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Inviato

Sono da sempre stato affascinato dall'Augustale di Federico II° di Svevia, moneta del resto considerata unanimemente uno dei "simboli" fra le emissioni del nostro medioevo.

Riporto qui una nota estrapolata dal catalogo Hess Divo n. 313:

"L'augustale è nominato per la prima volta nel 1231 nelle Costituzioni di Melfi. Nello stesso anno il notaio imperiale Riccardo di San Germano annota: "Nummi aurei qui augustales vocantur, Brundusii et Messina cuduntur" (monete nominate augustales furono coniate nelle zecche di Brindisi e Messina). La rappresentazione della moneta s'ispira a modelli antichi, senza che sia stato possibile fin'ora di ritrovare il modello preciso antico. Sembra piuttosto che l'artista che produsse i coni si fece ispirare da diverse fonti. A parte di rap­presentazioni su monete antiche il prototipo per il diritto col busto del imperatore possibilmente è anche da ricercare in un cameo d'epoca augustea che si trovava all'epoca ad Aquisgrana. Con gli augustali inizia una nuova epoca nella monetazione occidentale medioe­vale, dopo la lunga assenza di monete d'oro al di fuori delle aree dominate per le culture arabe e bizantine. Qualche decennio più tardi le monete d'oro di Firenze, Genova e Venezia reimposero la circolazione di monete d'oro in tutto l'occidente. Col loro stile antichegiante queste bellissime monete possono essere definite senza dubbio dei gioielli d'arte protorinascimentali".

Il dritto presenta il busto dell'imperatore con una corona d'alloro e la scritta CAESAR AVG. IMP. ROM.. Il rovescio presenta un'aquila romana ad ali spiegate e la scritta FRIDERICVS.

L'incisore fu forse Balduino Pagano di Messina, anche se è assai probabile, vista la diversità di stili, che altri artisti abbiano operato insieme a lui alla produzione dei coni. La moneta pesava circa 5,25 grammi a 20.5 K, cioè 1/4 di un'oncia d'oro siciliana. II diametro era di circa 20 mm.

Insieme con l'Augustale fu prodotto anche il mezzo, che presentava le stesse raffigurazioni e leggende e pesava la metà. Quest'ultima moneta, dovette esser prodotta in numero decisamente inferiore, stante l'estrema rarità attuale e il basso numero di coni attualmente conosciuti.

Allego ora qualche immagine, estrapolata da cataloghi d'asta:

Augustale, zecca di Messina, ex Asta Hess Divo n. 313

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Inviato

Augustale, zecca di Brindisi, ex Asta Hess Divo n. 318

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Inviato

Mezzo Augustale, zecca di Messina, ex Asta Lanz 145

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Inviato

Mezzo Augustale, ex Asta NAC n. 53.

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Inviato

Infine, questo è il ben più modesto esemplare dell'Augustale della zecca di Messina della mia collezione, ex Asta NAC n. 56. :)

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Inviato (modificato)

Bella discussione e belle monete Aemilianus,parlando dell'augustale parliamo di iconografia monetale medievale,chi meglio può descrivere tutto questo se non Lucia Travaini " Si è scritto tanto sul ritratto dell'augustale :fisionomico oppure no ? Questo busto di profilo laureato faceva parte di una serie di ritratti ufficiali di Federico II,scelti in ambiente di corte e ispirati a modelli antichi,e non si può credere fisionomico. Osserviamo l'augustale nel suo insieme di testo e immagini : la legenda intorno al ritratto è IMP ROM CESAR AVG , vale a dire il titolo del sovrano e non il nome personale di Federico ; leggiamo invece + FRIDERICUS intorno all'aquila del rovescio, e si scopre qui un dato importante : l'aquila non solo rappresentava il simbolo degli Hohenstaufen ,ma Federico stesso era l'aquila ,come Zeus e come gli altri sovrani dell'antichità. Manfredi ,figlio di Federico,era filius aquilae e si mostrò come tale su un tarì d'oro del Regno di Sicilia,nella forma di una testa di uomo di profilo nascente dal corpo di un'aquila ad ali spiegate. L'augustale quindi,ad un'esame più completo di tutti i suoi elementi ,appare ancora più complesso : leggendo il testo come ogni altra emanazione della cancelleria federiciana dovremmo leggere + FRIDERICUS - IMP ROM CESAR AVG ,quindi il lato dell'aquila prima di quello con il ritratto .Quale era allora il dritto della moneta ? Si può rispondere che il lato con il busto-ritratto tecnicamente fu battuto di sicuro con il conio di incudine : il maggiore rilievo di questo lato richiedeva infatti il conio inserito nell'incudine,più protetto.Certamente poi attraverso il busto all'antica,Federico voleva manifestare ai sudditi la sua maestà, ma resta il fatto dell'identificazione personale tra Federico e l'aquila."

