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1868 VITTORIO EMANUELE II ULTIMO RE DI SARDEGNA E DAL 1861 RE D'ITALIA

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D/ RITRATTO DI VITTORIO EMANUELE - MEMORIA DEI MARTIRI DEL 1848

R/ VENTI ANNI DOPO

Anche se bucata , rovinata, ma dal punto di vista storico MOLTO IMPORTANTE, anche perchè rara, (naturalmente a mio giudizio)

Giancarlone


  • 4 settimane dopo...
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1848-1915 MEDAGLIA COMMEMORATIVA

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D/ ITALIA LIBERA DIO LO VUOLE. L'Italia stante con un'asta nella destra, il braccio sinistro alzato; In alto una stella, all'esergo M. In piccolo RIPRODUZ. JOHNSON

R/ In corona d'alloro: 1848 - 1915

La medaglia riproduce sul diritto il tipo della moneta del Governo Provvisorio di Lombardia del 1848. Le due date nel rovescio ricordano l'inizio della riscossa degli Italiani contro il dominio austriaco colla attuale guerra di redenzione.

Bronzo, mm.27 - Rif. STEFANO CARLO JOHNSON LE RIVENDICAZIONI ITALIANE DEL TRENTINO E DELLA VENEZIA GIULIA NELLE MEDAGLIE n.144

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  • 1 mese dopo...
  • 4 settimane dopo...
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Altra medaglia del cinquantenario 1848-1898

SOCIETA' DEL GIARDINO - COMMISSIONE MUSEO DEL RISORGIMENTO NAZIONALE

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Bronzo, mm.37


  • 4 settimane dopo...
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1898 Bella medaglia fatta coniare da emigrati ITALIANI in Argentina a ricordo delle CINQUE GIORNATE DI MILANO.

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Argento, mm.55 - Autore A. BIDOGLIA

Cliccare sulla foto


  • 2 settimane dopo...
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1868 VITTORIO EMANUELE II ULTIMO RE DI SARDEGNA E DAL 1861 RE D'ITALIA

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D/ RITRATTO DI VITTORIO EMANUELE - MEMORIA DEI MARTIRI DEL 1848

R/ VENTI ANNI DOPO

Anche se bucata , rovinata, ma dal punto di vista storico MOLTO IMPORTANTE, anche perchè rara, (naturalmente a mio giudizio)

Giancarlone

Ecco un esemplare in migliori condizioni

12570000.jpg

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  • 4 settimane dopo...
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1848-1998 NEL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLE CINQUE GIORNATE L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MILANO RICORDA

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Bronzo, mm. 35


  • 1 mese dopo...
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Non è Milano ma è pur sempre della Prima Guerra di Indipendenza

1849 BATTAGLIA DELLA BICOCCA NOVARA

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Medaglia del CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DELLA BICOCCA.

Il 23 marzo 1849 ci fu lo scontro tra le truppe Austriache guidate dal Maresciallo Radetzky e l'esercito Piemontese, purtroppo la battaglia fu vinta dagli Austriaci.

Nella notte del 23 marzo giorno della sconfitta, presente sul campo il Re di Sardegna CARLO ALBERTO, decise di abdicare a favore del figlio VITTORIO EMANUELE II e di concludere l'armistizio con il Maresciallo Radetzky.

Metallo bianco, mm.35,4


  • 1 anno dopo...
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1895  INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI DELLE CINQUE GIORNATE MILANESI DEL 1848

 

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Peltro? verniciato marrone, mm.66


  • 4 settimane dopo...
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Discussione evidenziata con lo slide show nella sezione medaglistica


  • 1 anno dopo...
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1848   RICORDO DEI CADUTI DELLE 5 GIORNATE DI MILANO

 

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Sarcofago con la scritta 18 MARZO, a destra salice piangente, a sinistra due fucili e dietro una bandiera. Sotto UNA LAGRIMA AI CADUTTI

 

Rifer.

