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Grazie molte, ghezzi, io l'ho sintetizzata per brevità. Per le valute toscane ho già delle tabelle che tra l'altro per le valute di Pisa e di Lucca ho aggiornato ed integrato rispetto al Bernocchi. Inoltre ho trovato qualche altra equivalenza anche con la valuta fiorentina stessa: da qui alcuni aggiustamenti per il 1270/1271 e soprattutto per la fine del secolo.

Un cordiale saluto MB


Inviato

Comunque c'è qualcosa che non va... non trovate? Viste le varianti sia del genovino IANVA che dei JQDP non è plausible che i primi siano stati coniati solo dal 1252 fino agli anni 60... e poi cedere il passo ai JQDP a fine '200... Provato che le prime emissioni non possono essere di molto precedenti il 1252... non c'è spazio per tre emissioni che si susseguono in un arco temporale così "stretto". Io mi auguro che qualcuno ci legga ed abbia voglia di intervenire... :rolleyes:

PS: sbaglierò ma ho la "fissa" di accostare il cerchio polilobato della sfortunata emissione aurea di Luigi IX con quello del CIVITAS IANVA...

E chi ha detto che i genovini IANVA sono stati coniati fino agli anni '60 del Duecento ? Eppoi tra gli IANVA e gli IQDP ci sono i CIVITAS IANVA....Per favore rileggiti i miei post passati, mi parevano abbastanza chiari sulle proposte cronologiche per le coniazioni auree genovesi :( : Mio collegamento

saluti MB

Chiedo venia volevo scrivere 80 non 60. Ma anche così ho una sensazione di affollamento in così poco spazio temporale.

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Non ti preoccupare dizzeta: dopo la mente si snebbia e pare tutto più chiaro...(e quando la nebbia si sarà diradata prova a fare qualche semplice proporzione wink.gif: non si risolve tutto ma qualche indicazione utile la si ricava).

Saluti MB


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Non ti preoccupare dizzeta: dopo la mente si snebbia e pare tutto più chiaro...(e quando la nebbia si sarà diradata prova a fare qualche semplice proporzione wink.gif: non si risolve tutto ma qualche indicazione utile la si ricava).

Saluti MB

Visto che sono stata un poco criptica mi spiego: se ci si confronta e si fanno le proporzioni tra una moneta d'oro del valore di 24 soldi a fiorini con il rapporto valore/peso del fiorino anteriormente al 1279 impiegando un'equivalenza che quindi oscilla tra 25 e 27 soldi a fiorini, si ottiene un peso sempre maggiore di 3 grammi. Se si applica la relazione con un fiorino a 27 si ha 3,1 e rotti e 25 soldi si ottiene 3,306 < = 3,5: x = 25 : 24.

Se invece provi a fare una proporzione tra i pesi di 3,5 e 2,6 g ed i possibili soldi di fiorini in valore questo è il risultato 3,5 :2,6 = 27 : x => 20,05 soldi a fiorini (se lo fai con il valore di 25 viene 18,57).

Tra l'altro se si paragona la differenza non ancora enorme con la lira a piccioli fiorentina e la si rapporta alla lira di minuti genovesi non siamo molto lontani dai valori intorno ai 10 soldi genovesi indicati, io credo a ragione, dal buon Lopez...

saluti e buona serata MB

Modificato da monbalda

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Ieri sera mi sono andato a ri-ri-leggere l'Astengo nella sua risposta a Lopez ....sarà che è un periodo nel quale sono particolarmente stanco ma, dico la verità, non ci ho capito niente: anche lui è convincente.

Ma se tu mi dici che ha ragione Lopez, basta, io ci credo!

Ma facciamo il caso che prima gli IANVA, poi i Civitas, poi gli IQDP cambiati in tutta fretta perché hanno capito che i CIvitas non li voleva nessuno, e se in quel momento ci fosse stata un'urgenza di qualche migliaia di pezzi dici che non avrebbero potuto, durante il periodo degli IQDP, ribattere anche gli IANVA, dei quali avevano qualche vecchio conio pronto, e, magari con qualche piccola modifica per identificarli, battere insieme gli uni e gli altri? In fin dei conti, in quel periodo di movimento ce n'era parecchio e le ore della giornata, almeno quelle, erano sempre 24. In più, allora, forse, c'era meno burocrazia di oggi e per raggiungere uno scopo non c'era bisogno di Camera e Senato con ritorno alla Camera ed infine ulteriore discussione al Senato per approvare qualche provvedimento.

