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La zecca di Crema e la zecca di Lodi


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Ciao a tutti, visto i dubbi suscitati per le analisi proposte ho deciso di analizzare anche delle monete dove già si conoscono i millesimi dei metalli presenti. So che il rapporto potrebbe non essere corretto perchè la metodologia di coniazione è diversa, ma serve più che altro per sapere il margine di errore che ha lo strumento.

Avevo già affermato che c'era una possibilità di errore attorno al 5%, ma visti i commenti, anche se ci fosse, siamo aldilà delle probabili percentuali lo stesso.

Ho chiesto aiuto anche all'amico MASSIMALE, che ringrazio per la disponibilità dimostrata, possiede monete di diversi periodi, vediamo un pò...

Consigli e critiche sono sempre ben accettate.

Grazie in anticipo

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Oggi è stato analizzato un 500 lire d'argento del 1958 per cercare di toglierVi un pò di dubbi:

Argento 96%, stagno 0,5%, rame 2,5%

Se teniamo in considerazione che il titolo è 835/000, abbiamo una possibilità di errore intorno al 15%. anche se credo sia dovuta al fatto che l'analisi venga effettuata solo sulla parte superficile. (mi hanno confermato che la percentuale di errore varia dal 3 al 5%)

Ovviamente non voglio portare nuove considerazioni anche perchè le due monete sono state coniate in 2 periodi totalmente diversi.. Vorrei, però, sentire un'opinione a riguardo da parte vostra.

Prossimamente effettueremo nuove analisi, se qualcuno si offre volontario con le sue monete è sempre ben accetto.

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Fai una statistica su monete dello stesso tipo per vedere se c'è un errore sistematico. Sacrifica un 500 lire, affettalo per lo spessore e fai una misura del bulk, così capiamo se il valore così alto è un effetto dovuto alla lavorazione del tondello (arricchimento superficiale) o alla imprecisione della misura.

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Prima di passare attraverso soluzioni estreme, prova piuttosto a effettuare la stessa verifica su altri pezzi da 500 lire e su altri oggetti in argento come anelli, catenine, braccialetti, ciondoli, ... per i quali è possibile sapere la lega d'argento (c'è il marchio di oreficeria) e che ti possono offrire un bel campionario di ossidazioni e impurità superficiali.

Più che valutare la bontà di uno strumento, per il quale in linea teorica ci dovrebbero essere certificazioni internazionali e tarature periodiche, ti renderai conto come sia difficile estrarre un'indicazione con quel grado di attendibilità che servirebbe alla tua ricerca. Se poi consideri che quando andrai ad estendere la tua analisi sulle monete, i campioni a tua disposizione saranno al massimo un paio per tipo, anche tutti quei discorsi statistici di cui parlavamo nei post precedenti non sono più applicabili.

Non ti dico di desistere dalle analisi, anzi, sono un'ottima occasione per imparare qualcosa di nuovo e comprendere i pro e i contro di questa metodologia dal vivo. Ti invito solo a dare a queste analisi il giusto peso, e a privilegiare le strade della raccolta dei materiali monetari e documentari di cui abbiamo già discusso.

E.

Modificato da eligio
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Ciao Eligio, per quanto riguarda la strada della raccolta dei materiali monetari e documentari ti ho già illustrato privatamente tutte le informazioni a mia disposizione, e come hai ben notato, è stato già effettuato un buon lavoro. La voglia di analizzare le monete, e cercare di capirci qualcosa, viene dal fatto di dare qualcosa in più alla ricerca.

Avere la possibilità di analizzare altre monete di Crema la vedo come un'impresa un pò ardua (se non impossibile), visto l'elenco che ti ho presentato, anche tu sei a conoscenza di quanti pezzi ci sono realmente sul mercato e quanti in musei. Secondo te quanti musei mi danno la possibilità di analizzare le monete? Vista la burocrazia Italiana mi sa che fa prima mio figlio a laurearsi (attualmente ha 3 mesi e mezzo) che io a finire il lavoro... Cerco di intraprendere una strada parallela e capire il margine di errore che può avere lo strumento e dove analizza specificatamente. Non voglio dare gran peso all'analisi ma voglio pur sempre inserirla nella mia ricerca.

