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IGNORED

La piccola Akragas


caiuspliniussecundus

Risposte migliori

A me sembra molto strano un peso da te riscontrato di 1,15 g, che mi farebbe pensare a 1 1/2 litra (gli oboli ormai non venivano più coniati in Sicilia). Comunque al BM ci sono alcuni esemplari simili, con la cernia, che però pesano normalmente sui 0,70 g e quindi sono normali litre, come anche ad esempio un esemplare con cernia a destra, che non sono rarissimi.

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Altri frazionali akragantini con pesce sotto il granchio pesano intorno a 1,85g e quindi sono emidramme.

Un peso di 1,15 g, per l'argento, a me pare strano e quindi gradrei avere una immagine più completa sia del diritto che del rovescio.

Poi l'emissione bronzea con Aquila e capitello (emilitra) pone altri complessi quesiti circa la sua esatta cronologia, ma questo è un altro discorso che merita un'analisi a parte.

Ciao

acraf

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A me sembra molto strano un peso da te riscontrato di 1,15 g, che mi farebbe pensare a 1 1/2 litra (gli oboli ormai non venivano più coniati in Sicilia). Comunque al BM ci sono alcuni esemplari simili, con la cernia, che però pesano normalmente sui 0,70 g e quindi sono normali litre, come anche ad esempio un esemplare con cernia a destra, che non sono rarissimi.

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Altri frazionali akragantini con pesce sotto il granchio pesano intorno a 1,85g e quindi sono emidramme.

Un peso di 1,15 g, per l'argento, a me pare strano e quindi gradrei avere una immagine più completa sia del diritto che del rovescio.

Poi l'emissione bronzea con Aquila e capitello (emilitra) pone altri complessi quesiti circa la sua esatta cronologia, ma questo è un altro discorso che merita un'analisi a parte.

Ciao

acraf

Grazie Acraf, per questa doverosa precisazione, stavo per postarla io altrimenti si confondono le idee sulla metrologia di questi frazionali.

litrae o frazioni di litrae.

Vorrei citare anche l'esemplare di litra esitato nella NAC 52 7.10.09 lot 58 del peso di gr. 0.77 ex ADM

esemplare di deliziosa fattura con l'aquila che tiene una lepre tra gli artigli al dirittto e il granchio e il polipryum cernium al rovescio

Le emidracme , praticamente con gli stessi tipi (la tipologia del pesce può essere diversa), ma meno fini per stile e raffinatezza della fattura, pesano 2..0 gr. circa (un esemplare è stato venduto nella LHS 100 23.04.2007 lot 152 anche questa ex ADM).

Infine ricordo che il peso dell'hemilitron con l'aquila sul capitello ionico, un pezzo che quando in condizioni eccellenti è un capolavoro, è di circa gr. 15/16

Per la classificazioni e maggiori dettagli su questi bronzi cfr. Ulla Westermark, QTic XIII, pl. III

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Scorredno le litrae per la zecca di Akragas, della SNG ANS Sicily , su 10 esemplari i pesi variano tra 0.43 e 0.87

Nella stessa collezione compaiono due aurei , nn. 998 e 999, del tipo con la legenda Silanos (aquila volta a sin.), descritti dubitativamente come dilitron, il cui peso è , per entrambi di 1.35gr. (noto che per questi nominali si parla sempre di litrae e multipli o frazioni , ma ami di oboli)

Recentemente un bell'esemplare di aureo di Akragas del tipo Silanos fu venduto nella coll. Ferrendelli (Triton VII Jan 2004, lot 42),

il peso era coerente con gli esemplari della ANS: 1.34gr.

E' stato notato che le emissioni auree, spesso anticipano un periodo di crisi politica o di emergenza. Nel caso in questione questa emissione si fa risalire al periodo 410-406 aC, ovvero poco prima della capitolazione della città al potere Cartaginese. Non è un caso che le emissioni auree di Gela , Siracusa e Kamarina siano tutte coeve (cs. 406-405aC) In questo periodo i Cartaginesi avevano invaso la Sicilia e stavano progredendo nei territori di Gela e Kamarina. Vi era dunque un urgente bisogno di mercenari, ergo di emissioni specifiche per pagarne il soldo. Ecco quindi il carattere di emergenza delle emissioni auree, tutte coeve, di queste città siciliane. In realtà il tiranno Dioniso fece evacuare le popolazioni delle due città portandole a Siracusa

Resta da chiedersi il perche della differenza di peso tra l'emissione akragantina rara (gr 1.74 - se il peso è giusto) e i dilitron con il Silanos (gr. 1.35).

