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carausius l'usurpatore e l'emergenza di coniare


grigioviola

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Nelle mie ricerche di studio (bibliografiche e iconografiche) che sto facendo da ormai un po' di tempo sul periodo della formazione del regno gallico prima e degli usurpatori britannici poi (dal 259 al 287 per intenderci) mi sono imbattuto in alcune interessanti osservazioni sulle emissioni di Carausius.

Scrive George C. Boon nella schedatura dell'hoard del "White Woman's Hole" (Leighton, Mendip Hills, Somerset):

The usurper Carausius arrived in 286 to find no mint in operation and the pressing need to institute a coinage wich would carry his name and features far and wide was evidently solved by recruiting engraves of varying capacity - among them, no doubt, the producers of the barbarous radiates of a few years earlier [...] - who were set to coin money for a rasonable size and weight in different centres. Frequently their products are found overstruck on earlier coins, mostly those of around 270.

(da "A roman counterfeiters' den", proc. Univ. Bristol Spelaeol. Soc. 1972 13(i) pp 61-82)

Carausius è stato il primo ad aprire ufficialmente delle zecche in territorio inglese (Londinium, Colchester/Camulodunum, Clausentum?) utilizzando quindi delle maestranze che molto probabilmente pochi anni prima erano impegnate nella realizzazione dei cosiddetti radiati imitativi: delle monete di necessità che si affiancavano alle emissioni ufficiali e che, vista la loro enorme diffusione, erano comunemente accettate e utilizzate sia nel territorio dell'impero gallico che, in maniera decisamente meno frequente, nei territori dell'impero centrale.

Queste maestranze iniziarono quindi a battere moneta investiti di un ruolo ufficiale e, per accelerare i tempi di realizzazione dei tondelli e produrre nel minor tempo possibile la più elevata quantità di moneta del nuovo imperatore, utilizzarono monete degli imperatori gallici che in Inghilterra costituivano una fetta cospiqua del materiale circolante.

A riprova di questo interessante fenomeno (diffuso un po' in tutta la romanità e anche in epoche successive, ma che qui trova anche un contesto storico particolarmente interessante, almeno per me!) sono sia le evidenze archeologiche (come gli stessi ritrovamenti nell'hoard in questione) che diversi esemplari che si trovano in commercio di monete di questo imperatore. Vi lascio alcuni link di monete recuperate da VCoins:

1) CARAUSIUS su VICTORINUS: http://www.vcoins.com/ancient/civitas/store/viewitem.asp?idProduct=12243

2) CARAUSIUS su emissione precedente non riconoscibile: http://www.vcoins.com/ancient/marcantica/store/viewItem.asp?idProduct=2134

3) CARAUSIUS su Tetrico I: http://www.vcoins.com/lac/store/viewItem.asp?idProduct=58

L'hoard in questione è caratterizzato da monete contraffatte di varie epoche dal periodo dell'impero gallico al periodo costantiniano.

Peccato che di questo interessantissimo periodo della storia dell'impero romano, dal punto di vista numismatico, non esistano testi in italiano, se non qualche articolo!

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DE GREGE EPICURI

Molto interessanti queste riconiazioni, non ne avevo mai viste. C'è da dire che in Italia le monete di Carausio si vedono davvero poco. Tempo fa ho letto (ma solo qua e là, non integralmente) "The coinage of Roman Britain" di R. Reece, ma non ricordo che parlasse di queste monete riconiate.

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Ne approfitto di questo topic aperto per fissare qualche appunto sulla storia numismatica di questo usurpatore citando di volta in volta le fonti delle mie notizie. Il grosso delle informazioni lo sto ricavando da un agile e ben fatto libro incentrato sui seccessionisti britannici Carausius e Allectus: Carausius and Allectus: the british usurpers - P.J. Casey

1.0 L'UBICAZIONE DELLE ZECCHE

1.1 La Zecca Continentale (Rouen)

Storicamente sono state attribuite cinque zecche per l'usurpatore Carausio di cui una ubicata nel continente. L'ubicazione esatta di questa zecca non è ricavabile da fonti documentali, ma solamente grazie a evidenze stilistiche e soprattutto a ritrovamenti sparsi e ripostigli. La zecca continentale battè moneta in oro e in lega di rame.