Così Lucia Travaini sul ritratto dell'augustale.

Modificato da dabbene

Inviato

Moneta piena di fascino, così come il suo mezzo.

Non dimentichiamo:

Un libro da non farsi scappare è:

Heinrich Kowalski

Die Augustalen Kaiser Friedrichs II. von Hohenstaufen

con tutte le accoppiate D/R

peccato che sia in tedesco, anzi... se qualche anima pia che conosce il tedesco lo traducesse farebbe una gran cosa.

Awards

Inviato

Confesso che è una delle monete che amo di più, e mi sono promesso prima o poi di averne una. Anche se è una teoria azzardata, ho sempre ritenuto che l'augustale anticipi gli splendidi ritratti del futuro Rinascimento.


Supporter
Inviato (modificato)

Bella discussione e belle monete Aemilianus,parlando dell'augustale parliamo di iconografia monetale medievale,chi meglio può descrivere tutto questo se non Lucia Travaini " Si è scritto tanto sul ritratto dell'augustale :fisionomico oppure no ? Questo busto di profilo laureato faceva parte di una serie di ritratti ufficiali di Federico II,scelti in ambiente di corte e ispirati a modelli antichi,e non si può credere fisionomico. Osserviamo l'augustale nel suo insieme di testo e immagini : la legenda intorno al ritratto è IMP ROM CESAR AVG , vale a dire il titolo del sovrano e non il nome personale di Federico ; leggiamo invece + FRIDERICUS intorno all'aquila del rovescio, e si scopre qui un dato importante : l'aquila non solo rappresentava il simbolo degli Hohenstaufen ,ma Federico stesso era l'aquila ,come Zeus e come gli altri sovrani dell'antichità. Manfredi ,figlio di Federico,era filius aquilae e si mostrò come tale su un tarì d'oro del Regno di Sicilia,nella forma di una testa di uomo di profilo nascente dal corpo di un'aquila ad ali spiegate. L'augustale quindi,ad un'esame più completo di tutti i suoi elementi ,appare ancora più complesso : leggendo il testo come ogni altra emanazione della cancelleria federiciana dovremmo leggere + FRIDERICUS - IMP ROM CESAR AVG ,quindi il lato dell'aquila prima di quello con il ritratto .Quale era allora il dritto della moneta ? Si può rispondere che il lato con il busto-ritratto tecnicamente fu battuto di sicuro con il conio di incudine : il maggiore rilievo di questo lato richiedeva infatti il conio inserito nell'incudine,più protetto.Certamente poi attraverso il busto all'antica,Federico voleva manifestare ai sudditi la sua maestà, ma resta il fatto dell'identificazione personale tra Federico e l'aquila."

Così Lucia Travaini sul ritratto dell'augustale.

A tale proposito, e per altre notizie utili sull'augustale, si può leggere ora anche in rete l'efficace contributo di Lucia Travaini per la Treccani, con bibliografia correlata (se si espande dal pulsante: "Leggi tutto"): Travaini x Treccani.it

Saluti e ...a presto MB

Modificato da monbalda

Inviato

Moneta di un fascino disarmante.