TURRICCHIA  IL REGNO LOMBARDO-VENETO ATTRAVERSO LE MEDAGLIE n.428

 

 

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  • 3 mesi dopo...
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Il 3/6/2011 at 22:22, giancarlone dice:

Altra medaglia in tema

1848-10.jpg

D/ busto di PIO IX

R/ A PIO IX A DIO / AI FORTI LOMBARDI / ETERNA GLORIA / AUSTRIA VINTA /ITALIA LIBERA /CINQUE GIORNI / MILANO PUGNAVA / MARZO 1848

Bronzo, dimensioni mm 28x31

Questa la ho anche io , pare sia la prima emessa in ricordo delle 5 giornate , in due tipi , bronzo e bronzo dorato


  • 1 anno dopo...
  • 3 mesi dopo...
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Cinque giornate passate in silenzio...

Magnifiche le medaglie Gianca..


  • 1 mese dopo...
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Il ‎09‎/‎01‎/‎2013 alle 11:56, giancarlone dice:

Non è Milano ma è pur sempre della Prima Guerra di Indipendenza

1849 BATTAGLIA DELLA BICOCCA NOVARA

post-13397-0-07119400-1357728264_thumb.j

 

Medaglia del CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DELLA BICOCCA.

Il 23 marzo 1849 ci fu lo scontro tra le truppe Austriache guidate dal Maresciallo Radetzky e l'esercito Piemontese, purtroppo la battaglia fu vinta dagli Austriaci.

Nella notte del 23 marzo giorno della sconfitta, presente sul campo il Re di Sardegna CARLO ALBERTO, decise di abdicare a favore del figlio VITTORIO EMANUELE II e di concludere l'armistizio con il Maresciallo Radetzky.

Metallo bianco, mm.35,4

Da notare la simbologia massonica del pentalfa e la piramide; i Savoia erano legati a doppio filo con la massoneria. Sinceramente le cinque giornate di Milano andrebbero viste più come una sobillazione manovrata dalla massoneria sabauda e francese e non come una rivolta permeata di motivazioni "di pancia" del popolo, la cui esperienza sotto gli austriaci era stata di tutto vantaggio. La politica agì in modo strumentale per fini lontani dalla libertà di una popolazione.

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  • 2 settimane dopo...
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Questo è uno strano paese e con strane persone, perchè quando ci sono stati nel passato avvenimenti storici chiari e limpidi si cerca di confonderli con la solita e stantia affermazione dei complotti massonici mai esistiti (per la cronaca la piramide si riferisce al monumento ancora esistente celebrativo della battaglia fatto costruire dal comune di Novara e con il contributo delle varie associazioni di Reduci e non credo che erano tutti massoni), per non parlare della "...esperienza sotto gli austriaci era stata di tutto vantaggio..." qui siamo proprio alle comiche,  per confutare questa affermazione (ma da quale fonte arriva?) basta leggere tutta la cospicua letteratura dell'epoca che di "mal di pancia" e non solo ne riporta a iosa.

In futuro se si rimanesse in tema di medaglie senza "fantastoria" sarebbe meglio.


Inviato

Questo è uno strano paese e con strane persone, perché quando ci sono stati nel passato avvenimenti storici poco chiari si cerca di confonderli con la solita e stantia affermazione dei complotti massonici mai esistiti, per non parlare della "...esperienza sotto gli austriaci era stata negativa..." qui siamo proprio alle comiche,  per confutare questa affermazione (ma da quale fonte arriva?) basta leggere tutta la cospicua letteratura dell'epoca che di inesistenti "mal di pancia" e non solo non ne riporta a iosa.

In futuro se si rimanesse in tema di medaglie senza "fantastoria" sarebbe meglio.


Inviato

Per chi volesse andare oltre il ridicolo controbattere pretenzioso di essere creduto con poche frasi costruite a fini polemici:

Sulla massoneria e il risorgimento italiano consiglio di leggere lo studio di Angela Pellicciari "Risorgimento da riscrivere", Milano, Ares, 1998; l'opera di Carlo Alianello, "La conquista del Sud", Milano, Rusconi, 1972; Aldo A. Mola, "La liberazione d'Italia nell'opera della Massoneria", Atti del Convegno di Torino 24-25 settembre 1988, foggia, Bastogi, 1990 dove Aldo Mola, storico massone afferma: "[…] la spedizione dei Mille si svolse dall'inizio alla fine sotto tutela britannica,: o, se si preferisce, della Massoneria inglese".

