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esportazione monete


Risposte migliori

Scusate il doppio post, ma in un'altra sezione ho letto di spedizioni verso l'estero di monete con piu' di 100 anni...

e allora mi è venuto un dubbio , ho già chiesto nell'altra sezione, ma poi, questa, mi è sembrata la piu' adatta...per cui se qualcuno vuole cancellare il post nell'altra sezione ben venga.

La mia domanda è questa:

Qualcuno ha scritto:

Un 5 Lire 1876 da me spedito in Germania e rimborsato all'acquirente è andato perso.

Domanda da 100 milioni : ma non era proibito esportare senza nulla osta della sovrintendenza le monete con piu' di 50 anni ( o 100, non ricordo mai bene)?

Oppure per i privati non vale?....mi pare strano...

Modificato da numizmo
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Oppure per i privati non vale?....mi pare strano...

Vale per tutti. :)

Compilare apposito modulo, attendere nulla osta, portare fisicamente le monete per la visione, pagare marca da bollo da 14,62 €...e dopo si può spedire.

Tempi d'attesa circa 60 giorni.

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Guest utente3487

io direi che per le monete che hanno avuto un decreto di emissione,con tanto di contingente e con successivo decreto di cessazione del corso legale, la norma non ha valore. Lo Stato con la cessazione del corso legale ha in pratica "abbandonato" la moneta e dunque non può poi invocare la legge di cui stiamo parlando. E' un controsenso.

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io direi che per le monete che hanno avuto un decreto di emissione,con tanto di contingente e con successivo decreto di cessazione del corso legale, la norma non ha valore. Lo Stato con la cessazione del corso legale ha in pratica "abbandonato" la moneta e dunque non può poi invocare la legge di cui stiamo parlando. E' un controsenso.

Ma il TU 422 non la fa questa distinzione, parla genericamente di monete con piu' di tot anni....non è il mio campo, ma mi pare che anche per le monete del regno, quindi con decreto etc etc, ci siano fior di rarità estreme, che dubito si possano esportare così, alla buona...poi magari mi sbaglio...ma vorrei sentire un parere dai legali con le motivazioni giuridiche di questa possibilità o impossibilità...

Che poi lo stato, con la cessazione del corso legale, abbia " abbandonato" la moneta al suo destino...mi pare strano...almeno mi pare strano che il suo destino comprenda anche l'uscita dal suolo patrio senza nessun controllo...

Modificato da numizmo
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Guest utente3487

io direi che per le monete che hanno avuto un decreto di emissione,con tanto di contingente e con successivo decreto di cessazione del corso legale, la norma non ha valore. Lo Stato con la cessazione del corso legale ha in pratica "abbandonato" la moneta e dunque non può poi invocare la legge di cui stiamo parlando. E' un controsenso.

Ma il TU 422 non la fa questa distinzione, parla genericamente di monete con piu' di tot anni....non è il mio campo, ma mi pare che anche per le monete del regno, quindi con decreto etc etc, ci siano fior di rarità estreme, che dubito si possano esportare così, alla buona...poi magari mi sbaglio...ma vorrei sentire un parere dai legali con le motivazioni giuridiche di questa possibilità o impossibilità...

Che poi lo stato, con la cessazione del corso legale, abbia " abbandonato" la moneta al suo destino...mi pare strano...almeno mi pare strano che il suo destino comprenda anche l'uscita dal suolo patrio senza nessun controllo...

Eppure è così: almeno per le monete che sono andate regolarmente in circolazione, non mi riferisco a esemplari unici. Es: le serie del 1947. C'è tutto nelle leggi, nascita e morte e con la cessazione del corso legale e il fuori corso è lo Stato stesso che non le accetta più. Quindi rimangono a chi le detiene. Diventano un mero oggetto metallico. Per l'eventuale esportazione ovviamente le cose cambiano ma per la circolazione nello Stato non ci sono problemi.