L'augustale credo sia stato il top nella monetazione aurea meridionale, rivoluzionando il sistema monetario passando dal tarì che veniva scambiato a peso a questo nuovo nominale dal peso regolare quindi da spendere a numero (anche se i due tipi monetali continuarono a circolare affiancati).

Il successo di questa moneta è stato tale che anche Carlo I d'Angiò ha continuato a coniare monete (reale e 1/2 reale) dal pari valore dell'augustale.

Qualcuno ha qualche immagine dell'augustale con corona imperiale?


Inviato

Grazie Fra.

Tempo fa avevo sentito parlare di un altro esemplare presente in collezione privata... ma probabilmente era un falso.

Le immagini di questa tipologia sono rare quanto la moneta.


Inviato

Grazie Fra.

Tempo fa avevo sentito parlare di un altro esemplare presente in collezione privata... ma probabilmente era un falso.

Le immagini di questa tipologia sono rare quanto la moneta.

Ne esistono sicuramente piu esemplari, uno passato alcuni anni fa da una nota ditta milanese.

Anche se molto più raro dell'aòtra tipologia, diversi sono gli esemplari passati attraverso aste famose del 1900.

Da notare la diversa tipologia di ritratto che si discosta notevolmente dal ritratto di maniera rappresentato sull'esemplare

(sia intero che mezzo) più comune. Probabile opera di un artista/incisore differente.

Qualcuno sa spiegare il significato della corona, rispetto alla rappresentazione più comune dell'alloro ?


Inviato

Moneta piena di fascino, così come il suo mezzo.

Non dimentichiamo:

Un libro da non farsi scappare è:

Heinrich Kowalski

Die Augustalen Kaiser Friedrichs II. von Hohenstaufen

con tutte le accoppiate D/R

peccato che sia in tedesco, anzi... se qualche anima pia che conosce il tedesco lo traducesse farebbe una gran cosa.

MI pare che sia il testo sugli augustali :

H. Kowalski, Gli augustali di Federico II di Svevia ed. Santamaria Roma

sia il testo, gemello, dello stesso autore sui Reali di Carlo d'Angiò:

H. KOWALSKI, I Reali di Carlo I d'Angiò, Roma 1979 ed. Santamaria

siano stati tradotti da Santamaria, celeberrima ditta numismatica Romana attiva fino agli anni '80.

Sia in originale (volumi dal formato abbastanza insolito) sia nella traduzione due testi ottimi per approfondire queste monetazioni, originariamente pubblicate come articoli nella Rivista numismatica svizzera del 1974 (Reali) e del 1976 (Augustali)

credo che i riferimenti siano già presenti ne Lamonetpedia.

Domandina: il mezzo augustale molto più raro ma esiste, esiste il mezzo reale ?


Inviato

Moneta piena di fascino, così come il suo mezzo.

Non dimentichiamo:

Un libro da non farsi scappare è:

Heinrich Kowalski

Die Augustalen Kaiser Friedrichs II. von Hohenstaufen

con tutte le accoppiate D/R

peccato che sia in tedesco, anzi... se qualche anima pia che conosce il tedesco lo traducesse farebbe una gran cosa.

MI pare che sia il testo sugli augustali :

H. Kowalski, Gli augustali di Federico II di Svevia ed. Santamaria Roma

sia il testo, gemello, dello stesso autore sui Reali di Carlo d'Angiò:

H. KOWALSKI, I Reali di Carlo I d'Angiò, Roma 1979 ed. Santamaria

siano stati tradotti da Santamaria, celeberrima ditta numismatica Romana attiva fino agli anni '80.

Sia in originale (volumi dal formato abbastanza insolito) sia nella traduzione due testi ottimi per approfondire queste monetazioni, originariamente pubblicate come articoli nella Rivista numismatica svizzera del 1974 (Reali) e del 1976 (Augustali)

credo che i riferimenti siano già presenti ne Lamonetpedia.