Comunque io, mi rendo conto, non sono in grado di confutare nessuno: prendo atto e spero che, prima o poi, qualcuno riesca a risolvere i misteri che ancora ci sono.

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Ieri sera mi sono andato a ri-ri-leggere l'Astengo nella sua risposta a Lopez ....sarà che è un periodo nel quale sono particolarmente stanco ma, dico la verità, non ci ho capito niente: anche lui è convincente.

Ma se tu mi dici che ha ragione Lopez, basta, io ci credo!

Caro DZ nella settimana entrante sarò davvero messa malissimo, tra un libro archeologico che devo chiudere (ci sono anche un'ottantina di monete medievali ed un soldino genovese in un peculio tardo-cinquecentesco) ed una mostra da inaugurare. In seguito se vorrai/vorrete possiamo ri-ri-ri leggere (o, per qualche altro utente, leggere per la prima volta) alcuni passi dell'articolo di Astengo contra Lopez e commentarli insieme.

Senz'altro alla luce degli elementi che disponiamo fino ad oggi, molte questioni relative alla monetazione genovese predogale rimangono difficili da risolvere, da qualsiasi lato li guardiamo. Ma è per questo che sono più appassionanti, almeno per me. Del resto la maggior parte della numismatica e della ricerca storica più in generale, sta nel raccogliere delle evidenze (istorìa in greco originariamente vuol dire "ricerca, indagine, investigazione, raccolta"...), che esse siano le monete stesse, i ritrovamenti e/o i documenti scritti per poi provare a darne una interpretazione, farne una ricostruzione logica alla luce delle conoscenze che in quel momento si hanno a disposizione, metterle "in fila" in modo da darne narrazione. E visto che possono esserci sempre nuovi ritrovamenti e nuove conoscenze da acquisire, la "ricerca" non finisce mai...ed il racconto si può dover rifare, tutto o in parte.

Talvolta difronte alle stesse evidenze gli studiosi, seguendo un filo logico o dei presupposti differenti dati dalla loro cultura etc..., possono dare interpretazioni diverse, da cui scaturiscono ricostruzioni talvolta anche molto lontane tra loro. Posto il fatto di non confondere i dati o le evidenze con le loro interpretazioni, ognuno è libero di abbracciare la lettura che gli pare più convincente.

Quindi io non dico che ha ragione Lopez in assoluto, ma, per quello che io conosco, trovo spesso la sua lettura della monetazione genovese e soprattutto della documentazione economica del periodo, più convincente di quella di altri, anche perchè penso che come lui l'abbiano conosciuta davvero in pochi (e se non fosse dovuto andarsene negli Stati Uniti..).

Tu e gli altri vedete quale "narrazione" appare più convincente, nella consapevolezza che tutti, ma proprio tutti possono sbagliare o invece aver compreso in modo più aderente possibile alla realtà come si svolsero alcune cose, incluso chi scrive. Anche se per stanchezza, non ti "fidare" mai. Riflettiamo un poco meglio tutti sulle varie cose scritte in questa discussione e sulle letteratura, e poi se ci sono delle cose che non ci tornano, ricominciamo a confrontarci insieme. Anche perchè, seppure talvolta un poco "stancante", mi pare un modo costruttivo di ragionare sulle nostre monete smile.gif...oppure no unsure.gif!?

Saluti a tutt* MB

Modificato da monbalda

Inviato

Riflettiamo un poco meglio tutti sulle varie cose scritte in questa discussione e sulle letteratura, e poi se ci sono delle cose che non ci tornano, ricominciamo a confrontarci insieme. Anche perchè, seppure talvolta un poco "stancante", mi pare un modo costruttivo di ragionare sulle nostre monete smile.gif...oppure no unsure.gif!?

Oh certo che sì... e mi diverto anche un sacco (ho paura, però, che tu ti diverta di meno... e questo non lo vorrei)....

Per cui riflettendo, riflettendo, cercando, cercando, meditando, meditando .....finché mia moglie si è allarmata perché sentiva odore di bruciato mentre era solo un po' di fumo che mi usciva dalle orecchie ... ecco cosa ho trovato (un altro tassello da tenere presente da parte del padre di tutti noi genovesi: Le tavole descrittive di De Simoni disegno di Ruggero): non ci assomiglia un po'?

