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Allora, circa la forma delle lettere cerco di fare un poco di chiarezza, sottolineando che secondo me bisognerebbe cercare:

1) di cogliere i caratteri distintivi ed essenziali delle lettere. La M gotica effettivamente è diversa dall'onciale per curvatura superiore, ma soprattutto per i "riccioli" esterni o potenziamenti alle estremità inferiori

2) attenersi però a quanto si può osservare nelle monete stesse. Infatti per quanto possa essere utile per avere un'idea formale generale riferirsi anche alle altri mezzi di scrittura (e l'esempio della M come ha evidenziato Fra Crasellame può essere insidioso...), per quanto concerne le caratteristiche specifiche del mezzo e soprattutto la cronologia, invece, ogni serie di scrittura ed ogni mezzo espressivo in realtà hanno una storia peculiare, e con maggiori possibilità di variazioni locali.

E questo non lo dico io, ma in genere i paleografi-diplomatisti e gli epigrafisti. Ad esempio, so per per certo che per quanto concerne lo stile gotico l'epigrafia e la scultura in Toscana e soprattutto a Pisa iniziarono un poco prima che le monetazioni locali recepissero la moda, e ne venissero influenzate nello stile...

Comunque, per sgombrare il campo da ambiguità ulteriori (spero :unsure:), provo ad inviarvi un'immagine dove ho inserito i caratteri che potrebbero essere interessanti per questa discussione, scritti nel modo che ho usato per le legende gotiche e semi-gotiche (caratteri misti) delle mie ultime pubblicazioni.

Ricordo che il dato che mi interesserebbe verificare riguarda le prime apparizioni delle lettere gotiche anche in legende miste, ovvero anche non con tutti i caratteri gotici. Quindi la data più alta, o più antica che dir si voglia di attestazione nelle singole serie o zecche.

Ovviamente sarei particolarmente interessata alle e ed alle c lunate e chiuse, ma visto che nelle legende di alcune zecche esse non compaiono, o compaiono troppo saltuariamente, è interessante guardare anche ad altre lettere-guida (vedi sempre immagine allegata).

E mi pare che nei post passati oggi qualcosa stesse proprio venendo fuori...ma faccio un primo punto al post seguente ! a presto MB

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So che dovevo stare buono... ma è più forte di me :D

image03751.jpg

County of the Provence. Gros Marseillais or Denier. Weight 1.69 grams. Raymond (Berenger) V, 1209-1245.

Obverse: Portrait within inner circle. Legend: + COMES : PVINCIE.

Reverse: Church within inner circle. Legend: + CIVITAS MASSIL.

REf.: Roberts-5022; Rolland-17A.

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Inviato

Allora, circa la forma delle lettere cerco di fare un poco di chiarezza, sottolineando che secondo me bisognerebbe cercare:

1) di cogliere i caratteri distintivi ed essenziali delle lettere. La M gotica effettivamente è diversa dall'onciale per curvatura superiore, ma soprattutto per i "riccioli" esterni o potenziamenti alle estremità inferiori

Grazie, ora è chiaro

2) attenersi però a quanto si può osservare nelle monete stesse. Infatti per quanto possa essere utile per avere un'idea formale generale riferirsi anche alle altri mezzi di scrittura (e l'esempio della M come ha evidenziato Fra Crasellame può essere insidioso...), per quanto concerne le caratteristiche specifiche del mezzo e soprattutto la cronologia, invece, ogni serie di scrittura ed ogni mezzo espressivo in realtà hanno una storia peculiare, e con maggiori possibilità di variazioni locali.

E questo non lo dico io, ma in genere i paleografi-diplomatisti e gli epigrafisti. Ad esempio, so per per certo che per quanto concerne lo stile gotico l'epigrafia e la scultura in Toscana e soprattutto a Pisa iniziarono un poco prima che le monetazioni locali recepissero la moda, e ne venissero influenzate nello stile...

Infatti era quanto letto non mi ricordo più dove, e con un po' di "invadenza" - di cui chiedo scusa - volevo mostrare in immagini la mia frase "Ma l'analisi paleografica delle lettere non è un po' perigliosa ? "

Comunque, per sgombrare il campo da ambiguità ulteriori (spero :unsure:), provo ad inviarvi un'immagine dove ho inserito i caratteri che potrebbero essere interessanti per questa discussione, scritti nel modo che ho usato per le legende gotiche e semi-gotiche (caratteri misti) delle mie ultime pubblicazioni.