Domandina: il mezzo augustale molto più raro ma esiste, esiste il mezzo reale ?

Certo che esiste il mezzo augustale......ed è molto più raro del nominale. Eccone un esemplare passato in un asta recente, in condizioni BB a 8000 euro.

Brindisi. Federico II di Svevia, 11197-1250, imperatore dal 1220. Mezzo augustale dal 1230, AV 2,62g. CAESAR AVG – IMP ROM Busto laureato e drappeggiato a d. Rv. FRIDE – RICVS Aquila, ad ali spiegate, volta a s. retrospiciente. Spahr 104. Kowalski U91 / B84. MEC 14, cf. 517. Friedberg 135. Molto raro.

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Inviato

Ringrazio tutti coloro i quali sono intervenuti. In effetti, dopo aver letto l'intervento della Prof.ssa Travaini molte cose mi appaiono certamente più chiare. :)

Interessante l'intervento dell'amico Dabbene e l'ipotesi da lui riportata sul dritto della moneta. In effetti Federico si identificava completamente con l'aquila, simbolo non solo degli Hohenstaufen, ma anche dell'autorità imperiale. :)

A proposito del ritratto, mi sembra di rilevare alcune analogie stilistiche fra quello presente in alcuni augustali e quello dei grossi da 6 di Bergamo. Che ne pensate? E' solo una mia impressione? :unsure:


Inviato (modificato)

Ringrazio tutti coloro i quali sono intervenuti. In effetti, dopo aver letto l'intervento della Prof.ssa Travaini molte cose mi appaiono certamente più chiare. :)

Interessante l'intervento dell'amico Dabbene e l'ipotesi da lui riportata sul dritto della moneta. In effetti Federico si identificava completamente con l'aquila, simbolo non solo degli Hohenstaufen, ma anche dell'autorità imperiale. :)

A proposito del ritratto, mi sembra di rilevare alcune analogie stilistiche fra quello presente in alcuni augustali e quello dei grossi da 6 di Bergamo. Che ne pensate? E' solo una mia impressione? :unsure:

Dici sicuramente bene,Aemilianus,a questo proposito diamo la voce a un esperto della monetazione di Bergamo,Gianpietro Basetti che è anche utente del forum e potrebbe intervenire su questo ,( per inciso quanti bravi e affermati utenti nel forum abbiamo nel medievale ,alcuni molto recenti),che nel " Le monete della Civica Biblioteca Angelo Mai di Bergamo" di Gianpietro Basetti e Vezio Carantani ci dicono "La moneta del Comune Bergamasco rappresenta al dritto il busto imperiale paludato di Federico II ,ritratto affine a quello dell'augustale e del mezzo augustale d'oro battuti a Brindisi e Messina in seguito alle Costituzioni di Melfi che ,emanate nel 1231, riorganizzarono l'assetto giuridico ed economico del regno di Sicilia ; nelle sue caratteristiche iconografiche l'augustale si rifà al denario aureo della dinastia Giulio Claudia ,realizzando,almeno simbolicamente,il costante pensiero federiciano della " renovatio " dell'antico romano impero ."

Così Gianpiero Basetti sulle analogie tra l'iconografia dell'augustale e le monete bergamasche.

Modificato da dabbene

Inviato

Discussione interessantissima, nella quale, non potendo aggiungere nulla nel campo strettamente numismatico, mi permetto di aggiungere una curiosità.

Gli Augustali ottennero un successo grandissimo che colpì la fantasia degli uomini del tempo. E' il caso del poeta contemporaneo Cielo (o Ciullo) d'Alcamo, che li cita nella poesia conosciuta come Rosa fresca aulentissima, nella quale si racconta di un giullare che fa delle avances piuttosto pesanti a una donna, e quando lei minaccia di chiamare in aiuto i suoi parenti, risponde:

«Se i tuoi parenti trova[n]mi, e che mi pozzon fare?

