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Inviato

Con i plebisciti dell'aprile del 1859 si vota la scontata, ed emotiva, annessione allo Stato Sabaudo. Dopo pochi mesi dal voto, vine dato incarico a Luigi Gori, nel settembre dello stesso anno di produrre i conii per battere una lira, a celebrazione dell'evento. Gori si distacca da ritratto del Regno di Sardegna o fatto da Ferraris a Bologna. Pur mantenedo il collo del sovrano allungato e ben proporzionato nel campo, varia la foggia dei baffi, incidendoli a punta volta verso l'alto e disegnando una capigliatura molto folta. Al rovescio troviamo il valore, ed anche in questo caso richiama al sentimento di unità nazionale.

Regno di Sardegna Vittorio Emanuele II Re Eletto (1859-1861)

Una Lira Italiana 1860 Firenze

D/ VITTORIO EMANUELE II RE ELETTO, testa nuda a destra, sotto al collo F • e monte attraversato da una banda.

Rv. UNA LIRA ITALIANA stemma Savoia coronato, raccolto nel collare dell’Annunziata pendente tra due rami, crescenti, di alloro. In basso a sinistra FIRENZE in caratteri minuti, a destra 1859

T/ FERT FERT FERT in incuso tra nodi e rosette (A) ↓

Conservazione migliore di splendida, moneta comune.

Pagani 440 CNI 7

Ex Carlo Crippa Milano 24/11/97

pezzi coniati 1.654.981

di questa moneta esistono varianti con la il simbolo di una mano che impugna lo scettro e nella legenda, che al diritto eccede la punta della barba.


Inviato

Siamo oramai arrivati alle porte della creazione del Regno d'Italia ... ma nel Regno delle Due Sicilie è cambiato il sovrano e Francesco II succede a Ferdinando II.


Guest fabrizio.gla
Inviato (modificato)

Ringrazio picchio per l'opportunità di contribuire a questa bella discussione.

Vi mostro il secondo tipo di piastra da 120 Grana coniata nel 1859, sotto l'ultimo sovrano del Regno delle Due Sicilie: Francesco II di Borbone.

Un brevissimo sunto di storia, da Wikipedia:

"Salì al trono alla morte del padre (Ferdinando II) il 22 maggio 1859. Regnò per poco più di un anno come sovrano sul trono di Napoli.

Dopo la perdita della Sicilia, di fronte all'avvicinarsi di Garibaldi, lasciò Napoli e ripiegò dapprima sulla linea del Volturno e poi a Gaeta, dove, dopo tre mesi di assedio, si recò a Roma e quindi a Parigi."

Dritto

120G-1859_R.jpg

Rovescio

120G-1859_D.jpg

==== Segue descrizione della moneta, tratta dal volumetto "Le grandi monete d'argento dei Borboni di Napoli" ====

D/ FRANCISCVS II. DEI GRATIA REX

(Francesco II per la grazia di Dio re)

Testa nuda volta a sx; nel taglio del collo sono impresse in monogramma le iniziali dell'incisore Luigi Arnaud (L.A.). In basso 1859

R/ REGNI VTR. SIC. ET HIER:

(del Regno delle Due Sicilie e di Gerualemme)

Stemma coronato; sotto G. 120.

Il contorno presenta un giglio e la leggenda PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS (previdenza dell'ottimo principe) in rilievo su fondo rigato.

Dei quattro tipi monetali coniati durante il breve regno di Francesco II, la piastra è quello di più elevato valore nominale.

La zecca di Napoli fu chiusa definitivamente con Regio Decreto del 7 Febbraio 1870, dopo aver coniato l'ultima grande moneta d'argento nel 1866, con l'effige di Vittorio Emanuele II come re d'Italia.

==============

L'esemplare proposto è un bel FDC, con pochissimi segnetti di contatto, e i rilievi satinati.

Gradevole patina naturale. Piccola mancanza di metallo sul bordo del D/ a h. 11

Modificato da fabrizio.gla
Inviato

Grazie a Lei, rischia di diventare un noioso monologo, e non era questo lo scopo. Speravo di coinvolgere quanti più forumisti possibili in questo importante frammento della nostra storia. Peccato.

