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IGNORED

Un'aquila da 7 milioni di dollari


petronius arbiter

Risposte migliori

SI obietta che il reato era prescritto, e mi può anche stare bene, ma le banconote, quelle no, andavano riprese.

Infatti, anche per le monete americane il reato di furto è prescritto, ma il loro governo ha smosso mari e monti per riaverle, beccandosi anche non poche critiche (vedi mio post #146) però hanno tirato dritto per la loro strada, e di sicuro saranno altrettanto agguerriti nel giudizio di appello.

Da noi finisce sempre a tarallucci e vino...mah <_<

petronius oo)

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Mi sembra impossibile che i Langbord, insieme al loro avvocato, siano stati così sprovveduti.

Capisco che non è sempre facile agire come "fuorilegge", ma è possibile che abbiano consegnato tutti i St. Gaudens in loro possesso alla Zecca senza pensare alle consequenze?

Commento pescato poco fa su un forum americano:

"I don't know anyone who would be so stupid as to take a coin such as these to the US Mint for authentication". :lollarge:

Mica tanto a tarallucci..in numismatica purtroppo il crimine paga, pure troppo....

Intendevo la stessa cosa. Finisce a tarallucci e vino perchè in numismatica i crimini non vengono nemmeno perseguiti.

petronius oo)

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L'esemplare di Farouk tra l'altro è l'unico uscito legalmente dagli USA, sia pure per errore, ma presentato regolarmente alla dogana...

Appena in tempo...due settimane dopo iniziarono i sequestri :D

petronius :)

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Quelle del 1907 con la data in numeri romani sono tutte rare, ma la UHR lo è naturalmente più delle altre...2.990.000 dollari di realizzo in asta nel 2005, il più alto per questa tipologia, dopo il 1933.

Le 1907 con numeri arabi sono invece comuni.

Per il resto, oltre a quelle da te citate, segnalo il 1920S, e le ultime annate, dal 1929 al 1932, di tutte le zecche (1931 realizzo di 322.000 dollari).

petronius :)

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  • 3 mesi dopo...

Petronius, la vicenda non è ancora conclusa!

I Langbord andranni in appello.

Ho visto una discussione che adesso non riesco a ritrovare (sono in Italia e con il telefono non mi funziona la ricerca).

Ne sai niente?

MM

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Anche se ci sarà appello dubito fortemente che potranno ribaltare la sentenza...

Lo penso anche io ma con l'anno nuovo ci voglio almeno sperare! ;)

MM

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Io francamente no!

Il crimine non deve pagare.

Permettimi di dissentire, non è stato provato che ci sia stato un crimine.

La questione è proprio questa, il governo USA si è appropriato di queste monete e sono stati i Langbord a dover provare che non fossero state rubate.

C'è stata una finestra di tempo in cui potrebbe (uso ovviamente il condizione) essere stato possiile acquisire le monete legalmente.

MM

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Guest utente3487

Permettimi di dissentire, non è stato provato che ci sia stato un crimine.

La questione è proprio questa, il governo USA si è appropriato di queste monete e sono stati i Langbord a dover provare che non fossero state rubate.

C'è stata una finestra di tempo in cui potrebbe (uso ovviamente il condizione) essere stato possiile acquisire le monete legalmente.

MM

Hai letto tutta la storia? la finestra che intendi ha permesso a una sola moneta di uscire legalmente dagli USA, quella di Farouk.

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Hai letto tutta la storia? la finestra che intendi ha permesso a una sola moneta di uscire legalmente dagli USA, quella di Farouk.

Seguo la storia da un po' e mi sono fatto un'opinione grazie anche ad altre persone più informate di me. Logicamente siamo nel campo delle speculazioni e potrei sbagliarmi alla grande.

Farouk ottenne la DE legalmente grazie ad una licenza di export concessa per errore.

