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Ferrara - Alfonso I d'Este (1505-1534) - Testone

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Ottimo excursus sulla monetazione degli Este, Eracle

Non dimentichiamoci anche un'altra dinastia autrice di splendide produzioni monetali tra le quali anche alcuni dei primi ritratti fisionomici.

Sto parlando dei Gonzaga e in particolare di :

Ludovico II Gonzaga 1444 - 1478 Marchesano d'argento e marchesano d'oro con il ritratto del duca

Per quanto riguarda Borso d'Este e il suo celeberrimo ducato con ritratto citato da Numes, è ancora aperta la questione sulla datazione del famoso ducato. SE è verosimile che la dicitura Dux Ferrariae connoti la data dell'investitura del marchese a duca di Ferrara avvenuta nel 1471 , restano comunque dei dubbi su tale data per la coniazione di tale pezzo. Diversi articoli sono apparsi negli ultimi anni in merito a tale questione. Ultimamente si sono fatti diversi paralleli tra delle miniature di Borso , di data certa, che ritraggono il duca con lo stesso vestito e il medesimo cappello (financo lo stesso vistoso gioiello appuntato sul copricampo che appare molto chiaramente nel ritratto monetale) per stabilire un parallelo cronologico tra le miniature e la coniazione del detto ducato.


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Solo una precisazione, la legenda del ducato di Borso, come si vede nella stessa immagine postata sopra è BORSIVS DVX ETC. FERRARE ETC., non BORSIVS DVX FERRARE, il che secondo me, e secondo il Nussbaum quasi un secolo fa, "non" può riferirsi a Borso 'Duca di Ferrara', altrimenti il primo etc. non avrebbe senso. Comunque tale argomento, come quelli appena ricordati da Numa Numa, sono trattati in un articolo di Valeria Vettorato proprio sul ducato di Borso nei Quaderni Ticinesi NAC del 2008, di cui consiglio la lettura, perché è veramente buono (giuro che non mi sono fatto influenzare dal fatto che l'autrice si è laureata con me ad Udine...beh, magari un cincinin sì, ma spero possiate perdonarmi).


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questa di Il doge Andrea Gritti e la chiesa di San Francesco della Vigna stiloso il doge :D ;)

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  • 10 mesi dopo...
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Oh, questa me l'ero persa!

Ma ben contento di averla riscoperta. Aggiungo allora questa foto che mi sembra strano non sia statocitato. Trattasi di Pisanello che operò nella prima metà del Quattrocento, da qualche parte ho letto che la ritrattistica su monete/medaglie è nata da lui.

Chi le vuole vedere tutte e vuole sapere chi sono i personaggi sono qua: http://ttp://www.frammentiarte.it/dal%20Gotico/Pisanello%20opere/0%20Pisanello%20medaglie.htm

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.... da qualche parte ho letto che la ritrattistica su monete/medaglie è nata da lui.

...bhè, non è propriamente vero, forse quello "artistico" o "rinascimentale", però in quanto ritratti moedievali io sono innamorato delle monete bizantine

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... per ultimo ... e poi mi taccio ... ecco alcuni vestiti e acconciature sempre bizantine...

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Sono contento che sia resuscitata questa discussione, perché può farci vedere moltissime belle cose. Intanto allego io due esempi del dritto di un grosso. Secondo alcuni di tratta indubitabilmente di un ritratto fisionomico, ed io concordo (anche perché tale idea viene pienamente confermata da un'altra moneta dello stesso personaggio, ma di valore diverso, coniata da una zecca vicina) La cosa eccezionale, però, è che siamo soltanto nel.....va be' , vi lascio la risposta, tanto so che alcuni di voi conoscono questi pezzi a memoria.

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@@Andreas Ah, bhè, se vogliamo continuare la sfida aggiugo anche questo e neppure io dirò chi è.

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Sono contento che sia resuscitata questa discussione, perché può farci vedere moltissime belle cose. Intanto allego io due esempi del dritto di un grosso. Secondo alcuni di tratta indubitabilmente di un ritratto fisionomico, ed io concordo (anche perché tale idea viene pienamente confermata da un'altra moneta dello stesso personaggio, ma di valore diverso, coniata da una zecca vicina) La cosa eccezionale, però, è che siamo soltanto nel.....va be' , vi lascio la risposta, tanto so che alcuni di voi conoscono questi pezzi a memoria.

