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IGNORED

I Workshop Internazionale di Numismatica - Roma


Risposte migliori

Basta Vincenzo con queste offese che non ti fanno onore ne come persona ne tantomeno come studioso quale dici di essere.

Giovanna è una persona generosa, disponibile e molto in gamba che conosciamo tutti qui sul Forum, definirla anzianotta è irrispettoso e gradirei che i curatori di questa sezione censurassero queste offese del tutto gratuite.

Finiamola qua con questa setrile diatriba. Sarebbe meglio tu ci parlassi di monete e ci dispensassi il tuo pensiero in proposito non lasciandoti andare a degli sfoghi inutili per compensare chissà quali frustrazioni, prendendotela con persone che sono molto corrette e limpide nei loro comportamenti ed esternazioni.

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quam diu etiam furor iste tuus nos eludet? quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?

Fino a quando la vostra sfiderà la mia... :D

Modificato da Vincenzo
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Sono stato presente nel pomeriggio del primo giorno e nella mattinata del secondo (causa impegni di lavoro non ho pututo per il restante periodo).

Ho trovato molto interessanti gli interventi del pomeriggio del primo giorno, in particolare quelli dei prof. Saccocci e Arslan.

Ottima occasione per conoscere nuovi Lamonetiani e ritrovarne di "vecchi" . Molto bella poi a fine lavori del primo giorno la chiaccherata durante l'aperitivo e la cena tutti assieme!

Ora, come immagino tutti gli altri, attendiamo con ansia il resoconto dei "tre giorni" che Giovanna a breve ci posterà, contornato da qualche bella foto.

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Sono stato presente nel pomeriggio del primo giorno e nella mattinata del secondo (causa impegni di lavoro non ho pututo per il restante periodo).

Ho trovato molto interessanti gli interventi del pomeriggio del primo giorno, in particolare quelli dei prof. Saccocci e Arslan.

Ottima occasione per conoscere nuovi Lamonetiani e ritrovarne di "vecchi" . Molto bella poi a fine lavori del primo giorno la chiaccherata durante l'aperitivo e la cena tutti assieme!

Ora, come immagino tutti gli altri, attendiamo con ansia il resoconto dei "tre giorni" che Giovanna a breve ci posterà, contornato da qualche bella foto.

Vero. Simpatico anche il siparietto post relazione, tra la Travaini e Saccocci sulla funzione monetale nelle tombe.

Molto interessante anche la presentazione del poster sui ritrovamenti monetali in Sicilia(la prima in sala).

Vincenzo.

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[non chiudo la discussione ma torniamo a parlare del workshop]

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Awards

Il Workshop è stato, a mio avviso, molto interessante. Sinceramente speravo in un'affluenza più massiccia da parte degli appassionati del settore mentre, in realtà, ho visto più che altro gli addetti ai lavori più "anziani".

Tra le altre cose ho trovato particolarmente innovativo il portale numismatico del British dove sono già disponibili 12000 monete repubblicane tutte complete di foto e dati principali. Contemporaneamente il nostro portale dello Stato ha spiegato il progetto attualmente in lavorazione.

Interessantissime le relazioni del Venerdì con l'illustrazione dello studio dei tesoretti rinvenuti prevalentemente in Gran Bretagna e in Spagna. Molto interessante vedere le differenze nel metodo di ricerca e studio utilizzato dagli studiosi stranieri rispetto ai nostri connazionali.

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Capisco che non sia facile riassumere un Convegno di un certo spessore tecnico, specie per chi non è rimasto ad ascoltare tutti gli interventi.

In ogni caso per avere una idea degli argomenti oggetto di interventi esiste il programma reperibile sul sito del Workshop.

Poi esiste il volume dei preatti (con un riassunto degli interventi) che era in vendita a 12 euro.

Io personalmente ho trovato comodi e talvolta interessanti i posters, quasi tutti incentrati su vari ritrovamenti di età antica o medievale e talvolta con piacevole grafica. Quello che mi ha un pò stupito è che, salvo un paio di casi, non erano disponibili su richiesta delle fotocopie ridotte dei vari posters. Questo in quanto per la mia professione ho partecipato a molti congressi biomedici con posters e in genere erano disponibili anche versioni in dimensioni ridotte in formato A4 (raramente A3), molto utili anche per scambi con gli interessati.