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Buongiorno a tutti,

leggendo i post precedenti mi sono posto una domanda: le monete presentate in un'asta se non vado errato hanno già avuto l'approvazione per la vendita anche all'estero, cioè in pratica hanno già avuto il nulla-osta per l'esportazione riconoscendone le caratteristiche di non-interesse da parte dello "stato".

In tali casi la legge prevede di dover riottenere di nuovo il nulla-osta ?

Ed inoltre, per monete del tutto analoghe ad esemplari che hanno già ottenuto il nulla-osta in precedenza non è implicito che non vi sia interesse da parte delle sovrintendenze ?

Ovviamente parlo di esemplari prodotti in serie, moderni, diciamo dal 1500 in poi od addirittura con macchinario "industriale" da metà 1700, e comunque giusto per curiosità.

Scusate se la domanda è ingenua... avendo a che fare con la burocrazia statale a volte la logica non è applicabile (mi sono risposto da me ? :lol: )

Modificato da Giuseppe
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Credo di poter rispondere con cognizione di causa, essendo anni che esporto ufficialmente le monete che clienti stranieri si aggiudicano alle aste.

Partiamo da un concetto base: la domanda va fatta per tutto ciò che ha più di 50 anni. Senza eccezioni. Assurdo vero ? Concordo, ma é così.

Purtroppo la legge é piuttosto chiara al riguardo e l'unico "paletto" che hanno fissato é proprio quello dell'età anagrafica del bene. Non ha quindi importanza che la moneta abbia un valore modestissimo, che sia in pessimo stato di conservazione o che l'abbia coniata un Paese Straniero. Si trova in Italia ? Bene, per uscire dai confini nazionali si deve inoltrare domanda.

Non vi sono inoltre distinguo tra figure di proprietari: privato e commerciante sono tenuti in egual misura al rispetto della norma del T.U.

Si é accennato alle aste.

Le Case d'Asta sono tenute ad inviare i loro cataloghi alle Sovrintendenze competenti per territorio, le quali dovrebbero controllarne il contenuto e, se necessario, provvedere per tempo a sottoporre a tutela quanto da loro ritenuto di eccezionale interesse storico, artistico, bla bla bla...

Purtroppo questo obbligo nulla ha a che vedere con l'esportazione del materiale. Se un cliente residente all'estero si aggiudica una moneta dell'asta devo necessariamente inoltrare la domanda per ottenere l'attestato di libera circolazione. E per estero si deve intendere anche i Paesi della CEE, perché la legge sulla libera circolazione delle merci non riguarda le antichità, sottoposte a leggi speciali.

Ciliegina sulla torta, se ottengo un attestato di libera circolazione per una moneta, questo vale unicamente per quella moneta (e per 3 anni).

Il giorno dopo ne vendo una identica ? Altra domanda.

Anzi, come dicevano nelle fiere di Paese: altro giro, altro regalo....

Modificato da Alberto Varesi
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Quindi NESSUNA esclusione di sorta,né per privati nè per soggetti commerciali,non solo per le monete Italiane ma neanche per le monete NON italiane, ma presenti sul nostro territorio, nè per fattori collegati al valore economico o alla mancanza di rarità o interesse presumibile....TUTTO quello che ha piu' di 50 anni NON è liberamente esportabile dall'Italia...ma DEVE essere richiesto il nulla osta OGNI volta per OGNI moneta...

Ma allora, tutti quelli che vendono su Ebay avendo come base l'Italia, lo stanno facendo in modo illegale, e ,potrebbero, anzi, presumibilmente "SARANNO" chiamati a rispondere delle loro azioni, presto o tardi.......

Mi domando, viste le premesse, e quello che trovo scritto, : quanti sono coscienti di questa situazione di illegalità in cui agiscono, penso in prevalente, buona fede?

Non sarebbe il caso di spiegare meglio queste particolarità legali, già sulle clausole di Ebay?

O farsi promotori di un minimo di campagna informativa almeno verso i frequentatori del forum , dato che una parte di loro vende su ebay normalmente?

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Buona domenica a tutti.

Mi sento di sottoscrivere quanto riportato da uncleader.

