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Inviato

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Salve e saluti da San Francisco.

Sono nuovo a questo sito. Fino ad oggi ho seguito le discussioni de La Moneta, che ho trovato molto interessanti , ma non partecipato attivamente. Oggi invece vorrei chiedere riguardo alla monetizazione in nichelio degli anni '20 se qualcuno saprebbe dirmi la ragione perche' il Governo dell'epoca abbandono' l' uso del rame, materiale tradizionalmente usato nella bassa monetizzazione, in favore del nichelio. Materiale credo piu' costoso del rame stesso e tutto da importare.

Fu un fatto di costi o di moda ? Sembra inoltre dalla relazione della Zecca di quegli anni di cui riporto uno stralcio qui sotto, che la Zecca stessa fosse completamente impreparata nei mezzi e nei macchinari alla lavorazione del nichelio, in particolare in condizione di purezza.

Perche' dunque il nichelio?

Infine furono le percentuali di mistura di impasto rispettate od a causa del periodo bellico e l'alto costo del nichelio alterate al punto di compromettere la qualita' stessa del prodotto?

La 50 Centesimi Leoni che vi attacco chiaramente mostra i problemi di impasto e laminazione del tondello descritti nella relazione. Se qualcuno avesse altri esempi da mostrare sarebbe interessante vederli.

Grazie,

Lamberto

Dalla Relazione della Regia Zecca sulla monetazione in nichelio

...........................

Si è già accennato alle difficoltà di lavorazione

opposte dal nichelio puro. La fusione di esso

esige, infatti, forni capaci di raggiungere la tem-

peratura di 1600° C°, mentre i metalli anterior-

mente adibiti ad uso monetario non richiedevano

più di 1300° C". Occorre poi un macchinario

pesante per la laminazione prima a caldo e poi a

freddo dei lingotti, i quali pesano da 40 a 60 chi-

logrammi, mentre le verghe in cui si gettano le

leghe di uso monetario pesano da 2 a 4 chilo-

grammi. Il macchinario di Zecca era quindi

inadatto alla lavorazione del nichelio puro che

nel 1931 risultava del tutto nuova anche per

l'industria italiana. Fino a quell'epoca, invero,

gli stabilimenti metallurgici del nostro Paese

avevano avuto soltanto occasione di preparare

leghe di rame e nichel, la cui fusione e lamina-

zione sono molto più facili che non quelle del

nichel puro...............

  • Mi piace 2

Inviato

Benvenuto , da parte mia nel forum

L' argomento proposto mi sembra interessante

Qualcuno ha notizia da condividere in merito ?


Inviato

Ciao lgmoris,

prima di tutto ti do il mio personale benvenuto sul forum. Parliamo delle difficoltà a lavorare il Nichelio in anni del dopoguerra del primo conflitto mondiale, ma non dimentichiamo in precedenza una prima (e più semplice) utilizzazione del CuproNichel per i nichelini di Umbetro I.

Provo a risponderti su ciò che avvenne subito prima e dopo il primo conflitto mondiale, richiamando la tua attenzione su una data importante nella storia delle tecnologie industriali e forse dell'intera storia dell'umanità: la data della scoperta dell'acciaio inossidabile. Oggi nessuno ricorda più quella data. Oggi si dà per scontato che l'acciaio inox sia in tutte le nostre case e che, solo ad esempio, abbia sostituito l'argento, lo scheffild e soprattutto gli acciai "non-stainless steel" (in italiano acciai non inossidabili). Di stanley steel oggi sono fatte gran parte delle nostre posate e non soltanto (casseruole, lavelli, componenti degli elettrodomestici, ecc....). Lo stesso fatto che l'acciaio comune venga chiamato "non inossidabile" ti da la misura dell'importanza che l'acciaio inossidabile ha avuto ed ha ancora, anche se ora in misura sicuramente minore (tanto vero che in un meno lontano passato si è parlato e forse talvolta anche stra-parlato di crisi del settore metallurgico)...

