma 206-211 d.C.

D: IVLIA AVGVSTA, busto drappeggiato a destra

V: MATER DEVM, Cybele turrita seduta a sinistra, regge un ramo e appoggia il braccio sinistro su un tamburo, leone sotto la sedia

Esergo: SC

Nel frattempo Macrino riuscì ad inimicarsi i soldati con delle mosse poco azzeccate, concesse a Tiridate II l’Armenia, facendola, di fatto, uscire dal controllo di Roma; quando il sovrano partico Artabano V (l’ultimo re dei Parti) invase la Mesopotamia, rifiutò le offerte di pace avanzate da Macrino, avvertendone la debolezza, e gli eserciti si scontrarono a Nisibi; i tre giorni della battaglia non ebbero esito favorevole per le truppe di Macrino, che fu costretto ad accettare una pace ingloriosa con i Parti, pagando una considerevole indennità di guerra e restituendo i prigionieri, nonostante ciò... monete coniate a Roma inneggiano ad una “vittoria partica”...

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Macrino RIC IVb 49 denario, zecca di Roma 217-218 d.C.

D: IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato e corazzato rivolto a destra

V: VICT PART PM TRP II COS II PP, Vittoria avanza a destra con ghirlanda e palma.

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Artabano V 213-227, dracma

Peggiorò la situazione tagliando la paga alle truppe e riducendone i privilegi concessi da Caracalla. Una mossa non molto astuta, se vuoi mantenere dalla tua parte i soldati...

A questo punto, visto che nel frattempo era scomparsa la minaccia dei Parti, la sorella di Giulia Domna, Julia Maesa, fece la sua mossa. Fece intrufolare suo nipote Vario Avito Bassiano (il futuro Marco Aurelio Antonino, Eliogabalo) in un campo legionario vicino Emesa (città d’origine della famiglia) e lo fece acclamare imperatore dai legionari. Per rafforzare la pretesa al trono del quattordicenne, la madre Giulia Soemia dichiarò che Vario (il futuro Eliogabalo) fosse il figlio illegittimo di Caracalla, suo primo cugino.

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Giulia Maesa RIC IVb (Eliogabalo) 415 asse, zecca di Roma 218-222 d.C.

D: IVLIA MAESA AVGVSTA, busto diademato rivolto a destra

V: PIETAS AVG, Pietas stante a sinistra, braccio destro sopra un altare acceso, nella destra un contenitore di incenso

S C ai lati della figura

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Giulia Soemia RIC IVb 241 (Eliogabalo) denario, zecca di Roma 218-222 d.C.

D: IVLIA SOAEMIAS AVG, busto a destra

V: VENVS CAELESTIS, Venere stante a sinistra con mela e scettro, stella in campo a sinistra

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Eliogabalo RIC IVb 146b denario, zecca di Roma 218-222 d.C.

D: IMP ANTONONVS PIVS AVG, busto laureato (con corno) drappeggio, rivolto a destra

V: SVMMVS SACERDOS AVG, Eliogabalo stante a sinistra con ramo e patera sacrifica su tripode, stella in campo a sinistra

Trovandosi a fronteggiare una aperta ribellione, e non avendo il tempo di richiamare le legioni del Reno e del Danubio, Macrino inviò a sedare la rivolta il prefetto del pretorio Giulio Ulpiano con uno squadrone di cavalleria, ma i soldati uccisero Ulpiano e passarono dalla parte di Eliogabalo.

Nel tentativo di dare una parvenza di stabilità alla sua dinastia, Macrino elevò al rango di Augusto il figlio Diadumeniano, e fece coniare ad Antiochia monete in suo nome, dichiarando la “felicità dell’epoca” e distribuì elargizioni alle truppe nella speranza di riportarli dalla sua parte.

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Diadumeniano RIC IVb 118 denario, zecca di Roma 218 d.C.

D: IMP C M OPEL ANT DIADVMENIAN AVG, busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra

V: FELICITAS TEMPORVM, Felicitas stante a sinistra con cornucopia e caduceo

(moneta conosciuta in soli quattro esemplari)

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Macrino RIC IVb 79 aureo, zecca di Roma 217-218 d.C.

