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Aureo della Tracia Koson


caiuspliniussecundus

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Re della tracia. Koson. Metà I sec aC. AU Statere (8.38 gm). RPC I 1701A; BMC Thrace pg. 208, 1.

Volevo avere vostre opinioni su questa moneta, un aureo della Tracia di incerte origini (I secolo aC), che ripete due famosi tipi repubblicani. La moneta è spesso propagandata in fase di marketing come moneta di Bruto, dato che prima di Filippi il cesaricida combattè in Tracia; se così fosse il suo valore storico sarebbe altissimo, ma io ho dubbi che sia così.
un secondo dubbio riguarda la facile reperibilità di questa moneta in conservazioni eccellenti per prezzi modoci ??? non è un po' sospetto? per un aureo di Nerone BB non ti sfilano di tasca meno di 3000 euro e un aureo di Bruto SPL ne costa solo 600 ???

che possa trattarsi di una abilissima contraffazione che ha passato il vaglio dei più esperti numismatici ???

Caius
(immagine da coinarchives)
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In effetti mi è capitato spesso di vederla in vendita per circa 500-600 euro (600.000 lire quando c'era la lira) e probabilmente è veramente comune.

Il fatto che sia attribuita a Bruto viene probabilmente dal fatto che esiste un denario (54 a.C) di Bruto con dritto molto simile:
[img]http://www.vcoins.com/ancient/freemanandsear/store/catalog/R5333.jpg[/img]
Foto da Vcoins

Si pensa che questa moneta sia stata coniata da Bruto per pagare forse i mercenari ingaggiati per combattere contro Augusto in Grecia ma ovviamente non vi è alcuna certezza. Inoltre a sx delle tre figure, in monogramma latino si legge BR che potrebbe essere sciolto come BRuto.
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Non ti so dire su questa moneta in particolare, però ti posso dire che ho visto molte bellissime monete provenienti dalla Tracia (= Balcani) a prezzi davvero concorrenziali. A parte la sola vera sempre in agguato (che però non ha una provenienza specifica), talvolta la paura della sola fa mancare buoni affari. Magari io tratterei sul prezzo, e di parecchio. Cmq ad esempio, poco tempo fa ho visto delle dracme di Lisimaco STUPENDE e a mio non autorevole giudizio buone, vendute a 2-300 €. E parlo di FdC!!!
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Tra le tante ipotesi sulla moneta va ricordata quella di Barcley Head in quanto piuttosto originale; a pag 289 della Historia Numorum, Head risolve il monogramma in O[font="symbol"]L[/font]B ed identifica la zecca con quella di Olbia, aggiungendo che l’aquila con la corona d’alloro è un tipo usato ad Olbia.

[url="http://www.snible.org/coins/hn/thrace.html"]http://www.snible.org/coins/hn/thrace.html[/url]

Ken Friedman in “The curious Koson stater” fa però notare che l’iconografia dell’aquila di Olbia è diversa, mentre offre un confronto con l'aquila riprodotta sul rovescio di un denario di Q. Pomponio Rufo, RRC 398/1 datato 73 a.C.

[url="http://www.accla.org/actaaccla/friedman.html"]http://www.accla.org/actaaccla/friedman.html[/url]

[img]http://imagedb.coinarchives.com/img/cng/061/enlarged/611415.jpg[/img]
[i]da Coinarchives[/i]

Credo che su questa moneta si abbiano al momento ben poche certezze e questo alone di mistero, più che il suo stile non eccelso, è quello che mi affascina, ma se dovessi chiedere a Babbo Natale un bel regalo, non avrei dubbi e mi farei regalare un bell’aureo di Nerone piuttosto che lo statere di Koson!

Luigi
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Si, l'ultima e' un suberato; la parte sottostante l'argento (parzialmente rotto) ossia l'anima interna è in metallo vile, ma sicuramente non è ferro.

Nonostante le fonti ci hanno tramandato di monete foderate di argento con anima in ferro, la metallurgia e l’evidenza archeologico-numismatica, ci dimostrano che queste non vennero di fatto prodotte.

Argento e ferro sono "virtualmente immiscibili" e le temperature di fusione dei due metalli sono troppo diverse (circa 960 °C per l'argento e 1530 per il ferro). Lo stesso problema si avrebbe ipotizzando ferro rivestito di argento.