Chi non conosce davvero Milano non conosce nemmeno l'origine del dire "sémm minga sta nunc, inn stà i sciuri" (non siamo stati noi, son stati i ricchi) frase pronunciata dal popolo milanese che acclamava sorridente il rientro di Radetzky e dava la colpa ai nobili di aver sobillato la rivolta, questo dal racconto di Piero Bassi. Maria Teresa, Giuseppe II, Ferdinando e poi di Francesco Giuseppe hanno permesso uno straordinario sviluppo economico, sociale e culturale della Lombardia distruggendo corporazioni quali la manomorta e i fidecommessi. Nel periodo della Lombardia austriaca si svilupparono le manifatture tessili, soprattutto seriche legate alla gelsicoltura e alla bachicoltura dando in seguito sviluppo all’industria metallurgica e chimica. Ecco alcune ottime cose che avvennero sotto gli austriaci: fondazione dell’Accademia di Brera (1776), fondazione del Teatro alla Scala (1778), costruzione del Naviglio Pavese (1819), diffusione delle lampade Argand, fondazione Cassa di Risparmio (1823), ospedale Fatebenesorelle (1823), costruita la galleria De Cristoforis (1832), Arco della Pace (1838), ferrovia la “Privilegiata” (1840), nascita del servizio tramviario di “omnibus” (1841). Della bontà del periodo austriaco ne testimonia Carlo Cattaneo: "Ogni anno segnò sempre per noi qualche nuovo grado di prosperità; ogni anno più vasta la rete stradale; ogni anno più folta la piantagione dei gelsi, prima riservata ai colli, poi distesa in veri boschi sui piani dell’Olio e dell’Adda, e salita fino a mille metri di altezza nelle valli alpine, produttrice di un’annua raccolta di cento milioni di franchi in un territorio che corrisponde alla ventiseiesima parte della Francia. Sempre più diffuse, ma più accurate e quindi meno insalubri le irrigazioni; si mutano in buone case i tuguri dei contadini; penetra in tutti i comuni rurali il principio dell’istruzione; tolta cogli asili dell’infanzia la rozzezza dei figli della plebe; gli studi delle lettere e delle arti consentiti anche al sesso gentile; e con solenni mostre viene diffuso l’amore delle belle arti nel popolo" (da Notizie naturali e civili su la Lombardia, Tip. G. Bernardoni, Milano 1844, che si pubblicò in occasione del VI Congresso degli scienziati italiani tenuto a Milano nel 1844). Le Cinque Giornate non furono un’iniziativa del popolo milanese bensì dei nobili ricchi e del clero; basti vedere dalle foto d'epoca quanti milanesi erano presenti ai funerali di Radetzky.

E dulcis in fundo, risparmiamoci ulteriori citazioni e andiamo direttamente a wikipedia:

"Un periodo di vivaci riforme iniziò intorno alla metà del XVIII secolo sotto il regno di Maria Teresa d'Austria (1740-1780) e proseguì con il regno di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena (1780-1790). In questo periodo Milano riprese ad avere un ruolo primario sia sul piano culturale (sensibilità e contributi verso l'Illuminismo) che su quello economico. Svolsero ruoli importanti figure come Pietro Verri, Alessandro Verri, Cesare Beccaria, Paolo Frisi, Ruggero Giuseppe Boscovich, Giuseppe Parini e Giuseppe Piermarini. Il 1º gennaio 1760 entrò in vigore il primo censimento realizzato a milano, che venne organizzato dal governo austriaco. Sappiamo che a questa data a Milano (esclusi i Corpi Santi) erano presenti 5.206 unità immobiliari, a cui erano collegati 2.423 proprietari, con una popolazione totale di 108.000 abitanti. Vi sono diverse istituzioni, attive ancora oggi, che sono state fondate o patrocinate dagli austriaci, nel primo o secondo periodo. Tra queste il Teatro alla Scala, le scuole e l'Accademia di Brera (ospitate in un convento confiscato ai Gesuiti), la Biblioteca Nazionale Braidense (Maria Teresa la rese pubblica essendo prima privata), la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e varie altre importanti istituzioni tra cui l'Università (prima occorreva recarsi a Pavia). Da segnalare il catasto (che costituì un modello per gli altri Stati) e la formazione di alcune delle prime ferrovie italiane (la Ferdinandea) al punto che all'Unità d'Italia i domini austriaci avevano una rete ferroviaria tra le più estese tra gli Stati confluiti nel Regno d'Italia (la rete era seconda sola a quella del Regno di Sardegna: 850 km per quest'ultimo e 607 km nel Lombardo-Veneto). Tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima metà del XIX secolo a Milano fiorì il Neoclassicismo. Durante la fine del regno di Maria Teresa d'Austria, tutto il successivo Regno d'Italia napoleonico e la Restaurazione, Milano fu protagonista di una forte rinascita culturale ed economica, durante la quale il Neoclassicismo fu lo stile artistico dominante e la maggiore espressione. La stagione neoclassica milanese fu per questo tra le più importanti in Italia e in Europa." 