L'acciaio inossidabile è stato scoperto per caso e "soltanto" nel 1913... Molte importanti scoperte sono state fatte agli inizi del secolo scorso e tutte insieme hanno accompagnato e provocato l'inizio di una svolta in tutti i campi del sapere e persino dell'arte. Il nichel è un possibile componente delle leghe acciaio che (insieme ai trattamenti termici di "bonifica") ha la capacità di aumentarne la "durezza". L'interesse strategico-militare per le varie leghe ed i vari trattamenti dei differenti acciai ne ha accelerato molto la sperimentazione anche in campi diversi da quello militare. Anche l'interesse per l'acciaio ed il nichel per la costruzione di monete va forse inserito in questo quadro generale, secondo me. Ci si meraviglia che l'acciaio per fabbricare tondelli avesse composizioni e proprietà diverse tra diversi lotti di monete (famosa e per taluni famigerata la differenza tra monete in acciaio calamitabili e non), ma suppongo che anche in quel caso si siano utilizzate dapprima leghe su cui era stata fatta sperimentazione e che successivamente l'uso del nichelio e degli acciai sia stato condizionato (sicuramente di fatto) dal troppo grande valore strategico assunto dal Nichel stesso all'avvicinarsi del secondo conflitto mondiale.

Un salutone,

  • Mi piace 1

Inviato

Per quello che riguarda le monete da 1 e 2 lire, la preoccupazione era quella di usare un metallo che, almeno visivamente, assomigliasse all'argento, in modo da non farne rifiutare l'uso alla popolazione.

Una mera questione psicologica in un periodo di crisi.


Inviato

Ciao lgmoris,

prima di tutto ti do il mio personale benvenuto sul forum. Parliamo delle difficoltà a lavorare il Nichelio in anni del dopoguerra del primo conflitto mondiale, ma non dimentichiamo in precedenza una prima (e più semplice) utilizzazione del CuproNichel per i nichelini di Umbetro I.

Provo a risponderti su ciò che avvenne subito prima e dopo il primo conflitto mondiale, richiamando la tua attenzione su una data importante nella storia delle tecnologie industriali e forse dell'intera storia dell'umanità: la data della scoperta dell'acciaio inossidabile. Oggi nessuno ricorda più quella data. Oggi si dà per scontato che l'acciaio inox sia in tutte le nostre case e che, solo ad esempio, abbia sostituito l'argento, lo scheffild e soprattutto gli acciai "non-stainless steel" (in italiano acciai non inossidabili). Di stanley steel oggi sono fatte gran parte delle nostre posate e non soltanto (casseruole, lavelli, componenti degli elettrodomestici, ecc....). Lo stesso fatto che l'acciaio comune venga chiamato "non inossidabile" ti da la misura dell'importanza che l'acciaio inossidabile ha avuto ed ha ancora, anche se ora in misura sicuramente minore (tanto vero che in un meno lontano passato si è parlato e forse talvolta anche stra-parlato di crisi del settore metallurgico)...

L'acciaio inossidabile è stato scoperto per caso e "soltanto" nel 1913... Molte importanti scoperte sono state fatte agli inizi del secolo scorso e tutte insieme hanno accompagnato e provocato l'inizio di una svolta in tutti i campi del sapere e persino dell'arte. Il nichel è un possibile componente delle leghe acciaio che (insieme ai trattamenti termici di "bonifica") ha la capacità di aumentarne la "durezza". L'interesse strategico-militare per le varie leghe ed i vari trattamenti dei differenti acciai ne ha accelerato molto la sperimentazione anche in campi diversi da quello militare. Anche l'interesse per l'acciaio ed il nichel per la costruzione di monete va forse inserito in questo quadro generale, secondo me. Ci si meraviglia che l'acciaio per fabbricare tondelli avesse composizioni e proprietà diverse tra diversi lotti di monete (famosa e per taluni famigerata la differenza tra monete in acciaio calamitabili e non), ma suppongo che anche in quel caso si siano utilizzate dapprima leghe su cui era stata fatta sperimentazione e che successivamente l'uso del nichelio e degli acciai sia stato condizionato (sicuramente di fatto) dal troppo grande valore strategico assunto dal Nichel stesso all'avvicinarsi del secondo conflitto mondiale.

Un salutone,


Inviato

Per quello che riguarda le monete da 1 e 2 lire, la preoccupazione era quella di usare un metallo che, almeno visivamente, assomigliasse all'argento, in modo da non farne rifiutare l'uso alla popolazione.

Una mera questione psicologica in un periodo di crisi.

+1

Il nickel fu usato per i 20c., che non credo siano mai stati in rame, e per i 50c., L.1 e L.2 che erano in argento originariamente..