D: IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra

V: LIBERALITAS AVG, Macrino e Diadumeniano seduti su una piattaforma, alle loro spalle un ufficiale, Liberalità stante a sinistra con caduceo e scettro, un cittadino ai piedi della piattaforma

Ma non funzionò... fu costretto a rifugiarsi ad Antiochia, solo i governatori dell’Egitto e della Fenicia gli rimasero fedeli, ma non riuscirono ad inviare in tempo i rinforzi. Contro di lui marciò un'armata guidata da Gannys, un eunuco di Eliogabalo, e il giorno 8 giugno 218, gli inflisse una sonora sconfitta. Abbandonato dalla maggior parte dei suoi soldati, cercò di raggiungere Roma nella speranza di trovare qualche sostegno, alcune fonti dicono che si fosse tagliato barba e capelli per cambiare il suo aspetto, ma riconosciuto da un centurione a Calcedonia, fu arrestato e giustiziato. Sorte simile toccò a Diadumeniano, che il padre cercò di far fuggire presso i Parti, fu catturato vicino a Zeugma e giustiziato.

Questo prova, ancora una volta, che tagliare la paga ai dipendenti con la spada, può rivelarsi pericoloso per la salute di un imperatore....

In ogni caso Macrino, purtroppo per lui, non ebbe la capacità militare e politica, nè gli appoggi necessari a reggere l’impero.

Per quanti riguarda i ritratti sulle monete di Macrino, si possono notare due tipologie diverse, nel RIC vengono descritte come “lineamenti più giovani con barba tagliata” tipo 1, e “lineamenti più anziani con barba lunga”tipo (2)

Nel primo appare solo leggermente diverso dagli ultimi ritratti di Caracalla, probabilmente perchè gli incisori della capitale non conoscevano ancora il suo vero aspetto.

Il secondo ritratto, originario di Antiochia, è invece più realistico e lo mostra con la più consueta folta barba.

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Macrino RIC IVb 95 antoniniano, zecca di Roma 217-218 d.C.

D: IMP C M OPEL SEV MCRINVS (sic) AVG, busto con corona radiale e corazza rivolto a destra

V: SECVRITAS TEMPORVM , Securitas seduta a sinistra con scettro, davanti a lei un altare acceso

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Macrino Sear Greek 2948; Prieur 246. tetradracma 25 mm 14,3 g. zecca di Antiochia

D: AYT K M OP CE MAKRINOC CEB, busto laureato con drappeggio e corazza rivolto a destra

V: DHMARC EX UPA TO, aquila stante di fronte con le ali aperte, testa a destra, tiene tra gli artigli un animale sacrificale.

Exergus

Modificato da Exergus
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  • Grazie 1

Inviato

Ciao,

e complimenti Exergus!

Ottima ricerca su un imperatore non tanto noto ai più (e mi ci metto anch'io) se non nei tratti biografici più generali.

Ciao

Illyricum

:)


  • 6 mesi dopo...
Inviato

Complimenti, bella biografia!

Vorrei spezzare un lancia in favore di Macrino però:

E' vero che "Peggiorò la situazione tagliando la paga alle truppe e riducendone i privilegi concessi da Caracalla. Una mossa non molto astuta, se vuoi mantenere dalla tua parte i soldati...", ma credo sinceramente che volesse rimediare all' aumento sconsiderato del 50% della paga dei soldati concesso da Caracalla, dopo che già suo padre,Settimio Severo, l'aumentò considerevolmente. (in questo caso direi giustamente, visto che la paga base non era cambiata dai tempi di Domiziano, cioè da più di cento anni).

Aumenti sconsiderati della paga base causeranno poi effetti disastrosi e non pienamente prevedibili alle casse dell'impero.

Macrino forse l'aveva intuito, ma togliere è sempre più difficile che dare.


  • 9 anni dopo...
Inviato

Ripesco per implementare questa discussione con video sulla biografia di Macrino.

Ciao

Illyricum

;)

 

  • Mi piace 2

Inviato

Aggiungo il mio contributo iconografico con un pezzo dalla mia collezione:

 

D123 D.jpg

D123 R.jpg


Inviato
2 ore fa, Illyricum65 dice:

Ripesco per implementare questa discussione con video sulla biografia di Macrino.

Ciao

Illyricum

;)

 

Anche questo molto bello e ben fatto?


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