E poi anche quest'altra che ti sarà senz'altro familiare (grosso da 20 denari del 1260 fiorentino) ...e ,mi dicono, che i banchieri fiorentini erano "pappa e ciccia" con i genovesi, ed erano di casa qui ....

Piccoli tasselli, dove vedo le A abbastanza simili, poi ho anche trovato una medaglia (che adesso non ho a portata di mano, sempre con quella A, coniata a Genova..... poi la ricerca continua.

P.S. dimmi tu, però, quando è il momento di smettere perchè non vorrei portare via troppo spazio al tuo progetto su questa discussione (anzi, te ne ho già portato via un sacco.... chiedo scusa) ...

P.S.S. ....quando un po' di post fa ti ho detto che forse anche il soprintendente era "ubriaco", in realtà pensavo che mentre stava controllando i risultati del lavoro dello zecchiere, passò per caso di lì Monna Monica, che era la più bella e la più colta di Caricamento, con la quale conversare era un vero piacere ... e che vuoi, si distrasse un pochino, così che gli sfuggirono quei brutti cerchi mezzi perlinati e mezzi lisci ...ma poi ho avuto paura di essere frainteso e quindi ho scritto solo "ubriaco" ........bhè, ti ho detto anche questa (sorry)...

Buona notte a tutt*

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... Monna Monica, che era la più bella e la più colta di Caricamento, con la quale conversare era un vero piacere ...

E allora ti pare che la mandavano in giro da sola? :D

(scherzi a parte, sarebbe interessante parlare un po' di costume e condizione femminile nell'Italia dei Comuni , ma allora altro che OT ... )


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E allora ti pare che la mandavano in giro da sola? :D

Oh no, non poteva andare in giro da sola... c'erano sempre con lei 5 o 6 fratelli (che però bevevano allegramente con lo zecchiere) e uno stuolo di damigelle che facevano acquisti e scherzi vari in "sottoripa", finchè interveniva un frate, certo FRA ... ,che metteva tutti al loro posto.

P.S. Bellissimo argomento, comunque, caro Paleologo, ho in libreria qualcosa...

Per la cronaca il dipinto è "Veduta di città portuale" di Joos Van Cleve, olio su tavola. E' a Genova nella Chiesa di San Donato.

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E allora ti pare che la mandavano in giro da sola? :D

Oh no, non poteva andare in giro da sola... c'erano sempre con lei 5 o 6 fratelli (che però bevevano allegramente con lo zecchiere) e uno stuolo di damigelle che facevano acquisti e scherzi vari in "sottoripa", finchè interveniva un frate, certo FRA ... ,che metteva tutti al loro posto.

P.S. Bellissimo argomento, comunque, caro Paleologo, ho in libreria qualcosa...

Per la cronaca il dipinto è "Veduta di città portuale" di Joos Van Cleve, olio su tavola. E' a Genova nella Chiesa di San Donato.

Il Fra era imbarcato sulla "Dovizia" che dovresti conoscere :D

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Inviato (modificato)

Il Fra era imbarcato sulla "Dovizia" che dovresti conoscere :D

Certo che si... allora quell'altro gli assomigliava molto...

Modificato da dizzeta
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Questi zenesi, sempre presi tra donne, mare e ...denari! per non parlare di certi traffici con l'allume...ma torniamo a noi, visto che si sa che le donne sono ..."puntigliose" (in un forum ad alto tasso di utenza maschile non mi voglio neppure immaginare altri commenti rolleyes.gif).

ecco cosa ho trovato (un altro tassello da tenere presente da parte del padre di tutti noi genovesi: Le tavole descrittive di De Simoni disegno di Ruggero): non ci assomiglia un po'?

E poi anche quest'altra che ti sarà senz'altro familiare (grosso da 20 denari del 1260 fiorentino) ...e ,mi dicono, che i banchieri fiorentini erano "pappa e ciccia" con i genovesi, ed erano di casa qui ....

Comincio dalla seconda cosa. Il fatto che sulle monete coniate in altre città apparisse quel tipo di A intorno al 1260 non vuol dire nulla in particolare. Un conto è parlare in di mutamenti stilistici ed-epigrafici in generale in una certa area, come abbiamo fatto nella prima parte di questa discussione, un conto della forma di singole lettere, come abbiamo fatto da un certo momento in poi. Non a caso da quel momento ci siamo concentrati sulla zecca di Genova, cercando di osservare i mutamenti di certe lettere diagnostiche tra le sue serie di nominali (tra cui guarda caso, se non tardivamente, non c'era la A).

