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Inviato

Tanto per fare due chiacchiere amichevoli e con molto rispetto del parere di tutti, poichè ciò che piace è sempre una valutazione soggettivaiva, racconto la mia esperienza e il mio ricordo in ordine alle medaglie emesse nel Pontificato di Paolo VI (anno IV e seguenti).

Ero all'inizio della mia collezione di medaglie papali al momento di quelle emissioni e proprio non mi piacquero. Forse le medaglie degli anni 4 e 5, oltre tutto, non erano tra le più riuscite. Comunque, come gran parte dei collezionisti (non eravamo pochi), decisi di interrompere la mia collezione di annuali con la medaglia del terzo anno. Proprio ritenevamo intollerabile che fosse stata spezzata l'armonia della serie nella sua sequela storica secolare. Già i collezionisti avevano poco apprezzato (e poco apprezzavano) le satinate di Pio XI: figuriamoci per queste intrusioni così laceranti.

La medaglia dell'anno VI del grande Bodini fu identificata con l'epiteto dispregiativo di "Pinocchietto".

Ho poi rivalutato questo gruppo di medaglie, riguardandole nel loro complesso: una galleria di arte moderna, con interpetrazione della medaglia come scultura; una grande efficacia dei rilievi quasi a recuperare caratteristiche nobili della medaglia fusa; una sensibilità alla novità, pur discutibile, che coinvolgeva tanti aspetti della vita e del costume.

C'era pur stato il concilio; Paolo VI proveniva dai contatti colti con gli universitari cattolici; il 1968 era vicino e - piaccia o meno - avrebbe cambiato tutto.

Quelle medaglie possono anche - singolarmente - non piacere, ma sono la testimonianza (come lo è sempre l'arte) di un cambiamento storico.

A mio giudizio, nella collezione, questa testimonianza della medaglistica moderna è un pregio, un valore culturale.

Per le medaglie di Giovanni Paolo II, un po' appiattite, penso ancora ad un momento di decadenza creativa; ma forse sono in errore; anche per esse qualcuno saprà indagare sul collegamento con un mondo globalizzato e con un gusto che si allarga al di fuori dei nostri confini e dei nostri modelli.....

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Supporter
Inviato (modificato)

Concordo perfettamente con l'analisi dell'amico Renzo sulla necessita' di storicizzare il periodo che,a partire dalla meta' degli anni sessanta,ha determinato enormi trasformazioni nella Chiesa Cattolica.In quel periodo cambio' tutto.E cambio' l'arte,cioe' il mezzo con cui la Chiesa esprime al mondo i suoi concetti ed i suoi messaggi.Lo stravolgimento dell'arte(paramenti,suppellettili,monete e medaglie) dimostra(poiche' la forma e' sostanza) l'enorme crisi interna che questa ha attraversato.Ma nonostante tutto,io non sono mai riuscito a comprare quelle medaglie...ho tollerato Minguzzi,Fazzini e Pellini(per rispetto ai nomi),ma mi sono fermato al 1967...Ritengo che i cambiamenti dell'arte siano stati operati in odio ad una tradizione secolare.Posso capire una graduale evoluzione delle espressioni artistiche(l'arte di Girometti,Cerbara non e',giustamente,uguale a quella dei Bianchi o Mistruzzi),che evidenzi una impressione di CONTINUITA'.Ma,in questo caso,tutto cambio' da un giorno all'altro.In odio alla Tradizione...Le medaglie costavano pochissimo,dieci anni fa...,ma continuero' ad ignorarle,da bieco tradizionalista quale sono :blum: .

Modificato da RobertoRomano

Inviato

Ho letto con piacere le vostre considerazioni socio-politiche-artistiche che coinvolgono il mondo e la chiesa negli ultimi 60 anni.

Mi trovano d'accordo 2 pensieri:

  • A questo prezzo sono da prendere
  • Sono l'espressione artistica dei nostri tempi

Quando parlo di Medaglie che non mi piacciono , lo dico con tutto il rispetto possibile per un opera d'arte e che tengo tra le altre medaglie che ho.

Come sempre grazie per gli spunti.

Gian

Chi sostiene Paolo VI


Inviato

Sono perfettamente d'accordo.

Con Giovanni Paolo II la medaglia Papale ha avuto un'ulteriore sostanziale trasformazione, da sempre quest'opera è stata legata alla cultura medaglistica e scultorea Italiana,ma qui, in alcuni casi, è stata prodotta da Artisti di altre culture, attingendo da un bacino Internazionale.

