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Quest'oggi voglio porre all'attenzione degli amici lamonetiani un'incongruenza araldica presente nello stemma borbonico di tutti nominali in argento napoletani del periodo 1815-1828, e precisamente, sulle monete coniate subto dopo il ritorno di Ferdinando IV sul trono di Napoli dopo la caduta di Murat, fino all'ultima moneta coniata a nome di Francesco I di Borbone (1828).

Leggendo gli studi araldici dei miei illustri predecessori ho notato che nessuno di loro si accorse dell'incredibile incongruenza, non si tratta di un errore di punzonatura altrimenti l'avremmo riscontrata solo su alcuni esemplari, si tratta quasi sicuramente di un ordine impartito dai sovrani borbonici agli incisori, non dimentichiamo che all'epoca si usava sottoporre all'attenzione del monarca i bozzetti, disegni e le monete, queste ultime, dette "di presentazione" (cfr. piastra, mezza piastra, tarì e carlino di Francesco I di Borbone in asta NAC 16 del 1999).

Ma com'è possibile che nel decreto ufficiale lo stemma borbonico doveva riportare la Croce di Gerusalemme, mentre in tutte le monete in argento troviamo quella Costantiniana? I motivi di tale scelta sono tutt'ora ignoti, si potrebbe formulare solo delle ipotesi. Peccato!

Vi posto alcune immagini dello studio affinchè possiate scoprire qualcosa in più. :)

Prima di iniziare vi illustro lo stemma ufficiale (fonte dell'immagine: Wikipedia) ed alcuni studi del Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano del secolo scorso, noterete che tutti descrivono lo stemma con la croce di Gerusalemme senza le quattro crocette inquartate, il fatto è che quella di Gerusalemme è potenziata, mentre questa è Costantiniana, con le punte dei bracci gigliate o trilobate.

http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1922b.pdf

http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1976d.pdf

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Ecco gli stemmi delle piastre di Ferdinando IV, Ferdinando I e Francesco I di Borbone.

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Ferdinando I

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Francesco I

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Inviato

In tutti e tre i casi troviamo la stessa croce.

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Inviato

Il bello è che essa è presente anche sui nominali tipo tarì e carlini. ;)

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Inviato

ma sulle medaglie la croce di Geusalemme è davvero potenziata, ecco un esemplare in argento del 1830 ed un particolare di un'altra tipologia in oro del 1817.

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Inviato

In allegato alcune decorazioni borboniche in oro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio provenienti dall'opera di Antonio Benedetto Spada, il più grande collezionista di ordini cavallereschi, pensate che parte della sua raccolta è in esposizione permanete al Museè National de La Legion d'Honneur di Parigi. http://www.musee-legiondhonneur.fr/00_koama/visu_lh/index.asp?sid=320 . Ecco alcuni link che parlano dell'ordine cavalleresco in questione http://www.carlodiborbone.com/ita/ordcost/index.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_costantiniano_di_San_Giorgio_(Napoli)

p.s. Per correttezza allego anche l'immagine della copertina del testo dal quale ho attinto l'immagine.

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Inviato (modificato)

:( Francè...aspetta un attimo, altrimenti qui vado veramente in confusione;

Premetto bella discussione ;) ma devo capirci bene (lo sai che sono ancora alle scuole medie :P :P )

Vediamo se ho capito bene...le cose che scrivo non corrette, ti prego di farmele notare:

Dici che nel Decreto ufficiale lo stemma borbonico al rovescio doveva riportare la Croce di Gerusalemme (quindi cantonata da quattro crocette simili o uguali) ma nel periodo preso in esame ( 1815 - 1828) troviamo sulle monete quella Costantiniana (punte dei bracci gigliate o tribolate)

Ma alcuni studiosi descrivono queste monete con lo stemma recante la croce di Gerusalemme senza le quattro crocette. Giusto fino qui ? e come è possibile che Questi non hanno notato questa differenza tra le croci ? ma il Decreto con cui è stato modificato il precedente stemma che data riportava ? presuppongo che già era stato modificato prima dell' unificazione dei Due Regni.

Secondo me qui l'obiettivo della discussione è cercare di capire come mai sia potuto accadere questo.