Forse, per cominciare a fare un riassunto, la cosa migliore è partire dalla seduta finale, dove hanno discusso gli aspetti salienti e conclusivi dell'intero Convegno. Purtroppo ho sentito solo le battute iniziali ma ho notato che era presente Paleologo e spero che egli possa intanto riassumere cosa hanno discusso insieme i vari docenti (per la verità quasi tutti piuttosto anzianotti... e manca ancora un vero ricambio generazionale, ma questo vale anche in tanti altri settori).

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Mi ha molto incuriosito la Tua ultima frase. Potresti dire quali sono queste differenze?

Arka

Non è semplice riassumere in poche righe un argomento così vasto e per certi versi troppo tecnico per essere compreso a pieno dai non addetti ai lavori (tra cui il sottoscritto) ma proverò a fare qualche esempio. Dal mio punto di vista, non essendo un archeologo e non conoscendo a fondo le tecniche di scavo, mi è parso di capire che in Italia si utilizzano tecniche e metodi ben conosciuti e consolidati nel tempo che, per certi versi, potrebbero essere definiti "superati" mentre, altrove, è più frequente l'utilizzo di metodi e tecnologie di nuova concezione.

Numismaticamente parlando emerge che i nostri scavano minuziosamente strato per strato setacciando di volta in volta la terra di risulta. Da noi non è previsto l'utilizzo di strumentazione elettronica per l'individuazione e la discriminazione dei metalli o degli oggetti (tranne in qualche sporadico caso per individuare eventuali opere murarie o vani vuoti nel sottosuolo) rispetto agli altri materiali da scavo mentre altrove, ad esempio in Gran Bretagna, la ricerca viene eseguita sistematicamente e sin da subito con tali strumentazioni. L'impressione è che da noi numismatica e archeologia siano ancora fortemente fuse insieme mentre presso le altre scuole estere vi è una separazione molto netta tra le due materie. D'altro canto è vero che gli inglesi partono dalla ricerca specifica delle monete mentre i nostri le trovano solo come diretta conseguenza dello scavo, ma è altrettanto vero che la moneta abbinabile ad uno strato può dare certamente moltissime informazioni a chi scava senza contare che, sul nostro territorio, la stratificazione degli abitati è avvenuta in un modo assolutamente unico ed articolato.

Curioso notare come gli studiosi del British sono stati in grado di scavare a strati anche un tesoretto rinvenuto in un'olla. Tale ricerca ha suscitato la curiosità degli archeologi nostrani e mi pare di aver notato una certa vena sarcastica e di scetticismo da parte di alcuni nel commentare tale studio.

Altra grande differenza che ho riscontrato è data dal tipo di studi che i relatori hanno presentato al congresso; in particolare ho notato che i numismatici stranieri sono fortemente abituati a trattare grossi quantitativi di dati e di monete che, elaborati, vengono poi presentati al pubblico sotto forma di interessantissimi grafici statistici. E' vero che probabilmente questi dati vanno presi con le pinze (torno a riflettere sulla possibilità oggettiva di scavare un tesoretto chiuso in un'olla a strati) ma le forze e le tecnologie (anche informatiche) schierate in campo per elaborare tali mole di dati è indubbiamente ammirevole. Se anche nel nostro paese si iniziasse ad impiegare più forza giovane e nuove tecnologie (che certamente non mancano) probabilmente potremmo tranquillamente fare scuola a tutti gli altri.

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Salute

non so se il georadar sia un sistema di ultima generazione per gli scavi archeologici,ma dalle mie parti(Molise)è stato adoperato e mi sembra venga adoperato anche in altre parti d'Italia.

Il problema è che se s'individuano cose interessanti sotto terra,non vi sono soldi per gli scavi,per restaurare i reperti,vi sono molti archeologi precari che vorrebbero fare ma hanno le mani legate dai tagli ministeriali

Deve finire questo scempio culturale :angry: :angry:

è ora che i politici si diano a fare per trovare soldi per la Ricerca,motore dell'economia.Ci vuole linfa vitale per ossigenare le casse dello stato e questa linfa non deve venire dai soldi dei contribuenti,ma dalla Ricerca.

