Vai al contenuto
IGNORED

Un'aquila da 7 milioni di dollari


petronius arbiter

Risposte migliori

Stavolta, contrariamente al passato, nei forum numismatici americani non c'è stata, o almeno non ancora, la levata di scudi contro la sentenza. La notizia è stata accolta senza enfasi, direi quasi con rassegnazione: in parte, immagino dipenda dal fatto che anche negli USA è agosto, e molti saranno in ferie, ma io credo che, in fondo, se lo aspetttassero, i tempi lunghissimi che la Corte si è presa per decidere non lasciavano presagire nulla di buono (fossero stati d'accordo sul verdetto di aprile 2015 che assegnava le monete ai Langbord, penso ci avrebbero messo molto di meno), e fin da subito si era capito che aria tirava, quando la richiesta di riesame del Governo era stata accolta.

Avevo scritto:

Il 31/7/2015 at 12:52, petronius arbiter dice:

E, se devo essere sincero, un altro dubbio mi ha assalito da un paio di giorni, da quando la Corte ha accolto la petizione di riesame del Governo, cosa che, a sentire gli esperti di legislazione dei forum numismatici USA, non avviene quasi mai...a pensar male si fa peccato, ma non posso fare a meno di pensare che se il ricorrente non fosse stato il Governo, l'esito, forse, sarebbe stato diverso :rolleyes:

petronius 8)

Link al commento
Condividi su altri siti


5 ore fa, bizerba62 dice:

Mi pare una decisione ineccepibile.

Ciao.

Come sai, avrei preferito una soluzione diversa, un accordo simile a quello che ha portato alla vendita della moneta di Farouk e alla spartizione del ricavato, ma ormai credo non si possa far altro che prendere atto di questa sentenza,

Nei forum americani si va da quelli che l'appoggiano senza riserve, parlando di attività criminale da parte della famiglia Switt/Langbord

"The U.S. Government / U.S. Attorney / U.S. Mint has won, and the Langbords have lost. The 1933 Double Eagles are, and ALWAYS HAVE BEEN the property of the U.S. Government. The only reason the crime family known as the Switt/Langbords ever came into possession of them is by criminal activity."

a chi pensa che i Langbord avrebbero potuto risolvere molto più "discretamente" la questione rolleyes.gif

"Obviously the Langbord's got really really bad legal counsel that advised them that sending them to the mint for authentication was a correct thing to do. Frankly, if they had discreetly contacted some principals in the coin profession they could have sold the coins quietly and gone about their business."

petronius oo)

Link al commento
Condividi su altri siti


..."a chi pensa che i Langbord avrebbero potuto risolvere molto più "discretamente" la questione ".

Beh, ci vuole una notevole dose di ottimismo per pensare che i Langbord avrebbero potuto "..discreetly contacted some principals in the coin profession they could have sold the coins quietly and gone about their business ".

Non sono certo monete che passano inosservate.

M.

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti


2 ore fa, bizerba62 dice:

Non sono certo monete che passano inosservate.

Sicuramente, ma la cosa, forse, è meno difficile di quel che sembra.

E' pressoché certo che esista almeno un'altra moneta, di cui nessuno sa nulla, la cui foto è pubblicata sul libro di Alison Frankel "Double Eagle" , del 2006, e che è stata mostrata anche qui (post #203 pag. 9). Non fa parte delle due dello Smithsonian, non fa parte delle 10 dei Langbord e non è quella venduta all'asta nel 2002, ma è sicuramente una Double Eagle del 1933, la Frankel è studiosa troppo seria per mostrare una bufala.

E va ricordato che Switt dichiarò una volta, e mai smentì, di aver acquistato in tutto 25 monete, mentre quelle a tutt'oggi conosciute sono solo 20. La ventunesima potrebbe essere quella del libro della Frankel, ma le altre quattro? se esistono devono pur essere da qualche parte, e chi può dirci che in tutti anni non siano passate di mano, anche più di una volta?

petronius oo)

Link al commento
Condividi su altri siti


Le eventuali DE 1933 "superstiti", ancor più dopo la recente sentenza, sono ormai monete che "scottano", potendo essere sequestrate dal Governo sulla base delle stesse argomentazioni utilizzate per confiscarle ai Langbord.

Inoltre, oggi, dopo la sentenza, un potenziale acquirente non può far finta di ignorare qual'è la posizione giudiziaria rispetto a queste monete.

