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Inviato

Il Sambon al n. 883 del testo “Repertorio Generale delle Monete coniate in Italia e da italiani all'estero “, riportava un follaro emesso a nome di Ruggero II attribuito con dubbio alla zecca di Catania, probabilmente sulla base della descrizione del rovescio: RV – CATA, schema del porto di Catania (?).

Come viene classificata la moneta dai testi più recenti (MEC, Travaini)?

E' confermata l'attribuzione a tale zecca?

Grazie

Luigi


Inviato

Ciao Luigi, sul MEC la moneta è riportata tra quelle incerte ma attribuita da altri generalmente a Gaeta o Capua, l'area comunque dovrebbe essere quella dei follari salernitani. L'oggetto che si vede al rovescio è stato descritto come un abito di Cristo oppure uno schienale o lo schema del porto di Catania, ma nessuna di queste interpretazioni è ritenuta soddisfacente. Solitamente si trova ribattuta sui follari di Gisulfo II e una volta su un follaro di Roberto il Guiscardo; a sua volta c'è un esemplare ribattuto da Ruggero Borsa. Per questo la moneta dovrebbe essere datata tra Roberto il Guiscardo e i primi anni di Ruggero Borsa e potrebbe essere attribuita a una zecca non ancora identificata. Ho parlato in passato con Bellizia di questa moneta e lui si dice certo che è di Salerno, sia per lo stile, sia perchè gli esemplari da lui esaminati personalmente erano stati ritrovati su territorio salernitano e anche perchè sembra che, ad ora, non si conoscono monete di Salerno ribattute su follari di Gaeta, Capua e Napoli. E' probabile che tra Salerno e queste ultime città, la circolazione di monete in rame ad uso locale, era quasi inesistente e il fatto stesso che le ribattiture o la reimpressione di queste monete siano solo riconducibili alla zecca salernitana, fà pensare che questa misteriosa moneta, sia stata battuta proprio a Salerno. Lorenzo

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Inviato

Confermo l'attribuzione del Bellizia a Salerno :) Oltretutto non si è nemmeno certi che al rovescio sia presente la pianta di un porto. Cito il volumetto del Bellizia:

"Quanto al significato della legenda e del disegno del rovescio (una stella, una veste, una pianta di un porto?) non siamo in grado di proporre alcuna ipotesi plausibile. Rileviamo soltanto la notevole somiglianza del dritto con l'histamenon di Isacco I (1057-1059)" dunque coevo a Gisulfo II, e sappiamo che spesso l'ultimo principe longobardo di Salerno, come anche Roberto il Guiscardo, imitò monete bizantine.

Oltretutto si conosce un esemplare che ha ricevuto in reimpressione un follaro LAS DEO di Gisulfo II, uno che è stato ribattutto sul suddetto follaro ed un altro che è stato ribattuto sul famoso follaro OPULENTA SALERNU.

Ritornando un attimo al rovescio, ricordo che spesso le monete di Gisulfo II presentano simboli strani con significati mistici o esoterici, come ad esempio le stelle pentagone o le piante mistiche, queste ultime presenti su quasi tutti i suoi follari.


Inviato (modificato)

Ciao Tacrolimus, hai scelto una monetina da nulla :lol:

I dubbi sulla zecca che l'ha coniata sono diversi, ma diciamo che ormai si opta per Salerno, certo rimane alquanto enigmatico quel CA TA.

Ti faccio un breve riassunto di quanto scritto dalla Travaini in "La monetazione dell'Italia Normanna" ed altri testi.

Pubblicata per la prima volta dallo Spinelli, l'attribuì a Tancredi;

Engel l'attribuì a Ruggero II e alla zecca di Catania;

Idem Sambon (infatti nel catalogo di vendita della collezione Sambon (e che collezione...) questa moneta, lotto 284, è attribuita a Catania e fu venduta all'epoca per 245 lire.

Papadopoli, Ferraro e CNI attribuiscono il follaro a Gaeta.

La Travaini lascia incerta l'attribuzione della zecca e mette in dubbio anche che la moneta sia di Ruggero II (basandosi sulle ribattiture degli esemplari noti).

Il Bellizia lo attribuisce a Salerno

Nel MEC, i dubbi sulla zecca ed autorità emittente restano.

Minniti lo attribuisce a Ruggero II per la zecca di Salerno.

L'unica cosa chiara di questo follaro è che è molto raro, ma chi lo fece coniare e in quale città resta ancora dubbio come è dubbio anche il disegno del R/ (vessillo, veste, pianta di porto...)

Non sono molto ferrato sulla monetazione normanna, ma credo che il fatto che questi follari si presentino quasi sempre (o sempre?) ribattuti su precedenti follari salernitani (tipico della zecca campana) faccia propendere l'attribuzione a questa zecca.

Modificato da fedafa

Inviato

Per prima cosa, grazie a tutti per le informazioni.

Non ricordavo di avere letto, tempo fà, sul volume 14 del MEC di questa moneta (su Google book una parte è visionabile). Non mi aveva colpito particolarmente.

Leggendo invece il Sambon, mi colpito invece l'ipotesi sulla zecca di Catania, fin troppo ovvia vista la legenda.

Tra le zecche attive in Sicilia nel periodo Normanno ho letto ipotesi e certezze su quelle di Messina, Palermo e Agrigento, ma non mi era capitato di trovare ipotesi su Catania.

