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Risposte migliori

Inviato

@@ak72 Potresti spiegare la particolarità della Tua moneta? Anche perchè gli ingrandimenti si riferiscono alla tipologia di S.Ermacora con la barba, mentre la moneta illustrata in piccolo è quella con il santo imberbe.

Grazie.

Arka


Inviato (modificato)
Modificato da jagd

Inviato

Troppa grazia ora .... :blum:, un pizzico di Corsica, Carlomagno...., un bell'esplosivo mix che ci è stato proposto anche da Jagd che ringraziamo.

Gli ultimi post sono stati decisamente alti, importanti....ma questa è certamente una discussione che oltre a poter durare per sempre, dallo stesso titolo " Progetto : una , moneta per utente " fa capire che è aperta a ogni utente, anche a chi ha iniziato.....basta una moneta, una storia, una descrizione, anche di monete conosciute, la numismatica è talmente un mare magnum che ci saranno sempre utenti che non conosceranno certe monete....

Ci domandavamo prima, essendo tutto sommato " un Progetto ", se questa discussione potesse UNIRE SOTTO LA STESSA BANDIERA in una discussione tutti , tante monetazioni, tanti periodi storici, sembrava di no, sembrava un sogno, cose da idealisti, forse invece no, forse ci stiamo riuscendo ......forse per una volta anche i sognatori riusciranno a centrare l'obiettivo, il sogno ? questa è la miglior risposta che un forum poteva dare e può dare e non possiamo onestamente che rallegrarci tutti.....e non è poco ve lo assicuro..... :good:

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Inviato

[...]

Con questo tuo invito@@dabbene, devo dire “allettante” ho riportato frammenti e notizie inedite di un articolo che avevo messo in cantiere …… ma l’ho fatto con molto piacere, quindi senza alcun rammarico.

Ad maiora

[...]

Un saluto a tutti: Pietro Magliocca

Motivo ulteriore per presentare in maniera organica i tuoi studi in un articolo dedicato che aspetto impaziente di leggere.

Chapeau. :hi:


Inviato

France', ti sei fatto desiderare, ma alla fine ci hai stupito con effetti speciali e monete irresistibili...grande post :D

petronius oo)

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Inviato

Ogni tanto tocca....sbavare.....


Inviato (modificato)

Beh, che dire ? Complimenti.....grande pagina divulgativa.....se il risultato è questo, allora continuo a spronarvi :blum: :blum:.....la tattica funziona :blum: ,ovviamente per chi volesse cimentarsi a sua volta ora basta anche molto, molto meno, anche una sola moneta con la sua descrizione che possa insegnare e incuriosire.....il PROGETTO comunque continua per chi vorrà e potrà, certamente, viste le letture, credo che valga la pena con obiettivo far poi dire a qualcuno che sta leggendo.....tutto sommato perché no ?

Modificato da dabbene
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Inviato

Perbacco Francesco, un tondello straordinario, una delle massime espressioni incisorie, poi gli eventi storici che l'accompagnano, fanno di questo nominale un unicum per taluni aspetti.

La pregevolezza artistica non può che arricchire l'animo di ognuno di noi..

Allora è vero che i sogni diventano realtà, questo intervento ha confermato pienamente che lo spirito aggregativo, puo' consolidare ulteriormente i valori che ci hanno contraddistinto per anni, stimolandoci a continuare questo splendido cammino verso il sapere..

Eros

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Inviato (modificato)

Beh, che dire ? Complimenti.....grande pagina divulgativa.....se il risultato è questo, allora continuo a spronarvi :blum: :blum:.....la tattica funziona :blum: ,ovviamente per chi volesse cimentarsi a sua volta ora basta anche molto, molto meno, anche una sola moneta con la sua descrizione che possa insegnare e incuriosire.....il PROGETTO comunque continua per chi vorrà e potrà, certamente, viste le letture, credo che valga la pena con obiettivo far poi dire a qualcuno che sta leggendo.....tutto sommato perché no ?

