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Inviato

Buon giorno a tutti,

Grazie all'amico Giancarlone che mi ha prestato un'interessante pubblicazione pubblicitaria dello Stabilimento Johnson edita nel 1910, una sorta di presentazione commerciale sulla loro produzione.....

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.....vi posto un estratto che tratta del loro lavoro di produzione di Prove e Progetti fino al 1910.

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Guest utente3487
Inviato

Ennesimo grazie per il preziosissimo contributo :)

Inviato

Altro documento interessante che cercavo da tempo , grazie


Inviato

mi unisco ai ringraziamenti


Inviato

Fantastico! Grazie per ilcontributo.:)


Inviato

Ringrazio per l'interessante contributo

M.


Inviato

come mai non parlano del buono da lire 2 dell esposizione di milano?????,,, cmq interessantissimo quest articolo...VERAMENTE


Inviato (modificato)

come mai non parlano del buono da lire 2 dell esposizione di milano

Perchè la pubblicazione è del 1910, quindi precedente l'emissione del buono.

Modificato da Littore

Inviato

mmm sinceramente hai ragione...gaff mia XD


Inviato

Grazie Matteo, mi ricordo quando l'hai avuto ti brillavano gli occhi....... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


Guest fabrizio.gla
Inviato

Mi unisco ai ringraziamenti. Davvero un interessantissimo contributo! :)

ciao!

F.

Inviato (modificato)

Buon giorno a tutti.

Nell'unirmi al coro di ringraziamenti per l'acquisizione dell'interessante documento firmato da Alfredo Comandini, fra le altre cose socio fondatore della S.N.I,.vorrei proporre sulla base di esso alcune iniziali riflessioni, che andranno doverosamente approfondite, in merito alla "facilità" con cui molti tondelli dell'epoca firmati dalla Johnson vengono catalogati come "prove" o "progetti" della monetazione del Regno d'Italia.

Innanzitutto credo che sia opportuno chiarirsi subito in ordine ad un presupposto fondamentale di questo ragionamento e cioè che in tanto può parlarsi di "prove" o "progetti" di una data monetazione, coniati o anche solo ideati all'esterno della zecca di Stato, in quanto l'Autorità a cui tale monetazione appartiene abbia incaricato ufficialmente una ditta privata di occuparsene.

Se siamo d'accordo su questo "pilastro" del ragionamento (ma, per carità, non voglio dare nulla per scontato....) allora possiamo leggere con occhio "critico" quanto scrive il Comandini nell'articolo postato dall'ottimo Matteo/rongom.

Si può ad esempio notare come molte delle "accreditate" prove e progetti della monetazione del Regno d'Italia altro non siano che lodevoli ma del tutto private iniziative di un eccellente imprenditore che faceva del marketing per promuovere la propria azienda presso un possibile importante committente quale era il governo del Regno d'Italia.

Ciò viene ben evidenziato nell'articolo se si ha riguardo all'iniziativa assunta dal Comm. Federico Johnson di riprodurre al vero i modelli del Boninsegna, già dipendente dello Stabilimento e vincitore ex aequo con il Trentacoste del concorso bandito nel 1902 dalla Società Italiana per l'arte pubblica di Firenze e di inviare, "in elegante astuccio gli ideali tipi monetari a tutti i ministri, a tutti i deputati, a tutti i senatori, ai maggiori dignitari dello Stato, agli amatori dell'arte della glittica e dell'Arte numismatica" nonchè, ovviamente, al Re........

Ci dice il Comandini che benchè l'iniziativa "ebbe pieno successo" (e ti credo.....nessun costo per lo Stato e regalie a destra e a manca di astucci ai soliti notabili.........) non se ne fece niente.

