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Imperatori militari.


gpittini

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Claudio II Gotico

Marcus Aurelius Claudius Augustus Gothicus

Claudio il Gotico, il cui nome completo era Marco Aurelio Valerio Claudio (latino: Marcus Aurelius Valerius Claudius), anche noto come Claudio II, (Sirmia, 10 maggio 213 o 214 – Sirmio, gennaio o agosto 270), è stato imperatore romano dal 268 alla sua morte; il primo degli illirici che nel III secolo cercarono di sistemare i gravi problemi dell'impero.

Nacque probabilmente in Sirmia (n.d.r.: La Sirmia [in serbo: Srem; in croato: Srijem; in tedesco: Syrmien; in ungherese: Szerém] è una regione storico-geografica oggi divisa tra la Serbia e la Croazia. Prende il nome dall'antica città romana di Sirmio.) da famiglia illustre nel 213 o 214. Fu tribuno militare durante il regno di Decio (249-251), e si distinse per le sue capacità militari, particolarmente nella difesa delle Termopili contro i barbari nel 250. Sotto Valeriano (tra il 253 ed il 257 circa) fu tribuno della Legio V Martia e poi governatore dell'Illiria (dux totius Illyrici), che difese per dieci anni dalla pressione dei Goti.

Nel 268 era tribuno a Ticinum, quando fu assassinato Gallieno. Fu eletto imperatore dall'esercito con l'approvazione del Senato, cercò di risolvere la difficile situazione interna e contemporaneamente fronteggiò con energia le gravi invasioni barbariche, affrontando con successo diverse popolazioni che si erano riversate entro i confini dell'Impero in grandi battaglie campali.

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Nel dettaglio:

- sconfisse gli Alamanni con la Battaglia del lago Benaco, nei pressi del lago di Garda (268). Già all'inizio del II secolo, mentre a Roma regnava l'imperatore Caracalla, gli Alemanni avevano intrapreso le loro prime scorrerie al di là del Limes romano (212-213). Le incursioni erano condotte dai soli guerrieri e avevano finalità di saccheggio; non c'erano ancora, in quella prima fase, obiettivi di migrazione o di ricerca di nuove aree di insediamento, tanto che al termine di ogni razzia le truppe facevano ritorno alle loro basi a ridosso del Limes. Nel 268 gli Alemanni penetrarono in Italia attraverso il passo del Brennero, approfittando dell'assenza dell'esercito romano, impegnato a fronteggiare la ribellione dell'usurpatore Aureolo e, nelle province balcanico-anatoliche, un'altra invasione barbarica, capeggiata dai Goti. Nell'autunno gli Alemanni giunsero ad occupare alcune zone dell'Italia settentrionale, proprio mentre i Romani erano impegnati a sconfiggere i Goti nella battaglia di Naisso. È possibile che l'imperatore Claudio abbia tentato di negoziare con gli Alemanni il loro ritiro, ma, avutone un rifiuto, decise di impegnarli in battaglia.

Gli eserciti si scontrarono nei pressi del lago di Garda: i trentacinquemila uomini di Claudio si trovarono davanti un nemico superiore di numero, in quanto gli Alemanni avevano portato in Italia più di centomila uomini. I dettagli della battaglia sono ignoti, ma è certo che Claudio vinse largamente uno scontro, con circa metà degli Alemanni caduti sul campo gli Alemanni superstiti si ritirarono verso nord.

Allego di seguito:

Postumus. Romano-Gallic Emperor, AD 260-269. Antoninianus (22mm, 2.91 g, 5h). Struck under Aureolus. Mediolanum (Milan) mint, 1st officina. 3rd emission, AD 268. Radiate and draped bust right / Fides seated left, holding patera and signum; -/-//P. RIC V -; Mairat 209-11; AGK 18c; RSC 60. Good VF, traces of silvering.