Che i politci trovino una soluzione che non sta a noi trovare poichè se dovessimo risolvere questi problemi dovremmo essere pagati!!!! :angry: :angry: :angry:

Un bellissimo programma che la Rai trasmetteva(uno dei pochi a dire il vero)era Passpartout ,su Rai3 condotto da Philippe Daverio in cui si parlava di storia,arte e cultura ed anche questo è stato tolto(notizia data ieri a "Che tempo che fa" da Philippe Daverio)

Quanno ce vò ce vò!!!

--odjob

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Grazie per le utili note Centurione

Conosco abbastanza questi convegni (questo era particolarmente tecnico e di impronta molto "archeologica" ma sicuramente interessante - per gli specialisti della materia - per i temi trattati) ove mi è capitato anche di presentare delle relazioni e consoc bene la "contrapposizione " delle varie "scuole" .

Nulla di male , di per sé, di un sano agonismo tra scuole di pensiero diverse, diviene malsano invece se invece di mantenere un'apertura mentale verso non solo nuove strumentazioni che possono aiutare la ricerca , ma soprattutto anche nuove metodologie di studio (leggi analisi quantitative del materiale che all'estero sono praticate da decenni) che non dovrebbero essere sottovalutate, tantomeno derise ;) adottando atteggiamenti di supponenza come invece ho visto purtroppo fare da alcuni studiosi.

Il vero problema , oltre una certa vetustà di approccio che caratterizza alcuni esponenti della scuola italiana (peraltro e per fortuna abbiamo ottimi numismatici e la scuola italiana conta esponenti di spicco che regolamente contribuiscono alla ricerca internazionale) , risiede in quello che sottolineavi nel tuo intervento:

L'impressione è che da noi numismatica e archeologia siano ancora fortemente fuse insieme mentre presso le altre scuole estere vi è una separazione molto netta tra le due materie.

Al numismatico spesso non sono riconosciute date competenze e il suo apporto, soprattutto in analisi stratigrafiche e di datazione , fondamentali per certe indagini, è davvero molto ridotto. In un Paese dove la scuola Archeologica è molto forte si ha da un lato uno scarso utilizzo degli studiosi numismatici e dall'altro si ha a che fare , purtroppo, molto spesso con archeologi che ignorano elementi fondamentali di numismatica.

La speranza è che attraverso confronti e convegni, anche di questo tipo, il dato numismatico che riveste una crescente importanza nell'indagine storica e archeologica e al quale nelle scuole di altri Paesi viene data la giusta importanza, venga finalmente riconosciuto come tale anche da noi sollecitando preparazioni adeguate da parte di coloro che sono preposti a studiare i contesti di riferimento del nostro passato.

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Grazie per le utili note Centurione

Conosco abbastanza questi convegni (questo era particolarmente tecnico e di impronta molto "archeologica" ma sicuramente interessante - per gli specialisti della materia - per i temi trattati) ove mi è capitato anche di presentare delle relazioni e consoc bene la "contrapposizione " delle varie "scuole" .

Nulla di male , di per sé, di un sano agonismo tra scuole di pensiero diverse, diviene malsano invece se invece di mantenere un'apertura mentale verso non solo nuove strumentazioni che possono aiutare la ricerca , ma soprattutto anche nuove metodologie di studio (leggi analisi quantitative del materiale che all'estero sono praticate da decenni) che non dovrebbero essere sottovalutate, tantomeno derise ;) adottando atteggiamenti di supponenza come invece ho visto purtroppo fare da alcuni studiosi.

Il vero problema , oltre una certa vetustà di approccio che caratterizza alcuni esponenti della scuola italiana (peraltro e per fortuna abbiamo ottimi numismatici e la scuola italiana conta esponenti di spicco che regolamente contribuiscono alla ricerca internazionale) , risiede in quello che sottolineavi nel tuo intervento:

L'impressione è che da noi numismatica e archeologia siano ancora fortemente fuse insieme mentre presso le altre scuole estere vi è una separazione molto netta tra le due materie.

