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Inviato (modificato)

salve a tutti... è gia un po' che non seguo più il forum per motivi ti tempo ma sono sempre rimasto attaccatoa questo forum ricco di appassionati, ma anche di persone molto colte..

sono uno studente di 5 liceo e ho deciso di scegliere come tesina l'iconografia della moneta dal 1861 fino alla fine della lira... qui sotto posto l intera parte scritta della tesina... non so... ho 15 minuti di tempo.... ditemi s eimpostata cosi puo andare bene se è troppo lunga o meno..... ditemi se ho messo date sbagliatte o manca qualcosa che secondo voi è importante o da tagliare...capisco... che è un po lunga... ma la pazienza è la virtù del numismatico :) grazie anticipatamente a tutti

P.S. NON BADATE ERRORI DI SINTASSI E DI GRAMMATICA QUELLI LI SISTEMO IN FONDO LE FOTO CI SONO MA NON SI VEDONO...

BREVE INTRODUZIONE ALLA TESINA:

La tesina verterà su una breve, ma dettagliata descrizione di alcune monete della storia del nostro paese dal 1861 fino al 2002, anno in cui cessa la circolazione della Lira a favore dell’ Euro. Sarà proprio con “ la vecchia Lira” che cercherò di ripercorrere alcune tappe ed eventi più significativi dall’unità del nostro paese( dall’unità d’Italia, all’ avvento del Fascismo, fino alla Nascita della Repubblica. La scelta di ripercorrere le vicende di un’Italia prima monarchica e dal 1946 Repubblicana , è sicuramente un compito arduo, ma non impossibile. Sostengo infatti che le monete che andrò qui sotto a descrivervi vadano ben oltre un semplice mezzo di scambio ma rappresentino periodi e vicende ricche di significato e di valore storico, ognuna un importante tassello, che tutti assieme costituiscono una preziosa ricostruzione di alcuni eventi cardine del nostra storia.

La Lira (£)

L'introduzione della lira italiana va fatta risalire al periodo napoleonico. Essa venne adottata dalla seconda campagna d'Italia con la ricostituzione della Repubblica Cisalpina .

Nel 1861, con la riunificazione dell'Italia sotto i Savoia, la lira torna ad essere la valuta italiana ed il 24 Agosto 1862 ebbe corso legale e sostituì tutte le altre monete circolanti nei vari stati pre-unitari.

Durante il regno di Vittorio Emanuele II rimangono inizialmente attive alcune delle zecche preesistenti all'unificazione (Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze e Bologna) ma inizia un progressivo processo di riduzione nel numero degli stabilimenti che porta alla chiusura di tutte le officine ad eccezione di Roma e Milano. Ciò si rese necessario in quanto i vari istituti si muovevano in totale indipendenza e ciascuno , emettendo biglietti di vario tipo che produrranno uno stato di confusione dei cittadini che accettavano mal volentieri tipi di banconote poco conosciute

Nel 1893 dopo anni di attività si arrivò alla definitiva chiusura delle zecche con eccezione di quella di Roma.

La Lira Permarrà nel nostro paese per tutto il ‘900 salvo un breve periodo in cui sarà affiancata dalle Am-Lire ovvero Allied Military Currency, banconote stampate in America e messe in circolazioni in Italia, totalmente intercambiabili con la lira Italiana. Furono emesse nel 1943 e dal 1946 cessarono di essere moneta di occupazione continuando ad essere utilizzate insieme alle banconote normali sino al 3 Giugno 1950, provocando una forte inflazione. L’obiettivo principale era quello di destabilizzare l’Italia Fascista.

Il 1° gennaio 1999 entrò in vigore l’Euro. Da quel momento la lira rimase in vigore solo come espressione non decimale dell'euro, anche se monete e banconote continuavano ad essere denominate in lire. Per tutte le forme di pagamento "non-fisiche" (trasferimenti elettronici, titoli, ecc.), invece, da quella data si adottò solo l'euro. Il 1° Gennaio 2002, con l'entrata in circolazione delle monete e banconote in Euro, si aprì una fase di doppia circolazione: le monete e banconote in lire vennero ritirate definitivamente il1° Marzo 2002, anche se quelle con corso legale fino a quella data, possono essere ancora scambiate presso le filiali della Banca d’Italia fino al 29 Febbraio 2012.