Aureolus was an extraordinarily capable general who served under Valerian and Gallienus. Around AD 258, Gallienus stationed a new cavalry unit at Mediolanum that was to serve as a quick reaction force against any new invasions along the frontier of the central empire. Aureolus was given command of this unit. In AD 260-261 his forces defeated the armies of the usurpers Ingenuus and Macrianus, and recovered the province of Raetia. Following these victories, Gallienus and Aureolus led a Roman army against the breakaway Gallic provinces under Postumus. Gallienus was forced to leave the field after being injured in battle, and left the campaign in the hands of Aureolus. Aureolus ended the campaign shortly thereafter, and while the reason is uncertain, the historical record suggests it was due to either his incompetence or else treachery (he had come to a secret agreement with Postumus). While the former seems unlikely, given Aureolus’ record, the latter is possible, as there are indications that he had been preparing for a revolt as early as AD 262. Regardless, at some point in AD 267, Aureolus revolted and established his base at Mediolanum, where Gallienus besieged him in AD 268. The details of the revolt are unclear, but it appears that Aureolus first appealed to Postumus for aid, and, failing to gain the Gallic Emperor’s support, declared himself emperor. About the same time, Gallienus was murdered, and was succeeded by Claudius II Gothicus, who continued to beseige Mediolanum. Soon, though, it appeared that an agreement was reached, and Aureolus emerged from the city to meet Claudius. Any such concord, however, was simply a ruse. as Aureolus was taken into custody and executed.

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- annientò un'orda di Goti, Eruli e Gepidi, che aveva devastato la Grecia e le coste del Mar Mediterraneo, nella battaglia di Naisso, nei pressi di Niš in Serbia. Quest'impresa gli valse il titolo di "gotico" nel 269 (Gothicus maximus). Vi era presente anche Aureliano come comandante della cavalleria. La battaglia fu l'atto finale dell'invasione gota dell'Impero romano iniziata alla fine del 267 e durata fino ai primi mesi del 269. I Goti attraversarono il Danubio invadendo la Pannonia, dove attaccarono e saccheggiarono parecchie città. Si giunse a temere che l'orda barbarica potesse raggiungere la stessa Roma; Gallieno riuscì a fermare l'avanzata dei Goti, infliggendo loro una pesante sconfitta in primavera, forse ad aprile, ma, indebolito da anni di lotte civili, non fu in grado di espellerli dai territori dell'impero. I Goti continuarono allora a saccheggiare per tutta l'estate del 268, finché Claudio il Gotico, non riuscì a organizzare una nuova spedizione per l'inizio dell'anno seguente ed a obbligare alla battaglia i barbari a Naissus.

In occasione della battaglia, Claudio era a capo di un comitatus, un esercito ad alta mobilità composto principalmente di forze di cavalleria. Il comitatus di Gallieno era composto probabilmente da unità della Guardia Pretoriana, che accompagnava sempre l'imperatore in battaglia, e da vexillationes delle legioni II Parthica, I Minervia, XXX Ulpia Victrix, VIII Augusta, XXII Primigenia, I, II e III Italica, X, XIII e XIV Gemina, I e II Adiutrix, IV Flavia Felix, VII e XI Claudia e V Macedonica. I barbari erano arrivati nel cuore della Moesia percorrendo la strada che da Tessalonica conduce a Scupi e poi verso nord, dopo aver devastato i territori della Pelagonia, in uno primo scontro con le avanguardie della cavalleria romana degli equites Delmatae, comandati dal futuro imperatore Aureliano, persero ben tremila armati.

I Goti, che godevano della superiorità numerica, obbligarono ad indietreggiare i Romani. Questi, però, riuscirono a non rompere la formazione e addirittura a organizzare una contro-offensiva. Il colpo decisivo fu inferto dalla cavalleria di Aureliano: oltre a sostenere il contrattacco, il comandante della cavalleria sbaragliò la cavalleria pesante gota e prese i nemici alle spalle, di sorpresa.