Se vi erano dei "mal di pancia" erano quelli dei nobili burattinieri, dei benpensanti con la pancia piena (forse da qui i mal di pancia), dei massoni come Garibaldi, Lemmi, Mazzini e Cavour. E possiamo andare avanti con dettagli e fonti...

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Inviato

Voglio chiudere qui questa sterile discussione perchè, come già detto,  questo non è una stanza per questo tipo di discussioni, non sono un pretenzioso (da che pulpito mi è arrivata la predica!!) ma la storia è una cosa seria fatta di fatti e non di ipotesi stralciate da qualche libro ove il contesto riporta ben altre cose. Purtroppo groppuscoli insignificanti ma noiosi tipo i neo-borbonici, i neo lombardi-veneti e recemente ho visto pure i fautori del ritono del Granducato di Firenze (???) per non parlare dei venetisti ci riempono di teorie complottistiche completamente inventate e regolarmente confutate per non parlare dei primati ridicoli (qui ne abbiamo un altro esempio) e anche questi ridimenzionati nel loro giusto valore il tutto per riscrivere il Risorgimento come piace a loro e non come è avvenuto.

Buona giornata

 

 


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9 ore fa, Ambronummus dice:

la spedizione dei Mille si svolse dall'inizio alla fine sotto tutela britannica,: o, se si preferisce, della Massoneria inglese".

Questa non la immaginavo lontanamente; puoi darci qualche informazione in più.

 

18 minuti fa, milites dice:

Voglio chiudere qui questa sterile discussione perchè, come già detto,  questo non è una stanza per questo tipo di discussioni, 

Perché mai? Non conosco bene come voi il periodo storico. Sicuramente la storia la scrive chi vince e difficilmente ci rivela tutto L'intervento mi pare ben strutturato, cita le fonti e non credo abbia fini reconditi. Piuttosto ribatti, contesta e riporta le tue fonti. Potrebbe nascere un dibattito storiografico appassionante. 

Buona giornata


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Lei dice che Abbronummus ha specificato le fonti storiche e io no? Allora vediamo quali sono le fonti storiche di Ambronummus: Angela Pellicciari una saggista (non è una storica)è considerata una revisionista storica molto poco attendibile visto che le sue ricerche sono prive di fonti stoiche certe e attendibili; Carlo Alianello (Dio ci scampi) scrittore sceneggiatore (non è uno storico); Aldo A. Mola questo si che è uno storico (ma anche massone) e i suoi scritti primari sono molto influenzati dal "suo credo", il Mola odierno ha molto rivisto queste posizioni tanto da diventare un ammiratore del Risorgimento e dei Savoia e infine Abbronummus cita Wikipedia e qui mi casca il mondo.

Wikipedia è una delle fonti meno attendibili che ci sia, è buona solo per sapere velocemente in linea di massima di che cosa si parla ma per gli approfondimenti è meglio consultare opere un po' più serie

Quali sono le mie fonti? il discorso è molto lungo e complesso per il numero di opere da citare quindi mi limito a citare alcuni autori: Anfossi, Ottolini, Tettoni, Rosmini, Mazzini, Romussi, D'Azeglio, Pepe, Barrili, Pellico, Settembrini, De Sanctis, Mameli, Ruffini, Carducci, Mercantini, Nievo, Bandi, Abba, Levi, A.Mola, Spellanzon, Rosi, Mella,Cattaneo, Cavour (opera omnia), De Cesare, Cuoco, e molti e molti altri ci vogliono pagine per citarli tutti

.

Molti di questi parteciparono e sperimentarono sulla propria pelle i regimi austriaci e borbonici (e non erano " nobili burattinieri, dei benpensanti con la pancia piena") la maggior parte veniva dal popolo; altri ne descrissero gli eventi a posteriori come storici (veri e non da burletta come quelli citati dal collega).

