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Madonnina San Severino sigle incisore R.A. RRR


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Inviato

Salve a tutti,

ho recentemente acquistato questa interessante Madonnina di San Severino, ha R.A. come sigle dell'incisore ed e' classificata R3 nel catalogo online di questo sito.

La moneta ha un notevole eccesso di metallo al dritto, io ho il sospetto che sia dovuto ad uno staccamento di un pezzo di conio, e se cosi' fosse, si potrebbe ipotizzare che la rarita' di questa moneta sia stata causata da una scarsa battitura dovuta appunto alla rottura del conio (dopo poche monete battute???).

Vi prego di intervenire con pareri, e se possibile anche con una valutazione economica della moneta, grazie.

Saluti

Seawolf


Inviato

Notavo che pur non appartenendo alla stessa matrice anche il mio esemplare presente l'identica decentratura al rovescio (qui a sinistra).

Non hanno particolare valore commerciale a meno che non siano in conservazione particolare. Siamo nell'ordine di poche centinaia di euro per questa variante con R.A. più rara del solito TM.

Come si nota le matrici sono più di una quindi non penso che la rarità derivi da un'unica matrice andata in rottura. Più probabilmente dall'incarico che venne dato all'incisore/zecchiere per un limitato quantitativo.


Inviato

.... si potrebbe ipotizzare che la rarita' di questa moneta sia stata causata da una scarsa battitura dovuta appunto alla rottura del conio (dopo poche monete battute???)....

Ipotesi davvero interessante che potrebbe certamente dare una spiegazione sull'effettiva rarità.


Inviato

ho recentemente acquistato questa interessante Madonnina di San Severino, ha R.A. come sigle dell'incisore ed e' classificata R3 nel catalogo online di questo sito.

La moneta ha un notevole eccesso di metallo al dritto, io ho il sospetto che sia dovuto ad uno staccamento di un pezzo di conio, e se cosi' fosse, si potrebbe ipotizzare che la rarita' di questa moneta sia stata causata da una scarsa battitura dovuta appunto alla rottura del conio (dopo poche monete battute???).

Ciao, si tratta di una moneta rara ed interessante; l'incisore "RA" tuttora non identificato, era molto probabilmente un incisore locale chiamato a realizzare ulteriori coni per la zecca di San Severino da affiancare a quelli provenienti da Roma, siglati da Tommaso Mercandetti.

Da ricordare che si tratta della seconda zecca per produzione di rame tra quelle marchigiane del periodo, dietro alla sola Fermo, con un quantitativo totale di 186mila scudi di rame monetato, pari a 3 volte quello di Ancona.

Per questo ci sono tanti coni di produzione locale, da quelli siglati "AP" di Andronico Perpenti fino ai coni "di bello stile", alcuni anche siglati TM ma sicuramente eseguiti da altra mano, per analogia di stile potrebbero essere attribuiti allo stesso misterioso "RA".

Quanto alla valutazione economica, di passaggi recenti ricordo solo l'esemplare dell'asta Nomisma 38, inserito nel nostro catalogo, che fece 700 euro in conservazione SPL+ nel 2009. Il tuo esemplare ha conservazione inferiore e l'effetto abbastanza deturpante del logorio del conio del diritto, probabilmente si potrebbe attestare sui 300 euro.

Notavo che pur non appartenendo alla stessa matrice anche il mio esemplare presente l'identica decentratura al rovescio (qui a sinistra).

I coni erano incisi su rulli per questo erano sicuramente presenti da 4 a 8 impronte differenti, a seconda del diametro delle monete e del rullo stesso.

Il decentramento deriva dalla fase di punzonatura post-coniazione, per separare il tondello dalla lamina coniata; evidentemente i due rulli erano leggermente sfasati durante la rotazione e questo ha portato allo stesso "effetto" sui tondelli che venivano fustellati prendendo a riferimento il diritto.

Ciao, RCAMIL.

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Inviato

Concordo, come i conii della Repubblica Romana erano impressi su rullo che teneva conto della distorsine data dal rullo stesso, però è singolare la decentratura anche tenendo conto del diritto trovo "buffa" una simile analogia. Ad esempio gli altri esemplari che ho con TM non hanno questo sfasamento tra D e Rv


Inviato

Concordo, come i conii della Repubblica Romana erano impressi su rullo che teneva conto della distorsine data dal rullo stesso, però è singolare la decentratura anche tenendo conto del diritto trovo "buffa" una simile analogia. Ad esempio gli altri esemplari che ho con TM non hanno questo sfasamento tra D e Rv

Dato l'ammontare della coniazioni le coppie di rulli erano molteplici e probabilmente erano frequenti i cambi per manutenzione o sostituzione definitiva degli stessi.

Indubbiamente non c'erano gli strumenti di oggi per l'allineamento e qualche sfasamento è prevedibile :rolleyes:

Questi i miei due esemplari, uno "classico" presumibilmente attribuibile per entrambi i coni a Tommaso Mercandetti, con leggera decentratura tra D. e R. :

post-35-0-10404500-1310896285_thumb.jpg

e un "ibrido" tra diritto "di bello stile" con il cerchio di perline aggiuntivo all'interno della rigatura del bordo, presumibilmente di produzione locale, ed il rovescio "TM" privo di perlinatura; in questo caso i coni sono abbastanza allineati, per quanto non perfettamente:

post-35-0-35199100-1310896369_thumb.jpg

Ciao, RCAMIL.

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