Luigi
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Per tornare un attimo allo statere di Koson, Luigi come sempre mi legge nel pensiero, ma non credo gesù bambino mi porterà né l’uno né l’altro.
Tuttavia avendo impostato la collezione su criteri storici, è importante sapere se una moneta è di un personaggio del calibro di Bruto oppure di un oscuro governante della Tracia, vassallo dei romani.
Non credo si tratti di Bruto in quanto le emissioni di Bruto portarono sempre il suo nome completo e il titolo, nello specifico quello di proconsole.
Per quanto rigurda l’autenticità, vi ho riportato un commento di un numismatico NIP, il quale mi aveva espresso la sua perplessità per l’elevato numero di monete sul mercato (in questo momento solo su V-Coins ce ne sono in vendita 12) , quasi tutte spl o fdc, bb non ce ne sono.
Caius Modificato da caiuspliniussecundus
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[quote name='caiuspliniussecundus' date='14 dicembre 2005, 20:04']Per quanto rigurda l’autenticità, vi ho riportato un commento di un numismatico NIP, il quale mi aveva espresso la sua perplessità per l’elevato numero di monete sul mercato, quasi tutte spl o fdc, bb non ce ne sono.
Caius
[right][snapback]78376[/snapback][/right]
[/quote]

Caius,

capisco la tua perplessità e quella dell'esperto NIP, ma lo stato di conservazione medio-buono della maggior parte degli esemplari sul mercato, potrebbe trovare una spiegazione credibile, nell'ipotesi che queste monete facessero parte della cassa di guerra con cui Bruto pagava le sue truppe.

La "rapida" sconfitta dei suoi mercenari a Filippi potrebbe aver avuto come effetto un'arco temporale di effettiva circolazione assai limitato e le monete sono fresche di conio perchè sotterrate, prima degli scontri militari in oggetto, in una condizione assai poco diversa da quella iniziale.

Certo, se viene messo in discussione l'assunto iniziale ossia il legame tra la moneta e Bruto, il discorso cambia.

Luigi
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E' strano però che tutte le altre monete di Bruto coniate in Asia minore e in Macedonia siano molto rare e proprio l'aureo è comune. Bisognerebbe ipotizzare un ritrovamento proprio di una cassa di stateri aurei, senza argento. Un'eventualità sicuramente possibile. Oppure la storia della moneta è stata indipendente dal suo "ispiratore".
In ogni caso una moneta interessante.

Caius
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  • 1 anno dopo...
Faccio riemergere questa discussione ad uso di Meja che ha chiesto delucidazioni. Magari qualcuno recentemente entrato nel forum vuole fare i suoi commenti.
Le similitudini con il denario di Lentulus ci sono. L'immissione massiccia di stateri Koson sul mercato però risale a una decina di anni fa. Prima era raro (così mi ha detto il mio amico della NIP).
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Per rinfrescare un attimo l’attenzione su questa moneta, vi taglio/incollo alcuni appunti che ho trovato nel mio PC, presi l’anno scorso quando volevo comprarne una (poi non l’ho fatto). Sono tratti da articoli WEB, discussioni di forumancientcoins e libri.

Il convincimento diffuso che queste monete siano state coniate da un re trace di nome Koson, che coniava per le legioni di Bruto, fu per la prima volta proposto da Theodore Mommsen. La sua teoria era basata sulla affermazione di Appiano che Bruto aveva coniato oro e argento fornitogli dalla moglie di un regnante della Tracia (B Civ. IV.10.75). La rassomiglianza con la monetazione della Roma repubblicana, e in particolare con il denario coniato da Bruto nel 54 sembravano supportare questa interpretazione. Tuttavia Max Bahrfeldt ("Über die KOSWN-Münzen," Berliner Münzblätter 1912), si oppose a questa interpretazione. Lo studioso tedesco suppose una connessione tra Koson e Cotison, un re Getico con cui Ottaviano stava per organizzare un matrimonio politico (Suetonius, Aug. 63.2; cf. Horace, Carm. II.18.8; Flor. II.28.1). Tuttavia la grande fama del Mommsen insieme con il fascino dell’associazione storica con uno degli assassini di Cesare, favorirono la prima interpretazione. Crawford a riguardo rimane sul vago"A remarkable issue of gold staters, imitated from the denarii of M. Brutus.... Showy and useless, it was probably produced in the area of modern Transylvania in the second half of the first century."

