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La zecca dei marchesi di Saluzzo Orazio Roggiero Tipografia Chiantore-Mascarelli , Pinerolo 1901

(16x24) pp.56 + V tavv. a colori

Orazio Roggiero ( + 1902) , avvocato ,membro della societa' storica Subalpina , valente numismatico , e' autore di numerosi studi e saggi su monete di zecche italiane e , in particolare di Saluzzo

La sua opera principale : "La zecca dei Marchesi di Saluzzo " appare un utile e interessante contributo alla letteratura numismatica , sobrio ed esauriente allo stesso tempo.

L' autore dopo aver indagato se e quando i Marchesi di Saluzzo ebbero il diritto di zecca , esamina a fondo il sistema monetario saluzzese anche nei rapporti con altri sistemi dell' alta Italia ; passa poi a descrivere le monete dei quattro marchesi , che si succedettero a Saluzzo , estendendo le indagini anche agli zecchieri e ai documenti di zecca.

Le monete vengono riprodotte in 5 tavole attraverso disegni colorati in giallo , in cilestrino e in bruno secondo i metalli in cui furono battute

(M.Traina Quando un libro vale oro Numismata Italia 97 Accademia di Studi Numismatici Vicenza 1997)

Sul Rolabasso cosi scrive O Roggiero

Viene al n.23 il rolabasso , tipo anche questo di moneta assai frequente , nel cui diritto e' improntata l' aquila aleramica coronata e caricata nel petto dello scudo marchionale colla legenda MICHAEL ANT MARCHIO SALVTIARVM e nel rovescio una croce gigliata con il versetto (Christus) XPS REX VENIT IN PACE ET HOMO FACTVS :E: Le molte coniazioni di questa moneta hanno eziandio dato luogo a parecchie varieta' di cui la piu'comune e' quella che tiene scritto MARHIO per MARCHIO e l' altra ha l' abbreviatura in ES

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Inviato (modificato)

Ecco l' esemplare acquistato :

Rolabasso Michele Antonio di Saluzzo (1504-1528) , zecca di Carmagnola (TO)

D/ MICHAEL ANT MARCHIO SALVTIARVM , aquila coronata ad ali spiegate

R/ XPS REX VENIT IN PACE ET HOMO FACTVS EST , croce gigliata

Mir Savoia 147/1

gr. 2,33/3,12 Argento

Rolabasso (o Rollobasso) è la corruzione italiana di Rollbatzen, una moneta Svizzera del XV secolo che è stata adottata per un certo tempo anche nei Paesi confinanti come, Germania, Italia e Savoia. In Italia è stata battuta nelle seguenti Zecche: Carmagnola, Casale Monferrato, Desana, Messerano e Montanaro.

(LAmonetapedia)

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Modificato da piergi00
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Inviato

Ottima presentazione, non è la mia monetazione ma è un piacere scoprire nuovi tipi in questo modo!

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Inviato

Il libro di Roggiero, da me segnalato al n. 1993, è abbastanza raro. La moneta è stupenda, molto centrata e pienamente leggibile.


Inviato

Aggiungo la mia.

Ha una piccola rottura del conio ad h9 del d. Per il resto è accettabile.

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Inviato

Il libro di Roggiero, da me segnalato al n. 1993, è abbastanza raro. La moneta è stupenda, molto centrata e pienamente leggibile.

Fortunatamente anni fa sono riuscito a scovarlo in una libreria torinese , pagandolo abbastanza poco :rolleyes:

p.s. Complimenti rorey36 per il tuo esemplare


Inviato

Sempre della monetazione di Michele Antonio di Saluzzo vi ripropongo questo esemplare

Non si tratta ovviamente di un un marito tradito bensi' di una particolare moneta piemontese :

Cornabò (in piemontese corna di bue; detto anche Cornuto ) : nome popolare del mezzo-testone d'argento emesso in Piemonte tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI con il ritratto di Costantino I a cavallo. Fu coniato a Torino e Vercelli (dai Savoia), e a Casale dai marchesi di Monferrato, a Carmagnola dai marchesi di Saluzzo, a Masserano e Crevacuore dai Fieschi, a Montanaro dai Ferrero, etc. Al rovescio recava uno scudo sormontato da un elmo con il cimiero a forma di aquila con le ali aperte. Le ali dell'aquila erano popolarmente dette corna, da cui il soprannome. (wikipedia)