Il parere di Domenico, pur condivisibile sul piano del buon senso, temo non trovi attualmente riscontro nel dettato normativo degli artt. 65 e seguenti del Codice Urbani, che non sembra affatto escludere, a priori, dalla platea delle “cose che presentino interesse culturale”, le monete di cui conosciamo i decreti di emissione e di cessazione del corso legale.

Per il Codice Urbani, la culturalità di una moneta non è collegata alla possibilità di reperire o meno le fonti normative che l'hanno istituita, ma all'esistenza o meno dei risaputi caratteri di rarità e pregio indicati dall'art. 10, di cui abbia ampiamente discusso in questa sezione del forum.

Peraltro, se dovessimo escludere (sempre a priori) dall'ambito delle monete “senza culturalità” quelle di cui abbiamo i decreti istitutivi e di messa fuori corso e cioè di quelle monete che sono andate regolarmente in circolazione, avremmo “vinto al totocalcio”, in quanto potremmo eliminare dall'alveo della possibile culturalità tutte (o quasi tutte...) le monete “moderme”, avuto riguardo al fatto che l'esistenza di provvediementi istitutivi e privativi del corso legale è per la moneta “moderna” un requisito normale (anzi...necessario) ed è pertanto abbastanza facile reperirne la relativa documentazione, anche quando riferita ad emissioni remote.

Non escluderei che applicando il criterio suggerito da Domenico (e che, intendiamoci, mi sento di suggerire al Legislatore che dovesse mettere mano all'art. 65...) potrebbero escludersi a priori anche monete più antiche, collocabili nel periodo medievale e di cui sono rinvenibili i relativi documenti di emissione.....

le monete presentate in un'asta se non vado errato hanno già avuto l'approvazione per la vendita anche all'estero, cioè in pratica hanno già avuto il nulla-osta per l'esportazione riconoscendone le caratteristiche di non-interesse da parte dello "stato".

Le monete in asta non hanno avuto una preventiva approvazione per la vendita all'estero.

La comunicazione del Cataloghi d'asta alla Soprintendenza assolve ad un obbligo previsto dalle normative di pubblica sicurezza ma non esaurisce gli altri aspetti legali alla culturalità, che vanno assolti in seguito e, evidentemente, solo nel caso in cui la moneta venga venduta all'estero.

"Ed inoltre, per monete del tutto analoghe ad esemplari che hanno già ottenuto il nulla-osta in precedenza non è implicito che non vi sia interesse da parte delle sovrintendenze ?

Questa è una soluzione che mi sentirei di condividere completamente.

Tuttavia, da quello che mi risulta, sia i commercianti che gli Uffici, non la praticano: i primi, per il timore di essere denunciati per esportazione illecita di beni culturali, si sottopongono alla trafila indicata da uncleader anche quando inviano all'estero una moneta identica ad altra per la quale hanno già ottenuto il nulla-osta (tra vedere e non vedere, meglio non correre rischi...) i secondi, dovendo giustificare la loro esistenza, non hanno motivo di fare “sconti” a nessuo e di interpretare la normativa a favore dei commercianti....

"avendo a che fare con la burocrazia statale a volte la logica non è applicabile (mi sono risposto da me ?"

Ti sei risposto benissimo.......... oo)

Saluti.

Michele

Ops...mentre scrivevo non avevo letto l'intervento di Alberto, sul quale, naturalmente, concordo.

M

Modificato da bizerba62
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"Ma allora, tutti quelli che vendono su Ebay avendo come base l'Italia, lo stanno facendo in modo illegale, e ,potrebbero, anzi, presumibilmente "SARANNO" chiamati a rispondere delle loro azioni, presto o tardi......."

Certo, potrebbe capitare........se non seguono le indicazione riportate nei precedenti interventi da uncleader e Alberto Varesi..........

M.

