Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato

Il Franco era la moneta albanese al tempo di re Zogu ( dal 1926 fino al 1939)

1 franco albanese = 5 lire italiane = 5 lek

0,20 franchi = 1 lek


Inviato

Ok...


Inviato (modificato)

Ciao.

"Ora la domanda è: ci sono dei decreti che vietassero la circolazione delle monete Albanesi in Italia? Se si, allora è stato fatto dal popolo, visto anche il periodo un po' "movimentato" e dunque magari con minor controllo e minor circolazione di moneta. Se no, allora credo che sia diventata semplicemente consuetudine. Alla fine il cambio era alla pari, credo, le monete erano identiche in metalli e dimensioni...il re era lo stesso...;".

Non sono molto d'accordo con l'impostazione della domanda che, riterrei, debba essere posta "al contrario" e cioè:

"ci sono dei decreti che autorizzano la circolazione (i.e. il corso legale) delle monete Albanesi in Italia?".

Le monete hanno corso legale in un Paese quando lo stabilisce la legge; in mancanza, non lo hanno, anche se possono rassomigliarsi nelle caratteristiche o appartenere a Stati che subiscono la dominazione e comunque l'influenza di un altro Paese.

Quindi, in mancanza di un decreto che attribuisca il corso legale delle monete albanesi in Italia, il corso legale di queste specie è escluso.

Che poi, "di fatto" possano essere state utilizzate monete albanesi in Italia o italiane in albania questo è un altro discorso; l'altro giorno al Supermarket mi hanno dato di resto un cent. di dollaro degli Stati Uniti d'America che evidentemente la cassiera ha confuso con un centesimo di euro....un'altra volta mi sono ritrovato in tasca una moneta da 2 euro che però, a guardarla bene non era un due euro ma una moneta thailandese sorprendentemente identica....da 10 Baht....questo non significa che l centesimi di dollaro o i bath thailandesi abbiano corso legale nei Paesi dell'eurozona...eppure può capitare che circolino e vengano accettati.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato

@@bizerba62

Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, ed oggettivamente anche con gli esempi che hai fatto.

Considera però sempre il fatto che al contrario di Thailandia e Stati Uniti, che non sono membri

della zona euro, l'Albania allora, era (quasi) una regione italiana. Quasi.

Sai questo tende a rendere il tutto più plausibile. Soprattutto se, da quello che ho capito, le lire italiane

erano ammesse per decreto in Albania. Probabilmente, non c'era un decreto che permettesse il contrario,

ma tacitamente erano accettate in quanto di egual valore, egual dimensione, egual sovrano, (quasi) stesso stato.

Cioè un due franchi svizzeri, di acmonital, stesso diametro e peso, non sarebbe la stessa cosa.

Certo, servirebbe qualche approfondimento da un punto di vista delle fonti storiche. Comunque quelle

albanesi hanno circolato in Italia, magari "abusivamente", ma lo hanno fatto...;-)


Inviato

"Comunque quelle albanesi hanno circolato in Italia, magari "abusivamente", ma lo hanno fatto...;-)"

Bisognerebbe capirsi sul significato di "circolazione"; certamente non ci potevi pagare i tributi verso lo Stato italiano; nè obbligare il creditore ad accettarle per estinguere un'obbligazione contratta il lire, visto che qui non avevano corso legale.

Se vennero utilizzate, consapevolmente, fra la popolazione italiana (in Italia), rimane allo stato delle conoscenze una circostanza indimostrata e che andrebbe provata con elementi di riscontro che abbiano un minimo di fondamento, se vogliamo parlare di "circolazione"; altrimenti, averne rinvenuto qualche pezzo, confuso fra monete del Regno, in raccolte appartenenti a soggetti che non erano mai stati in Albania, non so fino a che punto ci autorizzi a ritenere che le monete albanesi abbiano "circolato" anche in Italia, potendo rientrare la circostanza in quel fenomeno di occasionale ed inconsapevole accettazione di monete aventi caratteristiche di similarità, per giunta emesse dalla stessa zecca.

Alla stessa stregua, potrei dire allora che oggi in Italia circolano i centesimi di dollaro e i 10 bath thailandesi.

Saluti.

M.


Inviato

"Comunque quelle albanesi hanno circolato in Italia, magari "abusivamente", ma lo hanno fatto...;-)"

Bisognerebbe capirsi sul significato di "circolazione"; certamente non ci potevi pagare i tributi verso lo Stato italiano; nè obbligare il creditore ad accettarle per estinguere un'obbligazione contratta il lire, visto che qui non avevano corso legale.