Perbacco Francesco, un tondello straordinario, una delle massime espressioni incisorie, poi gli eventi storici che l'accompagnano, fanno di questo nominale un unicum per taluni aspetti.

La pregevolezza artistica non può che arricchire l'animo di ognuno di noi..

Allora è vero che i sogni diventano realtà, questo intervento ha confermato pienamente che lo spirito aggregativo, puo' consolidare ulteriormente i valori che ci hanno contraddistinto per anni, stimolandoci a continuare questo splendido cammino verso il sapere..

Eros

Grazie a tutti per gli immeritati complimenti. Cerco solo di far del mio meglio senza pretendere di essere infallibile. Alla fine è la partecipazione quella che conta, ho ben capito lo spirito di questa discussione e sono d'accordo con voi, ecco perchè ci tenevo ad impegnarmi, lo spirito d'unione del forum deve prevalere su tutto. Perdonate se a volte accolgo con molto ritardo l'invito a partecipare o se mi sfugge qualcosa, purtroppo tra famiglia, lavoro, organizzazione convegno partenopeo, risposte alle continue e-mail ed altro ........... non riesco ad accontentare tutte le richieste. E se a tutto questo aggiungiamo la calura e l'umidità allora diventa tutto più difficile.

Quello che posso raccomandare a Mario @@dabbene , è di continuare incessantemente ad invitare altri giovani a partecipare. Bisogna spronare i numismatici e cercare di fare emergere la vena pubblicistica che c'è in ognuno di noi, divulgare la passione per la numismatica e non confondere questa nobile disciplina con i soliti discorsi commerciali o peggio ancora sulle conservazioni ........."è FDC o q.FDC?" "La presenza o meno del pelo in superficie influisce sul valore commerciale o no?", "quanto vale?", eccetera. Guardare al lato commerciale di una moneta/medaglia è importantissimo ma non fondamentale, il giusto equilibrio è d'obbligo, "allegate sempre un documento storico alla fattura d'acquisto", cercate di non perdervi nei meandri delle conservazioni e quotazioni.

La numismatica è importante perchè non è un surrogato o una sotto-materia della storia ma la storia tra le mani, quindi forza amici, scrivete, scrivete e scrivete! .......... e se possibile scrivete articoli da pubblicare nelle nostre riviste numismatiche perchè è grazie a loro che resterà un ricordo incancellabile della vostra passione ............. @@odjob dico bene?

Modificato da francesco77
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Inviato (modificato)

Beh io veramente sto scrivendo ed è per questo che non sono molto assiduo nel forum.Vorrei ,questa volta,pubblicare un libro attinente,ovviamente ,a storia e numismatica.

Sono a buon punto

--Salutoni

-odjob

ovviamente non mi sono segregato in casa,proprio ora esco e vado a caccia.......

.........di fica

Modificato da odjob
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Inviato

Beh io veramente sto scrivendo ed è per questo che non sono molto assiduo nel forum.Vorrei ,questa volta,pubblicare un libro attinente,ovviamente ,a storia e numismatica.

Sono a buon punto

--Salutoni

-odjob

ovviamente non mi sono segregato in casa,proprio ora esco e vado a caccia.......

.........di fica

Hoooo, finalmente un po' di cultura pura, grazie per la condivisione. :yahoo:

Attento a non diventare il cacciato al posto di essere il cacciatore.

Awards

Inviato (modificato)

Allora mi lancio anch'io:

la moneta di cui vorrei parlare è il 50 Franchi Francesi "Hercules" coniato dal 1974 al 1980 anche se nell'ultimo anno era destinata solo alle serie divisionali confezionate. Il disegno riprende i 5 franchi del milleottocento.

peso 30 grammi

diametro 41 mm

argento 900

da ragazzo mi ricordo che mia nonna ne aveva: gliele avevano date quando ritirava la pensione ed avevano corso legale, finché l'argento contenuto non ha superato il facciale... ( ad inizio 1980 c'è stata una esplosione del prezzo dell'argento)

è curioso come anche prima di questo recente scoppio del prezzo dell'argento in Francia davano parte del resto in posta con monete da 5 euro d'argento (ma stavolta con la seminatrice ;)

buona serata :)

Modificato da rintintin
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Inviato

Penso che il sesquiducato sia una delle monete più belle e significative mai coniate e che, quindi, non solo gli amanti del Regno di Napoli, ma tutti gli amanti della numismatica e, in generale, dell'arte e del bello, non possano che rimanere a bocca aperta di fronte all'esemplare postato da Francesco :hi: :hi: :hi:

Matteo Sforza

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Inviato (modificato)

Edit.