Ricordo che il dato che mi interesserebbe verificare riguarda le prime apparizioni delle lettere gotiche anche in legende miste, ovvero anche non con tutti i caratteri gotici. Quindi la data più alta, o più antica che dir si voglia di attestazione nelle singole serie o zecche.

Ovviamente sarei particolarmente interessata alle e ed alle c lunate e chiuse, ma visto che nelle legende di alcune zecche esse non compaiono, o compaiono troppo saltuariamente, è interessante guardare anche ad altre lettere-guida (vedi sempre immagine allegata).

E mi pare che nei post passati oggi qualcosa stesse proprio venendo fuori...ma faccio un primo punto al post seguente ! a presto MB

Grazie per l'immagine con i caratteri di interesse :)

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Cerco quindi di fare un primo punto per quanto riguarda alcune monete di zecca italiana di cui avete parlato oggi, andando grossomodo da nord a sud:

Per Milano, secondo Mario, si comincia ad avere una sorta di M gotica (per quanto quella più chiara non appare in legenda ma nel campi) nella seconda metà del Duecento e con particolare evidenza dagli inizi del Trecento. Potrebbe essere la linea anche di altre zecche lombarde - chiedo - ? Così ci mandi la foto di qualche altra splendida moneta lombarda ;)

Per Venezia, seguendo Rob, la e chiusa sui grossi appare forse con alcuni tipi per Marino Morosini (1249-1253) e - direi certamente - con i tipi per Ranieri Zeno (1253-1268); e poi già dai primi ducati (poste 1289) fino almeno a Francesco Foscari, citando 417sonia (luciano ? anche tu possiedi davvero dei gran bei ducati: peccato le foto sul post siano, almeno per me, rimaste piccole).

Per Aquieia FP dice che icuramente fino alla monetazione di Raimondo dalla Torre (1273/1298) le 'E' nelle legende, pur tendendo al gotico (a dire il vero già da tutta la seconda parte del XIII sec.) non presentano mai la chiusura della linea centrale su quelle superiori e inferiori. A partire dalla monetazione di Pietro Gera degli Egizi (1299/1302) e soprattutto con Ottobono dei Robari (1302/1305) si può apprezzare nella legenda 'CIVITAS AQUILEIA' la E compiutamente gotica.

Per il Piemonte Mario dice che abbiamo una E lunata e chiusa nella monetazione di Savoia con Edoardo Conte-1323-1329.

Per quanto riguarda la Toscana posso dire che a Pisa le lettere gotiche cominciano ad apparire nell'ultimo ventennio del Duecento, e la e lunata e chiusa saltuariamente dagli inizi del Trecento, per diventare stabile con il periodo 1330-1340. A Lucca più o meno similmente, con uso della e lunata chiusa stabilmente dopo il 1330. A Siena la n gotica compare nelle emissioni post 1279, mentre la e chiusa quasi alla metà del Trecento (dal catalogo Toderi e Co.). Per Firenze le lettere gotiche sono poche ed appaiono tardivamente nel Trecento, direi.

Per Roma quoto Fedafa che dice, i primi segni di caratteri gotici li troviamo con Brancaleone d'Andalò (1253-1256) in particolare per la N. Sotto la famiglia Caetani (fine XIII sec.) il CNI riporta le prime E chiuse sui grossi, mentre con la famiglia Savelli (inizio XIV sec.) nella legenda troviamo tutti i caratteri tipicamente gotici come la E e la C chiusa.

Per la Campania sempre Fedafa dice che a Napoli bisogna attendere la riapertura della zecca da parte di Carlo I d'Angiò per avere monete con legenda gotica - e direi io nella monetazione che Grierson e Travaini danno post 1278 -

Poi prosegue: In epoca precedente nell'Italia Meridionale qualche esempio di N gotica lo troviamo con Tancredi (Gaeta) e sul CNI per Salerno viene riportato al n° 3, sempre per Tancredi un follaro con nella legenda una E chiusa, ma ritengo si tratti di una errata attribuzione non avendo riscontro di questo follaro su opere successive.

>>>> Quindi per il momento a parte questa n gotica per Tancredi (ma è gotica davvero, o del tipo "onciale" al quale accennava Fra Crasellame ?), mi pare di vedere che le attestazioni sono tutte coeve o posteriori alla metà del XIII secolo, registrando rispetto alla media una certa precocità di Venezia da un lato, ed un leggero attardamento delle zecche Toscane dall'altro.

