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IGNORED

scudo gregorio 1846 XVI 6 ribattuto su 5


Risposte migliori

Inviato (modificato)

Forse il tondello si, ma utilizzarlo per coniare Scudi all'effige di un Papa...non mi sembra una simbologia molto "repubblicana" o comunque...."rivoluzionaria"....

[...]

A giudicare dall'esemplare postato da Roberto, sembra che si tratti di uno Scudo battuto con conii tutt'altro che "terminali".

Saluti.

Michele

Per quanto riguarda la simbologia papale ti assicuro sarebbe passata in secondo piano rispetto alla necessità di monetare in metalli preziosi, e che fossero riconoscibili come ufficiali! Mi rendo invece conto che l'ipotesi simbolica per i 25 g è un po' debole ... ma non è possibile escludere altre ipotesi di approvvigionamento esterno.

I conj. Potevano rovinarsi entro breve numero di battute o dopo molte di più: ma non è importante ai nostri fini, si tratterebbe solo di evidenziare se i difetti identificati sono al loro stato "massimo". Così la rottura di conio del R/ ad ore 9: se qualche esemplare di peso corretto la presentasse ad uno stadio più avanzato, minerebbe seriamente l'ipotesi.

Un'osservazione sull'argomento principe di questa discussione: il termine "ribattitura" generalmente usato (6 su 5) mi sembra improprio: ritengo che i coni derivassero da matrici e punzoni e che fossero questi ultimi a poter essere modificati "scalpellando via" quanto non voluto (ad esempio l'ultima cifra della data) e poi modificando col bulino il punzone stesso o con un punzoncino il successivo conio.

Modificato da Giov60

Inviato

"Credo che nel 1848 Mazio, durante la seconda Repubblica Romana, si fosse tirato in disparte e chi lo sostituì potrebbe essersi trovato nella necessità di coniare paste di metalli preziosi giacenti in zecca, con una certa rapidità (i motivi potevano essere molti: timori di una loro confisca, paura di perdere i committenti, ecc.)."

Come è noto, la cosiddetta "seconda Repubblica Romana" venne proclamata il 9 febbraio 1849 ed ebbe termine,, formalmente, il 14 luglio dello stesso anno.

Giuseppe Mazio, Direttore della zecca papalina, non aderì alla Repubblica Romana e con lettera del 6 marzo 1849 rassegnò le proprie dimissioni, pur rimanendo in servizio, su invito del Comitato Esecutivo del Ministero delle Finanze, sino al 21 dello stesso mese.

Al suo posto venne chiamato l'incisore della Zecca Pietro Girometti, che da questo momento divenne quindi anche Direttore dell'officina monetaria romana.

L'articolo di Neri Scerni, pubblicato su R.I.N. 1974, da cui ho tratto queste notizie, riporta che "in realtà, durante il suo incarico direttoriale, egli svolse soltanto mansioni tecniche...".

"Lo scambio di consegne tra Mazio e Girometti avvenne il 26 luglio; Girometti fece inserire, nel verbale che fu redatto, la dichiarazione di aver preso possesso della carica il 22 marzo precedente senza regolari consegne. Successivamente i due direttori firmarono tutti i registri, i bollettari ed il protocollo".

Ora, se è lecito supporre che il Mazio, fedele servitore del Papa, tanto da presentare le proprie dimissioni per non "contaminarsi" con la Repubblica, non avrebbe mai coniato moneta pontificia non conforme, d'altro canto è poco auspicabile che il "povero" Girometti, in quei tre mesi e mezzo scarsi in cui fu direttore della zecca, abbia trovato il tempo gli stimoli (ed i tondelli idonei...) per cimentarsi in coniazioni di Scudi all'effigie non di Pio IX (che al limite sarebbe stata l'idea più ovvia) ma a quella di Gregorio XVI.

Dopo la restaurazione di Pio IX, il Mazio venne rimesso al suo posto, e quindi se pensiamo che egli, per fedeltà, non avrebbe mai alterato la moneta pontificia prima delle sue dimissioni, dovremmo pensare la stessa cosa dopo la sua riammissione in servizio.

E ciò dovrebbe allontanare l'ipotesi di queste coniazioni non conformi dal periodo repubblicano e persino dal periodo successivo a guida "maziana".

