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Cartellini


picchio

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Guest fabrizio.gla

Io mi ostino a farli a mano, ho fatto stampare il cartoncino in tipografia, smussare gli angoli, color panna. La carta è tirata a lucido in modo che non sia assolutamente abrasiva se a contatto con la moneta.

Bellissima calligrafia... davvero bello! :)

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Magdi, come Lorenzo è giovane ... ne ha di tempo per metterli assieme !

Diciamo che i cartellini è la scusa per parlare di ricordi numismatici, di ore passate con le monete e con chi le vendeva.

Nei miei ricordi ed affetti numisamtici un posto d'onore è per la famiglia de Falco di Napoli. Con una eleganza e discrezione tutta partenopea hanno trattato collezioni infinite, e ne hanno costituite con attenzione e cultura altrettante. Per un anno ho imperversato presso il loro negozio in Corso Umberto a Napoli, ed Alberto più volte si preoccupato di mantenermi in sana e robusta costituzione durante il servizio militare a San Giorgio!.

Un negozio che non ti aspetteresti, la porta aperta (a Napoli !), de Falco padre già pronto alle 7 del mattino, che aspetta per andare a prendere il caffè. Che persone speciali. Ero a Napoli per lavoro e diedi una telefonata, mi disse che mi aspettava alle 7 per il caffè ... pensando fosse leggenda dei suoi orari arrivai alle 8 convinto di dover aspettare per un'ora, ed ero in ritardo di un ora !!. Il rito del caffè al bar meriterebbe un capitolo a parte, comunque dopo un minuto al bar tutti sapevano chi fossi, da dove venivo e che dovevano fare un caffè speciale per "l'amico di Milano".

Una vita per le monete, una memoria di ferro, attento a tutto, solo sugli sconti è tiratino, ma per il resto di una generosità incredibile. Il figlio Alberto, ha ereditato dal padre i modi piacevoli ed una conoscenza numismatica sterminata. Alberto ti sorprende, parla di tutto, una conversazione che prende spunto dalle monete per parlare del ... mondo.

I cartellini de Falco hanno varie forme e sviluppi, in questo il cuore del Vesuvio ha colpito. Si va dal timbro su cartellino bianco, al cartellino rigato, al cartellino bello curato e stampato di forma ottagonale, all'evoluzione o involuzione dell'ottogonale con la punta a piramide.

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Prima della famiglia de Falco la piazza di Napoli erano i Canessa i grandi numismatici, ma soprattutto antiquari (tra cui il ripostiglio di Boscoreale). Questa bustina può considerarsi un RRRRR, con i tre indirizzi della diversificazione dell'attività di collocazione dei beni d'arte sul mercato. Sia ben chiaro che erano alri tempi ed altre normative; tutto partiva da Napoli con l'acquisizione dei reperti archeologici, poi spostati a Parigi per il mercato europeo e Nuova York per quell americano. Di reperti ne hanno spostati tanti, basta andae in molti musei d'oltre oceano per rendersene conto.

Un esempio delle capacità di movimentazione merce.

CANESSA C. & E. (Paris) e SAMBON Arthur :

Collection d’ antiquites grecques et romaines provenent de Naples 18-03-1901

415 nn di vasi, vetri, bronzi, elmi, mosaici, monete e sigilli 342 nn di oggetti archeologici, vasi, vetri, sculture in avorio, statuette in bronzo, spacchi, mosaici, ecc., 1 lotto con 28 sigilli, 62 nn di monete greche antiche di cui 57 di zecche italiane, molte FDC, 11 di appendice di vasi e coppe, cammei e marmi

(oggi una vendita così composta e diachiarata porterebbe alla notifica o confisca di tutto o quasi ciò ch'è posto in vendita)

Collection Maddalena, monnaies grecques et romaines 7-05-1903

1123 nn di monete antiche greche e romane 707 nn di monete greche antiche di cui 675 di zecche italiane, sono presenti monete eccezionali per qualitˆ e raritˆ, 255 repubblicane romane, 166 imperiali con bellissima serie di sesterzi

Ancienne collection Borghesi, I monnaies antiques espagnoles et gauloises monnaies romaines, testons italiens et medailles de la renaissance 25-05-1908