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REGNO D’ITALIA (1861-1946)

Monetazione Vittorio Emanuele II(1861-1878)

Le monete del primo Re d’Italia si caratterizzarono con un’ impostazione che risaltasse Il re il suo regno. Infatti in tutte le monete, e come lui faranno anche i suoi predecessori, è sempre presente l’effige del Monarca. Inoltre in quasi tutte le sue monete è presente lo stemma Sabaudo. L’iconografia è incentrata essenzialmente sull’importanza dell’ unità nazionale, infatti l’Italia, da sempre divisa in innumerevoli stati riuscì a trovare la propria indipendenza e unità nel 17 marzo 1861, con la proclamazione di Vittorio Emanuele II come Re d’Italia e per i suoi successori.

Dopo secoli di divisioni e guerre fra i vari Stati della penisola italiana, L’Italia non era più da considerarsi, come affermò il politico Metternich allora, “Non è che un’ espressione geografica”.

Col 20 settembre del 1870 con l’entrata dell’ esercito del Generale Cadorna alle porte di Roma, approfittando della Guerra Franco-Prussiana che vedeva i Francesi impegnati in una sanguinosa guerra, lasciando così Roma priva di difese militari, sino ad allora sostenuti dallo Stato Francese.

L’evento meglio conosciuto come la “Breccia di Porta Pia” segnò di fatto l’annessione del Lazio al resto d’Italia. All‘ indomani della Presa di Roma il Ministro di Grazia, Giustizia e culti del Governo ebbe l’incarico di redigere una legge per disciplinare i rapporti fra Stato e Chiesa che prese il nome di legge delle Guarentigie. Ne nacque tuttavia un forte contrasto che portò al rifiuto da parte della Chiesa e il Papa si dichiarò rifugiato politico.

Il 27 novembre 1871 Il Re proclamò Roma Capitale.

Con Roma capitale, Vittorio Emanuele II può ben dire di aver mantenuto la promessa fatta ventitré anni prima da suo padre Carlo Alberto.

“DAL DIARIO STORICO-POLITICO DEL 1870-71:

"Con Roma capitale d'Italia fu sciolta la mia promessa e coronata l'impresa che 23 anni or sono veniva iniziata dal Magnanimo mio Genitore: l'Italia è libera ed una, ormai non dipende più che da voi il farla grande e felice.[…] Noi entrammo a Roma in nome del diritto nazionale, in nome del patto che vincola tutti gli italiani ad unità di nazione. Vi rimarremmo mantenendo la promessa che abbiamo fatta solennemente a noi stessi: Libertà della Chiesa, piena indipendenza della sede pontificia nell'esercito del suo ministero religioso, nelle sue relazioni colla cattolicità."

1 LIRA Stemma (Ag) 1861

Le monete del primo Re d’Italia sono tutte molto simili e si differenziano per diametro e per tipo di metallo. Le monete di Vittorio Emanuele II furono coniate in ordine di valore: Oro, Argento, Rame

Monetazione Umberto I (1878-1900)

In nuovo Re mantenne una linea simile a quella del padre apportando piccolissimi cambiamenti.

Durante il suo regno la costruzione dell’identità nazionale del nuovo stato si congiunge fortemente col la monarchia sabauda che viene intesa come simbolo unitario.

Il Re Umberto I è rimasto tristemente famoso per essere stato ucciso in un attentato da un anarchico: Gaetano Bresci.

Il Regicidio avvenne il 29 luglio del 1900 a Monza.

5 lire 1879

Zecca di Roma argento 900/1000 gr. 25 diametro mm 37

Tagli 1,2,5,10 centesimi (rame) , 50 centesimi, 1,2,5 lire (argento), 20, 50, 100 (oro)

Monetazione Vittorio Emanuele III 1900-1945

La monetazione di Vittorio Emanuele III è sicuramente la più bella e importante del regno d’ Italia per diversi motivi. Innanzitutto ci fu un forte rinnovamento della moneta in quanto il re fu numismatico e collezionista e nel 1910 fece pubblicare il primo volume del corpus Nummorum Italicorum, ossia il catalogo della sua maestosa raccolta di monete italiane, anche se lascerà l’opera incompiuta.

Tuttavia grazie a questa passione è ricordato anche come il Re Numismatico. Nel quasi mezzo secolo del suo regno, furono coniate più di 70 monete di diversi tipi.

