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IGNORED

e NOI juventini ?


massikx

Risposte migliori

Stasera... TUTTI IN PIEDI SUL DIVANO !!

Spero che la Juve non giochi per il pareggio ma lotti come ha fatto a Dortmund !!

Forza Ragazzi !! :director: :director: :clapping: :clapping: :clapping: :clapping:

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Non mi aspettavo  partita così!  Tevez che non corre è un evento!  Comunque  è  andata. ... adesso l'importante  è  ben figurare  con una grande.  E vincere il derby 

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Brutta partita ma risultato finale ottenuto...

Prima in Europa tra le squadre "normali", assieme a tre UFO.

Adesso possono giocare senza troppi problemi, non c'è niente da perdere contro quei marziani...

Ciao

Illyricum

;)

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Adesso possono giocare senza troppi problemi, non c'è niente da perdere contro quei marziani...

 

...tranne la faccia!

Speriamo non giochino così la prossima o qualunque delle 3 ci ficca 7 reti !!

:sorry:

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Che sofferenza!! ma era troppo importante arrivare in semifinale,e questo ha condizionato non poco.Adesso che non abbiamo più niente da perdere con la mente scarica da troppa pressione ,ce la giochiamo, sappiamo che le altre tre sono di un altro pianeta,ma ricordo quando giocavo io l'allenatore ci diceva sempre" ragazzi la palla è rotonda mai dire mai " Sempre forza JUVE.

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RISPETTO PER TUTTI ... PAURA DI NESSUNO ... E SE GLI AVVERSARI SARANNO PIU' FORTI E MERITEVOLI ... TANTO DI hi.gif !
SIA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI ... CHE NELLO SPORT ... IL PROBLEMA NON E' PERDERE ... MA COME PERDI :

CI SONO SCONFITTE CHE VALGONO ASSAI PIU' DI PSEUDO ED IMMERITATE VITTORIE : FARSOPOLI DOCET !

" MEMENTO AUDERE SEMPER " ... E SE POI LA " DEA EUPALLA " DOVESSE VOLTARCI LE SPALLE ... NESSUN DRAMMA ...

CONVINTI ED ORGOGLIOSI DELLA NOSTRA FORZA E DELLA NOSTRA " UNICITA' " NEL PANORAMA DEL CALCIO MONDIALE ....

CON FIERO CIPIGLIO RIPRENDEREMO IL NOSTRO INCESSANTE CAMMINO VERSO NUOVI TRIONFI COSI' COME DA SEMPRE

ACCADE FIN DA QUEL LONTANO 1897 QUANDO , ASSISI SU UNA PANCHINA DI C.SO RE UMBERTO IN QUEL DI TORINO , ILLUMINATI

STUDENTI , DIEDERO I NATALI ALLA " GEMMA " PIU' PREZIOSA DI QUELLO CHE ALLORA ERA DEFINITO E SCRITTO COME :" FOOT - BALL " !

AD MAIORA e, sempre e comunque , FORZA JUVE ! sventola1-.gif sciarpa1.gif sventola1-.gif

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Juventus-Real Madrid mi rievoca sia piacevoli che brutti ricordi.

Mi piacerebbe andare allo stadium a vederla... (ho avuto la fortuna di vedere Juve-Real nel 2003 !!)

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Io son giá contento cosí... ;) ... mi basta fare bella figura (comunque vada), come ha espresso @@Guysimpsons.

Ma l'appetito vien mangiando... e chissá, se stanno tutti bene, con Pogba in campo (dovrebbe rientrare), Pirlo e un Vidal in forma (ha... rifiatato abbastanza :D ) e un Morata ancor piú motivato... chissá! Poi arriva la finale secca e lá è un terno al lotto (potremmo fare noi come l'Amburgo, ahimè, mi brucia ancora...).

Peccato il fatto di giocare in casa la prima, ma in questo momento il Real dei tre UFO è quello che fa un po' meno spavento.

Solo un pochino di meno, peró...

Cerchiamo di recuperare qualcuno e di mirare ad uno stato di forma psico- fisico buono.

Poi... per il calcio non prego... ma tanta speranza, quello sí.

E mal che vada fare punti... sono sempre bei premi in € per un mercato di rafforzamento.

Cavani? Dybala? Se Tevez saluta preferisco il secondo...

Ciao

Illyricum

:)

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E' uscito il Real. Ho visto in diretta dal pc il sorteggio. Ben per noi....Pare che Bale, Benzema e Jaime si siano fatti male. Senza attaccanti fenomenali il Real è più normale del solito. Non dico che li batteremo anzi, però possiamo giocarcela, mentre con il Barça e il Bayern avevo forti dubbi, soprattutto con due partite da disputare.