Modificato da francesco77

Inviato

Si può postare ovviamente di tutto, monete, medaglie, cartamoneta, gettoni, tessere, pesi, tutto ciò che è attinente a un forum di numismatica come questo......basta fare un po' di divulgazione....

Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App

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Inviato

Partecipo con una moneta attinente alla monetazione della sezione moderne straniere, che in effetti anni fa avevo già presentato in quella sede ma che forse, dato che là era molto piaciuta, potrà interessare anche un pubblico più vasto.

Poche monete possono rendere l’idea della tragedia della guerra come sa fare questa. Si tratta del tallero noto come “Pfaffenfeindtaler” o “Gottesfreundtaler”, terribile testimone degli inizi della guerra dei trent’anni. A coniarla fu il duca Cristiano di Braunschweig e Luneburg, che pur essendo protestante amministrava il vescovado di Halberstadt.

Assieme a Ernst Mansfeld e al margravio Georg Friedrich Baden-Durlach, fu colui che, nella fase palatina della guerra dei trent’anni e tra atrocità di ogni genere, tenne viva la fiamma di una resistenza protestante contro la “normalizzazione” imperiale guidata dalle truppe di Spinola e Tilly, che già aveva sradicato con estrema violenza ogni traccia di riforma dalla Stiria e dalla Boemia.

“Quel pazzo di Halberstadt”, come era definito dai contemporanei, morì nel 1626, a soli 27 anni.

A Soest, nel 1622, Cristian ricavò l’argento per questa “Spottmünze”, fondendo il tesoro del duomo di Paderborn e in particolare lo scrigno di epoca medievale che custodiva le reliquie di San Liborio.
La moneta mostra al diritto la scritta che l’ha resa tragicamente famosa: “GOTTES FREVNDT DER PFAFFEN FEINDT”, ovvero “È amico di Dio chi è nemico dei preti”; sul giro quindi si trovano i titoli di Christian, duca di Braunschweig e di Luneburg.

Al rovescio su vede un braccio corazzato armato di una spada che esce da una nuvola: si tratta del braccio armato di Dio, pronto a colpire i nemici della Riforma e, sul giro, oltre alla data 1622, si legge la scritta in francese “TOVT AVEC DIEV”, ovvero, “Tutto con Dio”.

Di questa moneta esistono varianti che mostrano, infilzati sulla punta della spada, un cappello gesuitico o una corona.

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Inviato

Visto che gli spunti non mancano, allora proponiamo un classico Italiano...

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Scudo detto "spadino". AR 25,05 g. – ø 40,2 mm. CAROLVS•EM•D : G° - DVX•SAB•P•P•ET•C• Busto corazzato, a d., con colletto alla spagnola, mantello, maschera leonina sullo spallaccio e Collare dell’Annunziata sul petto. Rv. OMNIA • DAT • QVI • - IVSTA • NEGAT Braccio armato di spada che esce dalle nubi; sotto, nel giro, cartella ornata vuota. CNI 495. Spaziani Testa 59. Ravegnani M. 29. MIR 619a. Biaggi 526a . Simonetti 42/a. Davenport 4164.