A questo punto i Goti si ritirarono con ordine nel loro accampamento fortificato, ma ancora una volta la cavalleria romana intervenne, assaltando il laager goto e massacrandone i difensori. Nel caos che ne seguì, i Goti subirono 50.000 perdite, tra morti e feriti, con migliaia di prigionieri.

La vittoria di Claudio il Gotico fu meno decisiva di quanto sarebbe stato possibile. I sopravvissuti alla battaglia di Naisso, proteggendosi con i carri si diressero in Macedonia. Durante la lunga marcia sulla via del ritorno, molti morirono con le loro bestie, oppressi dalla fame, altri furono uccisi in un nuovo scontro con la cavalleria romana. La marcia dei Goti proseguì in direzione orientale verso il monte Hemaus. Qui i barbari, seppure circondati dalle legioni, riuscirono a procurare non poche perdite alla fanteria romana, che fu salvata solo grazie ad un nuovo intervento della cavalleria, facendo risultare più lieve la sconfitta.

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In politica interna riportò sotto l'autorità imperiale la Spagna e la Gallia Narbonense, mentre non riuscì a fare lo stesso con la Gallia (nonostante l'assassinio di Postumo nel 268) e il Regno di Palmira.

Morì prematuramente e inaspettatamente di peste a Sirmio (Sremska Mitrovica in Vojvodina) nell'agosto del 270, quando si apprestava ad affrontare una nuova invasione di Barbari che si ripresentavano minacciosi sul Danubio.

Non è tuttavia escludibile che l'imperatore fosse stato avvelenato per ordine di qualche rivale. La sua morte fu una disgrazia per l'impero romano che aveva finalmente trovato un uomo capace di accontentare tutti: senato, esercito e popolo. L'imperatore Costantino rivendicò in seguito una sua discendenza dal Gotico dalla parte materna; mancano tuttavia prove che possano confermare una simile parentela.

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Ed ora alcuni aurei emessi da Claudio II:

Aureus, Mediolanum 270, AV 5.21 g. IMP CLAVD – IVS P F AVG Laureate and cuirassed bust r, with drapery on far shoulder. Rev. PAX – E – X – ERC Pax standing l., holding branch in r. hand and transverse sceptre in l. RIC 131 var. C 207 var. Calicó 3947 (this coin). Jameson 281 (this coin). Biaggi 1562 (this coin).Very rare. Minor marks on reverse, otherwise extremely fined. =20 mm

Heavy aureus 268/270, Mediolanum.

Obv. IMP CLAVDIVS P F AVG Cuirassed bust, laureate, with slight drapery on l. shoulder, to r.

Rev. SPES PVBLICA Spes advancing to l. with flower in r hand and holding up robe with l. hand. 5,72 g.

Calico 3952. Cohen -. RIC -.

Aureus 268/270, Mediolanum. IMP CLAVDIVS AVG Laureate head to l. Rev. VICTO - RIA AVG Victory advancing to r., head turned l., holding wreath in raised r. hand and palm branch in l. hand. To her feet two captives, the one on l. raising arms in supplication, the one on r., with hands tied in back. 4,27 g. RIC 9. C. 296. Calicó 3955. Very rare. Almost extremely fine-good very fine.

Aureus, Mediolanum 269-270, AV 4.37 g. IMP CLAV - DIVS AVG Laureate head l. Rev. V – IRT – V – S AVG Mars, in military attire, advancing r., holding spear and trophy. RIC –. C –. Calicò 3964. Huvelin- Lafaurie, RN 1980, 45 (this obverse die) d=20 mm

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E alcuni antoniniani, alcuni dei quali la versione bronzea degli aurei di cui al post precedente:

CLAUDIUS II GOTHICUS. 268-270 AD. Antoninianus. Good VF. ANNONA AVG

CLAUDIUS II GOTHICUS. 268-270 AD. Antoninianus (4.16 gm). Rome mint. Struck 268-269 AD. FELICITAS AVG