Se vennero utilizzate, consapevolmente, fra la popolazione italiana (in Italia), rimane allo stato delle conoscenze una circostanza indimostrata e che andrebbe provata con elementi di riscontro che abbiano un minimo di fondamento, se vogliamo parlare di "circolazione"; altrimenti, averne rinvenuto qualche pezzo, confuso fra monete del Regno, in raccolte appartenenti a soggetti che non erano mai stati in Albania, non so fino a che punto ci autorizzi a ritenere che le monete albanesi abbiano "circolato" anche in Italia, potendo rientrare la circostanza in quel fenomeno di occasionale ed inconsapevole accettazione di monete aventi caratteristiche di similarità, per giunta emesse dalla stessa zecca.

Alla stessa stregua, potrei dire allora che oggi in Italia circolano i centesimi di dollaro e i 10 bath thailandesi.

Saluti.

M.

Si, oggettivamente si basa tutto su valutazioni empiriche, non essendoci, per ora documentazioni a riguardo. Purtroppo empirismo che si proietta su tutto il campo. Cioè nessuno ci dice che andando a pagare in Banca od alla Posta non venissero accettate...non so...resta tutto molto nel vago.

Ripeto, la parità di valore e di sovrano, il particolare contesto storico, rende la cosa molto differente dal momento attuale in cui una moneta Thailandese o Statunitense circola qui, con valore differente ed in uno stato totalmente diverso.

Quello che voglio dire in sostanza, è che va fatta una valutazione della cosa nel contesto storico, e che pur facendolo restano ipotesi, se non suffragate

da testimonianze scritte o orali (del tempo).

Non so se alla Banca d'Italia, per dire, nel 1940, non accettassero un 5 Lek d'argento con su Vittorio Emanuele III e due fasci ai lati...idem alla Posta di Littoria...;-)

Però come dici anche tu andrebbe approfondita la cosa. Riguardo i ritrovamenti, li ho citati perchè mi è capitato di vederli in quantita simile ai ritrovamenti

di lire sammarinesi o vaticane in mezzo alle italiane rimaste in barattoli casalinghi (2,3 massimo 4). Ovvio che questo non indica nulla di legalmente accettato, ma...con la moria di spiccioli seguita all'armistizio di Cassibile, credo che le monete in lek albanesi, rientrate o mai partite siano state molto più accettate (soprattutto gli argenti, ma non solo) delle Am-Lire di carta...certo ci vorrebbero più riscontri. Non lo metto in dubbio.


Inviato

Non mi stupirebbe se qualche moneta albanese coniata a nome di Vittorio Emanuele III possa aver circolato sul suolo italiano: le dimensioni sono pressoché identiche (ad eccezione del diametro delle monete in acmonital che, secondo quanto riportato dai cataloghi è leggermente differente); tuttavia, come ha ben specificato bizerba62, in mancanza di una decreto che ne autorizzasse la circolazione, ciò avveniva del tutto illegalmente.

Una piccola nota, riguardo al Regno di Albania: questo non aveva lo status di colonia, bensì di nazione indipendente che condivideva con l'Italia il proprio Re (così, come accade oggi, ad es. per l'Australia e il Canada) il quale era rappresentato da un Luogotenente. Questo, almeno nel diritto...


Inviato (modificato)

"Ovvio che questo non indica nulla di legalmente accettato, ma...con la moria di spiccioli seguita all'armistizio di Cassibile, credo che le monete in lek albanesi, rientrate o mai partite siano state molto più accettate (soprattutto gli argenti, ma non solo) delle Am-Lire di carta...certo ci vorrebbero più riscontri. Non lo metto in dubbio."

Beh, trovare in circolazione in Italia, dopo il settembre del 1943 (armistizio di Cassibile) una moneta d'argento, anche solo albanese, credo avrebbe destato la stessa sorpresa che si proverebbe oggi nello scoprire di aver vinto 1.000 euro con un gratta e vinci.

Fin dal 1940, il R.D.L. nr. 743 del 24 giugno (cioè oltre 3 anni prima di Cassibile...) non solo aveva disposto la cessazione del corso legale delle più modeste monete nazionali di nichelio da 2 e 1 Lira, ma aveva persino stabilito

che "chiunque, trascorso il periodo assegnato per il cambio, verrà trovato in possesso delle predette monete sarà passibile dell'ammenda da Lire 500 a Lire 5.000".

Stesso discoso per la moneta in nichelio da Lire 0,50, la cui cessazione dal corso legale e ritiro seguì a ruota, in forza del Decreto ministeriale 15 novembre 1940 (rimaneva a quel punto in corso soltanto la monetina da 20 cent. in nichelio, il cui ritiro sarà disposto solo in seguito, con Decreto ministeriale del 10 marzo 1942).