Ottima lettura Chr. Boehringer "Finanzpolitik und Muenzpraegung des Dionysos von Syrakus" in Essays to Margareth Thomson, Wetteren 1979

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Caro Numa Numa,

le tue osservazioni sono pertinenti, ma già avevo in parte risposto nel mio precedente messaggio n. 19,

Comunque per comprendere i due aurei di Akragas, di circa 1,35 g (con Silanos) e di 1,75 g (con cernia) ti consiglio il seguente studio:

Boehringer C. – Bronze – Silber – Gold. Überlegungen zu den nominalen eininger Sizilischer goldmünzen - RBN 145, 1999, p. 49-59 + 2 plates

dove fa analisi metrologiche delle varie emissioni auree della Sicilia del V secolo a.C. Purtroppo è in tedesco, ma credo che tu lo capisca (e magari se riesci a tradurlo, mi mandi la traduzione).

Fondamentale è la sua tabella n. 1, che riproduco:

post-7204-0-60166400-1296342425_thumb.jp

Quindi i vari pesi riflettono sia il valore del nominale sia il diverso rapporto AV:AR

L'emissione con Silanos comunque precede di pochi anni quello con cernia, che è l'ultimo di Akragas, coniato poco poco prima della sua distruzione (e quindi molto raro).

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Grazie Acraf, sono concorde con le tue osservazioni, ma mi premeva sottolineare alcuni aspett importanti che varrebbe la pena evidenziare e magari indagare più approfonditamente.

Due inferenza volevo trarre da quanto esaminato :

la prima è che l'oro siciliano, apparso sul finire del V secolo, segna una situazione nuova. L'oro, in precedenza sconosciuto , sembra rispondere ad una precisa esigenza , quella di pagamento (non certo tesaurizzazione) probabilmente di truppe necessarie alla difesa contro un nemico incombente. La contemporaneità di queste emissioni tra determinate poleis sicule e la particolare fase storica ne confermerebbe appunto tale natura. Solo piu tardi, almeno a Siracusa e dintorni (Tauromenion, etc.) , con le emissioni agatoclee della fine del IV secolo e quelle successive del III secolo , l'oro diviene molto piu diffuso, e con una metrologia molto più comprensibile (15, 50, 60 , 100 litrae...).

Tornando all'interessante specchietto di Boheringer (grazie per averlo postato!) si notano delle immediate relazioni metrologiche e di nominale , ad esempio, tra le coeve emissioni auree di Messana, Akkragas Gela e Siracusa per il peso di 1.74 gr. e che questo, almeno per Siracusa si relazioni con il suo doppio di 3.48gr.

Al contempo riesce piu difficile una riconciliazione con le altre emissioni auree, precedenti qualche anno (tipo la Akragas di gr. 1.35) che si relazione bene pero con la Kamarina da 0.67gr (essendone la metà) e con un altra emissione di Siracusa , risalente al perido 410-406bC e curiosamente non riportata nello specchietto anch'essa di 0.67-0.66gr. (cfr. ad esempio Triton IX , Jan 2006, lot 701 : Syracuse II democracy, descritta come didrachm (?) gr. 0.66; un esemplare simile apparteneva anche alla coll. Ferrendelli).

Sembrerebbe quindi assistere ad una diverso rapporto di conversione , probabilmente dovuto al mutare della parità tra oro e argento nell'ultimo quarto del V secolo.

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Tornando al Luynes 846... io ho scritto ma nessuno mi ha risposto :( magari qualcuno più "quotato" di me potrebbe avere più chances d'essere ascoltato.

Purtroppo "quelli" di Parigi sono molto lenti a rispondere (credo che abbiano molti messaggi e richieste da smaltire) e in genere impiegano anche alcune settimane....

Sicuramente se si è bene conosciuti sono un poco più solleciti, ma mica di tanto.....

Quindi dovresti pazientare un pò (e tienimi informato).

Ciao

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Grazie Acraf, sono concorde con le tue osservazioni, ma mi premeva sottolineare alcuni aspett importanti che varrebbe la pena evidenziare e magari indagare più approfonditamente.