Direi di aspettare qualche altra annotazione sulle monete italiane prima di verificare le provenzali (Fra, ancora mordi un poco il freno..:rolleyes:), perchè al di là del problema genovese mi pare ci possano essere anche delle tendenze regionali o di area sulle quali si potrebbe riflettere meglio.

un saluto a tutt* e grazie davvero per tutte le risposte e tutti i suggerimenti arrivati fino ad ora! MB


Inviato (modificato)

Per quanto riguarda la monetazione di Aquileia effettivamente, come è già stato detto, coi patriarchi tedeschi Volchero (1204-18) e Bertoldo (1218-51) alcune lettere E , fatte col punzone della C e con tre piccoli cunei, possono sembrare quelle gotiche, in particolare in alcune monete di Bertoldo sono stati usati dei punzoni "a virgola" che facevano sì che le Lettere e sembrassero chiuse.

Nei successivi patriarchi (italiani) le legende sono in stile italiano; solo con Pietro (1299-1301) e Ottobono (1302-15) le E sono lunate e solitamente chiuse (anche qui da due punzoni a virgola).

Con Pagano (1319-1332) si alternano le E normali con con quelle gotiche.

Con Bertrando (1334-50), francese, oltre alle E gotiche abbiamo anche la C gotica e la N ( che si alterna alla classica).

Con Nicolò (1350-58), tedesco, possiamo parlare di legenda in caratteri gotici; molto interessante, nella monetazione di questo patriarca osservare i diversi tipi di A impiegati.

Il tutto viene a perfezionarsi con Ludovico I, Marquardo e infine Filippo, le cui legende hanno lettere particolarmente ornate.

Modificato da chievolan

Inviato

Non vedo l'ora di arrivare al punto, anche per discutere della C lunata e chiusa o aperta delle emissioni CIVITAS IANVA e del primo doge :wacko:

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Inviato

Monetazione lombarda oltre Milano già citata:

1)COMO-Franchino II Rusca-1408-1412 -denaro- F gotica

2)CREMA-Giorgio Benzoni-1405-1414-bolognino con A gotica ,soldino con G B gotiche,mezzo soldo con G gotica

3)CREMONA -Azzone Visconti -1335-1339- denaro o cremonese con C gotica - Cabrino Fondulo-1413-1420-mezzo grosso con C A gotiche,cremonese con con C gotica

inserisco anche PIACENZA ,che non è ovviamente lomabarda,ma che ha un Galeazzo Visconti-1313-1322-grosso,grande G gotica nel campo e denaro sempre G gotica


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Inviato

Grazie Chievolan per le precisazioni su Aquileia e a Fra per Ancona.

La cosa che potrebbe emergere per alcune zecche è una tendenza ad allungare i punzoni del potenziamento di alcune lettere tra secondo e terzo quarto del Duecento per sperimentare varie forme gotiche in alternanza tra la fine del XIII e il primo quarto del Trecento, e infine per passare poi a forme decisamente e più completamente gotiche tra primo quarto e metà Trecento.

Ovviamente questo in linea molto generale.

Potrebbe tornarvi per le le zecche sopratutto dell'Italia centro-settentrionale che conoscete meglio ?

Infatti per Napoli l'influenza Angioina, portatrice di una tradizione come quella francese, dove la goticizzazione si era avviata prima ed era più matura, induce un salto notevole già nell'ultima parte del Duecento.

Per questo caro Fra la Francia o più in generale l'Europa centro-settentrionale va vista a parte, tenendo presente che il gotico nacque proprio qui e si diffuse in Italia e con influssi e risultati diversi in varie aree della nostra penisola.

Non stupisce per ciò che si possano trovare delle e ed anche delle c chiuse in Provenza ed in Inghilterra a cavallo tra il secondo ed il terzo quarto del Duecento, ma per quanto delineato fino ad ora mi pare che da noi il fenomeno abbia un certo slittamento che a seconda delle zone può variare un poco, e direi avviene piuttosto nella seconda metà del XIII secolo.

In questo prima di giungere a Genova (e poi confrontarla senz'altro con Venezia ed Aquileia) e di capire meglio la cronologia di alcune sue emissioni (ma ben prima del CIVITAS IANVA etc...!), avrei piacere se dal forum venissero altre indicazioni o riflessioni almeno per le zecche di Piemonte e Emilia Romagna ed altre zecche lombarde, che spesso anno avuto, per così dire, elementi di contatto con le produzioni genovesi.