823 nn di monet’e greche, romane, medioevali e moderne di zecche italiane, testoni Italiani e medaglie 166 nn di monete greche antiche di Spagna, 52 greche della Gallia (Francia), 87 repubblica romana, 125 imperiali, 164 medievali e moderne di zecche italiane, 161 testoni, mezzi testoni e quarti di scudi, importante serie di monete di casa Savoia, 45 medaglie italinae, 11 estere, Francia e Spagna, 21 placchette

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La bustina viene da questa vendita:

Collection des medailles grecques, romaines et des temps moderns 22-06-1906

373 nn di monete antiche greche e romane, medaglie varie

293 nn di monete greche antiche di cui 263 di zecche italiane, 63 romane, 4 medaglie del XV-XVII secolo,

12 medaglie napoleoniche

ed accompagnava una delle 12 medaglie napoleoniche

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Picchio meriterebbe un Oscar alla carriera per questo excursus da sogno.

Tutti i miei complimenti, quasi un saggio da pubblicare, sono sicuro andrebbe a ruba! oo)

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Guest fabrizio.gla

Stupendi! :) Davvero interessanti gli aneddoti e i cartellini! :)

Quoto e sottoscrivo. Io non ho mai vissuto queste esperienze, ma è molto bello leggerle.

Grazie! :)

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Parlando di tradizioni numismatiche di famiglia anche la premiata casa Rinaldi ha dalla sua svariati decenni di commercio numismatico. Precisamente non conosco la data di fondazione dell'attività, ma nell'immediato dopo guerra erano assai attivi. Prima Oscar, poi Alfio ed ora Marco. La sede credo sia ancora nella piazzetta prospicente al famoso balcone di Giulietta e Romeo. Sono stato da loro un paio di volte in tutto e parecchi anni fa. Nelle vecchie collezioni i loro cartellini si incontrano facilmente con un codice prezzo lungo una decina di caratteri, non mi sono mai messo di buzzo buono per "decriptarlo", lo terrò come impegno per la vecchiaia. I Rinaldi sono stati editori di un bollettino numismatico assai apprezzato.

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Magdi, come Lorenzo è giovane ... ne ha di tempo per metterli assieme !

Diciamo che i cartellini è la scusa per parlare di ricordi numismatici, di ore passate con le monete e con chi le vendeva.

Nei miei ricordi ed affetti numisamtici un posto d'onore è per la famiglia de Falco di Napoli. Con una eleganza e discrezione tutta partenopea hanno trattato collezioni infinite, e ne hanno costituite con attenzione e cultura altrettante. Per un anno ho imperversato presso il loro negozio in Corso Umberto a Napoli, ed Alberto più volte si preoccupato di mantenermi in sana e robusta costituzione durante il servizio militare a San Giorgio!.

Un negozio che non ti aspetteresti, la porta aperta (a Napoli !), de Falco padre già pronto alle 7 del mattino, che aspetta per andare a prendere il caffè. Che persone speciali. Ero a Napoli per lavoro e diedi una telefonata, mi disse che mi aspettava alle 7 per il caffè ... pensando fosse leggenda dei suoi orari arrivai alle 8 convinto di dover aspettare per un'ora, ed ero in ritardo di un ora !!. Il rito del caffè al bar meriterebbe un capitolo a parte, comunque dopo un minuto al bar tutti sapevano chi fossi, da dove venivo e che dovevano fare un caffè speciale per "l'amico di Milano".

Una vita per le monete, una memoria di ferro, attento a tutto, solo sugli sconti è tiratino, ma per il resto di una generosità incredibile. Il figlio Alberto, ha ereditato dal padre i modi piacevoli ed una conoscenza numismatica sterminata. Alberto ti sorprende, parla di tutto, una conversazione che prende spunto dalle monete per parlare del ... mondo.

I cartellini de Falco hanno varie forme e sviluppi, in questo il cuore del Vesuvio ha colpito. Si va dal timbro su cartellino bianco, al cartellino rigato, al cartellino bello curato e stampato di forma ottagonale, all'evoluzione o involuzione dell'ottogonale con la punta a piramide.