Gli aurei erano in linea con i metri ponderali delle emissioni di Diocleziano e Massimiano e quindi perfettamente allineati con le emissioni dell'impero centrale.

Le monete in lega invece, che pur dovevano avere lo stesso valore nominale dei cosiddetti "aureliani" - gli antoniniani riformati da aureliano che dovevano contenere 20 parti di rame per ogni parte di argento - dati i ritrovamenti frequenti assieme alle emissioni "centrali", erano tuttavia prive del contenuto d'argento previsto in linea con la consuetudine che si era instaurata nell'impero Gallico dove l'antoniniano a Partire da Postumo fino a Tetrico II si era completamente svilito del suo contenuto d'argento.

Stilisticamente le monete emesse dalla zecca continentale sono molto simili e uniformi e il ritratto dell'imperatore è praticamente basato su quelli di Diocleziano e Massimiano della zecca di Lione, quasi a creare una sorta di continuità (e maggior credibilità?) con queste emissioni.

2009079.jpg

Aureo di Carausio - Zecca di Rouen (Derby Museum)

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Ae Diocleziano - Zecca di Lione (da wildwinds)

La zecca continentale era stata storicamente individuata in Boulogne per via di una importante collezione di monete contenuta nel museo locale. Tuttavia non sono noti ritrovamenti nella città né in hoards né sparsi. Le evidenze archeologiche portano invece a ritenere più fondata l'attribuzione della zecca continentale alla città di Rouen. A tal proposito il libro di Casey riporta una piantina esaustiva a riprova di quanto sostenuto.

00rouenmintcarausiusmap.jpg

Scrive l'autore:

The location of the Continental mint in Rouen (Rotomagus in the Roman period) has been established both by the discovery of a very large hoard of coins in the city and by the distribution of these distinctive pieces in Gaul within a circumscribed radius of Rouen itself. In the past these distinctive coins have been attributed to Boulogne (Gesoriacum or Bononia in the Roman period) because of the inclusion of a number of specimens in the collection of Boulogne Museum (Casey, 1977). It is now clear that these coins were part of the hoard from Rouen which had been purchased by the museum and subsequently mistakenly provenanced to Boulogne (Webb, 1933). There is, as yet, no record of the Rouen-type coinage being found in excavation at Boulogne itself. The republication of the original hoard has sorted this problem out so that the coinage can now be studied in its original context. The distribution of Rouen coins in Britain offers no contradiction to their attribution to a Continental mint and the view that they were produced in Britain and exported to Gaul does not

overcome the objection that stylistically they are completely unlike any unequivocally insular products. The portraiture and treatment of the hair and beard, emulating as it does from the Lyons coinage of Diocletian and Maximian, differs so much from the bulk of the usurper’s coinage as to suggest a completely different artistic milieu and centre of production.

Riguardo l'apertura della zecca, Casey riporta quattro differenti teorie, ritenendo l'ultima maggiormente corretta:

1 The coins are an emergency issue produced after the loss of Boulogne in 293 to pay the few troops left after the defeat of Carausius’s forces by Constantius. This view was based on a supposed ‘emergency’ look to these rather illproduced coins.

2 They were produced as a donative paid to the forces who captured Boulogne after the defeat of Maximian’s expeditionary force in 289/90. This view was based on the mistaken assumption that numbers had been found in Boulogne.

3 They were produced, as outlined above, at the end of 290, not as a once -andfor- all donative but as a regular currency and the emission continued to the end of 291, when it ceased (Beaujard & Huvelin, 1980). The objections rehearsed under the second hypothesis prevail with equal force against this argument.

4 The coins are the initial issue of the reign, produced in 286 before Carausius extended his regime to Britain. The gold coins are the accession donative paid at the start of the reign (Burnett & Casey, 1984).