Una difensa mèt[t]onci di dumili’ agostari:

non mi toc[c]ara pàdreto per quanto avere ha ’n

[bari.

Viva lo 'mperadore, graz[i'] a Deo!

Intendi, bella, quel che ti dico eo?»

Agostari è un altro termine usato all'epoca per Augustali, duemila Agostari erano una multa (defensa) enorme.

Grazie alla "defensa" o "difensa" istituita da Federico II con le Costituzioni Melfitane del 1231, non è la donna che può permettersi di chiamare i "giustizieri", ma è l'uomo che minaccia di fare ricorso, se subirà l'aggressione dei parenti della donna, come lei gli ha appena minacciato. Infatti, in base a questa legge, uno stupratore che avesse pagato sul momento una forte somma di denaro e avesse gridato "viva l'imperatore" non poteva essere né accusato di stupro né tanto meno aggredito, pena per gli eventuali aggressori l'impiccagione sul posto....lascio a voi i commenti :rolleyes:

Per chi volesse leggere per intero la poesia del Ciullo (è piuttosto lunga) questo è il testo:

Rosa fresca aulentissima

petronius oo)

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Inviato
Domandina: il mezzo augustale molto più raro ma esiste, esiste il mezzo reale ?

Bella domanda Numa numa!

Il primo riferimento a mia conoscenza è l'articolo del Sambon "Monnayage de Charles I d'Anjou dans l'Italie meridionale" in Annuaire de la la Société de numismatique - Paris 1891 vol 15. pag. 51, dove si legge di un'ordinanza datata 5 novembre 1266, nella quale si ordina alle zecche di Barletta e Messina di coniare Reali e mezzi reali per sostituire gli augustali e i mezzi augustali e di coniare tarì a nomedi Carlo I d'Angiò.

Il Cagiati nella sua opera " Le monete del Reame delle due Sicilie - Le zecche minori del Reame di Napoli- Napoli 1913 per la zecca di Barletta riporta il disegno del mezzo reale riferendosi a quanto scritto dal Sambon precedentemente.

Il CNI anche riporta la descrizione di questa moneta ma facendo sempre riferimento al Sambon ed indicando la collocazione di un esemplare nel museo di Marsiglia. Stessa cosa dicasi per lo Spahr, il quale riporta i riferimenti precedenti che però ne indica le dimensioni (18 mm - 2,60 g)

Una novità la porta il MEC invece, dal quale apprendiamo che, oltre all'esemplare presente nel museo di Marsiglia, sono noti altri tre esemplari rinvenuti in un tesoretto a Gela. Tra l'altro il MEC attribuisce questi mezzi reali unicamente alla zecca di Messina. Altra notizia sconfortante presente sul MEC è che l'esemplare presente nel museo di Marsiglia è stato rubato nel 1902 (tutto il mondo è paese) assieme ad altre monete d'oro e cosa più grave pare che furono fuse :o .

Alla luce di quanto credo si possa affermare che la moneta in questione esista... ma la domanda che faccio io è "chi l'ha vista?".

Per completezza allego i disegni presenti sul Cagiati.

Si può notare la similitudine del D/ con il D/ dell'Augustale dove al R/ naturalmente è stata tolta l'aquila per far spazio allo stemma angioino.


Inviato

Moneta piena di fascino, così come il suo mezzo.

Non dimentichiamo:

Un libro da non farsi scappare è:

Heinrich Kowalski

Die Augustalen Kaiser Friedrichs II. von Hohenstaufen

con tutte le accoppiate D/R

peccato che sia in tedesco, anzi... se qualche anima pia che conosce il tedesco lo traducesse farebbe una gran cosa.

MI pare che sia il testo sugli augustali :

H. Kowalski, Gli augustali di Federico II di Svevia ed. Santamaria Roma

sia il testo, gemello, dello stesso autore sui Reali di Carlo d'Angiò:

H. KOWALSKI, I Reali di Carlo I d'Angiò, Roma 1979 ed. Santamaria

siano stati tradotti da Santamaria, celeberrima ditta numismatica Romana attiva fino agli anni '80.