Vedasi ad esempio l'anno VIII di Yang Cheng Chung o l'anno XVIII di Czeslaw Dzwigaj

Non parlerei di decadenza anche perché la "tendenza" artistica internazionale ha, in questo periodo, rivalutato l'aspetto figurativo dell'arte, che a livello scultoreo non è praticamente mai stato abbandonato (salvo rari casi), quanto di un'adesione più piena all'arte internazionale.

Forse è anche dovuto a questo aspetto il sostegno delle quotazioni, oltre che al Grande Papa.


  • 3 settimane dopo...
Inviato

Salve a tutti, ho iniziato da poco a frequentare questo forum e mi permetto di dissentire in modo più assoluto da chi ritiene la medaglia papale da Paolo VI in poi come sia priva di espressione artistica. La medaglie è, prima che investimento, ARTE. Sicuramente non si può non soffermarsi ad ammirale le medaglie più datate, quando l'incisore aveva solo il bulino a disposizione rispetto a quelle moderne che si giovano dell'uso del pantografo. Non si può non ammirare i grandi maestri della medaglia d'arte come Bodini, Greco, Minguzzi, Tot, Grilli, Zanelli e tutti quegli incisori, scultori e medaglisti che applicano alla medaglia autentiche forme d'arte. Se poi vogliamo estendereladiscussione alla medaglia commerciale ad uso e consumo di turisti ed investimento..... quella non è proprio arte.

saluti a tutti

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Supporter
Inviato (modificato)

Caro Amico,il bello,come sai,e' soggettivo...io adoro la numismatica e la medagistica papale,che coltivo con spese non indifferenti.Ma,la cosiddetta arte moderna non mi accende punto di passione.E' piu' forte di me.Avevo speranze con Benedetto XVI,considerati l'amore per l'Arte e la Tradizione di questo grande Papa,ma i medaglisti non lo seguono molto...anzi.Il mio e' un discorso puramente basato sul gusto.Non intendo la numismatica come investimento...Che ti devo dire...preferisco rigirarmi tra le mani le opere degli Hamerani,Girometti,Cerbara, i Bianchi,Mistruzzi,Giampaoli ecc ecc...Che,tra l'altro saranno SEMPRE piu' apprezzate di quelle degli artisti cosmopoliti e multietnici di ora.Poco ,ma sicuro.Con amicizia,Roberto

Modificato da RobertoRomano

Inviato

E' inutile, Paolo VI continua a dividere...

Io sono convinto che, al di là delle tirature sicuramente elevate che non aiutano la crescita del loro valore economico, prima o poi anche questo periodo verrà rivalutato. Ma è una mia personale convinzione, dettata dal fatto che a me, quelle medaglie, pacciono.


Inviato

Tanto per fare due chiacchiere amichevoli e con molto rispetto del parere di tutti, poichè ciò che piace è sempre una valutazione soggettivaiva, racconto la mia esperienza e il mio ricordo in ordine alle medaglie emesse nel Pontificato di Paolo VI (anno IV e seguenti).

Ero all'inizio della mia collezione di medaglie papali al momento di quelle emissioni e proprio non mi piacquero. Forse le medaglie degli anni 4 e 5, oltre tutto, non erano tra le più riuscite. Comunque, come gran parte dei collezionisti (non eravamo pochi), decisi di interrompere la mia collezione di annuali con la medaglia del terzo anno. Proprio ritenevamo intollerabile che fosse stata spezzata l'armonia della serie nella sua sequela storica secolare. Già i collezionisti avevano poco apprezzato (e poco apprezzavano) le satinate di Pio XI: figuriamoci per queste intrusioni così laceranti.

La medaglia dell'anno VI del grande Bodini fu identificata con l'epiteto dispregiativo di "Pinocchietto".

Ho poi rivalutato questo gruppo di medaglie, riguardandole nel loro complesso: una galleria di arte moderna, con interpetrazione della medaglia come scultura; una grande efficacia dei rilievi quasi a recuperare caratteristiche nobili della medaglia fusa; una sensibilità alla novità, pur discutibile, che coinvolgeva tanti aspetti della vita e del costume.

C'era pur stato il concilio; Paolo VI proveniva dai contatti colti con gli universitari cattolici; il 1968 era vicino e - piaccia o meno - avrebbe cambiato tutto.