Grazie in anticipo. MB


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Inviato

Grazie Mario,

il tuo messaggio è arrivato mentre scrivevo il mio ! smile.gif MB


Inviato

Zecche di area piemontese:

1)AOSTA-Amedeo VIII di Savoia-1391-1398-quarto di grosso-nel campo fert minuscolo gotico

2)AVIGLIANA-Amedeo VIII-1391-1398 oltre a monete con fert gotico,forte con A gotica in campo

3)CASALE-Guglielmo I il Paleologo-1464-1483-forte bianco con m minuscolo gotico in campo

4)CHIVASSO-Giovanni I il Paleologo-1338-1372-forte bianco e obolo bianco con M gotica

5)DONNAZ-Aimone di Savoia-1329-1343-obolo piccolo bianco con A gotica

6)IVREA- Amedeo VIII di Savoia-1398-1416 -forte di III tipo con A gotica ,oltre monete con fert minuscolo

7)PINEROLO-Amedeo d'ACAJA-1367-1402-forte con frande A gotica in campo

8)SAVOIA-Edoardo Conte-1323-1329-forte con E gotica chiusa

9)TORINO-Giacomo principe d'Acaja-1334-1367-forte con grande I gotica

C'è in Piemonte una certa assonanza di data sulla prima moneta con lettera gotica apparsa.


Supporter
Inviato (modificato)

Cerco quindi di fare un primo punto per quanto riguarda alcune monete di zecca italiana di cui avete parlato oggi, andando grossomodo da nord a sud:

Per Venezia, seguendo Rob, la e chiusa sui grossi appare forse con alcuni tipi per Marino Morosini (1249-1253) e - direi certamente - con i tipi per Ranieri Zeno (1253-1268); e poi già dai primi ducati (poste 1289) fino almeno a Francesco Foscari, citando 417sonia (luciano ? anche tu possiedi davvero dei gran bei ducati: peccato le foto sul post siano, almeno per me, rimaste piccole).

Buona giornata

Innanzitutto ringrazio per i complimenti che mi avete fatto riguardo ai ducati che ho postato (male) dei Dogi Andrea Dandolo (1342-1354) e Andrea Contarini (1368-1382); purtroppo con lo scanner non sono ancora riuscito a fare foto ingrandite come si deve. :( Mi spiace, migliorerò!

Devo fare una errata corrige.

Premetto che mi trovo daccordo con quanto asserito da rob circa l'inizio dell'uso di queste lettere "chiuse", però il dato che ho riferito io circa il termine, è errato. Non è con il Doge Foscari, ma nei ducati/zecchini d'oro si protrae fino al Doge Antonio Grimani.

E' curioso - e questo mi ha tratto in inganno - ma mentre nelle monete in argento e mistura la "E" latina è apparsa molto prima, sostituendo quella chiusa, nelle monete d'oro la legenda "vecchia" si è protratta per molti anni ancora.

Ritengo che questo aspetto fosse voltuto, così da preservare l'iconografia tanto conosciuta e apprezzata nel levante della moneta d'oro veneziana.

Se osserviamo questo "marcello" di Pietro Mocenigo (1474-1476) già le lettere si sono modificate.

post-21005-0-65975400-1294486681_thumb.j

post-21005-0-45637400-1294486694_thumb.j

(Spero siano un po' più leggibili...)

Saluti

luciano

Modificato da 417sonia

Inviato

Per questo caro Fra la Francia o più in generale l'Europa centro-settentrionale va vista a parte, tenendo presente che il gotico nacque proprio qui e si diffuse in Italia e con influssi e risultati diversi in varie aree della nostra penisola.

Non stupisce per ciò che si possano trovare delle e ed anche delle c chiuse in Provenza ed in Inghilterra a cavallo tra il secondo ed il terzo quarto del Duecento, ma per quanto delineato fino ad ora mi pare che da noi il fenomeno abbia un certo slittamento che a seconda delle zone può variare un poco, e direi avviene piuttosto nella seconda metà del XIII secolo.

In questo prima di giungere a Genova (e poi confrontarla senz'altro con Venezia ed Aquileia) e di capire meglio la cronologia di alcune sue emissioni (ma ben prima del CIVITAS IANVA etc...!), avrei piacere se dal forum venissero altre indicazioni o riflessioni almeno per le zecche di Piemonte e Emilia Romagna ed altre zecche lombarde, che spesso anno avuto, per così dire, elementi di contatto con le produzioni genovesi.