Sia venderle che acquistarle oggi è divenuto estremamente rischioso.

M.

Link al commento
Condividi su altri siti


Il 5/8/2016 at 15:30, bizerba62 dice:

Sia venderle che acquistarle oggi è divenuto estremamente rischioso.

Beh, è chiaro che nessuno sarà tanto stupido da venderle o acquistarle a breve, se hanno aspettato più di ottant'anni possono aspettare ancora un po', però, se altre monete esistono, è probabile che prima o poi passeranno di mano, come, secondo me, possono aver già fatto in tutti questi anni.

La posizione giudiziaria riguardo a queste monete era già chiara negli anni '40, fin da subito il Governo aveva fatto sapere ai possessori che le considerava rubate e dovevano restituirle. Chi ha cercato di resistere ha puntato, prima, sulla sua buona fede (quelli che hanno fatto ricorso negli anni '50), poi (i Langbord) sul fatto che non era dimostrabile che le monete fossero state rubate. A entrambi, i tribunali hanno dato torto, ma io credo che un eventuale venditore/acquirente, detto senza mezzi termini, se ne freghi rolleyes.gif

Se la cosa viene fatta con la dovuta discrezione (e non vedo perché non dovrebbe) le monete continueranno a rimanere nascoste e, chi le ha, continuerà a godersele.

Non vorrei che fosse preso come un invito a delinquere :D per me è soltanto la constatazione di un fatto che, ripeto, penso possa essersi verificato in passato, e può verificarsi ancora.

Il tutto, naturalmente, a livello di ipotesi, basate sulle dichiarazioni di Switt (25 monete acquistate, solo 20 ritrovate) e sulla foto del libro citato, che dimostrerebbe che ne esiste almeno un'altra, oltre quelle ufficialmente conosciute. E, tra le ipotesi, aggiungo anche quella di cui si era parlato nell'ormai lontano 2011 (post #128 pag. 6), e cioè che la moneta venduta all'asta nel 2002, non sia quella posseduta da re Farouk, ma un'altra, che Fenton avrebbe acquistato negli Stati Uniti. Questo, rafforzerebbe non solo le probabilità che ci siano in giro altre monete, ma anche che, tra queste, possa addirittura esserci quella, leggendaria, appartenuta all'ultimo re d'Egitto.

ciao

Maurizio smiley21.gif

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


" A entrambi, i tribunali hanno dato torto, ma io credo che un eventuale venditore/acquirente, detto senza mezzi termini, se ne freghi rolleyes.gif"

Beh, intendevo dire che questa volta la decisione proviene da una Corte d'Appello Federale ed è recente.

Non sarò certo io a porre limiti alla "disinvoltura" di certi mercanti, (e anche, per converso, di certi acquirenti), ma trattare clandestinamente - perchè solo questo si potrebbe fare - una o più monete "ingombranti" che, sulla carta, dovrebbero valere qualche milione di dollari e che verrebbero immediatamente colpite da sequestro poichè riconosciute di proprietà del Governo, non so davvero quanto tutto questo possa lasciare costoro indifferenti e sereni .

Mi chiedo, peraltro, che senso abbia a questo punto non dico acquistare, ma anche solo continuare a possedere una moneta di provenienza illecita, non cedibile alla luce del sole e foriera di guai per chi, magari incautamente, cercasse di disfarsene sul mercato "nero".

Ma non è, a questo punto, più "salutare" restituirla al "legittimo proprietario"?

M.

 

Link al commento
Condividi su altri siti


Il 5/8/2016 at 19:37, bizerba62 dice:

Ma non è, a questo punto, più "salutare" restituirla al "legittimo proprietario"?

Beh, anche questa potrebbe essere una soluzione, però dovrebbero spiegare come mai non lo hanno fatto prima. E' dal 1944, quando furono scoperte le prime, che il governo considera illegale il possesso di queste monete, e ha dato, fin da subito, massima pubblicità alla cosa nel mondo numismatico.