Quelle medaglie possono anche - singolarmente - non piacere, ma sono la testimonianza (come lo è sempre l'arte) di un cambiamento storico.

A mio giudizio, nella collezione, questa testimonianza della medaglistica moderna è un pregio, un valore culturale.

Per le medaglie di Giovanni Paolo II, un po' appiattite, penso ancora ad un momento di decadenza creativa; ma forse sono in errore; anche per esse qualcuno saprà indagare sul collegamento con un mondo globalizzato e con un gusto che si allarga al di fuori dei nostri confini e dei nostri modelli.....

Le medaglie di Paolo VI presentano le produzioni di alcuni dei migliori artisti della seconda metà del '900 . Sono medaglie artisticamente di rottura , rispetto all a tradizione , molto rigidamente rispettata fino alle produzioni di Giovanni XXIII (ridcordate Manzù :))

Molto di questo ponetfice , vissuto a cavallo di un periodo tra i più difficili della Repubblica, è stato travisato, non capito o anche semplicemente sottostimato. la sua produzone di medaglie dai tipi innovativi forse ci può direi di piu della capacità di questo Papa di osar di quanto egli stesso ci sia riuscito a comunicare.

Concordo che le medagli di Giovanni Paolo II abbiano subito una flessione dal lato artistico, vedremo se il tempo saprà rivalutarle in senso estetico.


Inviato

La storia racconta che l'arte vince sempre ....

Le cose che oggi riteniamo belle sono semplicemente dettate dal gusto e dalla cultura del tempo attuale. Il gusto personale è indiscutibile e soggettivo.

Gli artisti sono spesso visionari e precursori - Per questo motivo vengono spesso recepiti e riconosciuti a distanza di molti decenni.

Faccio un esempio per tutti: van Gogh

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Inviato

La storia racconta che l'arte vince sempre ....

Le cose che oggi riteniamo belle sono semplicemente dettate dal gusto e dalla cultura del tempo attuale. Il gusto personale è indiscutibile e soggettivo.

Gli artisti sono spesso visionari e precursori - Per questo motivo vengono spesso recepiti e riconosciuti a distanza di molti decenni.

Riflettiamo (e contestualizziamo) un po’.

La medaglia di anno I di Paolo VI segue perfettamente la scia tracciata sino a quel momento dalle medaglie di apertura dei precedenti Pontificati: busto di profilo, stola e mozzetta.

La Chiesa, a mezzo della medaglia ufficiale, sia essa annuale o straordinaria, trasmetteva da secoli un messaggio classico, potente, ma nello stesso tempo rassicurante perché legato alla tradizione.

Paolo VI, all’inizio, non si discosta quindi dai suoi predecessori.

Era il 1963.

All’orizzonte, però, si profilavano le grandi rivoluzioni giovanili. La musica cominciava ad anticipare l’emancipazione dei costumi e di lì a poco sarebbe arrivato il 1968, con nuovi ideali e forti spinte di cambiamento sociale.

L’arte comincia a sganciarsi in via definitiva dagli schemi classici, che sino a quel momento imperavano, per approdare a nuove forme di comunicazione, più aderenti alle emergenti realtà. E’ vera e propria rottura. L’intera società vuole diventare "moderna", termine che magari oggi fa sorridere (noi, che in quegli anni muovevamo i primi passi, viviamo da sempre nel futuro) ma che a quell’epoca esprimeva la necessità di lasciare realmente alle spalle uno dei periodi più travagliati dell’era recente. Occorreva riferirsi o appartenere soltanto al tempo presente: nei comportamenti, nelle idee, nell’arredamento, nell’abbigliamento, e chi più ne ha più ne metta. Non dimentichiamoci che chi aveva la possibilità di incidere realmente sulla vita sociale, aveva anche l’età per potere dire di avere vissuto una guerra. Il passato vissuto era brutto, il presente che si viveva (la modernità) era senz’altro migliore.

Il collezionismo, poi, viveva uno dei periodi più floridi della sua storia. Tutti collezionavano tutto: le monete d’argento da 500 lire (chi non ne ha in casa almeno una, a distanza di cinquant’anni?), con la speranza di trovare magari una mitica "bandierine controvento"; i francobolli, da comprare addirittura a fogli interi, perché, non si sa mai, può uscire fuori un nuovo Gronchi Rosa. Le tirature erano altissime perché la richiesta era altissima. Ogni nuova emissione di francobolli vedeva persone in fila all’ufficio postale per l’acquisto delle nuove serie.