Ripeto questo è un sito in cui si parla di medaglie e monete e non di revisionismo storico quindi chiudiamola qui.

 

 

 

 

 

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Inviato (modificato)

 

3 ore fa, milites dice:

Lei dice che Abbronummus ha specificato le fonti storiche e io no? Allora vediamo quali sono le fonti storiche di Ambronummus: Angela Pellicciari una saggista (non è una storica)è considerata una revisionista storica molto poco attendibile visto che le sue ricerche sono prive di fonti stoiche certe e attendibili; Carlo Alianello (Dio ci scampi) scrittore sceneggiatore (non è uno storico); Aldo A. Mola questo si che è uno storico (ma anche massone) e i suoi scritti primari sono molto influenzati dal "suo credo", il Mola odierno ha molto rivisto queste posizioni tanto da diventare un ammiratore del Risorgimento e dei Savoia e infine Abbronummus cita Wikipedia e qui mi casca il mondo.

Wikipedia è una delle fonti meno attendibili che ci sia, è buona solo per sapere velocemente in linea di massima di che cosa si parla ma per gli approfondimenti è meglio consultare opere un po' più serie

Quali sono le mie fonti? il discorso è molto lungo e complesso per il numero di opere da citare quindi mi limito a citare alcuni autori: Anfossi, Ottolini, Tettoni, Rosmini, Mazzini, Romussi, D'Azeglio, Pepe, Barrili, Pellico, Settembrini, De Sanctis, Mameli, Ruffini, Carducci, Mercantini, Nievo, Bandi, Abba, Levi, A.Mola, Spellanzon, Rosi, Mella,Cattaneo, Cavour (opera omnia), De Cesare, Cuoco, e molti e molti altri ci vogliono pagine per citarli tutti

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Molti di questi parteciparono e sperimentarono sulla propria pelle i regimi austriaci e borbonici (e non erano " nobili burattinieri, dei benpensanti con la pancia piena") la maggior parte veniva dal popolo; altri ne descrissero gli eventi a posteriori come storici (veri e non da burletta come quelli citati dal collega).

Ripeto questo è un sito in cui si parla di medaglie e monete e non di revisionismo storico quindi chiudiamola qui.

 

 

 

 

 

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A me pare che @Ambronummus non si sia limitato a citare Wikipedia..., ma ci abbia anche raccontato le tante cose belle fatte dagli austriaci.

18 ore fa, Ambronummus dice:

 Nel periodo della Lombardia austriaca si svilupparono le manifatture tessili, soprattutto seriche legate alla gelsicoltura e alla bachicoltura dando in seguito sviluppo all’industria metallurgica e chimica. Ecco alcune ottime cose che avvennero sotto gli austriaci: fondazione dell’Accademia di Brera (1776), fondazione del Teatro alla Scala (1778), costruzione del Naviglio Pavese (1819), diffusione delle lampade Argand, fondazione Cassa di Risparmio (1823), ospedale Fatebenesorelle (1823), costruita la galleria De Cristoforis (1832), Arco della Pace (1838), ferrovia la “Privilegiata” (1840), nascita del servizio tramviario di “omnibus” (1841). Della bontà del periodo austriaco ne testimonia Carlo Cattaneo: "Ogni anno segnò sempre per noi qualche nuovo grado di prosperità; ogni anno più vasta la rete stradale; ogni anno più folta la piantagione dei gelsi, prima riservata ai colli, poi distesa in veri boschi sui piani dell’Olio e dell’Adda, e salita fino a mille metri di altezza nelle valli alpine, produttrice di un’annua raccolta di cento milioni di franchi in un territorio che corrisponde alla ventiseiesima parte della Francia. Sempre più diffuse, ma più accurate e quindi meno insalubri le irrigazioni; si mutano in buone case i tuguri dei contadini; penetra in tutti i comuni rurali il principio dell’istruzione; tolta cogli asili dell’infanzia la rozzezza dei figli della plebe; gli studi delle lettere e delle arti consentiti anche al sesso gentile; e con solenni mostre viene diffuso l’amore delle belle arti nel popolo" (da Notizie naturali e civili su la Lombardia, Tip. G. Bernardoni, Milano 1844, che si pubblicò in occasione del VI Congresso degli scienziati italiani tenuto a Milano nel 1844). Le Cinque Giornate non furono un’iniziativa del popolo milanese bensì dei nobili ricchi e del clero; basti vedere dalle foto d'epoca quanti milanesi erano presenti ai funerali di Radetzky.