"I conj. Potevano rovinarsi entro breve numero di battute o dopo molte di più: ma non è importante ai nostri fini, si tratterebbe solo di evidenziare se i difetti identificati sono al loro stato "massimo". Così la rottura di conio del R/ ad ore 9: se qualche esemplare di peso corretto la presentasse ad uno stadio più avanzato, minerebbe seriamente l'ipotesi."

Sullo stato dei "difetti" mi è difficile interloquire.

Gli esemplari esaminati e di peso regolare (compreso il mio), comparati con quello postato da Roberto, non mi sembrano presentare un'usura significativamente diversa dei "difetti".....ci vorrebbe un campione di maggiore ampiezza.

Diciamo che dopo queste ultime considerazioni, sarei sempre più propenso a pensare che la moneta di Roberto sia stata coniata nella zecca di Roma, con il conio utilizzato per battere lo Scudo originale (almeno quello del rovescio) e, verosimilmente, nello stesso periodo in cui venivano battuti gli Scudi di Gregorio XVI destinati alla circolazione, nell'ambito, forse, di una coniazione di prova su tondello conforme alla monetazione decimale già in uso in molti degli Antichi Stati italiani.

Però la verità dubito che la conosceremo mai.... :pleasantry:

Saluti.

M.


Inviato

Bene, mancano all'appello altri scudi "leggeri", qualora in possesso di Lamonetiani, ma l'idea di osservare l'andamento della frattura di conio non è male, e già osservando le sole immagini di questa discussione si può trarre qualche conclusione.

Ad esempio, si notano sul primo scudo di Bondorana (post #1) altre 2 fratture di conio al rovescio, ad ore 4 ed ore 7, che interessano solo il campo tra il bordo e la corona d'alloro.

Sul secondo scudo postato da Bondorana (post #9), tali fratture non sono presenti, quindi si deve trattare di una coniazione precedente.

Ammesso e non concesso che quest'ultimo sia di peso "normale" (appello a Bondorana per verifica :rolleyes: ), considerando verosimile che il mio scudo sia nato dagli stessi coni, l'assenza delle due fratture "aggiunte" potrebbe fare pensare in effetti ad una coniazione non "postuma" ma in corso d'uso, e questo renderebbe plausibile l'ultima ipotesi di Bizerba.

Però la verità dubito che la conosceremo mai.... :pleasantry:

Penso anch'io, ma almeno abbiamo movimentato un pò questo agosto altrimenti monotono (e per me ancora lavorativo :P ).

Ciao, RCAMIL.


Inviato

Mai affezionarsi troppo a un'ipotesi, lo so bene.

Avevo qualche dubbio sulle foto postate in questa discussione, ma lo stesso esemplare di bondorana sul catalogo di lamoneta.it non lascia adito a dubbi: 2 fratture aggiuntive e la prima più accentuata. Non ho altro da aggiungere rispetto a quanto detto da rcamil!


Inviato (modificato)

Ciao.

Sarebbe interessante approfondire l'argomento delle "prove e progetti" della zecca a Roma (@@elledi....se ci sei, batti un colpo.... :pardon: ) nell'ultima fase del pontificato di Gregorio XVI, per verificare se si stesse già studiando la possibilità di allineare il sistema monetario pontificio a quello decimale di origine francese, già in vigore da tempo in molto Stati italiani e che sarà adottato dallo Stato Pontificio solo a seguito dell'Editto del 18 giugno 1866.

E' vero che dal 1846 al 1866 ci passano vent'anni e che la decisione dello Stato Pontificio di adottare il sistema decimale "puro" scaturisce solo all'indomani della costituzione dell'U.M.L.....tuttavia non escluderei che a Roma si stessero compiendo studi in tal senso già da tempo .

Il Pagani ("Prove e progetti di monete italiane") dedica purtroppo alla monetazione romana di Gregorio XVI poco meno di una pagina (vedi a pag. 119).

Sapete se esistono dei lavori in cui si trattano le "Prove e Progetti" della zecca di Roma durante il pontificato di Gregorio XVI?

