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Grazie dizeta. Complimenti hai una Giustina molto bella!

Certo a Lepanto c'erano anche le galee genovesi, spagnole, dei Cavalieri di Malta, napoletane e pontificie, ma a prescindere dalle bandiere, su quelle galee c'era il fior fiore della nobilta' Cristiana.

Scusate se mi quoto, ma ho dimenticato di dire che fra i tanti imbarcati, c'era un certo Miguel de Cervantes Saavedra..proprio lui che nel periodo dal 1605 al 1615 compose il Don Chisciotte della Mancia.

Saluti

luciano


Inviato (modificato)

se ho capito bene dobbiamo descrivere una particolarità... vi posto la mia :P

Tema: Analisi delle euro monete greche, anno 2002

La Grecia, pur possedendo una Zecca propria, nel 2002 non era attrezzata per coniare l'enorme quantitativo di monete richieste. Per questo motivo si fece supportare nella produzione delle monete dalle seguenti Zecche:

zecca Francese (1cent,2 cent, 5cent, 10cent, 50cent ), Spagnola(20 cent, ) e Finlandese(1€,2€).

guardando le moneta, possiamo facilmente individuare la Zecca di appartenenza

La zecca finlandese usa la lettera S (Suomi) come "segno di riconoscimento"

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Modificato da Don Corleonem
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Inviato (modificato)

per quanto riguarda la zecca francese possiamo notare la lettera F come "segno di riconoscimento"

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Modificato da Don Corleonem

Inviato (modificato)

e infine per la Spagna troviamo la lettera E

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Modificato da Don Corleonem

Inviato (modificato)

concludo inanzitutto scusandomi per aver postato tutti questi post di fila (per questioni di spazio, e chiarezza)

e per dirvi che il caso della Grecia è l'unico caso in cui una Nazione che ha una Zecca propria, si fa aiutare nell'emissione delle proprie monete

PS le monete senza nessuna lettera di rifermineto, sono da intendersi di zecca propria, e quindi zecca greca :)

PPS non sono in grado di fornirvi le foto dei centesimi di piccolo taglio, per maggiori informazioni visitate il catalogo lamoneta :

http://catalogo-euro.lamoneta.it/cat/E-GRD

Modificato da Don Corleonem
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Inviato

il giorno è il 21 gennaio 1741 , quel giorno Maria Teresa diventa duchessa di Milano ; durante il corteo furono gettate alla folla 8.000 monete ,lire e mezze lire ,coniate apposta per l'evento

Delle 8.000 quante erano lire e quante mezze lire?

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTV/3

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTV/6

Il Crippa che ha consultato i documenti storici non distingue le quantità tra lira e mezza lira ,si può ipotizzare ,ma solo ipotizzare, una suddivisione tra le due monete.


Inviato

Visto che il post è stato allargato a due monete per utente ne posto un'altra, comune, ma ricca di storia. E' un Farthing del 1823 del Re Giorgio Quarto.

Le immagini:

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Un farthing è un quarto di penny, la novecentosessantesima (!) parte di un pound, nel sistema non decimale. Sono stati usati fino al 1960, quando non valevano più quasi niente, data l'inflazione.

C'è un collegamento tra questa moneta e quella che ho postato precedentemente, molto lontano. Lo spiego: il disegno di entrambe le facce di questo Farthing, negli anni che vanno dal 1820 al 1826, è opera di Benedetto Pistrucci, lo stesso incisore che nel 1817 ha approntato i conii della Sovrana d'Oro raffigurante San Giorgio che uccide il drago. Al Re Giorgio IV però non piaceva come era raffigurato in questo Farthing, e fece rifare i conii che fuorno usati a partire dal 1826, da William Wyon, lo stesso incisore, che è stato l'incisore capo della Royal Mint dal 1828 al 1851, che ha modellato il ritratto della Regina Vittoria detto "Young Head", presente in numerosissime monete. Ecco il collegamento di cui parlavo!


Inviato

TETRICO II (270-273 d.C.)

Zecca: Imitazione locale (Impero Gallico).

Caratteristiche fisiche: AE; 0,75 gr; 12 mm; or. assi 12h.

Rif. catalogo: assenti, tipo ufficiale di riferimento RIC 224

Moneta transitata in asta ebay presso commerciante professionista estero.

$(KGrHqR,!k4E2D8G8L2PBNpGss3HYw~~_12.JPG$(KGrHqN,!jME2H1kCqZgBNpGs)INdg~~_12.JPG

D/ Testa radiata a destra con stile accurato. Legenda in buona parte fuori tondello “PIIIST […]”.