Ad un riesame Octavian Iliescu ha trovato supporti per l’interpretazione di Bahrfeldt basandosi sulle seguenti argomentazioni:
I ritrovamenti di queste monete sonoa vvenuti principalmente in Transilvania (Romania del Nord) piuttosto che in Tracia (Bulgaria del Sud).
Il peso medio di queste monete non è conforme allo standard (8,1 gr) che era ormai in uso nella monetazione romana tardo repubblicana dai trionfi di Cesare in poi. Il peso degli stateri Koson sarebbe più adatto agli stateri battuti da Mitridate durante la prima guerra mitridatica.
L’esame della tipologia risulterebbe fuorviante. Nelle regioni balcaniche e della tracia era abitudine creare imitazioni locali dei denari romani (la moneta dominante nei mercati dell’epoca), i cui tipi venivano copiati apparentemente a caso (o probabilmente venivano replicate le tipologie più diffuse in quel dato distretto). E’ vero che lo statere Koson da un lato riporta l’imitazione del denario di Bruto del 54, ma non bisogna dimenticare che dall’altro la tipologia non ha nulla a che vedere con Bruto e la guerra civile. Il rovescio replica il denario (raro) di Q Pomponius Rufus, un’aquila, generico riferimento al potere di Roma. I simboli di Bruto nel corso dell’anno 43-42 furono molto diversi: la Libertà, Apollo, il tripode e la lira apollinei, gli strumenti del pontificato e dell’augurato, il trofeo di guerra, Nettuno. Nessun riferimento ad aquile romane. Inoltre la tematica della monetazione di Bruto post-cesaricidio non fa nessum riferimento agli antenati della gens Iunia. La citazione del primo console della Repubblica appare quindi a sproposito nel 42 dC.

Noto come Cotison dalle fonti, questo nome potrebbe corrispondere al Koson dello statere, per un errore delle fonti stesso o dell’incisore della moneta. Il re Getico Cotison, secondo Svetonio, aveva organizzato un matrimonio tra suo figlio e Giulia, figlia di Ottaviano. Questa alleanza avrebbe esacerbato l’attrito con Antonio, al cui figlio Giulia era stata promessa. Seguendo questa interpretazione, Bruto non c’entra nulla e la datazione di questa moneta scivola in avanti almeno di un decennio.”

Caius
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[quote name='caiuspliniussecundus' date='14 dicembre 2005, 13:00']che possa trattarsi di una abilissima contraffazione che ha passato il vaglio dei più esperti numismatici ???

Caius
(immagine da coinarchives)
[right][snapback]78236[/snapback][/right]
[/quote]

Non credo, di queste monete mi è capitato di vedere alcuni falsi in effetti, ma sicuramente molti esemplari sono autentici, alcuni anni fa la moneta era giudicata abbastanza rara ma a quanto pare ci fu un grosso ritrovamento in Romania ed uno straripamento di pezzi sul mercato con un conseguente abbattimento del valore commerciale.......condivido anche il parere che si tratti di un emissione coniata per scopi militari e e probabilmente si tratta di monete coniate in fretta, copiando delle tipologie gia conosciute (consoli romani- aquila) ma con uno stile credo ''più rozzo''. Modificato da Arthas
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  • 4 anni dopo...

Dopo qualche anno di oblio ho ripescato questa discussione . Intendevo aprirne una nuova ma visto che c'era questa tanto vale continuarla.

Il tipo di moneta eccolo:

post-8209-0-66112700-1330783369_thumb.jp

Nella prossima asta Gorny e Mosch ce ne sono 4 in vendita ( 101,102,103 e 1198). Sono stati ritirati.

e sempre nella stessa asta sono stati ritirati gli stateri di Lisimaco riferiti alle zecche di Kallatis e Tomis ( lotti 1232,1233,1234)

post-8209-0-61431500-1330783904_thumb.jp

Questi ultimi tipi sono, a mio parere, orrendi. Nulla che assomigli all'arte classica greca, nulla che li avvicini alle monete di Lisimaco coniate altrove.

Si tratta sia l'una che l'altra di monete ritrovate in Romania ,in quantità industriale.

Di certo non le comprerei

Ma ho un dubbio.............e se fosse una colossale truffa?.

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-L'aureo di Koson è una tipologia pesantemente inquinata dai falsi a suo tempo assorbiti dal mercato. Non so quanto ci si possa fidare ad acquistarne uno. Forse solo con analisi scientifiche (di cui si è parlato in diverse discussioni sugli aurei) si può discernere i falsi dalle monete autentiche.