E neppure la Commissione tecnico-artistico monetaria, costituita nel 1905 per le questioni legate alla monetazione, pur sensibile (così ci dice il Comandini) "all'arte libera" ed al superamento dell'"arte di Stato", sembra disposta ad affidare allo Stabilimento Johnson la commessa non dico per la produzione di monete "di serie" ma neppure una "consulenza esterna" (adesso si chiamerebbe così....vero Domenico?.. ;) ) per lo studio della nuova monetazione di Stato e ciò accadeva sebbene detto Stabilimento avesse confermato di possedere elevate capacità artistiche e tecniche ed un know how rispettabile in materia di coniazioni monetarie, di cui lo Stato avrebbe potuto sicuramente profittare,

Ma invece, dice sempre il Comandini, l'arte "libera" viene accantonata e "sotto gli auspici dello Stato" la Commissione partorisce i nichelini da 25 centesimi con l'aquila araldica.... "

Ma il Comm. Johnson non si perde d'animo e da buon imprenditore "sponsorizza" un'altra creazione monetale, dopo la bocciatura riportata da una curiosa proposta di moneta da 20 centesimi "spiga" (con al verso la spiga in incuso e al dritto in rilievo) proposta da un membro della stessa Commissione, il numismatico Solone Ambrosoli.

L'idea del Commendatore è quella di proprre alla Commissione un progetto di riforma completa della monetazione spicciola.

E ancora una volta, ci dice il Comandini, "la proposta del Comm. Johnson arenò di fronte alle obiezioni di difficoltà d'ordine legislativo".

Siamo dunque ancora di fronte ad un'iniziativa privata, che non ha alcuna ufficialità (non si parla di commessa, di incarico, di studio progettuale affidato dallo Stato al privato) che solo con un'estrema forzatura e molta superficialità (non voglio scrivere opportunismo..) può essere ricondotta sotto la voce "prove e progetti del Regno d'Italia".

E' molto probabile che anche questa volta le su riportate considerazioni diano fastidio a qualcuno...me ne dispiace ma sono sempre disponibilissimo a sentire gli argomenti di chii la pensa diversamente.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Guest utente3487
Inviato

Ed infatti io ho catalogato la produzione Jhonson nel prove e progetti per conto suo, alla fine del libro. Chi vuole intendere intenda.....

Inviato

"Ma invece, dice sempre il Comandini, l'arte "libera" viene accantonata e "sotto gli auspici dello Stato" la Commissione partorisce i nichelini da 25 centesimi con l'aquila araldica.... "

A questo proposito mi sembra opportuno rilevare come la Regia Commissione tecnico-artistico monetaria incoraggiò l'emanazione del D.M. 15.4.1905 con il quale veniva bandito il concorso per la nuova monetazione metallica.

Ebbene, nessuno dei 23 concorrentii (non ho la certezza che vi abbia partecipato anche la Ditta S.J., sebbene sarebbe molto strano pensare il contrario...) venne prescelto e quindi la Commissione propose di affidare il compito di realizzare le nuove monete in oro, argento, bronzo e nichelio a 4 insigni artisti (Bistolfi, Boninsegna, Calandra e Canonica).

In seguito ad un sorteggio, l'oro venne affidato al Boninsegna, l'argento al Calandra, il bronzo al Canonica e il nichelio al Bistolfi.

Va ricordata in proposito una polemica sull'impiego del nichelio che, ancora una volta suggerì all'intraprendente Comm. Johnson di farsi promotore di una originale proposta alternativa.

Riporta a pag. 354 l'articolo di Francesco Gnecchi dal titolo "Le nuove monete italiane" (guarda un pò, lo stesso titolo dell'articolo del Comandini) pubblicato sulla R.I.N. del 1911, che il Comm. Johnson, nella seduta della Commissione del 7.12.1906, "offerse, coniati nel suo stabilimento, i campioni delle nuove dimensioni che potevano adattarsi pel 20, 10 e 5 centesimi; ma ad ogni ragionamento, pure trovato giustificato, si oppose l'esistenza di una legge, che ordinava la coniazione di una moneta in nichelio, ed ogni altra considerazione dovette cadere".

Ancora una volta dunque, l'attivismo commerciale del Comm. Johnson, che ce la metteva tutta per ottenere l'attenzione del Governo del Regno d'Italia e faceva benissimo il suo lavoro, non portava tuttavia ad alcun conferimento di incarico per lo studio e la realizzazione di prove e progetti della monetazione del Regno.

M.


Guest utente3487
Inviato

Ancora una volta dunque, l'attivismo commerciale del Comm. Johnson, che ce la metteva tutta per ottenere l'attenzione del Governo del Regno d'Italia e faceva benissimo il suo lavoro, non portava tuttavia ad alcun conferimento di incarico per lo studio e la realizzazione di prove e progetti della monetazione del Regno.