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Caro Picchio, devo ammettere che leggendo i suoi ricordi sul Sig. Giuseppe de Falco mi sono quasi venute le

lacrime agli occhi...quanti bei ricordi e quanti insegnamenti ho ricevuto nei miei anni giovanili da questa persona speciale...

Per la cronaca il cartellino ottagonale presenta nella punta superiore una bilancina :)

Rhoss

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Abbiamo dedicato poco tempo alle collezioni, che invece hanno fatto la storia della numismatica. Si conoscono solo o quasi quelle che portano il nome scritto sul frontespizio di un catalogo ed invece tutto ciò che è passato di mano per trattativa privata si ignora. Per fortuna ci vengono in aiuto i "nostri" magici cartellini a mantenere viva la memoria. Quante collezioni che sono state disperse senza riuscire ad avere un catalogo, per una Signorelli, Ruchat, Ruggero, Martinori, Rocca, Mantegazza, San Romè, Dal Vivo, quante se ne sono perse le tracce. Capita di comprare ancore monete o medaglie di queste importanti collezioni, solo raramente le monete sono state vendute in asta accompagnate dal cartellino originale; come fosse un impiccio, una vergogna.

Eppure non era così: agli albori del secolo scorso c'era una cura particolare nell'impostare i cartellini, a china e redatti in bella calligrafia; ad esempio un caso incredibile nella numismatica fu la collezione Julius di medaglie Napoleoniche. La si potrebbe definire la collezione delle collezioni, già perchè Julius non aveva troppo tempo da perdere e, come noi compriamo magari un paio di medaglie lo stesso giorno, ad un convegno, il Dr. Paulus Julius di Heidelberg si comprava una collezione. Si comprò la collezione Bramsen, la Collezione di Madame Soehnée, mezza collezione d'Essling, tutto ciò che era collegato alla Germania del periodo napoleonico ed a Napoleone non aveva scampo, fu tra i principali acquirenti di tutte le aste che offrivano questo materiale.

Muorì il 9 gennaio del 1931. Le medaglie dovevano essere un bell'ingombro in casa, ed il primo pensiero degli eredi fu di venderle. L'asta della ditta Helbing di Monaco si sarebbe dovuta tenere ad un anno esatto dalla morte, il tempo di classificare gli oltre 4.355 lotti (circa 6.000 medaglie). Ma l' 11 gennaio del 1932, con il catalogo stampato, oggi fondamentale per chi colleziona napoleonidi, andò storto. Ne ignoro la ragione, il materiale ritirato e ... non se ne seppe più nulla. Il 21-23 Aprile 1958 con un catalogo assai dimesso e mal stampato la ditta Gaettens di Hidelberg diede seguito alla vendita. Replicata il 14-16 settembre del 1959. Così nel quasi anonimato fu dispersa la più importante collezione ma costituita da un privato.

I cartellini originali sono forse l'unico ricordo di questa raccolta inimmaginabile. Ne ho qualcuno, in Francia furono vendute delle medaglie con il cartellino originale, eh.. e va bhe la carne è debole e le ho comprate, lo ammetto, due già le avevo ma come si può resistere all'idea di avere delle medaglie e monete della collezione Julius !!

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Potete notare in alto a destra il numero di inventario nella collezione Bramsen (Br. 2105)

la descrizione della moneta in tedesco, in questo caso il 30 soldi della Repubblica Cisalpina dell'anno IX

poi millimetri, peso e conservazione sehr gut (ve lo farei vedere, uno splendido di oggi) in basso a sinistra la provenienza, nuovamente Bramsen

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Supporter
Tutti i miei complimenti, quasi un saggio da pubblicare, sono sicuro andrebbe a ruba!

Non solo di notevole interesse, ma veramente scritto in modo toccante e bello da leggersi: andrebbe senz'altro pubblicato !

Grazie, Picchio: continui pure a raccontare e a mostrarci questi pezzetti di storia, insieme con il contributo degli altri, ché continueremo a leggervi con piacere...

Un saluto cordiale MB

Modificato da monbalda
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Magdi, come Lorenzo è giovane ... ne ha di tempo per metterli assieme !

Diciamo che i cartellini è la scusa per parlare di ricordi numismatici, di ore passate con le monete e con chi le vendeva.