Sia in originale (volumi dal formato abbastanza insolito) sia nella traduzione due testi ottimi per approfondire queste monetazioni, originariamente pubblicate come articoli nella Rivista numismatica svizzera del 1974 (Reali) e del 1976 (Augustali)

credo che i riferimenti siano già presenti ne Lamonetpedia.

Domandina: il mezzo augustale molto più raro ma esiste, esiste il mezzo reale ?

Certo che esiste il mezzo augustale......ed è molto più raro del nominale. Eccone un esemplare passato in un asta recente, in condizioni BB a 8000 euro.

Brindisi. Federico II di Svevia, 11197-1250, imperatore dal 1220. Mezzo augustale dal 1230, AV 2,62g. CAESAR AVG – IMP ROM Busto laureato e drappeggiato a d. Rv. FRIDE – RICVS Aquila, ad ali spiegate, volta a s. retrospiciente. Spahr 104. Kowalski U91 / B84. MEC 14, cf. 517. Friedberg 135. Molto raro.

Mi accorgo che forse nell'ultima frase, riferita al 1/2 augustale e reale,sono stato un pò troppo sintetico.

Si certo il mezzo augustale esiste e ne abbiamo anche alcuni esempi riportati all'inizio della discussione.

La mia domanda riguardava il mezzo reale invece, del quale conosco un esemplare al museo di Marsiglia

e un altro passato per asta UBS circa tre anni fa in un'asta molto discussa, e chiedevo se qualcuno fosse a

conoscenza di altri esemplari passate in aste anche molto vecchie.


Inviato
Domandina: il mezzo augustale molto più raro ma esiste, esiste il mezzo reale ?

Bella domanda Numa numa!

Il primo riferimento a mia conoscenza è l'articolo del Sambon "Monnayage de Charles I d'Anjou dans l'Italie meridionale" in Annuaire de la la Société de numismatique - Paris 1891 vol 15. pag. 51, dove si legge di un'ordinanza datata 5 novembre 1266, nella quale si ordina alle zecche di Barletta e Messina di coniare Reali e mezzi reali per sostituire gli augustali e i mezzi augustali e di coniare tarì a nomedi Carlo I d'Angiò.

Il Cagiati nella sua opera " Le monete del Reame delle due Sicilie - Le zecche minori del Reame di Napoli- Napoli 1913 per la zecca di Barletta riporta il disegno del mezzo reale riferendosi a quanto scritto dal Sambon precedentemente.

Il CNI anche riporta la descrizione di questa moneta ma facendo sempre riferimento al Sambon ed indicando la collocazione di un esemplare nel museo di Marsiglia. Stessa cosa dicasi per lo Spahr, il quale riporta i riferimenti precedenti che però ne indica le dimensioni (18 mm - 2,60 g)

Una novità la porta il MEC invece, dal quale apprendiamo che, oltre all'esemplare presente nel museo di Marsiglia, sono noti altri tre esemplari rinvenuti in un tesoretto a Gela. Tra l'altro il MEC attribuisce questi mezzi reali unicamente alla zecca di Messina. Altra notizia sconfortante presente sul MEC è che l'esemplare presente nel museo di Marsiglia è stato rubato nel 1902 (tutto il mondo è paese) assieme ad altre monete d'oro e cosa più grave pare che furono fuse :o .

Alla luce di quanto credo si possa affermare che la moneta in questione esista... ma la domanda che faccio io è "chi l'ha vista?".

Per completezza allego i disegni presenti sul Cagiati.

Si può notare la similitudine del D/ con il D/ dell'Augustale dove al R/ naturalmente è stata tolta l'aquila per far spazio allo stemma angioino.

Ottimo intervento Fedafa.

Si, il mezzo reale esistente al museo di Marsiglia fu rubato nel 1902 e credo ne abbiamo solo disegni.