Al numismatico spesso non sono riconosciute date competenze e il suo apporto, soprattutto in analisi stratigrafiche e di datazione , fondamentali per certe indagini, è davvero molto ridotto. In un Paese dove la scuola Archeologica è molto forte si ha da un lato uno scarso utilizzo degli studiosi numismatici e dall'altro si ha a che fare , purtroppo, molto spesso con archeologi che ignorano elementi fondamentali di numismatica.

La speranza è che attraverso confronti e convegni, anche di questo tipo, il dato numismatico che riveste una crescente importanza nell'indagine storica e archeologica e al quale nelle scuole di altri Paesi viene data la giusta importanza, venga finalmente riconosciuto come tale anche da noi sollecitando preparazioni adeguate da parte di coloro che sono preposti a studiare i contesti di riferimento del nostro passato.

Caro Numa numa si tratta di una vexata quaestio, cento anni orsono Biondelli, Ambrosoli e Ricci dibattevano esattamente sugli stessi temi ma da allora poco è cambiato.

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Vero Liutprand

però ora è cambiata la tecnologia e anche velocemente

anche ai tempi del caso Bruneri/Canella il riconoscimento delle impronte digitali erano rifiutate e guardate con sospetto e sufficienza da buona parte dell'apparato giudiziario dell'epoca.. in seguito si sono dovuti adattare..

Nel caso in questione non si tratta di giudicare una "Scuola" o preferire l'una all'altra , si tratta però di fare in modo che non vi siano prevenzioni o chiusure pre-concettuali, o peggio una presa di distanze da certe metodologie solo per partito preso.

L'onestà intellettuale dovrebbe essere sempre perseguita da qualunque studioso degno di tale nome.

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Un esempio della differenza non solo di mezzi ma anche di mentalità tra i docenti numismatici inglesi e quelli italiani, che non sempre va a vantaggio dei nostri....

In qualità di registrato al Workshop, oggi ho ricevuto sul mio email in allegato la bozza "in corso" dell'intervento di M. Crawford. Lui parla bene l'italiano ma ovviamente preferisce scrivere i lavori in inglese.

E' da ammirare la disponibilità di questo studioso inglese, famoso per avere scritto i due fondamentali volumi sulla monetazione romana repubblicana (anche se abbisognano ormai di una revisione, specie sul bronzo). Mette a disposizione il suo lavoro ancora in bozza.

E' un sistema abbastanza diffuso nel campo scientifico in USA e GB in quanto permette di conseguire non solo la tempestività di conoscere un certo risultato di una ricerca, ma anche di agevolare la correzione di eventuali refusi o l'integrazione di altri dati. E' un sistema purtroppo ancora poco diffuso nel chiuso mondo accademico italiano....

Colgo l'occasione per accluderlo per chi non l'ha ricevuto (è in originale formato Word !)

The Hellenistic coinages of Italy and Sicily.doc

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Grazie Acraf, l'ho appena trovato anch'io nella posta e mi sono molto stupita, ma benevolmente, visto che non credo sia una cosa usuale in Italia mandare a tutti partecipanti di un Congresso un resoconto del proprio lavoro.

Ringrazio pubblicamente il Prof. Crawford per questo "omaggio" graditissimo. Buona giornata a tutti, Giò

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Awards

Ho chiesto agli organizzatori l'autorizzazione a pubblicare una foto dei partecipanti al I° Workshop Internazionale di Numismatica tenutosi a Roma dal 28 al 30 Settembre, reso possibile grazie alla Fondazione Roma - Arte - Musei:

post-66-0-38534300-1317809420_thumb.jpg

(Foto scattata ai partecipanti presenti il 30 Settembre)

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vedo che la presenza femminile sovrasta quella maschile.

Giovanna ti sei nascosta?

:P

Ciao, questa foto l'ha fatta Centurioneamico, ma io ero vicino a lui e ne facevo anche io, quindi non ci sono... :) . Giò

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Awards

  • 4 mesi dopo...

Ciao a tutti, essendo di Roma vorrei partecipare anche io. Sapete da che ora a che ora è?

Grazie da ora a chi mi risponderà. :)

Questa manifestazione c'è stata dal 28 al 30 Settembre 2011. Magari la prossima volta... :)

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