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Risposte migliori

Inviato

Mi riferisco in particolare ai Ducati di argento della Serenissima (ne posseggo alcuni con le stesse raffigurazoni ) e mi chiedo "che fine facevano" quelli del Doge precedente allorchè la Zecca emetteva i nuovi Ducati con inciso il nome del nuovo Doge eletto?

Venivano ritirati per essere fusi e sostituiti dai nuovi, continuavano a circolare mantenendo il loro valore, perdevano automaticamente il loro valore?

Ringrazio per una cortese risposta. Adalberto


Supporter
Inviato

Buona serata

continuavano tranquillamente a circolare.....poteva accedere che nel tempo cambiasse la monetazione (soprattutto per quanto riguarda il contenuto intrinseco di argento).

A quel punto veniva emanata una "parte", con la quale si richiedeva ai possessori di ducati "esuberanti" di portarli in zecca che provvedeva ad effettuare il cambio

Scusa....ma ritorno in tema poi!

Saluti

Luciano


Supporter
Inviato

Chiedo scusa, dicevo...continuavano a circolare salvo che a causa di problemi riguardanti il valore dell'argento contenuto non fosse più' ragguiagliabile con le altre monete in circolazione, soprattutto rispetto al valore dello zecchino e in generale dell'oro.

Ad esempio, quando venne coniato per la 1' volta il ducato d'argento (ducatello) sotto Domenico Contarini, non vennero ritirati i Ducati di S. Giustina che valevano di più'.

Anzi continuarono a circolare e ad essere emessi anche sotto i dogi successivi.

Saluti

Luciano


Inviato

finchè il mercato li accettava, continuavano la loro funzione.

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Inviato

finchè il mercato li accettava, continuavano la loro funzione.

Ringrazio entrambi per la cortese delucidazione.I "Santa Giustina" valgono ancor oggi (numismaticamente parlando) molto di più dei corrispondenti

ducati di argento "tradizionali". Non è così? Posseggo anche il ducatello (o ducato nuovo che dir si voglia) del Contarini ma solo "il 40" di Santa Giustina. Belle monete davvero! Vi rinnovo il mio grazie. Adalberto


Inviato

La moneta della Serenissima ha una linearità immutabile col passare dei dogi. Quindi rimaneva sempre a corso legale ed in circolo, solo con il deprezzamento della moneta nuova, quella vecchia veniva immediatamente tesaurizzata, ma Venezia non mi pare ci siano state svalutazioni dell'argento monetato. Spesso, e questo è il caso degli scudi della croce da 7 lire o 140 soldi venivano ritirati e reimpressi con le legende del nuovo Doge. Il sistema era semplice e contemporaneamente trovavano spazio grandi moduli in argento: ad esempio nel '500 la prima emissione è del ducato da 124 soldi al titolo 0,948 per 32,90 grammi, ma con Nicolò da Ponte fu introdotto lo scudo da 8 lire o Giustina maggiore da 160 soldi di pari titolo e 36,38 grammi (grande rarità), lo scudo da 7 lire da 140 soldi ed il ducato di peso superiore allo scudo da 7 lire. Con Marino Grimani (1595-1605) abbiamo la scala dei valori e dei pesi precisa 160 soldi per 36,38 gr. 140 soldi per 31,83, e il ducato con Santa Giustina da 124 soldi per 28,10 grammi. Così rimane praticamente per decine di anni senza che vi fosse necessità di ritirare il circolante precedente essendo questo nelle tolleranze del Doge in carica. Il Ducato nuovo o ducatello è battuto con titolo più basso a 0,826 e non interferisce con i valori già in circolazione. Capitolo a parte per i multipli.


Inviato

la moneta cattiva scaccia la buona, ....pertanto da sempre quelle a maggior valore intrinseco venivano tesaurizzate ciao pierboni


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