Due inferenza volevo trarre da quanto esaminato :

la prima è che l'oro siciliano, apparso sul finire del V secolo, segna una situazione nuova. L'oro, in precedenza sconosciuto , sembra rispondere ad una precisa esigenza , quella di pagamento (non certo tesaurizzazione) probabilmente di truppe necessarie alla difesa contro un nemico incombente. La contemporaneità di queste emissioni tra determinate poleis sicule e la particolare fase storica ne confermerebbe appunto tale natura. Solo piu tardi, almeno a Siracusa e dintorni (Tauromenion, etc.) , con le emissioni agatoclee della fine del IV secolo e quelle successive del III secolo , l'oro diviene molto piu diffuso, e con una metrologia molto più comprensibile (15, 50, 60 , 100 litrae...).

Tornando all'interessante specchietto di Boheringer (grazie per averlo postato!) si notano delle immediate relazioni metrologiche e di nominale , ad esempio, tra le coeve emissioni auree di Messana, Akkragas Gela e Siracusa per il peso di 1.74 gr. e che questo, almeno per Siracusa si relazioni con il suo doppio di 3.48gr.

Al contempo riesce piu difficile una riconciliazione con le altre emissioni auree, precedenti qualche anno (tipo la Akragas di gr. 1.35) che si relazione bene pero con la Kamarina da 0.67gr (essendone la metà) e con un altra emissione di Siracusa , risalente al perido 410-406bC e curiosamente non riportata nello specchietto anch'essa di 0.67-0.66gr. (cfr. ad esempio Triton IX , Jan 2006, lot 701 : Syracuse II democracy, descritta come didrachm (?) gr. 0.66; un esemplare simile apparteneva anche alla coll. Ferrendelli).

Sembrerebbe quindi assistere ad una diverso rapporto di conversione , probabilmente dovuto al mutare della parità tra oro e argento nell'ultimo quarto del V secolo.

Caro Numa Numa, innanzi tutto lo specchietto di Boehringer riguarda solo le emissini del V secolo a.C., che vide anche le prime monete d'oro, sorte per necessità militari. E' da verificare bene, ma credo che lo specchietto andrebbe un poco aggiornato e non so se Boehringer non abbia citato la Siracusa del Triton IX perché ancora non la conosceva o se la riteneva piuttosto del IV secolo (ma non credo).

Comunque per facilitare la comprensione dell'importante specchietto allego la prima delle due tavole del Boehringer. con le relative sigle di rierimento allo specchietto:

post-7204-0-40872900-1296388414_thumb.jp

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Tornando al Luynes 846... io ho scritto ma nessuno mi ha risposto :( magari qualcuno più "quotato" di me potrebbe avere più chances d'essere ascoltato.

Purtroppo "quelli" di Parigi sono molto lenti a rispondere (credo che abbiano molti messaggi e richieste da smaltire) e in genere impiegano anche alcune settimane....

Sicuramente se si è bene conosciuti sono un poco più solleciti, ma mica di tanto.....

Quindi dovresti pazientare un pò (e tienimi informato).

Ciao

D'accordo, ti terrò informato. Intanto grazie per aver postato le due tavole :)

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Awards

E ora la seconda tavola di Boehringer (dove cìè anche la piccola Akragas che ha dato origine alla presente discussione):

post-7204-0-75541600-1296388494_thumb.jp

Ciao

Grazie per le tavoleindubbiamente utili. Anche l'articolo contenuto negli Essays Thompson è altrettanto importante.

Certamente che lo specchietto si riferiva alle emissioni del V secolo, queste, mi pare sono soprattutto l'oggetto della discussione.

Le agatoclee sono state menzionate come esempio della diversa, più consolidata metrologia che pone molti minori problemi di interpretazione. Inoltre i volumi delle seconde emissioni sono ben diversi da quelle della fine del V secolo.

Perfettamente d'accordo che occorrerebbe una revisione dello specchietto soprattutto alla luce dei diversi esemplari comparsi sul mercato numismatico negli ultimi anni (cito ancora la Ferrendelli come fonte primaria per questi nominali, ma diversi altri ne sono comparsi negli ultimi 8-10 anni).

Seganlo infine un altro articolo di Chr. Boheringer : "Ehrettung einer <Syrakusanischer Goldmuenze" in Florilegium Numismaticum : Studia in honorem U. Westermark; a cura di H Nillson ed. ; Stokholm 1992; pp. 73-79

per l'approfondimento delle emissioni di Siracusa appartenenti all seconda democrazia : 466-405 bC

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La foto da me postata fa parte del mio archivio. Le foto costano infinitamente meno delle monete, anche quando le devi pagare a chi ne detiene i diritti. Così colleziono foto...e posso averne tante!:D

Spesso mi vengono inviate, su richiesta, da appassionati o commercianti esteri, per lo più d'oltralpe.