R/ La Nobilitas che regge uno scettro con la mano destra mentre con la sinistra, qui fuori tondello) sorregge un globo. La legenda, completamente fuori tondello, è retrograda (si legge da dx verso sx) “[…] AVG”.

Note sulla moneta. L’imitativa riprende il tipo NOBILITAS AVG Ric 244 e reca la particolarità della legenda retrograda al verso. Il verso unisce la raffigurazione stilizzata della Nobilitas con la legenda della PAX AVG. L’identificazione dei tipi imitati è stata fatta con una certa sicurezza grazie ad altri due esemplari che, con questo, sono stati tutti realizzati con il medesimo conio (fig. b). Sono stati censiti altri esemplari oltre a quelli nella foto provenienti dallo stesso conio posti in vendita tutti da uno stesso commerciante estero il che fa supporre che la moneta facesse parte di un hoard non meglio identificato posto in stretto legame con una zecca locale o con maestranze ivi impiegate.

Fig. b)

tetrici3.jpg

CONTESTO STORICO

Nel 259 l'imperatore Valeriano venne imprigionato dai Persiani ed il figlio Gallieno si trovò a governare l'impero da solo; nello stesso anno Gallieno si trovò impeganto a sedare insidiose rivolte lungo il Danubio, in Pannonia. Approfittando di questa situazione di crisi, Postumo, suo luogotenente, si ribellò all'autorità centrale e, sostenuto dalle provincie della Gallia, Bretagna, Spagna e Germania, si trovò a controllare una vasta area dell'impero dando vita al cosiddetto impero Gallico. A Postumo successero Leliano, Mario e Vittorino. In seguito la Spagna si svincolò dall'egemonia gallica accordando la propria alleanza a Claudio II e anche parte della Germania ritornò sotto il controllo di Roma.

Dopo Gallieno si impegnarono di volta in volta Claudio II, Quintillo e Aureliano alla riconquista dei territori secessionisti e finalmente nel 274, Aureliano dopo aver sconfitto i Goti sul Danubio, marciò sulle Gallie facendo abdicare i Tetrici (nel frattempo erano succeduti alla guida dell'impero Gallico) e rianettendo all'impero centrale i territori insorti.

Durante l'esistenza dell'impero gallico, le monete emesse dagli imperatori secessionisti furono coniate ovviamente da zecche diverse da quella di Roma pur cercando di allinearsi il più possibile alle emissioni dell'impero centrale. Gli studi compiuti sulle monete hanno identificato due atelier di produzione ufficiali situati a Colonia e Trier, tuttavia la questione relativa alle zecche ufficiali del nuovo impero non è ancora chiarita completamente in maniera particolare riguardo ai periodi di attività dei due atelier (in merito gli studi più approfonditi sono stati fatti da Marcus Weder, E. Besly, R. Bland e E. Burnett).

CONTESTO NUMISMATICO

Dal punto di vista numismatico, l'aspetto più interessante della monetazione dell'impero gallico, riguarda la grandissima quantità e varietà di monetazione imitativa immessa nei flussi di commercio e comunemente presente e accettata assieme al circolante ufficiale.

La monetazione imitativa dell'impero gallico, definita in passato con il termine di barbarous radiates è stata analizzata in maniera piuttosto discontinua e frammentaria, non esistono studi interamente strutturati su questo particolare fenomeno se non un unico corposo lavoro a firma di John A. Davies ("Barbarous radiates: a study of the irregular roman coinage of the 270s and 280s

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Inviato

Complimenti Grigioviola ,per l'intervento e per la sua qualità ,essendo la moneta poi di area classica meriti un ulteriore plauso !


Inviato

Triplico con questa moneta che è entrata come nome anche nel gergo comune milanese : LA SVANZICA ; a Milano ancora oggi si dice ,per dire che una tal cosa non vale nulla in tono anche un pò dispregiativo, " non vale una svanzica ".

Monete del tempo di Francesco I d'Asburgo - Lorena ( 1815 - 1835 ) coniate in tutto l'impero austriaco ,quella che vi mostrerò è della zecca di Milano ; la svanzica ,moneta che equivaleva a 20 kreuzer o 20 carantani equivaleva alla lira austriaca veniva chiamata così in Italia dal tedesco " zwanzig " ( venti ).

