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IGNORED

DONAZIONI DI COLLEZIONI A ISTITUZIONI PUBBLICHE


Risposte migliori

Inviato

Certamente esiste il dubbio che il nostro eventuale lascito ad una istituzione pubblica finisca nel dimenticatoio o venga malgestita. Tuttavia dobbiamo essere ottimisti e pensare che con il tempo le cose cambieranno in meglio. A questo proposito voglio ricordare - forse alcuni lo sapranno di già - che il compianto Mario Traina ha lasciato la sua ricca biblioteca numismatica (che ho avuto l'onore di consultare) al Museo Civico di Bologna.

Davvero???? :blink: Magnifico. Domani ci vado (sperando che almeno questa sia consultabile) :rolleyes:

Non sono informato, ma penso che sia ancora troppo presto...

I volumi dovranno essere inventariati, catalogati e, soprattutto, collocati.

Data la quantità, immagino che non basterà uno scaffaletto.

Liutprand (beato lui) ha avuto la fortuna di consultare quel prezioso patrimonio a casa di Mario... e in sua compagnia.


Inviato

Anche io pensavo di lasciare la mia collezione a un museo, ma proprio oggi (le coincidenze della vita) ho cambiato idea. Provo a raccontarvi i motivi che mi hanno portato, oggi, a pensare che donare la collezione ad un museo o allo stato sia il modo migliore per renderla inusurfruibile a chiunque voglia far studi o abbia semplicemente delle curiosità.

Il museo civico archeologico di Bologna ha una collezione numismatica di ben 100'000 monete, incluse gli 8'000 e rotti esemplari della coll. Pelagio Palagi. Premetto che mia prozia (la moglie del fratello di mia nonna) è l'ex-direttrice del suddetto museo (Cristiana Morigi Govi) e mi aveva segnalato lei questo grande gruppo numismatico, conoscendo la mia passione. Allora oggi ho telefonato chiedendo di parlare con la responsabile del medagliere, la dott. Picchi, la quale mi ha subito detto che la collezione non era assolutamente visitabile, se non da studiosi con notevoli credenziali che presentassero un piano di ricerca per il quale servisse la visione di qualche esemplare. Ha aggiuto che è possibile vedere le monete su un computer, all'interno del museo, ma anche per accedere a questo strumento serve il permesso della direttrice (dott. Giovinetti). Mi ha inoltre comunicato che per la paura di furti (di cui mi ha segnalato l'ultimo avvenuto quest'estate in un museo di Parma di cui io non ero a conoscenza) è possibile accedere alla stanza blindata solo a lei e alla direttrice. Capendo che non avrei avuto molte possibilità, le ho chiesto con tono irritato (ma non scortese) e finalità provocatorie a cosa serviva avere un collezione numismatica sostenendo delle grandi spese (lei diceva che solo per tirare fuori le monete hanno delle spese) se poi questa non è fruibile al pubblico, per il quale la collezione esiste in quel determinato museo. Diventa qualcosa fine a sè stesso. E sono sicuro che non sia l'unico museo con questo problema, ma anzi credo che quelli che mettono le monete a disposizione (anche solo dentro delle bacheche) siano davvero pochi. La dottoressa mi ha risposto in modo vago, senza affrontare di petto la mia questione che invece era, almeno secondo me, di non irrilevante importanza.

Rassegnato ho salutato e riaggangiato la cornetta.

Domani provo a sentire mia zia cosa dice, anche solo per avere la sua opinione in merito alla mia domanda. Almeno lei mi ascolterà....

Quindi, a mio avviso, non ha senso donare una collezione che si ha raccolto in anni di sofferenze , spese, ricerche e tanta tanta passione ad un museo o ente pubblico che nella migliore delle ipotesi la nasconderà in un caveau per secoli senza dare a nessuno la possibilità di viverla. Le ipotesi peggiori le conosciete anche voi, abbiamo validi esempi (come la tristemente nota CR) di furto, mala conservazione,.... :rolleyes:

Cercate di crescere un ragazzo appassionato, molto appassionato (se non è vostro figlio o nipote va' bene lo stesso) e aiutatelo. Quando vorrete disfarvi della vostra collezione, se non avete nessun parente appassionato, date tutto ad una casa d'aste seria, che vi faccia un bel catalogo con belle foto che potrete contemplare sempre: avrete il vostro attimo di gloria allora, che in caveau di un museo non avrete mai ;)

Come ti capisco... Narrare le mie vicessitudini di persona non raccomandata e priva di un curriculum (per loro) adeguato che cerca, quasi sempre invano, di visitare i monetieri pubblici, sarebbe troppo lungo...