Lo scudo dello spadino ci rimanda alla guerra per la successione di Mantova ed il possesso del Monferrato. Un conflitto che durò dal 1628 sino alla morte del Duca, avvenuta nel 1630. La leggenda al rovescio riprende le parole di Cesare nella Pharsalia di Lucano (libro I, ver.349) e suona da ammonimento alla Francia, "dà tutto chi nega le cose giuste", che dovrà cedere molto di più se non consentirà la restituzione dei territori tolti di Pinerolo, Finestrelle e Valle di Ulzio sottratti al Ducato. Succeduto nel 1580 al padre Emanuele Filiberto, che gli aveva lasciato uno Stato in perfetta efficienza, Carlo Emanuele I ereditò dal genitore le virtù guerresche ma non la capacità politica. Difatti tutta la sua vita fu un continuo destreggiarsi tra imprese belliche dall’esito incerto, tutte volte ad estendere i suoi domini e ad affermare il prestigio del suo Casato: i cinquanta anni del suo regno lo videro infatti impegnato in una serie continua di guerre in cui volle confrontarsi ad armi pari, almeno nelle sue intenzioni, con la Francia e con la Spagna.

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Inviato

Allora mi lancio anch'io:

la moneta di cui vorrei parlare è il 50 Franchi Francesi "Hercules" coniato dal 1974 al 1980 anche se nell'ultimo anno era destinata solo alle serie divisionali confezionate. Il disegno riprende i 5 franchi del milleottocento.

peso 30 grammi

diametro 41 mm

argento 900

da ragazzo mi ricordo che mia nonna ne aveva: gliele avevano date quando ritirava la pensione ed avevano corso legale, finché l'argento contenuto non ha superato il facciale... ( ad inizio 1980 c'è stata una esplosione del prezzo dell'argento)

è curioso come anche prima di questo recente scoppio del prezzo dell'argento in Francia davano parte del resto in posta con monete da 5 euro d'argento (ma stavolta con la seminatrice ;)

buona serata :)

Buona serata

Oltre ai 50 franchi, c'erano precedentemente anche i 10 franchi; anche loro ricalcavano i 5 franchi dell'ottocento.

Da ragazzo, per qualche anno, li acquistai..... poi smisero di coniarli. :pardon:

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saluti

luciano

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Inviato

Buona Domenica

Una moneta, soprattutto per noi italiani, è stata la moneta per antonomasia: la LIRA.

Ebbene la lira, retaggio della libbra, venne adottata come moneta di conto da tanti stati; era però una moneta "fantasma", cioè una moneta che non esisteva se non sulla carta, serviva giusto come unità di conto.

Venezia per prima, sotto il dogato di Nicolò Tron (1471 -1473) finalmente la coniò (Lira Tron). Da ora in poi la lira non sarebbe più stata, per tanti stati e tante monetazioni, una moneta "fantasma".

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Peso medio = gr.6,52
Argento titolo = 0,948


Altra particolarità è che la moneta riporta il ritratto del doge, unico caso conclamato nella monetazione veneziana, unitamente al bagattino coniato sotto lo stesso doge. (Sappiamo però che qualche altra moneta, sebbene non ufficialmente, riporta il ritratto del doge sotto la quale fu coniata).

Alla morte del doge Tron la lira cambia aspetto; non é tollerabile che un doge abbia la propria effige su una moneta.... "non è cosa degna di una repubblica", disse il senato veneziano; "i monarchi ed i signori si fanno ritrarre su una moneta, non il doge di Venezia, che rappresenta il potere dello stato e non il suo personale".

Quindi, ecco che la lira cambia aspetto; siamo sotto il dogato di Pietro Mocenigo (1474 - 1476) ed a lui il ritratto non lo mettono sulla moneta!

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Peso medio = gr.6,52
Argento titolo = 0,948

La Lira mantenne naturalmente la parità fissata di 20 soldi, come lo era la Lira virtuale di conto e tale resterà fino al dogato di Andrea Gritti (1523 - 1538), ma dal suo successore, Pietro Lando (1539 - 1545), per via della svalutazione, di soldi ce ne volevano 24 per fare una lira.

saluti

luciano

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Inviato

La moneta proposta non deve essere necessariamente rara o particolare, magari essere un buon riferimento per una monetazione e in questo caso mi rivolgerei su una moneta, che conosciuta è, ma simbolo rimane, parlo del mezzo ambrosino d'oro di Milano.

