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Il toro.


gpittini

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DE GREGE EPICURI

L'immagine iconografica del toro ha le sue radici nel periodo arcaico; ma non tanto nella Grecia continentale quanto a Creta. Da lì proviene il famoso vaso sbalzato con i piccoli "giocolieri" che fanno acrobazie sul dorso di possenti animali cornuti. Qualche secolo dopo, proprio fra le prime emissioni monetali (o quasi), abbiamo le monete auree di Creso, in cui un leone minaccia un toro: pezzi pieni di fascino, di cui ognuno di noi vorrebbe avere un esemplare.

L'Attica era troppo piccola ed arida per accogliere mandrie abbondanti, che invece esistevano in Tracia, Macedonia e Acarnania, dove infatti non mancano le rappresentazioni di bovini sulle monete. Nell'Iliade, il sacrificio di tori, o eccezionalmente l'ecatombe (sacrificio di 100 bovini) sono citati più volte. Anzi, è stata proposta l'ipotesi generale che proprio i sacrifici abbiano suggerito l'idea di un diverso "valore" dei vari animali e, di conseguenza, degli oggetti e delle merci (B.Laun, M.Mauss).

Ma è l'Italia, in campo numismatico, la patria dei bovini (pecus, pecunia; vitulus, Vitulia, Italia): tori andro-prosopi in Campania e in Sicilia, tori cozzanti a Thurion e Siracusa, tori più pacifici a Sibari e nella rinata Posidonia. Più avanti, come patria elettiva del toro, comparirà la Spagna.

Ma eccoci a Roma. La "suovetaurilia" è il sacrificio di un maiale, una pecora e un toro nelle lustrazioni; la vediamo in numerosi bassorilievi e su qualche moneta. I primi tori già li vediamo nella serie fusa (Minerva-Toro), ma io inizierei con uno dei più antichi quadranti coniati, il Sydenham 94 e Cr. 39/2: toro caricante, sotto di lui un serpente verso dx. Tutte le foto provengono da Wildwinds.

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Con questo, salto tre secoli e mezzo ed arrivo al toro di Giuliano l'Apostata (SECURITAS REIPUBLICAE), sormontato da 2 stelle: carico di significati religiosi e filosofici, su cui non si è smesso di scrivere. Moneta della zecca di Antiochia.

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Modificato da gpittini
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Questa volta concludo con una orrenda immagine kitch del 20° secolo, di origine cretese, per sottolineare che il toro è qualcosa che induce spesso ad esagerare, ad uscire dalla misura. Si pensi anche alle corride, ed ai giganteschi cartelli con un enorme toro nero che costellano le autostrade spagnole. Beh, un motivo ci sarà. Ma spero che qualche amico aggiunga notizie e foto (non kitch!)

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Questa invece è una delle mie prime provinciali, coniata ad Aradus in Fenicia nel 93-94 d.C..

Al diritto il profilo della dea Astarte, affiancato dal profilo di dimensioni più piccole dell'imperatore Domiziano.

Al rovescio un toro corrente a sinistra con la testa rivolta di fronte.

RPC II 2042, non frequente a vedersi.

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Ciao Gianfranco,

un tema interessante e complesso nella ricostruzione della simbologia del toro e in genere dei bovini. Animali spesso simboli della forza della natura che talvolta va piegata e/o sconfitta (vedi le corride), sfidata (corse di Pamplona). O anche forza della natura quasi demoniaca (Minotauro).

La memoria mi riporta nella preistoria agli esemplari di bisonti dipinti nel Paleolitico Superiore sulle pareti delle grotte (vedi ad esempio Lascaux ) dove i dipinti avevano significati magici e propiziatori.

post-3754-0-77863600-1302637869_thumb.jp.

Nel neolitico europeo secondo M. Gimbutas nel suo libro "La dea madre" il toro ha in genere valenza di energia e rigenerazione in quanto la testa del toro, in vista frontale, ricorda l'utero con le ovaie e le tube.

A livello protostorico sardo ricordo delle raffigurazioni incise in grotte sepolcrali a forma di testa taurina stilizzata ma non ricordo la spiegazione a tale simbolo, presente anche sulle tombe ipogee.

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Tomba dei giganti - Sa ena e Tomes

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Come hai già detto sopra, il toro è importante nella zona greca ma già nella cultura cicladica era considerato forza della natura da soggiogare, i giovani compivano dei giochi che consistevano nel compiere un salto mortale appoggiando le mani sul dorso del bovino in corsa.

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Santorini - affresco da Thera

Ma dopo questo prolisso prologo, presento qualche moneta inerente al tema "Toro", perquanto non ce ne siano poi molte di romane e mi trovo costretto a divagare ...

Moneta dall'area greca-adriatica, anzi, dall' Illyricum!!

ILLYRIA AR 18mm (3.3g.) Hellenistic Illyria, Apollonia Drachm ΑΓΙΑΣ Illyria Obverse: Illyria, Apollonia Drachm ΑΓΙΑΣ, Cow Left with head reverted suckling Calf right, Reverse: Double Stellate pattern, ΑΠΟΛ ethnic, ΕΠΙΚΑΔΟΥ magistrate. Date: 229-30BC Mint: Apollonia Attribution: BMC 15

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So, non è un toro, è una mucca con vitello ma... diamo stazio anche alla famiglia! ;)

Asse provinciale di Augusto, dalla Spagna, guarda caso:

Ace reign of Augustus. Calagurris. Anv.: MVN. AVGVSTVS CL.IVLIA R. Laureate head of Augustus right. Rev.: II VIR. L. Baebes. PRISCO. C. GRAV. BROC. Toro to right. 12.60 grs. Green patina. AB-416. MBC.