Se trovassimo traccia di coniazioni sperimentali in quell'epoca su tondelli "decimali", potremmo avere un ulteriore riscontro a sostegno delle nostre teorie.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato

Ciao.

Sarebbe interessante approfondire l'argomento delle "prove e progetti" della zecca a Roma (@@elledi....se ci sei, batti un colpo.... :pardon: ) nell'ultima fase del pontificato di Gregorio XVI, per verificare se si stesse già studiando la possibilità di allineare il sistema monetario pontificio a quello decimale di origine francese, già in vigore da tempo in molto Stati italiani e che sarà adottato dallo Stato Pontificio solo a seguito dell'Editto del 18 giugno 1866.

E' vero che dal 1846 al 1866 ci passano vent'anni e che la decisione dello Stato Pontificio di adottare il sistema decimale "puro" scaturisce solo all'indomani della costituzione dell'U.M.L.....tuttavia non escluderei che a Roma si stessero compiendo studi in tal senso già da tempo .

Il Pagani ("Prove e progetti di monete italiane") dedica purtroppo alla monetazione romana di Gregorio XVI poco meno di una pagina (vedi a pag. 119).

Sapete se esistono dei lavori in cui si trattano le "Prove e Progetti" della zecca di Roma durante il pontificato di Gregorio XVI?

Se trovassimo traccia di coniazioni sperimentali in quell'epoca su tondelli "decimali", potremmo avere un ulteriore riscontro a sostegno delle nostre teorie.

Saluti.

Michele

sto lavorandoci su...ma sicuramente non sarà pronto il prove e progetti dello stato pontificio prima di tre anni :unknw:

  • Mi piace 1

Inviato

Ciao Domenico... :hi:

Non è che in quel di Roma hai trovato "segnali" concernenti l'impiego, nel trentennio che va dal 1835 al 1865, di tondelli da 25 grammi per la battitura di Scudi pontifici "riformati?

A ben vedere, laddove fossero stati impiegati tali tondelli, non so se si potrebbe parlare di "prove" vere e proprie, poichè il diverso "supporto" sul quale coniare la moneta, non mi sembra così differente da quello previsto dalla monetazione pontificia, tanto da giustificare delle "prove" di battitura.

Il tondello dello Scudo pontificio "riformato" ha infatti un diametro di 38 mm., un millimetro in meno di quello dello Scudo decimale di origine francese.

Il titolo della lega è lo stesso (900/1.000) dunque il tondello da 25 grammi non avrebbe fornito alla pressa "risposte" diverse da quelle abituali che si incontravano nella coniazione del tondello pontificio "riformato".

Dunque l'unica differenza doveva risiedere nella circonferenza della ghiera, che nel caso di impiego di tondelli da 25 grammi doveva essere più stretta, per recuperare il millimetro di differenza, altrimenti il tondello da 25 gr. avrebbe avuto un certo "gioco" al suo interno.

Ma questa modesta (e unica) differenza giustifica l'avvio di "prove" così in anticipo rispetto all'adozione ufficiale del tondello da 25 grammi da parte dello Stato Pontificio?.....Tanto da anticiparle addirittura durante il pontificato di Gregorio XVI?

Saluti.

Michele


  • 1 anno dopo...
Inviato

Salve a tutti,

ho appena ricevuto uno scudo di Gregorio XVI,come mia abitudine l'ho pesato

e invece dei 26,4 ca gr canonici,pesa 24,7 gr circa!

Come potete vedere sembra autentico,ma a questo punto su che tondello è

stato coniato??

Si può considerare ancora autentico?

2uyj33n.jpg

30dkljo.jpg

 


Inviato

aggiungo che il diametro è corretto,38 millimetri


Inviato (modificato)

Ciao.

 

Certo che registrare un peso di quasi due grammi inferiore a quello legale, significa parlare di un "monstrum" monetario, cioè di una moneta che non avrebbe mai potuto essere "liberata" essendo ben al di sotto della tolleranza legale di peso.

 

Tuttavia, volevo segnalare anche una differenza fra questa moneta e quella postata sul nostro catalogo:

 

[cat;]W-25595[/cat]

 

(Ho riportato esattamente il codice della foto per postare l'immagine sul forum...ma non la posta.)