Comunque nel caso dei genovini IANVA la cosa curiosa non è che tra terzo e quarto quarto del Duecento possa essere stata adottato quel tipo di A che avete definito "con il cappello", cosa che per quel periodo avrebbe potuto anche essere plausibile, ma che al momento abbiamo visto questa soluzione solo su tre esemplari, e che i genovini delle serie un poco precedenti, ma per qualche tempo anche un poco successive mostrino altri tipi di A. E sopratutto che i rari genovini in cui compare questa A un poco diversa dal solito mostrino altre stranezze nella fattura della porta urbica/castello e del cerchio, talvolta unite a forti asimmetrie nella distribuzione delle lettere in legenda al rovescio. Quindi: non è la A in sè e per sè che mi ha fatto pensare, ma le altre condizioni della sua apparizione, ovvero un insieme di indizi che potrebbe denotare l'intervento di mani diverse rispetto ai soliti zecchieri, e soprattutto non attenti ai particolari e poco accurati in certe esecuzioni.

Invece non sono stranezze, ma evidentemente solo cambiamenti stilistici in quelle che sembrano le ultime emissioni in ordine di tempo dei genovini IANVA altri elementi che si vedono anche nel disegno di quel genovino che hai tratto dalle tavole descrittive del Desimoni (del resto in parte erano state evidenziate dallo stesso Desimoni e poi dallo studiodi Ricci sui genovini primitivi IANVA del 1988).

Ovvero nei tipi di genovino con i segni del nicchio e dei due trifogli ad un gambo (cioè quello del disegno) si notano:

1) porta urbica/castello con due punti sopra gli archetti (ma non asimmetrica)

2) interpunzioni fatte con rosette esafille

3) N tagliata (o con nodino) o solo su una faccia o su entrambe

Il tipo con il segno dei del trifogli ad un gambo presenta anche:

4) quasi sempre X più stretta e non potenziata, di tipo più goticheggiante

Alcune di queste caratteristiche (la 3 e 4 anche se non sempre insieme) sembra che si possano ritrovare anche in alcuni esemplari con il segno di zecca della rosetta (importante notare che la porta urbica/castello dei genovini con questo segno si presenta in diverse versioni, con distribuzione dei punti ed archetti interni diversi dai tipi precedenti e successivi), che dunque in questi casi potrebbero essere di una tipologia di transizione, o precedente, o più probabilmente successiva ai tipi con nicchio e con due trifogli ad un gambo (vedi mio post 317).

Non so se sono stata chiara. Fatemi sapere. Altrimenti provvederò con qualche immagine (ma potrei solo tra qualche giorno).

Ora vi saluto altrimenti i miei cinque fratelli non mi portano più in giro fino a Sottoripa (e gironzolare tra il palazzo di San Giorgio e Caricamento in giorni di sole come questo è uno spettacolo al quale non vorrei rinunciare ...Se poi non ci fosse quella sopraelevata ed altri ammennicoli vari nella nuova disposizione del porto magari vedrei anche la "Dovizia" in lontananza che sta rientrando...).

A presto MB

Modificato da monbalda

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Benissimo, condivido tutto, sei stata chiarissima.

Allora quindi questi indizi (castello asimmetrico, spaziatura irregolare e, aggiuniamoci pure il cerchio interno mezzo perlinato e mezzo no) a che conclusioni ti portano (anche solo al tuo intuito?)

Genovino databile 1280/1285 (o oltre: 1292 ?)

Genovino di zecca forestiera?

Genovino falso d' epoca?

o Genovino genovese solo un po' anomalo?

P.S. Guarda lo spettacolo che ho visto dalla cima dell'albero maestro della mia "Dovizia" (...che era molto alto evidentemente) ....l'acquedotto sembra quasi la tanto vituperata sopraelevata........

....va bhé,... l'immagine è di qualche secolo dopo (1481) ma noi .......sulle "datazioni" non ci formalizziamo ....biggrin.gif

P.S.S - Olio su tela di Cristoforo Grassi, Genova-Pegli Civico Museo Navale (particolare)

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Modificato da dizzeta
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Invece non sono stranezze, ma evidentemente solo cambiamenti stilistici in quelle che sembrano le ultime emissioni in ordine di tempo dei genovini IANVA altri elementi che si vedono anche nel disegno di quel genovino che hai tratto dalle tavole descrittive del Desimoni (del resto in parte erano state evidenziate dallo stesso Desimoni e poi dallo studiodi Ricci sui genovini primitivi IANVA del 1988).