Moneta che racchiude, pur essendo una moneta di un certo prestigio, ma non irraggiungibile, tutto quello che credo uno vorrebbe, simbolo, moneta in oro, essenzialità, ma anche gusto estetico, simbolo dell'identità con quella m gotica, il MEDIOLANVM, l'AMBROSIVS col busto di Sant'Ambrogio, il tutto in un una moneta dal diametro di 15 mm. e un peso dal 1,72 gr. a 1,76 gr., possiamo pure dire un piccolo gioiellino.

La moneta ha una particolarità, è anonima, e quindi risulta difficile una sua attribuzione di datazione ; su questa molti numismatici hanno fatto varie proposte ed ipotesi, ora l'ultima attribuzione che rimane quella, a oggi, ritenuta la più credibile è quella riportata nel Crippa di attribuirla al periodo di Luchino e Giovanni Visconti ( 1339 - 1349 ) o Giovanni Visconti ( solo ( 1349 - 1354 ).

In proposito non ci sono documenti e le deduzioni che portano il Crippa in questa direzione sono legate più che altro ad aspetti stilistici, sulla rappresentazione della figura del Santo, simile a quella del fiorino d'oro dello stesso periodo, forse opera anche dello stesso incisore, tra l'altro il Santo risulta imberbe e anche questo depone a favore di questa tesi per l'analogia con monete di analogo periodo.

Altro aspetto che è stato discusso è cosa rappresenti la m gotica nel campo, la tesi più accreditata porta al MEDIOLANVM, ma Tribolati e Colin Martin propendono per l'affascinante ipotesi di una m come iniziale di Maria, a loro favore ci sarebbe il fatto che il nome della città in leggenda c'è già.

L' Arcivescovo Giovanni Visconti poi era molto devoto alla Vergine, tanto che coniò l'unica moneta dove era raffigurata l'immagine della Vergine.

E' comunque una moneta sulla quale si potrà ritornarci magari con nuovi studi sulla stessa.

Mezzo Ambrosino d'Oro, Luchino e Giovanni Visconti ( 1339 - 1349 ) o Giovanni Visconti ( 1349 - 1354 ), zecca Milano

Au, diametro 15, mm. peso 1,72 a 1,76 gr.

D/ + MEDIOLANVM , M gotica entro cornice a sei lobi

R/ + trifoglio S trifoglio AMBROSIVS trifoglio, Sant'Ambrogio imberbe a mezzo busto

rif. Crippa 1/A, MIR MILANO 96/1

Da Asta Bolaffi 24, lotto 425, 15 - 6 - 2014

Per il collezionista e studioso di Milano certamente una di quelle monete da sognare e magari un giorno anche raggiungere.....che in una discussione come questa ci sta secondo me alla grande.....

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Inviato (modificato)

E' partita questa discussione nel 2011...., ha avuto ora una seconda fiammata...., mi auguro ne abbia altre nel tempo....chi vorrà potrà riprenderla quando vuole e quindi lascio a voi eventualmente, sempre se vorrete....

Certamente questa non è la discussione che moneta è, che conservazione ha, quanto può valere.....no, è indubbiamente altro...., qui chi ha partecipato che ringraziamo coll'occasione e spero parteciperà ancora non chiede nulla, offre semplicemente ai lettori, agli utenti, rimarrà questa traccia sulla sua moneta su Internet a disposizione di tutti, è un donare un proprio contributo, è poi quella che chiamiamo divulgazione numismatica che è poi la base e principio dello stesso forum, dare qualche conoscenza e sperare che il seme attecchisca...., il seme della passione numismatica, un bene e un piacere comune e condiviso....