Interessante quanto riporti sul tesoretto di Gela, ma che fine hanno fatto quelle monete ? e sono mai state pubblicate, a parte la menzione nel MEC ?

Significativo il fatto che neppure la coll. ex Reale ne avesse un esemplare ;)

mentre ocnfermo che l'esemplare in asta UBS di qualche anno fa, stimato 100.000 CHF !, era un falso antico, già conosciuto, e che la moneta non venne aggiudicata in quella vendita. Dai cataloghi delle grandi collezioni e raccolte classiche vendute nella prima metà del '900 non mi risultano esemplari passati in vendita. Credo anche che al di fuori dell'esemplare di Marsiglia non vi siano esemplari in altre collezioni pubbliche (Napoli, Palermo, Roma, etc.) Significativo anche il fatto che l'enciclopedica coll. Spahr non ne possedesse un esemplare.


Inviato

Dici sicuramente bene,Aemilianus,a questo proposito diamo la voce a un esperto della monetazione di Bergamo,Gianpietro Basetti che è anche utente del forum e potrebbe intervenire su questo ,( per inciso quanti bravi e affermati utenti nel forum abbiamo nel medievale ,alcuni molto recenti),che nel " Le monete della Civica Biblioteca Angelo Mai di Bergamo" di Gianpietro Basetti e Vezio Carantani ci dicono "La moneta del Comune Bergamasco rappresenta al dritto il busto imperiale paludato di Federico II ,ritratto affine a quello dell'augustale e del mezzo augustale d'oro battuti a Brindisi e Messina in seguito alle Costituzioni di Melfi che ,emanate nel 1231, riorganizzarono l'assetto giuridico ed economico del regno di Sicilia ; nelle sue caratteristiche iconografiche l'augustale si rifà al denario aureo della dinastia Giulio Claudia ,realizzando,almeno simbolicamente,il costante pensiero federiciano della " renovatio " dell'antico romano impero ."

Così Gianpiero Basetti sulle analogie tra l'iconografia dell'augustale e le monete bergamasche.

Ti ringrazio. Non conoscevo l'intervento di Gianpiero Basetti. Leggendolo mi sento confortato nella mia impressione qui già esplicata. Evidentemente, trattandosi di un ritratto dell'imperatore idealizzato, è possibile che gli incisori si siano ispirati ad un modello già esistente e disponibile. ;)


Inviato
Ottimo intervento Fedafa.

Si, il mezzo reale esistente al museo di Marsiglia fu rubato nel 1902 e credo ne abbiamo solo disegni.

Interessante quanto riporti sul tesoretto di Gela, ma che fine hanno fatto quelle monete ? e sono mai state pubblicate, a parte la menzione nel MEC ?

Significativo il fatto che neppure la coll. ex Reale ne avesse un esemplare ;)

mentre ocnfermo che l'esemplare in asta UBS di qualche anno fa, stimato 100.000 CHF !, era un falso antico, già conosciuto, e che la moneta non venne aggiudicata in quella vendita. Dai cataloghi delle grandi collezioni e raccolte classiche vendute nella prima metà del '900 non mi risultano esemplari passati in vendita. Credo anche che al di fuori dell'esemplare di Marsiglia non vi siano esemplari in altre collezioni pubbliche (Napoli, Palermo, Roma, etc.) Significativo anche il fatto che l'enciclopedica coll. Spahr non ne possedesse un esemplare.

Purtroppo il MEC a riguardo è poco chiaro... Sulla lista dei rinvenimenti monetali è riportato un rinvenimento a Gela datato 1963 (occultato dopo 1278) dove erano presenti un numero sconosciuto di monete normanne, tarì svevi ed angioini, 40-50 augustali di Federico II, 30-40 reali di Carlo I d'Angiò, 150 carlini d'oro (saluti)... alla faccia del tesoretto :o

Cmq già dalla lista è chiaro come non siano certe le monete rinvenute e non si parla specificatamente di 1/2 reali.

