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Provenienza lecita e Diritto alla Privacy


Risposte migliori

Nonostante sia studente di Giurisprudenza, e quindi qui le risposte dovrei darle io :lol: (il fatto è che le leggi sono davvero tante ed è impossibile reperire tutto con facilità!) pongo invece una domanda: supponiamo che io voglia acquistare una moneta... non parlo di monete antiche, in quanto non è il mio campo. Un Argento o un Oro del Regno d'Italia, di valore non eccessivo. Per questi non dovrebbero esserci problemi, in quanto non assoggettabili alle normative vigenti sulle monete antiche; ma se volessi io stesso, per maggiore sicurezza che non provenisse da attività illecite come furti, o anche per semplice curiosità saperne la provenienza? il venditore, se la conosce, è tenuto a dirmela? Se lo facesse, non lederebbe il Diritto alla Privacy di colui che gliel'ha venduta, dicendomi "me l'ha venduta Tizio, residente in Via Sempronio X" ?

è così labile il confine tra dimostrazione di lecita provenienza e violazione del Diritto alla Privacy?

Ho sentito di un commerciante delle mie zone che addirittura chiederebbe i documenti agli acquirenti di monete in Oro (attenzione! Non quindi a chi gliele vende, ma a chi semplicemente le compra da lui!). Questo non penso sia necessario e tantomeno legale. Cosa ne pensate voi?

Modificato da Tm_NPZ
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Ultimamente dovrebbe essere entrata in vigore una legge,non so se per terrorismo,mafia o più semplicemente dichiarazione redditi,che sia per acquisti o vendite superiore ad una certa cifra è richiesto il codice fiscale. Di sicuro se giocate o vincete una cifra superiore ai 1000 euro,qualsiasi ente di scommesse sia (Sisal,Belt....), c'è bisogno del codice fiscale.

Nella ricevitoria dove vado hanno messo un cartello 10x10!!!!!

Sicuramente qualche legge è cambiata,sentiamo (speriamo) chi è del "mestiere".

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Mi permetto intanto di anticipare la risposta dell'amico Michele, molto più preparato di me, rispondendo in merito alla richiesta del documento da parte dell'acquirente: é obbligatorio farlo trattandosi comunque di beni usati e quindi, per le norme di P.S., gli estremi del venditore (strano quindi che non li chieda anche a lui, i documenti) e dell'acquirente, devono essere trascritti su appositi registri.

Chi prende i documenti del venditore ma poi fa uno scontrino o una ricevuta fiscale anonima, o chi chiede i documenti al compratore ma non fa altrettanto per il venditore, non rispetta le norme di P.S.

Quanto sopra proprio per garantire la lecita provenienza di ciò che viene transato e la sua "tracciabilità". Non credo però che al compratore si possano fornire gli estremi completi del venditore senza violare il diritto alla privacy di quest'ultimo. A meno che non vi sia in atto un sequestro o, comunque, una procedimento legale.

Attendiamo Michele.

Modificato da Alberto Varesi
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anche l'acquirente ha l'obbligo di fornire i documenti di riconoscimento?

pongo questa domanda perchè, per esperienza diretta, mi è capitato di acquistare una volta in una grossa libreria cittadina, che fa parte di una catena (non volevo citarne il nome, ma... non credo di far niente di male, la MEL BOOKSTORE) un libro usato al 50% del prezzo di copertina. ora, si tratta di libri usati e la cosa viene indicata espressamente, non si tratta di beni storici (stiamo parlando di un romanzo uscito per mondadori una decina di anni fa e ancora in commercio a prezzo pieno se acquistato nuovo), ma si tratta comunque di beni usati.

orbene, l'acquisto è stato trattato alla pari di un qualsiasi acquisto ordinario con semplice emissione di scontrino fiscale.

l'esempio è paragonabile alla compravendita di monete oppure no? serve garantire la tracciabilità della moneta e non quella del libro perchè c'è una precisa normativa?

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Awards

Sulla differenza libro/moneta non so rispondere: speriamo nel parere illuminante dell'amico Michele.

Da quel che so le monete devono su un apposito registro ed il venditore chiedere il documento all'acquirente e segnarne gli estremi su quel registro, così da poter recuperare l'oggetto nel caso che questo provenga da un furto.

Però, ripeto, non so se questo valga anche per i libri.

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Ciao a tutti.

Intanto, ringrazio, ma ho poco da "illuminare"......... :)

Ho trovato una risoluzione dell'Agenzia dell'Entrate che si occupa, sul piano però del trattamento fiscale, della compravendita di libri usati e di francobolli o collezioni di francobolli.

Analogicamente direi che può trovare applicazione anche per i beni numismatici.

Rimane senza risposta, al momento, la domanda circa il mancato uso del registro di P.S. per chi commercializza libri usati (non di antiquariato e quindi con meno di 100 anni).

AccontentateVi e buona lettura.................... ;)

http://www.omceoasti.it/notiziario/novita_old/63%20Risoluzione%20Agenzia%20Entrate%2073%20del%2019apr07.pdf

Saluti.

Michele

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Ciao a tutti.

Intanto, ringrazio, ma ho poco da "illuminare"......... :)

Ho trovato una risoluzione dell'Agenzia dell'Entrate che si occupa, sul piano però del trattamento fiscale, della compravendita di libri usati e di francobolli o collezioni di francobolli.

Analogicamente direi che può trovare applicazione anche per i beni numismatici.

Rimane senza risposta, al momento, la domanda circa il mancato uso del registro di P.S. per chi commercializza libri usati (non di antiquariato e quindi con meno di 100 anni).

AccontentateVi e buona lettura.................... ;)

http://www.omceoasti.it/notiziario/novita_old/63%20Risoluzione%20Agenzia%20Entrate%2073%20del%2019apr07.pdf

Saluti.

Michele

Quindi se non ho capito male non è obbligatoria la tracciabilità in quanto si parla di scontrino o ricevuta fiscale in termini generici.

Fermo restando le cifre sopra i 1000 euro.

Alessandro

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Awards

Da come la interpreto io il testo postato da Michele é di natura fiscale, quindi non entra nello specifico della tracciabilità del bene, problema di altra natura.

o sbaglio ?

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l'ag. delle entrate qui risponde solo in merito alla sua competenza e quindi dà risposta a un quesito di natura fiscale. qui la tracciabilità intesa come lecita provenienza non viene discussa.

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Awards

"Da come la interpreto io il testo postato da Michele é di natura fiscale, quindi non entra nello specifico della tracciabilità del bene, problema di altra natura. o sbaglio ?"

Si Alberto. La "tracciabilità", non avendo finalità fiscale, non è presa in considerazione dalla risoluzione.

Rimanderei quindi alla lettura degli artt. 63 e 64 del Codice Urbani..

http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/04042dl.htm

Saluti.

M.

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