* Nota l' autore ha invertito D/ con R/ , per Carmagnola si tratta di San Costanzo

Venendo alla moneta si tratta di un :

Cornuto di Michele Antonio di Saluzzo (1504-1528) Zecca Carmagnola

D/ MICHAEL ANT M SALVTIAR , stemma, elmo , cimiero e svolazzi

R/ SANCTVS CONSTANTVS , San Costanzo a cavallo

Argento gr. 3,58/5,69

CNI 47/101 , Mir Piemonte 146

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Tavola del Corpus relativa alla Zecca di Carmagnola

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Inviato

Sempre della monetazione di Michele Antonio di Saluzzo vi ripropongo questo esemplare

Non si tratta ovviamente di un un marito tradito bensi' di una particolare moneta piemontese :

Cornabò (in piemontese corna di bue; detto anche Cornuto ) : nome popolare del mezzo-testone d'argento emesso in Piemonte tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI con il ritratto di Costantino I a cavallo. Fu coniato a Torino e Vercelli (dai Savoia), e a Casale dai marchesi di Monferrato, a Carmagnola dai marchesi di Saluzzo, a Masserano e Crevacuore dai Fieschi, a Montanaro dai Ferrero, etc. Al rovescio recava uno scudo sormontato da un elmo con il cimiero a forma di aquila con le ali aperte. Le ali dell'aquila erano popolarmente dette corna, da cui il soprannome. (wikipedia)

* Nota l' autore ha invertito D/ con R/ , per Carmagnola si tratta di San Costanzo

Venendo alla moneta si tratta di un :

Cornuto di Michele Antonio di Saluzzo (1504-1528) Zecca Carmagnola

D/ MICHAEL ANT M SALVTIAR , stemma, elmo , cimiero e svolazzi

R/ SANCTVS CONSTANTVS , San Costanzo a cavallo

Argento gr. 3,58/5,69

CNI 47/101 , Mir Piemonte 146

Per chi volesse approfondire questo tipo monetale suggerisco:

Ricci, E., I cornuti in Piemonte nel XVI secolo, Quaderni di Panorama Numismatico 1988.


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Sempre disponibile presso lo shop Nomisma


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Moneta interessante, il cornuto/cornabò. Invito tutti a leggere il testo di Arnold Morel-Fatio Histoire monétaire de Lausanne (1476-1588), in particolare nella parte relativa a Sébastien de Montfaucon, dove potete trovare uno dei (probabili) modelli ispirativi di questo nominale, così diffuso in Piemonte e - ancora di più - nel Ducato di Milano.

Così vedete, tra l'altro, che il valore di "mezzo testone" proposto da Wikipedia è sbagliato. In proposito, vi allego un estratto dalla famosissima grida di Carlo II di Savoia del settembre 1529:

Ducato di Savoia, Ungheria, Portogallo […], Milano […] grossi 66

Scuto di Monferrato grossi 54

Testone di Savoia, Portogallo […], Milano […] e Monferrato grossi 15.1

Cornabò di Savoia grossi 5.1

Cornabò di Monferrato grossi 5.1

Cavallotto di Savoia e Monferrato grossi 3

Rolabasso di Savoia e Monferrato grossi 2

Grosso di Savoia e Monferrato grossi 1

Mezzi grossi di Savoia e Monferrato grossi 0.2

Regards,

E.

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Inviato (modificato)

Le definizioni e le conversioni di tipi monetari sono sempre da prendere con le molle , variabili nel tempo e nelle zone di circolazione

Molti autori del passato hanno assegnato in modo approssimativo al cornabo' o cornuto un valore di 5 grossi = mezzo testone per rendere piu' veloci le conversioni

Wikipedia si e' limitata a riportare probabilmente tali imprecise convenzioni per di piu' bisognerebbe andare a controllare il valore del cornuto dei marchesi di Saluzzo

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Modificato da piergi00

Inviato

Le definizioni e le conversioni di tipi monetari sono sempre da prendere con le molle , variabili nel tempo e nelle zone di circolazione

Infatti è quello che ho cercato di ribadire nel thread relativo alla metrologia sabauda. Sugli autori c'è in effetti molta confusione, ma se ti appoggi direttamente a documenti quali gride, registri dei corsi, ... puoi vedere come il discorso sia molto più limpido.