I 5c. e 10c. erano e rimasero in rame.

L'acciaio inox non deve contenere nickel per forza. Infatti, l'esempio piu classico di inox usato per la monetazione e' l'acciaio al cromo delle L.50 Vulcano e L.100 Minerva.

Credo che all' inizio del '900, la produzione di acciaio fosse ancora costosa, per giunta la sua lavorazione e' molto piu difficile di altre leghe monetarie (cfr. i bassi rilievi delle L.50 e L.100 di cui sopra).

Il nickel puro, o quasi, invece e' ben piu tenero anche se come giustamente osservato la sua temperatura di fusione e' piu alta ed e' perfino piu costoso del rame.

Idealmente, il classico cupronickel sarebbe la soluzione preferita per ottenere monete color argento. Negli anni '20 gia era usata negli Stati Uniti per i 5 cents, per cui non era certo una lega sconosciuta.

Mi sfugge il motivo per cui la nostra zecca decise di usare nickel. Forse a quei tempi avevamo giacimenti di nickel e non di rame e si decise di privilegiare la produzione nazionale, indipendentemente dal maggior costo ?


Inviato

Se il costo del materiale (nichelio) era piu alto del valore del rame,( il cui valore era gia' piu' alto del valore stesso della moneta), gli impianti di produzione inadeguati, la sua resistenza all'abrasione limitata data la sua tenerezza, sfugge veramente la logica di questa decisione. Ambizione? Prestigio? Forse l'attrazione di seguire un trend in atto? Mostrare alle altre nazioni leaders la propria abilita' di saper lavorare questo materiale? La risposta non sembra scaturire da una ponderata decisione economica.

Altri fatti o supposizioni?


Inviato

magari avevamo accumulato nickel per lo sforzo bellico e andava usato.


Inviato

...

L'acciaio inox non deve contenere nickel per forza. Infatti, l'esempio piu classico di inox usato per la monetazione e' l'acciaio al cromo delle L.50 Vulcano e L.100 Minerva.

...

Ciao Ersanto,

questo è quello che si può dire freddamente oggi. Allora, invece, l'interesse per per l'acciaio, sicuramente ridestato dalla scoperta degli Inox, era privo di fredde certezze. Al contrario, era in una fase di estremamente convulsa sperimentazione. Inoltre, gli acciai più promettenti per l'industria bellica erano quelli ad alto tenore di carbonio (...) ed induriti da nichel.

...

Il nickel puro, o quasi, invece e' ben piu tenero anche se come giustamente osservato la sua temperatura di fusione e' piu alta ed e' perfino piu costoso del rame.

...

Mi sfugge il motivo per cui la nostra zecca decise di usare nickel. Forse a quei tempi avevamo giacimenti di nickel e non di rame e si decise di privilegiare la produzione nazionale, indipendentemente dal maggior costo ?

A questa tua ipotesi sarà difficile trovare un riscontro pieno. Il grosso della produzione di nichel era allora controllato dai paesi anglosassoni e dalla Francia, essendo proveniente in gran parte dai giacimenti canadesi e della Nuova Caledonia.

magari avevamo accumulato nickel per lo sforzo bellico e andava usato.

Secondo me, stiamo cercando di dare una motivazione logica a qualcosa che Igmoris ha capito subito avere ragioni radicate nel contingente e nell'irrazionale di quel periodo storico.

La bellissima monetazione in nichel (ne vado matto! Ma avete visto che bel colore?...) fu usata nel 1936 per celebrare l'Impero... Capite?... Veniva celebrato l'Impero in anni in cui i Paesi con una lunghissima e collaudatissima tradizione coloniale si operavano già per realizzare un disimpegno diretto dalle colonie e per per avviare una trasformazione delle colonie in aree di influenza.

La follia delle monete in nichelio 975 durò soltanto per quell'anno, per quella celebrazione...

Un salutone,


Inviato

Ciao Toto

Io pensavo piuttosto ai 20 centesimi Liberta Librata, i Leoni ed i Buoni da L.1 e L.2.

Se gia il cupronickel era usato, come mai scelsero invece di usare nickel puro, o quasi, che presentava varie complicazioni come discusso sopra ?


Inviato

...

L'acciaio inox non deve contenere nickel per forza. Infatti, l'esempio piu classico di inox usato per la monetazione e' l'acciaio al cromo delle L.50 Vulcano e L.100 Minerva.

