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Risposte migliori

Inviato

Sono in possesso come da descrizione di un marengo del 1862 e altri sette marenghi più o meno di quel periodo ma francesi.

Sono intenzionato a venderli, e da un compro oro me li valuterebbero 150 euro l'uno.

Non riesco a postare foto, le dimensioni sono troppo grandi, e non mi permette nemmeno di postare link esterni perchè ho meno di 30 messaggi.

Non sono un esperto di numismatica, osservando le monete posso dirvi che sono:

una moneta raffigurante Leopoldo II del 1867

sei monete raffiguranti Napoleone III, rispettivamente del 1854, 1856, 1859, 1863, e due del 1864

un'ultima raffigurante Vittorio Emanuele II del 1862.

Lo stato di conservazione è abbastanza buono, ma avrebbero bisogno di una pulizia superficiale credo poichè sono stati trovati all'interno di un cassettone della metà dell'800 durante un restauro. Però non sono assolutamente rovinate.

Spero potrete aiutarmi a valutarle e a prendere la decisione giusta!

Grazie anticipatamente :) .

Davide


Inviato

Ciao,

se le vendi a peso, il prezzo che ti hanno fatto non è l'ottimo, dovresti incassare almeno 180€ per moneta.

saluti

TIBERIVS


Inviato

Quindi come monete non avrebbero valore oltre che quello dell'oro?


Inviato

Ti conviene portarle ad un negozio di Numismatica.


Inviato

Il marengo del 1862 è comune, va sostanzialmente a peso d'oro, a meno non sia in alta conservazione, in questo caso acquisisce plusvalore numismatico. I 150 Euro offerti sono davvero pochini, ma è più o meno quello che offrono tutti i banchi metalli. Alle attuali quotazioni un marengo sfiorerebbe i 200, chiaro che è una cifra quasi irrealizzabile da un privato. Se vuoi monetizzare al massimo mettili su ebay, 195/200 ce li fai tutti anche se poi il 9,5% se lo mangia il sito d'aste (e allora torniamo ai 180 che ti ha stimato Tiberivs più sopra). Di sicuro non vendere a 150, che è un prezzo da strozzini. Al limite mettili sul nostro mercatino (www.numisbay.com), che è gratuito, se ti accontenti di prendere 180/185 qualcuno che compra lo trovi di sicuro.


Inviato (modificato)

Paolino ha ragione,

ti conviene venderli su ebay o qui sul mercatino.

Se opti per ebay ti conviene fare aste "classiche" (cioè non compralo subito o con offerta, hanno costo di inserzione zero) con partenza a 180/190€, vedrai che li vendi

Considera però che su ebay c'è una commissione da pagare sul venduto, se non ricordo male dovrebbe essere intorno all'8% ca. (ma è da molto che non vendo su ebay)

Anche nelle aste battute non è che vada molto meglio ai venditori, ad esempio da NAC i marenghi comuni erano venduti in lotti da 10 pezzi che hanno chiuso con commissione ca. al prezzo dell'oro (peraltro quasi tutti da una stessa paletta)... per il conferente significa mediamente un 25 / 35% in meno (15-18% di commissione sul prezzo finale + un 5-20% di commissione sulla vendita a seconda di cosa si è conferito e della casa d'aste)

Modificato da rickkk

Inviato (modificato)

per il conferente significa mediamente un 25 / 35% in meno (15-18% di commissione sul prezzo finale + un 5-20% di commissione sulla vendita a seconda di cosa si è conferito e della casa d'aste)

?? Mi spieghi meglio sta cosa? Cioè se io porto a vendere qualcosa da NAC mi prendono non solo il 18% di commissione ma addirittura di più? :blink: Motivo?

Non ho mai venduto nulla ad un 'asta pubblica, ma quel che sapevo è che si partisse dalle piene commissioni (15 o 18% a seconda della casa), per andare a calare nel caso di monete di particolare pregio (per un 5 lire del 1901 non ti chiedono certo le stesse commissioni percentuali di un marengo del 1882) e a seconda dell'origine del conferente (commerciante o meno).

BTW, ho seri dubbi che quei lotti di marenghi provenissero da un conferente che ha pagato le commissioni che dici tu, altrimenti li portava a un banco metalli e si risparmiava tutta la fatica. A mio avviso tutto l'oro di borsa che si vede alle aste (che ben difficilmente viene battuto a più del peso dell'oro) in molti casi è conferito dalla casa d'aste stessa, oppure da un conferente che non paga commissioni (o le paga moooolto basse).

Modificato da Paolino67

Inviato

per il conferente significa mediamente un 25 / 35% in meno (15-18% di commissione sul prezzo finale + un 5-20% di commissione sulla vendita a seconda di cosa si è conferito e della casa d'aste)

?? Mi spieghi meglio sta cosa? Cioè se io porto a vendere qualcosa da NAC mi prendono non solo il 18% di commissione ma addirittura di più? :blink: Motivo?

Non ho mai venduto nulla ad un 'asta pubblica, ma quel che sapevo è che si partisse dalle piene commissioni (15 o 18% a seconda della casa), per andare a calare nel caso di monete di particolare pregio (per un 5 lire del 1901 non ti chiedono certo le stesse commissioni percentuali di un marengo del 1882) e a seconda dell'origine del conferente (commerciante o meno).