Moneta che effettivamente non aveva un valore paragonabile ad altre del periodo come lo scudo ,il tallero ,per non parlare della sovrana d'oro , il 1 novembre 1823 con la Patente Sovrana migliora il cambio legale passando da 86 a 87 centesimi italiani ,tutto questo porta come effetto un grande afflusso nel Regno Lombardo Veneto di circolante di svanziche di tutto l'Impero austriaco : in pratica diventa la moneta più comune di Milano dell'epoca ,quindi moneta non considerata perchè tutti l'avevano e la utilizzavano.

D/ FRANCISCVS I D G AUST IMPERATOR - testa laureata ,con lunga capigliatura ,entro rami di alloro , sotto la testa la lettera M

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Inviato

Segue rovescio della Svanzica di Milano

R/ HVN BOH LOMB ET VEN GAL LOD IL REX A A 1819

Aquila bicipite coronata ,caricata da stemmo austriaco, circondata dal Collare del Toson d'oro ,sotto 20 ,indicazione del valore ,entro cartella ornata di rami.

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Inviato

Complimenti Grigioviola ,per l'intervento e per la sua qualità ,essendo la moneta poi di area classica meriti un ulteriore plauso !

grazie, ma non era poi un così grande intervento! ce ne sarebbero da raccontare di cose su questa tipologia di monetine da pochi spiccioli, spesso bruttarelle esteticamente, ma con una storia alle spalle intrigantissima!

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Inviato (modificato)

La storia si può leggere attraverso la numismatica anche ai giorni nostri.

Quelli che posto sono due esemplari da due corone della Cecoslovacchia: il primo è degli anni ’80, il secondo del 1991.

Come potete vedere dal particolare evidenziato, sulla foglia presente sul rovescio comparivano la falce, la stella e il martello, tradizionali emblemi del regime comunista che aveva governato il Paese. Emblemi poi spariti dall'esemplare del 1991.

Partendo da questo piccolissimo “ritocco” apportato alla moneta si potrebbe parlare a lungo (magari a scuola!) per spiegare e raccontare quel periodo che portò tra il 1989 e il 1991 al progressivo crollo dei regimi comunisti dell’est europeo, passato alla storia come “vento dell’est” e sul quale tanto ha influito anche il pontificato di Giovanni Paolo II. Un fenomeno che fu soprattutto pacifico, a differenza di ciò che sta accadendo in questi giorni in nord Africa e medio Oriente.

Tornando alla moneta, altro “piccolo” particolare (si fa per dire) è la scomparsa sul dritto (non ho l’immagine) della parola “socialista” accanto a Repubblica.

Due anni dopo (nel 1993), sempre come conseguenza di quanto accaduto pochi anni prima, la Federazione Cecoslovacca pacificamente si è scissa nei due stati della Repubblica Ceca, o Cekia, con capitale Praga, e della Repubblica Slovacca, oggi Paese Euro, con capitale Bratislava.

Nel post successivo, sperando di non andare OT, posto una banconota che ci parla di questo. Anch’essa con un particolare interessante…

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Modificato da tornese71

Inviato

Come preannunciato nel post precedente allego qui una banconota (anche se il topic chiedeva di inserire monete) perché c’è uno stretto legame tra questo esemplare e le monete che ho illustrato prima.

La scissione della Cecoslovacchia in due Stati comportò la necessità di emettere monete e banconote a nome dei nuovi Stati, con tutte le difficoltà che sorgono in questi casi per i periodi di transizione.

In Slovacchia, in attesa di emettere i nuovi biglietti, adottarono lo stratagemma di apporre sulle banconote della ex Cecoslovacchia alcune contromarche, mediante adesivi, che garantivano ai cittadini che la vecchia banconota poteva essere ancora utilizzata, indicandone il valore, pur essendo stata formalmente emessa da uno Stato ormai scomparso.

Dunque, le monete del post precedente e questa banconota ci dimostrano, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, che la storia si può leggere non soltanto sui libri: qualche volta ce l’abbiamo nel portafogli… (o in collezione).

:)

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Inviato

è anche vero che gli utenti con meno di 30 post all'attivo non possono postare link


  • 6 mesi dopo...
Inviato

Propongo di rilanciare questa mia discussione di un pò di tempo fa, a volte ci vogliono idee, idee comunque da forum, mi sembrava bella, ora mi sembra ancora più bella,addirittura un'utente dice che è un'importante discussione in un fora inglese ; è l'uovo di Colombo, chiunque può partecipare, si può avere anche conoscenze minime, basta avere o postare anche da internet una moneta che abbia una storia interessante , da raccontare,alcuni io compreso l'avevamo già fatto, altre possiamo vederle e commentarle insieme ; nei momenti di partecipazione diciamo un pò sottotono ci vogliono idee semplici, fattibili, alla portata di tutti e per tutti, forza richiede un minimo impegno e chissà quanti casi,quante belle occasioni di racconti oltre alla visione diretta di nuove e affascinanti monete !