Nello specifico mi venne riferito un peso di circa gr. 1,15 che non quadrerebbe con il peso del dilitron riferitoci da Acraf.

E' vero che quello è oro e questo è argento, ma la cosa non dovrebbe fare sostanziale differenza nella metrologia.

A mio sommesso e personale avviso il peso della moneta in argento sopra postata è da riferire alle frazioni argentee agrigentine.

Al riguardo rammento che, mediamente, gli aquilotti (spesso su capitello ionico) pesano intorno ai 0,55/0,60 grammi, almeno per la mia modesta esperienza. Se ne deduce che non litre sono...ma oboletti! Direbbe un siciliano Doc.:)

Ma mentre, chessò...Siracusa? Ecco Siracusa, ma anche Gela o leontini, hanno coniato entrambe le frazioni: oboli e litre (si pensi rispettivamente alle testine con la ruota al rovescio...ed ai profili di Arethusa con il polipo...) Akragas ha coniato gli aquilotti su capitello, appunto oboli.

Il peso di 1,15 grammi della moneta con granchio e cernia (?) in argento è coerente per il peso con tali mikrà su capitello. Quindi si tratterebbe di un diobolo.

Perchè quindi il dilitron in oro ad Akragas...e non il peso del diobolo?

Per aumentare il potere d'acquisto? Per darne una invece di due in pagamento?

Màh!?

Il mistero della piccola Akragas si infittisce...e io non voglio nemmeno permettermi, attesa la mia veste di modesto appassionato, di investigare oltre...chissà che potrebbe venir fuori.

:)

Ho sopra corretto il peso degli aquilotti di akragas da me su nominati, probabili oboli, , in effeti 0,55/0,60 gr. o poco più.

Debbo, pur sommessamente, ribadire il pensiero su espresso.

Oboli venivano coniati ad Himera, Siracusa, Leontini, Gela...e non solo. Per peso ed iconografia si differenziano e non possiamo considerare gli oboli di 60 grammi delle emilitre...o delle litre leggere, a meno non si voglia ricadere in un artificio letterario che vuole ricomprendere necessariamente come litre buona parte dei frazionali in argento coniati in Sicilia...solamente perchè vi fu coniata la litra d'argento. La cosa lascerebbe il tempo che trova.

Non vedo riscontro scientifico...e la letteratura prevalente non è una bibbia...in quanto non coeva.;) Il tema attualmente da me discusso sull'iconografia dei rovesci selinuntini...in qualche maniera è analogo.

I Greci, anche Sicelioti, erano gente pragmatica, praticavano abilmente il commercio in larga o piccola scala e non erano degli sprovveduti.

Per un grammo d'argento o di oro...interi carichi cambiavano destinazione... e dubito che nelle agorà si potesse accettare una litra leggera...anche nell'ambito della spesa minuta.

Nulla quaestio per le emidracme...che sono un'altra cosa.

Ci può stare, per converso, che il peso di 1,15 grammi possa rappresentare un diobolo, peraltro non ho l'autorizzazione a postare per intero la foto...posso provare ad ottenerlo. Da quello che vedo, pur trattandosi di una immagine, l'esemplare sembra autentico...sicuramente coniato, comunque in patina naturale, ha subito anche una scivolatura di conio che ha tutte le caratteristiche della genuinità.

E' ipotizzabile che, come già enunciato in altre discussioni, alcune riconosciute posizioni in letteratura (ma non unanimemente condivise)...andrebbero rivisitate.

Peraltro...il probabile falso d'oro di Stiela recentemente individuato...è stato come un sasso nello stagno...ed ancora desta contrasti.

P.S.

Al momento avendo varie cose in corso non posso dare luogo ad una discussione ad hoc...sulla tipologia di altre in essere.

Ma l'argomento potrà essere ripreso non appena, riorganizzata l'intera discussione, si dovesse arrivare ad Akragas in Oboli che passione.

:)

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bene per le correzioni che permettono di apprezzare più appropriatamente la discussione.