La finestra di cui parlo io è quella tra la coniazione e la messa al bando di tali monete. Ai tempi era legale andare alla zecca e cambiare oro con oro. Potrebbe essere successo che il gioielliere di Philadelphia abbia scambiato delle monete d'oro per quelle del 1933.

Infatti, quando è stata decisa la fusione dell'oro della zecca a seguito dell'ordine esecutivo di FDR, non ci furuno ammanchi. Da qui la mia idea che non si tratti di furto (e comunque non trovo giusto che il governo possa appropriarsi di qualcosa senza dimostrare che c'è stato reato).

MM

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Guest utente3487

Le cose non stanno proprio in questi termini. Cronaca Numismatica a suo tempo fece un esauriente articolo su questa moneta e io stesso ho dedicato al Double Eagles un capitolo del mio libro, essendo un caso emblematico.

Della moneta di Farouk se ne occuparono anche i servizi segreti USA..l'importante era riportarla a casa.

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Che la moneta di Farouk sia stata a suo modo "unica" lo so, anche se non ricordo tutta la storia nei particolari. Io stavo parlando principalmente delle altre.

Se hai tempo e voglia potresti aggiungere qualche dettaglio a seguito del tuo ultimo post?

MM

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Guest utente3487

Dal mio libro:

"""...Attualmente questa moneta , in base al valore di realizzo, può certamente essere considerata la moneta d’oro più preziosa al mondo, o per meglio dire quella che in un’asta pubblica ha spuntato la cifra più esorbitante nella storia della numismatica. Per la prima volta infatti è stata posta in vendita la moneta aurea denominata Double Eagle, con millesimo 1933. Incaricati della vendita le case d’asta Sotheby’s e Stack’s, che hanno messo all’incanto il 30 luglio a New York la preziosa moneta, valutata fra i quattro e i sei milioni di dollari.

Quali sono i motivi che hanno reso così preziosa questa moneta? Facendo un salto temporale all’indietro, ed andando all’anno 1933, troviamo che vennero coniati nella zecca di Philadelphia, tra il 15 Marzo ed il 19 Maggio 445.500 esemplari della cosiddetta Doppia Aquila, monete in oro da 20 dollari. Il pezzo da 20 dollari in oro con le stesse immagini veniva coniato ininterrottamente dal lontano 1907. Teoricamente i venti dollari in oro con millesimo 1933 non avrebbero dovuto essere coniati, in quanto il presidente degli Stati Uniti Roosevelt aveva infatti proibito l’utilizzo dell’oro per i pagamenti, nel tentativo di porre fine alla grave emorragia di metallo aureo che stava minando la solvibilità ma soprattutto la credibilità del sistema bancario americano. Tralasciando i tecnicismi che portavano all’attuazione della decisione del presidente Roosevelt, ci limitiamo a dire, per quello che riguarda strettamente l’aspetto numismatico che in sostanza i privati venivano obbligati a restituire al Tesoro l’oro in loro possesso, con l’eccezione per le monete d’oro rare e inusuali ricercate per questo dai collezionisti. Questo perché veniva sancito che tutto l’oro monetato prodotto negli U.S.A. apparteneva al Governo. Per la solita tempistica burocratica vennero invece coniati nr.445.500 esemplari della moneta in esame. L’intera tiratura, confezionata in sacchetti da 250 pezzi ciascuno, venne conservata nei forzieri della Zecca, da dove non sarebbero mai più usciti, se non dopo tre anni per essere avviati alla rifusione. Soltanto due sacchetti (500 esemplari complessivamente), vennero affidati alla custodia del cassiere e da questi rinchiusi nella cassaforte posta sotto la sua responsabilità per i previsti controlli a cura della Commissione di campionatura, per la verifica del peso e del titolo. E proprio dalla cassaforte del cassiere, tale George Mc Cann, assunto nel 1934 che alcuni esemplari uscirono illecitamente per giungere sul mercato collezionistico. Secondo la documentazione ufficiale, 20 delle 500 monete vennero inviate al laboratorio della Zecca degli U.S.A. a Washington per il controllo del titolo dell’oro e per tale esame tutte e venti vennero completamente fuse; 446 vennero tenute a disposizione della Commissione di Campionatura, mentre le rimanenti 34 vennero riprese in consegna dalla Zecca di Philadelphia. La Commissione di Campionatura utilizzò 9 delle 446 monete per saggiarne a sua volta peso e titolo, distruggendole e restituì le rimanenti 437 alla Zecca di Philadelphia che a quel punto si trovava in possesso di 445.000 esemplari (nei forzieri della Zecca) e ulteriori 471 esemplari nella cassaforte del cassiere dello stesso stabilimento monetario..."""