Come bei saprai burocrati e dinosauri sono coevi :D :D

Inviato (modificato)

La vecchia Regia Zecca, che era ancora la Zecca Pontificia, non era dotata di una commissione atta a valutare e approvare le qualità artistiche delle monete ivi battute, quindi volendo rinnovare la monetazione del regno venne creata una commissione tecnico artistica, e nel 1905 sul Bollettino di Numismatica e Arte della Medaglia viene riportato quanto segue:

La Commissione tecnico‐artistica pei nuovi coni di monete si riunì il 20 c.m. al Ministero del Tesoro con l'intervento del Ministro Luzzatti, che pronunciò un opportunissimo discorso. ‐ Intervennero il prof. Di Lorenzo, direttore della calcografia di Roma, il giornalista Primo Levi, la scultrice Lancelot‐Croce,

l'industriale comm. Johnson, Ambrosoli, direttore del Gabinetto numismatico di Brera, Ercole e Francesco Gnecchi, lo scultore Trentacoste, il direttore generale del tesoro e il direttore capo‐divisione competente.

Il ministro del tesoro inaugurò i lavori con un discorso, in cui disse che il compito della nuova Commissione, che egli renderà permanente, è quello di dare assistenza artistica e tecnica alla direzione generale del tesoro nel governo della Zecca. Nessuno ha potuto sostituire degnamente lo Speranza, e gli ultimi prodotti della nostra Zecca sentono la deficienza della luce dell'arte. "La Commissione dovrà ‐ disse ‐ deliberare sul conio della moneta d'oro da 50 lire, che avvierà completamente la serie delle monete d'oro del nuovo Regno. Infatti, le condizioni dell'economia e della circolazione ridanno attività alla Zecca di Roma, che avrà fra breve una nuova degna sede, corrispondente ai progressi della tecnica nei nostri tempi."

Pregando la Commissione di voler iniziare gli studi in modo corrispondente alla vocazione artistica dell'Italia, il ministro concluse dicendo che il suo pensiero ricorre al Re, decoro delle discipline numismatiche, al cui progresso contribuì, e sente di interpretare fedelmente i voti della Commissione iniziandovi i lavori con un reverente omaggio al Sovrano. La Commissione si associò unanime a questo atto di omaggio e procedette alla nomina di due vice‐presidenti nelle persone di Solone Ambrosoli e Serafino Zincone, direttore generale del tesoro.

La Commissione deliberò di bandire un concorso fra gli artisti italiani che abbiano già compiuto lavori di medaglistica per le monete da lire 100 e 50 d'oro, da 50 centesimi d'argento, da 5 centesimi di bronzo e da 20 di nichelio puro.

Per il pezzo di nichel puro da 20, per il quale si propone di conservare il diametro che ha l'attuale moneta da 20 centesimi di nichel misto, è stato stabilito che, quanto all'impronta si segua un tipo semplicissimo, che agevoli la distinzione di tale moneta da quelle di argento e di bronzo, consistente in un emblema

rilevato nel diritto ed incavato nel rovescio con la dicitura "Regno d'Italia" e il valore della moneta.

Achille Martelli

La presenza di Federico Johnson era in veste di consulente (uno dei consulenti); probabilmente la reattività nel produrre i 4 pezzi del 1903 e soprattutto il suo lavoro di marketing nel distribiurle (allego la lettera accompagnatoria) aveva colto nel segno suscitando una apparente attenzione per il suo operato.

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Però in tutto il materiale analizzato non viene mai evidenziata una collaborazione diretta Stabilimento Johnson - Zecca, l'unico dubbio di una qualche collaborazione che possiamo nutrire è relativo all'anno 1907, dubbio che nasce dalla risposta all'email di Michele (Bizerba62) relativa alla collaborazione dello SJ con la Zecca e che sotto riporto.

14ue6hi.jpg

Questa risposta secca e immediata, mi diede da pensare perchè, guarda caso, i progetti e le prove dello SJ in quell'anno ebbero poi un'effettiva coniazione alla Regia Zecca negli anni successivi....

Quindi mi sembra corretto valutare, alla luce del materiale fino ad ora analizzato, questi tondelli come meri esperimenti di un'azienda privata che intendeva avviare dei rapporti commerciali con la RZ, probabilmente solo quelli del 1907 possono considerarsi frutto di un qualche accordo con la stessa...la ricerca non finisce..

Modificato da rongom

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