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8 Tornesi 1818


Risposte migliori

continuando con le monete borboniche adesso vorrei farvene vedere un altra anomala

NAPOLI: Ferdinando I- 8 tornesi 1818

come potrete notare nella foto a dx, rispetto ad altri 8 tornesi 1818, la legenda è a ridosso del volto del sovrano discostandosi dal bordo e la "i" di "regni" e la "x" di rex toccano l'effige

che ne pensate?

post-561-1136899184_thumb.jpg

Modificato da Fid
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ciao fid, il Montenegro per la moneta in questione segnala numerose varianti e senza fare distinzioni dettagliate le accomuna tutte con un bel R2 (limitatamente al 1818).

Tra l'altro la foto sul catalogo ha la leggenda scostata, proprio come la tua moneta :rolleyes:

Attendiamo altri pareri, in ogni caso, è un bell'esemplare ben conservato. ;)

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Awards

grazie :) ,per capire meglio le differenze ho cambiato la foto del primo messaggio accostando le 2 tipoligie da me raffrontate

qui sotto riporto la foto della moneta in mio possesso

post-561-1136899421_thumb.jpg

Modificato da Fid
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Uno studio approffondito sulle varianti di conio della monetazione di Ferdinando IV-I per Napoli non è stato ancora fatto. Per convenzione tutte le varianti sono indicate rare per il millesimo di coniazione e non sono state studiate per le varianti di conio all'interno del medesimo anno di coniazione.

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Uno studio approffondito sulle varianti di conio della monetazione di Ferdinando IV-I per Napoli non è stato ancora fatto. Per convenzione tutte le varianti sono indicate rare per il millesimo di coniazione e non sono state studiate per le varianti di conio all'interno del medesimo anno di coniazione.

86268[/snapback]

beh qualcuno dovrebbe farlo però :huh:

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Caro Fid,

sono particolarmente interessato a questa monetazione, sia d'argento e sia in bronzo. In verità sono letteralmente rapito dal periodo siciliano e di riflesso anche dalla monetazione partenopea. Uno studio modesto sulla monetazione della seconda restaurazione a Napoli l'avevo anche fatto, solo che alcuni appunti. Per quanto riguarda le varianti di conio, sia dell'impronta sia della leggenda sono non meno di una 15na solo per il 1818 !.

In merito all'impronta, si hanno esemplari con la testa grande, media e piccola; il taglio del collo può essere largo, a punta, a punta quadrata, o punta ovale. La leggenda varia nella spaziatura, nel giro e nella punteggiatura. Questo solo per quel che riguarda il D/ e senza considerare i tipi R cioè reimpressi a freddo su monetazione antecedente. Sul rovescio varia lo scudo, le bratte, la corona; e considerate che stiamo parlando di un solo anno di coniazione.

La cosa non deve stupire: le casse del Regno delle Due Sicilie hanno fatto ricco il Regno di Sardegna. La quantità d'argento monetato li prodotta è stata enorme sotto ogni aspetto. Milioni e milioni di pezzi, ed anche in questo caso bisogna fare un semplice conto dei conii che possibilmente siano stati usati, della tecnica di coniazione non chè della metodologia di lavoro in zecca. Ci renderemmo conto immediatamente della notevole quantità di conii utilizzati e pertanto delle possibili varianti. Del perchè poi una compaia più o meno frequentemente rispetto ad altre .... bhe il buon Dio ci ha dotati del bene dell'intelletto, della sfera di cristallo non ancora!

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Io ne ho una periziata,10 Tornesi 1819. Purtroppo la conservazione non è un gran che in più il Perito non regala nulla e fà bene. ;)

Anche quì la testa è ruotata di molto,basta vedere dove finisce la punta del collo,dopo il fiore.Credo che anche la testa si di poco più piccola del normale,sembrerebbe quella del 5 Tornesi 1819.