Comunque son molto contento, il prossimo anno partiremo a tutti gli effetti da teste di serie, essendo comunque arrivati alle semifinali.

Chi temo di più del Real? Marcelo. A mio avviso un fenomeno. Ricordo come due anni fa, giocando nel Bayern a Vidal non l'ha quasi fatta mai vedere.

Comunque e sempre FORZA GRANDE JUVE!!! :clapping:

p.s. Ho assistito al sorteggio anche dell'Europa League. Qualcuno sa perché il Napoli non ha mandato nessuno a rappresentarlo? Insomma c'erano tutti....Io da italiano e quindi in tal senso anche tifoso sia fiorentino che napoletano per l'Europa League, ci sono rimasto un po' male. Insomma, ma che c'avevano di più importante da fare che non hanno mandato neanche un rappresentante al sorteggio? Mah... :nea:

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Mi sono dimenticato di aggiungere che son contento per la Juve ma in generale per le societá italiane e ringrazio Andrea per avermelo rammentato col suo post. In realtá avevo scritto "per il calcio italiano" ma a leggere le formazioni di "italiano" non ce n'è tanto. Ma questo è il calcio moderno...

Ció non toglie che il Napoli doveva inviare un rappresentante ufficiale... sia per visibilitá che per i tifosi.

Comunque, auguri! Anch'io faró il tifo per il ciuccio e per gli "odiati" viola :D da sportivo italiano.

Ciao

Illyricum

:)

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25 APRILE 1995 - 25 APRILE 2015 : VENT'ANNI CHE ANDREA FORTUNATO E' VOLATO IN CIELO !

 

Tratto da " IL PALLONE RACCONTA " :Ricordo commovente e coinvolgente ! E che dire delle parole spese da ANDREA nei confronti di FABRIZIO ? Anche in quella tragica occasione , Ravanelli si dimostrò GRANDE UOMO - GRANDE AMICO - GRANDISSIMO JUVENTINO !

FORTUNATO , troppo presto ed ingiustamente rapito a noi da fatale morbo , ne son certo , al pari di Antonio Cabrini , su quella " FASCIA SINISTRA " avrebbe potuto scrivere " PAGINE INDELEBILI " della NOSTRA GLORIOSA STORIA !

NOI PER SEMPRE CON LUI .. e .. LUI PER SEMPRE CON NOI .. e con la .. " VECCHIA SIGNORA " ! hi.gif Stefano !



Andrea FORTUNATO







AndreaFortunato2.jpg

«Non immaginavo quanto può essere meravigliosa anche una semplice passeggiata!»
Sono passati tanti anni, ma fa ancora tanto male ricordare la storia di Andrea Fortunato. Nasce a Salerno il 26 luglio 1971 ed intraprende presto la strada dello sport, sull’esempio del fratello maggiore Candido, cimentandosi con il nuoto e la pallanuoto. Il calcio, per adesso, è solo un divertimento dei mesi estivi. Ma galeotta sarà una di quelle estati salernitane, perché viene notato da Alberto Massa, tecnico e talent-scout, che lo convince a seguirlo nella Giovane Salerno, squadra dilettantistica; Andrea accetta e, nemmeno tredicenne, insieme con altri giovanissimi talenti, va in giro per l’Italia a fare provini per squadre come Torino, Cesena, Empoli, Napoli, Como.