Nel '41 poi si procedette a mettere fuori corso la moneta da 5 lire d'argento (quella con "l'aquilino") che, se tanto mi da tanto, considerato come le Autorità monetarie si erano comportate l'anno prima con le specie di nichelio, a quel punto era probabilmente già sparita dall'ordinaria circolazione.

Con Bando del 24 settembre 1943 nr. 61, il governo Badoglio autorizzerà la circolazione della "Allied Military Currency", le cosiddette "AM Lire" nei tagli da 1, 5, 10, 20, 50, 100, 500 e 1000 Lire nonchè di "tutte le valute metalliche degli Stati Uniti e la valuta cartacea della stessa Nazione comunemente chiamata "Dollaro timbro giallo", come pure le valute metalliche della Gran Bretagna e la valuta cartacea in sterline della stessa Nazione recante l'iscrizione "British Military Authority".

A tutto questo coacervo di valute, il Bando conferiva "pieno corso".

Non so, a questo punto (settembre 1943) cosa gli italiani "medi" si ritrovassero ancora nelle tasche come monetazione metallica nazionale; probabilmente nulla o ben poco....sarei propenso a pensare, anche per qualche racconto fattomi da parenti che vissero quella stagione, che rimanevano in circolazione giusto un pò di monete di acmonital e di bronzital ormai strasvalutate e del tutto prive di potere d'acquisto ...la moneta d'argento, nazionale, albanese o di qualunque altro luogo, in quel momento per gli italiani era un miraggio da almeno un paio d'anni... :crazy:

M.

Modificato da bizerba62

Inviato

@@bizerba62

Addirittura c'erano le ammende? Non immaginavo. Si sicuramente girava solo Acmonital e Bronzital. Acquilotti ed altri argenti furono sicuramente in buona parte tesaurizzati.

Negli anni '70 si usavano le monete da 1 lira ed i 50 centesimi in Acmonital al posto di 100 lire e 50 lire per i flipper ed i calcio balilla (anche se il peso differiva un po')...;-)


Inviato (modificato)

"Ovvio che questo non indica nulla di legalmente accettato, ma...con la moria di spiccioli seguita all'armistizio di Cassibile, credo che le monete in lek albanesi, rientrate o mai partite siano state molto più accettate (soprattutto gli argenti, ma non solo) delle Am-Lire di carta...certo ci vorrebbero più riscontri. Non lo metto in dubbio."

Beh, trovare in circolazione in Italia, dopo il settembre del 1943 (armistizio di Cassibile) una moneta d'argento, anche solo albanese, credo avrebbe destato la stessa sorpresa che si proverebbe oggi nello scoprire di aver vinto 1.000 euro con un gratta e vinci.

Fin dal 1940, il R.D.L. nr. 743 del 24 giugno (cioè oltre 3 anni prima di Cassibile...) non solo aveva disposto la cessazione del corso legale delle più modeste monete nazionali di nichelio da 2 e 1 Lira, ma aveva persino stabilito

che "chiunque, trascorso il periodo assegnato per il cambio, verrà trovato in possesso delle predette monete sarà passibile dell'ammenda da Lire 500 a Lire 5.000".

Stesso discoso per la moneta in nichelio da Lire 0,50, la cui cessazione dal corso legale e ritiro seguì a ruota, in forza del Decreto ministeriale 15 novembre 1940 (rimaneva a quel punto in corso soltanto la monetina da 20 cent. in nichelio, il cui ritiro sarà disposto solo in seguito, con Decreto ministeriale del 10 marzo 1942).

Nel '41 poi si procedette a mettere fuori corso la moneta da 5 lire d'argento (quella con "l'aquilino") che, se tanto mi da tanto, considerato come le Autorità monetarie si erano comportate l'anno prima con le specie di nichelio, a quel punto era probabilmente già sparita dall'ordinaria circolazione.

Con Bando del 24 settembre 1943 nr. 61, il governo Badoglio autorizzerà la circolazione della "Allied Military Currency", le cosiddette "AM Lire" nei tagli da 1, 5, 10, 20, 50, 100, 500 e 1000 Lire nonchè di "tutte le valute metalliche degli Stati Uniti e la valuta cartacea della stessa Nazione comunemente chiamata "Dollaro timbro giallo", come pure le valute metalliche della Gran Bretagna e la valuta cartacea in sterline della stessa Nazione recante l'iscrizione "British Military Authority".

A tutto questo coacervo di valute, il Bando conferiva "pieno corso".