Ho trovato un banco metalli nella zona di Milano che fa lo stesso tipo di analisi, costa 17€ a moneta, sicuramente proverò anche lì per avere un ulteriore riscontro.

Sicuramente un altro passo importante sarà avere il documento della Trivulziana, ma come avevo già detto, bisogna attendere, i tempi saranno lunghi.

Ma come mi ha insegnato il mio amico Giamba (e riconfermato da Eligio) non bisogna avere fretta...

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Bene, mi trovi d'accordo sui pesi che vuoi dare alle diverse analisi. Personalmente, penso che nessun museo acconsentirà all'analisi di esemplari delle loro collezioni, a meno di clamorose circostanze che però non vedo sulla zecca di Crema. Ma sull'analisi metallografica nello specifico, non stare troppo a preoccuparti... nell'ombra sto lavorando per te!

La pazienza è una virtù che distingue gli animi forti, ma sono confidente che tu riesca a finire il tutto prima ben prima che tuo figlio prenda la licenza elementare. Vedrai che dopo un giro esaustivo nei musei ti renderai conto che la scarsità dei materiali può essere non solo un limite, ma un fattore non necessariamente negativo (avere miliardi di dati e non averne nessuno è esattamente la stessa cosa, perché la testa che deve elaborarli è la stessa). Su quel fronte ti ho già inviato una prima lista di contatti, che di volta in volta andremo a integrare. Tieni conto che ormai siamo nel periodo estivo per antonomasia e la loro operatività è pesantemente ridotta. Se ne riparlerà a ottobre.

Nel frattempo, creo un elemento di variazione al tema (o di disturbo). Se torniamo al documento dell'Ambrosoli, abbiamo fatto alcune considerazioni sulle espressioni del titolo della lega. E se intanto che aspettiamo le risposte dai musei cominciassimo a guardare l'elenco delle monete che vi è riportato con un occhio un po' più attento. Intendo: ci sono citate le monete di Crema, che sono quelle che a noi interessano, ma è importante cominciare a pensare anche alle altre, che poi erano quelle che potenzialmente costituivano il circolante dell'epoca in cui erano presenti quelle cremasche.

So che è un lavoro complicato, ma:

1) riusciamo a tradurre i titoli della lega d'argento in millesimi? (esercizio facile facile)

2) riusciamo a capire di che monete si trattava? Magari postando qualche fotografia presa da cataloghi d'asta?

Il punto 2) servirà per farci un'idea di cosa era citato nell'elenco, confrontare la cronologia proposta dalle monografie (se possibile, evitando quelle generaliste tipo MIR e Biaggi, ma andando verso i testi più specifici dedicati ad una determinata zecca: Crippa per Milano, Fenti per Cremona)... e magari per notare qualche potenziale affinità con le monete di Crema, che sarà preludio di altri ragionamenti.

E.

P.S.

Spero così di stimolare la curiosità di Teofrasto, dal quale mi aspetto attente considerazioni sulla monetazione del periodo e sagaci spunti di discussione.

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Nel frattempo, creo un elemento di variazione al tema (o di disturbo). Se torniamo al documento dell'Ambrosoli, abbiamo fatto alcune considerazioni sulle espressioni del titolo della lega. E se intanto che aspettiamo le risposte dai musei cominciassimo a guardare l'elenco delle monete che vi è riportato con un occhio un po' più attento. Intendo: ci sono citate le monete di Crema, che sono quelle che a noi interessano, ma è importante cominciare a pensare anche alle altre, che poi erano quelle che potenzialmente costituivano il circolante dell'epoca in cui erano presenti quelle cremasche.

Bella iniziativa... Complimenti!

Sicuramente nella collezione "Este Milani" ci sono molti pezzi che possono fare al caso nostro.

Dovremmo chiedre al dottor Varesi se è possibile (se lo fa, meglio!) postare il catalogo o le immagini, credo che questo sia già un buon inizio!

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Buonasera a voi.

Ringrazio Eligio per avermi evocato. :)

Per quanto riguarda la lega delle monete citate nella "Trivilziana" faccio andare avanti voi perché in questi giorni sono un po' "incasinato" e mi rimane pochissimo tempo libero. I calcoli sono tutto sommato relativamente semplici ma necessitano, come ha ricordato lo stesso Eligio in un post precedente, di attenzione e cautela perché in alcuni casi i dati della prima e la seconda riga relativa al fino non coincidono.