Nel 1952, quando Louis Eliasberg, il più grande collezionista americano di sempre, consegnò spontaneamente il suo esemplare, di cui, a quanto pare, i servizi segreti ignoravano l'esistenza, nessuno gli chiese nulla, sebbene fossero passati già otto anni dalle prime scoperte. Ma consegnarle oggi, dopo più di 70 anni, potrebbe non essere altrettanto indolore. Non credo possano esserci risvolti penali, ma credo che chi le possiede possano essere persone conosciute nell'ambiente, importanti commercianti e/o grandi collezionisti (come Eliasberg), che cosa si direbbe di loro se, solo oggi, dichiarassero queste monete, magari ereditate o, peggio, acquistate? E' ovvio che non si tratta di persone che possono averle acquistate direttamente da Switt negli anni '30-'40, costoro sono, al 99%, deceduti, ad averle sono gli eredi, o persone che le hanno acquistate, ma come potrebbero giustificare la loro ignoranza in merito? Si tratterebbe, con buona probabilità, di persone con una solida reputazione numismatica, che potrebbero uscire a pezzi da una storia del genere, motivo più che valido, io credo, per continuare a tenerle dove sono.

petronius

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


" eh, anche questa potrebbe essere una soluzione, però dovrebbero spiegare come mai non lo hanno fatto prima. "

Potrebbero sempre dire che attendevano di conoscere l'esito della decisione della Corte d'Appello, D'altronde, prima di conoscerne l'esito, non era così scontato (almeno stando alle dichiarazioni dell'avv. Burke) che lo Stato avrebbe vinto.

"E' ovvio che non si tratta di persone che possono averle acquistate direttamente da Switt negli anni '30-'40, costoro sono,  al 99%, deceduti, ad averle sono gli eredi, o persone che le hanno acquistate, ma come potrebbero giustificare la loro ignoranza in merito?"

Nessuna ignoranza. Si è atteso confidando che la Corte d'Appello avrebbe potuto dare ragione ai Langbord e, di conseguenza, indirettamente, a coloro che detengono altre DE del 1933..

"Si tratterebbe, con buona probabilità, di persone con una solida reputazione numismatica, che potrebbero uscire a pezzi da una storia del genere, motivo più che valido, io credo, per continuare a tenerle dove sono."

La restituzione potrebbe avvenire tramite un legale, che per segreto professionale non è tenuto a rivelare il nome del cliente; esiste poi sempre il buon vecchio metodo della missiva anonima; un bel plico rinforzato indirizzato al Governo, lasciato in una "buca" delle poste. 

Se decidono di restituire, non sono mica costretti a presentarsi di persona alle autorità e a incrinare la loro solida reputazione.

M..

 

Modificato da bizerba62
Link al commento
Condividi su altri siti


Non vedo alcuna ragione per restituire queste monete al governo, se fossi uno dei fortunati possessori la terrei e la preserverei per il futuro a discapito delle ultime sentenze...ci sono tanti altri esempi nella numismatica americana di esemplari altamente "discutibili" eppure collezionabili e giustamente ambiti e ricercati, quali il dollaro del 1804 ed il 5 centesimi Liberty Head del 1913, e non comprendo l'accanimento ingiustificato dimostrato dal governo americano in questa specifica occasione..

Anzi, vi dirò di più...spero vivamente che prima o poi spunti fuori anche il mitico dollaro Peace del 1964...:P

 

Link al commento
Condividi su altri siti


"Non vedo alcuna ragione per restituire queste monete al governo, ..."

Le decisioni precedenti dei Tribunali e quella odierna della Corte Federale, che riconoscono al Governo degli Stati Uniti d'America la proprietà di queste monete, statuendo che le stesse erano state a suo tempo fraudolentemente trafugate dalla zecca, non sono delle valide ragioni per restituirle al legittimo proprietario?

Mi chiedo, a questo punto, in uno Stato di diritto, cosa si debba intendere per "valida ragione".

M.

 

Link al commento
Condividi su altri siti


Ho già spiegato sopra perchè ritengo non condivisibili tali sentenze e non le rispetterei ove possedessi uno di tali esemplari...dopo di che rispetto il tuo pensiero, ma non lo condivido..

Link al commento
Condividi su altri siti


"Ho già spiegato sopra perchè ritengo non condivisibili tali sentenze e non le rispetterei ove possedessi uno di tali esemplari...dopo di che rispetto il tuo pensiero, ma non lo condivido.. "

Beh, se si parte dal presupposto che in uno Stato di diritto sono le Corti giudiziarie a decidere le controversie e le relative decisioni, esse si possono certamente criticare ma si dovrebbero anche rispettare, non mi è chiaro come invece si possa sostenere, ragionevolmente, che una decisione si debba rispettare e sia condivisibile quando piace mentre non la si debba rispettare e non sia condivisibile quando non piace.

