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DE GREGE EPICURI

Confesso di non aver fatto per ora alcuna ricerca storico-geografica su questa regione antica; si estendeva certamente a Nord della Crimea, verso l'attuale Ucraina e verso il corso del Don (che sbocca nel Mar d'Azov) e del Volga, che finisce nel Caspio. Lo spunto per ora è puramente numismatico: ho trovato infatti questo dupondio di M.Aurelio (..AUG- GERM SARM...) che al rovescio riporta un trofeo con due prigionieri, e la scritta IMP (VIII COSIII), in esergo DE SARM. Pesa 11,2 g. e misura 24 mm, dovrebbe essere C 168.

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Inviato

Rovescio. Ignoro se la campagna sarmatica di M.Aurelio sia stata una continuazione degli scontri oltre il Danubio, o rappresenti un episodio autonomo.

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Inviato

Sempre di M.Aurelio è questo interessante sesterzio "con cumulo di armi", che ho già mostrato tempo fa.

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Inviato (modificato)

Non ricordo di aver trovato altre documentazioni numismatiche della Sarmazia fino a Costantino, che ha annunciato di averla vinta: SARMATIA DEVICTA. Eccovi un Costantino di Treviri.

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Modificato da gpittini

Inviato

Sarebbe bello se qualcuno aggiungesse qualche moneta e (ancor meglio, vista la mia pigrizia odierna!) qualche informazione sulla Sarmazia e su questi scontri con Roma.

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Inviato (modificato)

Ciao Gianfranco,

(La Sarmatia) si estendeva certamente a Nord della Crimea, verso l'attuale Ucraina e verso il corso del Don (che sbocca nel Mar d'Azov) e del Volga, che finisce nel Caspio.

La Sarmazia era la vasta pianura a nord del Mar Nero abitata dai Sarmati. Secondo gli antichi il Don (in latino Tanais) la divideva in Sarmazia europea e Sarmazia asiatica.

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I Sarmati costituivano un’antica popolazione iranica che inizialmente abitava nelle vaste pianure della Russia meridionale a est del Don. Piccoli e di corporatura massiccia, biondi, nomadi, abili cavalieri e arcieri (così li descrive Erodoto), i Sarmati erano affini agli Sciti, anzi la tradizione, per spiegare la presenza delle loro donne a fianco degli uomini in battaglia, li faceva derivare dall'unione degli Sciti con le Amazzoni.

Divisi in vari gruppi molto diversi tra loro:

i Roxolani, i quali si insediarono nei territori occupati dagli Sciti a nord e a nord ovest del Mar Nero (tra il III secolo a.C. e il II d.C.) e con essi, in un primo momento, stabilirono un rapporto di alleanza. Quando questo rapporto venne meno i Sarmati conquistarono i territori degli Sciti assoggettando la popolazione al loro potere.

gli Iazigi, che si insediarono nei territori a ovest dei Daci, a sud dei Germani e sia a est sia a nord del Danubio tra il III secolo a.C. e il II d.C.

gli Aorsi dei quali pur sapendosi poco, è probabile fossero stanziati nei pressi del regno del Bosforo a sud-est degli Alani.

gli Alani, i quali si insediarono ad est del Mar Nero a nord del Caucaso e degli Aorsi e qui ci vengono descritti dai Romani come allevatori di cavalli. Furono la popolazione Sarmatica di più lunga durata, in parte si convertirono al cristianesimo ortodosso nel IX secolo, combatterono contro i Mongoli prima, e accanto ad essi poi (una serie di tombe, forse di guerrieri Alani cristiani è stata rinvenuta in una necropoli mongola in Corea), gli Alani rimasti si stabilirono sul caucaso occidentale, dove subirono una più o meno forte influenza turca ed islamica nel XIV-XVII secolo, e poi un processo di parziale russificazione tra il tardo '700 e i giorni nostri. Attualmente sono noti come Osseti.

... premuti a loro volta dalle migrazioni dei popoli asiatici, andarono man mano avvicinandosi ai confini dell'Impero romano, col quale vennero in conflitto a più riprese.

Entrati in rapporto di clientela coi Romani nel sec. I dC, all'epoca di Nerone, fecero parte nel secolo successivo di quella vasta coalizione barbarica che sconvolse per anni il confine danubiano e che fu poi respinta da Marco Aurelio.

Al tempo dell'imperatore Augusto sappiamo dalle sue Res Gestae Divi Augusti che:

« 31. [...] Nostram amic[itiam petie]run[t] per legat[os] Bastarnae Scythaeque et Sarmatarum qui sunt citra flumen Tanaim et ultra reges. Albanorumque rex et Hiberorum e[t Medorum]. »

« 31. [...] Chiesero la nostra amicizia per mezzo di ambasciatori i Basrani, gli Sciti e i re dei Sarmati che abitano al di qua e al di là del fiume Tànai, e i re degli Albani, degli Iberi e dei Medi . »

Ignoro se la campagna sarmatica di M.Aurelio sia stata una continuazione degli scontri oltre il Danubio, o rappresenti un episodio autonomo.