...Una slide di un mio vecchio PowerPoint:

Quale sarà il vero volto del re? Quello inciso sui grossi parmigiani oppure quello effigiato sopra la bella moneta boema? O forse è quello del monumento funebre? E non potrebbe essere invece quello tratteggiato da Antoine de Succa?

Cordialmente, Teofrasto

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Sapevo che la risposta sarebbe arrivata subito, vista la zecca coinvolta :D . La cosa più importante non sdi è detta, però, ed è che quelle monete si datano al 1331, come proprio Teofrasto potrebbe spiegarvi molto merglio. E questo significa che il primo ritratto fisionomico, nella monetazione italiana, è proprio questo (assieme a quelli dello stesso Giovanni presente sui denari sempre di Parma e su qdi Cremona), e eprecede di quasi 130 anni le gli esemplari considerati le prime monete-ritratto dle nostro Perché nessun dubbio a mio avviso può esistere su fatto che si tratto di un vero e proprio ritratto dal vero: sono troppi gli elementi che non si potrebbero giustificare in un ritratto ideale: il collo troppo lungo, la testa sporgente, la barba quasi incolta, il prognatismo (prima che questo diventasse segno di nobiltà, con gli asburgo) gli occhi spiritati etc. naturalemnte potrebbe esser il ritratto di chiunque, ad esempio il cognato dell'incisore cui ci era cstat messa una corona

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Scusate mi era partito il messaggio per sbaglio. Questo spiega anche gli errori di battitura. E poi ho dovuto dedicarmi ad altro. Comunque lo invio completo e corretto adesso.

Sapevo che la risposta sarebbe arrivata subito, vista la zecca coinvolta :D . La cosa più importante non si è detta, però, ed è che quelle monete si datano al 1331, come proprio Teofrasto potrebbe spiegarvi molto meglio. E questo significa che il primo ritratto fisionomico, nella monetazione italiana, è proprio questo (assieme a quelli dello stesso Giovanni presenti sui denari sempre di Parma e su quelli di Cremona), e precede di quasi 130 anni gli esemplari considerati le prime monete-ritratto del nostro Rinascimento, nonché di oltre 50 anni il minuscolo ma leggibilissimo ritratto del doge veneziano Antonio Venier su alcuni dei suoi grossi, rilevato da Alan Stahl. Perché nessun dubbio a mio avviso può esistere sul fatto che si tratti di un vero e proprio ritratto dal vero: sono troppi gli elementi che non si potrebbero giustificare in un ritratto ideale: il collo troppo lungo, la testa sporgente, la barba quasi incolta, il prognatismo (prima che questo diventasse segno di nobiltà, con gli Asburgo) gli occhi spiritati etc. Naturalmente potrebbe essere il ritratto di chiunque, ad esempio del cognato dell'incisore cui era stata messa una corona in testa. La cosa tuttavia sembra improbabile, visto che chiaramente la stessa faccia, anche se di stile diverso, è presente anche a Cremona.

Quindi la mia non era una vera e propria sfida, volevo sempicemente, giocando un po', porre sotto i riflettori queste monete cui non è stato mai dedicato, chissà perché, lo spazio che avrebbero mertitato nella discussione sulla ritrattistica monetale italiana (cui ho partecipato anch'io, non è una critica).