Durante il suo lungo e travagliato regno, l'Italia passò attraverso differenti fasi storiche (prima Guerra Mondiale e Fascismo) che segnano ampiamente l’ iconografia delle monete. Le monete precedenti alla Grande Guerra come modulo e peso si rifanno a quelle dei precedenti regnanti. Tuttavia viene rapidamente abbandonata quella monotonia stilistica che ha caratterizzato le monete di Vittorio Emanuele II e di Umberto I e che si può individuare solo nei tagli minori di inizio secolo. Una seconda fase monetaria si può individuare nell'immediato dopo-guerra in cui i moduli vengono ridotti e in pratica spariscono i metalli preziosi nelle monete di maggior uso quotidiano.. Man mano che il Fascismo e l'Autarchia prendono piede in Italia, la monetazione si fa sempre piú austera e abbonda di riferimenti al Regime; viene introdotto per la prima volta l'Acmonital nella produzione di monete.

La guerra di Libia del 1911 , l’avvento del fascismo nel 1922, la guerra d’Etiopia del 1936 e l’occupazione dell‘Albania nel 1939 segneranno di fatto uno punto cruciale per la storia del nostro paese, che avrà modo di ricordare e commemorare gli eventi più significati anche nelle monete, riuscendo così a sintetizzare la storia dal 1900 sino alla fine della Monarchia, in Italia.

Alla partenza per l'Egitto il 9 maggio 1946, il Re scrisse al presidente del consiglio Alcide De Gasperi: «Signor presidente, lascio al popolo italiano la collezione di monete che è stata la più grande passione della mia vita.»

Le monete più caratteristiche (1900-1945):

2 Lire 50° unità d’Italia (Commemorativa)

Nel 1911 ricorre il cinquantenario della fondazione del Regno d’Italia. E’ l’anno della dichiarazione di guerra all’impero ottomano per la conquista della Libia, un parallelismo ai giorni d’oggi, con l’ anniversario dei 150 anni dell’ Unità d’Italia.

Il costo di questa avventura coloniale è enorme: circa un miliardo di lire allora.

5 lire Aquilotto. La produzione di questa moneta coincide con la dichiarazione dell’emblema di stato , il fascio littorio.

Siamo nel dicembre del 1926 e da questo anno in poi verranno coniate monete recanti sempre il fascio littorio .

Nel 1929 con un regio decreto legge si arrivò persino alla modifica dello stemma dello stato, che fu così modificato: Il monarchico scudo dei Savoia sarebbe stato sorretto non più da due leoni, ma da due enormi fasci littori. Sebbene il fascio diviene emblema di stato nel 1926, già nel 1923 furono coniate, su volontà del Duce monete recanti il simbolo fascista sui Buoni da due lire, emessi per sopperire alle spese di guerra.

20 lire quadriga lenta.

La moneta intende celebrare i cosiddetti fasti dell’ impero. Nell’ ottobre del 1935, le truppe italiane penetrano in Etiopia dall‘Eritrea e dalla Somalia. L’anno successivo con l’ entrata dell’ esercito in Addis Abeba, Mussolini proclama l’Impero e Vittorio Emanuele III assume il titolo di imperatore dell’Etiopia. A questo nuovo ciclo di monete dell’impero italiano verrà introdotta una modifica; dal 1936 infatti accanto all’anno ,verrà affiancato in numeri romani gli anni che servivano a contare gli anni dalla nascita dello Stato Fascista.

5 lire Famiglia

Anch’essa fu coniata per la celebrazione dell’impero, ma il suo significato è molto più ampio e interessante.

Infatti anche l’Italia subiva le ripercussione della crisi del ’29 . La produzione industriale si riduce e con essa, il reddito pro capite. In questo clima difficile il regime attiva una politica di incremento demografico : la tassa sul celibato(1927), i premi di natalità(1939) e di nuzialità(1938) naturalmente, non è che chiunque s’involasse a giuste nozze avesse diritto al premio. Era una questione di censo: più si era poveri e maggiore era il premio che oscillava dalle 5 alle 600 lire a testa. Insomma, una coppia di sposi, poteva anche ottenere la favolosa cifra di 1.200 lire. Una somma enorme se si tiene conto che una giornata di lavoro veniva compensata da 7 a 9 lire.

Questa moneta riprende uno dei tre principi fondamentali del Duce: La famiglia. Gli altri due sono: Dio e la patria.

