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Risposte migliori

Inviato
Salve amici,
dato che non ne sono a conoscenza, mi piacerebbe approfondire il discorso della tolleranza delle nuove leghe impiegate per le monete del Regno d'Italia (Acmonital, Bronzital, ecc...)
Ho trovato tolleranze di metalli (e non di leghe)
Inoltre (mia curiosità)
Questa tolleranza può aumentare o diminuire in base al periodo in cui vennero coniate?
Esempio sostanziale:
Una moneta coniata nel periodo Romano ovviamente ha una tolleranza maggiore che di una moneta coniata odiernamente
grazie
Andrea

Inviato
Con l'introduzione della coniazione a bilanciere la tolleranza si è ridotta in maniera sensibile. Oggi è molto prossima al mezzo punto percentuale. Non so su quali macchinari siano tarate le attrezzature della zecca, credo assai rigorose.

Anche nella monetazione classica leggendo i pesi delle monete ritrovate nei ripostigli è impressionante notare il minimo scarto tra i singoli pezzi provenienti dallo stesso lotto di produzione (diciamo con identica copia di conii). Tempo fa ho letto (mi spiace non poter fornire la fonte ma proprio non la ricordo) di un tesoretto di circa 2.500 tetradrammi di Alessandro il Grande ritrovato in Anatolia dove lo scarto tra un pezzo e l'altro era meno di un decimo di grammo.

Consultando i pesi pubblicati per gli aurei romani ho notato che per lo stesso imperatore a parità di conservazione la tolleranza nella maggior parte dei casi è il decimo di grammo.

Nella monetazione del Regno d'Italia di Napoleone I in riferimento al peso delle 5 lire, teorico in 25,00 grammi gli esemplari in FDC o SPL si avvicinano sensibilmente, direi con una media di 24,92 per il tipo con ghiera in incuso, mentre per il tipo in rilievo 24,94. In un solo esemplare ho riscontrato 25,01 grammi, forse dato da impurità o deposito di metallo sul tondello.

Nei miei criteri di valutazione per la conservazione delle monete lo scarto tra il peso teorico ed il peso reale della moneta comunque è un elemento che influisce nel giudizio, non ho mai per altro tenuto conto della tolleranza (impossibile a valutarsi).

Inviato
Per le tedesche del SRI, e credo anche negli anni immediatamente successivi al 1806, c'erano due criteri per la "tolleranza" da applicare.
Monete importanti, come i talleri, venivano coniati controllando il fino (e quindi il peso) "al pezzo" (in italiano!), cioè moneta per moneta.
Per gli altri spiccioli in argento la tolleranza veniva fatta "al marco", cioè si controllavano i 233.85 circa grammi di argento (1 marco) e da quelli si coniavano i pezzi richiesti.

Inviato
[quote name='Reboldi' date='28 dicembre 2005, 12:44']...
Questa tolleranza può aumentare o diminuire in base al periodo in cui vennero coniate?
Esempio sostanziale:
Una moneta coniata nel periodo Romano ovviamente ha una tolleranza maggiore che di una moneta coniata odiernamente
grazie
Andrea
[right][snapback]82213[/snapback][/right]
[/quote]
Ciao Andrea,
Picchio e Mirko hanno già risposto a molti dei tuoi quesiti.
Le tolleranze (in peso ma anche in diametro) dipendono dalla zecca e dal periodo, come dicevi. Ma secondo me non è detto che col tempo le tolleranze siano sempre diminuite, anche se questo è generalmente ipotizzabile come tendenza. Ad esempio in epoca di Unione Monetaria Latina (UML) le tolleranze della zecca italiana sono state più basse che alcune di quelle successive in epoca Repubblica. Nel '900, in vigenza dell'UML, l'ordine di grandezza della tolleranza in peso per il nichelio mi risulta essere stato lo 0,5%; così come 0,3% e 0,5% per l'argento 900 e 835 rispettivamente. Solo nella monetazione 50 centesimi argento 835 la tolleranza era 0,7%.
Salutoni e auguri di ottimo 2006 a te e famiglia,

Inviato
Andrea,
la cosa si fa un po' più complessa per le leghe, dove alla tolleranza sul peso dei componenti devi aggiungere in quella sul titolo. Suppongo poi che, a parte una maggione tolleranza per il bronzo, si facesse in generale anche minore attenzione ai metalli meno nobili. Minore attenzione anche dopo il 1927 (fine UML). Ipotizzerei un 2 % complessivo per il peso del bronzital. Per il peso dell'acmonital suppongo che la tolleranza fosse minore a causa di una standardizzazione del processo industriale: ipotizzerei un ordine di grandezza dell' 1%, ma in realtà andrebbe verificato.
Di nuovo,

Inviato (modificato)
Pensavo che era una nuova iniziativa del forum da mettere vicino alla REPUTAZIONE :D Modificato da Giovenaledavetralla

Inviato
Aggiungo qualcosa specie relativamente alle monete di metalli "poveri" a quanto detto già dagli altri.
I sistemi di controllo almeno nell''800 venivano effettuati come dice Mirko; alla zecca di Berlino attorno al 1870 c'erano circa 300 persone per questo tipo di controllo ed eventuale "aggiustatura" manuale del peso sul metallo prezioso (in genere lo si faceva sui tondelli).
Per esperienza mia ti posso dire che in campi diversi ma che usano macchine per certi versi simili a quelle della zecca si è in grado oggi di effettuare automaticamente la pesata, ed eventualmente lo scarto automatico del pezzo fuori specifica, con incertezze di pochi milligrammi e con velocità di anche 100.000 pezzi/ora.
Per quanto riguarda la tolleranza dei componenti della lega ho trovato questo, giusto per esempio, per le monete inglesi di "nuova monetazione":

1 pound:
Rame 70% +/- 2%
Nickel 5,5% +/- 0.75%
Zinco 24.5% +/- 2%
Peso +/- 0.05 grammi (standard 9.5)
Diametro +/- 0.1 mm (standard 22.5)


20 pence:
Rame 70% +/- 2%
Nickel 25% +/- 2%
Peso +/- 0.03 grammi (standard 5)
Diametro +/- 0.1mm (standard 21.4)

2 Pence:
Rame 97%
Zinco 2.5%
Stagno 0.5%
In questo caso la lega non viene controllata; si pesano i metalli e si fondono.
Peso +/- 0.15 grammi (standard 7.128)
Diametro +/- 0.125mm (standard 25.9)

In questi casi la verifica veniva effettuata ancora pesando in pratica un Kg di monete e contandole.

D'altra parte va anche considerato che specialmente in passato non sembra infrequente la variazione delle leghe; ad esempio vedi la variazione di composizione dell'acmonital delle2,1 L. (ecc..) nel periodo 1939-1943 (qui evidentemente per motivi economici) oppure le variazioni di composizione a cui accennava Aleroit in un'altra discussione per i metalli aggiunti all'argento inglese degli anni 1920-40 sembra dovuti a problemi nella coniazione.

Spero di esserti stato d'aiuto.
Saluti ed auguri anche da parte mia,
Giuseppe

Inviato
Vi ringrazio, avete adempito a lacune che avrebbero richiesto studi molto più complessi, grazie a tutti quanti, ricambio gli auguri :)

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