Per i pegioni milanesi provate a vedere se le mie considerazioni nella RIN del 2006 possono esservi utili (Monete d'argento lombarde...; lo trovate anche in rete su Academia.edu).

Per le altre monete citate lasciatemi qualche giorno perché in questo periodo non riesco proprio a trovare un po' di tempo per studiare...

A presto, Teofrasto

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Buonasera a voi.

Ringrazio Eligio per avermi evocato. :)

Per quanto riguarda la lega delle monete citate nella "Trivilziana" faccio andare avanti voi perché in questi giorni sono un po' "incasinato" e mi rimane pochissimo tempo libero. I calcoli sono tutto sommato relativamente semplici ma necessitano, come ha ricordato lo stesso Eligio in un post precedente, di attenzione e cautela perché in alcuni casi i dati della prima e la seconda riga relativa al fino non coincidono.

Per i pegioni milanesi provate a vedere se le mie considerazioni nella RIN del 2006 possono esservi utili (Monete d'argento lombarde...; lo trovate anche in rete su Academia.edu).

Per le altre monete citate lasciatemi qualche giorno perché in questo periodo non riesco proprio a trovare un po' di tempo per studiare...

A presto, Teofrasto

Bene, saperti della partita non può che rendermi felice. Per certi versi sono (purtroppo) solidale con te, perché anch'io dalla prossima settimana sarò meno presente sul forum per via dei miei impegni di lavoro.

Chi vuole cominciare a fare un po' di esercizio sul testo dell'Ambrosoli? Non è complicato, basta riprendere i calcoli che ho proposto in un post precedente e sostituire un paio di numerelli... cercando di capire dove sono gli errori e trovandone la correzione. E intanto chi vuol trovare qualche immagine di queste monete?

Buona serata a tutti.

E.

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Ciao Gaff977

Complimenti per la tua ricerca.

Da quello che ho capito hai bisogno di sapere la percentuale di errore che lo strumento ha in questo tipo di analisi.

Se posso permettermi..... procurati dell' argento e oro a titolo 999.9/1000 ( per esperienza il banco metalli garantisce il titolo ) in qualsiasi banco metalli, fai l'analisi di detti metalli, in questo modo saprai l'errore effettivo dello strumento.

In questi metalli non c'è migrazione e hai garanzia di quello che stai analizzando.

Ciao a presto

renato.ber

Modificato da renato.ber
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Ciao Renato, grazie per la collaborazione! Mi sono fermato un paio di settimane per quanto riguarda l'analisi del metallo perchè il proprietario dello strumento è all'estero per lavoro.

Sicuramente seguirò il tuo consiglio non appena mi sarà possibile effettuare nuove analisi.

A breve avrò anche il codice della Trivulziana.

Ringrazio pubblicamente Alberto Varesi per avermi inviato le immagini del mezzo soldo di Crema che apparteneva alla collezione "Este Milani".

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  • 2 settimane dopo...

Viste le perplessità suscitate dall'analisi del metallo per settembre rifaremo analizzare le monete presso un banco metalli, per vedere se i risultati sono differenti.

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  • 3 settimane dopo...

Sono stato alla biblioteca Trivulziana e nel codice 136 parla anche di monete di Lucca, Pisa e Genova:

7 Genovini al cambio erano 8 bolognini

9 Bolognini al cambio erano 13 Pisani

9 Pisani al cambio erano 8 Luchesi

Il resto spero di tradurlo per fine settembre.

La mia domanda è questa:

1 Pisano quanti denari erano?

1 Luchese quanti denari erano?

1 Genovino quanti denari erano?

Vi chiedo queste informazioni per cercare di capire il valore del bolognino (in denari,se lo sapete meglio ancora!), per le mie ricerche è importante.

Grazie a tutti per la collaborazione

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Buonasera gaff977,

puoi spiegarti meglio? Non capisco cosa vuoi sapere esattamente.

Per poter rispondere bisogna almeno sapere di quali denari si parla nel testo. Si tratta di denari fiorentini?

Non so quanto sia lungo il documento che stai studiando (il codice 136) , ma da quello che dice Ambrosoli esso dovrebbe contenere una prima parte con la trascrizione del trattato di algorismo redatto da Jacopo da Firenze agli inizi del Trecento.