(Adesso vado un pò a studiare :P :P )

Modificato da peter1

Inviato (modificato)

:( Francè...aspetta un attimo, altrimenti qui vado veramente in confusione;

Premetto bella discussione ;) ma devo capirci bene (lo sai che sono ancora alle scuole medie :P :P )

Vediamo se ho capito bene...le cose che scrivo non corrette, ti prego di farmele notare:

Dici che nel Decreto ufficiale lo stemma borbonico al rovescio doveva riportare la Croce di Gerusalemme (quindi cantonata da quattro crocette simili o uguali) ma nel periodo preso in esame ( 1815 - 1828) troviamo sulle monete quella Costantiniana (punte dei bracci gigliate o tribolate)

Ma alcuni studiosi descrivono queste monete con lo stemma recante la croce di Gerusalemme senza le quattro crocette. Giusto fino qui ? e come è possibile che Questi non hanno notato questa differenza tra le croci ? ma il Decreto con cui è stato modificato il precedente stemma che data riportava ? presuppongo che già era stato modificato prima dell' unificazione dei Due Regni.

Secondo me qui l'obiettivo della discussione è cercare di capire come mai sia potuto accadere questo.

(Adesso vado un pò a studiare :P :P )

Hai capito benissimo, tutti erano convinti che si trattava di una croce di Gerusalemme, invece è Costantiniana, pensa che qualcuno ha persino azzardato a collegarla alla croce mauriziana dell'Ordine sabaudo dei Santi Maurizio e Lazzaro http://it.wikipedia....rizio_e_Lazzaro , ovviamente i Borbone non avrebbero mai messo un ordine sabaudo, è in realtà una croce costantiniana, se vedi le decorazioni postate nella pagina del testo di Spada c'è una placca da cavaliere costantiniano con una croce trilobata. L'argomento se portato avanti potrebbe avere sviluppi davvero inaspettati, e suscitare anche l'interesse e la curiosità di studiosi e ricercatori di araldica. ;)

Modificato da francesco77

Inviato

Lo studio in questione è stato inviato ad alcuni membri dell'Ordine Costantiniano, i quali hanno apprezzato tantissimo. Nel periodo antecedente al 1815 troviamo l'insegna dell'Ordine Costantiniano sotto lo stemma, ecco alcune pagine sull'ubicazione delle insegne dell'ordine al rovescio delle monete napoletane.

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Inviato

Il grafico è a cura di Roberto Ganganelli.

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Inviato

terza pagina

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Inviato

Ottimo Francesco stai costruendo un lavorone sui particolari nelle monete Napoletane o meglio Borboniche o anche Nel sud Italia dal 1800 all'unione del Regno.

Potresti farne un e-book,ci sono dei siti che potrebbero pubblicartelo gratis o quasi


Inviato (modificato)

Ottimo Francesco stai costruendo un lavorone sui particolari nelle monete Napoletane o meglio Borboniche o anche Nel sud Italia dal 1800 all'unione del Regno.

Potresti farne un e-book,ci sono dei siti che potrebbero pubblicartelo gratis o quasi

Caro Fabio, lo sai che i tuoi complimenti sono sempre molto graditi. Spero nella partecipazione di molti utenti, anche di qualche esperto di araldica, la questione sembra banale ma non puoi immaginare quanti retroscena vi sono dietro quella crocetta differente. ;)

Pensa che ho controllato numerose timbrature presenti sui decreti e documenti dell'epoca e tutti riportano lo stemma ufficiale delle Due Sicilie con la croce potenziata di Gerusalemme inquartata dalle altre quattro più piccole.

Ti dirò di più, molti degli incisori dei sigilli per le timbrature a secco o per la cera lacca erano gli stessi che incidevano i conii per le monete e le medaglie. Perchè solo sulle monete lo stemma è stravolto in un elemento araldico così fondamentale per la Casa Reale? ;)

Modificato da francesco77

Inviato

Ottimo Francesco stai costruendo un lavorone sui particolari nelle monete Napoletane o meglio Borboniche o anche Nel sud Italia dal 1800 all'unione del Regno.

Potresti farne un e-book,ci sono dei siti che potrebbero pubblicartelo gratis o quasi

Caro Fabio, lo sai che i tuoi complimenti sono sempre molto graditi. Spero nella partecipazione di molti utenti, anche di qualche esperto di araldica, la questione sembra banale ma non puoi immaginare quanti retroscena vi sono dietro quella crocetta differente. ;)

Pensa che ho controllato numerose timbrature presenti sui decreti e documenti dell'epoca e tutti riportano lo stemma ufficiale delle Due Sicilie con la croce potenziata di Gerusalemme inquartata dalle altre quattro più piccole.