Modificato da dabbene

Supporter
Inviato

Ciao a tutti :)

Questo pezzo proviene da una ciotola (50 cent. a scelta), mi ero accorto che non era proprio una moneta (non colleziono exonumia), ma l'ho presa perchè mi ha incuriosito molto il fatto che riportava una data diversa per faccia.
E' stata una delle mie prime discussioni nel sito accompagnata da una piccola ricerca sul web, dagli interventi è risultato essere un brotmarke, in pratica una tessera per il pane.


tambora.jpg

1816 - L'anno senza estate

La carestia del 1816 fu causata soprattutto dall'eruzione del vulcano Tambora (aprile 1815), è stata, a detta dei vulcanologi, una delle più potenti, almeno dalla fine dell'ultima era glaciale.
La formidabile eruzione del Krakatoa del 1883 a confronto fu un mortaretto.

Complessivamente vennero proiettati in aria circa 150 miliardi di metri cubi di roccia, cenere e altri materiali.
L'eruzione, o meglio l'esplosione, creò disastri di proporzioni bibliche, con una stima di 60.000 morti dovuti sia direttamente all'esplosione che alle pesanti carestie che seguirono il disastro.

La polvere restò per molti anni nell'atmosfera diminuendo la quantità di radiazione solare che abitualmente colpisce il suolo della terra.
Il pianeta conobbe un'epoca di estati mancate ed inverni freddissimi, che ebbero come conseguenza scarsissimi raccolti e un impoverimento importante di vaste aree del pianeta.
Il 1816 in Europa e negli USA fu chiamato “l'anno senza estate”, con neve a giugno, gelate in luglio e agosto, inverno rigidissimo e carestie.

Questo clima particolarmente rigido viene portato come fattore che ha favorito la diffusione su larga scala di epidemie di tifo in Europa tra il 1816 ed il 1819.
La Gran Bretagna e l'Irlanda vennero colpite da temperature rigide e violente piogge che distrussero parte dei raccolti, costringendo alla fame Irlanda e Galles e provocando rivolte per il cibo.
Centinaia di migliaia di persone morirono di fame, molti si videro costretti a mangiare radici e ratti.


Germania - Città di Wuppertal-Elberfeld

Elberfeld, Stadt, Brotmarke 1816/1817 - 1 Brod

Ho ricavato le diciture grossomodo tramite traduttore, questo pezzo è indubbiamente una testimonianza di lacrime, stenti e sofferenze.

ELBERFELDER ASSOCIAZIONE GRANO
COMPRATO NELL'ANNO 1816 *


IN MODO DI AVERE IL NECESSARIO NEL 1817 *
I BROD

post-27461-0-04980900-1409212705_thumb.j

post-27461-0-82904900-1409212711_thumb.j

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Bellissima iniziativa @dabbene e un grazie anche a Giovanna, che con il suo intervento ha permesso di chiarirne il senso. Cercherò anch'io una moneta da postare.

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Eccomi di nuovo qua :)

Lo spunto per illustrare questa moneta, mi viene da una richiesta di qualche giorno fa in Identificazioni.

In verità, a prima vista, quest'oggetto, tutto sembra tranne che una moneta

post-206-0-77616600-1409244820_thumb.jpg

E invece lo è, una delle più longeve della storia, in uso per più di 500 anni, e a corso legale fino alla metà del secolo scorso.

Il nome con cui sono comunemente conosciute, manilla, che significa bracciale (un testo italiano lo traduce con "armilla") è di origine iberica, ma la loro forma, un braccialetto aperto con estremità svasate, è africana.

Barre di rame adatte a fare braccialetti giungevano nelle regioni dell'Africa centrale attraverso il Sahara fin dal X secolo, e oltre a quello ornamentale avevano già anche un uso monetario, ma le prime vere manillas furono commissionate a Venezia dai portoghesi, per il loro commercio con l'Africa, nel 1439 (33 anni prima che, sempre a Venezia, nel 1472, venissero coniate le prime monete denominate in lire :rolleyes:).

Più tardi, nello stesso secolo, i portoghesi raggiunsero via mare i territori dell'Africa occidentale, incrementando grandemente i loro commerci, per i quali, nel 1498, acquistarono nelle Fiandre 450.000 manillas, anche in ottone.