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Guest utente3487

Il parere di Domenico, pur condivisibile sul piano del buon senso, temo non trovi attualmente riscontro nel dettato normativo degli artt. 65 e seguenti del Codice Urbani, che non sembra affatto escludere, a priori, dalla platea delle “cose che presentino interesse culturale”, le monete di cui conosciamo i decreti di emissione e di cessazione del corso legale.

Vero. Allora, caso limite. Sto per andarmene dall'Italia, definitvamente. Tra le cose di mio nonno trovo cento milioni di vecchie lire in banconote ormai fuori corso (Manzoni e Da Vinci). Non le posso portare via senza autorizzazione, che non ho interesse a chiedere e quindi vado in Bankitalia a cambiarle in Euro..qui mi prendono a calci nel c....spiegandomi che oramai lo Stato le ha abbandonate dichiarandone il fuori corso....

Idem con 100 pezzi da lire 5 del 1956 FDC che tra un anno non potrò più presentare all'incasso perchè fuori corso? E allora?

Mi sembra un non senso giuridico...

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Guest utente3487

Idem con 100 pezzi da lire 5 del 1956 FDC che tra un anno non potrò più presentare all'incasso perchè fuori corso? E allora?

Non ditemi che posso venderle....la mia era una provocazione...quindi diciamo le lire 5 del 1951...Le lire 100 del 1954 ecc....

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Credo di poter rispondere con cognizione di causa, essendo anni che esporto ufficialmente le monete che clienti stranieri si aggiudicano alle aste.

Partiamo da un concetto base: la domanda va fatta per tutto ciò che ha più di 50 anni. Senza eccezioni. Assurdo vero ? Concordo, ma é così.

Purtroppo la legge é piuttosto chiara al riguardo e l'unico "paletto" che hanno fissato é proprio quello dell'età anagrafica del bene. Non ha quindi importanza che la moneta abbia un valore modestissimo, che sia in pessimo stato di conservazione o che l'abbia coniata un Paese Straniero. Si trova in Italia ? Bene, per uscire dai confini nazionali si deve inoltrare domanda.

Non vi sono inoltre distinguo tra figure di proprietari: privato e commerciante sono tenuti in egual misura al rispetto della norma del T.U.

Si é accennato alle aste.

Le Case d'Asta sono tenute ad inviare i loro cataloghi alle Sovrintendenze competenti per territorio, le quali dovrebbero controllarne il contenuto e, se necessario, provvedere per tempo a sottoporre a tutela quanto da loro ritenuto di eccezionale interesse storico, artistico, bla bla bla...

Purtroppo questo obbligo nulla ha a che vedere con l'esportazione del materiale. Se un cliente residente all'estero si aggiudica una moneta dell'asta devo necessariamente inoltrare la domanda per ottenere l'attestato di libera circolazione. E per estero si deve intendere anche i Paesi della CEE, perché la legge sulla libera circolazione delle merci non riguarda le antichità, sottoposte a leggi speciali.

Ciliegina sulla torta, se ottengo un attestato di libera circolazione per una moneta, questo vale unicamente per quella moneta (e per 3 anni).

Il giorno dopo ne vendo una identica ? Altra domanda.

Anzi, come dicevano nelle fiere di Paese: altro giro, altro regalo....

Domanda da un milione di dollari a questo punto: io cliente estero residente in paese CEE (ma di nazionalità italiana) acquisto una moneta in un'asta italiana che mi arriva dopo i soliti due mesi necessari ad ottenere il certificato di libera circolazione. Questo certificato "triennale" di solito viene accluso alla moneta? E sapendo che la moneta per 3 anni è "coperta" da tale certificato posso reintrodurla in Italia entro 3 anni senza dichiarare nulla?

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Ciao Domenico.

"Allora, caso limite. Sto per andarmene dall'Italia, definitvamente. Tra le cose di mio nonno trovo cento milioni di vecchie lire in banconote ormai fuori corso (Manzoni e Da Vinci). Non le posso portare via senza autorizzazione, che non ho interesse a chiedere e quindi vado in Bankitalia a cambiarle in Euro..qui mi prendono a calci nel c....spiegandomi che oramai lo Stato le ha abbandonate dichiarandone il fuori corso....