REPUBBLICA (1946- )

A seguito del referendum del 2 giugno 1946 che sanciva la nuova forma istituzionale del Paese, il capo provvisorio della Repubblica, Enrico de Nicola firmò il decreto, 6 settembre 1946, con il quale autorizzava la Zecca di Stato a fabbricare ed emettere monete metalliche del valore di £ 10, £ 5, £ 2, £ 1 in Italma, lega leggera composta da alluminio, magnesio e manganese; il 21 dicembre 1946 venne fissato il corso legale delle nuove monete.

.Furono i simboli della pace e della ricostruzione civile, morale ed economica del Paese ad ispirare l'artista Giuseppe Romagnoli e l'incisore Pietro Giampaoli per la realizzazione della prima serie di monete: infatti furono rappresentati il Pegaso, il ramoscello d'ulivo, il contadino che ara, la personificazione della Repubblica con la fiaccola della libertà. Sempre nel 1957 fu emessa la moneta da 500 lire in argento; le due facce della moneta furono eseguite, per il dritto che rappresentava una testa di donna contornata dagli stemmi di tutte le regioni d'Italia, dall' incisore Pietro Giampaoli e, per il rovescio che raffigurava l’ immagine delle tre caravelle di Cristoforo Colombo, dallo scultore Guido Veroi. Nel 1959, a causa dell'inflazione, venne sospesa la coniazione delle monete da 1 e 2 lire e, nel 1967, anche quella delle monete da 500 lire in argento, in quanto l’aumento del prezzo del metallo prezioso favoriva la loro tesaurizzazione. Successivamente, nel 1976, su disegni di Mario Vallucci, venne autorizzata l'emissione della moneta da 200 lire in bronzital a cui seguí, nel 1982 la prima moneta bimetallica emessa nel taglio da 500 e formata da una corona esterna in acmonital e un nucleo centrale in bronzital.

Tagli :

1,2,5,10 Lire Italma

20, 200 lire Bronzital

50 e 100 Lire Acmonital

500 Lire Acmonital-Bronzital

500 2° tipo Argento

1000 Lire Cupronichel- Bronzital

2LIRE SPIGA 10 LIRE PEGASO 2 LIRE APE

La guerra è finita e l’Italia ne esce a pezzi. La scelta dell’utilizzo della lega Italma è data dal suo basso costo. Tutti i settori della vita economica e civile sono duramente colpiti .Le abitazioni distrutte o gravemente danneggiate, sono più del 10 %. Ponti strade, acquedotti ed edifici pubblici sono stati per anni gli obiettivi militari degli eserciti occupanti: La produzione industriale è ridotta al 25% sebbene l’intervento delle forze civili partigiane è riuscito a limitare i danni in quanto la liberazione dalle città italiani dall‘occupazione tedesca ha evitato di bombardare la città dall‘alto da parte delle forze alleate. Più di metà delle strade è fuori uso come gran parte delle linee elettriche e del materiale ferroviario. Il patrimonio zootecnico ridotto a un quarto e la produzione agricola dimezzata. Per incombere al disastro sia economico che sociale venne attuata la politica del razionamento che mirava a fissare il prezzo di alcuni beni alimentari al fine che essi non mancassero sul mercato. Tuttavia la strategia provocò la nascita della “Borsa Nera” ossia una forma illegale di commercio avente ad oggetto beni di prima necessità (generalmente derrate alimentari). Nel 2 lire spiga e l’uomo all’aratro di questa moneta rappresentano un’Italia ancora prevalentemente contadina, sebbene( come ben evidenzia l’ape, simbolo di operosità,) laboriosa e pronta a ricominciare da zero. Il 10 lire Pegaso rappresenta il mitologico cavallo alato simbolo di coraggio e voglia di risollevarsi.

500 lire Caravelle (argento)

Si tratta di una moneta finemente incisa, sicuramente la più bella nella storia della nostra Repubblica.La sua emissione intende celebrare il buon andamento dell’economia e i risultati raggiunti nei quindici anni dalla fine della guerra. Il boom economico è iniziato e, con gli anni ’60 si apre un periodo di grande prosperità. La moneta ha un enorme successo e in quattro anni se ne coniano 75 milioni. Tuttavia la zecca di Stato decise di smettere la produzione in quanto un leggero incremento del prezzo dell’argento diffonde la leggenda di un suo valore maggiore a quello di 500 lire., Tesaurizzando in breve tempo gran parte delle monete.