...

Ciao Ersanto,

questo è quello che si può dire freddamente oggi. Allora, invece, l'interesse per per l'acciaio, sicuramente ridestato dalla scoperta degli Inox, era privo di fredde certezze. Al contrario, era in una fase di estremamente convulsa sperimentazione. Inoltre, gli acciai più promettenti per l'industria bellica erano quelli ad alto tenore di carbonio (...) ed induriti da nichel.

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Il nickel puro, o quasi, invece e' ben piu tenero anche se come giustamente osservato la sua temperatura di fusione e' piu alta ed e' perfino piu costoso del rame.

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Mi sfugge il motivo per cui la nostra zecca decise di usare nickel. Forse a quei tempi avevamo giacimenti di nickel e non di rame e si decise di privilegiare la produzione nazionale, indipendentemente dal maggior costo ?

A questa tua ipotesi sarà difficile trovare un riscontro pieno. Il grosso della produzione di nichel era allora controllato dai paesi anglosassoni e dalla Francia, essendo proveniente in gran parte dai giacimenti canadesi e della Nuova Caledonia.

magari avevamo accumulato nickel per lo sforzo bellico e andava usato.

Secondo me, stiamo cercando di dare una motivazione logica a qualcosa che Igmoris ha capito subito avere ragioni radicate nel contingente e nell'irrazionale di quel periodo storico.

La bellissima monetazione in nichel (ne vado matto! Ma avete visto che bel colore?...) fu usata nel 1936 per celebrare l'Impero... Capite?... Veniva celebrato l'Impero in anni in cui i Paesi con una lunghissima e collaudatissima tradizione coloniale si operavano già per realizzare un disimpegno diretto dalle colonie e per per avviare una trasformazione delle colonie in aree di influenza.

La follia delle monete in nichelio 975 durò soltanto per quell'anno, per quella celebrazione...

Un salutone,

saluti innanzitutto al nuovo arrivato dalla splendida città di San Francisco (a cui sono affezionato).

mi accodo a questo argomento già postato per aggiungere che: proprio nel 1936 avvengono le sanzioni economiche verso l'Italia, e di conseguenza si dichiara aperto lo sforzo per intraprendere la strada dell'autarchia. Probabilmente è tra queste circostanze storiche che bisogna cercare delle risposte..

in Italia erano allora aperte miniere di Nikel in Valsesia (che hanno avuto in realtà poco sviluppo), il rame era fondamentale per la crescente produzione bellica..

C.


Inviato (modificato)

Da:

Ministero Delle Corporazioni - III - I Metalli non ferrosi

Quaderni sull'autarchia in Italia

Roma II - 1938 - XVII

Quaderno compilato con la collaborazione della Confederazione Fascista degli Industriali

"Il fabbisogno di questo metallo che ammonta ad oltre 3000 tonn. annue e che appare in rapido sviluppo si copre

esclusivamente mediante le importazioni.

I giacimenti piemontesi furono sfruttati con un certo successo nel secolo precedente tra il 1870 e il 1878.

Dopo il 1878 la scoperta e la coltivazione dei ricchi giacimenti della Nuova Caledonia, ed il conseguente

rapido ribasso del metallo, costrinsero alla chiusura delle nostre miniere al pari di tutti i giacimenti

europei.

Produzione di Nichelio (Italiana):

1871 - 90 tonn.

1872 - 220

1873 - 1264

1874 - 970

1875 - 2489

1876 - 1476

1877 - 1065

1878 - 130

Per il Nichelio la parte di gran lunga maggiore della produzione mondiale dal 1929 è in mano all'

International Nichel Company di Toronto (Canada) che ne controlla l'83,6% (il 92% di quella

canadese) regolando saldamente il mercato di questo metallo, in pieno accordo con gli altri

produttori(1)

(1)L'influenza stabilizzatrice sul prezzo dell' Accordo per il Nichel è notevolissima.

Durante tutto il 1937 questo metallo fù quotato a Londra a 182,5 sterline/tonn..