A Sandro Vitali, direttore sportivo del Como ed al tecnico della Primavera lariana, Angelo Massola, non sfuggono le grandi potenzialità di Andrea e lo ingaggiano, convinti di farne un grande centravanti. La svolta avviene, quando il tecnico della squadra Allievi, Giorgio Rustignoli, lo trasforma dapprima in centrocampista di sinistra, poi in difensore, sempre sulla fascia mancina. Andrea segue tutta la trafila nelle giovanili e debutta in prima squadra, in Serie B, il 22 ottobre del 1989, a Pescara. A fine stagione colleziona sedici presenze nella serie cadetta, oltre ad un diploma di ragioniere che aveva sempre inseguito: «I miei genitori, che non mi hanno mai ostacolato nelle scelte, quando partii per Como, mi chiesero semplicemente di non trascurare gli studi. Promisi e, naturalmente, mantenni».
Andrea diventa presto una colonna del Como di Bersellini, ed è un protagonista assoluto nel campionato 1990/91, in C1, con la squadra lariana che manca la promozione, perdendo lo spareggio contro il Venezia. Roberto Boninsegna, selezionatore dell’Under 21, lo convoca immediatamente e tutta la Serie A si accorge di lui. Sembra fatto il suo trasferimento all’Atalanta, ma è il Genoa che batte la concorrenza e si assicura il talentuoso terzino. Viene parcheggiato al Pisa, in Serie B e, nel campionato successivo. Ritorna al Genoa, dove conquista subito il posto da titolare e si mette in evidenza come uno dei migliori terzini sinistri del campionato, grazie alla sua grande classe ed alla sua rapidità. La Juventus comincia a corteggiarlo, lo stesso Andrea non nega: «Arriva un giornalista e mi domanda se mi piacerebbe giocare nella Juventus. Ed io cosa dovrei rispondergli, che mi fa schifo? Figuriamoci, io da ragazzino per i colori bianconeri stravedevo, ed anche se sono diventato un calciatore professionista, certi amori ti restano nel cuore».
Nell’estate del 1993 firma il contratto che lo lega alla Juventus; la società bianconera lo acquista per 12 miliardi di Lire e, per tutti gli addetti ai lavori, Andrea è destinato a diventare il miglior terzino sinistro italiano, raccogliendo l’eredità di Antonio Cabrini, non solo sul campo, ma anche nel cuore delle tifose bianconere. «Mi fa arrabbiare questo paragone con Cabrini, lui è stato il più forte terzino del mondo, vi sembra una cosa logica? A me no; prima di raggiungere i suoi livelli, se mai ci riuscirò, ci vorrà tanto tempo».
La sua avventura a corte della “Vecchia Signora” incomincia nel migliore dei modi: pre-campionato ad altissimo livello, debutto in Nazionale a Tallinn, il 22 settembre contro l’Estonia. «Prometto sempre il massimo dell’impegno per la maglia. Darò sempre tutto me stesso ed alla fine uscirò dal campo a testa alta, per non essermi risparmiato».
È una corsa verso la gloria apparentemente inarrestabile ed invece Andrea rallenta, nella primavera del 1994. Si pensa che sia appagato, ha raggiunto la fama ed il successo in poco tempo; è arrivato alla Juventus, il massimo per ogni giocatore, ed ha perso il senso della modestia, pensa di essere già arrivato. Durante le ultime faticosissime partite, Andrea è accolta da fischi, da cori di scherno. Un giorno, alla fine di un allenamento, un tifoso juventino arriva a mollargli un ceffone, tanto per ricordargli la sua condizione di privilegiato e per fargli ritrovare la strada smarrita del sacrificio. È l’inizio del calvario. Si trova presto una spiegazione a quel vuoto dentro, purtroppo, così come per quella febbre persistente che s’insinua nel suo organismo, provocandogli un continuo senso di spossatezza. Andrea si fa visitare, ma tutto sembra normale, il suo rendimento, però, continua a peggiorare. Il 20 maggio del 1994 Andrea Fortunato è ricoverato in isolamento, presso la Divisione Universitaria di Ematologia delle Molinette di Torino. Dopo successivi esami medici, il risultato è agghiacciante: leucemia acuta linfoide!
Dall’ospedale delle Molinette, Andrea è trasferito a Perugia dove, grazie alla donazione della sorella Paola, subisce un primo trapianto di midollo osseo. L’esito è negativo, Andrea necessita di un nuovo trapianto. Si offre volontario il padre Giuseppe e l’operazione da buoni risultati. Il fisico di Andrea, infatti, reagisce ed accenna ad un recupero che fa sperare per il meglio: Andrea esce dall’ospedale, si ricongiunge, addirittura, ai compagni di squadra e li segue durante la trasferta a Genova, in occasione di Sampdoria-Juventus giocata il 26 febbraio del 1995. È emozionante vederlo sulle tribune dello stadio Marassi, felice come un bambino, a tifare per la sua amata Juventus.
Quando tutti cominciano a pensare che stia vincendo la sua battaglia, arriva una maledetta influenza a spezzare il filo della speranza. Il 25 aprile del 1995, alle otto di sera, Andrea muore. I compagni di nazionale apprendono la notizia mentre sono a Vilnius alla vigilia di una partita contro la Lituania. Prima di giocare, si osserva un minuto di silenzio in sua memoria. Poche settimane dopo la Juventus festeggia il suo 23° scudetto; ventitre come gli anni che aveva Andrea.