Per la questione oboli/litrae, uno dei punti nodali pèer l'inquadramento della numismatica siceliota, manca ancora una sistemazione complessiva e definitiva, né questa sembra essere alla luce degli attuali studi, particolarmente vicina . Tuttavia diversi progressi sono stati fatti e molte analisi fatte hanno contribuito a gettare qualche raggio di luce sulla questione. Quindi non sarà ozioso tenere presenti i contributi sulla questione scritti finora da alcuni tra i maggiori esperti di monetazione siciliana : Boehringer, Manganaro, Bérend, Westermark, Campana

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Sono d'accordo con Numa Numa e in parte anche con Piakos.

La questione Litra/Obolo, visto che comunque ambedue sono ancorate al sistema attico (Litra = 1/5 di dracma, riflettendo la preferenza per un sistema decimale degli indigeni e Obolo = 1/6 di Dracma, che riflette invece un sistema duodecimale proprio dei Greci), resta ancora aperta e discussa.

Un pò come per il denario romano, anche la moneta siceliota attende ancora una adeguata sistemazione, tenendo presenti le numerose interconnessioni. Se il discorso sui tetradrammi è relativamente semplice, quello dei frazionari è ancora estremamente complesso e ricco di sorprese!

Per tornare alla "piccola Akragas", oggetto della presente discussione, sono veramente curioso di poter visionare il pezzo dell'ex collezione Luynes.

Intanto il mio amico John Morcom, che appunto sta lavorando al nuovo volume di Historia Nummorum sulla Sicilia, mi ha mandato oggi un suo messaggio (lascio il suo inglese così da non manipolare le sue parole):

The reference in the BM inventory to Lloyd is confusing. The coin was purchased by Spink for the BM in 1956 (from I believe a Hess-Leu Sale), and I believe that what happened is that payment was made, in part at least, by Sping taking a Lloyd coin in exchange. At that time, the BM did dispose sometimes of die duplicates - a practice which I am pleased has been abandoned. I notice that the BM no longer have Lloyd 816, and it is possible that this coin was taken by Spink in exchange for the more interesting larger coin.

Certainly it is most unlikely that Lloyd owned this coin since, as far as I know, the entire collection passed to the BM after his death in 1936.

I know that Ulla Westermark considers that the coin is genuine, and I would agree with her.

There is a second gold coin of Akragas of this weight - de Luynes 846, which probably has the same reverse die, but with apparently two pellets below the fish. This is of interest since, in the lighter AV series, we have a die altered by the addition of two pellets. I had previously though that Ulla was right in designating these coins as six drachmae (gold: silver ratio 15:1), but possibly they are, like the smaller series, also tetradrachms (two didrachms) but with an AV:AR ratio of 10:1, as compared with the ratio c. 12.5:1 for the smaller series.

Ho messo io in neretto la frase in cui rivela che esisterebbero due globetti sotto il pesce nell'esemplare di Parigi. Se ne ricavano importanti e serie implicazioni metrologiche, come un nuovo cambio AV:AR di 10:1 (piuttosto basso, che però potrebbe essere spiegato con la drammatica evoluzione militare, di fronte all'avanzata ormai inarrestabile delle truppe puniche).

Aspettiamo di riuscire a vedere meglio questo secondo esemplare!

Modificato da acraf
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Caro Acraf queste ulteriori informazioni si rivelano oltremodo interessanti e aiutano a comporre un quadro meno lacunoso di quanto appariva di primo acchitto

Riguardando lo specchietto di Boehringer saltano fuori alcune considerazioni interessanti.

Innanzitutto le varie emissioni delle 5 città siceliote (Messana, Akragas, Gela, Kamarina, Syrakus) non solo sembrano essere avvenute tutte a distanza abbastanza ravvicinata (con l'approssimazione che ci è dato di tenere conto) ma sembrano.essere legate metrologicamente più strettamente di quanto a prima vista appare.