Ti dirò di più, molti degli incisori dei sigilli per le timbrature a secco o per la cera lacca erano gli stessi che incidevano i conii per le monete e le medaglie. Perchè solo sulle monete lo stemma è stravolto in un elemento araldico così fondamentale per la Casa Reale? ;)

ciao francesco,complimenti per la discussione,direi che la tua sete di conoscenza non ha limite e a lungo andare darà le sue soddisfazioni,personalmente non ho le minime basi in araldica da poter dire la mia ma mi è venuto un dubbio,considerando i vari errori anche significativi che più frequentemente scopriamo sulle monete borboniche e visto che hai appena detto che gli incisori dei sigilli,che normalmente effigiavano la croce di gerusalemme,erano gli stessi che incidevano le monete e le medaglie alla regia zecca borbonica mi viene da pensare,potrebbe essere un errore come tanti altri?non credo proprio,non si parla di alcuni esemplari che riportano la croce costantiniana anzichè quella rinforzata ma di interi contingenti di monete coniate,in definitiva credo che sia qualcosa di molto grande,qualcosa che sicuramente darà grandi soddisfazioni a chi riuscirà a dare una risposta definitiva a questa intrigante e interessante vicenda,dal canto mio sarò contento di leggerne i risvolti,se poi magari trovo qualcosa di interessante lo posterò senz'altro...


Inviato (modificato)

Ottimo Francesco stai costruendo un lavorone sui particolari nelle monete Napoletane o meglio Borboniche o anche Nel sud Italia dal 1800 all'unione del Regno.

Potresti farne un e-book,ci sono dei siti che potrebbero pubblicartelo gratis o quasi

Caro Fabio, lo sai che i tuoi complimenti sono sempre molto graditi. Spero nella partecipazione di molti utenti, anche di qualche esperto di araldica, la questione sembra banale ma non puoi immaginare quanti retroscena vi sono dietro quella crocetta differente. ;)

Pensa che ho controllato numerose timbrature presenti sui decreti e documenti dell'epoca e tutti riportano lo stemma ufficiale delle Due Sicilie con la croce potenziata di Gerusalemme inquartata dalle altre quattro più piccole.

Ti dirò di più, molti degli incisori dei sigilli per le timbrature a secco o per la cera lacca erano gli stessi che incidevano i conii per le monete e le medaglie. Perchè solo sulle monete lo stemma è stravolto in un elemento araldico così fondamentale per la Casa Reale? ;)

ciao francesco,complimenti per la discussione,direi che la tua sete di conoscenza non ha limite e a lungo andare darà le sue soddisfazioni,personalmente non ho le minime basi in araldica da poter dire la mia ma mi è venuto un dubbio,considerando i vari errori anche significativi che più frequentemente scopriamo sulle monete borboniche e visto che hai appena detto che gli incisori dei sigilli,che normalmente effigiavano la croce di gerusalemme,erano gli stessi che incidevano le monete e le medaglie alla regia zecca borbonica mi viene da pensare,potrebbe essere un errore come tanti altri?non credo proprio,non si parla di alcuni esemplari che riportano la croce costantiniana anzichè quella rinforzata ma di interi contingenti di monete coniate,in definitiva credo che sia qualcosa di molto grande,qualcosa che sicuramente darà grandi soddisfazioni a chi riuscirà a dare una risposta definitiva a questa intrigante e interessante vicenda,dal canto mio sarò contento di leggerne i risvolti,se poi magari trovo qualcosa di interessante lo posterò senz'altro...

Ciao Genny, grazie per il tuo intervento, hai detto bene, qualcuno potrebbe subito pensare ad un errore, in realtà sono tutte le monete di questo periodo ad avere questa particolarità. Roba da non credere.

Anche io ci sono cascato, quando l'ho visto per la prima volta ho pensato ad un errore di conio, una rarità, ma quando ho scoperto che erano tutte così ho capito che all'epoca vennero impartite direttive ben precise alla zecca. Il nodo da sciogliere è bello stretto! Non penso sia facile.

Modificato da francesco77

Inviato (modificato)

Buongiorno Francesco, volevo farti una domanda....ma quando parli di studi araldici dei miei illustri predecessori ti riferisci ad uno solo (come A. Cutolo) che leggo nel bollettino che hai messo nel link o a più di uno ? e gli altri chi sono ?

Comunque leggendo il bollettino, nelle monete Borboniche di omissioni di particolari, data la complessità dello Stemma, ve ne sono state parecchie ehh :P

Ciao Pietro

Modificato da peter1

Inviato (modificato)

Ma com'è possibile che nel decreto ufficiale lo stemma borbonico doveva riportare la Croce di Gerusalemme, mentre in tutte le monete in argento troviamo quella Costantiniana? I motivi di tale scelta sono tutt'ora ignoti, si potrebbe formulare solo delle ipotesi. Peccato!