La circostanza che i beni numimatici a cui fai riferimento siano fuori corso (e magari persino prescritti), non sembra essere minimamente presa in considerazione dagli artt. 65 e seguenti del Codice Urbani.

Le norme sull'esportazione stabiliscono che sia sufficiente che i beni numismatici abbiano più di 50 anni.

Stop.

Se poi vogliamo introdurre un'interpretazione evolutiva dell'attuale disciplina. possiamo anche proporre la soluzione di buon senso che suggerisci (fra l'altro, come sai sfondi una porta aperta.....) ma almeno per il momento non ho mai letto né decisioni giurisprudenziali né opinioni della dottrina (o degli uffici preposti) che suffraghino questo punto di vista.

Ed i commercianti che abitualmente presentato alle Soprintendenze le loro richieste per ottenere gli attestati di libera circolazione lo sanno bene......Alberto ce l'ho spiegava nel Suo precedente post.......nessuna indulgenza, neppure per le comuni monete del Regno d'Italia.

Chissà...mentre scriviamo questo post, forse c'è già qualcuno che ha richiesto l'attestato per le 500 lire caravelle dei primi millesimi, vendute all'estero............ :ph34r:

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
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Ma allora, tutti quelli che vendono su Ebay avendo come base l'Italia, lo stanno facendo in modo illegale, e ,potrebbero, anzi, presumibilmente "SARANNO" chiamati a rispondere delle loro azioni, presto o tardi.......

Mi domando, viste le premesse, e quello che trovo scritto, : quanti sono coscienti di questa situazione di illegalità in cui agiscono, penso in prevalente, buona fede?

Non sarebbe il caso di spiegare meglio queste particolarità legali, già sulle clausole di Ebay?

O farsi promotori di un minimo di campagna informativa almeno verso i frequentatori del forum , dato che una parte di loro vende su ebay normalmente?

Questa è infatti una cosa che molti non sanno ma si rischia molto (credo sia esportazione illegale di beni culturali l'imputazione). Alcuni venditori ebay limitano agli acquirenti italiani la spedizione delle monete che vendono cosi' come viceversa alcuni venditori esteri (i piu' attenti alle normative) non spediscono in Italia per evitare complicazioni burocratiche o peggio problemi legali nel caso finiscano per essere notati...

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Uhm.... dunque:

La libera circolazione delle merci è una delle libertà del mercato unico dell’Unione europea. Dal gennaio 1993, i controlli sui movimenti di merci nel mercato interno sono aboliti, e l’Unione forma ormai un solo territorio senza frontiere.

L’abolizione delle tariffe doganali favorisce gli scambi intracomunitari, che rappresentano gran parte del totale delle importazioni ed esportazioni degli Stati membri.

Gli articoli 28 e 29 del trattato che istituisce la Comunità europea vietano le restrizioni all’importazione e all’esportazione fra tutti gli Stati membri. Tuttavia, in caso di rischio per la salute pubblica o l’ambiente, gli Stati membri possono limitare la libera circolazione delle merci.

Tratto da http://europa.eu/legislation_summaries

ovviamente con qualche limitazione quà e là... e PER LO STATO ITALIANO tali limitazioni (in genere questioni di sicurezza, salute o comunque serie...) sono state stabilite persino ad esempio per una moneta di 51 anni che deve essere sottoposta ad esame prima dell'esportazione a quanto mi dite (meno male per ora non riguarda le persone visto che di anni ne ho più di 50 :lol: ).

Immagino a questo punto riguardi anche ad esempio i francobolli, peraltro prodotti in genere dalla medesima "azienda", o le medaglie della zecca o da essa commissionate, o per assurdo un pezzo di legno vecchio di oltre 50 anni e via di seguito; perchè no, tra l'altro il pezzo di legno è sicuramente un "unicum" assai più di una moneta prodotta in serie in migliaia di pezzi....

e se cosi non fosse credo che il legislatore dovrebbe provvedere al più presto, nel più puro spirito italiano dell'interpretazione delle normative europee altrimenti creerebbe disparità sulle merci :ph34r: ).