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Grazie elledi! Molto interessante.

Comunque non capisco quante sono le monete uscite illecitamente visto che, come dici, dalla documentazione ufficiale tutte e 500 sono tracciabili. Cosa mi sono perso?

Posso chiederti, con rispetto ovviamente, chi sei e perchè scrivi delle DE? Hobby o lavoro?

Grazie di nuovo per le informazioni!

MM

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Guest utente3487

Ecco un altro passaggio: "...Nel 1934, a seguito delle restrittive disposizioni emanate da Roosevelt, la Direttrice della Zecca degli Stati Uniti, Signora Ross, ordinò agli stabilimenti monetari dipendenti di procedere alla fusione di tutte le monete in oro nazionali, per la successiva trasformazione in lingotti. Le operazioni avrebbero richiesto due anni, concludendosi nel giugno del 1937. Anche i 445.000 esemplari dei venti dollari in oro con millesimo 1933 subirono tale sorte, unitamente alle 469 identiche monete che erano custodite nella cassaforte del cassiere. Come si evince, 2 monete erano state prelevate per essere inviate, su disposizione della Direttrice della Zecca, signora Ross, allo Smithsonian Institute di Washington per essere inserite nella collezione numismatica di quel museo. Questo è un fatto di grande importanza che più avanti riprenderemo, non soltanto per evidenziare le gravi omissioni commesse dai funzionari della nostra Zecca.

Per tornare alle monete Double Eagle del 1933 dunque, tra distruzioni tecniche e fusione, sulla base della documentazione ufficiale, rimasero solamente i due esemplari salvati per essere conservati al Museo.