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DE GREGE EPICURI

Nella primavera 2011 ho ascoltato a Milano una conferenza del Prof. Ardevan dell'Univ. di Cluji (Transilvania) che parlava anche degli aurei KOSON. Vi riferisco alcuni contenuti che ho annotato:

-le monete imitano chiaramente due tipi di denari repubblicani (del 120 a.C. e del 55 a.C.). La coniazione sarebbe da riferire ad un sovrano locale, in un periodo che va da qualche anno prima di Cristo al 50 d.C.; la legenda greca ma anche il peso di 8 g., che è di tipo "ellenistico", escluderebbero un rapporto con Bruto (i monogrammi in realtà sono un po' variabili, e non tutti BR).

- occorre ricordare che in quest'area dei Balcani sono stati imitati dei denari repubblicani fino a tutto il 1° secolo d.C.

-queste monete sarebbero state tutte interrate e non avrebbero mai avuto circolazione.

- altro aspetto essenziale è che: nella Tracia di quel periodo l'oro era monopolio reale/religioso, e il metallo aureo non aveva libera circolazione.

-un primo quantitativo di KOSON sarebbe stato rinvenuto nel XV secolo, tanto che si cominciò a discuterne a quell'epoca (tempi di Erasmo).

- un grande/grandissimo tesoro fu rinvenuto (seguito da ritrovamenti minori) in Transilvania nel 1803. Si scatenò una "caccia all'oro" e l'amministrazione austriaca mandò in Transilvania l'esercito, per controllare. Molte monete furono disperse, molte fuse a cura dello stato, alcune portate a Vienna e inserite nelle collezioni imperiali.

-un altro grosso tesoro fu rinvenuto da privati, sempre in Transilvania, verso il 1989 ( così "si dice") e le monete cominciarono a diffondersi nei mercati, a basso prezzo. Ma negli anni '90 comparvero anche molti falsi, sia in oro che in argento.

Esistono comunque anche imitazioni ottocentesche.

-quasi tutti i ritrovamenti sono in prossimità dell'antica Szarmizeghetusa. Molto spesso i KOSON sono stati rinvenuti commisti ad aurei di Lisimaco: ma si tratta delle "imitazioni di Lisimaco" prodotte da Mitridate VI.

- queste KOSON non sono tutte uguali; esistono alcune grandi categorie, attualmente allo studio, e sembra esserci un progressivo peggioramento qualitativo (barbarizzazione).

-L'unico personaggio illustre di nome KOSON è un Re di Tracia che compare nelle fonti scritte (non vi so dire quali) circa nel 35 a.C:; avrebbe avuto buoni rapporti con Ottaviano.

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Staff

Interessantissimo riepilogo Gianfranco, in particolare ha catturato la mia attenzione questo punto:

-queste monete sarebbero state tutte interrate e non avrebbero mai avuto circolazione.

Che con molta probabilità è da mettere in relazione con quest'altro punto:

- altro aspetto essenziale è che: nella Tracia di quel periodo l'oro era monopolio reale/religioso, e il metallo aureo non aveva libera circolazione..

Monete nate per essere tesaurizzate quindi. Non ricordi per caso le basi che hanno permesso al Prof. Ardevan di giungere a questa conclusione? Mi viene da pensare che tale conclusione sia motivata "solo" da un'eventuale assenza di rinvenimenti al di fuori della zona tracio-dacica e che nella medesima zona siano stati rinvenuti solo ed esclusivamente corposi gruzzoli, come sembra emergere da altri punti del resoconto.

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DE GREGE EPICURI

Il sito citato da Rorey mi sembra confermi ("seconda ipotesi") quanto esposto da Ardevan, però descrive un maggior numero di luoghi di ritrovamento, alcuni anche piuttosto lontani da Szarmizeghetusa, che era l'antica capitale. Quanto ai motivi della mancata circolazione di queste monete, mi pare che Ardevan non abbia detto altro...o forse io non ho preso nota.

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Staff

Ecco lo studio riguardante l'analisi EDXRF e PAA effettuata su 21 esemplari KOSON provenienti dal ritrovamento di Târsa-Luncani comparate con emissione celtiche, greche, romane ed anche con monete del XVI-XVII secolo di area transilvanica:

http://www.arheomet....r-on-kosons.pdf

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