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Inviato

Si patina tutto, ci va solo che la giusta pazienza, si patinano le lire come le due lire.

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Inviato

si ma picchio ... pazienza tanta ... ma dove le tieni nel monetiere sul velluto ?

Saluti

Marco


Inviato

La follia è trovare le monete dello stesso anno e con la stessa unicità, in banca stanno una affianco all'altra e devono "maturare" allo stesso modo, quindi se la lira ha il bersaglio, va trovato un due lire simile per quanto sia possiile, non sempre ci si riesce, con la discriminante che sia una bella moneta, requisito fondamentale, ed una bella moneta può non essere necessariamente un fdc.

non sempre ci si riesce, io ce l'ho fatta al 50% !


Inviato

si ma picchio ... pazienza tanta ... ma dove le tieni nel monetiere sul velluto ?

Saluti

Marco

chiederebbe ad una Signora la sua età :D ?

E' il tempo Marco e non le maneggio a mani nude, uso dei guanti di cotone, quando tocco queste monete, non per gli acidi come si potrebbe pensare ma per le impronte, quando le patine sono originali, sono delicate soprattutto sulle monete del Regno prima che si consolidino sull'argento, basta un nulla e resta il segno.


Inviato

Bellissimo ... chssa perche quella parte nn si patina !!! Mha ...

adesso son curioso di vedere le tue 2 lire del 4 tanto son sicuro al 100 % che le hai tutte =)

Saluti

Marco


Inviato (modificato)

Ecco come il Carboneri descrive questa emissione:

" d ) tipo dal 1901 al 1907 (fig. 128 e 129) con l'effige (testa nuda) di Vittorio Emanuele III rivolta a destra e la leggenda attorno "Vittorio Emanuele III" e il nome dell'incisore Speranza nell'esergo. Nel rovescio evvi l'aquila araldica di Savoia spiegata e coronata con stemma in petto, circondata in alto dalla leggenda "Regno d'Italia", ai due lati, da due nodi, ed in basso, dall'indicazione del valore e dell'anno di coniazione, con l'iniziale R per zecca di Roma, fra due stellette. Il taglio ha tre "Fert" alternati con nodi e rosette. Con questo modello si coniarono soltanto lire e doppie lire ( R.D. 7 marzo 1901).

Carboneri non cita il 5 lire in quanto fu, come noto, ritirato dalla circolazione.

Mi sono domandato più volte se sia corretto scrivere Legenda o Leggenda come per l'appunto fa il Carboneri, e se sia corretto dire "all'esergo" o "nell'esergo". In questo caso ne l'uno ne l'altro in quanto manca l'esergo (Martinori: Piccolo spazio della moneta al di sotto dell'impronta nel quale trovasi quasi sempre indicata la zecca, la data, lo stemma del sovrano, o dei presidenti di zecca o dei preposti al governo del paese, le iniziali dell'incisore della moneta, un motto o la cifra del valore). Solitamente delimitata da una barra orizzontale.

Secondo me è corretto sia legenda (direttamente da latino) sia leggenda (incrociata con l'italiano), basta essere coerenti o l'una o l'altra.

Poiché indicando l'esergo non indichiamo un punto preciso, ma uno spazio, forse è più corretto "nell'esergo".

Per quanto riguarda la parola esergo, etimologicamente significherebbe "fuori opera" ovvero al di fuori della raffigurazione principale, quindi teoricamente potrebbe indicare ogni spazio al di fuori di questa. Tuttavia tecnicamente quando si usa questa parola ci si riferisce alla parte "in basso" o "all'area inferiore solitamente delimitata da una barra orizzontale". Questo penso sia dovuto al fatto che spesso l'area con valore e zecca è appunto in basso, sotto la raffigurazione principale. Però, al momento, sarei dell'opinione che nulla vieti ad un esergo di essere "in alto" o "laterale" o addirittura "centrale" come in queste monete francesi:

10 franchi Mathieu

5 franchi Pierre Mendès France

Nel primo caso, "l'esergo" si sovrappone alla raffigurazione principale, ma ne è comunque al di fuori. Comunque sono sottigliezze, si fa per discutere, nulla di definitivo in quello che ho scritto!

Per quanto riguarda le monete postate, le trovo senz'altro molto belle e sono convinto che "l'insieme" sia particolarmente forte (senza nulla togliere ai singoli pezzi). :)

Modificato da orlando10

Inviato

Grazie mille Orlando10.

posto l'ultima, variando il soggetto la patina non cambia.


Inviato

sig Picchio i complimenti sono d'uopo monete cariche di storia patinata potrebbe fare un lavoretto sulle patine del regno con le sue bimbe :) sono tentato di venire a trovarlo per ammirare le sue coccole :)


Inviato

Grazie mille Orlando10.

posto l'ultima, variando il soggetto la patina non cambia.

Grazie Picchio per le immagini! :P Anche io vado matto per la patina. In verita' la preferisco al lustro.. .