Grazie in anticipo. MB

Vanno viste a parte ma credo che per i numerosi contatti commerciali e non forse Genova ha avuto più ispirazione da lì che dalle zecche italiane. Ma è solo una mia impressione. Ho parlato di Civitas Ianva perché una parte di studiosi la ritiene un'emissione a metà del XIII secolo e su alcuni genovini (ma sono poi da considerarsi tali?) le C non sono tutte chiuse... sui grossi non mi pare ma sulle petachine invece sì... interessante invece è lo stile della C chiusa sulle prime quartarole CVNRAD1... eh ? ah sì... sto andando ancora una volta troppo avanti... chiedo venia :D cercherò di frenare la mia irruenza ma temo mi si debba legare :lol:

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Inviato

Per quanto riguarda la monetazione di Aquileia effettivamente, come è già stato detto, coi patriarchi tedeschi Volchero (1204-18) e Bertoldo (1218-51) alcune lettere E , fatte col punzone della C e con tre piccoli cunei, possono sembrare quelle gotiche, in particolare in alcune monete di Bertoldo sono stati usati dei punzoni "a virgola" che facevano sì che le Lettere e sembrassero chiuse.

Nei successivi patriarchi (italiani) le legende sono in stile italiano; solo con Pietro (1299-1301) e Ottobono (1302-15) le E sono lunate e solitamente chiuse (anche qui da due punzoni a virgola).

Con Pagano (1319-1332) si alternano le E normali con con quelle gotiche.

Con Bertrando (1334-50), francese, oltre alle E gotiche abbiamo anche la C gotica e la N ( che si alterna alla classica).

Con Nicolò (1350-58), tedesco, possiamo parlare di legenda in caratteri gotici; molto interessante, nella monetazione di questo patriarca osservare i diversi tipi di A impiegati.

Il tutto viene a perfezionarsi con Ludovico I, Marquardo e infine Filippo, le cui legende hanno lettere particolarmente ornate.

Confermo la presenza di lettere gotiche nelle emissioni di Volchero (1204-1218)

e anticipo la comparsa delle prime lettere gotiche nelle emissioni di Gotifredo (1182-1194) (nomen omen!)

quindi all'ultimo quarto del XII . Anche se siamo in area di influenza culturale di Salisburgo

e gli Asburgo successivamente, ma comunque predatando, e di molto, le emissioni delle

altre città venete.

A Trieste Givardo (1209-1212) conia denari con legende gotiche.

A Lucca Ottone IV nel famoso grosso con il ritratto possente del re frontale, impiega lettere gotiche

A Roma Brancaleone d'Andalò (1253-1256) impiega lettere gotiche nei grossi con il leone del senato romano,

ma sempre a Roma Carlo I d'Angiò nel 1266 non usa pi la "E" lunata bensi capitale quadrata

Mentre a Napoli sempre Carlo I d'Angio (1266-1278) utilizza ampiamente le e lunate nei saluti

d'oro e d'argento. I caratetri gotici a Napoli sono utilizzati fino a tutto il regno di Alfonso I (1442-1458)

ma vengono abbandonati già dalle seconde emissioni del suo successore Ferdinando I (1458-1494).

Ricordo infine che la cosiddetta scrittura gotica (il nome è un'invenzione dei paleografi) ha origine

dagli amanuensi della Francia settentrionale tra l'XIe il XII secolo, che progressivamente abbandonarono la

minuscola carolina, allora ancora in voga. IN Germania, ome in molti altri paesi ebbe diffusione

successivamente al XIII secolo.


Inviato

Per Ancona mi sembra di vedere una C chiusa nei grossi di fine XIII ma solo la C di QVIRIACVS mentre la C di ANCONA è aperta.

http://numismatica-i...neta/W-REPUAN/3

All'estero segnalo i pennies di Enrico III :rolleyes:

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I pennies, half pennies e farthings di Edoardo II ed Edoardo III hanno la C e la E sia lunate, sia gotiche. Il regno di Edoardo II iniziò nel 1307. I long-cross penny di Edoardo I presentano anch'essi entrambe le forme (a partire dal 1279 quindi). I short-cross pennies dello stesso sovrano hanno la E gotica. (quindi a partire dal 1247). Lo stesso dicasi dei penny dei predecessori Enrico III (1216-1272), Giovanni (1199-1216) e Riccardo I (1189-1199).

Mi pare di poter dire lo stesso per gli short-cross pennies di Enrico II (1180-1189), mentre per le emissioni precedenti non sono sicuro, ma mi pare di no.