Prendiamo il nominale di kamarina ad es. : o.58gr. il suo doppio è 1.16 esso esprime un rapporto AU/AG di 1:15

In un'altra 'emissione, si può ipotizzare precedente , abbiamo un nominale di 0.67gr. il cui doppio è 1.34 ovvero proprio quanto riscontrato in altre emissioni, si suppone coeve, per Syrakusa e Akragas (il Silanos), per le quali il rapporto AU/AG passa quindi a 1:13

A questo punto abbiamo un altro nominale di 0.87 (Gela) il cui doppio 1.74 (c'è qualche frazione di grammo che balla, per questo abbiamo bisogno del peso esatto dell'Akragas del BM e di DE Luynes) farebbe arrivare il rapporto a AU/AG a 1:10 (se non ho sbagliao i calcoli :P ) *

Ovvero l'oro in periodi di crisi (anche allora..) è la riserva di valore per eccellenza. Questo spiegherebbe anche il perche del fiorire di queste emissioni, concentrate tutte in questi anni delle poleis siciliane esaminate, Si dovevano pagare mercenari e la valuta di scambio, per quel periodo, solo per quel periodo, era l'oro. Oro preferito probabilmente all'argento (mentre in precedenza mai si era sentita la necessità di monetizzare l'oro in Sicilia).

Se a questo punto non siete confusi siete dei geni!

Cerco di ricapitolare, e poi vorrei che Acraf confrotasse il ragionamento:

Il nominale 0.67 corrisponderebbe a 2 dracme con un rapporto AU/AG = 1:13

il nominale da 0.58 corrisponderebbe a 2 dracme con un rapporto AU/AG pari a 1:15

Il nominale da 0.87 corrisponderebbe a 2 dracme con un rapporto AU/AG pari a 1:10

I multipli : 3.48 (8 dracme) per il nominale da 0.87;

gr. 2.9 (10 dracme) per il nominale 0.58

e 5.82 (20 dracme) sempre per il nominale da 0.58 sarebbero altresi coerenti

Ammesso che la metrologia seguita sin qui sia corretta (il che è tutto da dimostrare..) basterebbe per ordinare la cronologia di queste emissioni, partendo da un arpporto AU/AG più elevato e poi digradando (o dovrebbe essere invece il contrario, stante che , in periodi di forte crisi politica ed economica l'oro - al pari di quanto avviene ancora oggi - si ha tendenza a tesaurizzarlo e quindi fare aggio sull'argento) ?

Concludendo lo specchietto di Boehringer è un ottima base di partenza ma andrebbe integrato con i pesi dei nominali ad oggi conosciuti.

La collezione Ferrendelli (e altre successive vendite CNG) ci hanno portato la conoscenza di altri nominali aurei per queste citta, un censimento più sistematico si impone soprattutto se vogliamo derivarne inferenze metrologiche per inquadrare la serie. Come altresi un controllo di quanto apparso sul mercato per rilevare se non vi siano altre emissioni auree ascrivibili ad altre città per questo periodo (Katane ?).

In ogni caso sembra esserci maggiore coerenza tra i pesi ed i rapporti e soprattutto al collegamentodi tra le emissioni delle varie città quanto potrebbe parere ad un esame superficiale.

Scusate bse vi ho letteralmente rimbambito, anch'io ki sento cosi, soprattutto a quest'ora ...

*: il calcolo è 0.87 x 10 = 8.7 / 4.36 = 2 dracme

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Nessun problema, ormai siamo tutti rimbambiti, specialmente a quest'ora :D.

Sicuramente, come hai detto tu, la tabellina di Boehringer è una buona base di partenza, ma andrebbe perfezionata anche alla luce dei nuovi esemplari nel frattempo apparsi.

Il discorso del cambio AV:AR che nell'epoca greca e romana è sempre stato compreso tra 1:15 e 1:10 è molto importante e anche delicato (ne sa qualcosa anche il cambio tra oro marziale e denario che apparentemente è molto basso). So che per esempio nell'ambiente punico il cambio era rimasto sostanziamente stabile a 1:12.

Bisogna capire bene le influenze delle guerra sull'oscillazione di tale cambio e se è corretto impostare per quel periodo un costante declino da 1:15 a 1:10, oppure se sono esistite oscillazioni, con brevi risalite.

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Oggi ho comprato il libro di Cammilleri che e' entrato nella pila di libri in lettura...

Complimenti ad Acraf per la profondita' e l'erudizione degli interventi. E' da poco che ho il piacere di leggerti, posso chiederti se sei un accademico o un semplice appassionato?

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Oggi ho comprato il libro di Cammilleri che e' entrato nella pila di libri in lettura...

Complimenti ad Acraf per la profondita' e l'erudizione degli interventi.

Mi sa che questa discussione stia progressivamente causando una notevole impennata nelle vendite del libro!! :D :P

Scherzi a parte, carissimo Cliff hai perfettamente ragione riguardo alla "profondita'" ed "erudizione" che il nostro Acraf generosamente dispensa nei suoi sempre interessantissimi interventi!!! Ormai ci sta deliziosamente viziando ...