 

Se comparate le triscele che separano le varie parti della legenda, esse sembrano appena abbozzate nella moneta di papalcoins rispetto a quelle presenti nella moneta della numismativa Varesi postata sul nostro Catalogo.

 

Chissà perché ma ho sempre più a sensazioni che queste monete siano dei riconi postumi prodotti, purtuttavia, in zecca, ma con caratteristiche di peso platealmente difformi proprio per non confonderle con la monetazione ufficiale.

 

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
  • Mi piace 1

Inviato

@@bizerba62

Grazie,dell'intervento.

si,ho visto anch'io che sono meno marcate,ma comunque la moneta reca evidenti segni di circolazione

ed è in argento,l'unica cosa che mi viene in mente è che un addetto alla pressa o ai tondelli abbia portato 

uno scudo estero,tipo Francese magari usurato e l'abbia "riciclato",altrimenti come si spiega il sottopeso

anche nei confronti dello standard UML?Se fosse stato prodotto a partire dal 1866 avrebbero almeno usato

un tondello da 25 netti.Che tu sappia nello stato Pontificio venivano accettati scudi esteri?Magari il "nostro"

si ritrovava un pezzo da non poter spendere?Uno solo?Mah...

L'altra spiegazione è che sia un falso,ma allora sarebbe veramente un bel guaio vista l'accuratezza dei dettagli...

Mi piacerebbe molto sentire il parere di @@Giov60,@@rcamil,@@elledi 

Grazie 

Marco


Inviato

sarebbe molto utile riuscire a determinare il titolo dell'argento,

917 millesimi sull'originale contro i 900 degli scudi,ma credo sia

veramente complicato...


Inviato

"si,ho visto anch'io che sono meno marcate,ma comunque la moneta reca evidenti segni di circolazione..."
 
Mah. Tutti questi "evidenti segni di circolazione" francamente non li vedo....diciamo che l'usura ed i segni presenti potrebbero anche essere stati determinata da una poco accurata modalità di conservazione nel tempo....ci tratta pur sempre di una moneta che ha più di 180 anni.
 
"...l'unica cosa che mi viene in mente è che un addetto alla pressa o ai tondelli abbia portato
uno scudo estero,tipo Francese magari usurato e l'abbia "riciclato",altrimenti come si spiega il sottopeso
anche nei confronti dello standard UML?
"

Quanto alla ribattitura su uno scudo estero, premesso che se non si prepara preventivamente il tondello rimuovendo le originali impronte impresse, avremmo dovuto trovare, almeno in parte, i segni delle impronte sottostanti....e qui invece non si vede nulla, mi pare un'ipotesi alquanto improbabile che un addetto alla presse potesse introdurre in zecca una moneta estera, lavorarla per rimuoverne le impronte ed utilizzarne infine il tondello così lavorato per battere lo scudo di Gregorio.

 

Fra l'altro, scusate, ma perché avrebbe mai dovuto fare ciò, considerando che quello scudo, se mai fosse anche riuscito ad uscire dalla zecca, sarebbe stato immediatamente notato da chiunque per il suo peso palesemente calante e quindi, nella migliore delle ipotesi, subito rifiutato se non, addirittura, sequestrato...con tutte le conseguenze del caso per chi avesse subìto il sequestro?

 

M.


Inviato

Io continuo a ragionare sulle possibilità e cerco di scartare le più improbabili,

hai ragione secondo me a pensare che un addetto avrebbe rischiato molto per un

misero risultato,però anche le altre ipotesi sono molto incerte.

Tu quindi escludi l'ipotesi del falso e pensi ad un riconio postumo ma non troppo?

Perchè scrivendo:

 

Mah. Tutti questi "evidenti segni di circolazione" francamente non li vedo....diciamo che l'usura ed i segni presenti potrebbero anche essere stati determinata da una poco accurata modalità di conservazione nel tempo....ci tratta pur sempre di una moneta che ha più di 180 anni.

 

fai intendere che consideri la moneta quantomeno coeva,forse un tondello sottopeso sfuggito al controllo?