La Sua moneta postata è di eccellente qualità, peccato solo, come ha già evidenziato, i segni da contatto.


Inviato

Posto per completezza dell'emisione in argento il 20 grana 1859; le due varianti sono con 14 e 13 torri nello scudo araldico del Portogallo


Inviato

Grazie a Lei, rischia di diventare un noioso monologo, e non era questo lo scopo. Speravo di coinvolgere quanti più forumisti possibili in questo importante frammento della nostra storia. Peccato.

La Sua moneta postata è di eccellente qualità, peccato solo, come ha già evidenziato, i segni da contatto.

Per essere un noiso monologo lo trovo interessante.


Inviato

L'unità d'Italia, parziale; manca il Veneto, Trento e Trieste, Roma, eppure partiti dal Piemonte, dal nostro "west" si è compiuto il pensiero risorgimentale di Nazione. Vittorio Emanuele II (Padre della Patria) ed il costituito parlamento, il 17 giugno del 1861, 150 anni or sono, annunciano alla popolo la costituzione del Regno d'Italia. Di fatto, e non per polemica, era l'estensione del Regno di Sardegna alla penisola, Già solo il fatto che Vittorio Emanuele II non cambiò titolo in Vittorio Emanuele I d'Italia può sembra secondario, ma il messaggio era chiaro. Il primato di Torino sulla neonata nazione era indiscutibile. Torino per quanto periferica alla penisola restava capitale, in attesa della presa di Roma.

Viene imposta la metrologia monetaria del Regno di Sardegna basata sulla lira. In un attimo cancellate le identità regionali che avevano diviso lo Stivale per milleduecento anni. Concretamente non poteva essere altrimenti, certo numismaticamente, abbiamo perso un patrimonio artistico che ha fatto delle nostre monete le apprezzate al mondo.

Purtroppo, la nuova monetazione si assimilò immediatamente alla pochezza artistica della seconda metà dell'ottocento. Monete semplici, facilmente comprensibili, per una popolazione immensamente analfabeta che per la prima volta aveva a che fare con le Lire. In altre parole, poche informazioni ed essenziali. Poche informazioni sono chi : Vittorio Emanule II, perchè: Re d'Italia, e quanto vale: 5 Lire. L'essenziale e nulla più, a tutti poi si volle ricordare che erano stati i savoia a costituire il regno (nelle celebrazioni del 150nario c'è una costante tendenza nel volerlo dimenticare) con un bordo inquivocabile; i nodi d'amore e FERT ripetuti in incuso.

La moneta è semplice, la testa a sinistra per l'oro ed a destra per l'argento. Il rame segue il giro dell'oro. Per oro e argento al rovescio lo stemma Savoia coronato tra i rami di alloro ed il collare dell'Annunziata, mentre per il rame, al rovescio, il valore scritto bello in grande che non ci si potesse sbagliare.

I conii sono affidati al Ferraris, e battono nel 1861 le zecche di Torino, Firenze, Napoli, Milano, Bologna.

A campione una moneta che non si vede sempre nelle aste, la lira 1861 Firenze.

Regno d'Italia Vittorio Emanuele II (1861-1878)

1 Lira 1861, Firenze in argento del peso di 4,942 grammi e diametro di 23,12 mm

D/ VITTORIO EMANUELELE II, testa a destra, sotto al taglio del collo FERRARIS, in basso 1861

Rv. REGNO - D'ITALIA , stemma sabaudo coronato, tra due rami crescenti di lauro, attorno collare dell' Annunziata, in basso (pugno chiuso) F L 1 (monte con fascia)

T/ ❀ FERT ❀ nodo ❀ FERT ❀ nodo ❀ FERT (A) ↓ esemplari coniati 431.545

Conservazione Splendida, moneta rara.

ex Asta Montenapoleone 5 n. 635 30/5/84

Pagani 510 MIR 1085a CNI 8

Grazie per la vostra attenzione.