La moneta fu coniata dal 1958 al 1967. Il busto femminile al dritto è di stile rinascimentale e i 19 stemmi sono quelli della città capoluogo regionale dell'epoca (Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste ed Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L'Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Sicilia, Cagliari) I capoluoghi sono 19 e non 20, infatti il Molise con capoluogo di provincia Campobasso nascerà soltanto nel 1963 , quando la coniazione era già iniziata.

200 Lire “Lavoro”

La moneta raffigura una ruota dentata la quale fa parte dello stemma della repubblica italiana e simboleggia il lavoro, esprimendo l'art. 1 della nostra Costituzione. E’ la prima moneta che testimonia la perdita del primato dell’ agricoltura a favore dell’industria. Dai primi anni del 1950 L’Italia entra in un nuovo contesto economico. Sono gli anni del “boom economico” e vede la propria economia una della più fiorenti al mondo. I fattori che permisero questo sfrenato sviluppo economico furono senza dubbio:

- Aiuti economici del Piano Marshall (valutabili in circa 12 trilioni di dollari dell'epoca.)

- Fine del Protezionismo, con la nascita dei primi scambi commerciali a livello internazionale

- Disponibilità di nuove fonti di energia (Metano,Acciaio)

- Basso costo del lavoro

Effetti del “Boom economico”

- Flusso Migratorio Interno

Una importante conseguenza di questo processo fu l'imponente movimento migratorio avutosi negli anni sessanta e anni settanta.

E’ stato calcolato che nel periodo tra il 1955 e il 1971, quasi 9.150.000 persone siano state coinvolte in migrazioni interregionali; nel quadriennio 1960-1963, il flusso migratorio dal Sud al Nord raggiunse il totale di 800.000 persone all'anno.

- Consumismo

Ma gli anni della grande espansione furono anche teatro di straordinarie trasformazioni degli stili di vita, del linguaggio e dei costumi degli italiani.

Nessuno strumento ebbe un ruolo così rilevante nel mutamento molecolare della società quanto la televisione,che entrò nelle case degli Italiani nel 1954 dopo circa vent'anni di sperimentazioni

A questo si accompagnò anche un deciso aumento del tenore di vita delle famiglie italiane. Nelle case facevano la loro comparsa le prime lavatrici e frigoriferi (la cui produzione era svolta soprattutto da imprese italiane di piccole e medie dimensioni). Anche le automobili cominciavano a diffondersi sulle strade italiane con ad esempio la Fiat 500. Si costruirono anche le prime autostrade di nuova concezione, dopo quelle costruite già sotto il Fascismo (vedi Autostrada dei Laghi, Autostrada Firenze- Mare), a partire dalla Milano-Napoli, e l’Autostrada del Sole.

CONCLUSIONI

Aver affrontato questa particolare tipo di tesina è data dal fatto che sono un appassionato di storia, ma soprattutto un collezionista di monete , principalmente del Regno d’ Italia e della Repubblica , da ormai dieci anni circa. La scelta inoltre ricade nel voler raccontare la storia sotto un altro profilo storico, poco conosciuto ma senza dubbio interessante e pieno di significati. La tesina si conclude con l’anno 2002 , cessazione della Lira e introduzione dell’ Euro non a caso. Con l’introduzione dell‘ Euro credo che sia finita infatti un Era caratterizzata da un periodo in cui la moneta era non solo un mezzo per poter acquistare, ma molto spesso testimoniava la storia e i valori della nostra Italia. L’unica scelta fatta dalla Banca Centrale Europea è stata al momento di coniare monete celebrative sui 2 Euro tuttavia anche un non appassionato di monete puo facilmente capire le differenza iconografiche.

Modificato da rialex

Inviato

bellina! la forma è un po' da rivedere secondo me, ma i concetti ci sono...

se posso darti un consiglio, preparati qualche collegamento con le altre materie... ci si puo attaccare economia, diritto, storia, italiano, chimica, storia dell' arte... è un buon modo per spaziare su tutto partendo da un solo argomento

in bocca al lupo per gli esami ! ;)

Awards

Inviato

il collegamento però non scritto... perchè preferiscono indurli a farmi le domande che voglio... comunque grazie davvero per averla letta l 'opinione degli altri è sempre la più importante


  • 2 anni dopo...
Inviato

@rialex

ciao. anche io vorrei fare una tesina simile a quella che hai fatto tu.. potresti aiutarmi?