Nei miei ricordi ed affetti numisamtici un posto d'onore è per la famiglia de Falco di Napoli. Con una eleganza e discrezione tutta partenopea hanno trattato collezioni infinite, e ne hanno costituite con attenzione e cultura altrettante. Per un anno ho imperversato presso il loro negozio in Corso Umberto a Napoli, ed Alberto più volte si preoccupato di mantenermi in sana e robusta costituzione durante il servizio militare a San Giorgio!.

Un negozio che non ti aspetteresti, la porta aperta (a Napoli !), de Falco padre già pronto alle 7 del mattino, che aspetta per andare a prendere il caffè. Che persone speciali. Ero a Napoli per lavoro e diedi una telefonata, mi disse che mi aspettava alle 7 per il caffè ... pensando fosse leggenda dei suoi orari arrivai alle 8 convinto di dover aspettare per un'ora, ed ero in ritardo di un ora !!. Il rito del caffè al bar meriterebbe un capitolo a parte, comunque dopo un minuto al bar tutti sapevano chi fossi, da dove venivo e che dovevano fare un caffè speciale per "l'amico di Milano".

Una vita per le monete, una memoria di ferro, attento a tutto, solo sugli sconti è tiratino, ma per il resto di una generosità incredibile. Il figlio Alberto, ha ereditato dal padre i modi piacevoli ed una conoscenza numismatica sterminata. Alberto ti sorprende, parla di tutto, una conversazione che prende spunto dalle monete per parlare del ... mondo.

I cartellini de Falco hanno varie forme e sviluppi, in questo il cuore del Vesuvio ha colpito. Si va dal timbro su cartellino bianco, al cartellino rigato, al cartellino bello curato e stampato di forma ottagonale, all'evoluzione o involuzione dell'ottogonale con la punta a piramide.

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per questo dico che leggo con interesse... mi rendo conto che dietro a quei cartellini, come alle monete che postate, e tutto il resto, c'è una vita di esperienza, dedicata a questa bella passione... e mi piace leggere i ricordi di chi le ha vissute... come ben dice, avrò ilo mio tempo per raccontarle... adesso è tempo, invece, di ascoltarle :)

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Awards

Non che le collezioni importanti in Italia non ci fossero, grandi, imponenti collezioni sono state formate nei primi decenni del XX secolo; due disperse e due preservate di cui una, di "nostra" proprietà. Inutile dire che la più importante di tutte, è la collezione formata da S.M. Vittorio Emanuele II Re d'Italia (non sono monarchico, ma credo che oggi se non ci fosse stato il Re a mettere assieme la più importante collezione privata di tutti i tempi, e di tutte le nazioni, il nostro patrimonio numisamtico sarebbe stato irremediabilmente offeso, almeno per questo "viva il re !"). Inutile parlare della collezione SM, ci sono biografie (Prof. Lucia Travaini) e XX volumi del CNI a testimoniare l'imprtanza della raccolta ... e non ho i cartellini della collezione SM, e per fortuna !.

Chi altri possedeva una collezione così importante da mettere in alcuni casi in imbarazzo anche il Re ?

La collezione della famiglia Gavazzi di Milano. Già, perchè, se SM aveva una collezione di 100 e passa mila pezzi, Gavazzi non era molto da meno .... e tante erano le monete che il SM avrebbe voluto "gli fossero regalate" di questa raccolta. Si racconta che quando il Re veniva a Milano non mancava di fare visita a Gavazzi, il quale appostato alla finestra come lo vedeva per la via .... immediatamente nascondeva una decina di monete della raccolta che altrimenti sarebbe stato assai improbabile non cedere al Re.

Chi è pratico del CNI trova molti riferimenti alla collezione Gavazzi come gli unici esemplari citati nel CNI. Praticamente un Corpus bis. Raccoglieva tutte le zecche d'Italia, in maniera capillare. Per darvi un'idea, la collezione della Banca Carige fu acquistata da un erede della famiglia Gavazzi, solo per la zecca di Genova e Liguria. Genova non era la parte importante della raccolta. La raccolta fu suddivisa tra gli eredi e lentamente venduta a trattativa privata, l'ultimo corpo fu ceduto nel 1985, quello di Milano.