  • 2 settimane dopo...
Inviato

.... siamo giunti alla fine di questo breve percorso storico numismatico, manca ancora una moneta, la sola moneta battuta da Vittorio Emanuele II per il Regno d'Italia che rompe le geometrie fisse del diritto e del rovescio, sebbene sia emessa con decreto n.223 del 29 settembre del 1859 del Governo della Toscana, questa moneta rientra nella serie del Regno d'Italia. Si differenzia dalle monete battute per la legenda al diritto con VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA, mentre nel due lire del 1861, sempre battuto a Firenze,con la medesima tipologia, la legenda è VITTORIO EMANUELE II RE ELETTO. La moneta viene coniata a celebrazione dell'unità d'Italia, nel marzo del 1861. Le cifre sul numero di pezzi coniati sono discordanti; Carboneri riporta una tiratura di 21.472 esemplari, mentre risulterebbe dagli archivi di Stato a Firenze una produzione di oltre quindici volte tanto superiore; 361.361. Quante in realtà siano state estratte non lo so, e ci sono analisti e archivisti ben più capaci di noi collezionisti che dovrebbero sciogliere questi dubbi.

Come detto la moneta rispecchia la tipologia della produzione fiorentina, con il nome dell'incisore L. GORI, il simbolo del monte a sei cime attraversato obliquamente da una banda ed il valore di cinque lire italiane; oltre alla zecca per esteso e "marzo 1861".

Tutti elementi che con lo standard del Regno d'Italia vengono sostituiti dall' austera lettera identificativa per la zecca, il simbolo BN ed il valore non più per esteso ma limitato a L.5, dettagli noti alla prima coniazione per Torino.

Che altro si può aggiungere, senza cadere nella retorica di questi 150 anni di unità nazionale ? Ho girato abbastanza da capire che le mie radici sono qui, in questa terra, e poco mi importa se sia Milano, Torino o Roma, ovunque su una carta geografica vedo lo "Stivale" è casa. Questo, credo sia il senso di questa moneta speciale, ci ricorda le difficoltà di una unione difficile e piena di controsensi ma viva al tempo stesso.

E con questo, cari lamonetiani, Vi saluto e ringrazio chi ha voluto postare i propri commenti.

  • Mi piace 1

Inviato

Non potevi chiudere in maniera migliore.

La prima moneta che sancisce l'Unità d'Italia.

Spero che un domani magari al 15.... anniversario farà parte dell mia collezione.

Grazie.


Inviato

.... siamo giunti alla fine di questo breve percorso storico numismatico, manca ancora una moneta, la sola moneta battuta da Vittorio Emanuele II per il Regno d'Italia che rompe le geometrie fisse del diritto e del rovescio, sebbene sia emessa con decreto n.223 del 29 settembre del 1859 del Governo della Toscana, questa moneta rientra nella serie del Regno d'Italia. Si differenzia dalle monete battute per la legenda al diritto con VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA, mentre nel due lire del 1861, sempre battuto a Firenze,con la medesima tipologia, la legenda è VITTORIO EMANUELE II RE ELETTO. La moneta viene coniata a celebrazione dell'unità d'Italia, nel marzo del 1861. Le cifre sul numero di pezzi coniati sono discordanti; Carboneri riporta una tiratura di 21.472 esemplari, mentre risulterebbe dagli archivi di Stato a Firenze una produzione di oltre quindici volte tanto superiore; 361.361. Quante in realtà siano state estratte non lo so, e ci sono analisti e archivisti ben più capaci di noi collezionisti che dovrebbero sciogliere questi dubbi.

Come detto la moneta rispecchia la tipologia della produzione fiorentina, con il nome dell'incisore L. GORI, il simbolo del monte a sei cime attraversato obliquamente da una banda ed il valore di cinque lire italiane; oltre alla zecca per esteso e "marzo 1861".

Tutti elementi che con lo standard del Regno d'Italia vengono sostituiti dall' austera lettera identificativa per la zecca, il simbolo BN ed il valore non più per esteso ma limitato a L.5, dettagli noti alla prima coniazione per Torino.

Che altro si può aggiungere, senza cadere nella retorica di questi 150 anni di unità nazionale ? Ho girato abbastanza da capire che le mie radici sono qui, in questa terra, e poco mi importa se sia Milano, Torino o Roma, ovunque su una carta geografica vedo lo "Stivale" è casa. Questo, credo sia il senso di questa moneta speciale, ci ricorda le difficoltà di una unione difficile e piena di controsensi ma viva al tempo stesso.