Provo a formulare un ipotesi , fatta da uno che non ne capisce molto.

Secondo me, la croce di Gerusalemme è all'interno dello stemma araldico essendo lo stemma colorato perchè "la scienza araldica proibisce di "sovrapporre" gli stessi "colori". In questo caso, le croci - d'oro - sono sovrapposte al fondale d'argento." ed è un antico simbolo di devozione cristiana.

Ora si sa quanto siano stati devoti al Papa i Borboni ed è possibile che essendo le monete una merce di scambio del popolo e per rispetto dell'araldica( non potevano fare le monete bi color) abbiano deciso di sostituire lo stemma con quello di Costantino."Estinta la famiglia dei Farnese, l'infante don Carlo di Borbone, figlio di Filippo V, re di Spagna e di Elisabetta Farnese, divenne erede del ducato di Parma ed assunse il Gran Magistero dell'Ordine.

Nel 1734, divenuto re di Napoli, trasferì in quest'ultima città la sede e gli archivi dell'Ordine.

Don Carlo di Borbone, nel 1759 riformò gli Statuti dell'Ordine Costantiniano, ed il 6 ottobre, quando si portò in Spagna per cingere quella corona reale, nominò il figlio Ferdinando, re di Napoli e Gran Maestro dell'Ordine"

Chiedo fin ora scusa per le tante cavolate che avrò scritto mal interpretando alcuni testi ed immagini.

Gian

Modificato da giangi_75it

Inviato

Devo aver fatto svenire tutti........


Inviato

Ciao Gianluca scusa ma avevo dimenticato di andarmi a leggere il tuo intervento, in effetti devo ammettere che hai formulato delle ipotesi interessanti: c'è però da dire che, al di là dei colori delle armi, lo stemma sulle monete in questione ha già dei collari di ordini cavallereschi, il fatto di aver omesso quello costantiniano ed averlo inserito nello stemma al posto della croce potenziata di Gerusalemme è un bel quesito, caso strano: sulle monete di Ferdinando I (1817-1818) troviamo sia il collare dell'ordine costantiniano che la croce nello stemma, ma perchè fare questi cambiamenti solo sulle monete d'argento mentre sugli stemmi stampati sui documenti o sigilli è tutto regolare? Mah!

La cosa si fa ancor più interessante perchè sulla famosa medaglia di Santa Pulcheria coniata a Napoli nel 1862, cioè dopo la caduta dei Borbone, vi è sotto l'altare devozionale proprio una sorta di croce costantiniana borbonica. Un bello smacco per il nuovo regime sabaudo, no?!

medagliaarg1862santapul.jpg

Uploaded with ImageShack.us

http://imageshack.us/photo/my-images/204/medagliaarg1862santapul.jpg/

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  • 3 anni dopo...
Inviato

Una discussione che interessa le nuove leve del forum, specie gli appassionati di borboniche e affetti da piastrite.

@@claudioc47 


  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

In allegato alcune decorazioni borboniche in oro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio provenienti dall'opera di Antonio Benedetto Spada, il più grande collezionista di ordini cavallereschi, pensate che parte della sua raccolta è in esposizione permanete al Museè National de La Legion d'Honneur di Parigi. http://www.musee-legiondhonneur.fr/00_koama/visu_lh/index.asp?sid=320 . Ecco alcuni link che parlano dell'ordine cavalleresco in questione http://www.carlodiborbone.com/ita/ordcost/index.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_costantiniano_di_San_Giorgio_(Napoli)

p.s. Per correttezza allego anche l'immagine della copertina del testo dal quale ho attinto l'immagine.

 

Spero di far cosa gradita segnalando a tutti gli appassionati di storiografia borbonica un fantastico volume di 352 pagine interamente a colori sugli ordini cavallereschi del Regno delle Due Sicilie  http://www.grafo.it/ORDINI-CAVALLERESCHI-DELLA-REAL-CASA-DI-BORBONE-DELLE-DUE-SICILIE, autore Antonio Benedetto Spada (uno dei più grandi collezionisti a livello mondiale), Grafo Editore (2002), nel testo in oggetto vi sono anche medaglie. Il prezzo varia in genere dai 120 ai 160 euro. 

http://www.ebay.it/itm/191457377782?ssPageName=STRK:MEWAX:IT&_trksid=p3984.m1423.l2649

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Modificato da francesco77
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