A partire dall'inizio del secolo successivo, le manillas divennero tristemente note come "il denaro degli schiavi". Era infatti pagando con manillas che i portoghesi acquistavano schiavi, principalmente nel Benin, ben presto affiancati in questo da inglesi, francesi, olandesi e, infine, dagli americani, che necessitavano di manodopera a basso costo per le loro piantagioni di cotone del sud. In un viaggio tipo, bracciali e oggetti in ottone utilitaristici, come ad esempio pentole, venivano portati dall'Europa in Africa Occidentale, dove la nave caricava schiavi da portare in America, e da lì tornava in Europa carica di cotone.

All'inizio, uno schiavo non costava molto, ma dopo il 1500 il prezzo salì fino a più di 57 manillas, a causa dell'inflazione generata dall'importazione di un enorme quantità di manillas, tanto che a un certo punto si dovettero "calmierare" i prezzi...uno schiavo non si doveva pagare più di 48 manillas. La stessa inflazione colpì anche il commercio di spezie, oro e avorio, le merci principali del mercato africano.

Gli inglesi entrarono nel commercio africano all'incirca nel 1550, scambiando manillas con avorio, pepe e oro. Nel 1668, o poco prima, produssero manillas in stagno per il Gambia, e a partire dagli anni 1720 incominciarono a mescolare al rame quantità sempre crescenti di piombo, fino ad arrivare, nelle ultime produzioni, a una percentuale di piombo superiore al 30%. Queste manillas venivano inizialmente prodotte in diverse città dell'Inghilterra, ma a partire dal 1836 fu Birmingham a monopolizzare la produzione, continuando a sfornarne fin dentro il XX secolo.

Dopo gli inglesi, fu la volta di olandesi, danesi e spagnoli. I francesi, a partire dalla metà del XVII secolo iniziarono a scambiare avorio per manillas in Senegal, Costa d'Avorio e Sierra Leone, e manillas circolavano come monete in alcuni territori dell'Africa Occidentale Francese fino ai primi anni '50 del secolo scorso.

Non tutte le manillas erano uguali: differivano per peso, dimensioni e, come abbiamo visto composizione del metallo. La conseguenza era che non tutte le manillas venivano accettate dappertutto, e in questo, ad essere particolarmente fiscali, erano i nigeriani. Si racconta che già nel 1603 un mercante tedesco, che cercava di smerciare manillas di bassa lega, abbia rischiato di essere mangiato dai nativi :P

E, ancora nel 1905, poco più di un secolo fa, un tale che aveva fatto l'errore di rifiutare manillas di uso corrente nel mercato di Ohambele, sempre in Nigeria, venne legato a un palo, nelle vicinanze del mercato stesso, e lasciato lì a morire di sete <_<

 

La Nigeria proibì l'importazione di manillas nel 1902, ma esse rimasero in corso legale fino al 1911,  e venivano scambiate anche con le valute delle colonie inglesi e francesi dell'Africa Occidentale.

Ma anche dopo la perdita del corso legale, continuarono a circolare, soprattutto nel commercio dell'olio di palma, fino a che, stanchi delle speculazioni perpetrate nel succitato commercio, gli inglesi ne proibirono del tutto l'uso agli inizi del 1949, obbligando la loro conversione in scellini dell'Africa Occidentale Britannica. In pratica, le manillas furono ancora una volta trattate come una valuta a corso legale, e il cambio doveva essere particolarmente vantaggioso, se è vero che in molti dissotterrarono i propri risparmi e portarono via, per presentarle al cambio, anche le manillas offerte come sacrificio agli dei nei luoghi sacri.

E', quello delle monete cosiddette "primitive" o "tribali" (anche se, nel caso delle manillas, la produzione fu quasi esclusivamente europea, i manufatti realizzati sicuramente in Africa sono pochi e rari) un campo affascinante, che meriterebbe di essere approfondito, io ho solo cercato di dare con questo breve excursus qualche informazione di massima, sicuramente superficiale e incompleta, su una di esse, spero di aver destato un po' di curiosità o, almeno, di non avervi annoiato troppo :D

petronius oo)

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