Se un plauso in particolare va certo al nostro Maestro, ho altresì trovato piacevolissimi e di ampio spessore anche gli interventi degli altri Amici che qui hanno scritto, dall'autore Caiuspliniussecundus, a Piakos, Numa numa, Fra' Crasellame, ....

GRAZIE a Voi tutti, è sempre un raro piacere leggerVi!

Valeria

PS: Ho votato questa discussione; mi auguro venga inserita tra quelle in evidenza nella sezione.

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Ho notato che la mia cosiddetta "erudizione" e la mia relativamente recente comparsa sulla scena del forum hanno ingenerato in molti lettori il sospetto che io sia un accademico, in grado quindi di sfoggiare tutta una specifica cultura sotto nascoste spoglie....

Niente di vero!

Sono un semplice cultore privato, di formazione biomedica, con alle spalle molti anni di personali e appassionati studi numismatici nel tempo libero. Ora sono in pensione e quindi ho solo un pò più tempo a disposizione.

Spero con questo di dimostrare che chiunque, con sincera applicazione e passione, può raggiungere un livello non dico accademico ma almeno competente e in grado di comprendere certi misteri nascosti nelle monete antiche, con grande soddisfazione personale.

Buonanotte a tutti!

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  • 3 settimane dopo...

Piccolo "up" solo per segnalare che non ho avuto alcun segno da Parigi...

rilancio con un'altra email... speriamo bene.

PS: ho notato sul sito della BNF che il direttore del dip. monete e medaglie è Michel Amandry. Quindi ho rimandato l'email all'indirizzo indicato sul sito.

Modificato da fra crasellame
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Awards

Piccolo "up" solo per segnalare che non ho avuto alcun segno da Parigi...

rilancio con un'altra email... speriamo bene.

PS: ho notato sul sito della BNF che il direttore del dip. monete e medaglie è Michel Amandry. Quindi ho rimandato l'email all'indirizzo indicato sul sito.

Michel Amandry è uno studioso prominente nel mondo numismatico e un funzionario assai importante nella nomenclatura pubblica francese che si occupa della cultura. Normalmente i funzionari preposti alle varie sezioni dovrebbero rispondere dando corso alle richieste, almeno cosi è stato in diverse occasioni in passato. Chiaramente la capacità "reattiva" dipende dal funzionario, magari la signora responsabile per la parte greca è meno "sollecita" di altri colleghi.

C'è comunque da dire che in ogni caso sia la velocità che il tenore delle risposte sono anni luce avanti a quelle del MNR :D

Provare per credere..

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Torno un attimo al romanzo. Invogliato da Caius ho letto anch'io il libro. Dal punto di vista numismatico mi aspettavo di più, anche se comunque fa piacere che una moneta dia spunto per un romanzo. Quello che non mi è piaciuto è soprattutto la figura del collezionista. Personalmente non sarei caduto da cavallo neanche se mi facevano vedere un decadramma d'oro di Akragas. Ma, anche se fosse, la caduta non mi avrebbe distolto dalla moneta. Capisco che così saltava buona parte del romanzo, ma resta il fatto che è così. In secondo luogo, non mi passerebbe mai per la mente che una moneta non possa stare nel mio medagliere... anzi gli darebbe lustro e ne sarei fiero(e a proposito nel romanzo si parla di un modesto medagliere del dottore, ma non si specifica di cosa si tratti). Questo indipendentemente dal fatto che poi la moneta possa finire in un medagliere più prestigioso o più consono come il British... Infine il collezionista fa mille cose nel romanzo tranne guardare le proprie monete, cosa che io faccio tutti i giorni... Voi che ne dite..?

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Non dimentichiamo che si tratta di un libro di Camilleri, quindi di uno scrittore completamente digiuno di numismatica ma più attento alle "atmosfere" legate alla sua terra siciliana.

Quindi è tutta una finzione, vagamente ispirata a figure realmente esistite.

Personalmente, pur essendo un appassionato lettore di Camilleri, reputo il suo racconto piuttosto modesto, al di sotto del suo abituale standard, e certi scenari erano piuttosto slegati fra di loro. Ovviamente si tratta di una mia personale opinione.

Chiaramente la caduta dal cavallo per rimirare la monetina d'oro è una tipica esagerazione letteraria e anche la figura stessa del medico protagonista, intesa come collezionista numismatico, è piuttosto "sfumata".