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sicuramente è vero che molte delle monete in questione presentano molteplici differenze e per alcune queste sono addirittura cosi' tante da essere difficilmente menzionabili ma continuo a non capire la seguente cosa:

per quale motivo non è possibile citare molte delle varianti più frequenti per una catalogazione più approfondita e dettagliata?

giustamente il riportare una parte delle varianti risulterebbe un azione parziale, non completa ed imprecisa

ma non pensate che non riportarne nessuna sia un pregiudizio e un imprecisione ancora peggiore? :huh:

Personalmente penso che per chi studia e per chi è animato dal desiderio di conoscenza una catalogazione più dettagliata e approfondita sarrebbe necessaria e correta

Modificato da Fid
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Personalmente penso che per chi studia e per chi è animato dal desiderio di conoscenza una catalogazione più dettagliata e approfondita sarrebbe necessaria e correta

Hai perfettamente ragione,solo che fine ad oggi tutti gli autori di libri numismatici,a parte pochissimi,erano abituati a trattare con un numero di collezionisti MOLTO limitato dove i più erano benestanti,cioè potevano permettersi varie libri per una stessa monetazione,mentre i più "poveri" dovevano accontentarsi di ciò che passava il convento.

Ora le cose sono cambiate e di molto.Con l'entrata di internet e dell'Euro si sono avvicinati al collezionismo Numismatico molte persone di media "tasca",cioè che possono permettersi di acquistare un buon libro per una monetazione,diciamo una media di 100/150 euro ma che naturalmente prentendono,perche non possono permettersi di acquistarne due o tre e vorrebbero fare una spesa del genere una volta sola e a ragione,almeno per me.

Come esempio riporto l'ottimo Varesi " Casa Savoia" uscito nel 2005 al costo di copertina di 140 euro e credo sia completo di tutta la monetazione con foto e leggende,valuatazioni e rarità.Certo sono in bianco e nero e la carta non sarà delle migliori,però c'è tutto l'essenziale per conoscere bene la monetazione Savoia. In poche parole soldi ben spesi.Un buon inizio,poi se uno vuol approfondirò si cercherà altro,se mai ce ne fosse bisogno.

Ciao

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il mir varesi sicilia mi sembra un buon testo per la monetazione siciliana ma non credo xò che sia uscito il mir-campania per cui sulle borboniche di napoli non ci dovrebbe essere nulla di nuovo :unsure:

Modificato da Fid
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Purtroppo ancora no,speriamo provi a farlo, Varesi, il MIR- Borboni e MIR - Campania.

I MIR sono una buona bibliografia per chi non ha molti soldi da spendere ma vuole comunque qualcosa di buono e più che sufficente.

:rolleyes:

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Le altre opere del MIR praticamente non trattano le varianti di conio, sarei sorpreso se per il volume della Campania queste fossero citate.

Ho piacere di parlare con Lei di monete Fid, e le espongo le ragioni per cui non verrà mai fatto un volume che raccoglie le varianti di conio a Napoli:

Sono troppe e nessuno le conosce.

Le faccio un esempio della monetazione che conosco meglio, quella che va da Ferdinando IV a Francesco II

Per il solo Giuseppe Napoleone sono comunemente citate per i tre anni di coniazione 5 tipologie di moneta in tutto. Bene sono 2 per il 1806, 3 per il 1807 e 5 per il 1808 (forse 6). Gioacchino Murat Piastra 1809 sono citati due tipi le varianti ci conio sono almeno 6. Piastra 1810 sono 13 varianti citate dal Pagani, io ne ho 5 che mancano, quindi solo per lo meno 18. Il Pagani non cita la piastra del 1815 che esiste, in compenso si inventa due dei tre tipi della variante testa a destra del 1810. Ripeto stiamo parlando di tre soli tipi monetali a fronte di una monetazione di 100 anni.

No, non credo sia possibile. Per Ferdinando II il lavoro del D'incerti è certamente il migliore ma si limita solo a questo sovrano.

Commercialmente è un lavoro immane di poco ritorno commerciale, quindi chi lo pubblica lo fa a sue spese.

Guardi anche Crippa con la sua opera le varianti le ha praticamente ignorate.

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farò in modo di reperire qualcuno di questi testi,probabilmente su determinate monete gli operatori commerciali nel pubblicare un catalogo non si sbilanciano con una certa facilità e tendono a seguire un impostazione tradizionale.