Claudius II Gothicus. AD 268-270. Antoninianus (19mm, 3.55 g, 6h). Mediolanum (Milan) mint, 2nd officina. 2nd emission, AD 269. FIDES EXERC

Claudius II Gothicus. AD 268-270. Antoninianus (19mm, 3.79 g, 11h). Mediolanum (Milan) mint, 1st officina. 1st emission, late AD 268. SPES PVBLICA

Claudius II Gothicus. AD 268-270. Antoninianus (18mm, 2.74 g, 12h). Mediolanum (Milan) mint, 2nd officina. 1st emission, September AD 268-January AD 269. VICTORIA AVG

Claudius II Gothicus. AD 268-270. Antoninianus (19mm, 3.41 g, 6h). Mediolanum (Milan) mint, 1st officina. 2nd emission, January AD 269-summer AD 269. VIRTVS AVG

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Una curiosità: la variabilità ritrattistica tra Mediolanum, Roma, Siscia (dove Claudio II era stato visto) e Antiochia (dove non risulta sia stato) per il tipo AEQVITAS AVG.

Claudius II. Gothicus 268-270

(D) AE-Antoninianus (3,65g), Mediolanum (Mailand), 2. Offizin 268-270 n.Chr. Av.: IMP CLAVDIVS P F AVG, Büste mit Strahlenkrone, Drapierung und Kürass n.r. Rv.: AEQVIT-A-S AVG / S (im Abschnitt), Aequitas mit Waage und Cornucopiae v.v., Kopf n.l. RIC 137var (Büste), C 12. Leichter Silbersud.

Claudius II Gothicus, September 268 - August or September 270 A.D.

Bronze antoninianus, RIC V 14, VF, Rome mint, 3.24g, 20.9mm, 180°, 268 - 270 A.D.; obverse IMP C CLAVDIVS AVG, radiate head right; reverse AEQVITAS AVG, Aequitas standing left, scales in right, cornucopia in left; partly uncleaned.

Claudius II Gothicus, September 268 - August or September 270 A.D.

Bronze antoninianus, RIC V 178 var (obv bust and legend), gVF, Siscia mint, 2.934g, 18.9mm, 0°, obverse IMP CLAVDIVS CAES AVG, radiate, draped and cuirassed bust right, from behind; reverse AEQVITAS AVG, Aequitas standing left, scales in right, cornucopia in left; nice portrait; rare.

CLAUDIUS II GOTHICUS. 268-270 AD. Antoninianus (20mm, 3.12 g, 12h). Antioch mint. Struck 268 AD. IMP C CLAVDIVS AVG, radiate head left / AEQVIT-AS AVG, Aequitas standing left, holding scales and cornucopiae. RIC V 197; Venèra 9912 var. (bust right; H in exergue). Good VF, toned, partial silvering remains.

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Infine quale con tipologia concludere se non con le commemorative DIVUS CLAUDIUS?

DIVO CLAUDIUS II GOTHICUS. Died 270 AD. Antoninianus. VF. CONSECRATIO

DIVO CLAUDIUS II GOTHICUS. Died 270 AD. Antoninianus. VF. CONSECRATIO

Essendo tra le più soggette ad imitazione barbarica vi allego pure una barbarica (a dire il vero con misure e ritratto abbastanza calzanti, mentre oltre al disegno le imitazioni hanno diametri e pesi minori ... vero Gianfranco?) ed alcuni esempi...

Bronze, fraction Barbaric Imitation æ 2.91 g. d=19 mm Lallemand-Thamer, pl. 6, 3566 ff.