Però è da rilevare che siamo ai primi del '900 e quindi un collezionista di quel tempo ha abitudini e anche una mentalità un poco diverse rispetto al collezionista di oggi. Basta pensare alla scarsità di manuali di numismatica di allora e non esisteva l'internet e nemmeno convegni numismatici tipo Veronafil.

Poi nel racconto di è dato maggiore risalto all'aspetto quasi "poliziesco" come l'assassinio del trovatore della monetina e la soluzione del caso.

Ripeto, sono tutti pretesti letterari per inscenare un simpatico racconto siciliano, ma non possiamo pretendere che Camilleri abbia voluto fare un vero racconto numismatico.

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Non dimentichiamo che si tratta di un libro di Camilleri, quindi di uno scrittore completamente digiuno di numismatica ma più attento alle "atmosfere" legate alla sua terra siciliana.

Quindi è tutta una finzione, vagamente ispirata a figure realmente esistite.

Personalmente, pur essendo un appassionato lettore di Camilleri, reputo il suo racconto piuttosto modesto, al di sotto del suo abituale standard, e certi scenari erano piuttosto slegati fra di loro. Ovviamente si tratta di una mia personale opinione.

Chiaramente la caduta dal cavallo per rimirare la monetina d'oro è una tipica esagerazione letteraria e anche la figura stessa del medico protagonista, intesa come collezionista numismatico, è piuttosto "sfumata".

Però è da rilevare che siamo ai primi del '900 e quindi un collezionista di quel tempo ha abitudini e anche una mentalità un poco diverse rispetto al collezionista di oggi. Basta pensare alla scarsità di manuali di numismatica di allora e non esisteva l'internet e nemmeno convegni numismatici tipo Veronafil.

Poi nel racconto di è dato maggiore risalto all'aspetto quasi "poliziesco" come l'assassinio del trovatore della monetina e la soluzione del caso.

Ripeto, sono tutti pretesti letterari per inscenare un simpatico racconto siciliano, ma non possiamo pretendere che Camilleri abbia voluto fare un vero racconto numismatico.

Concordo.

Ottima analisi.

comprendo tuttavia le perplessità di Arka...chi compra e legge il libro in quanto segnalato in questa discussione...potrebbe aspettarsi un maggiore "dinamismo numismatico".

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Torno un attimo al romanzo. Invogliato da Caius ho letto anch'io il libro. Dal punto di vista numismatico mi aspettavo di più, anche se comunque fa piacere che una moneta dia spunto per un romanzo. Quello che non mi è piaciuto è soprattutto la figura del collezionista. Personalmente non sarei caduto da cavallo neanche se mi facevano vedere un decadramma d'oro di Akragas. Ma, anche se fosse, la caduta non mi avrebbe distolto dalla moneta. Capisco che così saltava buona parte del romanzo, ma resta il fatto che è così. In secondo luogo, non mi passerebbe mai per la mente che una moneta non possa stare nel mio medagliere... anzi gli darebbe lustro e ne sarei fiero(e a proposito nel romanzo si parla di un modesto medagliere del dottore, ma non si specifica di cosa si tratti). Questo indipendentemente dal fatto che poi la moneta possa finire in un medagliere più prestigioso o più consono come il British... Infine il collezionista fa mille cose nel romanzo tranne guardare le proprie monete, cosa che io faccio tutti i giorni... Voi che ne dite..?

E' un romanzo Arka, una finzione letteraria

e la caduta da cavallo una tipica "macchina scenica" per concentrare attenzione, creare anticipazione e dare slancio poi al racconto.

D'altra parte se Camilleri avesse dovuto raccontare filologicamente la figura di un collezionista sai che noia :P

Per gli "ossessionati" dalle monete e per chi vuole conoscere la personalità e i comportamenti di un vero collezionista esistono i circoli, le associazioni e i fora come questo :lol:

Molte sono le descrizioni di "vite" e vicende di collezionisti importanti (non solo di monete), mentre rari sono i racconti letterari dedicati a collezionisti. Uno, particolarmente bello, è "Utz" l'ultimo romanzo di Bruce Chatwin in cui viene descritta la passione, o per meglio dire l'ossessione di un collezionista per le porcellane di Meissen e la sparizione della sua importante raccolta. E' anch'esso una finzione letteraria ma con una descrizione delicata dei risvolti psicologici del personaggio e scritta da una penna magistrale.

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