Sappiamo che ai tempi dell'imperatore romano, Marco Aurelio, quest'ultimo voleva fare dei territori compresi nell'arco carpatico tra Dacia e Pannonia inferiore una nuova provincia chiamata Sarmatia.

Lo stesso si scontrò con i sarmati durante le guerre marcomanniche tra il 169 e il 170 d.C.

Erano gli inizi del 169 quando Lucio Vero fu colpito da infarto, a soli due giorni di viaggio da Aquileia, lungo la strada che conduceva da Concordia Sagittaria ad Altino. I due imperatori avevano deciso di far ritorno a Roma, dietro le insistenti pressioni del fratello Lucio, che moriva tre giorni dopo. Marco Aurelio era così costretto a tornare a Roma per le esequie del fratello.

Il grosso dell'esercito, anche in mancanza dei due imperatori, potrebbe essersi andato concentrare lungo i confini della piana del Tisza. Marco voleva punire i Sarmati per aver compiuto, l'anno precedente, un'incursione nella provincia della Dacia, ora che aveva concluso trattati di pace con le popolazioni suebe (Quadi, Marcomanni e Naristi) che gravitavano lungo i confini del medio Danubio.

Il conflitto sarmatico si rivelò molto difficile per i Romani, costretti a lasciare sul campo di battaglia altri due governatori delle tre Dacie: Calpurnio Agricola e Claudio Frontone, mentre solo con la fine dell'anno, Marco fu in grado di raggiungere il fronte in questione, accompagnato dal nuovo genero Claudio Pompeiano (nominato primo consigliere militare), che aveva sposato di recente la figlia Lucilla, vedova di Lucio Vero.

Gli scontri poi ripresero nell'epoca costantiniana.

Nel sec. IV, al tempo delle grandi migrazioni dei Goti e degli Unni, vennero da questi assorbiti e scomparvero definitivamente.

Tratto da Wiky e

da http://www.summagallicana.it/lessico/s/Sarmazia.htm

Come contributo numismatico porto questo megalione aureo di Costantino II (da acsearch).

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AV - medal to 1 1 / 2 Solidi 6.84 g Treveri 322/323

Av: IVN NOB C CONSTANTINVS FL CL, laurel-crowned bust of Constantine II with paludamentum cuirass on the right.

Rv: PRINCIPIA IVVENTVTIS / / Sarmatia, Constantine II standing left, holding globe and spear, his right foot on the knee of a kneeling before him, Sarmatians, who has his hands raised in supplication to the princeps.

RIC 360th Coh - see 139 (2 solidi). Gnecchi P. 24.6 (not shown).

extremely rare.

This medallion was minted on the occasion of a victory over the Sarmatians in 322nd.

Ciao

Illyricum

Modificato da Illyricum65
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Inviato

ciao gianfranco,proprio questa settimana mi e' arrivato il catalogo muenzen-ritter,sfogliandolo ho trovato questo sesterzio di marco aurelio AVG GERM SARM TR M ANTONINVS XXXI P / IMP COS III PP SC VIIII,se vuoi darci un occhiata ti lascio il link per la scheda tecnica visto che lo si puo' trovare anche online.un ultima cosa,la prima moneta che hai postato ha il rovescio molto simile ad un sesterzio di settimio severo,chiaramente cambia l'esergo(propaganda militare?).

http://www.muenzenritter.de/shop/ancient-coins/roman-imperial-coins/marcus-aurelius-161-180/romische-kaiserzeit-marcus-aurelius-sesterz-177-ss-ss.html

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Inviato

Ciao Massi,

...la prima moneta che hai postato ha il rovescio molto simile ad un sesterzio di settimio severo,chiaramente cambia l'esergo(propaganda militare?).

Certo, propaganda, il trofeo con le armi dei nemici e gli stessi piegati, vinti, legati e piegati dalla forza dell'esercito romano. Talvolta partecipavano in tal posa su carri alle sfilate trionfali postbelliche, assieme appunto alle armi esposte.

Il secondo rovescio rappresenta le armi degli sconfitti ammonticchiate (scudi, asce, schineri, archi...).

C'è stata una bella carrellata di monete sul tema trofei a questo topic:

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

ciao illy,si il primo grande nemico di roma che mi viene in mente ed ha avuto questo genere di trattamento e' vercingetorige,nel 46 a.C. fu trascinato in catene per ornare la celebrazione del trionfo di Cesare.


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