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Inviato

Nell'ultima asta di Artemide oltre a un interessante denaro di Maria e Martino il giovane d'Aragona, zecca di Catania e con le sigle sul verso G P invertite rispetto a quelle note, moneta che ho messo a catalogo come moneta "assente nello Spahr" http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MGC/5, stavo dicendo vi è anche un grano di Vittorio Amedeo II zecca di Palermo con la data attribuita 1719 http://www.deamoneta.com/auctions/view/44/395.

Da una mia analisi delle foto credo che l'anno della moneta in questione non è 1719 ma bensì 171S cioè 1715, che a causa di una ribattitura l'ultima cifra sembra un 9. Ingrandendo l'immagine della data si vede che la parte superiore del numero nove è aperto.

Altro punto che mi lascia perplesso è la sigla ancora in parte leggibile in basso C P, come descritto nel 1719 la corte di Palermo non poteva siglare tali monete, infatti le monete descritte nello Spahr datate 1719 sono senza sigle.

Un ultimo punto che ha rinforzato il mio dubbio è che le monete coniate nel 1719 dovevano essere state battute in una zecca provvisoria della Sicilia orientale, come da me scritto in una precedente discussione e detto anche nella descrizione della moneta da Artemide, a mio avviso Siracusa, questa precaria zecca ha coniato dei grani 1719 con un disegno grossolano e secondo me coniate con la tecnica di fusione, come le monete provvisorie coniate In Siracusa pochi anni dopo nel 1734-1735 durante un assedio http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C6A/1.

Per correttezza, tale mio dubbio l'avevo già esposto alla società Artemide, la quale cortesemente è stata favorevole ad aprire una discussione.

Aspetto vostri pareri

Antonio


Inviato (modificato)

Ciao Antonio, hai preceduto di alcuni giorni la mia osservazione, complimenti, questo dimostra la tua preparazione anche in campo storico.

Il grano da te segnalato è sicuramente 1715 e non 1719, diversamente si sarebbe trattato di una moneta coniata in zone assediate nel pieno della Guerra della Quadruplice Alleanza (1717-1720). Quella del 1719 è facilmente distinguibile dalle emissioni ufficiali per la pressapochezza dello stile dell'aquila e della moneta in generale. E poi dai ............... le sigla C P parla chiaro dai! Non c'era alcun dubbio sull'attribuzione alla zecca palermitana.

La data in effetti potrebbe ingannare ma bastava fare un breve ragionamento come quello fa da te per accertarsi. Quelle vere del 1719 hanno un'aquila (o un gallo :P ) con un lungo collo e lo scudo sabaudo deforme.

Se qualcuno in ascolto può postare un 1715 possiamo commentare meglio questa analisi.

Modificato da francesco77

Inviato (modificato)

:D :D :D

Ho passato mezz'ora al telefono l'altro giorno a parlare di questa moneta con un certo sig. Mattia, di ArtemideAste :lol:

Teoricamente il grano del 1719 sarebbe stato coniato a Siracusa, ma con una stilistica ben diversa. Giusto per dire alcuni dettagli: il collo più lungo dell'aquila, le penne, lo scudo,.... Io avevo preso in analisi quello battuto nell'asta Varesi 53.

Però questo esemplare porta la data 1719 (ricordiamo che Vittorio Amedeo II fu Re di Sicilia fino al 1718 !) ma mostra chiaramente le rappresentazioni del I tipo (coniato fino al 1718).

Io e il sig. Mattia avevamo fatto delle ipotesi, come ad esempio che si tratti di un esemplare coniato sul vecchio stile ma con la data "giusta", oppure che si tratti di un 6 ribaltato (questa forse non l'avevo discussa con lui, ma mi è venuta successivamente),.... In qualsiasi modo la sigla (di cui intravedo una C in basso) ci faceva propendere per la zecca di Palermo. :rolleyes:

Vediamo come si evolve la discussione :)

Modificato da Ghera

Inviato (modificato)

Complimenti Carlino. Per i motivi sopra esposti quoto anch'io 171S.

Modificato da fedafa

Inviato (modificato)

Ciao Antonio, hai preceduto di alcuni giorni la mia osservazione, complimenti, questo dimostra la tua preparazione anche in campo storico.

Il grano da te segnalato è sicuramente 1715 e non 1719, diversamente si sarebbe trattato di una moneta coniata in zone assediate nel pieno della Guerra della Quadruplice Alleanza (1717-1720). Quella del 1719 è facilmente distinguibile dalle emissioni ufficiali per la pressapochezza dello stile dell'aquila e della moneta in generale. E poi dai ............... le sigla C P parla chiaro dai! Non c'era alcun dubbio sull'attribuzione alla zecca palermitana.

La data in effetti potrebbe ingannare ma bastava fare un breve ragionamento come quello fa da te per accertarsi. Quelle vere del 1719 hanno un'aquila (o un gallo :P ) con un lungo collo e lo scudo sabaudo deforme.

Se qualcuno in ascolto può postare un 1715 possiamo commentare meglio questa analisi.

ciao Francesco - ecco le foto che cercavi - la mia è molto più bella e l'ho appena venduta per 40 euro - quoto anch'io l'ottimo Carlino.

post-13664-0-52940800-1299626401_thumb.j

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Modificato da 2006augustod

Inviato

Non si può che quotare Antonio


Inviato (modificato)

:D :D :D

Ho passato mezz'ora al telefono l'altro giorno a parlare di questa moneta con un certo sig. Mattia, di ArtemideAste :lol:

Teoricamente il grano del 1719 sarebbe stato coniato a Siracusa, ma con una stilistica ben diversa. Giusto per dire alcuni dettagli: il collo più lungo dell'aquila, le penne, lo scudo,.... Io avevo preso in analisi quello battuto nell'asta Varesi 53.

Però questo esemplare porta la data 1719 (ricordiamo che Vittorio Amedeo II fu Re di Sicilia fino al 1718 !) ma mostra chiaramente le rappresentazioni del I tipo (coniato fino al 1718).

Io e il sig. Mattia avevamo fatto delle ipotesi, come ad esempio che si tratti di un esemplare coniato sul vecchio stile ma con la data "giusta", oppure che si tratti di un 6 ribaltato (questa forse non l'avevo discussa con lui, ma mi è venuta successivamente),.... In qualsiasi modo la sigla (di cui intravedo una C in basso) ci faceva propendere per la zecca di Palermo. :rolleyes:

Vediamo come si evolve la discussione :)

E' del 1720 la cessione della Sicilia in cambio di quel lenzuolo terre agricole che era la Sardegna. Quindi diciamo che fu Re di Sicilia fino al 1720.

La volpe savoiarda riuscì comunque a conservare il titolo regale.

Ora mi osservo la monetina, anche se non potrò aggiungere nulla all'analisi di chi mi ha preceduto, visto che conosco poco la monetazione siciliana antecedente o successiva.

PS NAC 57, c'era un grano eccezionale. Peccato essere arrivati tardi...

Saluti,

N.

Modificato da niko

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