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IGNORED

Parliamo un pochino di prove e progetti?


Risposte migliori

Inviato
cari amici, volevo chiedere delucidazioni da voi certamente tutti numismatici di esperienza e di valore per quanto riguarda il mercato delle monete di prova.
è ilegale? se ne volessi qualcuna non potrei acquistarla? Che valore hanno le monete che il Montenegro classificava nel 2001 coe R5 senza il prezzo?Ne ho possedute molte sei o sette anni fa, ma le ho prontamente permutate con monete più tradizionali seppur molto pregiate.(ho posseduto le spighe del 1918, le api prova di stampa, i 20 ct progetto ferronichel, le 20 lire 1927 prova grezza di macchina, la lira del 1921 prova con cornucopia) perchè all'epoca non mi interessavano molto.Cosa mi potete dire al riguardo?
Grazie a tutti coloro che risponderanno
Alviano

Inviato
Da quello che so, le monete di prova del Regno d'Italia sono tuttora sotto sequestro da parte della Guardia di Finanza, perché uscite illegalmente dalla zecca di Roma. Riguardo alla valutazione, è impossibile fornirne una, dal momento che non possono essere commercializzate. Bisognerebbe chiedere ad un ricettatore :P .
Comunque sono sicuro che lo domandi per pura curiosità, dal momento che quelle monete di prova non le hai più <_< .
Marco

  • ADMIN
Staff
Inviato
In teoria una valutazione la si potrebbe anche dare, visto che all'estero non sono soggette a sequestro e appaion tutto sommato spesso in venditya.

Certo che il mercato e' comunque falsato. Comunque non capisco perche' il 5 lire 1901 non sia viceversa soggetto a sequestro visto che la sua circolazione non e' stata tanto regolare.

M.

Inviato
La moneta da 5 lire, pur non emessa per la circolazione, è una moneta e non una prova, come invece sono prove quelle uscite illegalmente dalla zecca e sequestrate di recente. Nel catalogo Gigante viene spiegato che "Non può essere considerata alla stregua di una prova [...]. Infatti le prove ci sono state, in zecca, e non solo era stato approntato l'occorrente per la coniazione definitiva, ma a questa si era già dato l'avvio, con la tradizionale distribuzione dei pezzi di presentazione e l'omaggio al re dei primi esemplari fabbricati".
Marco

Inviato
Non solo ma le 5 lire del 1901 sono state vendute dalla zecca per rifarsi delle spese di conio. Le monete che sono oggetto di confisca sono il 10 centesimi 1908, il 100 lire 1940 e 20 lire 1908, oltre alle prove ed ai progetti. Come detot da incuso, la cosa incredibile che a 50 km dal confine italiano questo vengono liberamente vendute. Alla Vendita ultima della BAnk LEu sono state vendute ed anche da Rauch. Difficile da accettarsi come soluzione al problema.

Inviato
Io so soltanto che le monete di prova si sono rivelate una delle peggiori fregature numismatiche mai viste.Fino a qualche anno fa sembrava che non comprare prove fosse come passare per fessi,poi sono arrivati i sequestri e la situazione si è capovolta.Conosco un paio di persone che non sono riuscite a liberarsene per tempo ed ora hanno in custodia in casa monete che hanno pagato ma delle quali non possono disporre....bella prova!