Poteva la Chiesa stare fuori da tutto questo? Ovviamente no, avrebbe perso certamente terreno e (peccato di pensiero?) anche il danaro dei collezionisti. Ed allora, nel tentativo di accaparrarsi le simpatie dei "moderni", via con le nuove forme espressive, per le quali vengono chiamati i migliori artisti dell’epoca, ben lieti di rispondere a tale committente. Le tirature sono adeguate ai tempi. Cioè molto elevate: e questo, come detto, si traduce in un danno (ancora oggi!) per i collezionisti ma non per gli speculatori, che comprano in quantità a prezzi bassi per rivendere al dettaglio a prezzi alti.

La bolla speculativa non regge: in filatelia come in numismatica. E scoppia, lasciando sul terreno morti e feriti (in senso economico).

La rottura, nella medaglistica di Paolo VI, si comincia ad intravedere con l’ anno IV e diventa evidente con l’anno V. Sono gli anni 1966 e 1967. E’ un caso? No. La società si trasforma, e con essa l’arte e la medaglia.

Ecco l’importanza del pontificato di Paolo VI per il collezionista di medaglie papali: è specchio fedele di quei tempi, di quell’Italia e di un Papa che si sforza di seguire il mondo che si muove, al punto da scardinare i principi di una tradizione secolare. Non gli si può però rimproverare nulla: gli artisti chiamati dalla Santa Sede sono ancora una volta i migliori del tempo, sono i più "moderni". Ancora una volta e con maggiore forza che in passato, quindi, la medaglia papale riflette in pieno il clima culturale di un’epoca.

Quanto vale oggi una scultura, sebbene multipla, di Manzù? Sono sicuro che molti di noi, potendolo fare, pagherebbero parecchio pur di averne una in casa. Ma le sue medaglie papali, di costo accessibile e di committenza nobile, stanno ancora lì, a dividere: comprarle oppure no?

A costo di sembrare presuntuoso, dico che è molto più difficile scorgere l’arte nella contemporaneità che nel passato. Per questo quoto in pieno Fabio: molto raramente gli artisti (e i mecenati) "di rottura" sono stati apprezzati dai loro contemporanei.

Ad altri il compito di commentare la medaglistica di GPII. Faccio solo notare la differenza nel ritratto della medaglia di anno I: niente stola e busto a tre quarti. Il nuovo Pontefice voleva comunicare qualcosa al mondo, nel 1978?


Inviato

Non sono affatto d'accordo con l'intervento di chi mi precede. sembra quasi voler ridurre la medaglistica di Paolo VI ad un mero fenomeno commerciale a danno dei collezionisti. D'accordo che le tirature elevate ancora penalizzano le quotazioni di certe medaglie. Resta incontestabile però la bellezza di queste medaglie. Disgiungiamo il benedetto discorso economico che a molto sta più a cuore dell'essenza dell'oggetto stesso, da quello invece che l'oggetto ci può comunicare. Se voglio fare un investimento sinceramente la categoria delle medaglie papali (in toto) è una delle ultime che prenderei in considerazione (magari avessi potuto acquistare aurei romani 20 anni fa :))

sono anch'io d'accordo con le parole di Fabio, ma probabilmente per motivi del tutto opposti a quelli esplicitati sopra :D

il mondo è bello perche è vario. Buona Pasqua a tutti !