Non so, a questo punto (settembre 1943) cosa gli italiani "medi" si ritrovassero ancora nelle tasche come monetazione metallica nazionale; probabilmente nulla o ben poco....sarei propenso a pensare, anche per qualche racconto fattomi da parenti che vissero quella stagione, che rimanevano in circolazione giusto un pò di monete di acmonital e di bronzital ormai strasvalutate e del tutto prive di potere d'acquisto ...la moneta d'argento, nazionale, albanese o di qualunque altro luogo, in quel momento per gli italiani era un miraggio da almeno un paio d'anni... :crazy:

M.

@@bizerba62

Leggo da Montenegro 2007.

A riguardo dei 50 centesimi in nichelio "leoni":

"Ebbero corso legale fino alla fine della seconda guerra mondiale"

Se fosse vero immagino che la stessa cosa accadde per la serie "impero".

A riguardo delle 5 lire "aquilotto":

"Dal 1930 furono posti fuori corso per sostituirli con i biglietti di Stato: il termine ultimo per il loro cambio fu il 31 dicembre 1947"

Vi immaginate qualcuno che andava a dare una 5 lire d'argento per avere in cambio 5 lire di Italma? :good:

Interessante per la questione "colonie" quello che dice sui 10 centesimi "imperiali":

"Parte di queste monete,1.364.000 esemplari, coniati negli anni 1936, 1937, 1938 e 1939, furono inviati in Africa"

Purtroppo nessuna curiosità a riguardo della monetazione albanese.

Modificato da TALLEROE

Inviato

Ciao.

"Leggo da Montenegro 2007.

A riguardo dei 50 centesimi in nichelio "leoni":

"Ebbero corso legale fino alla fine della seconda guerra mondiale"

Se fosse vero immagino che la stessa cosa accadde per la serie "impero".

Le monete da 50 centesimi "Leoni" andarono in prescrizione in due momenti diversi, a seconda del tipo di contorno.

Quelle con il contorno liscio si prescrissero il 30.6.1936 mentre quelle con il contorno rigato il 31.12.1940.

Naturalmente, la cessazione del corso legale avvenne prima della rispettiva data di prescrizione.

"A riguardo delle 5 lire "aquilotto":

"Dal 1930 furono posti fuori corso per sostituirli con i biglietti di Stato: il termine ultimo per il loro cambio fu il 31 dicembre 1947"

Come già riportato nel precedente intervento, le 5 lire "aquilino" (o "aquilotto", che dir si voglia), cessaro il corso legale il 31.10.1941.

In periodo repubblicano (1947) si misero fuori corso con effetto 30.6.1947 le ultime monete del Regno ancora formalmente in circolazione e cioè:

"moneta in lega di nichel e rame da centesimi 20" "(il buon vecchio "esagono")";

"monete d'argento da lire 20, 10 e 5" della serie "impero";

Queste monete potevano cambiarsi entro il 31.7.1947 dopodichè sarebbero andate in prescrizione.

Inutile dire, come hai già ravvisato anche Tu, che non dovettero essere molti gli italiani che si recarono a cambiare, al loro valore nominale, le monete d'argento e le altre monete poste fuori corso.

Ora vado di fretta; se sei interessato ad avere i riferimenti precisi ai provvedimenti di legge, fammelo sapere e li posterò.

Saluti.

M.


Inviato

Figurati @@bizerba62, ti ho citato il Montenegro perchè mi semmbrava interessante per l'argomento, non per contraddirti. Se poi hai tempo di postare i decreti mi fa piacere, perchè é una tematica che mi interessa...;-)


Inviato

"Le monete da 50 centesimi "Leoni" andarono in prescrizione in due momenti diversi, a seconda del tipo di contorno.

Quelle con il contorno liscio si prescrissero il 30.6.1936 [ultima proroga stabilita con Legge 7 giugno 1934 n. 931] mentre quelle con il contorno rigato il 31.12.1940 [Decreto ministeriale 15 novembre 1940-XIX]"

"Naturalmente, la cessazione del corso legale avvenne prima della rispettiva data di prescrizione" [le monete da 50 cent. con contorno liscio cessarono il corso legale il 31.12.1931 in forza della Legge 26 dicembre 1930, n. 1709; per le monete da 50 cent. con contorno rigato la cessazione fu stabilita con effetto dal 31 dicembre 1940 dal Decreto ministeriale 15 novembre 1940-XIX].

Devo correggere la data di prescrizione delle monete da 50 cent. "Leoni" contorno rigato che non è il 31.12.1940 (quella è, appunto, la data di cessazione del corso legale) bensì il 31 gennaio 1941, sempre a tenore del Decreto ministeriale 15 novembre 1940-XIX.

Questo è quanto, in base ai provvedimenti monetari rintracciati.

Saluti.

M.


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.