Sul fatto del peso eccessivamente calante per passare inosservato maneggiando la moneta non sono d'accordo,alla fine 1,7 gr

su 26 non sono molti,io l'ho pesata per scrupolo e per abitudine,è vero che non è la nostra moneta corrente,non si maneggiano

tutti i giorni,ma anche all'epoca a parte notabili,cassieri e commercianti,quanti avrebbero dubitato della bontà di un pezzo così

perfetto?

L'altro interrogativo è:

se fosse un falso moderno per ingannare collezionisti è ragionevole pensare che riproducono alla perfezione una moneta e

si sbagliano clamorosamente sul peso?


Inviato (modificato)

"Tu quindi escludi l'ipotesi del falso e pensi ad un riconio postumo ma non troppo?"
 
Mi pare una delle ipotesi che possa avere maggiore credibilità.
 
"....fai intendere che consideri la moneta quantomeno coeva,forse un tondello sottopeso sfuggito al controllo?"
 
Che possa essere una coniazione postuma ma comunque anche a ridosso del '34 (ultimo anno di coniazione degli scudi con quell'impronta al rovescio ante riforma) potrebbe essere; meno credibile è che possa trattarsi di un tondello sfuggito al controllo, in quanto la differenza di peso è ben oltre qualunque accettabile tolleranza.

"Sul fatto del peso eccessivamente calante per passare inosservato maneggiando la moneta non sono d'accordo,alla fine 1,7 su 26 non sono molti,io l'ho pesata per scrupolo e per abitudine,è vero che non è la nostra moneta corrente,non si maneggiano."
 
Gli scudi non erano certamente moneta "per il Popolo", destinata a passare di mano in mano con naturalezza.
 
Chi aveva la possibilità di utilizzarli (grossi commercianti, nobiltà, clero di alto livello, cassieri di banche) non ne avrebbe forse riscontato la differenza di peso soppesandoli, ma è molto probabile che per verificarne la regolarità avrebbe utilizzato un bilancino.
 
Va anche detto che la "sensibilità" di questi soggetti nel maneggio di moneta importante argenta (e, ancor più aurea), doveva essere indubbiamente molto più spiccata di quanto non sia la nostra, abituata alla "inutile" moneta metallica fiduciaria.
 
Nel caso della moneta pregiata dell'epoca, spesso soggetta a fenomeni di falsificazione o di tosatura, il valore del nummo era direttamente proporzionale al suo peso e alla sua "bontà", cosicché accertarne l'uno e l'altra non era un'operazione secondaria ma ritengo venisse praticata quasi sistematicamente da chi maneggiava queste tipologie.
 
Mi pare molto difficile, per questo motivo, che si potesse pensare di spacciare uno scudo, tanto calante nel peso, contando sull'altrui distrazione.
 
O, quanto meno, sarebbe stato un rischio enorme per lo spacciatore.
 
"L'altro interrogativo è:
se fosse un falso moderno per ingannare collezionisti è ragionevole pensare che riproducono alla perfezione una moneta e si sbagliano clamorosamente sul peso?
"

 

La moneta sembra ben coniata e concordo che se fosse un falso moderno creato per truffare i collezionisti, non avrebbe senso sbagliarsi in quel modo sul peso.

 

M

Modificato da bizerba62

Inviato

Direi che l'ipotesi di Michele sul riconio è molto suggestiva e verosimile, sempre che non ci si trovi in presenza di un falso. Il tondello così calante però va proprio nella direzione di un riconio postumo...perchè con i rigorosi controlli in zecca un peso così calante avrebbe avuto difficoltà ad uscire e figuriamoci a circolare con la puntigliosità di banchieri, commercianti e prestasoldi, visto che era metallo prezioso.


Inviato

@@elledi grazie :)

Non è detto che un falso abbia il peso sempre giusto...

senz'altro vero,però mi sembra anche molto elaborato recuperare conio e punzone per

battere quanti pezzi??E se fù un riconio postumo,non dava molto più nell'occhio movimentare

il materiale quando lo scudo era già fuori produzione?

Intanto credo sia oppurtuno appurare se l'impronta è veramente originale,quindi appena

possibile porterò la moneta in visione ad un perito.Strano che se fosse un riconio non ne sia

spuntato nessun'altro(almeno a quanto ne sappiamo),vediamo se qualcuno ha una tesi diversa :)

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Sempre interessante questo problema dei tondelli sottopeso.