E con questo, cari lamonetiani, Vi saluto e ringrazio chi ha voluto postare i propri commenti.

Quoto in pieno, soprattutto la parte in grassetto.

  • Mi piace 2

Inviato

.... siamo giunti alla fine di questo breve percorso storico numismatico, manca ancora una moneta, la sola moneta battuta da Vittorio Emanuele II per il Regno d'Italia che rompe le geometrie fisse del diritto e del rovescio, sebbene sia emessa con decreto n.223 del 29 settembre del 1859 del Governo della Toscana, questa moneta rientra nella serie del Regno d'Italia. Si differenzia dalle monete battute per la legenda al diritto con VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA, mentre nel due lire del 1861, sempre battuto a Firenze,con la medesima tipologia, la legenda è VITTORIO EMANUELE II RE ELETTO. La moneta viene coniata a celebrazione dell'unità d'Italia, nel marzo del 1861. Le cifre sul numero di pezzi coniati sono discordanti; Carboneri riporta una tiratura di 21.472 esemplari, mentre risulterebbe dagli archivi di Stato a Firenze una produzione di oltre quindici volte tanto superiore; 361.361. Quante in realtà siano state estratte non lo so, e ci sono analisti e archivisti ben più capaci di noi collezionisti che dovrebbero sciogliere questi dubbi.

Come detto la moneta rispecchia la tipologia della produzione fiorentina, con il nome dell'incisore L. GORI, il simbolo del monte a sei cime attraversato obliquamente da una banda ed il valore di cinque lire italiane; oltre alla zecca per esteso e "marzo 1861".

Tutti elementi che con lo standard del Regno d'Italia vengono sostituiti dall' austera lettera identificativa per la zecca, il simbolo BN ed il valore non più per esteso ma limitato a L.5, dettagli noti alla prima coniazione per Torino.

Che altro si può aggiungere, senza cadere nella retorica di questi 150 anni di unità nazionale ? Ho girato abbastanza da capire che le mie radici sono qui, in questa terra, e poco mi importa se sia Milano, Torino o Roma, ovunque su una carta geografica vedo lo "Stivale" è casa. Questo, credo sia il senso di questa moneta speciale, ci ricorda le difficoltà di una unione difficile e piena di controsensi ma viva al tempo stesso.

E con questo, cari lamonetiani, Vi saluto e ringrazio chi ha voluto postare i propri commenti.

Alla faccia del bicarbonato di sodio.....che pezzo. Conservazione e patina: magnifico !

Magari ha anche qualche bel pedigree ?????


Inviato

Fu acquistato da un commerciante nel 1989 .... però la macchia sullo stemma c'è sempre stata e l'ho identificata con un'asta Ratto anni '60.

Ho letto cosa la stimi, mah io a certi valori non mi ci sono ancora abituato.


Inviato

Fu acquistato da un commerciante nel 1989 .... però la macchia sullo stemma c'è sempre stata e l'ho identificata con un'asta Ratto anni '60.

Ho letto cosa la stimi, mah io a certi valori non mi ci sono ancora abituato.

Concordo, ma visti i prezzi realizzadi da esemplari SPL....


Inviato

Buonasera, voglio ringraziare e fare i complimenti per la bella lettura e per le belle monete postate.

Grazie

Awards

Guest utente3487
Inviato

Buonasera, voglio ringraziare e fare i complimenti per la bella lettura e per le belle monete postate.

Grazie

E' stata una bella cavalcata nella storia del nostro Paese. :)

Inviato

Non posso che ringraziarie anche io.

Grazie Picchio.


  • 12 anni dopo...
Supporter
Inviato

Anche se sono passati diversi anni dalla pubblicazione, voglio fare i miei complimenti per il post. Davvero interessante!

Una curiosità: qualcuno sa dirmi perché non sono più visibili le foto citate? Grazie 


Inviato
11 ore fa, Prosit dice:

Una curiosità: qualcuno sa dirmi perché non sono più visibili le foto citate?

Perché erano state caricate su un host esterno (in questo caso Photobucket), e dopo un po' spariscono. Quelle caricate direttamente sul forum invece ci sono ancora.

petronius :)


Supporter
Inviato

Tutto chiaro, grazie mille 😊


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