Il MEC cmq per questo tesoretto riporta come riferimento una pubblicazione di L. Mildemberg "Quelques réaux d'or inédits de Charles Ier d'Anjou, roi de Sicilie" in Revue Numismatique 7 (1965), pagg 306-309.

Purtroppo non ho questo riferimento per accertare o meno la presenza dei 1/2 reali, magari se quacuno possiede questo numero della Rivista :rolleyes: altrimenti vedo di trovarlo in qualche biblioteca.

Sempre dello stesso autore "Reali d'oro inédits de Charles d'Anjou" in Bullettin de la Societè francaise de numismatique 20 (1965), pagg 480-481.

Sarà un periodo, ma ultimamente mi sto scontrando con diverse monete "fantasma" riportate dalla letteratura, ma che non trovano riscontro nelle monete a noi note... speriamo che questo 1/2 reale non si aggiunga alla lista...


Inviato (modificato)
Il MEC cmq per questo tesoretto riporta come riferimento una pubblicazione di L. Mildemberg "Quelques réaux d'or inédits de Charles Ier d'Anjou, roi de Sicilie" in Revue Numismatique 7 (1965), pagg 306-309.

Purtroppo non ho questo riferimento per accertare o meno la presenza dei 1/2 reali, magari se quacuno possiede questo numero della Rivista :rolleyes: altrimenti vedo di trovarlo in qualche biblioteca.

Come non detto...

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1965_num_6_7_936

Chiedo venia se forse è un po OT, ma credo che l'augustale ed il reale siano legati tra loro, quindi scusate se sto accavallando la discussione...

Ora leggo con calma.

Non si parla di 1/2 reali... anzi in nota si esclude la presenza nel tesoretto di 1/2 reali e di 1/2 augustali... a questo punto il mistero si infittisce <_<

Modificato da fedafa

Inviato
Il MEC cmq per questo tesoretto riporta come riferimento una pubblicazione di L. Mildemberg "Quelques réaux d'or inédits de Charles Ier d'Anjou, roi de Sicilie" in Revue Numismatique 7 (1965), pagg 306-309.

Purtroppo non ho questo riferimento per accertare o meno la presenza dei 1/2 reali, magari se quacuno possiede questo numero della Rivista :rolleyes: altrimenti vedo di trovarlo in qualche biblioteca.

Come non detto...

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_1965_num_6_7_936

Chiedo venia se forse è un po OT, ma credo che l'augustale ed il reale siano legati tra loro, quindi scusate se sto accavallando la discussione...

Ora leggo con calma.

Non si parla di 1/2 reali... anzi in nota si esclude la presenza nel tesoretto di 1/2 reali e di 1/2 augustali... a questo punto il mistero si infittisce <_<

Grazie Fedafa,

torna abbastanza in quanto non si è certi della presenza di 1/2 reali che, esemplare di Marsiglia a parte (che comunque purtroppo non si può più verificare) non abbiamo ancora notizie certe che questo nominale sia stato effettivamente coniato. Mentre gli esemplari apparsi finora si sono rivelati dei falsi (sempre sospendedno il giudizio su Marsiglia).Il fatto che venisse menzionato nella lista delle monete da coniare non è indicativo che lo sia effettivamente stato (abiamo numerosi esempi di nominali inclusi in editti e dei quali non ciè pervenuto alcun esemplare, o di cui abbiamo certezza che non fossero stati coniati). Più rilevante è il fatto di una moneta comunque diffusa (il reale non è raro anche se la sua valutazione sul mercato numismatico è molto elevata perche un pezzo molto significativo; ancora meno raro l'augustale che anch'esso presenta un valore di mercato alto rispetto alla sua effettiva rarità proprio in funzione del prestigio e importanza della moneta), non ci sia pervenuto alcun esemplare in collezioni di grande nome, ampiezza e prestigio (non ho verificato peròse nemmeno la Papadopoli aveva un esemplare di questo pezzo <_< )


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