Per stare in Europa e poter "usufruire" di alcuni vantaggi abbiamo PAGATO e continuiamo a PAGARE, vedi ultima riforma finanziaria, veramente tanto (ed in genere quando si tratta di imporre nuove tasse ci adeguiamo subito alle normative europee, od è solo una mia impressione ?).

Paradossalmente potrei esporatre (avendolo...) un capitale in altra nazione europea e da li fare tranquillamente i miei acquisti all'estero, senza problemi...

Ragazzi, capisco una legge a protezione dei reperti archeologi (monete comprese) ma qui, con le monete moderne, siamo nell'assurdo e mi sembra anche alla luce dei principi costituenti l'unione europea completamente fuori dalle normative comunitarie, od almeno cosi mi sembra da persona "non addetta" ai principi di legge.

Modificato da Giuseppe
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Uhm.... dunque:

La libera circolazione delle merci è una delle libertà del mercato unico dell’Unione europea. Dal gennaio 1993, i controlli sui movimenti di merci nel mercato interno sono aboliti, e l’Unione forma ormai un solo territorio senza frontiere.

L’abolizione delle tariffe doganali favorisce gli scambi intracomunitari, che rappresentano gran parte del totale delle importazioni ed esportazioni degli Stati membri.

Gli articoli 28 e 29 del trattato che istituisce la Comunità europea vietano le restrizioni all’importazione e all’esportazione fra tutti gli Stati membri. Tuttavia, in caso di rischio per la salute pubblica o l’ambiente, gli Stati membri possono limitare la libera circolazione delle merci.

Tratto da http://europa.eu/legislation_summaries

ovviamente con qualche limitazione quà e là... e PER LO STATO ITALIANO tali limitazioni (in genere questioni di sicurezza, salute o comunque serie...) sono state stabilite persino ad esempio per una moneta di 51 anni che deve essere sottoposta ad esame prima dell'esportazione a quanto mi dite (meno male per ora non riguarda le persone visto che di anni ne ho più di 50 :lol: ).

Immagino a questo punto riguardi anche ad esempio i francobolli, peraltro prodotti in genere dalla medesima "azienda", o le medaglie della zecca o da essa commissionate, o per assurdo un pezzo di legno vecchio di oltre 50 anni e via di seguito; perchè no, tra l'altro il pezzo di legno è sicuramente un "unicum" assai più di una moneta prodotta in serie in migliaia di pezzi....

e se cosi non fosse credo che il legislatore dovrebbe provvedere al più presto, nel più puro spirito italiano dell'interpretazione delle normative europee altrimenti creerebbe disparità sulle merci :ph34r: ).

Per stare in Europa e poter "usufruire" di alcuni vantaggi abbiamo PAGATO e continuiamo a PAGARE, vedi ultima riforma finanziaria, veramente tanto (ed in genere quando si tratta di imporre nuove tasse ci adeguiamo subito alle normative europee, od è solo una mia impressione ?).

Paradossalmente potrei esporatre (avendolo...) un capitale in altra nazione europea e da li fare tranquillamente i miei acquisti all'estero, senza problemi...

Ragazzi, capisco una legge a protezione dei reperti archeologi (monete comprese) ma qui, con le monete moderne, siamo nell'assurdo e mi sembra anche alla luce dei principi costituenti l'unione europea completamente fuori dalle normative comunitarie, od almeno cosi mi sembra da persona "non addetta" ai principi di legge.

Capisco che 50 o 51 anni siano uno spartiacque che ha dell'assurdo, dato che colpisce o non colpisce la stessa tipologia di moneta in certi casi, ma tant'è, un limite temporale dovevano pur metterlo e allora i 50 anni sembravano,probabilmente una buona soluzione...

Altri paesi hanno inserito date piu' lontane, ma il problema non viene risolto, solo spostato e ampliato il numero delle emissioni di potenziale interesse culturale..