Ti consiglio di lasciare stare il trattato di Jacopo, peraltro già noto e pubblicato, e concentrarti sulla parte che inizia al foglio 42. La parte che qui interessa maggiormente, è quella dei fogli 43 verso e 44 recto e verso (nel verso del foglio 44 si dà "solo" l'indicazione del fino dei quattrini di Brescia). Lascia stare il foglio 45 e segg.

Poi se vuoi tradurlo (ma è in volgare!) beh, allora ti conviene appoggiarti ad una delle versioni già pubblicate. In Rete trovi diverse cose e anche il volume della Travaini L., Monete mercanti e matematica, Roma 2003, ne contiene una parte commentata.

Resto a tua disposizione per ulteriori approfondimenti.

Cordialmente, Teofrasto

Modificato da teofrasto
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Ciao Teofrasto

puoi spiegarti meglio? Non capisco cosa vuoi sapere esattamente.

Per poter rispondere bisogna almeno sapere di quali denari si parla nel testo. Si tratta di denari fiorentini?

Non so quanto sia lungo il documento che stai studiando (il codice 136) , ma da quello che dice Ambrosoli esso dovrebbe contenere una prima parte con la trascrizione del trattato di algorismo redatto da Jacopo da Firenze agli inizi del Trecento.

Quello che voglio sapere io è il valore del Bolognino in quell'epoca. Ho trovato dei testi che parlano di 13 o 12 denari, ma di fondo il valore del bolognino diventa importante perchè il Kunz lo valuta 2 soldi e automaticamente le due monete "successive" le valuta un soldino e mezzo soldo... Se qualcuno conosceva il valore di un pisano o un lucchese arrivavamo anche al valore del bolognino.

Ti consiglio di lasciare stare il trattato di Jacopo, peraltro già noto e pubblicato, e concentrarti sulla parte che inizia al foglio 42. La parte che qui interessa maggiormente, è quella dei fogli 43 verso e 44 recto e verso (nel verso del foglio 44 si dà "solo" l'indicazione del fino dei quattrini di Brescia). Lascia stare il foglio 45 e segg

Ma qualcuno li ha già tradotti? Se conosci la numerazione precisa dei fogli è perchè conosci il documento... Sicuro? Tra pochi giorni sicuramente mi contatterà la Trivulziana per le riproduzioni e devo dargli la numerazione... Se invece il documento è già stato tradotto completamente è possibile avere un riferimento?

Grazie per la collaborazione

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Buongiorno gaff977,

riguardo alla seconda parte della domanda, se cioè il manoscritto della Trivulziana sia già stato trascritto e pubblicato integralmente, purtroppo la risposta è negativa.

Però il fatto che nella prima parte esso contenga il trattato di algorismo di Jacopo da Firenze, ha fatto sì che venisse studiato per confrontarlo con le altre copie note e capire in quali punti il testo di Milano se ne distaccasse (è infatti evidente che la parte sulle monete quattrocentesche non fa parte del trattato di messer Jacopo!).

Altri manoscritti contenenti lo stesso trattato attribuito al maestro Jacopo da Firenze, attivo a Montpelier agli inizi del Trecento, sono presenti presso la biblioteca Vaticana e in quella Riccardiana di Firenze.

Un'edizione critica di questo trattato di algorismo, che riporta anche informazioni su tutti i manoscritti in cui esso è contenuto, è stato pubblicato recentemente da Jens Høyrup, Jacopo da Firenze’s Tractatus Algorismi and Early Italian Abbacus Culture, Science Networks Historical Studies, 34, Basel 2007 (prezzo per l'edizione cartacea 139 $; per l'edizione digitale 78 Euro - almeno credo).

Una prima e non definitiva trascrizione, dello stesso Høyrup in formato pdf e scaricabile gratuitamente la puoi trovare all'indirizzo http://rudar.ruc.dk/bitstream/1800/5328/1/1999_Jacopo-Tractatus_transcription.pdf mentre un'anteprima del volume del 2007 lo trovi su Google libri.

Della lista di monete contenuta alla fine del trattato di algorismo si è occupata, come detto sopra, anche Lucia Travaini, che ne parla e ne riproduce la parte Trecentesca nel volume Monete mercanti e matematica, Roma 2003, passim, in particolare pp. 101-108. Ti consiglio di leggerti almeno il testo della Travaini dove vengono commentate brevemente le copie note.