Inviato

vorrei aggiunger una cosa. Io sono un giovane collezionista che per forza di cose ha iniziato con medaglie di valore economico minore. E' vero che la medaglia di Paolo VI ha creato una frattura tra il vecchio ed il nuovo ma probabilmente è vero anche che la medaglia pontificia ha vissuto in quel momento un momento di stanca. Già confrontare le medaglie di Mistruzzi per Pio XI e Pio XII con quelle di Giovanni XXII (che francamente sono un po piatte) anche se coniate da un altro artista, mette in evidenza un po di affanno. sicuramente l'apertura di Paolo VI ai nuovi artisti ha creato anche un'inflazione della produzione medaglistica con vertiginoso aumento del numero dei pezzi coniati tra medaglie ufficali e private con conseguente speculazione commerciale a discapito dei collezionisti che non sono stati più in grado di distinguere quali pezzi mettere in collezione. Oggi abbiamo sicuramente più chiaro il quadro delle emissioni ma allora il discorso era diverso. Ogii la medaglia papale ha due difficoltò per me, il nuovo tur over degli artisti, dovuto al fatto che molti degli artisti affermatisi con Paolo VI sono morti o sono molto in la con l'età. quindi i giovani devono ancora farsi strada e farsi conoscere. In più dobbiamo considerare che la medaglia moderna in alcuni casi si fa contagiare dalla tecnologia informatica, che consente di ridurre i costi ma scade in qualità artistica. Altra questione che mi piace sottolineare, mettendo a confronto il periodo di Paolo VI con quello attuale è l'oggettiva difficoltà di reperire le medaglie. eccetto le annuali che vengono comunque vendute ad un prezzo elevato, non si riesce a capire se esistano ancore le straordinarie. Purtroppo si. Dico purtroppo perchè quelle vendute nei locali del Vaticano (es quelle di Bodini o quelle smaltate) sono emesse per conto della Segreteria di Stato, cos' come quelle per i viaggi esteri del Papa. tutte vendute o ad un prezzo improponibile, oltre che miscellate ai souvenir per turisti. Non parliamo di qulle per i viaggi che sono sicuramente ufficiali straordinarie ma che non sono in vendita, almeno ufficialmente, ma che quando appaiono in negozi o aste, partono da prezzi di tutto rispetto. Non sarebbe meglio allora vendere anche queste?

che ne pensate?


Inviato

Capricorno79 sono certo che la Tua raccolta "di valore economico minore" darà ottimi risultati anche economici in futuro.

Le straordinarie attuali sono generalmente considerate quelle dei Viaggi Apostolici - ma non sono solo queste sono tutte quelle autorizzate dalla Segreteria di Stato Pontificia e, come hai evidenziato ricordano anche altri avvenimenti del Pontificato.

Se scorri il catalogo di Giovanni Paolo II avrai occasione di vedere molti esemplari legati ai vari viaggi - considera che generalmente l'emissione ufficiale è solo la prima medaglia (emessa in modulo da 50 e 35 mm). Queste, come hai correttamente indicato sono difficilmente reperibili sul mercato, specie a buon prezzo.


  • 4 settimane dopo...
Inviato

Tornato da Bologna con un magro bottino a tanti progetti.

Vi posto una medaglia presa da Cavaliere.

L'annuale di PIO IX anno XXVI in Br.

La data non è rara ma la conservazione è al TOP , anche se non riesco mai a farlo trasparire dalle scannerizzazioni,

img108ff.jpg

img109u.jpg


Inviato (modificato)

Avevo programmato di andare a Bologna Sabato e pensavo al pomeriggio, ma un'amico, sul posto, mi ha illustrato la scarsità di offerte di Medaglie e con richieste molto sostenute. E quindi ho desistito.

Ottima la qualità del Tuo ultimo acquisto, vedo solo qualche piccolo graffio presso il bordo.

Complimenti giangi, anche per la scansione!

La medaglia annuale dell'Anno XXVI di Pio XI : raffigura al V il Trono di San Pietro (rivestito da Gian Lorenzo Bernini e posto al centro dell'abside della navata centrale della Basilica di San Pietro) e Pio IX genuflesso, volto a sx ed orante la figura di N. S. Gesù Cristo, in piedi a sx, volto a dx; il Pontefice è affiancato da San Pietro nimbato, in piedi e volto a sx che regge le chiavi del Regno dei Cieli.

E' stata emessa per celebrare il XXV Anniversario di Pontificato di Papa Mastai Ferretti.

Una curiosità lo scranno con tutto l'inseme scultoreo che lo attornia è rappresentato al V della medaglia Annuale XV di Pio IX.

Modificato da fabio22
errore

Inviato

Effettivamente Bologna non offriva molto per le medaglie e quelle poche che c'erano avevano prezzi sostenuti.

Il Br di Pio IX secondo me si compra ancora bene(€80) e non facendo tutto argento o tutto Bronzo un pezzettino alla volta sono già a 7 pezzettini.

Grazie per i riferimenti.


Inviato (modificato)

Bella medaglia, in ottima conservazione, che aggiungi ad una collezione che si arricchisce.

A Bologna non c'era molto da scegliere per le medaglie papali e non ho visto offerte a sconto.