Però non saprei quali nuove ipotesi formulare.

1) FALSO. Intanto bisognerebbe che papalcoins ci dicesse da dove proviene (ebay? asta battuta? collezionista privato? commerciante?) e quanto l'ha pagata. Già questo fornirebbe alcuni indizi, anche se preconcetti. Per quanto riguarda l'esame del tondello non è possibile dire molto data la qualità dell'immagine. La scarsa definizione di alcuni particolari (triscele) è già stata sottolineata. Vorrei ulteriormente osservare che al R/ la legenda "LVMEN AD REVELATIONEM GENTIVM" sembra alquanto irregolare, specie l'ultima parola. Il bordo del D/ è molto sottile, quello del R/ troppo omogeneo. Ovviamente la moneta va vista in mano. Il peso calante, scontatamente, è un indizio che depone in questo senso, dato che predisporre tondelli di peso 26.4 g è più difficile che trovarne  di 25 g che, suppongo, vengano predisposti nel mercato clandestino (o dalle aziende che più o meno apertamente operano nel settore) per i molti falsi cui stanno alla base.

... continua ...

Modificato da Giov60

Inviato

@@Giov60

ciao,

la moneta proviene da asta ebay,c'era una sola scansione e avendola vista all'ultimo momento

non ho fatto in tempo a chiedere dati ponderali e altre immagini,

il prezzo è stato contenuto perchè unico offerente.Alla luce di quanto sta emergendo ho

contattato il venditore che si è dimostrato disponibile nel caso di restituzione e mi ha descritto

la provenienza che comunque è abbastanza inconsueta.Una visione da professionista è

d'obbligo,una cosa però ho notato;anche in altri esemplari in alta conservazione i trisceli sono a volte

sottili,una ad esempio quella in FDC di Almineo,ma ne ho viste anche altre...

Grazie a tutti per i pareri,Vi terrò senz'altro aggiornati degli sviluppi,un saluto

Marco


Inviato

Ciao Marco, moneta interessante e misteriosa la tua. Non ne ho maneggiati tantissimi di scudi di Gregorio, ma li conosco abbastanza per dire che se si tratta di un falso moderno (stile copie cinesi che ultimamente gira sulla baia) questa volta siamo davvero fritti. Sarebbe davvero molto, molto ben fatto e potrebbe trarre in inganno ad una prima visione molti collezionisti di media esperienza.

 

Mi pongo però a questo punto una domanda.. a parità di diametro, come fa a pesare di meno rispetto a uno scudo normale pur non presentando evidenti tracce d'usura o circolazione? Secondo me ci possono essere due soluzioni alternative, banali ma su cui ragionare:

 

1) il tondello è più sottile del normale

 

2) il metallo non è conforme all'originale ed ha un peso specifico inferiore

 

Su quest'ultima ipotesi mi soffermerei maggiormente, la prima infatti è palesemente verificabile confrontando la moneta in tuo possesso con un altro scudo qualsiasi.

 

Per quanto riguarda il metallo sarebbe interessante capire la composizione della lega, sei sicuro che sia davvero in buon argento? non credo che una eventuale differenza di titolo dai 917./.. ai 900 ./.. (titolo degli scudi UML) possa giustificare più di due grammi e mezzo di differenza di peso..

 

Escluderei la riconiatura su altro tondello, si noterebbero senz'altro le tracce a mio avviso.

 

certo è che questo pezzo è un bel mistero.. sono curioso di vedere se i grandi esperti della sezione sapranno apportare qualche ulteriore elemento a questa interessante discussione.

 

In bocca al lupo per la tua ricerca!

Marco


Inviato

ciao omonimo :)

ho cambiato bilancia ed il risultato è anche peggiore...

24,35 grammi !!!

La differenza di spessore con lo scudo del 1870 è nell'ordine dei 2/10 di mm,

si sta facendo strada l'ipotesi peggiore...un falso dannatamente ben fatto.

Staremo a vedere...

Un saluto

Marco


Inviato (modificato)

... continua ... (non è un romanzo: è che nel frattempo ho cenato!)