Ho notato che per alcune tipologie di piastre di ferdinando II si riporta sul gigante un esplicita indicazione tipologica (piastra del 3° e del 5° tipo) ma in qst caso credo si possa parlare di apposito conio(visto la molteplicità delle differenze) anzikè variante

viceversa

- se una moneta differesce per particolari minimi e questi particolari sono in numero elevato si tende o a dare un indicazione generica sulle varianti oppure non si indica nulla

Non so se sia corretto il mio ragionamento ma penso che potrebbe essere aderente alla realtà e la mancata indicazione di molte varianti troverebbe una parziale giustificazione nello scarso interesse ad orientarsi sulle eccessive varianti coniate. Personalmente penso però che sarebbe interessante (non per un aspetto economico) veder ampliate e classificate alcune varianti di conio reperibili sul mercato e tutte uguali fra di loro

Modificato da Fid
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Mi rifaccio ad una considerazione di Maffeo inerente al collezionismo verticale o ad ampio raggio. Il collezionismo della variante è propriamente verticale quello tipologico più ad ampio raggio. Chi colleziona, ad esempio Ferdinando II lo fa:

1- Per nominale (un esempalre per tipo)

2- Per tipologia (un esemplare di ogni nominale per tipologia)

e questo è proprio il più ampio raggio

3- sistematici per tipo/millesimo (tutte le piastre di Ferdinando II per millesimo)

qui il raggio si restringe

4- sistematici per tipo/millesimo/conio (tutte le piastre di Ferdinando II per millesimo e variante)

ora siamo nel verticale.

Chi colleziona in questa maniera non guarda al lato economica, non esito definire questa collezione un suicidio commerciale) ma è propenso al lato investigativo/scientifico dell'evoluzione del conio. DI collezionisti così ce ne sono pochi.

Perchè tutto questo: semplicemente per dire che per riuscire a fare un vero catalogo della variante sarebbe necessario mettere insime l'esperienza"verticale" DI TUTTI I COLLEZIONISTI delle piastre per avere un'idea sia delle varianti sia delle rarità.

I problemi sono una enormità, i colelzionisti non si conoscono tra di loro e sono, a parte poche eccezioni, molto gelosi del loro sapere, anzi non pubblicano solo per poter dire : "ah ho una variante che manca al Pagani, allora è R5".

Per mia esperienza ho tante varianti che mancano al Pagani nella monetazione del Regno d'Italia di Napoleone I ben più comuni di alcuni tipi inclusi nel Pagani e considerati comuni.

Comunque Fid se ha modo acquisti per Ferdinando II il lavoro del D'Incerti che se non erro era un supplemento al numero della RIN del 1960 dal titolo Le Monete Borboniche del Regno delle Due Sicilie 1799-1860, copertina telata blue.

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Mi associo al ragionamento di Picchio. Valido per ora.

Ancora è presto, e forse ci vorrà qualche anno, ma è sceso in campo un grande alleato: "Internet".

Fino a 4/5 o forse 6/7 anni fà chi avrebbe mai detto che si riuscisse a "parlare" di numismatica in più di 3 o 4 persone e se non nelle fiere o banchetti di mercatini?

Oggi solo con questo forum, riusciamo ad unire più di 1600 persone a cui interessa questa passione. E parliamo una sola lingua.

In oltre questo "Hobby" si sposa a meraviglia con internet per il carattere del collezionista, un pò anonimo ma curioso ed avido d'informazioni.

Ora escono fuori le varianti di Picchio, ieri sono uscite le mie e domani usciranno quelle di Rcamil e via di seguito. In pochi anni il web sarà un pozzo d'informazioni (forse è già così!?) e basterà unirle per poter avere i più grandi Cataloghi.

Ad esempio Lamonetapedia ci si può inserire quello che si vuole nel più assoluto anonimato ma a vantaggio di tutta la comunità che ne usufruisce.

C'è solo d'aspettare chi ancora non conosce questo mezzo e chi ne ha "paura" o ne diffida.

Sono fiducioso!

;)

Ciao

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cercherò il volume del d'incerti l'argomento mi interessa molto

favaldar hai ragione internet ci permette in maniera egregia di confrontarci e di migliorare le conoscenze.appena saprò migliorarmi co, photoshop conto di inserire tutte le monete con varianti in mio possesso

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