Produzione di Nichelio 1937

(Dati dell'AmericanBureau of Metal Statistics - Year Book 1937)

Quantità prodotto in tonn. metriche 112.000 (1)

(1)Stima sulla base della produzione di 3 su 6 maggiori produttori).

prezzo medio 1937 a New York 771,61$/tonn.

valore totale in migliaia di $ 86.420

Modificato da oento
  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Importazione Italiana di Nichelio e sue leghe dagli altri paesi (in quintali):

(dati relativi a Nichelio e sue leghe in rottami)

Anno-----------1931-----1935-----1936------1937

G. Bretagna- 295-------786-------N.P.-----151

Stati Uniti-----784-------2492-----3221-------30

Altri Paesi----1207-----1988-----3904(1)----17

Totale---------2286-----5266-----7125--------198

(1)Compresa la Gran Bretagna

Modificato da oento

Inviato

io credo pero che la domanda originaria si riferisca alle monete anni '20, fra l'altro battute per vari anni per centinaia di milioni di esemplari complessivi, il che rende la domanda piu interessante rispetto alla produzione del singolo 1936.

Oggi invece vorrei chiedere riguardo alla monetizazione in nichelio degli anni '20 se qualcuno saprebbe dirmi la ragione perche' il Governo dell'epoca abbandono' l' uso del rame, materiale tradizionalmente usato nella bassa monetizzazione, in favore del nichelio.

Alla luce anche dei dati di Oento, se non c'era produzione nazionale, perche usarono il nickel invece del cupronickel per coniare le monete in "finto argento" dei primi Anni '20 ?


Inviato

Si potrebbe spostare questa discussione nella sezione Regno d'Italia Approfondimenti.


Guest utente3487
Inviato

Si potrebbe spostare questa discussione nella sezione Regno d'Italia Approfondimenti.

Giusto :)

Inviato (modificato)

Importazione Italiana di Nichelio e sue leghe dagli altri paesi (in quintali):

(dati relativi a Nichelio e sue leghe in rottami)

Anno-----------1931-----1935-----1936------1937

G. Bretagna- 295-------786-------N.P.-----151

Stati Uniti-----784-------2492-----3221-------30

Altri Paesi----1207-----1988-----3904(1)----17

Totale---------2286-----5266-----7125--------198

(1)Compresa la Gran Bretagna

Oltre alle leghe e rottami nello stesso periodo sono stati importati, sottoforma di pani e dadi,

le seguenti quantità.

Anno------------------1931-------1935-------1936--------1937

Stati uniti-------------3936-------15166-----13119------12538

norvegia--------------2139-------1929-------2298-------11792

belgio&Lussem.---2143-------958-----------------------1016

Germania------------1127-------482--------10108-------717

Altri paesi------------6107-------13262-----2806--------2160

Totale-----------------15452-----31797-----28331------28223

Modificato da oento

Inviato

io credo pero che la domanda originaria si riferisca alle monete anni '20, fra l'altro battute per vari anni per centinaia di milioni di esemplari complessivi, il che rende la domanda piu interessante rispetto alla produzione del singolo 1936.

Oggi invece vorrei chiedere riguardo alla monetizazione in nichelio degli anni '20 se qualcuno saprebbe dirmi la ragione perche' il Governo dell'epoca abbandono' l' uso del rame, materiale tradizionalmente usato nella bassa monetizzazione, in favore del nichelio.

Alla luce anche dei dati di Oento, se non c'era produzione nazionale, perche usarono il nickel invece del cupronickel per coniare le monete in "finto argento" dei primi Anni '20 ?

Una risposta probabilmente logica(immagino) (ma non è detto che sia la vera motivazione),

guardando le statistiche dal 1885 fino al 1930 del consumo nazionale dei principali

metalli ferrosi, alluminio, piombo, zinco, rame ecc...

che viaggiano mediamente intorno ad un consumo annuale vicino alle 40-50.000 tonn.

mentre il nichel (sempre periodo 1885-1930) ha una richiesta annuale variabile dalle 100 alle 1000 tonn. annue,

potrebbe avere avuto uno sbocco per così dire "tecnologico" per i tempi ed essere usato nelle leghe monetarie

anche in base al suo elevato costo e valore.


Inviato

Toto credo abbia ragione. La decisione sembra sia stata piu' emotiva che razionale. Certamente il periodo storico peso' su tale decisione ed i suoi venti di guerra possano avere influito come appare da un altro stralcio del rapporto della Zecca del tempo:

........ Ultima e non meno importante considera-

zione è che il nichelio, che entra come elemento

essenziale negli acciai per artiglieria, viene anche

a costituire, impiegato nella monetazione, una

importante riserva per il caso di guerra.