Inviato

Patina impressionante! Stupende i "colori" danno tono e bellezza alle monete. I miei complimenti! Davvero!

Sig. Picchio,

chissà come sono il resto delle monete che ha in collezione :P ...


Inviato

Complimenti anche da parte mie per le sue magnifiche monete! :)

In genere non vengo matto per le patine, ma in questi casi devo ammettere che sono favolose. :rolleyes:

Interessante il suo ragionamento sul fatto che ogni collezione debba avere la propria identità. Sinceramente non ci avevo mai riflettuto più di tanto ma condivido pienamente il suo punto di vista. Certo che nel mio caso ne dovrò aspettare un bel po' di anni prima di vedere patine simili. :D


Inviato

Mamma mia che monete !!!!

Sono bellissime ed anche la patina le conferisce quel tocco di specialita in piu'

Complimenti per la collezione


Inviato

...meglio il lustro di zecca o meglio la patina...ovviamente autentica....qui si apre un altro dilemma!!!!

Renato


Inviato

Visto che l'argomento piace, ne posto un'altra.

La patina non è purtoppo una scienza esatta e, non tutte le monete si ossidano nella stessa maniera, soprattutto se sono state maneggiate, e pulite nel corso del tempo.

Altre volte per incuria prendono delle colorazioni troppo intense e spesse tanto da diventare antiestetiche. Per non parlare del proliferare di patite fasulle, grottesche e surreali; fortunatamente un occhio allenato e di buon naso il più delle volte se ne accorge. Chi mi conosce a volte mi ha visto anche annusarle le monete (non sono un feticista, non arrivo a tanto), elementi come il fegato di zolfo molte volte lascia una traccia di odore e questo ti leva ogni dubbio sulla bontà della patina.

Tempo fa acquistai un 12 tarì 1796 che aveva una delle patine più fasulle che avessi mai visto, era color "pongo" con una patina spessa un millimetro gommosa, chiaro lo scopo di coprire ogni qualsiasi difetto dei campi e ridare verginità ad una moneta che ne aveva viste più di Carlo in guerra. La comprai pagandola anche un pò più del dovuto per la rarità, ed infatti non mi sbagliavo, un tipo davvero inconsueto, per mezza giornata mi sono fatto andar bene anche la patina posticcia. Poi ho operato, e rimossa la scorza ho trovato più o meno quello che pensavo di trovare. Non mi lamento, sono scelte ed in alcuni cari per la rarità vado oltre a canoni estetici.

In altro caso ho acquistato questa moneta, era assolutamente nera, peggio della fuliggine e con della ceralacca sopra, colore rosso. La ceralacca copriva buona parte dell'effige e la comprai per una conservazione pagagonabile al BB, ma si vedeva che la moneta era di qualità, almeno cosi mi pareva essere. E' un acquisto di circa una quindicina di anni fa, mi sono messo di pazienza, ho rimosso la ceralacca ed alleggerito la patina, ed ora aspetto che si riformi come si deve, anche se temo che sul volto del sovrano farà fatica ad essere omogenea.

Questa è forse la gradazione che potrebbe mettere d'accordo i "patinatori" con i "lustristi", la moneta è lustra ma ... in via di patina.


Inviato

...anche se mi insulteranno tutti...questa secondo me, andrebbe lavata e poi...con tanta pazienza aspettare che si riformi una naturale patina...probabilmente le schifezze che c'erano appiccicate sopra non impediranno la naturale formazione di una patina omogenea e gradevole....così sembra un po....innaturale....però è solo il punto di vista di uno che le patine non le ama tanto...forse perchè non sono in grado di stabilire fino in fondo ì'autenticità o meno di una patina.... :unsure:

renato


Guest fabrizio.gla
Inviato

...non è una questione di fdc ma di "bello"..

Isolo solo queste parole di picchio per sottolineare quel che penso quando vedo una bella moneta.

Quando è "bella", spl o fdc importa poco (certo, se mi vendono uno spl per fdc allora no... ma questo è un altro discorso)

Grazie per la carrellata di immagini, credo che qui tutti noi non ci stancheremo mai di ammirare simili gioielli.

Bellissime monete :)

Un saluto,

F.

Inviato

Renato è quello che sta accadendo, si sta formando la patina, inizia da bordi e poi viene al centro.


Inviato

Renato è quello che sta accadendo, si sta formando la patina, inizia da bordi e poi viene al centro.

se quella mezza rupia, veramente brutta =), comprata per BB la vuoi vendere come tale la pago a catalogo ahahahaha è ottimo pezzo, non ne ho neanche uno perche sono sempre bruttine e piene di colpi quelle che vedo !!!