Supporter
Inviato

Buona giornata

Concordo con il suggerimento dato da magdi; non è che devi scrivere un trattato, ma qualche accenno di natura economica, soprattutto, sarebbe carino che tu lo mettessi, anche per non subire passivamente eventuali richieste di approfondimento che gli insegnanti ti potrebbero rivolgere (meglio prevenire e "tenere il boccino" che trovarsi di fronte a richieste sconosciute e che magari non hai approfondito).

Ad esempio collegare le prime monete del regno al valore dell'oro e dell'argento; allora circolavano monete coniate in questi metalli e lo Stato doveva fare attenzione al valore che attribuiva a queste monete in rapporto al valore della materia prima; potresti anche accennare alla "Lega Latina" che prevedeva l'attribuzione del medesimo valore di alcune monete in oro e argento in vari Stati, tale per cui 5 lire valevano 5 franchi francesi, o svizzeri, o belga, ecc. ecc. (leggi in rete!)

Correggo una imprecisione: le 500 lire "caravelle" riportano 21 stemmi e non 19. Solo che 2 sono seminascosti dal busto e non si sa ancora con certezza a chi appartengano.

Curiosità, sempre relativa alla stessa moneta, è che il busto della donna rinascimentale è ispirato alla moglie di Guido Veroi.

Nel complesso hai fatto un buon lavoro; complimenti.

saluti

luciano


Inviato (modificato)

La discussione era del 2011 e l'utente che l'ha aperta non si connette da allora...

In ogni caso avrà sostenuto il suo esame...

Per chi volesse cimentarsi ora, però, i consigli di Magdi e 417sonia restano validi.

Solo una precisazione: Letizia Savonitto, la donna in abiti rinascimentali raffigurata sulla 500 lire, era la moglie di Pietro Giampaoli, autore di quel lato, e non di Guido Veroi che invece era l'incisore del lato "caravelle".

Una possibile identificazione dei due stemmi seminascosti (di cui si è ampiamente discusso nel topic "Gli stemmi misteriosi" nella sezione Repubblica) è stata proposta da Maurizio Carlo Alberto Gorra nel numero di ottobre 2013 del Giornale della Numismatica (pp. 64-65).

A pagina 25 di quella discussione, dal post #373, si commenta anche l'articolo in questione.

Modificato da tornese71

Supporter
Inviato

La discussione era del 2011 e l'utente che l'ha aperta non si connette da allora...

In ogni caso avrà sostenuto il suo esame...

Per chi volesse cimentarsi ora, però, i consigli di Magdi e 417sonia restano validi.

Solo una precisazione: Letizia Savonitto, la donna in abiti rinascimentali raffigurata sulla 500 lire, era la moglie di Pietro Giampaoli, autore di quel lato, e non di Guido Veroi che invece era l'incisore del lato "caravelle".

Una possibile identificazione dei due stemmi seminascosti (di cui si è ampiamente discusso nel topic "Gli stemmi misteriosi" nella sezione Repubblica) è stata proposta da Maurizio Carlo Alberto Gorra nel numero di ottobre 2013 del Giornale della Numismatica (pp. 64-65).

A pagina 25 di quella discussione, dal post #373, si commenta anche l'articolo in questione.

Buona giornata

Sic! La data iniziale della discussione non l'ho proprio guardata.....era nelle nuove discussioni e mi sono accodato :pardon: e vabbé, i consigli vengono buoni per @@sara9494 se vorrà fare qualche cosa di analogo (e a cui raccomando, in futuro, di non "agganciarsi" a discussioni vecchie, ma di aprirne di nuove; altrimenti succedono questi disguidi)

Vero l'appunto riguardo Veroi (la memoria....) la moglie ispiratrice del busto rinascimentale era di Giampaoli :mega_shok:

saluti

luciano


Inviato (modificato)

@rialex.

Complimenti per il tuo lavoro.

Ci sono spunti davvero interessanti che vorrei approfondire.

Posso chiederti le fonti che hai utilizzato per la stesura di questa bella tesina?

Se devo fare un piccolo appunto, non mi sento di condividere le monete che hai descritto come "le più caratteristiche" del Regno di Vittorio Emanuele III.

Modificato da TONDELLO

Inviato

Non so se ti risponderà, visto che non si connette da giugno 2011

(avvicina il cursore al suo nome o cliccaci su)


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