I cartellini di questo tesoro sono quanto di più anonimo si possa immaginare, o meglio una gran parte di questi cartellini, viene riportato il valore, e il numero di CNI, sul verso il costo.

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Più importante è la collezione ....

domani parlemo della Raccolta Panciera di Zoppola, dopo la Gavazzi la seconda collezione d'Italia.

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Mentre aspettiamo la Zoppola, di cui so qualcosa ma non molto, vi posto il cartellino di una collezione cui sono molto legato che si è formata tra il 1895 ed il 1929 anno in cui il collezionista, un notaio di Milano con studio in via San Dalmazio spirò dopo lunga malatita. I cartellini di questa raccolta sono generalmente su una carta velina spessa, ma non troppo, ad inchiostro corsivo azzurro. tranne alcuni forse acquistati da altre raccolte scritti con mano ferma ed un pennino assai sottile, una leggerezza nel tratto oggi perduta. Abbiamo voglia noi a scrivere tutto a computer, se riprendessimo in mano carta penna e calamaio, probabilmente ne guadagnerebbe il nostro umore e saremmo certamente più rilassati.

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questo è il cartellino diciamo standard, per la cronaca Cin sta per Cinagli, l'unica opera disponibile per la monetazione papale e Ser per Serafini che però ... il terzo volume del 1913 il collezionista non possedeva

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questo invece il cartellino più curato per alcune monete della stessa collezione.

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Con questa bella discussione mi ha spinto finalmente a mettere un pò di ordine tra i miei cartellini... :D

Grazie per questo suo excursus

Saluti

Simone

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Bel cartellino Magdi ... c'è tutto o ... quasi, io un riferimento bibliografico lo metterei, magari ora non serve ma con gli anni e l'ampliarsi della collezione sicuramente torna utile

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La collezone Panciera di Zoppola è stata un'altra importante collezione, seconda solo alla Gavazzi per imponenza e varietà delle zecche trattate.

La collezione di questa aristocratica famiglia di origine friulana si formò, come in altri casi, ai primi del '900, con l'acquisto di nuclei di altre collezioni e l'ausilio di alcuni commercianti, per lo più veneti, tra tutti il proncipale fornitore era Morchio di Venezia. Frazionata e venduta a più riprese, una parte fu acquisita da un commerciante di Milanese, che non trattenne i cartellini pur cassandone l'intestazione. Grandi rarità e conservazione medio alta, meglio di quanto non venisse concepito in altre collezioni che si formarono nello stesso periodo. Ho visto magnifiche piastre papali e monete di zecche lombarde con questra provenienza. Una parte della "Zoppola" assieme alla "Gavazzi" ed altre collezioni minori andarono a costituire un'importante collezione di monete Veneziane venduta dalla NAC di Milano nel 2007 (ne parleremo in seguito). I cartellini Zoppola riportano le provenienze e le conservazioni, cosa in parte inusuale per il periodo; si aveva il gusto della moneta e non del grading.

I cartellini Zoppola fecero scuola, e furono la base per il format di altre collezioni, tra cui la Vico D'Incerti, la Martinengo, e la collezione Donadio.

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Eredi Majer; Morchio ebbe un socio Majer, che ne rilevò lo stock; alla morte di questi la figlia Giannina ne proseguì l'attività, ed alla sua morte gran parte dei beni numismatici venne venduto in più aste. In questo caso Eredi si riferisce a Majer padre.

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Bel cartellino Magdi ... c'è tutto o ... quasi, io un riferimento bibliografico lo metterei, magari ora non serve ma con gli anni e l'ampliarsi della collezione sicuramente torna utile

effettivamente quello manca... ma, visto che mi sono rimasti appena una decina di cartellini, presto dovrò ristamparli e inserirò i riferimenti... grazie Picchio per il consiglio!

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Awards

Riprogettato ispirandomi ai modelli di Picchio e Fabrizio. Ora mi faccio fare un preventivo in tipografia per sentire quanto costa stamparne qualche centinaia. Se tutto va per il verso giusto, tra qualche settimana vi posto il nuovo modello "rivisto" ;)

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