Inviato (modificato)

Ciao Dabbene,

rilancio postando una moneta appena ricevuta da Inasta. E' una "rèformation" che ha il pregio di non mostrare quasi la moneta sottostante. Ne furono ri-coniate dalla zecca di Bordeaux circa 60.000 ma molte di queste furono poi ritirate per essere successivamente riformate nuovamente. Premetto che prima della riformazione un Luigi d'oro valeva 10 Livres tournois.

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La réformation è una tecnica monetaria apparsa in Francia verso la fine del regno di Luigi XIV nel 1690 consistente a ribattere nuovi tipi monetari sui tondelli di tipi precedenti anzichè utilizzarne di nuovi, allo scopo di economizzare i costi di fusione . Questa tecnica aveva l'inconveniente grave di rendere fisicamente visibile il degrado della moneta a seguito delle successive svalutazioni che accompagnavano il cambio dei tipi monetari. Questa pratica ebbe fine con la grande riforma monetaria del 1726. I tipi di monete d'oro interessate furono 4 per Luigi XIV : Il tipo detto "a l'ecù,"valutato 12 lire tornesi e 10 soldi (1690-1693) quello " aux 4 L," valutato 14 lire ( 1693-1700 ) così come il tipo "aux 8 L et insignes (1701-1703 ) e il tipo " aux insignes "valutato15 lire (1704-1709) Dal 1709 al 1715 fu coniato un Louis d'or non riformato,detto "au Soleil" del valore di 20 Lire . La pratica della réformation continuò anche durante i primi anni di regno di Luigi XV con due tipi: "Aux insignes (1716) 20 lire e "aux 2 L " (1720-1723) 54 lire.

Le svalutazioni che accompagnavano le riformazioni erano in effetti degli aumenti del valore in Lire tornesi dei Luigi d'oro e degli scudi d'argento.La rendita legata alla svalutazione era accresciuta dalle economie sulle spese di fusione. I privati erano obbligati a consegnare le vecchie monete che venivano ritirate al valore precedente e ricevevano in cambio un numero minore di nuove monete. Nell'attesa veniva consegnato loro un "Billet de Monnoye".Successivamente si consegnarono biglietti e non più monete.A questi fu provvisoriamente attribuito potere liberatorio trasformandoli in cartamoneta circolante. Quando a seguito della lotta per la successione spagnola i trasporti marittimi dalle Americhe furono affidati ai Francesi i lauti guadagni derivanti furono in parte utilizzati per ritirare 40 milioni di biglietti.

Modificato da Ospite
Inviato (modificato)

Licinio nacque in Dacia da una famiglia di origini contadine, probabilmente attorno al 265 d.C. (nessuna fonte conferma ciò)

Nel 307 fu inviato come ambasciatore di Galerio, assieme a Pompeo Probo, presso Massenzio, il quale aveva interrotto il principio della tetrarchia facendosi proclamare imperatore dalle proprie truppe il 28 ottobre 306 e resistendo alle campagne condotte da Flavio Valerio Severo (fine 306/inizi 307) e Galerio (estate 307) per deporlo; l'ambasciata non sortì però effetti.

Morto Severo, in occasione della conferenza di Carnunto tenutasi nell'ottobre/novembre 308, fu deciso che Galerio elevasse Licinio al rango di augusto, cosa che avvenne l'11 novembre 308; oltre al titolo, Licinio ricevette anche il comando delle province dell'Illirico, Tracia e Pannonia.

Licinio iniziò il proprio regno con Galerio come collega, mentre Costantino I e Massimino Daia ricoprivano il ruolo di cesare, rispettivamente in Occidente e Oriente; al di fuori di questo quadro si trovavano Massenzio, che deteneva effettivamente il potere su parte dell'Occidente, e suo padre Massimiano, che sperava di riottenere il potere che aveva perduto.

Alla morte di Galerio, nel maggio del 311, Licinio divise l'intero impero con Massimino Daia, definendo come confine l'Ellesponto e il Bosforo. Nel febbraio del 313 si recò a Milano, per incontrare Costantino I, divenuto l'unico imperatore della parte occidentale dopo aver sconfitto Massenzio: i due strinsero un'alleanza, rafforzata dal matrimonio di Licinio con la sorella di Costantino, Costanza (da cui ebbe nel 315 il figlio Valerio Liciniano Licinio), e promulgarono assieme l'Editto di Milano.