Comunque, aveva un bel plateau di medaglie antiche in argento o bronzo Baranowski; Bassani proponeva 4 medaglie antiche in argento, Lodi i resti della sua collezione della quale centellina le vendite. Ho visto anche un piccolo plateau di medaglie di sede vacante in bronzo (una settecentesca e le altre del 1800). In qualche banco c'erano medaglie più consuete in argento e bronzo, annuali o straordinarie, da Leone XIII a Paolo VI.

Per tutti i venditori si trattava di piccole quantità di completamento della loro esposizione.

I prezzi mi sono parsi non esorbitanti, come qualche volta in passato, ma superiori a quelli rilevati nelle recenti aste.

Modificato da renzo1940

Inviato

Bassani ne dovrebbe avere un po' piu' di 4 mi ha deto che recentemente ha ritirato un lotto di medaglie in Ag molto antiche.

La loro particolarità , che non avevo mai notato, è che sembrano assemblati il dritto ed il rovescio con il bordo lenticolare.

Mi doveva portare alcune annuali di PIO IX ma come al solito se ne era dimenticato.


Inviato

Stasera ho visto qualcosa che mi ha sconvolto la mente e fino a lunedì che la rivedro' ci pensero' intensamente.

Mi hanno proposto un giro completo di medaglie(32) annuali di PIO IX in Ag tra il qFDC e FDc con fondi speculari appartenuti ad una famiglia che le ha tramandate e sono dentro un astuccio in pelle rossa con i fregi dorati e lo stemma papale.

Visto che vorrei instaurare una trattativa secondo voi, a quanto lo potrei comprare?

Urge suggerimento se no lunedì potrei fare la cazzata.........


Supporter
Inviato

Sparagli 3500,e' un affarone per te...Se non sono competenti abboccano.Per me la cifra piu' onesta,in blocco, sarebbe almeno 5500-6000


Inviato

Purtroppo è tramite un commerciante la trattativa....e sa quello che ha


Inviato

Condivido la valutazione di Roberto Romano, ma credo che un piccolo plusvalore per l'astuccio debba essere riconosciuto. Le medaglie annuali di Pio IX si trovano, ma l'alta conservazione non è comune. Io penso ad una media di € 200,00 a medaglia come prezzo equo. Tu parli di 32 medaglie; in realtà nel pontificato di Pio IX non fu emessa la medaglia dell'anno IV e perciò le medaglie annuali sono 31. Mi pare di ricordare di avere visto una volta un simile astuccio che conteneva una trentaduesima medaglia speciale, molto rara. Se fosse così il prezzo potrebbe salire a € 7.000,00.


Inviato
Sparagli 3500,e' un affarone per te...Se non sono competenti abboccano.Per me la cifra piu' onesta,in blocco, sarebbe almeno 5500-6000

Sono in linea col Tuo pensiero ma mi pare espresso male:

se prese singolarmente sicuramente il valore di mercato delle 32 annuali, impreziosito dalla conservazione e dalla confezione è prossimo ai 6000

in blocco mi pare che 3500 ma anche 4000 può essere la cifra vantaggiosa per entrambe e quindi l'affare penso sia reciproco in quanto chi compra ha la possibilità di completare una raccolta che necessiterebbe di tanti anni e tanto impegno e chi vende le colloca tutte (rare e "comuni" - diciamo meno rare) senza avere "invenduti"

Giangi mi ricordi un'asta Ghiglione di qualche lustro fa alla quale partecipai telefonicamente anche per un lotto multiplo di annuali di Pio IX in Ag (non ricordo se fossero tutte le medaglie, forse una metà) puntai alla base, ci fu un rilancio e non ebbi il coraggio di rilanciare: mi rodo ancora le dita oggi!!! :cray:


Supporter
Inviato

Ciao Fabio,nellla mia frase c'era un po' di ironia...intendevo dire che il valore e' superiore nettamente ai 3500 euro,ma,in certi casi,la vendita in blocco consente un buon risparmio al compratore a fronte di un esborso elevato che,psicologicamente,puo' frenare l'acquisto.Io ho impiegato quasi 10 anni per avere tutta la serie in argento di Pio nono...e le conservazioni non sono solo FDC.Le ho pagate da 80 a 300 euro cadauna...Questa vendita e'un affare vero,quindi consiglio al nostro amico di tastare il polso al venditore riguardo alle sue richieste e di farsi coraggio,perche il valore c'e',anche se la cifra non e' una bazzecola per i comuni mortali.


Inviato

Sono perfettamente in linea con Te

- è un grande affare trovare una raccolta del genere

- è una grande spesa per i tempi che corrono

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