Tra il 1937 ed il 1941 alcuni periodici di numismatica americano segnalarono che alcuni esemplari della moneta in questione erano sfuggiti al crogiolo, per finire sul mercato, addirrittura con una foto su un catalogo d’asta (asta Stack’s), ma non vi fu nessuna reazione da parte delle autorità, fino a quando, nel 1944, uno studioso si rivolse al direttore della zecca signora Ross per un chiarimento; gli accertamenti prontamente avviati fecero emergere la situazione sopra descritta confermando le opinioni ormai circolanti che le monete da 20 dollari del 1933 sul mercato o erano dei falsi o erano monete asportate illecitamente durante le operazioni di fusione. La direttrice della Zecca a questo punto pensò bene di attivare i servizi segreti americani, competenti in materia in quanto responsabili delle attività di repressione delle violazioni al Gold Reserve Act voluto dal presidente Roosevelt. I servizi segreti si rivolsero direttamente alla casa d’aste dei fratelli Stack’s che esibirono, sentendosi in piena buona fede, la moneta la cui foto era stata pubblicata sul catalogo. Dopo le spiegazioni fornite sulla illegittima provenienza della moneta i servizi segreti sequestrarono la moneta e iniziarono le ricerche di altre eventuali monete Double Eagle del 1933. Nel frattempo però, pochi giorni prima che scoppiasse il caso, anche un emissario del re dell’Egitto Farouk aveva acquistato un esemplare della moneta e osservando tutte le disposizioni di legge americana, chiese ed ottenne dalla direzione della Zecca, l’autorizzazione all’esportazione. Ben presto i servizi segreti ricostruirono i movimenti di ben dieci esemplari della preziosa moneta, di cui tre sequestrate ed una ormai in Egitto alla corte di Re Farouk. Le indagini condotte con precisione e meticolosità vennero orientate verso i legami tra un gioielliere di Philadelphia, (la cui figura era stata individuata in tutte le transazioni che riguardavano i dieci esemplari individuati), e un personaggio che avesse avuto accesso alle monete illegalmente uscite dallo stabilimento dove erano state prodotte. Era ovvio che gli accertamenti avrebbero portato al signor Mc Cann, cassiere della Zecca di Philadelphia, che con ogni probabilità era riuscito a far uscire gli esemplari alla spicciolata dai locali dello stabilimento monetario (ricordiamo che allora non esistevano i metal detector), avendo cura di sostituire le doppie aquile del 1933 con altre con millesimo comune. Alla fine del 1944 venne finalmente inviato il rapporto conclusivo alla Procura Federale, ma la decorrenza dei termini poneva i sospettati al riparo da ogni incriminazione. Vi era quindi ormai l’impossibilità di perseguire i colpevoli della sottrazione delle monete dalla Zecca ma le autorità riconobbero che le doppie aquile del 1933 in circolazione non erano mai state emesse e quindi venivano considerate di proprietà del Governo degli Stati Uniti, al quale erano state quindi rubate. Tra il 1944 ed il 1952 tutti i dieci esemplari individuati vennero recuperati, ad eccezione dell’esemplare che ormai si trovava nella collezione del Re Farouk in Egitto.Tutti i contenziosi promossi dai possessori in buona fede della moneta vennero rigettati dalla autorità giudicanti statunitensi.

Quando un colpo di Stato in Egitto rovesciò Re Farouk e il nuovo governo decise di mettere all’asta i beni dell’ex sovrano, le autorità americane, con encomiabile tempismo, risollevarono la questione. A seguito di questo deciso intervento, la moneta non venne compresa pertanto nei beni andati all’asta ma rimase in Egitto, perdendosene le tracce, fino al 1995, quando attraverso varie vicissitudini, un facoltoso commerciante riuscì ad acquistare da un gioielliere egiziano la moneta per 220.000 dollari, allo scopo poi di rivenderla a qualche ricco collezionista americano. Nel corso di queste attività i servizi segreti americani riuscirono ad inserirsi nelle trattative, grazie alla collaborazione di un mediatore americano e così nel febbraio del 1996 la moneta venne sequestrata a New York. Anche in questo caso l’ultimo acquirente (apparentemente in buona fede) aprì un contenzioso contro la Zecca degli Stati Uniti che si chiuse nel Gennaio del 2001, con un accordo extragiudiziale in base al quale l’ultimo acquirente cedeva la moneta alla Zecca che a sua volta si impegnava a venderla; le due parti si sarebbero poi divise equamente il profitto ([1]).

Nell’occasione della vendita all’asta, a cura di Sotheby e Stack’s, avvenuta il 30 luglio del 2002 è stata presentata, con tipico stile americano, come la più rara moneta d’oro del mondo, anche se dal punto di vista numismatico il suo interesse è relativo, trattandosi più di uno scherzo del destino e della politica che di una significativa testimonianza del passato...."""

Buona lettura


([1]) Sull’argomento “LA MONETA CHE NON DOVEVA ESISTERE”, Ruggero STANGLINI, Cronaca Numismatica nr.193 del Febbraio 2007, pagg.44 e seguenti. L’autore dell’articolo rivela che della moneta vi erano in circolazione altri dieci esemplari, rivenuti nell’eredità lasciata dal gioielliere Israel SWITT (morto a 95 anni nel 1990).

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Chi sono io? Uno studioso e qualcos'altro :rofl:

e siccome io so che "qualcos'altro" sei, spero di conoscerti in futuro ma solo come "studioso" :blum:

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