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IGNORED

I testoni di Urbano VIII


Giov60

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Prendo spunto da un eccezionale testone di Urbano VIII Anno V, recentemente passato in asta Kuenker (a. 183, lotto 1778).

Ho visto che i testoni di questo papa compaiono abbastanza regolarmente per alcuni anni: il II anno sembra il più comune (stemma al D e "Veronica" dentro Porta Santa al R), seguito dal XIV (ritratto di U. VIII al D con la Vergine in mandorla al R e l'altro tipo con al R San Michele e il diavolo), XX e XXI (Stemma al D, Vergine entro mandorla al R) poi VII e VIII anno. La conservazione è in genere modesta, specie per quelli coniati a martello, rispetto ai più tardivi (dopo il 1634?) coniati con il torchio (tuttavia gli anni XX e XXI sembrano coniati con metodo più "rudimentale" ?!?).

Il V anno è piuttosto raro (non ho notato passaggi in asta negli ultimi 10 anni; non era presente neppure nella Leu 36 e nella NAC 16) e il Muntoni riporta al n° 60 la variante che il CNI censisce al n. 249 (con l'abbreviazione VRBAN VIII e la legenda ANN V rovesciata rispetto alla restante), mentre per la Kuenker dovrebbe trattarsi della CNI n. 247 (VRBANUS VIII e ANN V in continuazione con la rimanente legenda, dunque apparentemente capovolto). Una curiosità: il testone in oggetto riporta nel piviale, credo solo per questo anno, le immagini di S. Paolo e S. Pietro a mezzo busto.

Grazie a chi saprà fornirmi conferme o smentite e, comunque, ulteriori informazioni su questa interessante monetazione e sull'anno V.

Vorrei

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Modificato da Giov60
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il testone passato da Kuenker nell'ultima asta e' sicuramente eccezionale (ne ignoravo la rarita' sottolineata da giov60 per l'anno V ), personalmente ritengo che il prezzo finale pagato dal cliente sia assai elevato anche se, chi se lo puo' permettere e, rimane soddisfatto del suo acquisto ha sempre ragione credo.... . Dei testoni del Barberini amo particolarmente quelli con il busto al D/ (non trovo l'armetta araldica di questo pontefice troppo entusiasmante ), soggetti affascinanti al R/, escludendo i "soliti" Santissimi Pietro e Paolo e la Beata Vergine, sono Roma seduta con la basilica, e il San Michele con il diavolo.

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Posto in questa sede 4 tipi "comuni" di testoni: particolarmente belli quelli dell'anno XIV (tipologie distinte), soprattutto il S. Michele con diavolo (come giustamente sottolinea sixtus78).

Si deve riconoscere che tra soggetti diversi, varianti maggiori e accoppiamenti di coni il Muntoni riconosce 41 tipi principali di testoni nel corso del pontificato di Urbano VIII (1623-1644), più ulteriori varianti minori. Districarsi tra tante monete non appare facile!

A complicare ulteriormente le cose, l'ordine classificativo del Muntoni che, per motivi a me non chiari, sequenzia consecutivamente monete appartenenti ad anni ora successivi, ora precedenti ...

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Modificato da Giov60
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Posto ancora le foto di 2 testoni: anno VIII (bella la personificazione di Roma che regge la Basilica di S.Pietro) e 1632 (dovrebbe essere anno X) con S. Pietro seduto al R.

Si tratta di testoni coniati ancora a martello che presentano debolezze e salti di conio, anche se non molto evidenti per gli esemplari qui riprodotti.

In Asta queste monete vengono spesso trattate con relativa superficialità e non raramente appaiono errori relativi all'anno o alla descrizione di altre caratteristiche.

Contrariamente alle piastre, si tratta di monete che hanno circolato e, con rare eccezioni, risulta difficile trovarle in buono/ottimo stato. Ritengo siano spesso tosate ma sfortunatamente, secondo una cattiva abitudine dura a morire, i cataloghi d'asta non riportano con regolarità il peso di queste monete che idealmente dovrebbe aggirarsi intorno a g 9.60.

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Ho visto che i testoni di questo papa compaiono abbastanza regolarmente per alcuni anni: il II anno sembra il più comune (stemma al D e "Veronica" dentro Porta Santa al R), seguito dal XIV (ritratto di U. VIII al D con la Vergine in mandorla al R e l'altro tipo con al R San Michele e il diavolo), XX e XXI (Stemma al D, Vergine entro mandorla al R) poi VII e VIII anno. La conservazione è in genere modesta, specie per quelli coniati a martello, rispetto ai più tardivi (dopo il 1634?) coniati con il torchio (tuttavia gli anni XX e XXI sembrano coniati con metodo più "rudimentale" ?!?).