PLo ribadisco: pradossalmente, meglio lasciare in vecchiaia la collezione ad una eventuale badante bulgara o rumena (o di qualsiasi nazionalità), se non si hanno eredi diretti, piuttosto che donarla alle istituzioni. Dabbene ha ragione, una collezione rappresenta sempre un unicum ed è esemplificativa della personalità e dei gusti di un collezionista, ma meglio smembrarla e al limite svenderla piuttosto che lasciarla allo stato... Questa è la mia amarissima constatazione! :( :( :(


Inviato

Ricordo che molti anni fa visitai il kunsthistorisches museum di Vienna. Sapevo che c'era una collezione di monete e cosi mi presentai all'ingresso dove un addetto ,vestito con una unforme piena di dorature ed una faccia che assomigliava a Francesco Giuseppe mi aprì la porta con alcune chiavi che portava appese alla cintura. Poi mi segui per tutta la visita finchè non gli diedi la mia tessera della Società Numismatica Italiana , allora ero iscritto, e così si sedette e smise di seguirmi.

Bella collezione ,perfettamente visibile e godibile.

Qualche anno dopo andai a vedere la collezione della American Numismatic Society. Firmai il registro dei visitatori , mostrai la mia tessera e una signora gentilissima mi accompagnò per tutta la visita mostrandomi anche le monete chiuse negli armadi.

Domanda : dove in Italia si può fare una esperienza simile?

Sono iscritto da parecchi anni alla SNI e non ho mai saputo che esiste la tessera... La richiederò al più presto, allora!


Inviato

Ricordo che molti anni fa visitai il kunsthistorisches museum di Vienna. Sapevo che c'era una collezione di monete e cosi mi presentai all'ingresso dove un addetto ,vestito con una unforme piena di dorature ed una faccia che assomigliava a Francesco Giuseppe mi aprì la porta con alcune chiavi che portava appese alla cintura. Poi mi segui per tutta la visita finchè non gli diedi la mia tessera della Società Numismatica Italiana , allora ero iscritto, e così si sedette e smise di seguirmi.

Bella collezione ,perfettamente visibile e godibile.

Qualche anno dopo andai a vedere la collezione della American Numismatic Society. Firmai il registro dei visitatori , mostrai la mia tessera e una signora gentilissima mi accompagnò per tutta la visita mostrandomi anche le monete chiuse negli armadi.

Domanda : dove in Italia si può fare una esperienza simile?

Sono iscritto da parecchi anni alla SNI e non ho mai saputo che esiste la tessera... La richiederò al più presto, allora!

Ti conviene averla,può servire,magari più all'estero dove la S.N.I. è conosciuta;essendo il forum ,un forum con tanti collezionisti,credo che questa sia UNA DISCUSSIONE con la D maiuscola,perchè poi alla fine che fai?Questo per il collezionista,Rorey allarga giustamente alla parte visite,la parte più dello studioso e qui la situazione non migliora,anzi!


Inviato (modificato)

Questo problema pone in realtà una questione di fondo su cui riflettevo qualche giorno fa. Pensavo che, in fondo, le "nostre" monete in realtà non siano nostre. Perché prima di noi sono state in altre mani ma soprattutto DOPO di noi ne vedranno ancora delle belle...

Sopravviveranno a noi ed ai nostri figli ed ai loro figli... Quindi in realtà siamo custodi - per un determinato periodo - di queste piccole ma importanti testimonianze.

Nobilissimo pensiero, anche se, visto i sacrifici che facciamo per la nostra collezione, io le MIE monete le sento MIE al 100% :P

Sergio

P.S:appena riesco allego il verbale di donazione di un mio concittadino del 1800

Modificato da sesino974

Inviato

Certamente esiste il dubbio che il nostro eventuale lascito ad una istituzione pubblica finisca nel dimenticatoio o venga malgestita. Tuttavia dobbiamo essere ottimisti e pensare che con il tempo le cose cambieranno in meglio. A questo proposito voglio ricordare - forse alcuni lo sapranno di già - che il compianto Mario Traina ha lasciato la sua ricca biblioteca numismatica (che ho avuto l'onore di consultare) al Museo Civico di Bologna.

Davvero???? :blink: Magnifico. Domani ci vado (sperando che almeno questa sia consultabile) :rolleyes:

Non sono informato, ma penso che sia ancora troppo presto...

I volumi dovranno essere inventariati, catalogati e, soprattutto, collocati.

Data la quantità, immagino che non basterà uno scaffaletto.

Liutprand (beato lui) ha avuto la fortuna di consultare quel prezioso patrimonio a casa di Mario... e in sua compagnia.

uao!!! se riesco a rimanere 2 giorni a bologna in occasione del Bophilex la domenica vado a vedere se riesco a visitare la biblioteca e a vedere i libri di Traina

Awards

Inviato

Questo problema pone in realtà una questione di fondo su cui riflettevo qualche giorno fa. Pensavo che, in fondo, le "nostre" monete in realtà non siano nostre. Perché prima di noi sono state in altre mani ma soprattutto DOPO di noi ne vedranno ancora delle belle...