E questi mi sembrano fatti, non parole...

Modificato da Sirlad

Inviato (modificato)
6 ore fa, milites dice:

Lei dice che Abbronummus ha specificato le fonti storiche e io no? Allora vediamo quali sono le fonti storiche di Ambronummus: Angela Pellicciari una saggista (non è una storica)è considerata una revisionista storica molto poco attendibile visto che le sue ricerche sono prive di fonti stoiche certe e attendibili; Carlo Alianello (Dio ci scampi) scrittore sceneggiatore (non è uno storico); Aldo A. Mola questo si che è uno storico (ma anche massone) e i suoi scritti primari sono molto influenzati dal "suo credo", il Mola odierno ha molto rivisto queste posizioni tanto da diventare un ammiratore del Risorgimento e dei Savoia e infine Abbronummus cita Wikipedia e qui mi casca il mondo.

Wikipedia è una delle fonti meno attendibili che ci sia, è buona solo per sapere velocemente in linea di massima di che cosa si parla ma per gli approfondimenti è meglio consultare opere un po' più serie

Quali sono le mie fonti? il discorso è molto lungo e complesso per il numero di opere da citare quindi mi limito a citare alcuni autori: Anfossi, Ottolini, Tettoni, Rosmini, Mazzini, Romussi, D'Azeglio, Pepe, Barrili, Pellico, Settembrini, De Sanctis, Mameli, Ruffini, Carducci, Mercantini, Nievo, Bandi, Abba, Levi, A.Mola, Spellanzon, Rosi, Mella,Cattaneo, Cavour (opera omnia), De Cesare, Cuoco, e molti e molti altri ci vogliono pagine per citarli tutti

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Molti di questi parteciparono e sperimentarono sulla propria pelle i regimi austriaci e borbonici (e non erano " nobili burattinieri, dei benpensanti con la pancia piena") la maggior parte veniva dal popolo; altri ne descrissero gli eventi a posteriori come storici (veri e non da burletta come quelli citati dal collega).

Ripeto questo è un sito in cui si parla di medaglie e monete e non di revisionismo storico quindi chiudiamola qui..

Io avevo commentato una medaglia mi pare, se un commento ad una medaglia arriva a non garbare tanto da fare polemica mi pare sia esagerato, chi ha voluto innescare un dibattito storico sei tu. Nessuno ha detto che son state citate fonti "storiche" bensì fonti. Una fonte è un libro o un documento scritto da una persona (che possiede pari importanza rispetto agli altri) che si è documentata da fonti "storiche". Una fonte "storica" non è uno scritto di uno "storico" ma un documento risalente all'epoca dei fatti in questione. Che Angela Pellicciari non faccia uso di fonti storiche è una menzogna, è tutto debitamente citato nei suoi scritti. Wikipedia fa uso di fonti citate, le si legga. Le tue fonti sono dei nomi? Ah beh, basta citare i nomi e non le pagine di scritti? Che dire, hai citato migliaia di pagine in poche righe…

E noi invece si prosegue a colpi di fonti:

nel 1847 si tiene un convegno delle massonerie a Strasburgo, presente era Mazzini. Giuseppe Mazzini figlio di un giacobino e iniziato alla carboneria fra il 1827 e il 1829, nel 1864 il Supremo Consiglio di Palermo gli accorda il 33esimo grado e il 3 giugno 1868 fu proclamato venerabile perpetuo ad honorem della loggia Lincoln di Lodi e lo si propose come Gran Maestro. il 24 luglio fu proclamato membro della loggia La Stella d'Italia di Genova, e il 1 ottobre 1870 della loggia La Ragione dello stesso Oriente. [D. Ligou, Dictionnaire de la Franc-Maconnerie, Paris, 1998] "I Carbonari appartenevano agli Illuminati di Baviera. Lo stesso valeva per Mazzini" [Alain Stang, The Manifesto, in: American Opinion, febbraio 1972]. Per chi volesse leggere dalla mano dello stesso Mazzini: "G. Mazzini, I doveri dell'uomo, Firenze, La Nuova Italia. 1927"