Il cornone/cornabò/cornuto (i nomi sono tanti, in alcuni documenti si usa la denominazione di cavallotto anche per questo nominale) viene coniato nel Ducato di Savoia come pezzo imitativo, svincolato dal sistema monetario interno. Il valore di corso iniziale era di 5 grossi, ma proprio per fenomeni macro-economici - siamo in pieno periodo delle Guerre d'Italia - era stato subito corretto a 5.1 grossi. Se fai una scorsa sui dati nel secondo volume del Promis sulla moneta sabauda ti accorgi subito di questi andamenti.

E.


Inviato

ottimo pezzo giudico la moneta per la sua bellezza intrinseca in quel periodo di cornuti ve ne era un ampia scelta :P :P poveri uomini :ph34r: :lol: :lol: :lol:


Inviato

Le definizioni e le conversioni di tipi monetari sono sempre da prendere con le molle , variabili nel tempo e nelle zone di circolazione

Infatti è quello che ho cercato di ribadire nel thread relativo alla metrologia sabauda. Sugli autori c'è in effetti molta confusione, ma se ti appoggi direttamente a documenti quali gride, registri dei corsi, ... puoi vedere come il discorso sia molto più limpido.

Il cornone/cornabò/cornuto (i nomi sono tanti, in alcuni documenti si usa la denominazione di cavallotto anche per questo nominale) viene coniato nel Ducato di Savoia come pezzo imitativo, svincolato dal sistema monetario interno. Il valore di corso iniziale era di 5 grossi, ma proprio per fenomeni macro-economici - siamo in pieno periodo delle Guerre d'Italia - era stato subito corretto a 5.1 grossi. Se fai una scorsa sui dati nel secondo volume del Promis sulla moneta sabauda ti accorgi subito di questi andamenti.

E.

Condivido , il valore e' variato nel tempo partendo inizialmente da 5 grossi

Infatti nella voce postata da me sul cornuto , tratta dal Vocabolario "LA Moneta" del Martinori , leggiamo che nel 1526 il valore era passato a Grossi 5 1/4 (Promis I 461)

Questi cornuti sia quello sabaudo che quello di Carmagnola erano chiamati anche cavallotti in quanto presentavano il santo (rispettivamente S.Maurizio e S.Constanzo ) a cavallo con relativo pennone


  • 6 mesi dopo...
Inviato

ciao ragazzi,io avrei da valutare questa moneta..

sapreste dirmi gentilmente il valore + o meno?

grazie ciao


  • 8 mesi dopo...
Inviato

Questa mattina al secondo raduno dell' Associazione Numismatica Taurinense non trovando esemplari interessanti per la mia collezione sabauda mi sono rivolto alle zecche piemontesi

In particolare a quella di Carmagnola sotto il Marchesato di Saluzzo

Ho trovato questo esemplare in conservazione sopra la media rispetto a quelli che si vedono sul mercato

Cosa ne dite

Soldino di Francesco di Saluzzo (1529-1537)

D/ FRANCISCVS M SALVTIAR; Nel campo stemma coronato affiancato dalle lettere FS.

R/ SANCTVS COSTANTINVS; Croce fogliata.

Zecca di Carmagnola , gr. 0,80 , mistura

Mir 156 , CNI Vol.II 46/53

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Inviato

Questa mattina al secondo raduno dell' Associazione Numismatica Taurinense non trovando esemplari interessanti per la mia collezione sabauda mi sono rivolto alle zecche piemontesi

In particolare a quella di Carmagnola sotto il Marchesato di Saluzzo

Ho trovato questo esemplare in conservazione sopra la media rispetto a quelli che si vedono sul mercato

Cosa ne dite

Soldino di Francesco di Saluzzo (1529-1537)

D/ FRANCISCVS M SALVTIAR; Nel campo stemma coronato affiancato dalle lettere FS.

R/ SANCTVS COSTANTINVS; Croce fogliata.

Zecca di Carmagnola , gr. 0,80 , mistura

Mir 156 , CNI Vol.II 46/53

buona conservazione leggibile :good:


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