Sopravviveranno a noi ed ai nostri figli ed ai loro figli... Quindi in realtà siamo custodi - per un determinato periodo - di queste piccole ma importanti testimonianze.

Sono d'accordo con il "sentirsi custode", ma vorrei precisarne i termini.

Sicuramente le monete sono le mie, nel senso che posso disporne, ma, rispetto ad altri oggetti, ho il dovere, almeno io lo sento, di disporne secondo limiti che altrove non sussistono.

Non basta però a giustificare questo che un oggetto possa sopravviverci visto che, teoricamente, quasi tutti gli oggetti in nostro possesso potrebbero. E neppure è sufficiente che essi siano stati in altre mani prima delle nostre, essendo anche questo dato comune a diverse cose.

Dunque non è un semplice fatto anagrafico né, tanto meno, economico o legale, ma prima di tutto culturale.

Il significato che assume per me la moneta, mi porta a considerarla non alla stregua di una comune suppellettile. E non tutte le monete, ma solo quelle che la mia formazione mi ha portato a ritenere "importanti" in senso ampio naturalmente, non "importanti" per me solo.

Questa è la mia premessa e la donazione pubblica costituisce una potenziale soluzione a ciò che comporta quanto ho scritto.


Inviato

a tutti noi collezionisti piace e piacerebbe continuare che cosi' fosse, esibire e far vedere agli altri amici collezionisti e numismatici le nostre monete in collezione ( tante o poche, moderne o antiche, importanti o comuni non fa differenza ). ma vorremmo che le guardassero e apprezzassero anche chi non e' collezionista come noi, purtroppo x il momento ( ormai pero' succede da molti anni ) donare la propria collezione al museo o venderla ad un ente risulta essere un'azione che quasi sempre fa sparire le monete in qualche stanzetta dimenticata ( se non succede di peggio.....).


Inviato (modificato)

Riflettevo sul valore civico e sociale che hanno i collezionisti,tanto vituperati e poco considerati dallo Stato Italiano,Comuni,Istituzioni in genere,il COLLEZIONISTA è custode di questi beni che possiede e li custodisce bene,con amore,con cura,li cataloga,tutto questo non viene mai considerato;,questi beni comunque saranno preservati con cura nel tempo,attenti a possibili furti,e mantenuti nel migior modo possibile;tutto questo non capita ai beni lasciati allo Stato o ai Comuni,se non in rari casi,non si sa dove siano,se ci sono ancora,non vengono esposti,spesso prendono il largo per altre direzioni,non vengono quasi mai catalogati,è difficile accedere per vederli,se non per motivi documentati di studio,per farne delle immagini lasciamo stare,e poi il COLLEZIONISTA PRIVATO non viene considerato,attaccato a livello legislativo,e tutto quanto sapete già e che inutile ripetere,DOVREBBE ESSERE RIBALTATO IL RUOLO SPECIFICO E SOCIALE DEL COLLEZIONISMO PRIVATO ,leggittimandolo,incentivandolo,

aiutandolo,questo è quello che penso:ci vorrebbe UNA RIVOLUZIONE CULTURALE DEI RUOLI E DEI RAPPORTI TRA STATO E COLLEZIONISMO

PRIVATO.

Modificato da dabbene

Inviato (modificato)

Non è questo il problema, secondo me. Una bella collezione di quadri, donala e con buone probabilità verrà esposta. Magari non tutta e non sempre, gli spazi a disposizione dell'istituzione consentiranno una rotazione delle opere, ma in definitiva avrà una certa valorizzazione.

Ad essere meno considerata rispetto ad altre arti è la numismatica in generale, almeno in Italia, e questo al di là del fatto che il collezionista di monete classiche possa essere visto come un pericolo. In alcuni casi, se la collezione fosse davvero eccezionale (e con eccezionale intendo che essa possa godere di qualche forma di popolarità) e in presenza di politici lungimiranti (già è difficile la prima eventualità, la seconda lo è ancora di più... figuriamoci insieme) allora forse potrebbe trovare qualche spazio adeguato.

E in più: la cultura già porta pochi voti o non ne porta... Che speranze ci sono attualmente per le collezioni di monete?

Piuttosto si può sempre considerare la donazione ad istituzioni estere virtuose, leggi permettendo.

Eppure le eccezioni ci sono. Eccone una. Questo link vi permetterà di trovare qualche informazione sul museo del sigillo della Spezia. Certamente quest'arte non è tra le più popolari, ma l'eccezionalità della collezione, la tenacia dei collezionisti e, una volta tanto, una buona politica hanno permesso la nascita di questo museo.

Museo del sigillo, La Spezia

Modificato da orlando10

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