BTW, ho seri dubbi che quei lotti di marenghi provenissero da un conferente che ha pagato le commissioni che dici tu, altrimenti li portava a un banco metalli e si risparmiava tutta la fatica. A mio avviso tutto l'oro di borsa che si vede alle aste (che ben difficilmente viene battuto a più del peso dell'oro) in molti casi è conferito dalla casa d'aste stessa, oppure da un conferente che non paga commissioni (o le paga moooolto basse).

Bravo!!! Fosse solo il 15-18% mi sa che poche case d'asta starebbero in piedi!

In pratica, porto una collezione da vendere alla casa d'aste XXX, a seconda della collezione / della casa d'asta / come viene stabilita la stima / del rapporto di amicizia / ecc. ecc. si concorda la percentuale che andrà alla casa d'aste sui lotti venduti (per esperienza, si va da un 5 al 20%).

Inoltre la casa d'aste si prende le commissioni sul prezzo finale di aggiudicazione (generalmente il 15% fino al 20% ed è la commissione stampata sulle condizioni del catalogo). Ai privati viene applicata in pieno, ai commercianti generalmente no (e infatti se ne vedono molti alle aste).

Ci sono poi delle case d'asta che chiedono una commissione anche sull'inventuale invenduto (ne conosco una di estera, nessuna Italiana / sammarinese), a copertura delle spese di pubblicazione - invio catalogo.

Ad esempio:

- hai poche monete di valore non elevato da conferire

- decidi tu la base d'asta

- accetti con la casa d'aste il 20%

- la commissione è del 18%

la moneta viene aggiudicata a 100 , 118 con le commissioni. A te danno 80, la casa d'aste si becca 38 (col regime del margine su questo paga il 20% di IVA, quindi gliene restano 30)

Con quel 30 si pagano le spese del catalogo / spedizioni / sala dell'hotel / pranzo per tutti / stipendi dei dipendenti / ecc. ecc.... le piccole case d'asta con quel 30% ci campano... per grosse case d'asta (tipo Kuenker / ecc. ecc.) il 30% significa decine di milioni di euro all'anno (e qui ti spieghi perchè Kuenker riesce a fare cataloghi così curati dalle foto, alla stampa, al costoso recapito worldwide via corriere)

ciao


Inviato

Bravo!!! Fosse solo il 15-18% mi sa che poche case d'asta starebbero in piedi!

[...]

"Solo" il 15/18%... si fa per dire, visto che poi ci va aggiunto il 15/18 (ed oltre, per alcune aste estere) di commissione sul venduto. Alla fine il guadagno lordo è almeno del 30%, quindi.

Per il resto grazie della spiegazione approfondita, ma di tutto il resto ero già a conoscenza. L'unica cosa che non mi quadra(va) è l'arrivare al 20% di commissione per il conferente. Non metto in dubbio che per NAC e qualcun altro sia così, ma credo sia un lusso che si possano permettere solo aste di un certo nome. Col proliferare di case d'aste che c'è al giorno d'oggi, credo che solo chi può garantire realizzi finali superiori alla media può poi permettersi di chiedere ai conferenti anche commissioni superiori alla media. Tempo fa avevo parlato col titolare di una casa d'aste di recente nascita, mi disse che i costi per il conferente erano dal 15% in giù (e non in su), e che per monete di grande pregio era disposto pure ad offrire le commissioni gratuite in vendita, accontentandosi del 15% sul realizzo finale. Insomma, direi che una regola precisa non esiste, e queste percentuali variano a seconda del tipo di casa d'aste.


Inviato

Bravo!!! Fosse solo il 15-18% mi sa che poche case d'asta starebbero in piedi!

[...]

"Solo" il 15/18%... si fa per dire, visto che poi ci va aggiunto il 15/18 (ed oltre, per alcune aste estere) di commissione sul venduto. Alla fine il guadagno lordo è almeno del 30%, quindi.

Per il resto grazie della spiegazione approfondita, ma di tutto il resto ero già a conoscenza. L'unica cosa che non mi quadra(va) è l'arrivare al 20% di commissione per il conferente. Non metto in dubbio che per NAC e qualcun altro sia così, ma credo sia un lusso che si possano permettere solo aste di un certo nome. Col proliferare di case d'aste che c'è al giorno d'oggi, credo che solo chi può garantire realizzi finali superiori alla media può poi permettersi di chiedere ai conferenti anche commissioni superiori alla media. Tempo fa avevo parlato col titolare di una casa d'aste di recente nascita, mi disse che i costi per il conferente erano dal 15% in giù (e non in su), e che per monete di grande pregio era disposto pure ad offrire le commissioni gratuite in vendita, accontentandosi del 15% sul realizzo finale. Insomma, direi che una regola precisa non esiste, e queste percentuali variano a seconda del tipo di casa d'aste.

Paolino,

preciso solo che quando ho scritto "per il conferente significa mediamente un 25 / 35% in meno (15-18% di commissione sul prezzo finale + un 5-20% di commissione sulla vendita a seconda di cosa si è conferito e della casa d'aste) " non ho scritto che NAC applica il 20%... semplicemente non lo so, non avendo mai affidato loro delle monete. L'unica volta che ho affidato delle monete da vendere ad altra casa d'aste italiana (un paio di mille di valore) mi è stato applicato il 12%

ciao


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