Ciò non significa che poi uno decida consapevolmente di non aderire a quanto stabilisce la sentenza, trattandosi di una libera scelta quella di consegnare spontaneamente le monete, ciascuno si comporterà come meglio crede; sostenere però che diverse sentenze sempre conformi, che riconoscono che le monete sono di proprietà del Governo, non costituiscano una valida ragione per restituire al legittimo proprietario i pezzi eventualmente ancora superstiti, mi pare che significhi pretendere di decidere da se ciò che è giusto e ciò che non lo è, ignorando i pronunciamenti dei giudici.

Aldilà di questo specifico caso, se lasciassimo tutte le volte all'interpretazione soggettiva la facoltà di rispettare o meno una decisione giudiziario, non so cosa rimarrebbe dello Stato di diritto.

M.

 

Link al commento
Condividi su altri siti


Ragionando per analogia, una buona metà delle grandi rarità americane sarebbe da dichiarare non collezionabile oppure sottoponibile a sequestro, considerata la loro storia non proprio limpida (altro che Vittorio Emanuele III)...così per fortuna non è, parimenti il governo americano, in questo caso, dovrebbe rassegnarsi ed agire secondo buon senso riconoscendo il diritto acquisito maturato dai collezionisti dopo oltre 80 anni dalla coniazione delle Double Eagles del 1933...

Ormai le irregolarità e le eventuali sottrazioni illecite fanno parte della storia e del fascino di queste monete e non dovrebbero essere certo un pretesto per sequestrarle oppure peggio fonderle..

Lo stato di diritto e le sue leggi se applicate al caso concreto senza alcuna forma di buon senso si trasformano in ottusa burocrazia!

Modificato da vathek1984
Link al commento
Condividi su altri siti


"Lo stato di diritto e le sue leggi se applicate al caso concreto senza alcuna forma di buon senso si trasformano in ottusa burocrazia!"

Già. Però non è che lo stato di diritto venga meglio tutelato da valutazioni soggettive che non riconoscono autorevolezza alle sentenze legalmente emesse.

M.

Link al commento
Condividi su altri siti


Il 6/8/2016 at 10:50, vathek1984 dice:

...ci sono tanti altri esempi nella numismatica americana di esemplari altamente "discutibili" eppure collezionabili e giustamente ambiti e ricercati, quali il dollaro del 1804 ed il 5 centesimi Liberty Head del 1913, e non comprendo l'accanimento ingiustificato dimostrato dal governo americano in questa specifica occasione.

Credo che l'accanimento dipenda soprattutto dal fatto che si è voluto dimostrare che nessuno può rubare qualsiasi cosa di proprietà del governo degli Stati Uniti e sperare di farla franca...nemmeno dopo decenni, nemmeno se il reato penale di furto è caduto in prescrizione (lo era già nel 1944, quando furono scoperte le prime monete) e le persone che lo hanno commesso sono decedute da un pezzo. Tutto questo, non incide sull'oggetto, che era, e resta, di proprietà del governo degli Stati Uniti.

Io credo che l'unica opposizione valida che si possa fare al principio di cui sopra, è che il governo lo ha applicato a capocchia di spillo (per usare un termine elegante :rolleyes:), trattando chi da figli (Fenton), chi da figliastri (i Langbord). Non c'è alcun dubbio che anche la moneta di Fenton, quella legalizzata, sia stata rubata (sempre da Switt, come tutte le altre), anzi, con ogni probabilità, è stata rubata a ben due governi, quello americano e quello egiziano. La moneta, ritirata dall'asta della collezione Farouk nel 1954, è sparita poco dopo, per poi riapparire, non si sa come, nelle mani di un gioielliere del Cairo, 40 anni dopo: credo ci siano pochi dubbi che qualcuno l'abbia sottratta illecitamente. Eppure, il governo ha consentito, a particolari condizioni, che questa moneta rimanesse proprietà di Fenton, e fosse da questi commercializzata. E potrà esserlo ancora in futuro, se lo sconosciuto acquirente decidesse un giorno di rivenderla. Per i Langbord, invece, nessuna deroga, sono stati inflessibili, e questo, al di là di qualunque altra considerazione, non mi sembra un discorso di giustizia :huh:

Agire poi in questo senso per recuperare le altre monete "dubbie", a cominciare dai dollari 1804 e nichelini del 1913, credo presenti dei problemi. Che i dollari 1804 (mi riferisco esclusivamente a quelli conosciuti come Tipo 2 e 3, quelli di Tipo 1, personalmente, li considero "regolari") e i nichelini del 1913 siano stati coniati arbitrariamente, al difuori di ogni autorizzazione, è palese, ma si può sostenere, solo per questo, che essi sono proprietà del governo? Sicuramente, la loro coniazione ha costituito un illecito, ma questo, dal punto di vista penale, è ormai da lunghissimo tempo caduto in prescrizione, e dal punto di vista civilistico, si può sostenere che queste monete, non fatte coniare dal governo degli Stati Uniti, siano comunque di sua proprietà?