L'alleanza tra Licinio e Costantino escludeva chiaramente il terzo imperatore, Massimino, che si fece proclamare unico imperatore dalle truppe e mosse dalla Siria verso occidente, conquistando Bisanzio: Licinio lo affrontò e sconfisse nella battaglia di Tzirallum il 30 aprile 313.

Divenuto unico signore della parte orientale dell'impero, si rese colpevole della purga che colpì le famiglie dei tetrarchi: per suo ordine vennero uccisi un sacco di loro familiari (eviterò di elencarli).

Dichiaratosi cristiano per mossa politica sin dal periodo della sua rivalità con Massimino Daia, cominciò progressivamente ad inimicarsi l'amicizia dei seguaci di quella religione, adottando politiche insensatamente ostili a questi, ritenendo, probabilmente non in maniera del tutto infondata che costoro appoggiassero il suo rivale Costantino. Avviò pertanto una serie di attività persecutorie nei confronti dei cristiani, che lo abbandonarono nella fase decisiva del suo conflitto con Costantino.

Nel 316 si scontrò con Costantino I: il casus belli fu la nomina a collega di Aurelio Valerio Valente, che di fatto mostrava come Licinio non considerasse più Costantino il legittimo signore d'occidente. Costantino vinse però Licinio nella battaglia di Mardia e, con la pace firmata il 1º marzo 317 lo costrinse a cedergli l'Illiria e a condannare a morte Valente.

La pace del 317 durò sette anni: nel 324, scontratosi una prima volta in Mesia ad Adrianopoli con Costantino, Licinio non riuscì ad approfittare della sua netta superiorità numerica, venendo di lì a poco sconfitto da CRISPO in una battaglia navale nell'Ellesponto. Perse le sue migliori unità di soldati, reclutò schiavi e contadini delle terre bitiniche, con i quali ingaggiò un'ultima, disperata battaglia contro le truppe veterane di Costantino (la cosiddetta battaglia di Crisopoli, svoltasi presso l'odierna Üsküdar), venendo disastrosamente sconfitto. Tratto prigioniero dinanzi a Costantino venne graziato da questi e inviato a vivere come privato cittadino a Tessalonica; l'anno seguente, però, fu giustiziato per avere complottato una rivolta (325).

Licinio fu imperatore domano dal 308 al 324 d.C.

Licinio, Follis

D/ IMP LICINIVS PF AVG

R/ IOVI CONSERVATORI AVGG NN

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Modificato da ggpp The Top
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Inviato

Metto anch'io una proposta è il grosso da 5 soldi di Galeazzo Maria Sforza ( 1466- 1476 ), moneta di Milano in argento :

D/ G 3 M SF VICECOS DVX MLI V

R/ PP ANGLE Q3 CO AC IANUE D

Sul dritto abbiamo l'impresa dei tizzoni ardenti con le secchie

Al rovescio biscia coronata, tra le iniziali G - M, sormontate da piccole corone

E' interessante a questo proposito la storia delle impresa dei tizzoni ardenti con le secchie, assunta da Galeazzo II Visconti e che fu la preferita di Galezzo Maria Sforza.

L'insegna dei tizzoni ardenti con le secchie fu adottata da Galeazzo II intorno al 1345 ; la sua origine è controversa : secondo il Morigia, essa fu assunta da Galeazzo II dopo la sua visita al Santo Sepolcro , mentre il Giovio ritiene che egli la adottò, dopo il suo rientro dalla Palestina, quando seguì in armi il Conte di Hainault in Fiandra.

Il fuoco e l'acqua simboleggiano l'ardore temperato dalla prudenza secondo il Giovio ; l'impresa starebbe ad indicare il potere di portare la guerra e la pace poichè con l'acqua si spegne il fuoco.

Questa impresa araldica venne in seguito raffigurata anche sulla monetazione sforzesca e fu particolarmente cara a Galeazzo Maria Sforza.

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Inviato (modificato)

Ringrazio Rorey 36 e ggpp the Top e li premio, perchè li premio ? Primo perchè hanno accolto e risposto alla mia proposta,perchè hanno dato due splendide risposte, hanno capito evidentemente dalle mie parole lo spirito che stava dietro al rilancio di questa discussione-progetto, che è quello divertendosi a livello di tutti di proporre una storia monetaria,il forum ha bisogno di qualche stimolo nuovo ogni tanto e questo progetto mi sembra alla portata di tutti, se aderiranno im molti potrebbe diventare un libretto di storie e monete.