Ciao

Illyricum

:)

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DE GREGE EPICURI

In questo burrascoso periodo si possono anche ritagliare dei "sotto-capitoli" abbastanza omogenei: appunto il Regno delle Gallie e la Britannia. E la cosa strana è la relativa tranquillità all'interno di entrambi, almeno se paragonata agli sconvolgimenti continui nel resto dell'Impero. Il regno separato delle Gallie inizia nel 259 con Postumo (che nello stesso anno fa mettere a morte a Colonia Salonino, caduto nelle sue mani). Intendiamoci, tutti gli "imperatori-usurpatori" gallici muoiono di morte violenta, salvo i Tetrici. Postumo viene assassinato dalle sue truppe, pare per essersi opposto al saccheggio di Moguntiacum. Mario viene ucciso dopo pochi giorni, e Vittorino dopo 2 anni, da suoi ufficiali. Beh, diciamo che sembrano regolamenti di conti fra militari, e non guerre civili, come quella fra Massimino Trace ed il Senato. Quanto alle monete, si vede di tutto: splendidi aurei e antoniniani belli oppure di solo rame; imitayioni di buon livello, e monete assolutamente barbariche. Eccone alcune:

1. Sesteryio o dupondio di Postumo, g.11,4; rovescio quasi illeggibile con nave o figura umana.

2. Antoniniano di qualita bassa, probabilmente di Postumo, con nome illeggibile

3. Antoniniano di Mario, CONCORDIA MILITUM

4. Radiato imitativo di Tetrico Figlio.

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Modificato da gpittini
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Doppio Sesterzio, grande bronzo di Postumo!

Postumus Æ double Sestertius. IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AVG, radiate & draped bust right / P M TR P COS III P P, Virtus standing, head left, holding two objects, S C at sides.

RIC 113v

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Ecco qui Massimo, il figlio di Massimino il Trace, da Cesare in una tetradramma di Alessandria:

G IOVL OVHP MAZIMOC KAI

Dattari 4625

Al rovescio: busto laureato di Hermanubis a destra, porta modius e un petalo di fiore. Davanti palma e caduceo alato. Dietro LG

La datazione si riferisce al regno di Massimino; anno 3=236-7 d.C.

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Ciao a tutti!

Avevo altre idee per la testa ma Gianfranco (spesso mio... "Muso ispiratore" :D ) mi ha fornito l'assist per l'intervento odierno. Ovvero sia un resoconto sull'

Impero delle Gallie

L'impero delle Gallie (in latino Imperium Galliarum; 259 al 274) è il nome moderno che viene dato ad uno stato nato dalla secessione delle province di Gallia, Britannia e Spagna dell'Impero romano durante la crisi del III secolo.

Nel 260 circa l'Impero romano era governato da Valeriano e suo figlio Gallieno: il secondo era rimasto in Occidente a fare fronte contro le invasioni barbariche lungo la frontiera renano-danubiana, il primo si recò in Oriente a combattere contro i Sasanidi, ma fu fatto prigioniero. Alla notizia della cattura di Valeriano, due porzioni dell'impero si staccarono: in Oriente Settimio Odenato respinse i Sasanidi, ma si ritagliò a tutti gli effetti un dominio personale, noto come Regno di Palmira; in Occidente il comandante delle truppe renane, Postumo, si rivoltò, proclamandosi augusto e creando un vero e proprio stato.

Marco Cassiano Latinio Postumo

Marcus Cassianius Latinius Postumus

Fu il fondatore e il primo imperatore dell'Impero delle Gallie, dal 260 alla morte. È incluso nella lista dei Trenta Tiranni della Historia Augusta. Postumo fu riconosciuto imperatore in Gallia, Hispania, Germania e Britannia. Scelse come capitale Colonia, e vi insediò i propri senato, consoli e guardia pretoriana. Si fece raffigurare come "riconquistatore della Gallia" in alcune delle sue monete, un titolo che si guadagnò avendo vittoriosamente difeso la sua provincia contro i Germani. Le floride condizioni economiche del nuovo stato sono testimoniate dal fatto che le monete coniate da Postumo sono di fattura migliore e hanno un contenuto di metallo pregiato maggiore delle omologhe coniate da Gallieno. Eccone alcune nel metallo nobile.