Però lo sfide mi piacciono :clapping: , come ha ben intuito Dizzeta, per cui cercherò di rispondere a loro volta ai loro quiz. Allo stesso Dizzeta posso solo dre che so che il ritratto di Carlo d'Angiò sui reali è stato considerato vicino alla statua del re da parte di Arnolfo, indubbiamete fisionomica, ed in effetti la particolare capigliatura sicuramente vuole rendere riconoscibile il personaggio. Il trattamento del volto, però, nonché le notevoli differenze presenti nei vari coni, fanno pensare che in realtà non ci fosse grande interesse per i tratti di Carlo. Più complessa la risposta alle domande di Teofrasto, per alcune delle quali ritengo lui abbia già la risposta. Ad esempio per il volto della bella moneta boema, che chiaramente non è un ritratto, visto che riprende abbastanza pedissequamente le immagini sbarbate e stereotipate dei re Inglesi sulle monete, trattandosi di una delle tante imitazioni degli sterlini. Per quanto riguarda la sanguigna da Les mémorieaux di Antoine de Succa, si tratta di un disegno dei primi del '600, tratto da un'opera sconosciuta, ma che la critica su base stilistica ritiene essere una tavola degli inizi del XV secolo, quindi abbastanza distante dalla morte del personaggio. E poi non sappiamo eventualmente a che età del personaggio sabbe stato realizzato il prototipo di quel ritratto sbarbato. La statua, che sinceramente non conoscevo e quindi così su due piedi non riesco a capire quando sia stata fatta, mi sembra invece assolutamente compatibile con la moneta. Sia la barba che i capelli, ancorché più lunghi, ma soprattutto il prognatismo e la testa sporgente (postura tipica di un ipovedente quale fu Giovanni, detto il cieco?) sembrano confermare la versomiglianza del ritratto sulla moneta. Inoltre lo sguardo privo di pupille, quindi "cieco", della statua potrebbe anche trovare un parallelo nell'enfasi che è stata posta sugli occhi del re nelle monete, tropo grandi e troppo sporgenti. Chissa?

Va be' credo, che possa bastare. Saluti a tutti soprattutto a Dizzeta e Teofrasto.

Andreas

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Grazie, ma ancora una domanda:

nel libretto "L'Arte nella moneta" di Shtherland ho letto che questo era un primo tentativo di ritrattistica, la chiama "Ritrattistica bizantina primitiva", di Eraclio I, sembra che il figlio sia "cresciuto" con le monete ... continua poi "che con Leone III "il ritratto mostra l'imperatore col volto arrotondato e contornato dalla barba in cui le labbra spesse e ferme sono aperte, e a cui gli occhi con le pesanti palpebre conferiscono una forte personalità"...(qui io ho aggiunto le foto con il figlio e ha cambiato il "taglio" dei baffi).

Poi "Alla fine del VIII, quando in Europa si assisteva alla nascita di nuovi esperimenti di ritrattistica, Costantino VI emise una moneta di inusitata qualità, il trattamento formale è evidente nelle linee di contorno del viso, lunghe e sottili, esaltate da esili e stilizzate ciocche di capelli...... l'artista non ebbe timore di interpetare con il suo modellato i tratti dell'Imperatore, confermando al suo sguardo un'espressione di ritrosa dignità."

Mi piacerebbe un parere su questa ipotesi .....io da un po' ho preso una "cotta" per le monete bizantine :wub:

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Modificato da dizzeta
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Caro Dizzeta,

la tua domanda, con quelle immagini, è abbastanza intrigante, e poi le monete bizantine, come quasi tutte quelle alto-medioevali, sono un po' l'amore clandestino di molti di noi, romanisti o medievisti, e prima o poi prendiamo un po' di coraggio (perché sono parecchio toste), ed un giro ce lo facciamo :air_kiss: . Riguardo a quelle monete, sicuramente c'è l'intenzione di caratterizzare i personaggi (ad esempio con quegli splendidi mustaches), però secondo me non al punto da delinearne i tratti somatici. Mi paiono un po' come come le monete romane di Giuliano (l'apostata o il filosofo, così non scontento nessuno) e forse come il reale di Carlo d'Angiò: portano un particolare che rende immediatamente riconoscibile il personaggio (la barba, i capelli), ma non si sforzano di rappresentarne più di tanto i tratti somatici. E poi, se come disse forse il più antico critico d'arte, il Cennino Cennini (fine XIV sec.), Giotto rimutò l'arte del dipingere di greco in latino : e "di greco" era propria la rappresentazione astratta, ieratica, immutabile. Ora se troviamo il ritratto monetale anche a Bisanzio, ahia, mi sa che ci giochiamo il Giotto. Meglio pensarci ancora un po' sopra, dai :)!

Andreas

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