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Risposte migliori

Inviato

Salve, mi sono avvicinato da poco al mondo delle monete antiche comprando un lotto di monete. Quelle che ho potuto le ho restaurate secondo i canoni solo con metodi fisici, altre mi sono limitato a ripulirle e tenerle come erano, e con alcune segnate da cancro ho provato a fare degli esperimenti.

Per paura che il cancro rovinasse ulteriormente un paio di monete ho asportato tutto l'ossido portando a vista il metallo. Il sistema che ho utilizzato è quello dell'elettrolisi abbinata a passate di spazzolino di ottone. Anche se qualcuno di voi torcerà il naso, io ero rimasto soddisfatto del lavoro, sia dal punto di vista estetico, che per il fatto che credevo di aver debellato il cancro, preservando al meglio ciò che rimaneva di quelle monete.

Purtroppo però dopo qualche giorno mi sono accorto che un'ossido rosso si era riformato nelle zone che prima erano difettate. Ho ripetuto la pulizia risciacquato tutto con acqua distillata, e immerso le due monete in glicerina. Dopo due giorni l'ossido rosso si era riformato. Ora le ho ulteriormente ripulite, le ho risciacquate con acqua distillata e asciugate col phoon, per eliminare ogni traccia di umidità e rimesse in glicerina.

Non ci crederete ma già dopo poco tempo si notano zone opache dove prima si trovava il cancro!!!

Che sta succedendo?

Come fanno ad ossidarsi senza aria?

Cosa posso fare per fermarlo?

Non ho intenzione di mantenere queste monete lucide, ma un conto è la normale ossidazione del tempo, un'altra cosa è l'ossido corrosivo che se le mangia.

Potete aiutarmi per favore?

Grazie Simone


Inviato

Mi sembra che tu confonda il cancro del bronzo con l'ossido di rame.

Il cancro si genera per la presenza di cloruri, acqua ed ossigeno e porta alla formzione di acido cloridrico, cloruro rameico e rameoso. L'aspetto è quello di una polverina verdastra, non rossa.

L'ossido di rame, rosso, che hai rimosso, non è cancro e per quanto tenti di sigillare la moneta, si formerà inevitabilmente.

Anche l'acqua che hai usato per lavare la moneta contiene ossigeno disciolto che è entrato, seppur brevemente, in contatto con il metallo.

Non conosco le proprietà di barriera della glicerina rispetto all'ossigeno, ma dubito che sia totalmente impermeabile. L'umidità dell'aria sicuramente viene assorbita; la glicerina è un alcol, quindi è in grado di solubilizzare l'acqua.

La formazione di ossido di rame, non è pericolosa per la moneta, anzi per certi versi è una sorta di passivazione o effetto barriera. Personalmente inoltre preferisco una moneta ossidata piuttosto che che una con il metallo riportato a vergine (de gustibus).

Il cancro del bronzo invece è pericoloso perchè il processo è corrosivo ed inoltre è auto catalitico, ossia si auto alimenta.

Questo va bloccato.

Nei manuali trovi alcuni consigli in merito.

Luigi


Inviato

Grazi Luigi, probabilmente mi sono spiegato male, il cancro c'era in origine. Ora si forma ossido proprio dove prima c'era il cancro, il mio timore vista la velocità e le zone in cui si è riformato è che ciò che ora è ossido a breve ridiventi cancro, secondo te è possibile?

In precedenza per fare delle prove con l'elettrolisi avevo già ripulito monetine di poco conto e bottoni in rame, ma una crescita cosi rapida e negli stessi punti non l'avevo mai vista.

Grazie per l'aiuto

Dega


Inviato

Non credo che le zone che si stanno ossidando debbano necessariamente evolvere a cancro. Questo perchè le reazioni chimiche e le sostanze coinvolte sono diverse.

L'elettrolisi non è una tecnica volta al trattamento del cancro del bronzo. Solubilizza tutto, indiscriminatamente.

Inoltre se come elettrolita del bagno usi il cloruro di sodio, offri al cancro altro substrato per continuare ad agire.

Il trattamento più in voga prevede l'impiego del benzotriazolo che svolge anche una funzione protettiva dalla corrosione attiva da cloruri. Uno strato di cera microcristallina (prodotto idrofobo al contrario della glicerina) contribuisce a proteggere la moneta dall'acqua (l'umidità è corresponsabile del cancro del bronzo).

Credo sia normale che le zone esposte al cancro sono più reattive all'ossidazione (ossia a formare ossido di rame) perchè l'acido cloridrico generato dal cancro esplica una azione decappante, ossia espone il metallo vergine all'azione dell'ossigeno (ovvero il rame della lega nel suo stato fondamentale (0)). Ecco perchè, spesso, rimuovendo le macchie rosse di ossido di rame si hanno brutte sorprese (buchi e mancanze di metallo).

Il mio consiglio è di evitare l'elettrolisi, perchè rimuove tutti i sali inorganici presenti sulla moneta (pericolosi e non, e quindi anche l'eventuale patina). Per bloccare il cancro del bronzo utilizza metodi che prevedono l'uso di BTA oppure il sesquicarbonato. Cerca di tollerare che il rame possa ossidarsi nuovamente; non è dannoso e non è l'anticamera del cancro vero e proprio. Il cancro del bronzo richiede la presenza di cloruri e specifiche condizioni di umidità.

Luigi


Inviato

Caspita, è vero!!! Non ci avevo pensato, ma usando NaCl per l'elettrolisi creavo i cloruri che poi andavano ad alimentare il cancro... anche se in teoria il Cl- era attratto dal polo positivo e respinto dalla mia moneta che invece era polarizzata negativamente.

Non ti preoccupare Tacrolimus l'ossidazione la tollero benissimo ma vorrei che avvenisse in maniera omogenea e soprattutto che non rappresenti l'inizio di una nuova "infezione". L'elettrolisi poi è un processo che ho usato solo su monete che ormai non avevano più patina ma solo cancro, perciò insistere con metodi fisici sarebbe stato ancora più invasivo

Comunque grazie di tutto, mi hai dato buoni spunti su cui lavoreare

Dega


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