In rete ho trovato quest esemplare:

http://www.mcsearch.info/record.html?id=165779

Come si intitola il lavoro del Bellizia citato da Rockjaw?

Lugi


Inviato

Il testo del Bellizia è : Lucio Bellizia, Le monete della zecca di Salerno, Moliterno 1992


Inviato

Nel 2003 è stato pubblicato anche un secondo libro dal Bellizia, " Monete inedite o poco note della zecca di Salerno, con appendice su alcune monete normanne", quest'ultimo corredato di foto e non di disegni. Ci sono parecchi esemplari interessanti, soprattutto i denari d'argento dei primi principi salernitani, molti dei quali inediti :blink:

p.s.: Sempre su mcsearch, se scorri un pò è riportato anche un secondo esemplari di RUCATA, di un'asta CNG.


Inviato

Io prenderei

questo esempio emblematico per spiegare le aste numismatiche ,ma ancor di più il mercato numismatico in generale:

Vedete la moneta salernitana venduta all'asta CNG che ha realizzato $ 6500 che è in minor conservazione rispetto a quella di Stack's che però a realizzato $ 1900 e la distanza di tempi delle due aste non è molto lontana.Questo ci deve far comprendere che una moneta vale quanto rende.

Ritornando alla moneta in questione ,secondo me al rovescio vi è una stola greca,e CA RV TA o RV CA TA non sò,ci dovrei studiare un po'e forse con il vostro aiuto si potrebbe giungere a buoni risultati.

Le lettere RV potrebbero significare Ruggero e CA TA Catapano(dignitario bizantino)?

Trattandosi di monete che dovevano essere accettate anche da persone abituate ed use a ricevere monete bizantine potrebbe essere ;)

--Salutoni

-odjob


Inviato

Il Bellizia, come detto, lo attribuisce al periodo di Gisulfo II, mentre nella descrizione dell'esemplare Stack's (probabilmente proprio interpretando quel RU come Ruggero) è indicato come appartenente al periodo tra il Guiscardo e il figlio Ruggero Borsa.

Sinceramente anche per me identificare il RU come abbreviazione di Ruggero è l'ipotesi più plausibile...c'è da dire, però, che su tutte le monete salernitane il nome Ruggero è sempre riportato, nella dizione latina, come Rocerius....

Devo dire che la tua interpretazione del CATA è, fino ad ora, l'unica sensata che ho letto :lol: Bisogna vedere, però, quanta attendibilità storica abbia... Per me questa moneta resterà sempre un mistero, c'è poco da fare...


Inviato

Salute rock

nel testo del Bellizia ,l'esemplare al n°74 al D/reca la scritta RVC DVX e non ROC DVX.Pur vero è che la moneta è disegnata e non ho riscontri con esemplare dal vivo.

--Salutoni

-odjob

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  • 10 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Guardate anche queste due monete, vi piaceranno ed integrano quelle delle aste.

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Modificato da oedema

Inviato

Eodema, è una mia impressione o queste monete sono state pulite in maniera drastica... Se fosse così un vero peccato.


Inviato

Eodema, è una mia impressione o queste monete sono state pulite in maniera drastica... Se fosse così un vero peccato.

Le foto le ho ritoccate, ma certamente erano già state pulite sommariamente.

Appena posso rifaccio le foto al naturale e le invio.


  • 1 mese dopo...
Inviato

Ciao Luigi, sul MEC la moneta è riportata tra quelle incerte ma attribuita da altri generalmente a Gaeta o Capua, l'area comunque dovrebbe essere quella dei follari salernitani. L'oggetto che si vede al rovescio è stato descritto come un abito di Cristo oppure uno schienale o lo schema del porto di Catania, ma nessuna di queste interpretazioni è ritenuta soddisfacente. Solitamente si trova ribattuta sui follari di Gisulfo II e una volta su un follaro di Roberto il Guiscardo; a sua volta c'è un esemplare ribattuto da Ruggero Borsa. Per questo la moneta dovrebbe essere datata tra Roberto il Guiscardo e i primi anni di Ruggero Borsa e potrebbe essere attribuita a una zecca non ancora identificata. Ho parlato in passato con Bellizia di questa moneta e lui si dice certo che è di Salerno, sia per lo stile, sia perchè gli esemplari da lui esaminati personalmente erano stati ritrovati su territorio salernitano e anche perchè sembra che, ad ora, non si conoscono monete di Salerno ribattute su follari di Gaeta, Capua e Napoli. E' probabile che tra Salerno e queste ultime città, la circolazione di monete in rame ad uso locale, era quasi inesistente e il fatto stesso che le ribattiture o la reimpressione di queste monete siano solo riconducibili alla zecca salernitana, fà pensare che questa misteriosa moneta, sia stata battuta proprio a Salerno. Lorenzo

Tu hai detto che " Solitamente si trova ribattuta sui follari di Gisulfo II e una volta su un follaro di Roberto il Guiscardo".

Io non conosco le monete con queste ribattiture.

Potresti allegare le foto delle monete; mi faresti un grosso favore.

Ti ringrazio.

Amedeo


Inviato

Ciao Amedeo, non ho le foto di queste monete, ma mi riferivo al lavoro del Bellizia che ha avuto modo di vedere personalmente gli oggetti di cui discutiamo. Se sei interessato all'argomento e hai voglia di farti una bella discussione sulle monete salernitane, ti invito da me, e insieme andiamo da Bellizia che è sempre disponibilissimo.

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