Ovvero nei tipi di genovino con i segni del nicchio e dei due trifogli ad un gambo (cioè quello del disegno) si notano:

Nei genovini col nicchio ci sono delle falci (lunette) ai lati della A ma solo al R e mi sono sempre chiesto il perché... è già un genovino che si discosta dagli altri, l'aggiunta di questi elementi - che tra l'altro non si notano subito - mi ha sempre incuriosito. Oggi sono imbarcato su una saettia perché sono di fretta :D

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Nei genovini col nicchio ci sono delle falci (lunette) ai lati della A ma solo al R e mi sono sempre chiesto il perché... è già un genovino che si discosta dagli altri, l'aggiunta di questi elementi - che tra l'altro non si notano subito - mi ha sempre incuriosito. Oggi sono imbarcato su una saettia perché sono di fretta :D

Nello studio del Ricci ce ne sono due (i numeri 69 e 70 del C.N.I.), anch'io sarei curioso di saperne di più.

Nella saettia avrei poco posto per i sacchi di denari che mi occorrono per acquistare i genovini che circolano per il mondo, meglio piano ...ma pieno.

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... vi ho fatto perdere tanto tempo (.....per leggere le mie sciocchezze) che ormai non me ne vergogno più.... e voglio aggiungere una "domandina" visto che sempre di legende gotiche stiamo parlando ....mombalda mi perdonerà se vado un po O.T- (comunque resto sempre in attesa di nuovi "contributi" sul tema).

Domandina:

Ho visto (...preso, però lo dico piano perché mia moglie non lo sa ancora e ogni moneta che prendo lei (...egoista) vuole una T-shirt ,...con quello che costano ...);

bhè, bando alle ciance, in questo genovino di Gabriele Adorno mi è parso di leggere sul D/ la sigla dello zecchiere "T", mentre sul R/ sono indeciso se "d" oppure "a".

Ho guardato il catalogo della Carige ed ho trovato un esemplare con sul D/ la sigla "a" e sul R/ la sigla "T", non ho mai visto (ma io ne ho visto proprio pochi) che le sigle fossero intercambiabili tra D/ e R/, voi mi sapete dire qualcosa di più?

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Modificato da dizzeta
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... vi ho fatto perdere tanto tempo (.....per leggere le mie sciocchezze) che ormai non me ne vergogno più.... e voglio aggiungere una "domandina" visto che sempre di legende gotiche stiamo parlando ....mombalda mi perdonerà se vado un po O.T- (comunque resto sempre in attesa di nuovi "contributi" sul tema).

Domandina:

Ho visto (...preso, però lo dico piano perché mia moglie non lo sa ancora e ogni moneta che prendo lei (...egoista) vuole una T-shirt ,...con quello che costano ...);

bhè, bando alle ciance, in questo genovino di Gabriele Adorno mi è parso di leggere sul D/ la sigla dello zecchiere "T", mentre sul R/ sono indeciso se "d" oppure "a".

Ho guardato il catalogo della Carige ed ho trovato un esemplare con sul D/ la sigla "a" e sul R/ la sigla "T", non ho mai visto (ma io ne ho visto proprio pochi) che le sigle fossero intercambiabili tra D/ e R/, voi mi sapete dire qualcosa di più?

Caro dizzeta,

scusa se non sono intervenuta prima, ma leggendo questo tuo post ed andando a memoria ero rimasta un poco perplessa, e ho dovuto controllare. Infatti nel catalogo Carige (e dunque nella collezione di Banca Carige) i genovini per Gabriele Adorno hanno rispettivamente le sigle C/I, d/m e L/I (la prima sigla è quella del dritto, ovviamente), e non quelle che tu dici. Forse, usando solo le immagini dei cataloghi anteriori a questo del 2010 hai letto male la d gotica e la m gotica interpretandole come a e T?

Comunque nelle fotografie da te postate, che però sono a bassa definizione e non leggo veramente bene, io vedo una R al dritto e forse una D al rovescio, come nel tipo CNI, p. 70, n. 16. Ma per esserne certi dovrei avere fotografie di tutto il tondello e particolari più grandi soprattutto della lettera al rovescio.

Rimango in attesa di tue considerazioni in merito e/o della foto più grande.

Un caro saluto MB

Modificato da monbalda

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.... hai letto male la d gotica e la m gotica interpretandole come a e T?