E in questo caso, contro il governo, c'è anche il tempo trascorso. Se ritiene che queste monete siano di sua proprietà, se ne accorge solo ora? Le "doppie" del '33 sono state perseguite fin dal primo momento in cui si è venuti a conoscenza della loro esistenza, perché per queste altre si sarebbero aspettati secoli per farlo?

Invece, sempre per il principio della proprietà inalienabile, per il governo tornare in possesso di un eventuale dollaro del '64 sarebbe una passeggiata (quindi, augurati di non trovarne mai uno :D).

Non può infatti esserci alcun dubbio che qualunque esemplare uscito dalla Zecca, possa averlo fatto solo fraudolentemente. Se anche fosse vera la storia, sempre ufficialmente smentita, che subito dopo le prime coniazioni fu consentito ai dipendenti della Zecca di acquistare due monete a testa, è la stessa storia a dirci che, non appena arrivò l'ordine di sospendere la produzione e rifondere tutto il coniato, solo dieci giorni dopo l'inizio della produzione stessa, immediatamente fu ordinato ai dipendenti di restituire le monete. Se qualcuno non lo ha fatto, ha commesso un illecito di cui non poteva non essere consapevole, e questo vale per chiunque ne sia oggi in possesso, la persona che le ha trattenute nel '65 (e che potrebbe essere ancora in vita), i suoi eredi, o un eventuale acquirente. Le altre ipotesi per spiegare come qualche moneta potrebbe essere uscita dalla Zecca, sono ancora più fraudolente, contemplando la possibilità di un vero e proprio furto all'interno della Zecca stessa.

In conclusione, semmai qualche dollaro 1964 dovesse venire alla luce, io credo che il discorso processuale non sarebbe nemmeno da porsi, mancando qualunque appiglio al proprietario della moneta per intentare causa al governo.

petronius oo)

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


  • 4 settimane dopo...

buongiorno a tutti, finalmente sono riuscito a leggermi le ultime notizie qui postate (che avevo comunque appreso velocemente)
Lasciando per ora perdere l'eventualità di un ricorso alla Corte Suprema....che ne sarebbe delle 10 monete in questione?
Rimarranno rinchiuse a Fort Knox? Verranno rifuse? Andranno allo Smithsonian o in qualche altro museo??

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

4 ore fa, derek83 dice:

Lasciando per ora perdere l'eventualità di un ricorso alla Corte Suprema....che ne sarebbe delle 10 monete in questione?
Rimarranno rinchiuse a Fort Knox? Verranno rifuse? Andranno allo Smithsonian o in qualche altro museo??

Per il momento, non lo sa nessuno. Lo stesso governo, probabilmente, prima di prendere qualsiasi decisione, aspetta di vedere se i Langbord ricorreranno davvero alla Corte Suprema. Non ho ancora notizie precise in merito, ma di sicuro ci vorrà del tempo per preparare una causa del genere, e anche se la legge dovesse fissare un termine dalla sentenza della Corte d'Appello (pronunciata, lo ricordo il primo di agosto), immagino che questo termine tenga conto della complessità di una causa da presentare alla suprema magistatura, e sia quindi ragionevolmente lungo. 

Le monete, dunque, per ora restano a Fort Knox. Tra le ipotesi circolate nei forum americani subito dopo la sentenza, ha tenuto banco per diversi giorni quella della rifusione, vista ovviamente da tutti con apprensione e timore. La mia opinione, è che sarebbe una cosa davvero stupida da fare, la legge, dopo l'abrogazione del Gold Reserve Act a metà degli anni '70, non impone più questo obbligo, e farlo solo per recuperare il valore dell'oro (circa 13.000 dollari, cifra irrisoria per un governo) non avrebbe senso, specie se si considera che, così, si perderebbero monete comunque cariche di storia e di significato.