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Poi un bell'aureo di Augusto, commemorante la Vittoria sull'Armenia, rappresentata dalla vittoria che afferra il toro (simbolo dei Monti Tauri, simboli e difese naturali della regione) per le corna

Augustus. 27 BC-AD 14. AV Aureus (8.04 g, 12h). Pergamum mint. Struck 19 BC. AVGVSTVS, bare head right / ARMENIA above, CAPTA in exergue, Victory, draped, wings spread, kneeling right on the back of a bull, recumbent on ground right, grasping the bull’s head and turning its horns. RIC I 514; Calicó 160 (this coin illustrated); BMCRE 671 = BMCRR East 308; BN 977-8; Biaggi 82 (this coin). Good VF, a few minor field marks. Very rare.

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Modificato da Illyricum65
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Quindi metterei i tori sacri che trainano la biga di Diana Lucifera:

CARACALLA. 198-217 AD. AR Denarius (18mm, 3.31 gm). Struck 217 AD. ANTONINVS PIVS AVG GERM, laureate head right / P M TR P XX COS IIII P P, Diana or Luna in galloping biga of bulls left. RIC IV 284d; BMCRE 185; RSC 395. Superb EF. Rare type.

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Un antoniniano di Gallieno con rovescio Toro e legenda dedicata alla Legione VII.

GALLIENUS. 253-268 AD. Antoninianus (21mm, 2.98 gm, 6h). Mediolanum (Milan) mint. Struck 260-262 AD. GALLIENVS AVG, radiate and cuirassed bust right / LEG VII CL VI P VI F, bull standing right. RIC V 348; MIR 36, 1006n; RSC 511. VF, typical weak strike. Rare.

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Un Gallieno con Toro come simbolo solare

Gallienus. AD 253-268. Antoninianus (20mm, 3.14 g, 12h). Rome mint, 11th officina. 10th emission, AD 267-268. Radiate head right / SOLI CONS AVG, bull standing right; XI. RIC V 285; MIR 36, 749b; RSC 983. VF. Rare.

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Tornando a livello provinciale mi sposto in Moesia a presentare un altro simbolo, il toro, di una delle 2 Legioni presenti in regione ovvero la già citata Legione VII Claudia Pia Fidelis

D/ IMP M IVL PHILIPPVS AVG.

R/ P M S COL VIM (all’esergo) AN XI

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Modificato da Illyricum65
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Infine concludo con un'ultima immagine, non monetale, di toro in ambiente romano:

una stele raffigurante Mitra Tauroctono.

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Ciao

Illyricum

:)

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Che dire di questo aureo di Tito nel quale il toro sprigiona tutta la sua potenza?

RIC 780, coniata sotto Vespasiano, in vendita su VCoins per chi fosse interessato. :rolleyes:

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Bella discussione come sempre!

Vi linko una serie di messaggi riguardanti il tema toro nel Topic "Oboli che Passione"

Ho fatto un lavoro a riguardo e il tema delle corna taurine è totalmente intrigante e affascinante.

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Ciao,

continuo con un'altra divagazione :offtopic: rispetto ai temi prettamente numismatici ma pienamente centrata sul tema del toro nelle epoche preistoriche:

le raffigurazioni taurine di Calal Hujuk (6.500-5.500 a.C., neolitico, Asia Minore) ritrovate in alcune abitazioni, probabilmente a significato rituale.

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So che Mirko apprezzerà. ;)

Ciao

Illyricum

:)

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mi reintrufolo nella carellata taurina per proporre per l'ennesima volta una moneta di Carausio!

RIC_0075.jpg

Carausius AE Antoninianus. London mint.

IMP CARAVSIVS P F AVG, radiate and draped bust right

LEG VII CL AVG, bull standing right.

Sear (1988) 3561 - RIC 75

La VII legio Paterna Claudia Pia Fidelis ("paterna" nel senso che deriverebbe dalla legio VII del padre adottivo di Ottaviano, Gaio Giulio Cesare; "fedele e leale") fu riformata da Augusto dopo la battaglia di Azio del 31 a.C., ed esistette almeno fino alla fine del IV secolo, quando svolgeva compiti di pattuglia nel medio corso del Danubio. Il suo emblema, come quello di tutte le legioni cesariane, era il toro, insieme con il leone.

(fonte: wikipedia)

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DE GREGE EPICURI

Integro la discussione con un denario repubblicano ripescato in collezione. Il toro qui c'entra solo col nome del monetiere, L. Thorius Balbus, del 105 a.C. (è la Cr. 316/1): il toro è caricante verso destra. Ma è interessante anche il D: Giunone Lanuvia con le lettere ISMR: Juno Sispes Mater Regina (Thorius era di Lanuvio). Sopra al toro c'è anche una control-mark, che qui è H. Ora però bisogna cercare che cosa significa SISPES (forse equivale a sospes?)

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Ora però bisogna cercare che cosa significa SISPES (forse equivale a sospes?)

Intanto bella moneta Gianfranco!

Sispes o Sospita, significa salvatrice, deriva da Sospes, che appunto, significa salvatore. Evidente, essendo Giunone ivi commemorata, che si riferisca a lei, però c'è da dire che questo termine, come aggettivo può anche significare "salvo, incolume" oppure "felice".

Difatti il nome completo di Giunone di Lanuvium era: Gunone Salvatrice Madre e Regina, come è scritto sulla moneta.

In principio i suoi favori venivano invocati per pacare le rivolte latine, in seguito fu protettrice di Roma durante le guerre.

Fu rappresentata con un elmo a forma di pelle di capra e con scudo e lancia, come si può vedere qua:

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e le fu dedicato un tempio nel Foro Holitorium dal console C. Cornelius Cethegus come ringraziamento per una vittoria nella Gallia Cisalpina nel 194 a.C.

Modificato da Mirko8710
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