L’ULTIMA INTERVISTA, NEL MARZO 1995:
«Undici mesi di malattia è una cosa lunga, infinita. Ma di tremendo, a parte i periodi di grande crisi fisica, ci sono stati solamente i primissimi momenti; dopo ho combattuto. Invece, all’inizio è stato diverso; il giorno prima stavi fra i sani, il giorno dopo passi fra i quasi incurabili. Non si può descrivere che cosa si prova».
Come si reagisce? «Ti senti perduto e, nello stesso tempo, diventi curioso; è una sensazione strana. Vuoi sapere ogni cosa della tua malattia, ti interroghi sui sintomi, sulle cause, sulle possibili conseguenze. Sai che non ti diranno tutto, provi ad indovinare le bugie, ma poi fingi di crederci, ti convinci che è meglio, altrimenti impazzisci. Quando un medico ti spiega quali sono i sintomi della leucemia ti senti sprofondare; e più parla, più tu capisci che tutto corrisponde, che è davvero il tuo caso. In quel momento il male ti prende in ostaggio; ma tu devi impedirgli di ammazzarti».
Come ci si può riuscire? «Con l’aiuto di Dio e dei medici, ma anche con un pensiero fisso: ce la devo fare. Me lo ripetevo ogni giorno e me lo ripeto ancora; neppure per un istante ho pensato che avrei perso la partita. Lo chiamano atteggiamento positivo, pare sia una mezza medicina».
Vuoi fare ancora il calciatore? «Questo è un pensiero che non mi ha mai abbandonato. Mi sono sentito un atleta anche nei giorni più difficili, quando ero più di là che di qua. Ho lottato con spirito sportivo, si può dire che non mi sono mai tolto la maglia di dosso. Rimetterla davvero, ma non solo; ho chiesto, mi sono informato, mi hanno spiegato che tanti atleti sono tornati all’attività dopo la leucemia. Credo, spero di riuscirci».
Come cambia la vita, dopo un’avventura del genere? «Cambia tutto, ti costruisci una scala di valori nuova; dai importanza alle cose che valgono davvero e non te la prendi più per le sciocchezze. E capisci che l’amicizia è la prima cosa; io, per esempio, ho un fratello in più, Fabrizio Ravanelli. È stato incredibile, mi ha messo a disposizione una parte della sua vita, non solo la sua famiglia e la sua casa di Perugia; non si può descrivere con le parole. Il giorno più bello, in questi mesi di malattia, l’ho vissuto quando lui ha segnato 5 goal al Cska, in Coppa; quella sera ho capito davvero che cosa è la felicità; ed è stato altrettanto bello, vedere Fabrizio esordire in Nazionale, proprio a Salerno, la mia città».
Ti sono servite le vittorie bianconere? «Non solo quelle, ma la costante presenza dei compagni e della società; un’altra famiglia, davvero. Se sono vivo lo devo anche a loro, al loro affetto».
C’è un momento, di questi mesi, che ricordi con particolare intensità? «L’uscita dall’ospedale a Perugia, dopo il secondo trapianto; non mi sembrava vero, vedevo diverse tutte le cose, mi parevano straordinarie anche le più insignificanti. Non immaginavo quanto potesse essere meravigliosa anche una semplice passeggiata».
Cosa insegna la malattia? «Che nella vita c’è di peggio di uno stiramento che ti tiene fuori dal campo per due settimane. Che ogni giorno muoiono bambini leucemici senza che nessuno lo sappia e senza che si possa fare nulla. Che in Italia abbiamo i migliori medici del mondo; a Perugia vengono ad imparare le nostre tecniche dall’America, da Israele, dalla Francia. Però, le strutture sono quelle che sono, mancano gli spazi, c’è gente in coda da mesi per un trapianto. Bisogna donare il midollo, senza paura, perché questo salva la vita agli altri e da senso alla tua».
Il tuo sogno? «La leucemia mi ha insegnato a non fare progetti a lunga scadenza e neppure a media; non per paura, ma per realismo. La prima volta che programmai il ritorno a Torino, mi alzai la mattina con la febbre; nulla di grave, per fortuna, ma ci rimasi male. Vivere alla giornata non è una sconfitta, semmai un modo per apprezzare davvero la vita in ogni attimo, in ogni sfumatura. È quello che farò»
 
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Niente da fare oggi proprio non andava dentro... 2 pali (quello di Pirlo clamoroso) e gol divorati.

Questa volta non è andata.

A prescindere.. onore ai vincitori che non hanno rubato nulla.

 

Disonore e schifo ai criminali che hanno assalito il pulman della Juve e a quelli che hanno lanciato la bomba carta nel settore del Toro.

Spero che vengano identificati e sanzionati.

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Oggi non parlo della partita.

I fatti extracalcistici odierni sono gravi, innammissibili, ingiustificabili e prevaricano qualsiasi aspetto della partita.

Trovavo giá indegna la gazzarra del pullman, figuriamoci gli eventi successivi...

Illyricum

:(

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E se ogni volta che succede il pandemonio quei c...( brave persone..) della Lega penalizzassero le squadre dei manigoldi con qualche punto in meno in classififica.

Si renderebbe magari il campionato un poco più serio e forse i cosiddetti tifosi che delinquono ci penserebbero prima di fare porcherie.

 

 

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