Aureus, Lugdunum January-March 262, 5.82 g. IMP C POSTV – MVS P F AVG Laureate and draped bust r. Rev. LI – BER – ALITAS Postumus seated l. on platform, behind him, lictor and before him Liberalitas holding coin-counter and cornucopiae; below, citizen; in exergue, AVG. C188. RIC 27. Schulte 31 (these dies). Calicó 3742 (this coin). Biaggi 1520 (this coin).

Extremely rare. A fine portrait and an interesting reverse composition. Several marks

on edge and light scratches in field, otherwise about extremely fine.

Aureus (6.52 g), Colonia Agrippina (Cologne) 264 AD. Av.. POSTVMVS - PIVS AVG head with laurel wreath Rv nr: PIETA-S AVG, Piety vp with two children on her arms, head nl, between two other children. - Small scratches in the RV, fine portrait of excellent style, in fairly high relief, splendid copy.. RIC 279 (R2), C 229 (200 francs), Elmer 393, Calico 3750 (R3, this copies)

Gold RR vzgl. + / Vzgl .-

Aureus, Lugdunum Autumn 263, 5.16 g. POSTVMVS – AVG Cuirassed bust l., wearing crested helmet decorated with a fast biga. Rev. P M GM TP C – OS III P P Trophy; on either side, captive seated in attitude of mourning. C 232. RIC 3. Schulte 44a and pl. 5, 44a (this coin). Calicó 3751 (this coin). Biaggi 1523 (this coin).Very rare. A lovely reddish tone and a superb portrait of fine style.

Insignificant marks on edge, otherwise good very fine

With this aureus, Postumus uses militant types on both sides: the obverse features the cuirassed and helmeted bust of the emperor and the reverse shows barbarian captives at the base of a trophy (decorated with some items that are distinctly Germanic and Gallic, such as elongated shields and a war trumpet, the carnyx). Of no less interest is the reverse inscription, PM GM TP COS III PP, which not only abbreviates TR P in an unusual fashion (see also Schulte nos. 78 and 107), but which includes the letters GM, abbreviating Germanicus maximus. Though Germanic victories are referenced generically on other issues of Postumus, no other inscription on the coinage of Postumus – obverse or reverse – includes this title he claimed in honour of his victories.

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Personalmente trovo strepitoso questo:

Aureus, Cologne January-June 266, 6.20 g. POSTVMVS PIVS FELIX AVG Jugate busts of Postumus and Hercules r. Rev. FELICITAS AVG Jugate busts r. of Victory, holding wreath and palm, and Pax, holding olive branch. C 45. RIC 267. Jameson 271 (this coin). Schulte 109d (this coin). Calicó 3720 (this coin). Biaggi 1516 (this coin).

Very rare. A fantastic issue with two impressive jugate portraits of superb style.

Minor marks in reverse field and on edge, otherwise about extremely fine.

As the extravagant appearance of this aureus would suggest, it was struck at a moment of relative security in the western provinces ruled by the rebel Postumus. Its reverse trumpets the happiness of the emperor (FELICITAS AVG) and, in essence, depicts victory and peace in union, something rarely found on other ancient coins. Thus, on the reverse we find the conjoined busts of victory and peace as a cheerful expression of the ëstate of the union’. On the obverse Postumus assimilates himself with the hero Hercules, his comes (companion) in preserving the empire. The accompanying inscription, which describes Postumus as the dutiful and happy (PIVS FELIX) emperor, is more explicit than usual, and was used by this emperor only on coins of special character, notably on pieces relating to his quinquennalia. It is worth noting that the secondary figure on the reverse, the diademed goddess who holds an olive branch, is described as Felicitas by most scholars (Mattingly and Sydenham, Carson, Schulte and Cohen), presumably because of the inscription. However, the main objects associated with Felicitas are a caduceus, cornucopia or a sceptre, and this goddess holds a branch, which clearly identifies her as Pax. This was the conclusion drawn by Kent (Roman Coins, no. 510). It would seem the inscription, FELICITAS AVG, merely expresses a general sentiment, and plays no role in the identification of the secondary figure.