 

2) ORIGINALE. E' difficile ma non impossibile che in zecca si trovassero attrezzature per produrre simili tondelli, o anche i tondelli stessi, utilizzati per errore. E' vero che durante l'epoca napoleonica gli scudi pesavano esattamente 25 g. Tuttavia la maniacale attenzione al peso nelle zecche (officina dei limatori, bilance di precisione di vario tipo) fa escludere ragionevolmente tale possibilità.

 

3) PROVA. Ovviamente anche in tal caso, pur non potendosi aprioristicamente escludere, non si capisce perché avrebbe dovuto essere coniata una prova difforme dal peso originale per un quarto anno di coniazione. Si può obiettare che la "prova" sarebbe consistita proprio in un  "basso peso", ma allora ciò avrebbe dovuto essere espressamente indicato in qualche modo, come sarà successivamente per le prove del nascente Regno d'Italia, che riportavano stampate le caratteristiche fondamentali che le contraddistinguevano (metallo, titolo, ecc.)

 

4) RICONIO TARDIVO. Mi sono sempre chiesto che fine abbiano fatto i coni pontifici preunitari: la risposta, come descritto da Rovelli, Londei, Travaini, et al. nel capitolo "Roma" di "Le zecche Italiane fino all'Unità", e come confermatomi da elledi, si troverebbe nel "magazzino a tre chiavi" della Zecca di via Principe Umberto a Roma; quello stesso magazzino il cui materiale è stato implicato nei possibili riconi degli anni '50 di monete rare di VE III. Il materiale ivi giacente non è stato ancora inventariato. E' possibile che siano lì conservati anche i conii di Gregorio XVI (e della S.V. 1846)? E' possibile, ma non certo. Resterebbe in tal caso da valutare quando avrebbero potuto eventualmente essere riutilizzati: a mio avviso si tratta di un'ipotesi speculativa possibile, ma non molto probabile. E comunque se ciò fosse accaduto lo sarebbe stato verosimilmente molto tempo fa (altrimenti come spiegare la relativamente cattiva conservazione dell'esemplare in discussione) forse (come riportato nelle parti non recenti di questa discussione) nel periodo di passaggio al Regno d'Italia (ovviamente questo materiale creatore sarebbe stato lì trasportato nel 1908, con il trasferimento della sede della nuova Zecca). Si tratta di ipotesi inquietanti, che minerebbero alla base un certo tipo di collezionismo numismatico, e per il momento frutto solo di fantasia.

 

In definitiva io propendo per un falso. E anche l'arte dei falsari (se così si possono ancora chiamare) è in continua evoluzione ... http://coin-dies.com/

Sarebbe utile far periziare la moneta senza svelare l'arcano del peso calante, e vedere che ne dice il perito!

Modificato da Giov60

Inviato

In definitiva io propendo per un falso. E anche l'arte dei falsari (se così si possono ancora chiamare) è in continua evoluzione ...


Sarebbe utile far periziare la moneta senza svelare l'arcano del peso calante, e vedere che ne dice il perito!


 


Anch'io sto propendendo per il falso e non dirò al perito di averla pesata,anche se rimarrei male se non


la pesasse.Comunque ha un aspetto particolare,l'ho fatto per abitudine,ma devo dire che non sono rimasto troppo


sorpreso quando l'ho pesata...c'era qualcosa che "stonava",ha un bell'aspetto,ma non ha la "forza" dei rilievi che


ricordavo(molto astutamente ho dato via un esemplare simile anni fà,solo che quello era certamente originale :crazy: )


e che ho visto altre volte,ed anche il colore non è quell'argento antico che ti aspetti da una moneta di 182 anni!


Mah...staremo a vedere...grazie ancora, 


Marco



Inviato

..puoi per favore postare una foto del taglio della moneta? i falsacci cinesi di ultima generazione generalmente sono carenti proprio lì. certo è che ormai viaggiano a livelli molto, molto alti.. purtroppo per noi..

 

http://it.aliexpress.com/item/FREE-SHIPPING-Italian-states-1834-50-Baiocchi-Gregory-XVI-copy-coins/32481149779.html?ws_ab_test=searchweb201556_1,searchweb201644_3_79_78_77_82_80_62,searchweb201560_3


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