Circa i finanziamenti a Mazzini: lo studioso J. Lombard afferma che i fondi per la "Giovine Europa" furono raccolti nel 1829 dall'inglese Wright, Clinton Roosvelt e Horace Greely (tutti membri della loggia Columbia), gli stessi che finanziarono un certo Karl Marx. Il 12 marzo 1849 appare un articolo sul Globe che parlava di Lord Palmestron, ministro degli esteri della regina Vittoria, "[…] L'intero sistema stabilito dal congresso di Vienna stava dissolvendosi e Lord Palmestron ha agito saggiamente allorché ha rifiutato il proprio concorso ad opporre una diga all'onda dilagante. Il piano che egli ha concepito è quello di una nuova configurazione dell'Europa attraverso la costituzione di un forte regno tedesco che possa costruire un muro di separazione fra Francia e Russia, la creazione di un regno polacco-magiaro destinato a completare l'opera contro il gigante del nord, infine un reame d'Italia guidato dalla casa Savoia […]".

Riguardo Cavour: S. Giovanni Bosco affermava che: "qui in Piemonte fu uno dei capi della massoneria" [Memorie biografiche di don Giovanni Bosco, a cura di Lemoyne-Amadei_Ceria, Torino, 1898-1939, vol. XI]. E ancora "la Massoneria Nazionale operava sotto l'ispirazione di Camillo Cavour, ministro e Capo del Governo, seguendone gli indirizzi e le direttive del più alto valore nazionale e internazionale" [L'Acacia Massonica, n. 2-3 febbraio/marzo 1949, p.81]. 

Riguardo Garibaldi e la spedizione dei mille si è a conoscenza, grazie ad una lettera di Ippolito Nievo (ufficiale capo della Intendenza) indirizzata alla sorella, del fatto che fu versata a Garibaldi una somma pari a tre milioni di franchi francesi in piastre turche. Questo avvenne durante la sua permanenza a Genova. Secondo il Nievo la somma fu trasportata attraverso il piroscafo "Ercole" misteriosamente affondato poco prima lo sbarco nel Regno delle due Sicilie. [A. Mola, La liberazione d'Italia, citaz. intervento di Giulio di Vita] per chi non lo sapesse Garibaldi ha ricevuto il 33esimo grado del rito scozzese a Torino il 17 marzo 1862 e di "gran hierofante" del rito egiziano del Memphis-Misraim nel 1881.

E' stato velatamente affiancato al "regime austriaco" anche il "regime borbonico", sempre in termini dispregiativi, vogliamo smontare anche la menzogna dell'arretratezza del sud sotto i Borboni? basta chiedere e si citeranno dati e fonti anche qui se necessario. La storia (quella falsata) è redatta dagli storici di parte o ignari di falsare, ma se si vuole dare autorità a chi ha ricevuto il titolo di "storico" dal burattinaio di turno allora si creda pure alla menzogna da libro "scolasticamente accettato".

Ed ora davvero la "chiudiamo qui"?

Modificato da Ambronummus

Inviato

Si,si mi basta anzi aggiungerei perfetto.  

Penso che alla riapertura delle lezioni all’università avrò materiale a sufficienza per i mie allievi sul tema” Limiti del revisionismo storico” insieme agli appunti sull’altro “geniaccio” di pino Aprile verrà una lezione esilarante  con punte di alta comicità ma devo aggiungere anche tristezza.

Bello il passaggio del compare “...questi mi sembrano fatti e non parole” sembra uno spot pubblicitario bello, bello ma veramente di perle c’è ne sono tante anche troppe.

Bravi! Spero che non mi chiederete i diritti d’autore, ma che dico queste notizie l’avete prese da fonti “certe” quindi non sono vostre.

Grazie


Inviato

Il dibattito se e’ franco, ma civile, e’ sempre una ricchezza, d’altronde e’ insito  nello stesso strumento che e’ un forum.

Non sono uno storico, posso però soffermarmi sul periodo monetario di Maria Teresa a Milano, ricordo l’importante riforma monetaria da lei voluta per porre freno alla piaga del disordine monetario, eredita’ dei regimi dei regnanti spagnoli, la nuova zecca, l’avvento della monetazione moderna a macchina e l’aver deciso comunque, dopo un lungo e aspro dibattito durato anni, che Milano continuasse a coniare monete col nome della città e non a Vienna o in zecche austriache, questo come monetazione che poi in fondo e’ l’aspetto principe di questo network.


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