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La rivolta di Postumo è collegabile alle incursioni dei barbari Franchi e Alemanni (258) oltre la frontiera renana. Postumo sconfisse gli incursori e distribuì il bottino tra i propri uomini, ma il prefetto del pretorio Silvano gli ordinò di consegnare quanto aveva recuperato al cesare Salonino. Postumo guidò le proprie truppe, che si erano ribellate e lo avevano acclamato imperatore, su Colonia, dove si trovavano Salonino e Silvano, ponendola sotto assedio; i soldati del cesare passarono dalla parte dell'usurpatore, consegnandoli ai loro carnefici

Una moneta di Salonino... quale migliore di una PIETAS alla luce di quanto sopra?

Saloninus caesar, 256 – 260

d=18 mm

Aureus 256, AV 2.23 g. LIC COR SAL VALERIANVS N CAES Bare-headed and draped bust r. Rev. PIETAS AVGG Sacrifical implements. RIC 17 (these dies). C 48. Calicó 3688 (these dies). Delbrueck pl. 13, 23.

Extremely rare. Extremely fine

E una con la Spes... vedete che portava sfortuna coniarle? :D

Saloninus as Caesar, 255 - 259

Aureus, Commagene circa 258-259, 3.65 g. SALON VALERIANVS NOB CAES Bare-headed and draped bust r. Rev. SPES PVBLICA Spes standing l. raising skirt with l. and presenting flower. RIC -. C -. Vagi 2357. Calicó 3693a (this coin illustrated). An apparently unique type of an exceedingly rare gold issue. Minor scratch in obverse field at nine o'clock, otherwise about extremely fine / extremely fine.

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Personalmente trovo strepitoso questo:

Aureus, Cologne January-June 266, 6.20 g. POSTVMVS PIVS FELIX AVG Jugate busts of Postumus and Hercules r. Rev. FELICITAS AVG Jugate busts r. of Victory, holding wreath and palm, and Pax, holding olive branch. C 45. RIC 267. Jameson 271 (this coin). Schulte 109d (this coin). Calicó 3720 (this coin). Biaggi 1516 (this coin).

Very rare. A fantastic issue with two impressive jugate portraits of superb style.

Minor marks in reverse field and on edge, otherwise about extremely fine.

As the extravagant appearance of this aureus would suggest, it was struck at a moment of relative security in the western provinces ruled by the rebel Postumus. Its reverse trumpets the happiness of the emperor (FELICITAS AVG) and, in essence, depicts victory and peace in union, something rarely found on other ancient coins. Thus, on the reverse we find the conjoined busts of victory and peace as a cheerful expression of the ëstate of the union’. On the obverse Postumus assimilates himself with the hero Hercules, his comes (companion) in preserving the empire. The accompanying inscription, which describes Postumus as the dutiful and happy (PIVS FELIX) emperor, is more explicit than usual, and was used by this emperor only on coins of special character, notably on pieces relating to his quinquennalia. It is worth noting that the secondary figure on the reverse, the diademed goddess who holds an olive branch, is described as Felicitas by most scholars (Mattingly and Sydenham, Carson, Schulte and Cohen), presumably because of the inscription. However, the main objects associated with Felicitas are a caduceus, cornucopia or a sceptre, and this goddess holds a branch, which clearly identifies her as Pax. This was the conclusion drawn by Kent (Roman Coins, no. 510). It would seem the inscription, FELICITAS AVG, merely expresses a general sentiment, and plays no role in the identification of the secondary figure.

Effettivamente questo aureo è davvero una moneta eccezionale, specie se si considera il periodo in cui è stato coniato.