Saluti

Marco


Inviato

Amici guardate questa. La regina di tutte le patine! E' difficile andare oltre... :o

IMG_1938.jpg

IMG_1940.jpg


Inviato

picchio i miei complimenti x le monete :blink: come si dice eccezziunale veramenti <_<


Inviato

picchio complimenti per le monete veramente fantastiche


Inviato

Ecco come il Carboneri descrive questa emissione:

" d ) tipo dal 1901 al 1907 (fig. 128 e 129) con l'effige (testa nuda) di Vittorio Emanuele III rivolta a destra e la leggenda attorno "Vittorio Emanuele III" e il nome dell'incisore Speranza nell'esergo. Nel rovescio evvi l'aquila araldica di Savoia spiegata e coronata con stemma in petto, circondata in alto dalla leggenda "Regno d'Italia", ai due lati, da due nodi, ed in basso, dall'indicazione del valore e dell'anno di coniazione, con l'iniziale R per zecca di Roma, fra due stellette. Il taglio ha tre "Fert" alternati con nodi e rosette. Con questo modello si coniarono soltanto lire e doppie lire ( R.D. 7 marzo 1901).

Carboneri non cita il 5 lire in quanto fu, come noto, ritirato dalla circolazione.

Mi sono domandato più volte se sia corretto scrivere Legenda o Leggenda come per l'appunto fa il Carboneri, e se sia corretto dire "all'esergo" o "nell'esergo". In questo caso ne l'uno ne l'altro in quanto manca l'esergo (Martinori: Piccolo spazio della moneta al di sotto dell'impronta nel quale trovasi quasi sempre indicata la zecca, la data, lo stemma del sovrano, o dei presidenti di zecca o dei preposti al governo del paese, le iniziali dell'incisore della moneta, un motto o la cifra del valore). Solitamente delimitata da una barra orizzontale.

Buonasera Picchio, a parte complimentarmi con lei per la bella moneta che ha postato, vorrei chiederle un'informazione riguardo la fotografia della moneta stessa

Parlando con un mio amico, via MP, me l'ha fatta notare. La nostra conversazione verteva sul postare immagini appunto, lui si lamentava dei suoi pochi k a disposizione, ne vorrebbe di più...io gli ho spiegato che ci sono regole precise per la distribuzione dei k...e così via.

Finchè mi ha fatto vedere la sua foto e mi ha chiesto:" Come avrà fatto ad allegare questa foto così definita? Certo non è di 90 Kb. Quindi? "

Le ho copiato la sua frase, girandole la domanda, a cui chiaramente io posso solo rispondere per supposizione, facendogli notare che la foto pesa solo 130 k , ma se lei sarà così gentile da illuminarci in merito ne sarei contentissima, così imparerei qualcosa in più anche di fotografia o fotoritocco.

La ringrazio anche a nome del mio amico, Giovanna :)

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Inviato

Buona Sera Giovanna,

Tutto parte da una alta definizione al momento della ripresa fotografica; io uso una Olympus E-5 con obiettivo 35mm macro, e questo di per se mi garantisce una quanlità che è difficilmente ottenibile con le compatte digitali. Il file in alta risluzione pesa circa 5 MB, lo scontorno in photoshop e lo salvo al minimo della risoluzione, poi lo riduco in Office Picture Manager sino a 130 kb. Sembra laborioso, ma una volta che ci ha preso la mano si fa prima a dirlo che a farlo, ma tutto parte da una immagine di qualità, senza quella ci sono pochi artefizi.


Inviato

Questo rovescio del 2 lire 1917 è stato fotografato nel 2007 con una Olympus E-330, obiettivo 50mm ed apertura diaframma 9, Iso 100.

Il file originale in media risoluzione pesava 1,53 MB, poi ridotto a 174 kb in Photoshop risoluzione 1, quindi in Picture Manager a 140 kb per essere postato.


Inviato

Buona Sera Giovanna,

Tutto parte da una alta definizione al momento della ripresa fotografica; io uso una Olympus E-5 con obiettivo 35mm macro, e questo di per se mi garantisce una quanlità che è difficilmente ottenibile con le compatte digitali. Il file in alta risluzione pesa circa 5 MB, lo scontorno in photoshop e lo salvo al minimo della risoluzione, poi lo riduco in Office Picture Manager sino a 130 kb. Sembra laborioso, ma una volta che ci ha preso la mano si fa prima a dirlo che a farlo, ma tutto parte da una immagine di qualità, senza quella ci sono pochi artefizi.

Grazie Picchio, gentilissimo. Credo che la sua spiegazione sarà molto utile al mio amico.

Devo dire che più o meno usiamo lo stesso sistema per ridurre le fotografie. Io uso il Nero Photo Snap Viewer, partendo da una foto di circa 4 MB le riduco/miglioro anche a pochi K, senza una grande perdita di definizione, con un solo programma posso fare tutto ciò che mi serve, meno che unire due foto in un unico file, per quello uso l'Office Picture Manager anche io.

Ho una Fujifilm Finepix S1000, 10 M di risoluzione, non è una reflex ma mi da ottime soddisfazioni :D , sinceramente la reflex sarebbe troppo complicata per me.

Ora spero che il mio amico sarà soddisfatto, la ringrazio ancora per la sua gentilezza, Giò :)

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