Inviato (modificato)
La vendita effettiva delle 5 Lire 1901 ai collezionisti per speculazione o per rientrare dalle spese del conio e' tutta ancora da dimostare , non essendoci documenti ufficiali ma solo testimonianze talvolta contradditorie
Esistono tesi a favore e contrarie gia' piu' volte apparse su testi, ma per ora non e' saltato fuori alcun documento comprovante il fatto :(
Da una lettera di Vittorio Emanuele III al suo tutore tenente colonnello Egidio Osio (citato nel volume "Storia di una passione :Vittorio Emanuele III e le monete" di L. Travaini) dove si parla di pochi scudi battuti e la finalita' di usare il conio maggiore per ottenere i coni minori si evince anche l' intenzione speculativa di vendere le rimanenti monete ai collezionisti.
Secondo le dichiarazioni Del Carboneri ,segretario della regia commissione monetale , 114 (numero mai provato da documenti) e' la rimanenza delle monete non fuse , operazione compiuta causa l' opposizione della Francia basata sugli accordi firmati della convenzione monetaria latina.
In base a cio' il quantitativo rifuso sarebbe stato quello (assai scarso) destinato ai collezionisti.
Lo stesso Lanfranco (direttore della zecca regia) accenna di rifusione di tutti gli esemplari , salvo i 114, e non parla di nessuna vendita ai collezionisti.
E' strano quindi che lo stesso direttore della zecca non fosse a conoscenza della vendita ai privati , come pure non esista nessun documento ufficiale che comprovi sia questa vendita che la stessa coniazione.
Gran parte dei cataloghi per tal motivo parlano di moneta non emessa , al contrario nel Corpus Nummorum Italicorum , il 5 lire del 1901 e' inserito fra le monete con la segnalazione della mancata emissione regolare.
Non si tratta quindi neppure di una prova Modificato da piergi00

Inviato
Poi mi sembra che queste monete venivano fatte apposta per i collezionisti!!

Inviato
Dal catalogo Varesi relativo alla vendita della collezione d'Incerti:

[u][i]Nel settembre del 1900 l’incisore della zecca Cav.Speranza, dovendo allestire i nuovi tipi di monete, si reca a Napoli per assistere alla ripresa fotografica di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III. Al ritorno dal suo viaggio subito si mette all’opera e nel febbraio del 1901 ha già allestito i relativi punzoni. Dietro autorizzazione del R.Decreto del 7 marzo 1901 vengono preparati 10 esemplari “di presentazione” destinati alle più alte cariche; Il Re e la Regina. Il Ministro ed il Sottosegretario al Tesoro e agli alti funzionari della Direzione Generale del Tesoro. Il lavoro dello Speranza incontrò pieno gradimento ma la moneta non entrò mai in circolazione a causa dell’Unione Monetaria Latina la quale, dietro opposizione della Francia, ci impose di rispettare gli accordi secondo i quali si era stabilito di sospendere l’emissione dei pezzi da 5Lire già dal 1878. Gran parte della battitura viene fusa ad eccezione di 114 esemplari; da una parte di essi il Re se ne servi per fare dei presenti, mentre i rimanenti la zecca li mise in vendita, invitando all’acquisto i numismatici, in gran parte francesi e tedeschi. Il prezzo di ogni singolo esemplare fu stabilito in 50 Lire e gli ultimi pezzi furono ceduti in cambio di 60 Lire. L’interesse suscitato da questa moneta fu tale che nelle contrattazioni successive la chiusura della vendita tal cifra giunse addirittura a quadruplicarsi, nel 1918 toccò le 600 Lire e nel 1929 si arrivò a ben 1500 Lire![/i][/u]

Inviato (modificato)
Sarebbe interessante sapere da dove ha tratto il catalogo Varesi queste precisi informazioni sul costo di vendita di queste monete visto che non esiste alcun documento ufficiale compravante la vendita e che ne stabilisca i prezzi ; purtroppo , come dicevo nell' intervento precedente , esistono solo affermazioni orali controverse da parte di alcuni autorita' della Zecca difficili da dimostrare.
Considerato cio' i miei dubbi rimangono visto le opinioni discordi .
Purtroppo non e' il solo enigma della monetazione di Vittorio Emanuele III , pensate al 100 Lire XVIII 1940 , non piu' presente neanche nel museo della zecca Modificato da piergi00

Inviato
Caro Pier,
io non dubito la tua opinione. Ho solo riportato quello che è stato scritto nel catalogo Varesi perché relativo alla questione e per dare una informazione in più senza dire con questo che la ritengo a priori esatta. :)

Inviato (modificato)
Stessa cosa per me :)
Su questa tema ci sono pareri discordanti riportati da diversi autori in base alle loro congetture , i documenti ufficiali latitano.
Pertanto e' impossibile avere una certezza , concordo con Dimitrios che e' bene riportare tutte le fonti per una maggior informazione Modificato da piergi00

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