In conclusione direi che in Inghilterra i caratteri gotici furono introdotti nell'ultimo quarto del XII secolo.


Supporter
Inviato

Grazie per gli ultimi preziosi interventi, ed anche per aver spostato la discussione in questa parte del forum (devo dire che i moderatori delle varie sezioni ed i curatori del forum sono di un'attenzione e di un'efficienza davvero rimarchevole...complimenti!)

Rispetto a quanto detto in precedenza sull'Italia mi pare sottolineata una maggiore precocità di Aquileia e di quelle zecche venete che hanno relazioni con l'area tedesca da un lato, e la peculiarità delle produzioni inglesi dove la presenza della E lunata chiusa (le altre lettere rimangono ancora a lungo non gotiche, direi) è attestata fino dall'ultimo quarto del XII secolo, ma restando altalenante con tipi non chiusi fino al Trecento.

Altro tema giustamente introdotto dai vostri post è quello delle differenze tra serie coeve della stessa zecca. Ovvero talvolta si introducono lettere di nuove forme in alcune serie, mentre in altre no. Per quello che conosco le serie che sembrano meno o più tardivamente ricettive alle nuove soluzioni epigrafiche sono i denari ed in generale le monete in argento o in lega d'argento che magari avevano già una certa tradizione alle spalle. Invece le serie di punta dei grossi e delle nuove monete d'oro sembrano aggiornarsi un poco più sensibilmente.

Aspettiando che qualcuno batta un colpo dall'Emilia Romagna o da altre zone dItalia ancora mancanti all'appello, vi volevo segnalare un articolo di Lucia Travaini, La monetazione nell’Italia del Duecento e la sua trasformazione gotica, in V. Pace, M. Bagnoli, a cura di, Presenze del gotico europeo in Italia, Napoli, Electa 1994, pp. 343-350: questo contributo non ha per oggetto tanto le legende delle monete, ovvero lo specifico argomento sul quale stiamo ragionando, ma la raffigurazione più in generale sulle monete (contorni polilobati, tipo di figura o di croce etcc...). Tuttavia una lettura sarebbe assai utile, perchè ci sono molti spunti interessanti che penso prossimamente emergeranno o saranno toccati anche in questa sede.

Se nei prossimi giorni non arriverà null'altro sull'Italia, prepariamoci a verificare le zecche provenzali e le produzioni dei regni latini d'oriente ;). Un caro saluto MB


Inviato

Piccolo contributo dalla mia personalissima collezione:

Quattrino di Ascoli II tipo sec. XIII -XIV

E e C gotica

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Inviato

Queste ultime C ed E stilisticamente mi sembrano già più complesse e mi danno l'impressione d'esser figlie di un unico punzone, mentre altre C ed E sembrano essere la combinazione di almeno due punzoni.

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Inviato

altre monete sempre di area marchigiana ma questa volta di Ancona:

questo è il classico denaro anconetano ma, nello stile delle lettere presenta delle differenze rispetto a quello standard.

per quello che ho potuto constatare il tipo di carattere, si avvicina molto a quello del grosso "primitivo:

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-REPUAN/1

di seguito posto anchev l'immagine del denaro standard per un confronto:

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post-5274-0-56573400-1294572613_thumb.jp


Inviato (modificato)

...altra moneta:

Bolognino di Ancona con C gotica: ( mi scuso per le pessime foto) sec.XIV

post-5274-0-66989900-1294573218_thumb.jp

Modificato da lollone

Inviato (modificato)

Non mi ricordo se è stata citata Asti

Denaro (1140-1220) C ed E non ancora chiuse ma molto vicine

79843.jpg

Grosso tornese (inizi XIV o fine XIII ???)

154527.jpg

Modificato da fra crasellame
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Inviato

Altri esemplari che presentano lettere gotiche sono due denari provisini:

nel primo sono in evidenza la E e laN di SENATVS

nel seondo si nota la M di MUNDI

le monete non sono conservate benissimo ma i caratteri si distinguono abbastanza bene!


Inviato (modificato)

Altri esemplari che presentano lettere gotiche sono due denari provisini monetazione anonima del sec XIII - XIV:

nel primo sono in evidenza la E e laN di SENATVS

nel seondo si nota la M di MUNDI

le monete non sono conservate benissimo ma i caratteri si distinguono abbastanza bene!

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post-5274-0-55311600-1294582643_thumb.jp

Modificato da lollone

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