Da quanto hanno scritto questi studiosi, però, sembrerebbe che il trattato di Jacopo faccia parte del manoscritto n. 90 della Trivulziana, mentre tu parli del ms. n. 136. A questo punto non so se sia lo stesso del quale parla Ambrosoli, ma da quanto egli dice e riporta parrebbe di sì. Non mi spiego la diversità nel numero del manoscritto: sei sicuro che sia il ms. 136? Ti chiedo, se puoi, di verificare e, nel caso il numero da te dato sia corretto, a che cosa si riferisca il ms. n. 90. Non vorrei che uno fosse la copia dell'altro, nel qual caso dovremmo capire quale dei due è "l'originale".

Per ciò che concerne il valore del bolognino (grosso?) all'inizio del Quattrocento, è più difficile risponderti perché generalmente nelle pratiche di mercatura viene riportato solo il fino delle monete. Raramente si trova il valore di cambio, che comunque variava da piazza a piazza, a seconda della valuta di riferimento.

Faccio un esempio: nella cd. "lista Camaiani" viene effettivamente dato il valore di cambio di alcune monete d'argento, ma esso è conteggiato in soldi e denari fiorentini. Se, poniamo, la stessa moneta fosse stata conteggiata in denari milanesi o veneti, o di qualunque altra città, il cambio sarebbe risultato differente. Tieni presente che molte indicazioni le puoi comunque trovare nei testi Sette-Ottocenteschi (oggi così tanto bistrattati ma ancora fondamentali per la quantità di notizie che contengono, anche se sempre da verificare alla luce delle conoscenze attuali).

In questo momento non mi viene in mente null'altro, ma continuerò a pensarci, dal momento che anch'io sono molto interessato a queste problematiche.

Attendiamo fiduciosi altri pareri e considerazioni dagli amici e studiosi del forum.

Una piccola annotazione: dal momento che il documento di cui discorriamo è in lingua volgare non parlerei di "traduzione" ma di "trascrizione". Comunque noi ci siamo intesi e pertanto va bene così.

Cordialmente, Teofrasto

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Ciao Teofrasto

Da quanto hanno scritto questi studiosi, però, sembrerebbe che il trattato di Jacopo faccia parte del manoscritto n. 90 della Trivulziana, mentre tu parli del ms. n. 136. A questo punto non so se sia lo stesso del quale parla Ambrosoli, ma da quanto egli dice e riporta parrebbe di sì. Non mi spiego la diversità nel numero del manoscritto: sei sicuro che sia il ms. 136? Ti chiedo, se puoi, di verificare e, nel caso il numero da te dato sia corretto, a che cosa si riferisca il ms. n. 90. Non vorrei che uno fosse la copia dell'altro, nel qual caso dovremmo capire quale dei due è "l'originale".

Per quanto riguarda il numero del manoscritto ti confermo che è il 136, sono stato personalmente alla Trivulziana, le riproduzioni non le ho avute prima perchè il fotografo era in ferie. Quando chiesi la prima volta di vederlo mi risposero che era passato molto tempo dall'ultima richiesta di consultazione. Se dopo sia uguale o meno al manoscritto 90 non saprei rispondere, posso tranquillamente chiedere, il personale è molto cortese e gentile. Ricordo che durante la mia prima visita (a maggio) domandai se erano presenti altri libri d'abaco e mi risposero che quello era l'unico, comunque per togliersi qualsiasi dubbio li contatterò.

Quello che non riesco a capire è come mai tutti hanno voluto trascrivere il trattato di Jacopo e non si sono letti 3 pagine in più così interessanti... Mistero!

Comunque ho confermato oggi la riproduzione di 28 pagine del manoscritto n.136.

Faccio un esempio: nella cd. "lista Camaiani" viene effettivamente dato il valore di cambio di alcune monete d'argento, ma esso è conteggiato in soldi e denari fiorentini.

Ottimo! Nella "lista Camaiani" il bolognino rapportato a soldi e denari fiorentini che valore ha? Il ritrovamento del Bolognino di Crema in terra Toscana diventa importante ai fini commerciali... Non penso sia finito casualmente visto che è stato ritrovato insieme a Bolognini di altre città.