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Ho letto con piacere questo interessante excursus sulla monetazione di Carausio, effettivamente, almeno in Italia, poco studiata.

Una piccola aggiunta biografica:

Carausio, Marco Aurelio Valerio (? - Bonomia 293), comandante navale e generale romano. Di modeste origini, forse originario delle Fiandre, servì sotto gli imperatori Massimiano e Diocleziano prima in Gallia nella repressione delle rivolte dei bagaudi, poi contro i pirati franchi e sassoni che infestavano la Manica e il Mare del Nord. Accusato di irregolarità finanziarie e di aver agito in contrasto con gli interessi dell’impero, fu condannato a morte: ribellatosi, nel 286 si proclamò imperatore della Britannia (e della Gallia settentrionale). Tre anni più tardi la guerra ingaggiata da Massimiano contro l’usurpatore fallì e i due imperatori furono costretti a riconoscergli l’autorità sui possedimenti della Britannia e di parte della Gallia belgica. Nel 293 Carausio fu definitivamente sconfitto dal prefetto del pretorio Costanzo Cloro, inviato dai due augusti contro di lui.

Sono d'accordo che la somiglianza stilistica con le "ufficiali" delle monete continentali di Carausio, possa essere un tentativo di riavvicinamento alla nascente tetrarchia, anche le emissioni CARAVSIVS ET FRATRES SVI vogliono dichiarare apertamente continuità e concordia con gli augusti... pura propaganda.. niente di più lontano dai pensieri di Diocleziano e Massimano, che sicuramente non potevano in alcun modo considerare Carausio loro "fratello".

Questa moneta è del 292-293, di poco antecedente alla sua disfatta.

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sempre di natura propagandistica anche le emissioni fatte in nome di diocleziano ma con la legenda sempre terminante in AVGGG con una G a ciascuno che non fa male a nessuno! :P

con un po' di tempo (lavoro e bimbo piccolo non aiutano!) intendo proseguire inserendo qui i miei appunti sulla monetazione di questo usurpatore, le varie zecche e altre considerazioni che sto ricavando dall'ottimo libro che ho trovato! che offre non solo un contesto numismatico, ma anche storico!

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  • 9 mesi dopo...

1.2 La cosiddetta "RSR Mint" (Londra?)

I vari studi condotti sulla monetazione di Carausio hanno concordemente indicato tra le prime emissioni di questo imperatore le serie di antoniniani in biglioni privi di contrassegni di zecca, da uno stile più approssimativo rispetto le successive coniazioni e piuttosto in linea quanto a dati metrico-ponderali alle emissioni ufficiali dell'impero centrale.

Contestualmente a queste prime emissioni, venne coniata una serie di denari d'argento alcuni dei quali recanti in esergo il segno di zecca RSR, la medesima la ritroviamo anche in alcune emissioni in oro e in antoniniani in biglione.

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Questa sigla viene comunemente definita nella letteratura inglese mintmark per la sua posizione in cui è ubicata nella moneta (l'esergo appunto), ma non è riconducibile a una vera e propria localizzazione geografica di una zecca (L per Londinium, per esempio), almeno non secondo quanto ormai comunemente accettato e consolidato dai vari studi del passato e del presente. Alcuni autori hanno cercato un'interpretazione geografica indicando le lettere RSR come una sorta di abbreviazione per RUTUPIAE (Richborough) o ROTOMAGNUS (Rouen), ma i rinvenimenti, lo stile e la stessa abbreviazione non hanno apportato alcun sostegno a queste teorie.

E' Webb nel 1906 a fornire quella che è l'indicazione attualmente ancora seguita: la sigla sarebbe l'abbreviazione di Rationalis Summarum Rationum o Rationalis Summae Rei ovvero l'indicazione di una sorta di ufficium responsabile dell'emissione di particolari monete legate a benefici, donativi imperiali e gestione di particolari tassazioni. Si tratterebbe quindi dell'indicazione non tanto di una zecca quanto di un ente. Per questo motivo, oltre che per legami stilistici, la zecca a cui vengono ricondotte queste emissioni è la zecca di Londra (capitale amministrativa ed economica del nuovo impero Britannico).