Un'alternativa probabile alla rifusione, è che le monete restino sepolte a tempo indefinito, forse per sempre, a Fort Knox. Quanto a questo, l'auspicio di molti è che siano invece rese fruibili in qualche museo, meglio se più d'uno sparsi per il paese, anche se qualcuno, sempre nei forum USA, pensa che il governo potrebbe addirittura venderle, ma questa mi sembra un'ipotesi davvero remota (oltre che una colossale presa in giro non solo dei Langbord, ma anche dell'ignoto proprietario dell'unica moneta legale).

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


potrebbero darle al governo italiano, sempre pronto e disponibile a rendere fruibili pezzi numismatici unici, assolutamente trasparente nella gestione del patrimonio statale, MAI propenso a confondere le acque e a lasciar marcire tesori della collettività in qualche polveroso sacco o peggio in qualche tasca profonda e ben capiente...

ps bizerba. tutti i tuoi discorsi sullo stato di diritto sono assolutamente legittimi, ma è la concezione stessa di stato di diritto, cosi come ci viene insegnato già a scuola (o anche all università) che è in procinto di essere travolta dall evoluzione (o involuzione) della società stessa. Uno stato di diritto (giusto per andare una virgola off topic) si fonda, secondo consolidate e secolari teorie (due nomi a caso? Hobbes, locke..), su di un patto tra governati (cittadini) e governanti, che implica obblighi precisi per ambedue le parti. Sostanzialmente lo stato garantisce alcune "cosette" ai governati in cambio di una limitazione della loro libertà. TUTTI gli stati democratici nascono e si incardinano su questa teoria. Un esempio? Lo stato detiene il monopolio della forza, che utilizza per mantenere l ordine sociale e far rispettare le leggi, per garantire la sicurezza sociale e la pace all interno dei proprio confini. Un altro esempio? Lo stato riscuote le tasse dai propri cittadini, per poter loro garantire determinati servizi....Non vado oltre, ti sembra che gli stati moderni rispettino questi principi?

Link al commento
Condividi su altri siti


2 ore fa, refero1980 dice:

Uno stato di diritto (giusto per andare una virgola off topic) si fonda....

Ecco, ma giusto una virgola ;) cerchiamo di restare il più possibile sul fatto.

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


si ovvio che era uno svolazzamento off topic..

ma se si tira in ballo "lo stato di diritto" per difendere o quantomeno circostanziare la sentenza, sarebbe bene anche spiegare (o capire) cosa è o cosa dovrebbe essere tale stato di diritto.

Molto spesso si utilizzano espressioni date per sdoganate, quando purtroppo alcune di esse oggi iniziano a non esserlo piu..

Link al commento
Condividi su altri siti


  • 2 settimane dopo...

La Corte Suprema accetta i ricorsi di una percentuale davvero minima dei casi decisi dalle Corti d'Appello: un processo di fronte alla più alta corte non è assolutamente scontato, anche se questo caso non è certo dei più banali
 

Link al commento
Condividi su altri siti


Il 15/9/2016 at 18:33, apulian dice:

... un processo di fronte alla più alta corte non è assolutamente scontato, anche se questo caso non è certo dei più banali

Infatti la Corte Suprema, prima di decidere nel merito (cioè, di chi sono le monete), dovrà stabilire se il caso rientra o meno tra quelli di sua competenza. Se accetterà di discuterlo si andrà avanti, altrimenti la sentenza della Corte d'Appello diventerà definitiva e inappellabile.

petronius

Link al commento
Condividi su altri siti


"eri, dunque, si è riaperto il procedimento, difronte a ben 13 giudici federali. "

Ciao.

Cercavo di capire il motivo per il quale il giudizio d'appello dinanzi al Giudice federale, anzichè svolgersi dinanzi a tre giudici, come dovrebbe essere di norma, si sia celebrato dinanzi ad un plenum di ben 13 magistrati!.

Ma non l'ho capito!

Districarsi tra Corti Statali, Corti Federali, Stati che hanno la Corte d'Appello e altri che non ce l'hanno (ma che hanno una sorta di Corte Suprema "domestica" statale alla quale si può saltare direttamente dopo il primo grado) , materie che possono essere di competenza sia di Giudici federali che di Corti statali...insomma....è la prima volta che mi trovo ad apprezzare la struttura del nostro sistema giudiziario.

Per carità....il sistema statunitense funzionerà sicuramente molto meglio del nostro....ma che casino.

Non si capisce niente!

http://www.agliincrocideiventi.it/2009/note-sul-sistema-giudiziario-americano/

M.

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.