Il V anno è piuttosto raro (non ho notato passaggi in asta negli ultimi 10 anni; non era presente neppure nella Leu 36 e nella NAC 16) e il Muntoni riporta al n° 60 la variante che il CNI censisce al n. 249 (con l'abbreviazione VRBAN VIII e la legenda ANN V rovesciata rispetto alla restante), mentre per la Kuenker dovrebbe trattarsi della CNI n. 247 (VRBANUS VIII e ANN V in continuazione con la rimanente legenda, dunque apparentemente capovolto). Una curiosità: il testone in oggetto riporta nel piviale, credo solo per questo anno, le immagini di S. Paolo e S. Pietro a mezzo busto.

Di questo testone non ho trovato passaggi in altre aste recenti (mancante anche in Alma Roma del 2000 e nella Varesi 16 del 1992), solo un passaggio nella celeberrima asta KUNST&MUNZEN del 1980, lotto 430 dato per raro, in MB stimato 200 CHF, ne fece 400 di realizzo, ed era il tipo con ANN. V orientato in modo contrario al resto della legenda.

Di certo si tratta di una emissione assai rara, e l'esemplare di Kunker rappresenta certamente un pezzo eccezionale se si considera non solo la conservazione, quanto la precisione della coniazione, che come tu stesso affermi era ancora a martello pertanto decentrature, slittamenti e salti di conio erano la norma.

Questo esemplare ne è esente e di certo la cosa ha influito non poco sull'esito finale dell'asta.

Interessante notare che, per quanto non firmato, lo stile sopraffino delle incisioni lo faccia attribuire con ragionevole certezza a Gaspare Mola, senza dubbio il più valente incisore pontificio della prima metà del XVII secolo.

Riguardo la coniazione dei testoni di Urbano VIII, come fai giustamente notare, le prime emissioni furono eseguite a martello, a cui seguiranno emissioni al torchio (tecnica che viene introdotta da questo pontefice e rimane in uso per gli ori e le piastre), per finire di nuovo con coniazioni a martello per gli anni terminali del pontificato.

Non è noto il motivo di questo "ripensamento" legato unicamente a questo nominale, ma considerando che gli argenti minori sono sempre rimasti coniati a martello, probabilmente fu una scelta diconvenienza, evidentemente non erano monete per cui si ritenesse fondamentale la resa estetica, per cui si optò per la tecnica più collaudata e semplice. Evidentemente la manodopera non era un problema ;)

Indubbio tra l'altro che siano decisamente più rari i testoni coniati al torchio, che non a caso spuntano alle aste prezzi doppi rispetto ai cugini a martello. Chissà che non fossero solamente degli "esperimenti" terminati con il logorio dei primi coni, sarebbe interessante fare una statistica del genere dalle immagini delle varie tipologie.

Ciao, RCAMIL.

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Tra i testoni di Urbano VIII il più comune come tipologia è senz'altro il tipo con la Porta Santa e la Veronica al centro al rovescio, probabilmente coniato in gran numero l'anno giubilare 1625, se non oltre a scopo devozionale.

Segue il tipo con lo stemma al diritto ed i Santi Pietro e Paolo al rovescio, e con il S.Pietro seduto, poi metterei in classifica il tipo con la l'Immacolata Conzezione (coniata a martello).

Ben distaccate per rarità tutte le coniazioni al torchio, la più gradita al pubblico è certamente quella con S.Michele che trafigge il demonio, di indiscutibile pregio artistico.

A complicare ulteriormente le cose, l'ordine classificativo del Muntoni che, per motivi a me non chiari, sequenzia consecutivamente monete appartenenti ad anni ora successivi, ora precedenti ...

Già, l'ho notato anche io, da l'impressione di non avere riordinato le tipologie classificate prima della stampa, dato che solitamente l'ordinamento per anno di pontificato o millesimo è la regola :rolleyes:

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Tra i testoni di Urbano VIII il più comune come tipologia è senz'altro il tipo con la Porta Santa e la Veronica al centro al rovescio, probabilmente coniato in gran numero l'anno giubilare 1625, se non oltre a scopo devozionale.

Segue il tipo con lo stemma al diritto ed i Santi Pietro e Paolo al rovescio, e con il S.Pietro seduto, poi metterei in classifica il tipo con la l'Immacolata Conzezione (coniata a martello).

Ben distaccate per rarità tutte le coniazioni al torchio, la più gradita al pubblico è certamente quella con S.Michele che trafigge il demonio, di indiscutibile pregio artistico.