Io resto dell'opinione che dovrebbero usare solo la discriminante del cesimento e poi basta, all'inglese, ma è un discorso vecchioo....in ogni caso, vedo che la questione della esportazioen a regola di legge è argomento molto poco chiaro per la maggioranza...quindi continuiamo a parlarne che si eliminano un pò di dubbi e si evita qualche visita mattutina a qualche ignaro venditore di pezzi da 5 lire...

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Credo di poter rispondere con cognizione di causa, essendo anni che esporto ufficialmente le monete che clienti stranieri si aggiudicano alle aste.

Partiamo da un concetto base: la domanda va fatta per tutto ciò che ha più di 50 anni. Senza eccezioni. Assurdo vero ? Concordo, ma é così.

Purtroppo la legge é piuttosto chiara al riguardo e l'unico "paletto" che hanno fissato é proprio quello dell'età anagrafica del bene. Non ha quindi importanza che la moneta abbia un valore modestissimo, che sia in pessimo stato di conservazione o che l'abbia coniata un Paese Straniero. Si trova in Italia ? Bene, per uscire dai confini nazionali si deve inoltrare domanda.

Non vi sono inoltre distinguo tra figure di proprietari: privato e commerciante sono tenuti in egual misura al rispetto della norma del T.U.

Si é accennato alle aste.

Le Case d'Asta sono tenute ad inviare i loro cataloghi alle Sovrintendenze competenti per territorio, le quali dovrebbero controllarne il contenuto e, se necessario, provvedere per tempo a sottoporre a tutela quanto da loro ritenuto di eccezionale interesse storico, artistico, bla bla bla...

Purtroppo questo obbligo nulla ha a che vedere con l'esportazione del materiale. Se un cliente residente all'estero si aggiudica una moneta dell'asta devo necessariamente inoltrare la domanda per ottenere l'attestato di libera circolazione. E per estero si deve intendere anche i Paesi della CEE, perché la legge sulla libera circolazione delle merci non riguarda le antichità, sottoposte a leggi speciali.

Ciliegina sulla torta, se ottengo un attestato di libera circolazione per una moneta, questo vale unicamente per quella moneta (e per 3 anni).

Il giorno dopo ne vendo una identica ? Altra domanda.

Anzi, come dicevano nelle fiere di Paese: altro giro, altro regalo....

Domanda da un milione di dollari a questo punto: io cliente estero residente in paese CEE (ma di nazionalità italiana) acquisto una moneta in un'asta italiana che mi arriva dopo i soliti due mesi necessari ad ottenere il certificato di libera circolazione. Questo certificato "triennale" di solito viene accluso alla moneta? E sapendo che la moneta per 3 anni è "coperta" da tale certificato posso reintrodurla in Italia entro 3 anni senza dichiarare nulla?

Sì, l'attestato di libera circolazione deve essere rilasciato all'acquirente il quale, per i successivi 3 anni, potrebbe entrare ed uscire tranquillamente dall'Italia con la moneta in tasca senza alcun obbligo di denuncia.

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Capisco che 50 o 51 anni siano uno spartiacque che ha dell'assurdo, dato che colpisce o non colpisce la stessa tipologia di moneta in certi casi, ma tant'è, un limite temporale dovevano pur metterlo e allora i 50 anni sembravano,probabilmente una buona soluzione...

Altri paesi hanno inserito date piu' lontane, ma il problema non viene risolto, solo spostato e ampliato il numero delle emissioni di potenziale interesse culturale..

Hai fatto bene a porre la questione e trovo giusto sia chiarita; personalmente non mi sono mai posto il problema dato che non vendo monete, ne acquisto qualcuna solo di epoca moderna ogni tanto e solo da commercianti noti od aste (come ritengo opportuno consigliare a chiunque) ma non sta qui il punto.

emissioni di potenziale interesse culturale.