Dal punto di vista della tipologia iconografica, le emissioni della cosiddetta RSR mint presentano questi rovesci (analisi dei soli metalli nobili, per gli antoniniani in linea di massima vengono ripresi i medesimi soggetti dei denari):

AUREI

LEG III FEL - Leone che cammina verso d. con fulmine in bocca

ROMANO RENOVA - Lupa a d. che allatta Romolo e Remo

DENARI

ADVENTVS AVG - Imperatore a cavallo a d. con mano alzata e scettro. Ai piedi a volte, un prigioniero

CLARIT CARAVSI AV - Busto radiato e drappeggiato del Sole

CONCORDIA MILITVM (e varianti) - Concordia a s. con due stendardi o due mani che si uniscono a stretta

CONSER AV - Nettuno su una roccia a s. con ancora e tridente

EXPECTATE VENI (e varianti) - Britannia a d. con insegna o tridente che dà la mano all’Imperatore che regge scettro o lancia.

FIDES MILITVM (e varianti) - La fede a s. che regge due insegne

FELICITAS AVG (e varianti) - Galea su onde

FORTVNA AVG- La fortuna con insegne o altri attributi o cornucopia

LEG III FL - Leone che cammina verso d. con fulmine in bocca

ORIENS AVG - Sole a s. con un globo nella mano alzata verso s.

RENOVAT ROMA (e varianti) - Lupa a d. che allatta Romolo e Remo

ROMA AETER (e varianti) - Roma entro un tempio

ROMA HERC- Vittoria che incorna Ercole in tempio

TEMPORVM FEL - Felicità a s. con cauduceo e cornucopia

VBERITA AVG (e varianti) - Donna che munge mucca

VIRTVS AVG - Leone che cammina verso s. con fulmine in bocca o Imperatore

VOTO PVBLICO (e varianti) - Altare con iscrizione MULTIS XX IMP

Si può notare un generale sostegno alle campagne militari e una cospicua tendenza alla legittimazione o al supporto del nuovo impero Britannico, una produzione in linea con le prime emissioni della zecca continentale in cui si rivelava in qualche modo fondamentale dare manforte alle campagne militari, al finanziamento delle legioni e alla legittimità dell'impero retto da Carausio. L'accento in buona parte militare delle emissioni contrassegnate RSR sembra deporre a favore di coniazioni emesse da questo particolare ente governativo per il pagamento dei soldati grazie a donativi imperiali come appunto sottolineato dalla sigla in esergo.

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Nella sezione biblioteca due interessanti articoli, in francese però!, per chi volesse approfondire la zecca continentale e la cosiddetta RSR mint di Carausio, buona lettura!

Non appena avrò un po' di tempo continuerò il lavoro sulle zecche di questo affascinante (storicamente!) usurpatore.

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  • 4 settimane dopo...

Ciao Grigioviola, la monetazione di Carausio è stata l'argomento della mia tesi di Laurea Specialistica.

Sulla sigla RSR ti consiglio il saggio di Guy de la Bedoyere su Numismatic Chronicle 158 del 1998.

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  • 2 settimane dopo...

ciao,

caspita! mi piacerebbe molto leggerla.

il saggio uscito su nc 158 mi sembra di averlo, devo controllare tra i miei libri e appunti... quando avrò finito sto benedetto trasloco!!! ora ho tutto inscatolato!

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Forse avrai modo di farlo l'anno prossimo, sto cercando di farla pubblicare, approfittando del "buco" che c'è sull'argomento in lingua italiana.

Hai letto il saggio di H.P.G. Williams, "Carausius: a consideration of the historical, archaeological and numismatic aspects of his reign"?

Credo che sia la trattazione più recente e approfondita sull'argomento.

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no! questo mi manca, farò in modo di reperirlo. grazie della segnalazione e... spero davvero di poter leggere la tua tesi! sia per mia curiosità che per tua soddisfazione (vorrebbe dire che hai trovato un editore!). :)

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