A complicare ulteriormente le cose, l'ordine classificativo del Muntoni che, per motivi a me non chiari, sequenzia consecutivamente monete appartenenti ad anni ora successivi, ora precedenti ...

Già, l'ho notato anche io, da l'impressione di non avere riordinato le tipologie classificate prima della stampa, dato che solitamente l'ordinamento per anno di pontificato o millesimo è la regola :rolleyes:

Le varie tipologia per la devoluzione del Ducato di Urbino alla Santa Sede, in merito alla rarità, come le classifichi?

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Posto ancora le foto di 2 testoni: anno VIII (bella la personificazione di Roma che regge la Basilica di S.Pietro)

Moneta a me particolarmente cara :rolleyes:, dedicata dal pontefice a commemorare la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato Pontificio, all'estinzione della famiglia Della Rovere con la morte del duca Francesco Maria II nel 1631. La legenda del rovescio allude appunto all'annessione ed "accrescimento" del patrimonio della Chiesa sul Metauro.

Tra l'altro con questo passaggio si ha l'inizio di quella che sarà la "carriera" romana della famiglia Albani, con l'ormai anziano duca che inviò come suo ambasciatore Orazio Albani, sarà l'inizio di una "stretta collaborazione" tra la Chiesa e questa famiglia urbinate, che avrà ben cinque cardinali, oltre ovviamente a papa Clemente XI (1700-1721).

La moneta esiste in due tipologie, entrambe coniate a martello, con lo stemma al diritto (il tipo da te postato) e la più rara (R2 almeno) con il busto del pontefice opera di Gaspare Mola.

Il Muntoni non lo riporta, ma nell' esemplare che segue, per quanto non facili a vedersi, sono presenti le iniziali "GM" sotto il busto, al margine del tondello.

Tra l'altro al rovescio la legenda è "DITION" e non "DITIONE" come appare più di frequente. Per quanto "maltagliato" il tondello è integro, dato che il peso è di 9,475 grammi:

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Contrariamente alle piastre, si tratta di monete che hanno circolato e, con rare eccezioni, risulta difficile trovarle in buono/ottimo stato. Ritengo siano spesso tosate ma sfortunatamente, secondo una cattiva abitudine dura a morire, i cataloghi d'asta non riportano con regolarità il peso di queste monete che idealmente dovrebbe aggirarsi intorno a g 9.60.

Più che giusto, l'occhio allenato non ha bisogno del peso per giudicare un testone tosato (soprattutto quelli coniati a martello che appaiano "insolitamente" rotondi), ma il peso è un parametro che non costa nulla e che può mettere al riparo da qualsivoglia contestazione futura...:rolleyes:

Ciao, RCAMIL.

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[...]

Ben distaccate per rarità tutte le coniazioni al torchio, la più gradita al pubblico è certamente quella con S.Michele che trafigge il demonio, di indiscutibile pregio artistico.

[...]

Grazie innanzitutto a Roberto (rcamil) per l'ampia e competente discussione. :)

Il testone con S. Michele, sebbene relativamente raro, compare con una certa frequenza in asta: in Nomisma 38 ne sono stati proposti addirittura 2 esemplari (lotti 1318, SPL e 1319, BB+/qSPL).

A proposito di Nomisma nella prossima asta compariranno ben 9 testoni di Urbano VIII (1 per l'anno II, 2 per l'anno VI, 2 per l'anno VIII, 3 per il 1632 e 1 per l'anno XX): una vera inflazione ... :D

Già che ci sono posto i miei tre modesti testoni Barberini in collezione.

Grazie e complimenti a Veridio per le belle (e personali) immagini. Credo che altri lamonetiani non disdegnino questo papa: ricordo ZuoloNomisma che aveva iniziato una discussione su un bel testone anno XX di papa Barberini (LINK).

Un'ultima osservazione: ho scoperto recentemente (proprio su lamoneta.it) che alcuni volumi del CNI sono online in pdf e possono essere scaricati: tra di essi i tre della zecca romana (XV, XVI e XVII) e l'Emilia ;) . Ho utilizzato il vol. XVI per meglio definire il testone anno V!

Per chi lo desiderasse posto il link al Portale Numismatico dello Stato

Modificato da Giov60
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penso che nessuno amante delle papali disdegni i testoni del barberini. sempre belli e affascinanti anche quelli postati da veridio. da urbano VIII inizia mi pare il barocco e proprio da lui iniziano quelle piccole gemme numismatiche che ci regalano uno stile assai gradevole attraverso ( me lo si permetta ) in particolare piastre, testoni e giuli.

Modificato da sixtus78
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