Cultura numismatica tramite intenet

[coccodrillotreni]

Tutto molto bello... ma anche molto gratis. Troppo gratis, soprattutto per chi ci mette lavoro e fatica... non può funzionare a certi livelli.

A tal proposito consiglio la lettura dell'articolo di Alberoni sulla prima pagina del Corriere di oggi.

Certo che non è tutto gratis, il bello è il mix.

Pochi giorni fa ho ricevuto quello che per me era un mistero.

Due lamonetiani esperti mi hanno indirizzato: una dramma sassanide (non posso citare ma la discussione era Non so proprio da dove cominciare)

Mi hanno fornito link fantastici per orientarmi e riconoscere la moneta in questione:

Uno di un commerciante l'altro, spettacolosamente ambizioso, senza banner od altro di apparentemente commerciale.

Senza tutto questo (condivisione pressochè istantanea delle immagini, competenze,informazioni) probabilmente avrei speso giorni (diluiti in mesi e mesi) per arrivare allo stesso risultato.

Che dire poi dei testi cartacei, aiutano ad inquadrare, sono comodi da maneggiare, si possono usare ovunque, segnare, lasciare aperti,......... ma quanto sono fulminee le ricerche su quelli informatici, per non parlare della reperibilità dei primi che se specialistici contano tirature ben al di sotto delle 1000 copie o per paradosso sono resi indisponibili dalla difficoltà di accesso alle biblioteche specializzate (io e palazzo Barberini siamo inesorabilmente divisi dal traffico).

Credo che bisogna impadronirsi dei due strumenti senza resistenze pregiudizievoli e forse è bene sollecitare i nostri più giovani colleghi di passione, più avvezzi all'uso di linguaggi e strumenti informatici, a far crescere la cultura, e perchè no l'autorevolezza dei contenuti, di internet .

a presto

Paolo

[incuso]

Tutto molto bello... ma anche molto gratis. Troppo gratis, soprattutto per chi ci mette lavoro e fatica... non può funzionare a certi livelli.

Ma non è vero che è gratis. Può anche esserlo e spesso lo è ma non è sempre così. Purtroppo qualcuno non capisce che internet sta smontando alcune posizioni di rendita e non riesce ad adattarvisi, ma prima o poi sarà forzato a farlo.

A tal proposito consiglio la lettura dell'articolo di Alberoni sulla prima pagina del Corriere di oggi.

Non entro nel merito dell'articolo che non ho letto (magari ci ritorno su domani dopo averlo scaricato gratuitamente dall'archivio del corriere :lol:) ma Alberoni era anche quello che proponeva di proibire internet per un paio di mesi all'anno sostenendo che favorisce l'incomunicabilità tra di loro (!) e con i genitori; oltre a sostenere anche che ci comprano la droga (!). Insomma secondo me non ha mica molto capito il fenomeno.

[Arka]

Non è questione di posizioni di rendita, caro Incuso. E' proprio una questione di lavoro e fatica, che non vengono pagati. Se io lavoro due-tre anni per un libro specialistico e poi il lavoro non ha un riscontro economico, semplicemente non lo faccio... Con buona pace della cultura...

[incuso]

Posizione di rendita, a ripensarci meglio, è un termine che si applica sicuramente a molte attività entrate in concorrenza con internet ma non certo ad una situazione come quella che descrivi.

Però cambia poco. Se tu il libro non lo vendi piú è perché qualcun altro ha occupato il tuo segmento di mercato o perché il segmento stesso non c'è piú o si è fortemente ridotto.

Il primo caso si applica a molte situazioni dovute ad internet. Tu puoi scrivere un libro bellissimo ma se poi la maggioranza delle persone è soddisfatta di quello che legge su wikipedia (o qui) in maniera gratuita non te lo comprano. Quello che non condivido è il "Con buona pace della cultura" in quanto in realtà è un eccesso di offerta di informazione a determinare questo. Tu mi dirai che il tuo libro è migliore e molto piú accurato di quanto si può trovare su internet; non dubito che sia vero ma con il gratuito e con la facilità di recuperare le informazioni che mette a disposizione la rete è dura combattere.

Comunque un primo passo per essere piú competitivi è anche abbandonare vecchi meccanismi di pubblicazione. Possibile che ancora ad oggi si progettino libri a tiratura limitata? Già da un po' di tempo esiste il print on demand che permette di abbattere in maniera significativa i costi. Quando vedremo le prima pubblicazioni digitali?

Passando ad altro ho letto l'articolo di Alberoni; lo condivido pienamente (non parla di internet però).

[Arka]

Ma parla di cultura e del fatto che in molti è codificato il concetto che essa deve essere gratis. Non è così...

Tornando ai libri e a internet, personalmente non vedo differenze sostanziali se anche il libro digitale viene pagato. L'importante che venga pagato. Altrimenti, ribadisco, i libri (cartacei o digitali) verranno pubblicati solo dagli accademici (che hanno i soldi statali a copertura delle spese) e da qualche ricco studioso collezionista... Gli altri si asterranno e la cultura non avrà il loro contributo (questo è il succo). <_<

[orlando10]

Ma parla di cultura e del fatto che in molti è codificato il concetto che essa deve essere gratis. Non è così...

Il problema che in molti sia codificato il concetto che la cultura debba essere gratis è, a mio avviso, un falso problema.

Il problema serio è che per molti governi e stimatissimi elettori la cultura sia un optional.

Prima di tutto, questo, sempre a mio avviso, non dovrebbe essere così.

[incuso]

Tornando ai libri e a internet, personalmente non vedo differenze sostanziali se anche il libro digitale viene pagato. L'importante che venga pagato.

Se ben capisco ti riferisci alla pirateria? Su questo sono d'accordo con te. Peraltro direi che il diffondersi di dispositivi che facilitano la lettura di libri in formato digitale porterà il problema ad emergere in breve tempo. Non vedo neanche soluzioni semplici.