Comunque nelle fotografie da te postate, che però sono a bassa definizione e non leggo veramente bene, io vedo una R al dritto e forse una D al rovescio, come nel tipo CNI, p. 70, n. 16. Ma per esserne certi dovrei avere fotografie di tutto il tondello e particolari più grandi soprattutto della lettera al rovescio.

Rimango in attesa di tue considerazioni in merito e/o della foto più grande.

Un caro saluto MB

Ma certo, .......come sempre hai ragione tu e io sono un .....(a scelta del lettore)..... , ma le foto del catalogo sono proprio piccole e anche con la lente ho visto "a e T" ma erano "d e M" gotiche..... che avessi bisogno degli occhiali nuovi già lo sapevo, ma che fossi così regredito da non azzeccarne neppure una.....

Circa la mia, ormai dovrebbe essere questione di pochi giorni e appena mi arriva la fotografo da tutti i lati e me la guardo a 200 ingrandimenti, poi ti so dire, le foto che ho messo sono quelle da internet per cui sono quel che sono ...... spero solo che alle poste di Genova non mi facciano sparire il pacchetto (mi pare di aver capito che li hanno arrestati tutti all'areoporto)........

Saluti e grazie .........(devo contare fino a 10... devo contare fino a 10... prima di scrivere ...ma perdendo tempo a contare non ragiono lo stesso sulle cose e scrivo lo stesso "fragnacce"....comunque sono contento che sia "roba" mia, mi sarebbe spiaciuto se avessi scritto di "roba" altrui...

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Ma no caro dizzeta, se hai usato il vecchio catalogo Carige poteva essere davvero difficile. Ma il nuovo non lo hai neppure tu? Lì la trascrizione delle legende c'è: nel caso controlla.

E' sempre un piacere vedere monete nuove ed eventualmente confrontarsi sulle cose dubbie. In fondo siamo qui ad intervenire sul forum per questo, no ?

Appena ti arriva, facci sapere.

Un caro saluto MB

Modificato da monbalda

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Ma il nuovo non lo hai neppure tu? Lì la trascrizione delle legende c'è: nel caso controlla.

Ma insomma devo proprio dirtela tutta:

Certo che ce l'ho, ma io sono "furbo" ....guardo con la lente, mi faccio le mie elucubrazioni ....e poi ....non leggo la didascalia!!! ....Cosa vuoi che ne sappia di monete di Genova quella che l'ha scritto ....

Poi mi monto da solo.....A T.........T...A ....... ma che bello sono invertiti ... e così non ne ho azzeccato neppure una ...... c'est la vie!!

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Mi sa che qui uno dei pochi a non averlo sun mi be... :ph34r:

mi sa che se arriva bene... sennò prima che lo compri ne passerà di acqua sotto i ponti vista la mia luuunga lista di libri da prendere.

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Mi sa che qui uno dei pochi a non averlo sun mi be... :ph34r:

mi sa che se arriva bene... sennò prima che lo compri ne passerà di acqua sotto i ponti vista la mia luuunga lista di libri da prendere.

Caro Fra, ma perchè non provate a farvi sentire direttamente da Banca Carige ? Io ci ho provato in tutti modi, ma evidentemente con scarso risultato...credimi visto che ti interessano anche i luigini, e pure le emissioni levantine, etc.. ne può valere la pena

un caro saluto MB


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Mi sa che qui uno dei pochi a non averlo sun mi be... :ph34r:

mi sa che se arriva bene... sennò prima che lo compri ne passerà di acqua sotto i ponti vista la mia luuunga lista di libri da prendere.

Caro Fra, ma perchè non provate a farvi sentire direttamente da Banca Carige ? Io ci ho provato in tutti modi, ma evidentemente con scarso risultato...credimi visto che ti interessano anche i luigini, e pure le emissioni levantine, etc.. ne può valere la pena

un caro saluto MB

Rivedo Fabio martedì e gli chiedo di agire anche a nome del Circolo, se non l'ha già fatto di sua sponte. Ora mi devo svenare per i tomi sulle zecche italiane, non posso non prenderli... il volume carige può aspettare... tanto me le fanno girare che prima di comprarlo mi compro i volumi sulle monete coniate a martello inglesi, il Price e decine di altri piuttosto che dare loro palanche :D

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il volume carige può aspettare... tanto me le fanno girare che prima di comprarlo mi compro i volumi sulle monete coniate a martello inglesi, il Price e decine di altri.... :D

sad.gif mi dispiace....MB


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