Ecco invece dove trovo assurda la questione, posta per monete di epoca moderna prodotte in serie, con tanto di cataloghi-prezzari di ampia diffusione che le classificano e nessuno che si pone il benchè minimo dubbio che ad esempio una lira del 1915 (tanto per fare un esempio) possa essere considerata una possibile emissione di interesse culturale.

Credo che mettendo sullo stesso piano monete recenti e che di interesse archeologico non hanno niente e pezzi di vero interesse e che andrebbero davvero tutelati si finisce per creare confusione, incertezze applicative ed in definitiva rendere meno efficaci normative che in linea di massima hanno una loro ragione di esistere, sempre che non si accetti l'idea che tutta "sta' storia" non serva altro che a "razzolare" i 15 euro o quello che sono di marca da bollo (mi sembra che qualcuno prima accennasse che c'è questa tassa) o per giustificare qualche altro posto di lavoro ... ma allora inutile stare a disquisire se si tratta di "bene culturale" o meno :lol:

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Come dicevo nel post precedente le leggi in materia di circolazione delle merci non hanno alcuna attinenza con le antichità. Lo Stato italiano e quello greco, vantando la quasi totalità della provenienza dei beni archeologici, hanno leggi speciali in materia di esportazione degli stessi.

La cosa ridicola sono i 50 anni; un lasso di tempo davvero troppo ristretto. Meglio sarebbe il metodo francese (monete coniate prima del 1500 e con un valore pari o superiore a 1500 €). Questo invece é un retaggio della legge del 1909......

Altra cosa ridicola: dover presentare una domanda per monete straniere. Il senso della legge é quello di proteggere il patrimonio nazionale da una possibile emorragia di esportazioni. Che senso ha valutare l'interesse culturale di una moneta cinese degli anni '30 o di una tedesca dell'800? Qualcuno può davvero sostenere, senza tema di cadere nel ridicolo, che tali esemplari possano in qualche modo costituire una risorsa importante per la nostra cultura ? O al contrario che la loro fuoriuscita dai confini nazionali possa impoverirci sotto il punto di vista culturale ? Non credo proprio.

Ma chi ha stilato la legge questo non l'ha assolutamente valutato.

Comodo sarebbe, per le aste italiane, un attestato di libera circolazione rilasciato preventivamente alla vendita, così da eliminare i tempi morti (2 mesi......). Peccato che anche a questo aspetto la burocrazia italica sia completamente sorda.

I venditori della baia (ma non solo loro wink.gif) corrono dei rischi quando spediscono/consegnano all'estero (o a persone che si recano all'estero) le loro monete "antiche" ma chiedere che siano i gestori del sito ad avvisare la clientela mi sembra troppo. Dovrebbero allora pubblicare le norme che riguardano il furto, la ricettazione, le copie illegali, il riciclaggio e tutti gli articoli del CP che ognuno di noi può trovarsi ad infrangere se non usa il normale buon senso.

Modificato da Alberto Varesi
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Guest utente3487

ma almeno per il momento non ho mai letto né decisioni giurisprudenziali né opinioni della dottrina (o degli uffici preposti) che suffraghino questo punto di vista.

Si, forse perchè non ci sono ancora stati procedimenti che vedono colpite monete del 900...

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ma almeno per il momento non ho mai letto né decisioni giurisprudenziali né opinioni della dottrina (o degli uffici preposti) che suffraghino questo punto di vista.

Si, forse perchè non ci sono ancora stati procedimenti che vedono colpite monete del 900...

E il sequestro di cui abbiamo parlato quì, non molto tempo fa, comprendente le monete Cubane e altre di emissione recente, non fa giurispridenza?

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Guest utente3487

ma almeno per il momento non ho mai letto né decisioni giurisprudenziali né opinioni della dottrina (o degli uffici preposti) che suffraghino questo punto di vista.

Si, forse perchè non ci sono ancora stati procedimenti che vedono colpite monete del 900...

E il sequestro di cui abbiamo parlato quì, non molto tempo fa, comprendente le monete Cubane e altre di emissione recente, non fa giurispridenza?

Se non si arriva al processo come vuoi che sia emessa sentenza?

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