…………………………….

La seconda parte della mia domanda iniziale riguarda le percentuali di miscelazione delle monete in nichelio. In particolare quelle della 50 Centesimi Leoni di cui allego una bella 1924 contorno liscio mostrante a mio avviso, difetti di impasto e lavorazione. Tuttavia oltre ai problemi di produzione dovuti a macchinari, forni non adatti, e laminazione di cui la Zecca stessa parla io credo che che l'impasto stesso potesse essere sbagliato e povero. In altre parole: si e forse voluto risparmiare nel nichelio stesso?

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Inviato

Da:

Ministero Delle Corporazioni - III - I Metalli non ferrosi

Quaderni sull'autarchia in Italia

Roma II - 1938 - XVII

Quaderno compilato con la collaborazione della Confederazione Fascista degli Industriali

Dimenticavo di aggiungere che su questa pubblicazione inoltre sono citati anche gli impieghi e usi diciamo "strategici" e "tecnologici"

per i tempi, riferiti soprattutto ad acciai navali, leghe ad alta resistenza, acciai per armamenti, leghe particolari,

nichelatura, filamenti per lampade a incandescenza ecc...,

ma non si fà nessun cenno alla monetazione.


Inviato

...

Dimenticavo di aggiungere che su questa pubblicazione inoltre sono citati anche gli impieghi e usi diciamo "strategici" e "tecnologici"

per i tempi, riferiti soprattutto ad acciai navali, leghe ad alta resistenza, acciai per armamenti, leghe particolari,

nichelatura, filamenti per lampade a incandescenza ecc...,

ma non si fà nessun cenno alla monetazione.

Ciao Oento,

il fatto che le leghe per la monetazione costituissero (ovviamente, non necessariamente per definizione, ma sicuramente di fatto...) l'occasione per una sperimentazione a ricaduta a dir poco tecnologica (e basta?...) è confermato anche da ciò che riporta il D'incerti in "Le monete Italiane da lire 2 e 1, centesimi 50 e 20, della serie Imperiale", RIN, 1973.

La direzione tecnica di Cogne stessa, ad una mia precisa richiesta, ha risposto che la lega usata corrispondeva ad un acciaio inossidabile austenitico al cromo-nichelio, con tenore medio di cromo pari al 19% e di nichelio pari al 9%. Una tale lega risulta perfettamente amagnetica, cioè non viene attratta per nulla dalla calamita.

La Società Nazionale Cogne di Aosta produsse laminato in acciaio inossidabile austenitico destinato alla monetazione.

Che, in qualche modo, si trattasse ancora di una sperimentazione, fortemente condizionata anche da problemi di approvvigionamento del nichel e dell'intervenuta autarchia, è dimostrato dal fatto che le monete non hanno tutte la caratteristica di non essere ferromagnetiche (di non essere calamitabili), caratteristica che avrebbero invece dovuto avere (sempre) con quel tipo di acciaio inox.

Un salutone,


Inviato

Mario Lanfranco in "I progetti e le prove di monete del Regno d'Italia"

riassunse brevemente la storia della monetazione in nichel puro

la quale costituiva un primato dell'Italia in campo della tecnica

monetaria.


Inviato

Anche negli anni cinquanta la nostra Zecca e' stata nuovamente tentata dal nichelio............

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Inviato

Buona sera a tutti.

"Anche negli anni cinquanta la nostra Zecca e' stata nuovamente tentata dal nichelio............"

Colgo al volo "l"assist" di Piergi, per avere in proposito qualche chiarimento.

Secondo quanto riporta il Dott. Nicola Jelpo, a pag. 130 del testo dallo stesso curato e dal titolo "La moneta metallica in Italia", Ed. I.P.S. - Roma 1980, dopo l'impiego fattone durante il regno d'Italia "il nichel e le sue leghe non sono più apparse nella monetazione italiana".

In effetti, le monete in acmonital "repubblicano" a differenza dell'acmonital "del Regno", non sembra che contenessero più nichelio (neppure in minima percentuale) ma solo cromo e ferro.

Questo è ciò che ho sempre letto ma...........è proprio così?...... oo)

Prima di "scoprire le carte", ditemi che cosa ne sapete Voi...

Saluti.

Michele


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