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  • 2 settimane dopo...
Un avvertimento. Nella trascrizione ci sono degli errori. Se ripeti il conto con i "Sexini vegi da Milano" ti accorgi che il titolo di 5.22 denari equivale a 3.22.16 once per marco, e non 2.22.16 once per marco. Così anche per altre monete. Questo per dire che l'interpretazione del documento (di tutti i documenti, in generale) è tutt'altro che scontata.

Il documento riporta 3.22.16 once e il titolo in denari 5.22... è stato un errore di trascrizione da parte dell'Ambrosoli.

Peccato che per quanto riguarda i quatrini da Crema non c'è scritto nulla, vediamo se con l'analisi del metallo riusciamo ad arrivare a qualche conclusione....

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  • 4 settimane dopo...

Questa mattina abbiamo effettuato l'analisi del metallo di alcune monete, e abbiamo riscontrato dei dati davvero interessanti. Nelle monete di Crema abbiamo trovato minime tracce di presenza di oro, e in tutte le monete, chi più e chi meno, la presenza di iridio. Lo strumento utilizzato è in commercio da circa un anno e ringrazio pubblicamente la società che ci ha permesso la possibilità di analizzare le monete (nessuna pubblicità ma è la società leader per quanto riguarda il territorio italiano).

Per togliere i dubbi a qualcuno che non crede nell'efficacia di questi strumenti inerisco le analisi di alcune monete che si conoscono già le relative percentuali di metallo:

Oro puro: 99,99 %

Argento puro: 99,99 %

Marengo 1882 Umberto I: 91,18 % Oro, 0,22 % Argento, 8,24 % Rame

1/2 Dollaro Kennedy 1964 : 91,60 % Argento

500 Lire Argento 1961: 90,64% Argento (Il dato potrebbe essere alterato perchè la moneta si presentava "leggermente sporca")

I test sono effettuati presso i laboratori dell'azienda.

Ringrazio pubblicamente Massimale e Giamba54, per l'aiuto prestato questa mattina.

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Interessante

Hai provato a confrontare i dati risultanti con le percentuali che le zecche dichiarano per le stese monete ?

Penso soprattutto al dollaro Kennedy e alle 500 d'argento

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Ciao Pergi, sinceramente non ricordo cosa segnava lo strumento, per noi era fondamentale il titolo dell'oro visto che ne siamo tutti a conoscenza. Il fine delle nostre analisi era quello di sapere i dati relativi alle monete medievali, e prima di iniziare le analisi con le monete di nostro interesse abbiamo analizzato quelle "conosciute". Anche per quanto riguarda il puro dava 99,99 % e 0,01% un altra lega o metallo, ma sinceramente erano dati che a me personalmente non interessavano. I dati che possiedo sulle analisi delle monete medievali danno sempre come totale 100. Non so se si ricordano Giamba o Massimale visto che erano con me, comunque se è un dato che ti serve, nel limite del possibile, cercherò di comunicartelo non appena avrò la possibilità di passare ancora in laboratorio.

Ciao Numa Numa, i dati relativi con le percentuali dichiarate dalle zecche si discostano leggermente solo con le 500 lire. Devo dire che sono state analizzate anche altre monete d'argento con titolo 900 e il risultato variava sempre da 89,50% a 91%. Abbiamo fatto queste prime analisi per verificare la percentuale di errore dello strumento.

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  • 8 mesi dopo...

Ciao Teofrasto, innanzitutto devo dire che il manoscritto contenente la famosa tenuta di monete lombarde è il n.90. Ho dato un'occhiata al link che mi hai segnalato e si trova il trattato di algorismo di Jacopo da Firenze (cod.136).

A questo link http://diggy.ruc.dk:8080/retrieve/18100 si trova, sempre di Jens Hoyrup, l'edizione del Ms 90 Trivulziana e Ms 2236 Riccardiana, è possibile che l'autore abbia letto solo uno dei due manoscritti? A me non risulta la catalogazione delle pagine (la tenuta è al 41r, 42v e 42r), però, avendo l'originale nel leggere la trascrizione vedo che può aver fatto riferimento a quello della Trivulziana, possibile che quello della Riccardiana sia più completo?

Peccato che non sia stato trascritto tutto perchè contiene delle informazioni importanti.

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