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Postumo non tentò di contendere a Gallieno il potere sul resto dell'Impero, ma si accontentò del controllo di Gallia, Spagna e Britannia, rafforzando al contempo le frontiere occidentali (qualcosa di simile faceva contemporaneamente Odenato inOriente). Nel 265 Gallieno si sentì sufficientemente rafforzato da poter tentare la conquista delle province occidentali, ma dopo alcuni successi iniziali furono seguiti da fallimenti, durante uno dei quali Gallieno stesso fu ferito; decise allora di lasciare a Postumo il controllo dell'Occidente.

Nel 268 Aureolo, comandante di Gallieno incaricato della difesa dell'Italia, si rivoltò contro l'imperatore e fu assediato a Mediolanum: riconobbe Postumo imperatore, forse per sollecitarne il soccorso, ma anche questa volta Postumo non intervenne contro Gallieno, permettendogli di sopprimere la rivolta.

Aureolo

Aureolus è stato un militare romano. Fu comandante di cavalleria di stanza a Mediolanum al servizio dell'imperatore Gallieno, contese a quest'ultimo il trono nel 267 mentre il legittimo imperatore era impegnato in una campagna contro i Goti.

Alla notizia che Aureolo stava raccogliendo un grosso esercito per muoversi su Roma, Gallieno tornò in Italia costringendo il suo avversario a rinchiudersi nelle mura di Mediolanum dopo averlo sconfitto sul fiume Adda. Mentre era ancora in corso l'assedio, Aureolo venne trucidato (268) da alcuni ufficiali al soldo di un altro generale, Marco Aurelio Claudio che, vista l'improvvisa morte anche di Gallieno, avvenuta qualche giorno prima a causa di un'altra congiura alla quale M. Aurelio Claudio, pare, non fosse estraneo, divenne l'imperatore meglio conosciuto con l'appellativo di Claudio II il Gotico.

E riconoscendo l'autorità di Postumo, emise monete bronzee in suo nome.

Postumus. Romano-Gallic Emperor, AD 260-269. Antoninianus (3.30 g, 6h). Struck under Aureolus. Mediolanum (Milan) mint, 2nd officina. 5th emission, AD 268. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate, draped, and cuirassed bust right / [V]IRTVS EQVITVM, Hercules standing right, lion skin over left arm, leaning on club propped on rocks to right; -/-//S. RIC V 389; Mairat -; AGK 113; Elmer 620; RSC 443b corr. (bust c, not a); Cunetio 2497. Superb EF. Very rare and exceptional for type.

Aureolus was an extraordinarily capable general who served under Valerian and Gallienus. Around AD 258, Gallienus stationed a new cavalry unit at Mediolanum that was to serve as a quick reaction force against any new invasions along the frontier of the central empire. Aureolus was given command of this unit. In AD 260-261 his forces defeated the armies of the usurpers Ingenuus and Macrianus, and recovered the province of Raetia. Following these victories, Gallienus and Aureolus led a Roman army against the breakaway Gallic provinces under Postumus. Gallienus was forced to leave the field after being injured in battle, and left the campaign in the hands of Aureolus. Aureolus ended the campaign shortly thereafter, and while the reason is uncertain, the historical record suggests it was due to either his incompetence or else treachery (he had come to a secret agreement with Postumus). While the former seems unlikely, given Aureolus’ record, the latter is possible, as there are indications that he had been preparing for a revolt as early as AD 262. In any case, at some point in AD 267 Aureolus revolted and established his base at Mediolanum, where Gallienus besieged him in AD 268. The details of the revolt are unclear, but it appears that Aureolus first appealed to Postumus for aid, and, failing to gain the Gallic Emperor’s support, declared himself emperor, although Aureolus issued no coins in his own name. During the seige, Gallienus was murdered, and was succeeded by Claudius II Gothicus, who continued to beseige Mediolanum. Soon, though, it appeared that an agreement was reached, and Aureolus emerged from the city to meet Claudius. However, the purported agreement was apparently a ruse by Claudius, as Aureolus was taken into custody and executed.

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Modificato da Illyricum65
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