Secondo perchè il punto a loro due ( non lo rifarò più, premetto, in questa discussione ) : io ho notato ultimamente nel forum una carenza ,può darsi che mi sbagli, di premi, incentivi, i nostri premi, sono il semplice ringraziamento, bravo bell'intervento,grazie che hai individuato questa moneta, la mancanza a volte di un punto o all'utente o alla discussione stessa può far molto, per lo spirito e le motivazioni di ognuno.

Ho visto devo essere sincero, e non parlo ovviamente di me, alcuni che hanno iniziato e concluso splendide discussioni, splendidi interventi,postature di monete che non tutti lo avrebbero fatto, ecco, ricordando che siamo tutti volontari, appassionati e nulla più, quando vediamo uno che sta facendo una gran cosa, o che ha fatto un grande intervento premiamolo,non abbiate paura,quando uno merita, merita,e se ogni tanto gli dimostrerete che lo seguite, che lo apprezzate non lo perderemo per strada, e noi come forum quelli bravi non li vogliamo perdere, se sono bravi premiamoli nel modo che possiamo con un grazie o un punto ,loro non chiedono di più , vi apprezzeranno, e continueranno con maggiori stimoli di prima ,grazie.

Modificato da dabbene
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Inviato

Anche io voglio un punto :D

La moneta che posto, concessa gentilmente da NAC e già in catalogo online de Lamoneta.it (anche se ho qualche dubbio riguardo la sua autenticità, ma potrei sbagliarmi) rappresenta il primo "antiquiores" emesso da Adriano I (772-795) nella zecca di Roma.

Se lo osserviamo con attenzione esso si rivela come libro di storia aperto. Infatti appare in iconografia la figura del Papa, che sostituisce le precedenti autorità bizantine che apparivano nei solidi di Bisanzio. Tuttavia la moneta non abbandona del tutto i tipi bizantini nello stile e nei contenuti, e la scritta CON-OB (Costantinopoli + OB-72 misura ponderale) evidenzia queste particolarità. Probabile, che le autorità ecclesiastiche abbiano voluto addolcire la "pillola" per una frattura epocale tra Impero bizantino e Potere papale da cui dipenderà tutta la nostra storia a seguire fino ai nostri giorni. Di seguito alcune note riguardanti Adriano I, estrapolate dal catalogo di cui sono curatore.

Saluti

Era figlio di Teodoro, romano di nobilissima stirpe, forse della Famiglia Colonna. Fu elevato alla massima dignità nel Febbraio 772. Abbandona presto la politica ambigua del suo predecessore (Stefano III) ed intraprende una nuova linea francofila •

Per questa ragione viene ritenuto l'organizzatore del Potere temporale dei Papi. Due autorità, quindi, vengono a trovarsi contemporaneamente nella figura del Pontefice: quella spirituale di Capo della Chiesa e quella politica di Capo di uno Stato temporale •

Durante il suo lungo Pontificato molte sono state le sue iniziative religiose e gli avvenimenti importanti. Il Concilio di Costantinopoli nel 786 dove furono condannati gli iconoclasti e venne definito legittimo il culto delle immagini fu uno di questi •

Muore il giorno di Natale del 795 •

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Inviato (modificato)

Ti ringrazio, Dabbene... eppure non mi è parso di fare tanto... ho solo fatto quanto da te chiesto e credo lo rifarò... mi è piaciuto! Una bella iniziativa :)

P.S.: Adolfos... quella moneta va sempre indicata come bizantina?

Modificato da ggpp The Top
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Inviato

P.S.: Adolfos... quella moneta va sempre indicata come bizantina?

Sicuramente no. E' improntata sui tipi bizantini ma papale a tutti gli effetti ;). Anche io ringrazio Mario per tutto quello che fa :)

Saluti


Inviato

Ringrazio Dabbene per le tante discussioni intelligenti di approfondimento che propone. Purtroppo alcune non ottengono l'interesse e la partecipazione che meriterebbero.

Ma se ci perdiamo d'animo questo forum diventa una banale palestra di ovvietà, di richieste di classificazione e valutazione ( e poi magari neanche ringraziano ) e 6500 risposte a qualche 2 euro del prossimo anno.

Ad majora,semper ..............

R

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